L’
armata delle ‘riserve’
Quello
che Maki
vedeva, osservando quella partita, era una banda, o meglio,
un’armata di cinque ragazzi pronti a tutto, per vincere.
Probabilmente era una sua impressione, ma sembravano
sull’orlo di una crisi di nervi.
Tutti quanti.
- Che diavolo
combini?!
L’urlo
di
Akagi lo riportò in campo e all’ennesimo fallo di
Hanamichi che, immancabilmente, aveva dimenticato chissà
quale altra regola base del basket. Continuava a chiedersi come fosse
arrivato a quel livello, alle volte.
- Maki? Sei
sveglio?
– Sendo gli sventolò sotto al naso la mano, poi
indicò Kiyota – Dici che tra poco dà
fuori di matto?
- Mmh,
probabile
– rispose perplesso Maki, - Si dovrebbe capire il
perché…
- Io
l’ho
visto strano già qualche giorno fa. – Aggiunse
Jin, - Durante gli allenamenti in spiaggia e anche dopo.
- Ah, se
è
per questo, il vecchio scorfano non scherza mica… -
borbottò Miyagi, riferendosi a Mitsui, - Ricordate la scena
con Fujima?
Maki, Sendo,
Akagi e
Miyagi stesso sospirarono all’unisono.
- Sono delle
palle al
piede – ringhiò il Capitano.
Rukawa al loro
fianco
se ne fregò altamente come suo solito, continuando ad
osservare la partita: in effetti erano tutti più spiritati
del solito; quell’idiota poi, peggiorava di momento in
momento, gli faceva venire voglia di alzarsi e menarlo fino allo
svenimento. Tra l’altro, ogni volta che si sbracciava per
avere la palla, combinava sempre qualche macello.
- Mia! - Stava
infatti
urlando in campo, saltellando come un canguro.
Alla fine,
quella
pover’anima di Fujima non ne poté più e
gliela spedì, giusto per avere un po’ di pace; il
rosso la afferrò con un ghigno stampato in faccia e corse
verso la metà campo avversaria.
- Non
passerai!
– Sbottò sicuro Seiji, ma fu quasi pestato dalla
carica di Hanamichi che, palesemente, non lo aveva visto nemmeno.
- Sembra un
carro
armato… - borbottò Kiyota, faticando a stargli
dietro.
- Tsk. Non
bastano
queste mezze calzette per fermarmi! Io voglio lui… -
bisbigliò il rosso, fissando Isao, che al solito se la
rideva. Arrivò nell’aria rossa e tirò,
puntando al consolidato rimbalzo.
- Non
può
giocare sempre così, dannato lui! – Si
lamentò Kiyota, ma nessuno lo ascoltava: Hanamichi e Mitsui
erano saltati, così come Isao e Kita. Ma una mano sottile e
leggera si insinuò tra lui e il Centro
dell’Ichihara, rubando la palla a tutti.
Né
Fujima,
né Mitsui ebbero bisogno di guardare, per capire;
cominciarono a correre verso il lato del Kanagawa, mentre Kiyota
già prendeva per il culo quel povero imbecille - Ti sei
fatto fregare come un’idiota! – Sbottò,
mentre correva.
- E chi cazzo
l’ha visto quello lì? - Si
lamentò Hanamichi, mostrandogli il medio.
- Ecco
è
questo il tuo problema: non guardi mai a nessuno! Sei peggio della
Volpe! – Replicò la Scimmia, superandolo. Inutile
dire che il paragone lo lasciò, per la seconda volta in
mezz’ora, praticamente impalato in mezzo al campo.
Intanto,
all’altra estremità, Mitsui e Fujima si fissavano
come a chiedersi dove diavolo andasse a parare: Aki aveva la palla, ma
si limitava a palleggiare senza muoversi.
- Che diavolo
combini?
– Sussurrò la Guardia a se stesso, poi
adocchiò il tempo: pochi secondi e avrebbe dovuto cedere la
palla a loro; il regolamento parlava chiaro.
Aki si
osservava
intorno: aspettava che quei due del Kanagawa si decidessero a
raggiungerli. Infatti subito dopo, Hanamichi e Kiyota arrivarono
trafelati e, sempre com’era prevedibile, si accapigliarono su
chi dovesse marcarlo. Il Playmaker sorrise e avanzò, mentre
Kiyota correva a sbarrargli la strada – Da qui non passi!
– Assicurò.
Aki sorrise,
cercando
di spingere con il corpo in avanti; quasi senza accorgersene, la
Scimmia perse l’equilibrio e si aggrappò alla
maglia nera del Playmaker.
- Fallo!
–
Fischiò Ayako, mentre dalla panchina cominciavano a
smadonnare.
-
Cazzo… -
sibilò Kiyota, mentre Hanamichi imprecava contro di lui.
Mentre le due
Scimmie
cominciavano a menarsela, Fujima scambiò
un’occhiata con Maki e Sendo in panchina; quello era un fallo
autoindotto da Haranobu.
- Dannato mi
hai
imbrogliato! – Sbottò la Scimmia, ma Seiji lo
interruppe, difendendo il loro Playmaker – Sei tu che non hai
l’equilibrio!
- Che?!
- Ok,
piantatela!
– Se ne uscì Kaoru, trascinandosi Aki per i
capelli.
- Questa
potevi
evitartela... - gli sussurrò la Guardia, ma il compagno
scrollò le spalle - Io non ho fatto niente. Se lui
è imbranato che posso farci?
I due tiri
liberi di
Aki centrarono perfettamente il canestro e il gioco
ricominciò da Seiji che, veloce come un fulmine,
passò a Kaoru il quale si preparò a tirare.
- Non
segnerai!
– Ringhiò quasi Kiyota, prima di saltare come se
avesse le molle; la palla colpì il tabellone e fu Hanagata
ad afferrarla e spararla come un proiettile verso Fujima.
- Vediamo di
segnare!
– Gridò, cercando di incoraggiarli; si
girò, ma si ritrovò Aki piantato in faccia. -
Bene… - ghignò, ma l’altro non
batté ciglio, limitandosi ad attaccarsi come una seconda
pelle.
Dannazione se
era
soffocante! Pensò il Playmaker-allenatore, prima che,
incredibilmente, Aki gli rubasse la palla.
- Fujima!
–
Urlò Akagi dalla panchina e persino Rukawa sembrava
lievemente colpito dall’evento; non che ‘Mister
Perfezione’ fosse davvero perfetto, ma vederlo perdere palla
era sempre impressionante.
- Dannazione,
Hanamichi! – Gridò Fujima, ma il rosso non se lo
fece ripetere due volte: con la sua faccia da maniaco si
parò davanti la piccoletto che lo fissò,
inarcando un sopracciglio – Che bestione… -
mormorò dal basso del suo metro e sessantanove.
Con un
compagno di
squadra come Miyagi, Hanamichi avrebbe dovuto essere abituato a non
giudicare in base all’altezza, ma gli organismi monocellulari
non sono capaci di ragionamenti complessi, come pensarono tutti i suoi
compagni poco dopo, quando si fece soffiare la palla.
- Sei un
idiota!
– Gli gridò Mitsui, passandogli accanto.
- Brutta
stronza,
fottiti! – Replicò quello, ma venne zittito da un
punto da tre di Kaoru.
