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Autore: Karyon    09/11/2008    3 recensioni
Akagi, Maki, Sendo, Rukawa, Jin. I "Best of Kanagawa" in trasferta nella prefettura di Chiba, dove, ogni cinque anni, si svolge il torneo di Koyushu. Ma dovevano saperlo, non potevano certo sperare di cavarsela così impunemente e, soprattutto, senza zoo al seguito.
E così "Tirando le somme, erano dodici persone con l’aria da teppisti maniaci, più undici borsoni da palestra, dodici valige e un pullman più sballato di loro."
Riusciranno a strappare la vittoria alle altre tre squadre partecipanti?
E riusciranno a tornare a casa senza rischiare di far saltare le coronarie al loro Capitano?
Genere: Generale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ armata delle ‘riserve’

Quello che Maki vedeva, osservando quella partita, era una banda, o meglio, un’armata di cinque ragazzi pronti a tutto, per vincere. Probabilmente era una sua impressione, ma sembravano sull’orlo di una crisi di nervi.
Tutti quanti.
- Che diavolo combini?!
L’urlo di Akagi lo riportò in campo e all’ennesimo fallo di Hanamichi che, immancabilmente, aveva dimenticato chissà quale altra regola base del basket. Continuava a chiedersi come fosse arrivato a quel livello, alle volte.
- Maki? Sei sveglio? – Sendo gli sventolò sotto al naso la mano, poi indicò Kiyota – Dici che tra poco dà fuori di matto?
- Mmh, probabile – rispose perplesso Maki, - Si dovrebbe capire il perché…
- Io l’ho visto strano già qualche giorno fa. – Aggiunse Jin, - Durante gli allenamenti in spiaggia e anche dopo.
- Ah, se è per questo, il vecchio scorfano non scherza mica… - borbottò Miyagi, riferendosi a Mitsui, - Ricordate la scena con Fujima?
Maki, Sendo, Akagi e Miyagi stesso sospirarono all’unisono.
- Sono delle palle al piede – ringhiò il Capitano.
Rukawa al loro fianco se ne fregò altamente come suo solito, continuando ad osservare la partita: in effetti erano tutti più spiritati del solito; quell’idiota poi, peggiorava di momento in momento, gli faceva venire voglia di alzarsi e menarlo fino allo svenimento. Tra l’altro, ogni volta che si sbracciava per avere la palla, combinava sempre qualche macello.
- Mia! - Stava infatti urlando in campo, saltellando come un canguro.
Alla fine, quella pover’anima di Fujima non ne poté più e gliela spedì, giusto per avere un po’ di pace; il rosso la afferrò con un ghigno stampato in faccia e corse verso la metà campo avversaria.
- Non passerai! – Sbottò sicuro Seiji, ma fu quasi pestato dalla carica di Hanamichi che, palesemente, non lo aveva visto nemmeno.
- Sembra un carro armato… - borbottò Kiyota, faticando a stargli dietro.
- Tsk. Non bastano queste mezze calzette per fermarmi! Io voglio lui… - bisbigliò il rosso, fissando Isao, che al solito se la rideva. Arrivò nell’aria rossa e tirò, puntando al consolidato rimbalzo.
- Non può giocare sempre così, dannato lui! – Si lamentò Kiyota, ma nessuno lo ascoltava: Hanamichi e Mitsui erano saltati, così come Isao e Kita. Ma una mano sottile e leggera si insinuò tra lui e il Centro dell’Ichihara, rubando la palla a tutti.
Né Fujima, né Mitsui ebbero bisogno di guardare, per capire; cominciarono a correre verso il lato del Kanagawa, mentre Kiyota già prendeva per il culo quel povero imbecille - Ti sei fatto fregare come un’idiota! – Sbottò, mentre correva.
- E chi cazzo l’ha visto quello lì? - Si lamentò Hanamichi, mostrandogli il medio.
- Ecco è questo il tuo problema: non guardi mai a nessuno! Sei peggio della Volpe! – Replicò la Scimmia, superandolo. Inutile dire che il paragone lo lasciò, per la seconda volta in mezz’ora, praticamente impalato in mezzo al campo.
Intanto, all’altra estremità, Mitsui e Fujima si fissavano come a chiedersi dove diavolo andasse a parare: Aki aveva la palla, ma si limitava a palleggiare senza muoversi.
- Che diavolo combini? – Sussurrò la Guardia a se stesso, poi adocchiò il tempo: pochi secondi e avrebbe dovuto cedere la palla a loro; il regolamento parlava chiaro.
Aki si osservava intorno: aspettava che quei due del Kanagawa si decidessero a raggiungerli. Infatti subito dopo, Hanamichi e Kiyota arrivarono trafelati e, sempre com’era prevedibile, si accapigliarono su chi dovesse marcarlo. Il Playmaker sorrise e avanzò, mentre Kiyota correva a sbarrargli la strada – Da qui non passi! – Assicurò.
Aki sorrise, cercando di spingere con il corpo in avanti; quasi senza accorgersene, la Scimmia perse l’equilibrio e si aggrappò alla maglia nera del Playmaker.
- Fallo! – Fischiò Ayako, mentre dalla panchina cominciavano a smadonnare.
- Cazzo… - sibilò Kiyota, mentre Hanamichi imprecava contro di lui.
Mentre le due Scimmie cominciavano a menarsela, Fujima scambiò un’occhiata con Maki e Sendo in panchina; quello era un fallo autoindotto da Haranobu.
- Dannato mi hai imbrogliato! – Sbottò la Scimmia, ma Seiji lo interruppe, difendendo il loro Playmaker – Sei tu che non hai l’equilibrio!
- Che?!
- Ok, piantatela! – Se ne uscì Kaoru, trascinandosi Aki per i capelli.
- Questa potevi evitartela... - gli sussurrò la Guardia, ma il compagno scrollò le spalle - Io non ho fatto niente. Se lui è imbranato che posso farci?
I due tiri liberi di Aki centrarono perfettamente il canestro e il gioco ricominciò da Seiji che, veloce come un fulmine, passò a Kaoru il quale si preparò a tirare.
- Non segnerai! – Ringhiò quasi Kiyota, prima di saltare come se avesse le molle; la palla colpì il tabellone e fu Hanagata ad afferrarla e spararla come un proiettile verso Fujima.
- Vediamo di segnare! – Gridò, cercando di incoraggiarli; si girò, ma si ritrovò Aki piantato in faccia. - Bene… - ghignò, ma l’altro non batté ciglio, limitandosi ad attaccarsi come una seconda pelle.
Dannazione se era soffocante! Pensò il Playmaker-allenatore, prima che, incredibilmente, Aki gli rubasse la palla.
- Fujima! – Urlò Akagi dalla panchina e persino Rukawa sembrava lievemente colpito dall’evento; non che ‘Mister Perfezione’ fosse davvero perfetto, ma vederlo perdere palla era sempre impressionante.
