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XIII)L’Ultima
Missione
Claudia:
Uffa, ma quando arriva? Tra poco partiamo e nessuno è ancora venuto a salutarti!
I miei amici sono venuti, perché…
Giuseppe:
Claudia, te l’ho già detto, nessuno verrà a salutarmi. Non ho amici da queste
parti, al contrario di te che da quando siamo arrivati hai conosciuto almeno una
ventina di persone.
Claudia: Ma
qualcuno ci sarà! E poi sono certa che sei stato in dolce compagnia la notte che
non sei tornato a casa…
Giuseppe:
Acqua, acqua. Se non sono tornato è semplicemente perché avevo da
fare.
Claudia: E
cosa? Siamo in vacanza, non hai la scusa di dover lavorare! Dì la verità, hai
trovato una bella ragazza durante questi giorni e sei rimasto tutta la notte con
lei senza dire niente alla tua sorellina. Perché non lo vuoi
ammettere?!
Giuseppe:
Perché stai toppando clamorosamente. Certo che sei ossessiva!
Claudia: Dai
fratellone, lo sai che a me puoi dire tutto!
Giuseppe:
Invece non ti posso dire un bel niente.
Claudia:
Ecco, ricominci a fare l’enigmatico. Forza, esternati un po' con la tua
sorellina! Fammi sapere cosa ti tieni dentro!
Giuseppe: Non
puoi capire ciò che tengo dentro, e non voglio fartene
peso.
Claudia:
Uffa! Sempre queste battute da superuomo invincibile! Sii più
umano!
Giuseppe: Non
sai quanto mi piacerebbe poterlo essere…
Claudia: Allora perché non lo
fai?
Giuseppe:
Perché semplicemente non sono del tutto umano.
Claudia: Si,
si, come no. Almeno dimmi con chi hai passato la serata due giorni
fa!
Giuseppe:
Fammi pensare… sono stato in un mondo parallelo a combattere con un coniglio
antropomorfo ed una bambola fantasma per riportare in vita due bambole morte
assieme ad un ragazzino delle medie, una sua amica e quattro bambole magiche.
Poi è arrivato un mago che ha trasformato tutte le bambole in ragazze vere e
siamo tornati a casa. Dimentico qualcosa? Ah, si, ho guarito da una malattia
incurabile al cuore una ragazza che secondo i medici sarebbe dovuta morire già
da molto tempo.
Claudia: Per
caso è la trama di una nuova storia?
Giuseppe: No,
è quello che ho fatto prima di tornare a casa.
Claudia: Si,
come no. Ora scommetto che queste bamboline voleranno qui per ringraziarti di
quanto hai fatto…
Giuseppe: Non
ci contare, preferisco dimentichino che io esisto.
Improvvisamente,
al brusio dei passanti, si aggiunsero alcune voci molto note a
Giuseppe.
Di sicuro
avevano scelto il momento peggiore per arrivare, almeno per come la vedeva
lui.
Jun: Ve l’ho
detto, l’unico volo mattutino per l’Italia parte tra venti minuti, siamo in
perfetto orario, a meno che gli orari che ho trovato non siano
vecchi.
Suigintou:
Prega perché siano quelli giusti o ammazzo te e quelli che mettono gli orari dei
voli su internet!
Hina: Jun!
L’ho trovato!
Hina corse
verso Giuseppe, saltandogli in braccio.
Hina: Ecco
dov’eri na no!
Giuseppe: … E
voi che ci fate qui?
Souseiseki:
Non potevamo lasciarti partire senza nemmeno salutarti. Non dopo tutto quello
che hai fatto per noi…
Giuseppe: Io
non ho fatto proprio nulla…
Qualcuno
afferrò per una manica il ragazzo.
Claudia stava
alternando lo sguardo tra lui e le quattro Rozen più grandi, come se cercasse di
carpire qualcosa dai loro visi.
I suoi occhi
luccicavano come gemme al sole.