Il punteggio
salì a 60 contro i 57 del Kanagawa e i soliti decerebrati
cominciarono a svalvolare, così Fujima pensò bene
di richiamarli a base prima che si spezzassero l’osso del
collo tra loro.
In panchina
l’aria era particolarmente allegra, soprattutto con la
Scimmia in crisi di identità e l’idiota in vena di
prediche.
- Vecchia
scorfana,
non sfottermi che tu stai facendo schifo! –
Sbottò, rivolto ad un Mitsui spalmato accanto a Jin.
- Cosa? Ma se
ti fai
fregare come un imbecille! – Ribatté
quell’altro cretino.
- Ok,
calmatevi… - si aggiunse timidamente Jin, prima di perdere
sette vite a causa dello sguardo del rosso.
- Hanamichi!
Devi
piantarla! Sei il primo a sbagliare e… - cominciò
Akagi.
- Che cosa?! E
lui?
– Lo interruppe, indicando Kiyota – Lui ha fatto
una marea di falli ed è perfettamente inutile!
Ovviamente,
mai che
imparasse a tapparsi le fauci, prima di fare danni… Kiyota
sbuffò, poi lo fissò –
‘fanculo, Sakuragi. Sono inutile almeno quanto te.
Ora, che lo
mandasse
al diavolo era pure normale, ma che lo chiamasse
‘Sakuragi’ e in modo serio anche, era indice di un
colpo in testa bello forte.
-
D’accordo
basta – interruppe scocciato Fujima. – Sentite ho
provato a capirvi, davvero, ma non voglio avere problemi solo
perché voi non sapete controllarvi. Kiyota tu esci, Rukawa
entra al posto suo – sentenziò.
Più
o meno
tutti, Maki e Sendo compresi, lo fissarono come stoccafissi e Kiyota
più di tutti, trattenendo il respiro; poi, senza una parola,
si alzò – Vai – fece, rivolto a Rukawa,
che non si mosse: credeva di aver capito il problema della Scimmia e di
certo non voleva avercelo sulla coscienza, se si fosse buttato a mare.
Lanciò un’occhiata a Jin, poi inarcò un
sopracciglio – No. Avevamo detto che avrei riposato, quindi
non mi muovo.
Fujima
batté le palpebre – Cosa?
-
Quest’idiota… - cominciò Rukawa,
indicando Kiyota, - Ha un problema con il campo e deve risolverlo
lì, senza rompere l’anima a noi altri.
Frase lunga,
complessa, tutta d’uno fiato.
Jin sorrise
all’Ala, poi guardò l’amico –
Ha ragione, che ti costa farlo rimanere per altri dieci minuti?
– fece a Fujima.
La Scimmia lo
fulminò con lo sguardo – Non ho bisogno dei
difensori. E sopratutto non di te – sbottò,
guardando Rukawa, che si alzò – Echissenefrega di
difenderti. Non ho voglia di giocare, punto e basta.
- Ragazzi che
succede?
– Domandò Isao, dall’altra parte.
Prima che
scoppiasse
qualche rissa delle loro, Akagi li afferrò –
Statemi a sentire. Non voglio assolutamente che facciate le bestie
davanti a lui! Vi è abbastanza chiaro? Kiyota va in campo,
Rukawa torna a sederti. E tu, deficiente, vedi di fare almeno mezzo
punto! – Sbottò, poi li rispedì ai loro
posti a calci.
- Scusa se ti
ho
scavalcato Fujima, ma sono abituato con questi idioti…
– fece poi il Gorilla al Playmaker che sbuffò
– Figurati.
L’aria
tesa
di poco prima, però, non riusciva a dileguarsi e,
all’ennesimo sbaglio, Mitsui ebbe la mezza idea di sparare a
quei due imbecilli che gli avevano fatto perdere la concentrazione.
- Cazzo!
–
Sbottò, cercando di marcare Seiji; quei bastardi avevano
messo la quarta.
L’Ala
piccola degli Icha cercò invano di scrollarsi di dosso il
Teppista, poi decise di provare a passare, tirando alla cieca. Guarda
caso, quel rompicoglioni di un Playmaker passava proprio da quelle
parti; cominciava a pensare che leggesse nel pensiero a tutti i suoi
compagni di squadra.
Aki si mosse
velocemente verso la metà campo avversaria, poi Hanamichi
gli si parò di fronte - Aha! Eccoci qui...
Il Playmaker
non gli
diede il tempo di perdersi nei soliti vaneggiamenti e si
spostò a destra, dove Kita gli "rubò" la palla.
- Hai
sbagliato
persona mi sa, Sakuragi... - gli fece ironico e il rosso
andò a fuoco - Dannazione... vieni quii! - Urlò a
Kita, mentre gli correva dietro come un fulmine.
- Oh, cazzo...
-
mormorò quello, per poi levarsi dai coglioni passando a
Kaoru.
- Con me non
la
spunti. - Ghignò la Guardia, ma si ritrovò Mitsui
davanti - Infatti il tuo avversario sono io.
Kaoru sorrise
- Meglio
così... - borbottò cominciando ad avanzare.
Mitsui
riuscì a tenergli testa, anche se con 'qualche problemino'
di forma, esempio a caso le fitte al ginocchio. Troppo allenamento
tutto insieme, dannazione.
Purtroppo si
era ormai
abituato ai piccoli dolori di sottofondo che si spandevano da quella
dannata rotula, però alle volte il dolore forte lo
paralizzava e lui perdeva le occasioni. Questa volta si
ritrovò ad osservare quel maledetto dell'Ichihara saltare di
fronte a sé, senza che potesse fare qualcosa, come saltare:
i piedi non volevano lasciare la sicurezza della terraferma.
Akagi dalla
panchina
smadonnò, alzandosi - Mitsui ha qualche problema... -
sussurò, mentre Miyagi tratteneva il respiro.
In campo, la
palla da
tre finì fuori e, per riscattarsi, Mitsui scattò
a prenderla. Le fitte si erano attutite e lui non poteva più
permettere che quell'incidente gli rovinasse la vita, a costo di
morirci in campo. Afferrò la palla, riuscendo a staccare
più avversari, e lanciò a Fujima che
segnò.
Akagi
tornò
a sedersi, mentre Miyagi respirava - Era un falso allarme - fece,
sollevato. Ma il Capitano era tutto meno che convinto e
continuò a fissare la sua Guardia, accigliato.
Intanto,
Hanamichi
continuava la sua campagna personale contro Isao, con il risultato di
volare a terra per la seconda volta in un giorno.
- Cazzo... -
borbottò, poi si ritrovò la mano del Centro
pizzata in faccia - Scusami, Sakuragi. Una mano? - fece quello, amabile.
- No, grazie -
ringhiò il rosso, saltando in piedi, poi guardò
il canestro: non riusciva a segnare e, quello che era peggio, non
riusciva a superare quella barriera umana. Stringendo i pugni per la
rabbia contro se stesso, si allontanò verso la
metà campo, mentre Kaoru gli si parava di fronte.
- Non te la
prendere.
Isao è il Centro della nostra prefettura; perfino Akagi ha
mille problemi con lui e tu non sei nemmeno nel tuo ruolo. Non
è il tuo campo.
Glielo disse
senza
cattiveria e con un sorriso, quasi per confortarlo, ma non conosceva
bene Hanamichi Sakuragi. Purtroppo per lui, il suo difetto principale
era che non riconosceva la realtà, a meno di non sbatterci
il naso contro.