- Dannazione, Hanamichi! – Gridò Fujima, ma il rosso non se lo fece ripetere due volte: con la sua faccia da maniaco si parò davanti la piccoletto che lo fissò, inarcando un sopracciglio – Che bestione… - mormorò dal basso del suo metro e sessantanove.
Con un compagno di squadra come Miyagi, Hanamichi avrebbe dovuto essere abituato a non giudicare in base all’altezza, ma gli organismi monocellulari non sono capaci di ragionamenti complessi, come pensarono tutti i suoi compagni poco dopo, quando si fece soffiare la palla.
- Sei un idiota! – Gli gridò Mitsui, passandogli accanto.
- Brutta stronza, fottiti! – Replicò quello, ma venne zittito da un punto da tre di Kaoru.
Il punteggio salì a 60 contro i 57 del Kanagawa e i soliti decerebrati cominciarono a svalvolare, così Fujima pensò bene di richiamarli a base prima che si spezzassero l’osso del collo tra loro.
In panchina l’aria era particolarmente allegra, soprattutto con la Scimmia in crisi di identità e l’idiota in vena di prediche.
- Vecchia scorfana, non sfottermi che tu stai facendo schifo! – Sbottò, rivolto ad un Mitsui spalmato accanto a Jin.
- Cosa? Ma se ti fai fregare come un imbecille! – Ribatté quell’altro cretino.
- Ok, calmatevi… - si aggiunse timidamente Jin, prima di perdere sette vite a causa dello sguardo del rosso.
- Hanamichi! Devi piantarla! Sei il primo a sbagliare e… - cominciò Akagi.
- Che cosa?! E lui? – Lo interruppe, indicando Kiyota – Lui ha fatto una marea di falli ed è perfettamente inutile!
Ovviamente, mai che imparasse a tapparsi le fauci, prima di fare danni… Kiyota sbuffò, poi lo fissò – ‘fanculo, Sakuragi. Sono inutile almeno quanto te.
Ora, che lo mandasse al diavolo era pure normale, ma che lo chiamasse ‘Sakuragi’ e in modo serio anche, era indice di un colpo in testa bello forte.
- D’accordo basta – interruppe scocciato Fujima. – Sentite ho provato a capirvi, davvero, ma non voglio avere problemi solo perché voi non sapete controllarvi. Kiyota tu esci, Rukawa entra al posto suo – sentenziò.
Più o meno tutti, Maki e Sendo compresi, lo fissarono come stoccafissi e Kiyota più di tutti, trattenendo il respiro; poi, senza una parola, si alzò – Vai – fece, rivolto a Rukawa, che non si mosse: credeva di aver capito il problema della Scimmia e di certo non voleva avercelo sulla coscienza, se si fosse buttato a mare. Lanciò un’occhiata a Jin, poi inarcò un sopracciglio – No. Avevamo detto che avrei riposato, quindi non mi muovo.
Fujima batté le palpebre – Cosa?
- Quest’idiota… - cominciò Rukawa, indicando Kiyota, - Ha un problema con il campo e deve risolverlo lì, senza rompere l’anima a noi altri.
Frase lunga, complessa, tutta d’uno fiato.
Jin sorrise all’Ala, poi guardò l’amico – Ha ragione, che ti costa farlo rimanere per altri dieci minuti? – fece a Fujima.
La Scimmia lo fulminò con lo sguardo – Non ho bisogno dei difensori. E sopratutto non di te – sbottò, guardando Rukawa, che si alzò – Echissenefrega di difenderti. Non ho voglia di giocare, punto e basta.
- Ragazzi che succede? – Domandò Isao, dall’altra parte.
Prima che scoppiasse qualche rissa delle loro, Akagi li afferrò – Statemi a sentire. Non voglio assolutamente che facciate le bestie davanti a lui! Vi è abbastanza chiaro? Kiyota va in campo, Rukawa torna a sederti. E tu, deficiente, vedi di fare almeno mezzo punto! – Sbottò, poi li rispedì ai loro posti a calci.
- Scusa se ti ho scavalcato Fujima, ma sono abituato con questi idioti… – fece poi il Gorilla al Playmaker che sbuffò – Figurati.
L’aria tesa di poco prima, però, non riusciva a dileguarsi e, all’ennesimo sbaglio, Mitsui ebbe la mezza idea di sparare a quei due imbecilli che gli avevano fatto perdere la concentrazione.
- Cazzo! – Sbottò, cercando di marcare Seiji; quei bastardi avevano messo la quarta.
L’Ala piccola degli Icha cercò invano di scrollarsi di dosso il Teppista, poi decise di provare a passare, tirando alla cieca. Guarda caso, quel rompicoglioni di un Playmaker passava proprio da quelle parti; cominciava a pensare che leggesse nel pensiero a tutti i suoi compagni di squadra.
Aki si mosse velocemente verso la metà campo avversaria, poi Hanamichi gli si parò di fronte - Aha! Eccoci qui...
Il Playmaker non gli diede il tempo di perdersi nei soliti vaneggiamenti e si spostò a destra, dove Kita gli "rubò" la palla.
- Hai sbagliato persona mi sa, Sakuragi... - gli fece ironico e il rosso andò a fuoco - Dannazione... vieni quii! - Urlò a Kita, mentre gli correva dietro come un fulmine.
- Oh, cazzo... - mormorò quello, per poi levarsi dai coglioni passando a Kaoru.
- Con me non la spunti. - Ghignò la Guardia, ma si ritrovò Mitsui davanti - Infatti il tuo avversario sono io.
Kaoru sorrise - Meglio così... - borbottò cominciando ad avanzare.
Mitsui riuscì a tenergli testa, anche se con 'qualche problemino' di forma, esempio a caso le fitte al ginocchio. Troppo allenamento tutto insieme, dannazione.
Purtroppo si era ormai abituato ai piccoli dolori di sottofondo che si spandevano da quella dannata rotula, però alle volte il dolore forte lo paralizzava e lui perdeva le occasioni. Questa volta si ritrovò ad osservare quel maledetto dell'Ichihara saltare di fronte a sé, senza che potesse fare qualcosa, come saltare: i piedi non volevano lasciare la sicurezza della terraferma.
Akagi dalla panchina smadonnò, alzandosi - Mitsui ha qualche problema... - sussurò, mentre Miyagi tratteneva il respiro.
In campo, la palla da tre finì fuori e, per riscattarsi, Mitsui scattò a prenderla. Le fitte si erano attutite e lui non poteva più permettere che quell'incidente gli rovinasse la vita, a costo di morirci in campo. Afferrò la palla, riuscendo a staccare più avversari, e lanciò a Fujima che segnò.
Akagi tornò a sedersi, mentre Miyagi respirava - Era un falso allarme - fece, sollevato. Ma il Capitano era tutto meno che convinto e continuò a fissare la sua Guardia, accigliato.