Giuseppe:
Quello sguardo non mi piace…
Claudia:
Fratelloneeeeee…
Giuseppe:
Ecco, ci risiamo…
Shinku: Ma tu
non eri figlio unico?
Giuseppe: Non
è mia sorella di sangue…
Claudia: Sono
la sua sorellina perché lui mi fa da fratellone anche se abitiamo a chilometri
di distanza, mi dà consigli quando mi servono, mi consola quando ne ho bisogno…
insomma, più che l’amico fa il fratellone.
Tomoe: Aiuti
gli altri per deformazione professionale, vero?
Giuseppe:
Preferirei sorvolare…
Claudia:
Invece non si sorvola niente! Avanti, chi è tra loro? Questa bella albina?
Oppure la bionda coi codini? O una delle gemelle?
Chièchièchièchiè???
Giuseppe:
Ancora con questa storia? Ti ho già detto che…
Claudia: Hai
detto che non conoscevi nessuno, ma allora come me le spieghi queste belle
ragazze il giorno della partenza? Hai fatto il galante con loro per tutto il
tempo per cui siamo stati qui, vero? Vero?!
Giuseppe: Che
te lo dico a fare? Tanto già lo so che non cambi idea, anche se ti dico che ti
sbagli…
Claudia:
Forza, ditemelo! Chi di voi è quella che ha rubato il cuore del fratellone?
Eh?
Le ragazze si
sentirono a disagio davanti a così tanta esuberanza, se poi si contava che dalla
loro risposta dipendevano anche quelle che si potevano definire speranze della
ragazzina era logico che nessuna di loro avesse intenzione di aprire
bocca.
Ci pensarono
Jun, Nori e Tomoe a tirarle fuori d’impiccio.
Jun: Se vuoi
ti dico io qualcosa di interessante su cosa ha fatto tuo fratello mentre era con
noi…
Claudia:
Davvero?
Nori:
Certamente! Però dobbiamo lasciarlo un attimo da solo con loro. Sai devono
parlare di qualcosa di molto importante…
Claudia: Se è
davvero così importante voglio sentire!
Giuseppe:
Claudia, se fai la brava poi ti racconto chi sono queste ragazze,
ok?
Claudia si
lasciò convincere, mentre Giuseppe rimase da solo con le
sorelle.
Giuseppe:
Scusate, ma lei è fatta così. Non so perché ma ambisce a quelli che lei chiama
scoop sulla mia vita sentimentale. Come mai siete qui?
Shinku: Mi
pare ovvio. Tu hai fatto molto per noi, ed anche se non potremo mai ripagarti
vogliamo lo stesso fare qualcosa.
Kanaria: Ti
abbiamo portato dei regali, almeno così ti ricorderai di noi.
La seconda
Rozen porse al ragazzo un cd.
Kanaria: Qui
ci sono tutte le mie serenate al violino. Mitsu le ha registrate ed ho pensato
che ti sarebbe piaciuto ascoltarle.
Giuseppe: Non
dovete sentirvi obbligate a farlo…
Hina: Non
siamo obbligate, lo vogliamo fare e basta na no!
La bambina
gli diede un foglio.
Hina: Guarda!
Qui c’è Shinku, qui c’è Hina, qui c’è Kana, Suiseiseki e Souseiseki, Suigintou,
questo è Jun, questa è Tomoe, questa è Nori, Mitsu, i nonni, Megu, e questo sei
tu!
Hina guardò
Giuseppe teneramente, ed il ragazzo non potè fare a meno di sorridere al
ritratto dell’innocenza dell’infanzia.
Giuseppe:
Grazie. Quando sarò a casa lo appenderò in camera mia.
Souseiseki:
Questi invece sono da parte nostra.
Le due
gemelle consegnarono al fratello una un sacchetto, l’altra una boccetta
contenente del liquido.
Souseiseki:
Qui dentro ci sono dei semi che potrai curare senza molti
problemi.