- Ci
riuscirò - disse dopo un pò e la Guardia lo
fissò - Se lo dici tu... - mormorò, prima di
afferrare la palla.
Dopo qualche
finta,
Kaoru riuscì a smarcarsi e a tirare con una parabola
perfetta.
Se non
riusciva a
battere lui, figuramoci il loro giocatore migliore, si disse il rosso
con stizza; stranamente Kaoru non disse né aggiunse un 'te
lo aveva detto': quei tizi dell'Ichihara erano davvero troppo...
disgustosamente buoni.
Un fischio li
richiamò verso Fujima a terra e Aki di fronte a lui. Il
fallo era contro Fujima.
Ok, erano
tutti buoni
tranne il loro Playmaker.
Questo
allungò la mano verso Fujima, che a differenza di Hanamichi
la prese - Grazie.
- Scusami...
non ti ho
visto - fece con la solita inespressività Aki.
Ovviamente era
palesemente improbabile che non lo avesse visto, infatti Fujima
esitò per un istante, fissandolo - Certo. Può
capitare - rispose, calcando sull'ultima parola.
Mentre il loro
Capitano andava a fare i tiri liberi, Isao si affiancò ad
Aki - La pianti di fare casini?
Il Playmaker
rispose,
continuando a camminare - Dovrò pur divertirmi... almeno
faccio qualcosa... - insinuò.
Isao si
accigliò - Qual'è il tuo problema?
Aki si
fermò a guardarlo - No, il TUO problema è che
dovresti giocare di più, Capitano - lo accusò,
marcando sul 'Capitano', per poi allontanarsi.
Sulla linea
dei tiri
liberi, c'erano varie scuole di pensiero: chi pensava che doveva
prendere una dannata palla o era meglio darsi all'Ippica e chi, invece,
temeva di spiaccicarsi al suolo perché avrebbe sicuramente
perso una gamba.
Mitsui
fissò Hanamichi di fronte a sé e
ghignò: si sentivano nello stesso, identico modo e forse
anche la Scimmia del Kainan provava le stesse cose: erano sotto esame.
Essere lì, a giocare con una delle squadre del torneo, sotto
gli occhi di 'quelli che ce l'avevano fatta'... era come una sfida.
Come a dire: voi che vi vantate tanto, vediamo se siete davvero
così capaci.
Bé,
lui lo
era. E non perché era un ex MVP, o perché ai suoi
tempi era bravo; aveva superato cose che quegli altri lì
nemmeno potevano immaginare e doveva sfruttarlo al massimo.
Anche
Hanamichi lo
era. Dannazione a lui, sotto quell'aria da pallone gonfiato
perennemente idiota, c'era forse uno dei migliori giocatori di
Kanagawa, anche se non glielo avrebbe mai fatto notare; probabilmente
però, Isao non era il rivale adatto a lui. Non in quel
momento.
E la
Scimmia... la
Scimmia viveva nell'ombra ingombrante della sua squadra e del suo
Capitano; con Maki in campo, nessuno di loro era mai abbastanza bravo e
preparato.
Fujima e
Hanagata,
poi, erano i decaduti. Quelli passati da 'seconda squadra di Kanagawa'
a 'riserve i Kanagawa', almeno per gli altri; tutti loro sapevano che
erano tra i giocatori migliori. Fujima era forse il miglior allenatore
che una squadra mista come la loro potesse avere e un Playmaker
eccezionale, secondo solo a Maki.
Quando
tirò, non ci fu bisogno di prepararsi a saltare,
perché Fujima fece centro perfetto per due volte di seguito;
ma era prevedibile: non sbagliava due volte si seguito in una partita.
Subito dopo
venne il
fischio e la fine del primo tempo con un punteggio di 70 a 68 per
l'Ichihara.
Ognuno, con il
proprio
carico di rabbia repressa, si andò a spalmare smadonnando o
calciando cose lungo il tragitto.
Akagi gli
diede il
tempo di sedersi, poi lo afferrò per i capelli - Spiega -
fece semplicemente a Mitsui, ma questo gli piazzò il medio
sul naso - Non rompere, Gori.
Il Gorilla in
questione ghignò e rafforzò la presa - Forse non
mi sono spiegato bene... se non mi spieghi cosa è successo,
tu in campo non ci torni - gli ringhiò contro.
- Sei un
fottuto
ricattatore - si lamentò il Teppista, poi sbuffò,
si guardò intorno e gli si avvicinò - Ho di nuovo
le fitte al ginocchio - gli sussurrò.
Akagi si
accigliò - Quali fitte? L'ultima volta erano innocue.
Mitsui
sospirò - Parlo di quelle di due anni fa. Quando sono caduto
di nuovo.
- Ah, dici
quano sei
stato così imbecille da tornare a giocare dopo sole due
settimane? - lo prese in giro il Capitano, poi continuò
seriamente - Lo sai che al ritorno farai tutti gli accertamenti e non
metterai piede in palestra fino a quando non sarò sicuro,
vero?
Mitsui lo
fissò, rabbioso - Lo so. Faccio questo da tre anni,
Takenori. Ma ora devo giocare.
- Guarda,
Hisashi, che
il ginocchio non pensa mica a te. Se si rompe, si rompe.
- Se si rompe.
mi
taglierò la gamba - promise Mitsui, - Ma ora
giocherò, devo.
Oltre al
Teppista,
anche gli altri parevano avere non pochi frullamenti: Maki ad esempio
cercava, invano, di cavare le parole di bocca a Kiyota, ma quell'idiota
si limitava a belare un 'sto beeene'.
- Non
raccontarmi
palle, deficiente. Qual'è il problema? - Si stava incazzando
Maki.
- Niente, sei
sordo?
- Tu non fai
mai falli
tecnici, Nobunaga. Quindi vallo a dire a chi non ti conosce da anni!
Jin
pensò
bene di intervenire, anche perché l'ultima volta che Maki si
era infuriato seriamente con Kiyota, avevano dovuto chiamare la Guardia
Nazionale.
- Quello che
vogliamo
dire, e che ti conosciamo abbastanza per preoccuparci se chiami
Hanamichi: 'Sakuragi', ad esempio - provò la Guardia.
Kiyota li
fissò entrambi - No, voi non potete capire - fece alla fine,
alzandosi. Poi scorse Hanamichi spalmato sull'altra panchina - Rompono
anche a te? - Gli chiese.
-
Già. Non
capiscono che qui il problema non è la partita - aggiunse
Hanamichi.
Kiyota si
sedette
accanto a lui - Probabilmente sono troppo impegnati per capire. Noi
siamo solo i tappabuchi rompiballe.
- No, siete
due idioti
- se ne uscì Miyagi, seduto tra Hanamichi e Rukawa. - Ma vi
sentite quando parlate? Siete patetici.
Detto questo,
i due
partirono in quarta.
- Stammi a
sentire,
razza di imbecille... - cominciò la Scimmia, mentre l'altro
idiota gli dava corda.
- No, statemi
a
sentire voi... questa cosa dei 'Best' vi sta mandando all'aria il
cervello. Nelle nostre squadre abbiamo un ruolo, che tutti considerano
importante qui. Se non siamo stati scelti nei Best, i motivi sono
altri.