Intanto, Hanamichi continuava la sua campagna personale contro Isao, con il risultato di volare a terra per la seconda volta in un giorno.
- Cazzo... - borbottò, poi si ritrovò la mano del Centro pizzata in faccia - Scusami, Sakuragi. Una mano? - fece quello, amabile.
- No, grazie - ringhiò il rosso, saltando in piedi, poi guardò il canestro: non riusciva a segnare e, quello che era peggio, non riusciva a superare quella barriera umana. Stringendo i pugni per la rabbia contro se stesso, si allontanò verso la metà campo, mentre Kaoru gli si parava di fronte.
- Non te la prendere. Isao è il Centro della nostra prefettura; perfino Akagi ha mille problemi con lui e tu non sei nemmeno nel tuo ruolo. Non è il tuo campo.
Glielo disse senza cattiveria e con un sorriso, quasi per confortarlo, ma non conosceva bene Hanamichi Sakuragi. Purtroppo per lui, il suo difetto principale era che non riconosceva la realtà, a meno di non sbatterci il naso contro.
- Ci riuscirò - disse dopo un pò e la Guardia lo fissò - Se lo dici tu... - mormorò, prima di afferrare la palla.
Dopo qualche finta, Kaoru riuscì a smarcarsi e a tirare con una parabola perfetta.
Se non riusciva a battere lui, figuramoci il loro giocatore migliore, si disse il rosso con stizza; stranamente Kaoru non disse né aggiunse un 'te lo aveva detto': quei tizi dell'Ichihara erano davvero troppo... disgustosamente buoni.
Un fischio li richiamò verso Fujima a terra e Aki di fronte a lui. Il fallo era contro Fujima.
Ok, erano tutti buoni tranne il loro Playmaker.
Questo allungò la mano verso Fujima, che a differenza di Hanamichi la prese - Grazie.
- Scusami... non ti ho visto - fece con la solita inespressività Aki.
Ovviamente era palesemente improbabile che non lo avesse visto, infatti Fujima esitò per un istante, fissandolo - Certo. Può capitare - rispose, calcando sull'ultima parola.
Mentre il loro Capitano andava a fare i tiri liberi, Isao si affiancò ad Aki - La pianti di fare casini?
Il Playmaker rispose, continuando a camminare - Dovrò pur divertirmi... almeno faccio qualcosa... - insinuò.
Isao si accigliò - Qual'è il tuo problema?
Aki si fermò a guardarlo - No, il TUO problema è che dovresti giocare di più, Capitano - lo accusò, marcando sul 'Capitano', per poi allontanarsi.

Sulla linea dei tiri liberi, c'erano varie scuole di pensiero: chi pensava che doveva prendere una dannata palla o era meglio darsi all'Ippica e chi, invece, temeva di spiaccicarsi al suolo perché avrebbe sicuramente perso una gamba.
Mitsui fissò Hanamichi di fronte a sé e ghignò: si sentivano nello stesso, identico modo e forse anche la Scimmia del Kainan provava le stesse cose: erano sotto esame. Essere lì, a giocare con una delle squadre del torneo, sotto gli occhi di 'quelli che ce l'avevano fatta'... era come una sfida. Come a dire: voi che vi vantate tanto, vediamo se siete davvero così capaci.
Bé, lui lo era. E non perché era un ex MVP, o perché ai suoi tempi era bravo; aveva superato cose che quegli altri lì nemmeno potevano immaginare e doveva sfruttarlo al massimo.
Anche Hanamichi lo era. Dannazione a lui, sotto quell'aria da pallone gonfiato perennemente idiota, c'era forse uno dei migliori giocatori di Kanagawa, anche se non glielo avrebbe mai fatto notare; probabilmente però, Isao non era il rivale adatto a lui. Non in quel momento.
E la Scimmia... la Scimmia viveva nell'ombra ingombrante della sua squadra e del suo Capitano; con Maki in campo, nessuno di loro era mai abbastanza bravo e preparato.
Fujima e Hanagata, poi, erano i decaduti. Quelli passati da 'seconda squadra di Kanagawa' a 'riserve i Kanagawa', almeno per gli altri; tutti loro sapevano che erano tra i giocatori migliori. Fujima era forse il miglior allenatore che una squadra mista come la loro potesse avere e un Playmaker eccezionale, secondo solo a Maki.
Quando tirò, non ci fu bisogno di prepararsi a saltare, perché Fujima fece centro perfetto per due volte di seguito; ma era prevedibile: non sbagliava due volte si seguito in una partita.
Subito dopo venne il fischio e la fine del primo tempo con un punteggio di 70 a 68 per l'Ichihara.
Ognuno, con il proprio carico di rabbia repressa, si andò a spalmare smadonnando o calciando cose lungo il tragitto.
Akagi gli diede il tempo di sedersi, poi lo afferrò per i capelli - Spiega - fece semplicemente a Mitsui, ma questo gli piazzò il medio sul naso - Non rompere, Gori.
Il Gorilla in questione ghignò e rafforzò la presa - Forse non mi sono spiegato bene... se non mi spieghi cosa è successo, tu in campo non ci torni - gli ringhiò contro.
- Sei un fottuto ricattatore - si lamentò il Teppista, poi sbuffò, si guardò intorno e gli si avvicinò - Ho di nuovo le fitte al ginocchio - gli sussurrò.
Akagi si accigliò - Quali fitte? L'ultima volta erano innocue.
Mitsui sospirò - Parlo di quelle di due anni fa. Quando sono caduto di nuovo.
- Ah, dici quano sei stato così imbecille da tornare a giocare dopo sole due settimane? - lo prese in giro il Capitano, poi continuò seriamente - Lo sai che al ritorno farai tutti gli accertamenti e non metterai piede in palestra fino a quando non sarò sicuro, vero?
Mitsui lo fissò, rabbioso - Lo so. Faccio questo da tre anni, Takenori. Ma ora devo giocare.
- Guarda, Hisashi, che il ginocchio non pensa mica a te. Se si rompe, si rompe.
- Se si rompe. mi taglierò la gamba - promise Mitsui, - Ma ora giocherò, devo.
Oltre al Teppista, anche gli altri parevano avere non pochi frullamenti: Maki ad esempio cercava, invano, di cavare le parole di bocca a Kiyota, ma quell'idiota si limitava a belare un 'sto beeene'.
- Non raccontarmi palle, deficiente. Qual'è il problema? - Si stava incazzando Maki.
- Niente, sei sordo?
- Tu non fai mai falli tecnici, Nobunaga. Quindi vallo a dire a chi non ti conosce da anni!
Jin pensò bene di intervenire, anche perché l'ultima volta che Maki si era infuriato seriamente con Kiyota, avevano dovuto chiamare la Guardia Nazionale.
- Quello che vogliamo dire, e che ti conosciamo abbastanza per preoccuparci se chiami Hanamichi: 'Sakuragi', ad esempio - provò la Guardia.
Kiyota li fissò entrambi - No, voi non potete capire - fece alla fine, alzandosi. Poi scorse Hanamichi spalmato sull'altra panchina - Rompono anche a te? - Gli chiese.
- Già. Non capiscono che qui il problema non è la partita - aggiunse Hanamichi.
Kiyota si sedette accanto a lui - Probabilmente sono troppo impegnati per capire. Noi siamo solo i tappabuchi rompiballe.
- No, siete due idioti - se ne uscì Miyagi, seduto tra Hanamichi e Rukawa. - Ma vi sentite quando parlate? Siete patetici.
Detto questo, i due partirono in quarta.
- Stammi a sentire, razza di imbecille... - cominciò la Scimmia, mentre l'altro idiota gli dava corda.
- No, statemi a sentire voi... questa cosa dei 'Best' vi sta mandando all'aria il cervello. Nelle nostre squadre abbiamo un ruolo, che tutti considerano importante qui. Se non siamo stati scelti nei Best, i motivi sono altri.
- E voi li conoscete anche. - Si intromise Sendo, - Andiamo, non prendiamoci in giro. Mitsui ha buttato due anni della sua vita, Miyagi uno, e voi due siete due matricole...
Manco a dirlo, quei due indicarono la Volpe malefica dietro al Tappetto.
- Che volete? - Sbottò la Volpe in questione e Sendo sorrise - Non vi togliete mai il vizio, eh? Di guardare gli altri intendo... siete due stupidi. Ognuno ha un proprio tempo per tirare fuori le qualità; non dovete forzarvi, pensando a chi è riuscito prima di voi. E poi, insomma, Hanamichi tu giochi da quattro mesi e tu Nobunaga da tre anni...
Bel discorso e belle parole ma, francamente, essere considerati invidiosi proprio davanti alla Volpe, che in realtà meno di così non poteva fregarsene, era troppo.
- Grazie Sendo. Ma ci arriviamo da soli - grugnì Hanamichi.
- Già - fece eco Kiyota ed entrambi si alzarono.
- Che teste dure... - mormorò Sendo, - perché non dici qualche parola pure tu? - Sbottò a Rukawa che gli lanciò un'occhiataccia - Sono cazzi loro. Sei tu che ti intrometti.
- E pensare che non sono nemmeno i miei compagni di squadra. Sono cose che dovresti fare tu come loro compagno.
Miyagi cominciò a sganasciarsi - Rukawa è nello Shohoku per errore, Sendo! C'è perché dev'esserci!