Suiseiseki: E
quest’acqua è stata presa da Sui Dream, perciò li farà crescere belli forti
desu.
Giuseppe: Che
semi sono?
Souseiseki:
Tulipani rossi. Nel linguaggio dei fiori sono la dichiarazione
d’amore.
Suiseiseki: E
visto che non hai la ragazza potresti usare proprio questi fiori per
conquistarne una desu.
Giuseppe:
Immagino che Claudia sarà del vostro stesso parere…
Shinku:
Questo invece potrebbe non servirti, ma voglio dartelo lo
stesso.
La quinta
Rozen pose tra le mani del ragazzo un libro.
Shinku: Me lo
diede nostro padre quando fece il primo fiasco nel crearti. È un libro su
Bahamut. Probabilmente non ti servirà, ma mi sembra giusto che sia tu ad averlo.
È anche per ringraziarti di qualcos’altro…
Giuseppe: Ti
sei accorta che ho riparato la spilla, vero?
Shinku: L’ho
visto mentre cercavo i documenti nel mio scrigno. Non so come
ringraziarti.
Giuseppe: Non
ce n’è bisogno.
Le cinque ex
bambole guardarono Suigintou, la quale non accennava a
muoversi.
Dovette darle
una gomitata Suiseiseki per farla smuovere.
Suigintou: Ho
capito, glie li do!
L’albina girò
la testa di lato e mise tra le mani di Giuseppe un
fagotto.
Giuseppe: Che
cos’è?
Suigintou:
Ecco… io non ho abilità particolari nel fare qualcosa al di fuori di quelle
combattive, perciò… ti ho preparato dei biscotti da mangiare durante il viaggio.
Ti avverto, è la prima volta che cucino, quindi se fanno schifo non te la
prendere, non l’ho fatto di proposito.
Giuseppe: Non
preoccuparti, è il pensiero che conta, no?
Suigintou:
Si, ma un paio di biscotti non sono abbastanza per…
L’altoparlante
riempì l’aeroporto con il suo suono, annunciando un volo in
partenza.
Giuseppe: Mi
dispiace, ma a quanto pare per me è ora di andare. È stato bello
incontrarvi.
Suiseiseki:
Cosa farai ora desu?
Giuseppe:
Credo che… farò un viaggetto per trovare il vero me stesso. E non in senso
figurato.
Shinku: Ce la
farai, ne sono certa. Ricorda, tu sei Bahamut, l’unica ed ineguagliabile Rosa
Nera della nostra famiglia. Se c’è qualcuno che può raggiungere un obiettivo
impossibile quello sei tu. Credi in te.
Giuseppe: Io
sarò pure la Rosa Nera, ma se non fosse stato per voi probabilmente per me non
sarebbe cambiato niente. Grazie di tutto.
Giuseppe
prese i bagagli, mentre Claudia, tornata da loro assieme agli altri, andò a
salutare le sei ex bambole.
Jun: Quindi…
adesso partirai, vero?
Giuseppe:
Questa è solo una tappa. Il viaggio vero inizierà una volta tornato a
casa.
Tomoe:
Mancherai molto alle tue sorelle. Sei stato con noi poco tempo, ma credo sia
stato abbastanza per tutte loro.
Giuseppe: Non
preoccuparti, prima o poi tornerò. Ho solo un’ultima faccenda da sbrigare.
L’ultima missione da immortale.
Nori: Buona
fortuna allora. Spero di rivederti presto. Però la prossima volta che rimani a
cena mi piacerebbe che tu stessi con noi.
Le due
ragazze andarono a dare un ultimo saluto a Claudia, mentre Jun rimase con
Giuseppe.
Jun: Sai, un
po' ti invidio. Nonostante tutte le vite passate su questo pianeta sei sempre
disposto ad aiutare gli altri, non ti tiri mai indietro, sei
fortissimo…
Giuseppe: La
forza però non vale niente senza volontà. Chiunque può avere potenza fisica, ma
solo chi ha un animo degno può usarla al meglio.