- E voi li
conoscete
anche. - Si intromise Sendo, - Andiamo, non prendiamoci in giro. Mitsui
ha buttato due anni della sua vita, Miyagi uno, e voi due siete due
matricole...
Manco a dirlo,
quei
due indicarono la Volpe malefica dietro al Tappetto.
- Che volete?
-
Sbottò la Volpe in questione e Sendo sorrise - Non vi
togliete mai il vizio, eh? Di guardare gli altri intendo... siete due
stupidi. Ognuno ha un proprio tempo per tirare fuori le
qualità; non dovete forzarvi, pensando a chi è
riuscito prima di voi. E poi, insomma, Hanamichi tu giochi da quattro
mesi e tu Nobunaga da tre anni...
Bel discorso e
belle
parole ma, francamente, essere considerati invidiosi proprio davanti
alla Volpe, che in realtà meno di così non poteva
fregarsene, era troppo.
- Grazie
Sendo. Ma ci
arriviamo da soli - grugnì Hanamichi.
-
Già -
fece eco Kiyota ed entrambi si alzarono.
- Che teste
dure... -
mormorò Sendo, - perché non dici qualche parola
pure tu? - Sbottò a Rukawa che gli lanciò
un'occhiataccia - Sono cazzi loro. Sei tu che ti intrometti.
- E pensare
che non
sono nemmeno i miei compagni di squadra. Sono cose che dovresti fare tu
come loro compagno.
Miyagi
cominciò a sganasciarsi - Rukawa è nello Shohoku
per errore, Sendo! C'è perché dev'esserci!
Nella panchina
dell'Ichihara, Aki aveva messo in funzione i suoi 'appunti mentali' -
La loro Guardia ha qualche problema alle gambe, bisogna solo dargli
fastidio il più possibile.
- E tu come lo
sai? -
Si accigliò Isao.
- Gioca in
modo troppo
altalenante. A volte è un mostro, altre volte non riesce ad
alzarsi da terra. Seiji?
- Ci penso io,
sì.
- Seiji, non
voglio
scorrettezze è chiaro? - Sbottò Isao e il
compagno annuì.
Aki
ghignò
- Come sei magnanimo...
- Akiii! - Lo
interruppe con un'occhiataccia il Capitano.
-
Sì,
sì, come vuoi tu... Quel tizio rosso, vuole giocare solo con
i migliori della squadra che abbiano le stesse capacità.
Perciò cerca te, Capitano. Quindi sarebbe meglio se...
- Giocasse con
me. -
Aggiunse Kita, - Dopotutto sono il meno esperto e meno bravo in questo
senso.
Aki
scrollò
le spalle - Ok.
- Hai
qualcos'altro da
dire anche a me? - Chiese ironico Isao, poi sospirò -
D'accordo... e tu occupati del Playmaker.
- Miyagi,
entra tu -
fece Fujima.
Miyagi lo
fissò - Finalmente.
- Oddio, siamo
circondati dagli imbecilli dello Shohoku!- Se ne uscì
Kiyota, prima di ritrovarsi una scarpa tra gli occhi.
Miyagi
cominciò a sgranchirsi le gambe - Voglio proprio giocare un
pò... ehi, vedete di non rompermi le balle -
sbottò, sopratutto alle due Scimmie.
Intanto Mitsui
si
alzava, colpendo il parquet con la gamba - Mi sembra apposto... -
sussurrò, poi urlò - Tappetto mi mancavi in campo!
- Mitsui,
avvisavi se
ci sono problemi - mormorò Akagi, - Mi inventerò
qualcosa che non sia il tuo ginocchio spappolato...
- Grazie,
Gorilla.
Quando
l'Ichihara
tornò in campo e Aki vide Miyagi sul parquet
ghignò - Fuori uno - fece e neanche a voce tanto bassa,
osservando Fujima.
La partita
ricominciò con la palla in mano a Seiji che la perse quasi
all'istante - Cazzo!
Mitsui
palleggiò per un pò, poi passò a
Miyagi - Con metà Shohoku in campo, non possiamo perdere...
- mormorò; nonostante Fujima fosse più bravo,
Ryota si incastrava di più con tutti loro.
Miyagi prese
la palla
e cominciò a correre - Kiyota! - Urlò,
passandogli la palla. La Scimmia la afferrò, per poi
trovarsi contro Kaoru; riuscì a smarcarsi per poi passare
nuovamente a Miyagi - Guarda un pò chi si vede... -
mormorò, trovandosi di fronte ad Aki. Lottarono per qualche
secondo, poi Miyagi riuscì ad avere la meglio, correndo
verso il canestro dell'Ichihara.
-
Però,
bravo Tappetto! - Esultò Hanamichi, prima di ritrovarsi la
palla in mano - Eh? - fece battendo le palpebre.
- Scemo, non
distrarti! - Lo richiamò il compagno.
-
Sì,
scusa! - borbottò il rosso, prima di palleggiare come un
folle verso Isao. Voleva dimostrare che l'unico motivo per il quale non
era tra loro era il periodo relativamente breve dei suoi allenamenti.
Hanamichi gettò un'occhiata alla Volpe in panchina:
sopratutto, doveva dimostrare a lui che era davvero migliorato.
Ignorando totalmente Mitsui che si sgolava alla sua destra,
spiccò un salto, imitato anche da Isao; con una certa
rabbia, riuscì a trascinarselo fino al canestro e a segnare
con un dunk.
-
Sì! Aha
sono un genioo! - Cominciò a starnazzare, poi
guardò verso la panchina per rompere le palle a quelle dive
dei suoi stivali, ma, come ad un segno convenuto, si girarono tutti da
un'altra parte.
- Bastardi...
-
borbottò come una teiera.
- Bel
canestro, Hana!
Il rosso si
girò come fulminato, guardando con le lacrime agli occhi il
nuovo 'amore' dela sua vita - Grazie, amico! Sei l'unico che capisce! -
Svalvolò verso Miyagi, togliendogli il respiro.
- Ricordami di
non
farti mai più un complimento... - fece il Tappetto, cercando
di scrollarselo di dosso.
- Ehi,
piccioncini! Mi
dispiace disturbarvi, ma qui c'è una partita in corso! -
Grugnì Mitsui, tirando la palla ad entrambi; se Miyagi fu
abbastanza veloce da scansarla, Hanamichi la prese in piena faccia.
- Bella presa!
-
Ghignò Mitsui.
- Stronzo!
-
Bé,
così impari a perdere tempo! - Replicò la
Guardia, mentre il Tappetto cercava di riprendere la palla.
In panchina,
Akagi
ebbe la mezza idea di buttarli tutti a mare - Ma che razza di imbecilli
perditempo...
- D'accordo
Akagi, non
farti venire un infarto... - mugugnò Miyagi, per poi partire
alla carica; a quanto pare Aki lo marcava 'one to one',
perché se lo ritrovò addosso per la decima volta
e, nonostante fosse famoso per le sue finte, quel dannato
riuscì a fargliela.
- Grazie... -
ironizzò il fantasma, per poi volare verso il canestro;
riuscì a rompere le balle a tutti, per poi trovarsi di
fronte ad Hanagata.
- Non ti
lascerò segnare... - borbottò il gigante dello
Shoyo che, fortuna sua, a differenza degli altri non vaneggiava al
vento: fermò il tiro del Playmaker e al solito rimbalzo
saltarono in quattro. Alla fine fu Kaoru a prendere la palla e passarla
ad Isao che, a sorpresa, aspettava dietro tutti loro.