Nella panchina dell'Ichihara, Aki aveva messo in funzione i suoi 'appunti mentali' - La loro Guardia ha qualche problema alle gambe, bisogna solo dargli fastidio il più possibile.
- E tu come lo sai? - Si accigliò Isao.
- Gioca in modo troppo altalenante. A volte è un mostro, altre volte non riesce ad alzarsi da terra. Seiji?
- Ci penso io, sì.
- Seiji, non voglio scorrettezze è chiaro? - Sbottò Isao e il compagno annuì.
Aki ghignò - Come sei magnanimo...
- Akiii! - Lo interruppe con un'occhiataccia il Capitano.
- Sì, sì, come vuoi tu... Quel tizio rosso, vuole giocare solo con i migliori della squadra che abbiano le stesse capacità. Perciò cerca te, Capitano. Quindi sarebbe meglio se...
- Giocasse con me. - Aggiunse Kita, - Dopotutto sono il meno esperto e meno bravo in questo senso.
Aki scrollò le spalle - Ok.
- Hai qualcos'altro da dire anche a me? - Chiese ironico Isao, poi sospirò - D'accordo... e tu occupati del Playmaker.

- Miyagi, entra tu - fece Fujima.
Miyagi lo fissò - Finalmente.
- Oddio, siamo circondati dagli imbecilli dello Shohoku!- Se ne uscì Kiyota, prima di ritrovarsi una scarpa tra gli occhi.
Miyagi cominciò a sgranchirsi le gambe - Voglio proprio giocare un pò... ehi, vedete di non rompermi le balle - sbottò, sopratutto alle due Scimmie.
Intanto Mitsui si alzava, colpendo il parquet con la gamba - Mi sembra apposto... - sussurrò, poi urlò - Tappetto mi mancavi in campo!
- Mitsui, avvisavi se ci sono problemi - mormorò Akagi, - Mi inventerò qualcosa che non sia il tuo ginocchio spappolato...
- Grazie, Gorilla.
Quando l'Ichihara tornò in campo e Aki vide Miyagi sul parquet ghignò - Fuori uno - fece e neanche a voce tanto bassa, osservando Fujima.
La partita ricominciò con la palla in mano a Seiji che la perse quasi all'istante - Cazzo!
Mitsui palleggiò per un pò, poi passò a Miyagi - Con metà Shohoku in campo, non possiamo perdere... - mormorò; nonostante Fujima fosse più bravo, Ryota si incastrava di più con tutti loro.
Miyagi prese la palla e cominciò a correre - Kiyota! - Urlò, passandogli la palla. La Scimmia la afferrò, per poi trovarsi contro Kaoru; riuscì a smarcarsi per poi passare nuovamente a Miyagi - Guarda un pò chi si vede... - mormorò, trovandosi di fronte ad Aki. Lottarono per qualche secondo, poi Miyagi riuscì ad avere la meglio, correndo verso il canestro dell'Ichihara.
- Però, bravo Tappetto! - Esultò Hanamichi, prima di ritrovarsi la palla in mano - Eh? - fece battendo le palpebre.
- Scemo, non distrarti! - Lo richiamò il compagno.
- Sì, scusa! - borbottò il rosso, prima di palleggiare come un folle verso Isao. Voleva dimostrare che l'unico motivo per il quale non era tra loro era il periodo relativamente breve dei suoi allenamenti. Hanamichi gettò un'occhiata alla Volpe in panchina: sopratutto, doveva dimostrare a lui che era davvero migliorato. Ignorando totalmente Mitsui che si sgolava alla sua destra, spiccò un salto, imitato anche da Isao; con una certa rabbia, riuscì a trascinarselo fino al canestro e a segnare con un dunk.
- Sì! Aha sono un genioo! - Cominciò a starnazzare, poi guardò verso la panchina per rompere le palle a quelle dive dei suoi stivali, ma, come ad un segno convenuto, si girarono tutti da un'altra parte.
- Bastardi... - borbottò come una teiera.
- Bel canestro, Hana!
Il rosso si girò come fulminato, guardando con le lacrime agli occhi il nuovo 'amore' dela sua vita - Grazie, amico! Sei l'unico che capisce! - Svalvolò verso Miyagi, togliendogli il respiro.
- Ricordami di non farti mai più un complimento... - fece il Tappetto, cercando di scrollarselo di dosso.
- Ehi, piccioncini! Mi dispiace disturbarvi, ma qui c'è una partita in corso! - Grugnì Mitsui, tirando la palla ad entrambi; se Miyagi fu abbastanza veloce da scansarla, Hanamichi la prese in piena faccia.
- Bella presa! - Ghignò Mitsui.
- Stronzo!
- Bé, così impari a perdere tempo! - Replicò la Guardia, mentre il Tappetto cercava di riprendere la palla.
In panchina, Akagi ebbe la mezza idea di buttarli tutti a mare - Ma che razza di imbecilli perditempo...
- D'accordo Akagi, non farti venire un infarto... - mugugnò Miyagi, per poi partire alla carica; a quanto pare Aki lo marcava 'one to one', perché se lo ritrovò addosso per la decima volta e, nonostante fosse famoso per le sue finte, quel dannato riuscì a fargliela.
- Grazie... - ironizzò il fantasma, per poi volare verso il canestro; riuscì a rompere le balle a tutti, per poi trovarsi di fronte ad Hanagata.
- Non ti lascerò segnare... - borbottò il gigante dello Shoyo che, fortuna sua, a differenza degli altri non vaneggiava al vento: fermò il tiro del Playmaker e al solito rimbalzo saltarono in quattro. Alla fine fu Kaoru a prendere la palla e passarla ad Isao che, a sorpresa, aspettava dietro tutti loro.
- Capitano!
Isao afferrò la palla e, senza alcuna esitazione, tirò segnando dalla linea dei tre.
A quel punto rimasero tutti con le mascelle a terra, tranne Akagi che sbuffò - Sembrava strano che il suo numero ancora doveva farlo...
- E quello da dove è sbucato?! - Se ne uscì Mitsui.
- Piantala e gioca! Hanamichi! - Cominciò a gridare Miyagi, dividendo un pò i ruoli a tutti. Nessuno se la sentì di replicare e seguirono i suoi consigli, per altro molto giusti. Kiyota andò a rompere i coglioni a Kita, così Hanamichi si ritrovò a fare quello che voleva fin dall'inizio; Aki fissò Hanamichi, poi Miyagi, domandandosi se lo avesse fatto apposta a cambiare ruolo ai suoi compagni, perché aveva intuito qualcosa.
- Allora... volevi sfidare me? - Domandò Isao alla solita Scimmia rossa che invece di parlare, sbritava. Il Centro dell'Ichihara sorrise, per poi cercare di superarlo con un paio di finte che, incredibilmente, Hanamichi riuscì a bloccare.
- Ehi, Hanamichi comincia a cavarsela bene... - notò Sendo, spalmato in panchina tra Jin e Rukawa.
- In effetti è parecchio migliorato rispetto a qualche mese fa - aggiunse Jin.
Rukawa pensò fosse meglio non rispondere: era stato il primo a notare i suoi cambiamenti, ma purtroppo era qualcosa di estremamente superficiale; era migliorato in precisione e velocità, certo, ma in quanto a 'carattere', quello da basketman... era un caso disperato. Avrebbe perso anche quella sfida, ne era certo.
Dopo qualche minuto e parecchi colpi all'aria, Isao superò facilmente Hanamichi e banda, per piazzare la palla in pieno canestro. Ormai l'Ichihara cominciava a prendere terreno con un risultato di 75 a 70, con conseguente tensione da parte dei decerebrati del Kanagawa.
La palla finì nelle mani di Aki che, per la verità, sembrava piuttosto scocciato; dopo qualche sbuffo, ripartì la gara con Miyagi: vedere quei due fulmini che cercavano di chiudersi l'uno l'altro era grande; Mitsui notò come entrambi erano bravissimi a non fare falli, nonostante fossero praticamente incollati. Poi Isao riuscì, con una finta, ad allontanarsi da Hanamichi e ad avvicinarsi al suo Playmaker.
- Idiota! - Urlò, senza riuscire a spostarsi a causa di Kaoru.
Quando la Scimmia rossa si decise a scollare il culo dalla sua posizione, Aki aveva ormai passato la palla al suo Capitano che correva come una gazzella a canestro. Ma non solo il fantasma degli Icha si era rotto le palle: quando Hanagata riuscì a bloccare il tirò di Isao, rivolse un'occhiata alquanto infuocata a tutti i suoi compagni -Allora, ce la diamo una mossa?!
Come per magia, la sua reazione sembrò risvegliarli da una sorta di trance e il primo fu Kiyota, che afferrò la palla per volare nell'altra metà campo.
- Lo fermo io! - Urlò Seiji, ma era molto più facile a dirsi che a farsi: correva come un matto, guardando solo il canestro. Per lui, giocare con loro era qualcosa di importante ma, contemporaneamente, frustrante; come se fosse sempre e costantemente sotto esame. Purtroppo, la Volpe aveva ragione: il suo problema era sul campo, era col basket. Senza quasi rendersene conto, si smarcò da Kita e schiacciò a canestro con un dunk che li riportò in partita.
- Bravo, Nobunaga!- Gridò Jin, mentre Rukawa gli grugniva vicino - Almeno si è svegliato quell'idiota...
- Ecco, lo vedi che quando ti ci metti qualcosa sai fare? - Gli gufò dietro Hanamichi.
- Vai a quel paese, imbecille. E pensa a quello che dovresti fare tu! - Gli sbottò contro e, mentre già cominciavano a scapigliarsi, Ayako segnalò un fallo di Kita su Mitsui.
- Ehi, quello già è come se non avesse una gamba! - Si arrabbiò il rosso.
- Grazie, idiota, se non volevo farlo sapere ora lo sa tutta Chiba! - Si lamentò la Guardia, mentre Kita lo aiutava.
- Scusami...
- Figurati... toglietevi che tira il genio! - Cominciò a pavoneggiarsi, mentre si posizionava al centro.
- Cos'hai la sindrome da 'Scimmia idiota'? - rimbrottò Miyagi, ghignando.
Mitsui gli mostrò il medio - Fatti gli affaracci tuoi, Tappo!
- Allora, ci muoviamo o stiamo qui tutto il giorno?! - Sbraitò Ayako.
Mitsui provò pure a scusarsi, ma gli svarionamenti appiccicosi di quell'imbecille del loro Playmaker con la sua 'Ayakuccia' glielo impedirono, così pensò bene di tirare; grazie ai due centri perfetti, il Kanagawa salì a 74, contro i 75 degli Icha.
- Yes! - Esultò il Teppista, alzando il pugno, - Aha! Vinciamo!
Aki lo fissò per qualche istante, accigliato, poi si girò a borbottare con Kaoru che annuì; tutto ciò non passò inosservato a Miyagi - Ehi, nuovo genio, sta attento a Kaoru. Quel tipo avrà in mente qualcosa...
Mitsui li guardò, poi ghignò - Certo, non preoccuparti.