Jun: Fatto
stà che io a tuo confronto sono nulla… non sono capace di far
nulla.
Giuseppe:
Perché ne sei convinto. Convinciti del contrario e nulla sarà
irraggiungibile.
Jun: Facile a
dirsi. Tu puoi convincerti perché ne hai le capacitò, mentre
io…
Giuseppe:
Cerchi forza per caso?
Jun: Beh, non
proprio, anche se un po' di forza dà coraggio.
Giuseppe: Se
è questo che ti serve…
Giuseppe
diede a Jun una katana.
Jun: Ma
questa…
Giuseppe: Si,
è la katana che ho vinto qualche giorno fa. In realtà mi sono iscritto al torneo
dopo averti conosciuto, a casa mia ho la Kusanagi originale. Non lo sai, ma il
tuo anello mi ha trasmesso subito il tuo legame con Shinku e Suiseiseki,
facendomi comprendere quello che provi.
Jun: Ma… che
dovrei farci con questa?
Giuseppe:
Potrai richiamarla a te come faccio io con le mie spade. Ho impiantato nella
lama un po' dei miei poteri, perciò in caso di necessità potrai usarla subito e
sarà più potente di una normale katana.
Jun: Perché
lo stai facendo?
Giuseppe:
Perché ne hai bisogno. Così come le mie sorelline hanno bisogno di te. Io per un
po' non ci sarò e non potrò raggiungervi. Proteggile tu al posto mio. E non dire
che non puoi, perché puoi farcela. Dentro di te c’è una grande forza, solo che
sei tu che non riesci a sfruttarla. Quando tornerò voglio vederti cambiato, ed
in meglio.
I due ragazzi
si salutarono e Giuseppe, assieme a Claudia, salì sull’aereo che lo avrebbe
riportato in Italia.
Ma quella,
come aveva detto, era solo una tappa.
Avrebbe detto
a Claudia che quelle ragazze erano delle sue lontane parenti, cosa non del tutto
falsa, e poi sarebbe partito.
Aveva solo un
modo per diventare umano in tutto e per tutto.
Doveva
trovare Bahamut, solo lui poteva renderlo umano per
davvero.
Era una cosa
difficile da attuare, ma poteva farcela.
Perché c’era
chi credeva in lui, e sarebbe tornato vittorioso proprio per queste
persone.
E sarebbe
tornato come uno di loro.
Il ragazzo
guardò fuori dal finestrino, scorgendo le sorelle che lo salutavano ancora una
volta.
Quando non
furono più in vista si accorse che Claudia dormiva.
Aprì il
fagotto di Suigintou, addentando un biscotto mentre guardava il disegno di
Hina.
Erano un po'
bruciacchiati, ma nonostante ciò avevano un buon sapore.
Il sapore di
qualcosa fatta col cuore.
Fine
Ok, ora sarà
meglio fare delle precisazioni su quanto ho scritto in questa fan
fiction…
Bahamut,
Leviathan e Fenice: Come avrete capito non li ho inventati io, ma sono realmente
creature bibliche. Anche le tecniche di Bahamut non le ho inventate, né la
storia della sua esistenza. Unico fatto inventato è riguardo la spada, ma dovevo
trovare un motivo per cui si chiamasse Bahamut Tear.
Claudia:
Alias Koyochan, la nostra commentatrice assieme a _Khozen, le quali ringrazio
per la pazienza di aver letto questa storia. Comunque sia Claudia è, come nella
fic, un’amica che tratto più o meno come una sorellina. Inutile quindi dire a
chi sia ispirato il personaggio di Giuseppe…
L’anima nella
spada Fenice: Questa è una cosa molto personale, perciò non ne parlerò qui. E
probabilmente ne è un bene per tutti.
Detto questo
vi ringrazio ancora una volta per aver letto questa fan fiction. Spero di
scriverne presto un’altra di eguale successo. Alla prossima fan
fiction!