- Capitano!
Isao
afferrò la palla e, senza alcuna esitazione, tirò
segnando dalla linea dei tre.
A quel punto
rimasero
tutti con le mascelle a terra, tranne Akagi che sbuffò -
Sembrava strano che il suo numero ancora doveva farlo...
- E quello da
dove
è sbucato?! - Se ne uscì Mitsui.
- Piantala e
gioca!
Hanamichi! - Cominciò a gridare Miyagi, dividendo un
pò i ruoli a tutti. Nessuno se la sentì di
replicare e seguirono i suoi consigli, per altro molto giusti. Kiyota
andò a rompere i coglioni a Kita, così Hanamichi
si ritrovò a fare quello che voleva fin dall'inizio; Aki
fissò Hanamichi, poi Miyagi, domandandosi se lo avesse fatto
apposta a cambiare ruolo ai suoi compagni, perché aveva
intuito qualcosa.
- Allora...
volevi
sfidare me? - Domandò Isao alla solita Scimmia rossa che
invece di parlare, sbritava. Il Centro dell'Ichihara sorrise, per poi
cercare di superarlo con un paio di finte che, incredibilmente,
Hanamichi riuscì a bloccare.
- Ehi,
Hanamichi
comincia a cavarsela bene... - notò Sendo, spalmato in
panchina tra Jin e Rukawa.
- In effetti
è parecchio migliorato rispetto a qualche mese fa - aggiunse
Jin.
Rukawa
pensò fosse meglio non rispondere: era stato il primo a
notare i suoi cambiamenti, ma purtroppo era qualcosa di estremamente
superficiale; era migliorato in precisione e velocità,
certo, ma in quanto a 'carattere', quello da basketman... era un caso
disperato. Avrebbe perso anche quella sfida, ne era certo.
Dopo qualche
minuto e
parecchi colpi all'aria, Isao superò facilmente Hanamichi e
banda, per piazzare la palla in pieno canestro. Ormai l'Ichihara
cominciava a prendere terreno con un risultato di 75 a 70, con
conseguente tensione da parte dei decerebrati del Kanagawa.
La palla
finì nelle mani di Aki che, per la verità,
sembrava piuttosto scocciato; dopo qualche sbuffo, ripartì
la gara con Miyagi: vedere quei due fulmini che cercavano di chiudersi
l'uno l'altro era grande; Mitsui notò come entrambi erano
bravissimi a non fare falli, nonostante fossero praticamente incollati.
Poi Isao riuscì, con una finta, ad allontanarsi da Hanamichi
e ad avvicinarsi al suo Playmaker.
- Idiota! -
Urlò, senza riuscire a spostarsi a causa di Kaoru.
Quando la
Scimmia
rossa si decise a scollare il culo dalla sua posizione, Aki aveva ormai
passato la palla al suo Capitano che correva come una gazzella a
canestro. Ma non solo il fantasma degli Icha si era rotto le palle:
quando Hanagata riuscì a bloccare il tirò di
Isao, rivolse un'occhiata alquanto infuocata a tutti i suoi compagni
-Allora, ce la diamo una mossa?!
Come per
magia, la sua
reazione sembrò risvegliarli da una sorta di trance e il
primo fu Kiyota, che afferrò la palla per volare nell'altra
metà campo.
- Lo fermo io!
-
Urlò Seiji, ma era molto più facile a dirsi che a
farsi: correva come un matto, guardando solo il canestro. Per lui,
giocare con loro era qualcosa di importante ma, contemporaneamente,
frustrante; come se fosse sempre e costantemente sotto esame.
Purtroppo, la Volpe aveva ragione: il suo problema era sul campo, era
col basket. Senza quasi rendersene conto, si smarcò da Kita
e schiacciò a canestro con un dunk che li riportò
in partita.
- Bravo,
Nobunaga!-
Gridò Jin, mentre Rukawa gli grugniva vicino - Almeno si
è svegliato quell'idiota...
- Ecco, lo
vedi che
quando ti ci metti qualcosa sai fare? - Gli gufò dietro
Hanamichi.
- Vai a quel
paese,
imbecille. E pensa a quello che dovresti fare tu! - Gli
sbottò contro e, mentre già cominciavano a
scapigliarsi, Ayako segnalò un fallo di Kita su Mitsui.
- Ehi, quello
già è come se non avesse una gamba! - Si
arrabbiò il rosso.
- Grazie,
idiota, se
non volevo farlo sapere ora lo sa tutta Chiba! - Si lamentò
la Guardia, mentre Kita lo aiutava.
- Scusami...
- Figurati...
toglietevi che tira il genio! - Cominciò a pavoneggiarsi,
mentre si posizionava al centro.
- Cos'hai la
sindrome
da 'Scimmia idiota'? - rimbrottò Miyagi, ghignando.
Mitsui gli
mostrò il medio - Fatti gli affaracci tuoi, Tappo!
- Allora, ci
muoviamo
o stiamo qui tutto il giorno?! - Sbraitò Ayako.
Mitsui
provò pure a scusarsi, ma gli svarionamenti appiccicosi di
quell'imbecille del loro Playmaker con la sua 'Ayakuccia' glielo
impedirono, così pensò bene di tirare; grazie ai
due centri perfetti, il Kanagawa salì a 74, contro i 75
degli Icha.
- Yes! -
Esultò il Teppista, alzando il pugno, - Aha! Vinciamo!
Aki lo
fissò per qualche istante, accigliato, poi si
girò a borbottare con Kaoru che annuì; tutto
ciò non passò inosservato a Miyagi - Ehi, nuovo
genio, sta attento a Kaoru. Quel tipo avrà in mente
qualcosa...
Mitsui li
guardò, poi ghignò - Certo, non preoccuparti.
Il gioco
ricominciò e la palla andò a Miyagi che la
passò velocemente a Mitsui - Bene, il vecchio schema
Guardia- Play eh? - borbottò, poi cominciò a
palleggiare verso la metà campo, con Miyagi poco dietro di
lui. Ad un certo punto notò uno strano movimento al suo
fianco e i capelli rossi di Kaoru, sparirono dal suo campo visivo;
distratto, gettò un'occhiata indietro, ma Hanamichi lo
richiamò davanti: Aki a braccia spalancate, gli bloccava il
passaggio.
- Scambio di
marcatura... bel piano, ma tu non puoi fare meglio... - disse al
Playmaker, ma quello si limitò a fissarlo, come al solito:
Kaoru giocava nel suo stesso ruolo, ma era poco agile nel salto e aveva
notato che Mitsui giocava sopratutto di tiri da fuori area. Infatti,
dopo qualche passo, la Guardia saltò e Aki saltò
con lui, ma ben più in alto; riuscì a toccare la
palla con la punta delle dita e, in più, si
sbilanciò in avanti di qualche millimetro, riuscendo a
fargli perdere l'equlibrio. Qualche passo più in
là, Kaoru sospirò: Aki era un genio a causare
falli; non pericolosi, ma comunque stressanti.
- Cazzo... -
sibilò Mitsui, mentre rimetteva malamente i piedi sul
parquet; aveva sentito un dolore alla caviglia e per un attimo
pregò che il ginocchio non avesse subito sballottamenti.