Il gioco ricominciò e la palla andò a Miyagi che la passò velocemente a Mitsui - Bene, il vecchio schema Guardia- Play eh? - borbottò, poi cominciò a palleggiare verso la metà campo, con Miyagi poco dietro di lui. Ad un certo punto notò uno strano movimento al suo fianco e i capelli rossi di Kaoru, sparirono dal suo campo visivo; distratto, gettò un'occhiata indietro, ma Hanamichi lo richiamò davanti: Aki a braccia spalancate, gli bloccava il passaggio.
- Scambio di marcatura... bel piano, ma tu non puoi fare meglio... - disse al Playmaker, ma quello si limitò a fissarlo, come al solito: Kaoru giocava nel suo stesso ruolo, ma era poco agile nel salto e aveva notato che Mitsui giocava sopratutto di tiri da fuori area. Infatti, dopo qualche passo, la Guardia saltò e Aki saltò con lui, ma ben più in alto; riuscì a toccare la palla con la punta delle dita e, in più, si sbilanciò in avanti di qualche millimetro, riuscendo a fargli perdere l'equlibrio. Qualche passo più in là, Kaoru sospirò: Aki era un genio a causare falli; non pericolosi, ma comunque stressanti.
- Cazzo... - sibilò Mitsui, mentre rimetteva malamente i piedi sul parquet; aveva sentito un dolore alla caviglia e per un attimo pregò che il ginocchio non avesse subito sballottamenti. Fortunatamente sembrava apposto, ma la palla era finita fuori, tra le mani di Isao.
Il Capitano dell'Ichihara cominciò a correre, ma appena mosse un passo per seguirlo, Mitsui sentì che qualcosa non andava; trattenne il respiro e chiuse gli occhi: respiro profondo e piccolo passo, come diceva lo specialista; se il ginocchio avesse avuto altri problemi, avrebbe dovuto smettere, di questo era certo.
- Mitsui! - Gridò Miyagi.
La Guardia si fece coraggio e rubò la palla a Kaoru, passandola ad Hanamichi che... sembrava una macchia confusa; dannazione, aveva la vista annebbiata.
Intanto il rosso, grazie ai passaggi con quell'altra Scimmia, si ritrovò a poco dal canestro, quindi si fermò: non poteva andare all'avventura sempre e comunque; doveva anche tirare 'seriamente', provare almeno. Si fermò e sospirò profondamente: alzò le mani, piegò le ginocchia e saltò, tirando, ma la palla finì fuori, anche se riuscì poi a prendere il rimbalzo e concludere l'azione.
Tuttavia quel tiro che non riusciva mai a beccare era una sconfitta che gli bruciava la pelle.
- Dannazione...

In panchina ci furono vari sospiri all'unisono - Perché si deve perdere in un bicchiere d'acqua? - Borbottò Sendo.
- E' insicuro... - provò, gentile come sempre, Jin.
- E' idiota - aggiunse con solito tatto Rukawa.
- Ma la piantate?! - Rimbrottò Akagi, poi urlò - Idiota, muoviti!
Hanamichi sobbalzò, poi si affrettò a raggiungere Isao.
- Che gentilezza Capitano, i miei complimenti - fece sarcastico Maki.
- E quando ci vuole, ci vuole... che diavolo hanno tutti quanti, le paturnie? - Si lamentò, notando come in effetti sembravano tutti sotto depressione. Sendo li guardò accigliato - Credo abbiano molti più problemi di quello che crediamo...

Intanto il tempo scorreva e Ayako annunciò gli ultimi dieci minuti di gioco.
Fu Miyagi a rompersi i coglioni per primo: dopo aver ricevuto la palla da Kiyota, diede il via ad una vera battaglia con Aki, per poi finire con un tiro da tre che portò le riserve in vantaggio.
Le varie esultanze non fiaccarono il desiderio di quel Playmaker ti rompere le balle a tutti loro e, dopo una serie di azioni spettacolari con Isao, riuscì a piazzare un tiro formidabile da tre; guardò Miyagi e alzò un dito: Ichihara 78, Kanagawa 77.
Miyagi strinse i pugni: era un vero rompicoglioni e bravo per giunta!
L'ultima palla della partita era nelle mani di Kaoru e Mitsui aveva tutto fuorché l'energia di fermarlo.
- Cazzocazzocazzo... dannato ginocchio... - borbottava, mentre cercava di tenere il passo con l'altra Guardia, ma quello ebbe tutto il tempo di fermarsi, girarsi e passare al Capitano.
Isao, con la solita faccia da 'Sendo due', si sbatté allegramente le palle di Hanamichi che lo aspettava a braccia aperte, e passò ad Aki - Vedi di non farmene pentire! - Gli gufò dietro e quello sospirò, mentre si fermava a causa di Miyagi.
- Non molli la presa eh? - Gli fece il Tappetto.
- Neanche tu. Mi piace, ma non vincerete - assicurò con la sua faccia di bronzo, dopodiché fintò verso sinistra, tirando a Kita.
Kita che, in barba al mondo, riuscì a penetrare la difesa e segnando nello stesso istante in cui Ayako segnò la fine.
- Fine! Ichihara 80, Kanagawa 77! - Si sgolò Ayako.
- Dannazione! - Si incazzò Mitsui, seguito da tutti gli altri.
- Bella partita... - fece invece Hanagata a Isao che gli strinse la mano.
- Te la cavi - borbottò invece Aki, con il solito contorno di inespressività e allegria.
Per un istante a Miyagi sembrò Rukawa e gli venne quasi da sorridere: non poteva aspettarsi di più o di meglio - Grazie.
- Ehi Sakuragi! Tra un paio di anni, potresti prendere il posto di Takenori!
E Isao tirò la bomba. Più o meno tutti cercarono di zittirlo, ma ormai i potenti radar della Scimmia rossa avevano captato aria di pavoneggiamenti.
- Ohoho! Lo so! Sai, qui sono tutti invidiosi ma una volta ho battuto il Gorilla! - Annunciò tra lo stupore degli Icha e i borbottii irritati di tutti gli altri.
- Davvero? - Fece Isao, quasi colpito.
- Sì, sì. E loro che si vantano tanto! - Continuò, in brodo di giuggiole, accennando vagamente a Volpe, Tappetto e Teppista.
- Io lo ammazzo... - grugnì Mitsui.
Dopo qualche tentativo di omicidio, gli Icha se ne andarono tra i vari auguri di morte prematura da parte degli sconfitti.
- Secondo me, non sapete perdere... sfigati! - Li prese in giro Ayako, mentre si sedevano, o buttavano, sulla sabbia intorno al campetto.
- Non rompere! Sono loro che ci mettevano ansia! - Si lamentò Mitsui, mentre Akagi già puntava alla sua testa.
Più in là, seduto a riva, Hanamichi contemplava l'idea di affogarsi: non giocava da giorni, era costretto a guardare Volpe e Gorilla giocare in una prestigiosa Manifestazione dove lui non era nemmeno considerato e poi, appena tornava a giocare, faceva sì e no due punti.
- Cazzo... - Smadonnò, lanciando pugni sulla sabbia.
- Ehi, non vorrai farti battere anche dalla sabbia! - Esclamò Kiyota.
- Non rompere Scimmia, non è il momento - grugnì il rosso senza neanche guardarlo
Kiyota sospirò, poi si lasciò cadere accanto a lui - Ti capisco, sai? Sarà anche l'ultima volta che ti dico una cosa del genere, ma so come ti senti. Sentirsi... inutili, come se tutto quello che fai non possa portarti a nulla. Come se fossi destinato a guardare gli altri che vanno avanti, mentre io rimango indietro...
Hanamichi lo guardò, senza una parola: era la prima volta che riuscivano a dirsi due parole senza tentare di accapigliarsi e forse gli faceva pure bene; dopotutto aveva descritto esattamente come si sentiva lui.
- Io so solo che il basket... è la mia vita. - Riuscì solo a dire Hanamichi.
- Nobunaga, posso parlarti? - Li interruppe Jin ,avvicinandosi ai due ragazzi.
Kiyota sospirò - Ok. Ci vediamo dopo, idiota.
- Ciao, Scimmia... - replicò Hanamichi, con una pacca sulla spalla.

Dall'altra parte, Mitsui e Miyagi stavano decidendo per un bell'incontro di lotta libera.
- Non rompermi le palle, non sono cazzi tuoi! - Stava dicendo per la decima volta il Teppista.
- Ah bene! Allora vaffanculo, razza di idiota! Se non sono affari nostri che diamine ci stai a fare in una squadra di basket?! - Sbottò allora Miyagi.
- Senti, sto benissimo, non mi vedi? Guardaa!
Mitsui cominciò a saltellare e il Tappetto si porto una mano in faccia, pensando che probabilmente si era ubriacato - Ok, non mi interessa un cazzo. Spappolati la gamba se preferisci, ma non venirmi più a dire niente, grazie - borbottò furioso, dandogli le spalle.
Mitsui sospirò, facendosi serio - Ah... aspetta scemo... - lo richiamò, spalmandosi sulla sabbia. - Mi spiace ok? E' che... cazzo se è di nuovo questo dannato ginocchio, mi spieghi cosa ho fatto io in questi due anni? Dannazione, quel dannato, stupido errore mi perseguiterà a vita! - Si lamentò, portandosi tutte e due le mani nei capelli.
Miyagi gli passò una mano sulla spalla - Cosa dice il medico, scusa?
- Che un dolore rimarrà sempre... che è qualcosa che non andrà mai via del tutto. E' inutile: non posso spingere più di così, meglio che mi metta l'animo in pace.

Quella era la giornata 'da confessionale' a quanto pare, pensò Kiyota, mentre Jin lo osservava accigliato - Non hai proprio niente da dirmi?
- Oh Jin, non rompermi. Lo sai qual'è il problema, ne abbiamo già parlato...
- Non puoi farti una colpa per questo! Sei ancora alle prime armi, non è ancora il momento...
Kiyota rise - Queste cose me le ha già dette Sendo, però se non ti dispiace, sentirlo da persone che sono nate con il 'talento' mi scazza. Cazzo, io non sono nato con nessuna capacità particolare, e il mio tempo? Quale dannazione sarebbe il mio tempo?
- Andiamo Nobunaga, lo sai cosa ho dovuto sopportare per diventare bravo. E hanno ragione molti a dire che io sono bravo solo come Guardia. Non ho la capacità di Sendo o Rukawa o Maki di giocare in vari ruoli, ma ho solo i tiri da tre. Senza quello, non sarei dove sono ora, quindi alleno al meglio questa mia capacità. Tu dovresti ricordare di essere il miglior saltatore del Kainan, e anche il miglior palleggiatore; sviluppa queste capacità, invece di perdere tempo a discutere con Rukawa o Hanamichi.