Fortunatamente sembrava apposto, ma la palla era finita fuori, tra le
mani di Isao.
Il Capitano
dell'Ichihara cominciò a correre, ma appena mosse un passo
per seguirlo, Mitsui sentì che qualcosa non andava;
trattenne il respiro e chiuse gli occhi: respiro profondo e piccolo
passo, come diceva lo specialista; se il ginocchio avesse avuto altri
problemi, avrebbe dovuto smettere, di questo era certo.
- Mitsui! -
Gridò Miyagi.
La Guardia si
fece
coraggio e rubò la palla a Kaoru, passandola ad Hanamichi
che... sembrava una macchia confusa; dannazione, aveva la vista
annebbiata.
Intanto il
rosso,
grazie ai passaggi con quell'altra Scimmia, si ritrovò a
poco dal canestro, quindi si fermò: non poteva andare
all'avventura sempre e comunque; doveva anche tirare 'seriamente',
provare almeno. Si fermò e sospirò profondamente:
alzò le mani, piegò le ginocchia e
saltò, tirando, ma la palla finì fuori, anche se
riuscì poi a prendere il rimbalzo e concludere l'azione.
Tuttavia quel
tiro che
non riusciva mai a beccare era una sconfitta che gli bruciava la pelle.
- Dannazione...
In panchina ci
furono
vari sospiri all'unisono - Perché si deve perdere in un
bicchiere d'acqua? - Borbottò Sendo.
- E'
insicuro... -
provò, gentile come sempre, Jin.
- E' idiota -
aggiunse
con solito tatto Rukawa.
- Ma la
piantate?! -
Rimbrottò Akagi, poi urlò - Idiota, muoviti!
Hanamichi
sobbalzò, poi si affrettò a raggiungere Isao.
- Che
gentilezza
Capitano, i miei complimenti - fece sarcastico Maki.
- E quando ci
vuole,
ci vuole... che diavolo hanno tutti quanti, le paturnie? - Si
lamentò, notando come in effetti sembravano tutti sotto
depressione. Sendo li guardò accigliato - Credo abbiano
molti più problemi di quello che crediamo...
Intanto il
tempo
scorreva e Ayako annunciò gli ultimi dieci minuti di gioco.
Fu Miyagi a
rompersi i
coglioni per primo: dopo aver ricevuto la palla da Kiyota, diede il via
ad una vera battaglia con Aki, per poi finire con un tiro da
tre che portò le riserve in vantaggio.
Le varie
esultanze non
fiaccarono il desiderio di quel Playmaker ti rompere le balle a tutti
loro e, dopo una serie di azioni spettacolari con Isao,
riuscì a piazzare un tiro formidabile da tre;
guardò Miyagi e alzò un dito: Ichihara 78,
Kanagawa 77.
Miyagi strinse
i
pugni: era un vero rompicoglioni e bravo per giunta!
L'ultima palla
della
partita era nelle mani di Kaoru e Mitsui aveva tutto fuorché
l'energia di fermarlo.
-
Cazzocazzocazzo...
dannato ginocchio... - borbottava, mentre cercava di tenere il passo
con l'altra Guardia, ma quello ebbe tutto il tempo di fermarsi, girarsi
e passare al Capitano.
Isao, con la
solita
faccia da 'Sendo due', si sbatté allegramente le palle di
Hanamichi che lo aspettava a braccia aperte, e passò ad Aki
- Vedi di non farmene pentire! - Gli gufò dietro e quello
sospirò, mentre si fermava a causa di Miyagi.
- Non molli la
presa
eh? - Gli fece il Tappetto.
- Neanche tu.
Mi
piace, ma non vincerete - assicurò con la sua faccia di
bronzo, dopodiché fintò verso sinistra, tirando a
Kita.
Kita che, in
barba al
mondo, riuscì a penetrare la difesa e segnando nello stesso
istante in cui Ayako segnò la fine.
- Fine!
Ichihara 80,
Kanagawa 77! - Si sgolò Ayako.
- Dannazione!
- Si
incazzò Mitsui, seguito da tutti gli altri.
- Bella
partita... -
fece invece Hanagata a Isao che gli strinse la mano.
- Te la cavi -
borbottò invece Aki, con il solito contorno di
inespressività e allegria.
Per un istante
a
Miyagi sembrò Rukawa e gli venne quasi da sorridere: non
poteva aspettarsi di più o di meglio - Grazie.
- Ehi
Sakuragi! Tra un
paio di anni, potresti prendere il posto di Takenori!
E Isao
tirò
la bomba. Più o meno tutti cercarono di zittirlo, ma ormai i
potenti radar della Scimmia rossa avevano captato aria di
pavoneggiamenti.
- Ohoho! Lo
so! Sai,
qui sono tutti invidiosi ma una volta ho battuto il Gorilla! -
Annunciò tra lo stupore degli Icha e i borbottii irritati di
tutti gli altri.
- Davvero? -
Fece
Isao, quasi colpito.
-
Sì,
sì. E loro che si vantano tanto! - Continuò, in
brodo di giuggiole, accennando vagamente a Volpe, Tappetto e Teppista.
- Io lo
ammazzo... -
grugnì Mitsui.
Dopo qualche
tentativo
di omicidio, gli Icha se ne andarono tra i vari auguri di morte
prematura da parte degli sconfitti.
- Secondo me,
non
sapete perdere... sfigati! - Li prese in giro Ayako, mentre si
sedevano, o buttavano, sulla sabbia intorno al campetto.
- Non rompere!
Sono
loro che ci mettevano ansia! - Si lamentò Mitsui, mentre
Akagi già puntava alla sua testa.
Più
in
là, seduto a riva, Hanamichi contemplava l'idea di
affogarsi: non giocava da giorni, era costretto a guardare Volpe e
Gorilla giocare in una prestigiosa Manifestazione dove lui non era
nemmeno considerato e poi, appena tornava a giocare, faceva
sì e no due punti.
- Cazzo... -
Smadonnò, lanciando pugni sulla sabbia.
- Ehi, non
vorrai
farti battere anche dalla sabbia! - Esclamò Kiyota.
- Non rompere
Scimmia,
non è il momento - grugnì il rosso senza neanche
guardarlo
Kiyota
sospirò, poi si lasciò cadere accanto a lui - Ti
capisco, sai? Sarà anche l'ultima volta che ti dico una cosa
del genere, ma so come ti senti. Sentirsi... inutili, come se tutto
quello che fai non possa portarti a nulla. Come se fossi destinato a
guardare gli altri che vanno avanti, mentre io rimango indietro...
Hanamichi lo
guardò, senza una parola: era la prima volta che riuscivano
a dirsi due parole senza tentare di accapigliarsi e forse gli faceva
pure bene; dopotutto aveva descritto esattamente come si sentiva lui.
- Io so solo
che il
basket... è la mia vita. - Riuscì solo a dire
Hanamichi.
- Nobunaga,
posso
parlarti? - Li interruppe Jin ,avvicinandosi ai due ragazzi.
Kiyota
sospirò - Ok. Ci vediamo dopo, idiota.
- Ciao,
Scimmia... -
replicò Hanamichi, con una pacca sulla spalla.
Dall'altra
parte,
Mitsui e Miyagi stavano decidendo per un bell'incontro di lotta libera.
- Non rompermi
le
palle, non sono cazzi tuoi! - Stava dicendo per la decima volta il
Teppista.