- Non so e ridere o meno di questa cosa... - borbottò Ayako, - Insomma stanno crollando... - sussurrò, osservandoli. Vedere la distruzionedi Mitsui era stato orribile, ma vedere una rocia come Hanamichi crollare, lo eraanche di più. Semplicemente, c'erano persone che non potevano farlo.
- Sono cose che si portano dietro, non credo si possa fare granché, se loro non decidono di cambiare atteggiamento... - aggiunse Fujima, accanto alla ragazza
- Sì, dopotutto tu lo hai cambiato no? - Rincarò Maki e i due si scambiarono un'occhiata gelida.
- Mah... io continuo a credere che si facciano troppi problemi - si inserì Sendo, appoggiando il mento alla mano, - Si complicano la vita.
Rukawa al suo fianco pensò bene di evitare l'argomento 'sconfitta contro Akira Miasame' e si alzò, la lattina vuota in mano.
- Dove vai? - Gli chiese il solito rompicoglioni.
- A sistemare una cosa - rispose scazzato, prima di allontanarsi verso 'l'allegra brigata'; nel tragitto prese una palla che tirò opportunamente sulla testa di Kiyota, mentre la lattina vuota viaggiò fino alla testa di quell'altro squilibrato.
- Volpe! - Urlarono all'unisono.
Che bello quando lo chiamavano in coro, pensò sarcastico Rukawa, poi si preparò all'assalto delle due Scimmie.
- Ti si è frullato il cervello?! E per un volta che non rompevo io i coglioni a te! - Sbottò Hanamichi.
In effetti non aveva tutti i torti, ma ormai che era fatta... afferrò la palla che aveva la Scimmia in mano e la tese - Allenatevi.
- Che?
Rukawa inarcò un sopracciglio: oltre che pateticamente piagnucolosi, erano pure sordi a quanto pare - Se avete tanto fiato da sprecare per lamentrvi, potreste anche ammazzarvi di fatica qui in spiaggia, invece di fare la palle al piede.
I due babbuini si guardarono come a chiedersi cosa gli avessero fatto per farlo parlare tanto in una sola traversata, poi ghignarono: era un'ottima idea. Afferrarono la palla e si catapultarono in campo, cominciando più un incontro di lotta, che di basket. Alla fine pure Miyagi si aggiunse, trascinandosi Mitsui per i capelli.
Rukawa sospirò, sedendosi sulla sabbia - Almeno così non ammorbano.
- Come al solito, sei stato gentile Kaede. Cominci a preoccuparci... - lo prese in giro Jin.
- Non rompere. Si fanno problemi stupidi, e noi non abbiamo tempo di starli a sentire.
- Non inventare palle, questa è gentilezza Kaede, rassegnati! - Esclamò Sendo, anche lui accorso goioso a spaccargli i coglioni.
- Ehi Volpe! Noi due ancora dobbiamo sfidarci come si deve! - Sbraitò Hanamichi, ricordandosi all'improvviso di aver passato cinque giorni con il suo acerrimo nemico, senza averlo sfidato nemmeno una volta.
Rukawa sbuffò: perché dannazione non si faceva mai i cazzi suoi? Dio, stava peggiorando! Represse l'istinto di mandare tutto al diavolo - 'fanculo, idiota.
- Hai paura che il genio ti batta eh? Ohohoh ti capisco! - Cominciò ad andare fuori di testa quello e Rukawa quasi ghignò - Più che altro, mi dispiace farti fare la figura di merda dell'altra volta.
A quel punto Hanamichi si congelò e i tre cerebrolesi dello Shohoku cominciarono a ridere.
- Ti odio, diva dei miei stivali! Vieni a giocaree!
- Sei noioso e ripetitivo - fece annoiato Rukawa, poi si alzò per andarsi a spalmare tra Ayako e Akagi.
- Beati loro, almeno si fanno una vacanza... - stava borbottando il Gorilla, poi guardò Ayako - Dobbiamo giocare contro lo Shiroi di Eiko Hisae.
- Già e tremo solo all'idea di cosa combinerà quella pazza furiosa... e, se non sbaglio, qualcuno qui ha ricevuto una sfida? - Fece, adocchiando Rukawa, che si girò dall'altra parte.
- Sempre il solito caprone... - mugugnò la manager, poi si alzò - Ehi, se avete finito di schiantarvi, dobbiamo andare! - Gridò, mentre Hanamichi sollevava praticamente di peso Miyagi e Mitsui tirava la Scimmia per il parrucco che aveva in testa.
- Che razza di partita era, scusate? Io sono rimasto alla tripla di Mitsui... - stava dicendo Sendo.
- Cosa? No, no l'ultimo tiro vero era quello di Hanamichi! - Replicò Jin.
- Ragazzi, rinunciate... ve lo dico per la vostra sanità mentale... - borbottarono quasi all'unisono Maki e Akagi, mentre si avviavano verso casa.
Al Tempio, la situazione era ben diversa di quel che si aspettavano: nel campo sul retro, c'era l'intero Shiroi con allenatrice al seguito.
- Salve ragazzi! - Sorrise Eiko, mentre i giocatori si riscaldavano.
- Come è andata la partitella in spiaggia?
'Partitella'? Sì, in quell'istante si era guadagnata l'odio incondizionato di Scimmie e Teppista. Ayako preferì non peggiorare la situazione e si schiarì la gola - Che fate?
- Terminiamo gli allenamenti, per domani - spiegò l'allenatrice, - Oh, ma ovviamente dovrete allenarvi anche voi no?
- No. Siamo apposto. - Se ne uscì Akagi, mentre gli altri impallidivano - Piuttosto, non fargli venire nessuno stiramento.
Eiko ghignò - Ci proverò.
In quel momento, Kyuwa si avvicinò con tanto di bandana giallo canarino sulla tuta viola della squadra - Ehi, i ragazzi di Kanagawa! Come va? - Poi, senza aspettare risposta, continuò - Io scappo. Ho finito con gli esercizi...