- Ah bene!
Allora
vaffanculo, razza di idiota! Se non sono affari nostri che diamine ci
stai a fare in una squadra di basket?! - Sbottò allora
Miyagi.
- Senti, sto
benissimo, non mi vedi? Guardaa!
Mitsui
cominciò a saltellare e il Tappetto si porto una mano in
faccia, pensando che probabilmente si era ubriacato - Ok, non mi
interessa un cazzo. Spappolati la gamba se preferisci, ma non venirmi
più a dire niente, grazie - borbottò furioso,
dandogli le spalle.
Mitsui
sospirò, facendosi serio - Ah... aspetta scemo... - lo
richiamò, spalmandosi sulla sabbia. - Mi spiace ok? E'
che... cazzo se è di nuovo questo dannato ginocchio, mi
spieghi cosa ho fatto io in questi due anni? Dannazione, quel dannato,
stupido errore mi perseguiterà a vita! - Si
lamentò, portandosi tutte e due le mani nei capelli.
Miyagi gli
passò una mano sulla spalla - Cosa dice il medico, scusa?
- Che un
dolore
rimarrà sempre... che è qualcosa che non
andrà mai via del tutto. E' inutile: non posso spingere
più di così, meglio che mi metta l'animo in pace.
Quella era la
giornata
'da confessionale' a quanto pare, pensò Kiyota, mentre Jin
lo osservava accigliato - Non hai proprio niente da dirmi?
- Oh Jin, non
rompermi. Lo sai qual'è il problema, ne abbiamo
già parlato...
- Non puoi
farti una
colpa per questo! Sei ancora alle prime armi, non è ancora
il momento...
Kiyota rise -
Queste
cose me le ha già dette Sendo, però se non ti
dispiace, sentirlo da persone che sono nate con il 'talento' mi scazza.
Cazzo, io non sono nato con nessuna capacità particolare, e
il mio tempo? Quale dannazione sarebbe il mio tempo?
- Andiamo
Nobunaga, lo
sai cosa ho dovuto sopportare per diventare bravo. E hanno ragione
molti a dire che io sono bravo solo come Guardia. Non ho la
capacità di Sendo o Rukawa o Maki di giocare in vari ruoli,
ma ho solo i tiri da tre. Senza quello, non sarei dove sono ora, quindi
alleno al meglio questa mia capacità. Tu dovresti ricordare
di essere il miglior saltatore del Kainan, e anche il miglior
palleggiatore; sviluppa queste capacità, invece di perdere
tempo a discutere con Rukawa o Hanamichi.
- Non so e
ridere o
meno di questa cosa... - borbottò Ayako, - Insomma stanno
crollando... - sussurrò, osservandoli. Vedere la
distruzionedi Mitsui era stato orribile, ma vedere una rocia come
Hanamichi crollare, lo eraanche di più. Semplicemente,
c'erano persone che non potevano farlo.
- Sono cose
che si
portano dietro, non credo si possa fare granché, se loro non
decidono di cambiare atteggiamento... - aggiunse Fujima, accanto alla
ragazza
-
Sì,
dopotutto tu lo hai cambiato no? - Rincarò Maki e i due si
scambiarono un'occhiata gelida.
- Mah... io
continuo a
credere che si facciano troppi problemi - si inserì Sendo,
appoggiando il mento alla mano, - Si complicano la vita.
Rukawa al suo
fianco
pensò bene di evitare l'argomento 'sconfitta contro Akira
Miasame' e si alzò, la lattina vuota in mano.
- Dove vai? -
Gli
chiese il solito rompicoglioni.
- A sistemare
una cosa
- rispose scazzato, prima di allontanarsi verso 'l'allegra brigata';
nel tragitto prese una palla che tirò opportunamente sulla
testa di Kiyota, mentre la lattina vuota viaggiò fino alla
testa di quell'altro squilibrato.
- Volpe! -
Urlarono
all'unisono.
Che bello
quando lo
chiamavano in coro, pensò sarcastico Rukawa, poi si
preparò all'assalto delle due Scimmie.
- Ti si
è
frullato il cervello?! E per un volta che non rompevo io i coglioni a
te! - Sbottò Hanamichi.
In effetti non
aveva
tutti i torti, ma ormai che era fatta... afferrò la palla
che aveva la Scimmia in mano e la tese - Allenatevi.
- Che?
Rukawa
inarcò un sopracciglio: oltre che pateticamente
piagnucolosi, erano pure sordi a quanto pare - Se avete tanto fiato da
sprecare per lamentrvi, potreste anche ammazzarvi di fatica qui in
spiaggia, invece di fare la palle al piede.
I due babbuini
si
guardarono come a chiedersi cosa gli avessero fatto per farlo parlare
tanto in una sola traversata, poi ghignarono: era un'ottima idea.
Afferrarono la palla e si catapultarono in campo, cominciando
più un incontro di lotta, che di basket. Alla fine pure
Miyagi si aggiunse, trascinandosi Mitsui per i capelli.
Rukawa
sospirò, sedendosi sulla sabbia - Almeno così non
ammorbano.
- Come al
solito, sei
stato gentile Kaede. Cominci a preoccuparci... - lo prese in giro Jin.
- Non rompere.
Si
fanno problemi stupidi, e noi non abbiamo tempo di starli a sentire.
- Non
inventare palle,
questa è gentilezza Kaede, rassegnati! - Esclamò
Sendo, anche lui accorso goioso a spaccargli i coglioni.
- Ehi Volpe!
Noi due
ancora dobbiamo sfidarci come si deve! - Sbraitò Hanamichi,
ricordandosi all'improvviso di aver passato cinque giorni con il suo
acerrimo nemico, senza averlo sfidato nemmeno una volta.
Rukawa
sbuffò: perché dannazione non si faceva mai i
cazzi suoi? Dio, stava peggiorando! Represse l'istinto di mandare tutto
al diavolo - 'fanculo, idiota.
- Hai paura
che il
genio ti batta eh? Ohohoh ti capisco! - Cominciò ad andare
fuori di testa quello e Rukawa quasi ghignò - Più
che altro, mi dispiace farti fare la figura di merda dell'altra volta.
A quel punto
Hanamichi
si congelò e i tre cerebrolesi dello Shohoku cominciarono a
ridere.
- Ti odio,
diva dei
miei stivali! Vieni a giocaree!
- Sei noioso e
ripetitivo - fece annoiato Rukawa, poi si alzò per andarsi a
spalmare tra Ayako e Akagi.
- Beati loro,
almeno
si fanno una vacanza... - stava borbottando il Gorilla, poi
guardò Ayako - Dobbiamo giocare contro lo Shiroi di Eiko
Hisae.
-
Già e
tremo solo all'idea di cosa combinerà quella pazza
furiosa... e, se non sbaglio, qualcuno qui ha ricevuto una sfida? -
Fece, adocchiando Rukawa, che si girò dall'altra parte.
- Sempre il
solito
caprone... - mugugnò la manager, poi si alzò -
Ehi, se avete finito di schiantarvi, dobbiamo andare! -
Gridò, mentre Hanamichi sollevava praticamente di peso
Miyagi e Mitsui tirava la Scimmia per il parrucco che aveva in testa.
- Che razza di
partita
era, scusate? Io sono rimasto alla tripla di Mitsui... - stava dicendo
Sendo.
- Cosa? No, no
l'ultimo tiro vero era quello di Hanamichi! - Replicò Jin.
- Ragazzi,
rinunciate... ve lo dico per la vostra sanità mentale... -
borbottarono quasi all'unisono Maki e Akagi, mentre si avviavano verso
casa.
Al Tempio, la
situazione era ben diversa di quel che si aspettavano: nel campo sul
retro, c'era l'intero Shiroi con allenatrice al seguito.
- Salve
ragazzi! -
Sorrise Eiko, mentre i giocatori si riscaldavano.
- Come
è
andata la partitella in spiaggia?
'Partitella'?
Sì, in quell'istante si era guadagnata l'odio incondizionato
di Scimmie e Teppista. Ayako preferì non peggiorare la
situazione e si schiarì la gola - Che fate?
- Terminiamo
gli
allenamenti, per domani - spiegò l'allenatrice, - Oh, ma
ovviamente dovrete allenarvi anche voi no?
- No. Siamo
apposto. -
Se ne uscì Akagi, mentre gli altri impallidivano -
Piuttosto, non fargli venire nessuno stiramento.
Eiko
ghignò
- Ci proverò.
In quel
momento, Kyuwa
si avvicinò con tanto di bandana giallo canarino sulla tuta
viola della squadra - Ehi, i ragazzi di Kanagawa! Come va? - Poi, senza
aspettare risposta, continuò - Io scappo. Ho finito con gli
esercizi...
- Ok, domani
puntuale.
-
Sìì! Ehi Scimmie, come va? - Sbottò
poi ad Hanamichi e Kiyota.
Ha parlato.
C'erano
davvero troppo babbuini e primati in giro per il Giappone,
pensò Mitsui quando quei tre cominciarono a sbroccare.
- Ragazzi!
Com'è andata la sfida con gli Icha? - Domandò
gentilmente Heiji, quando li vide.
- Meno
chiacchiere,
più lavoro - sbottò la sorella e lui
alzò gli occhi al cielo - Scusate... - e poi
continuò a correre in tondo per il campo.
A quel punto
cominciarono a sentirsi tutti dei perfetti idioti, visto che non si
erano allenati per niente, ma Akagi li dirottò sicuro verso
l'interno.
- Allora, noi
cinque
dobbiamo discutere un pò di cose... che ne dici Fujima? -
Fece il Capitano.
- Certo...
Decisero di
unirsi
tutti nel salotto, mentre gli altri sfigati se ne stavano al piano
superiore a rompersi a vicenda.
Akagi e Fujima
si
sedettero tranquillamente in poltrona, ma Rukawa si spalmò
sul divano per intero, mentre l'altro era occupato da Spaventapasseri e
Jin.
- Rukawa vedi
di non
addomentarti all'istante! Segui almeno i primi dieci minuti... Allora,
il problema fondamentale lì, sta in quello che loro sanno di
noi.
-
Già, Eiko
Hisae è una grande osservatrice, conoscerà
senz'altro molti punti deboli... - aggiunse Fujima.
- Potremmo
esaminarli
tutti... insomma nel Nara, il problema era una persona, qui
è un'intera squadra... ci metterà sotto torchio
tutti - fece Maki, appoggiandosi alla porta.
Jin
sospirò
- La Guardia è discreta, da quel che ho visto. Kyuwa
è un abile marcatore.
- Chi potrebbe
marcare?
'Maki', fu la
risposta
di Rukawa che tutti credevano in catalessi. - Dai discorsi di Hisae,
Maki è il più probabile - spiegò la
Volpe.
- Jin
è una
Guardia, lavora di esterno. Resta da vedere se marcherà te,
Akagi, o Maki - mugugnò Fujima.
- E le Ali? -
Chiese
Jin.
Sendo sorrise
- Delle
Ali, penso bisognerebbe fare un discorso diverso... -
borbottò, fissando Rukawa che, fortuna o sfortuna sua, non
lo vedeva dalla sua posizione.
Akagi,
però, lo vedeva benissimo - Mmm, ok Sendo... veditela tu...
Credo sia da eliminare la strategia one to one.
- Sono
d'accordo.
Domani mattina ci alleneremo. Sveglia alle otto... Kaede capito? Kaedee
- provò Fujima.
- Non
proccupatevi, lo
butto di sotto io - assicurò Sendo, poi gli altri si
alzarono.
Lo
Spaventapasseri
rimase lì per un pò, con le mani incrociate sotto
al mento, poi si alzò. Rukawa si risvegliò con un
'pop', quando si ritrovò una palla da basket sullo stomaco e
mise a fuoco il viso di Sendo - Cosa?
- D'accordo,
stammi a
sentire. Ci alleneremo io e te, ora. E non voglio sentire discussioni.
La Volpe
mugugnò per un pò, poi si strascicò
all'esterno, seguendo quel rompicoglioni nel campo interno, in modo da
non incorciare Heiji o Eiko Hisae o lo Shiroi al completo.
- Allora... -
fece
quello psicotico, chiudendo la porta, - Stavo riflettendo... quali sono
i punti deboli fondamentali della nostra squadra? Akagi e Maki sono le
nostre colonne e sono parecchio forti; l'unico problema sarebbe nelle
marcature strette, quindi il one to one. Poi c'è Jin, Jin
è fenomenale come Guardia, un pò scarso nel
resto, ma se non si butta nella mischia va benone... Lo vedi? - Gli
chiese.
Rukawa si
limitò a fissarlo perplesso - Cosa?
Sendo
sbuffò - L'intoppo, il problema! Andiamo, sei tardo eh? Il
problema nostro e che siamo due Ali, DUE. Non una... capito?
Rukawa
mugungnò, intuendo dove sarebbe andata a parare tutta quella
pagliacciata e Sendo capì dalla sua faccia da omicida -
Già. Gioco di squadra - disse, come se avesse detto
'condanna a morte'. Si levò la felpa, sbracciando la maglia,
e gli tirò la palla - Non usciremo da qui, fino a quando non
diventeremo una squadra come si deve.
Rukawa
afferrò la palla, togliendosi la maglia: aveva la sensazione
che sarebbe stata una serata molto, molto lunga.
N/A
Capitolo
forse un pò corto, ma abbastanza complesso. Cercare di
inspessire e approfondire così tanti personaggi è
difficile, ma spero di stare riuscendoci almeno per metà. ^^
Partita
più introspettiva, sui problemi delle 'riserve'; problemi
latenti che in realtà tutti conoscono.
Il
prossimo capitolo vedrà Shiroi e Kanagawa, quindi Heiji e
Rukawa eccetera et eccetera. XD
Ora,
un paio di avvisi:
sto
pubblicando una raccolta di drabble su coppie shonen ai di Slam Dunk,
molte delle quali prese d'ispirazioni proprio dalla Manifestazione.
Saranno drabble che scriverò ad ispirazione, senza progetto,
quindi a lunga scadenza.
Poi
ho intenzione di scrivere una mini long fiction shonen ai (ebbene
sì), sempre su Slam. I pairing e la storia non ve la
racconto, ma vi dico che ci sono pairing tra i più amati e
conosciuti, più un personaggio originale; sarà
una storia più romantica e meno sportiva, quindi spero mi
farete sapere cosa ne pensate.
Bon,
ho finito.
Al
prossimo capitolo!
|