- Ok, domani puntuale.
- Sìì! Ehi Scimmie, come va? - Sbottò poi ad Hanamichi e Kiyota.
Ha parlato. C'erano davvero troppo babbuini e primati in giro per il Giappone, pensò Mitsui quando quei tre cominciarono a sbroccare.
- Ragazzi! Com'è andata la sfida con gli Icha? - Domandò gentilmente Heiji, quando li vide.
- Meno chiacchiere, più lavoro - sbottò la sorella e lui alzò gli occhi al cielo - Scusate... - e poi continuò a correre in tondo per il campo.
A quel punto cominciarono a sentirsi tutti dei perfetti idioti, visto che non si erano allenati per niente, ma Akagi li dirottò sicuro verso l'interno.
- Allora, noi cinque dobbiamo discutere un pò di cose... che ne dici Fujima? - Fece il Capitano.
- Certo...
Decisero di unirsi tutti nel salotto, mentre gli altri sfigati se ne stavano al piano superiore a rompersi a vicenda.
Akagi e Fujima si sedettero tranquillamente in poltrona, ma Rukawa si spalmò sul divano per intero, mentre l'altro era occupato da Spaventapasseri e Jin.
- Rukawa vedi di non addomentarti all'istante! Segui almeno i primi dieci minuti... Allora, il problema fondamentale lì, sta in quello che loro sanno di noi.
- Già, Eiko Hisae è una grande osservatrice, conoscerà senz'altro molti punti deboli... - aggiunse Fujima.
- Potremmo esaminarli tutti... insomma nel Nara, il problema era una persona, qui è un'intera squadra... ci metterà sotto torchio tutti - fece Maki, appoggiandosi alla porta.
Jin sospirò - La Guardia è discreta, da quel che ho visto. Kyuwa è un abile marcatore.
- Chi potrebbe marcare?
'Maki', fu la risposta di Rukawa che tutti credevano in catalessi. - Dai discorsi di Hisae, Maki è il più probabile - spiegò la Volpe.
- Jin è una Guardia, lavora di esterno. Resta da vedere se marcherà te, Akagi, o Maki - mugugnò Fujima.
- E le Ali? - Chiese Jin.
Sendo sorrise - Delle Ali, penso bisognerebbe fare un discorso diverso... - borbottò, fissando Rukawa che, fortuna o sfortuna sua, non lo vedeva dalla sua posizione.
Akagi, però, lo vedeva benissimo - Mmm, ok Sendo... veditela tu... Credo sia da eliminare la strategia one to one.
- Sono d'accordo. Domani mattina ci alleneremo. Sveglia alle otto... Kaede capito? Kaedee - provò Fujima.
- Non proccupatevi, lo butto di sotto io - assicurò Sendo, poi gli altri si alzarono.
Lo Spaventapasseri rimase lì per un pò, con le mani incrociate sotto al mento, poi si alzò. Rukawa si risvegliò con un 'pop', quando si ritrovò una palla da basket sullo stomaco e mise a fuoco il viso di Sendo - Cosa?
- D'accordo, stammi a sentire. Ci alleneremo io e te, ora. E non voglio sentire discussioni.
La Volpe mugugnò per un pò, poi si strascicò all'esterno, seguendo quel rompicoglioni nel campo interno, in modo da non incorciare Heiji o Eiko Hisae o lo Shiroi al completo.
- Allora... - fece quello psicotico, chiudendo la porta, - Stavo riflettendo... quali sono i punti deboli fondamentali della nostra squadra? Akagi e Maki sono le nostre colonne e sono parecchio forti; l'unico problema sarebbe nelle marcature strette, quindi il one to one. Poi c'è Jin, Jin è fenomenale come Guardia, un pò scarso nel resto, ma se non si butta nella mischia va benone... Lo vedi? - Gli chiese.
Rukawa si limitò a fissarlo perplesso - Cosa?
Sendo sbuffò - L'intoppo, il problema! Andiamo, sei tardo eh? Il problema nostro e che siamo due Ali, DUE. Non una... capito?
Rukawa mugungnò, intuendo dove sarebbe andata a parare tutta quella pagliacciata e Sendo capì dalla sua faccia da omicida - Già. Gioco di squadra - disse, come se avesse detto 'condanna a morte'. Si levò la felpa, sbracciando la maglia, e gli tirò la palla - Non usciremo da qui, fino a quando non diventeremo una squadra come si deve.
Rukawa afferrò la palla, togliendosi la maglia: aveva la sensazione che sarebbe stata una serata molto, molto lunga.

N/A

Capitolo forse un pò corto, ma abbastanza complesso. Cercare di inspessire e approfondire così tanti personaggi è difficile, ma spero di stare riuscendoci almeno per metà. ^^
Partita più introspettiva, sui problemi delle 'riserve'; problemi latenti che in realtà tutti conoscono.
Il prossimo capitolo vedrà Shiroi e Kanagawa, quindi Heiji e Rukawa eccetera et eccetera. XD

Ora, un paio di avvisi:
sto pubblicando una raccolta di drabble su coppie shonen ai di Slam Dunk, molte delle quali prese d'ispirazioni proprio dalla Manifestazione. Saranno drabble che scriverò ad ispirazione, senza progetto, quindi a lunga scadenza.
Poi ho intenzione di scrivere una mini long fiction shonen ai (ebbene sì), sempre su Slam. I pairing e la storia non ve la racconto, ma vi dico che ci sono pairing tra i più amati e conosciuti, più un personaggio originale; sarà una storia più romantica e meno sportiva, quindi spero mi farete sapere cosa ne pensate.
Bon, ho finito.
Al prossimo capitolo!


   
 
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