Shield_BML_00
Finalmente un nuovo capitolo, ebbene sì! Un capitolo che si colloca dopo un salto temporale considerevole...
Come sempre, insiemne a chi ha recensito e messo la storia tra ricordate, seguite e preferite, ringrazio la mia amica e
beta artemide88 e vi lascio alla lettura.
Capitolo 5
“You won't cry for my absence, I know”*
A svegliarmi sono la luce, il calore e il profumo del sole, già,
il classico profumo che hanno le giornate calde, in cui sembra che il
sole cocente faccia evaporare anche i profumi e gli atomi della
materia, delle foglie verdi, delle bucce dei limoni, dei fili d'erba
del prato. In questo momento sembra che il sole voglia far evaporare
anche me.
Mi muovo tra le lenzuola bianche, ma sono troppo fresche, allungo un
braccio a cercare Lucas, il mio dolce, comprensivo e ignaro ragazzo, ma
non è accanto a me. Apro gli occhi e vedo che non è nella
stanza, anche se ne ero già certa: i miei sensi oramai sono
molto affinati, avrei captato la sua presenza.
Mi alzo lentamente dal letto, sono completamente nuda dopo la notte con
Lucas, ma ho bisogno di un espresso. Recupero l'intimo e lo indosso
velocemente, poi prendo il mio chimono corto di seta rosa (solo uno
come Lucas poteva regalami qualcosa di rosa) e me lo faccio scivolare
addosso, la sensazione di leggerezza e freschezza sulla pelle è
immediata. Scalza vado nella cucina ed inizio a preparare il
caffè.
Adoro il fatto che questa casa sia talmente lontana dal resto del mondo
da far sembrare che la classica atmosfera surreale e sospesa delle
fresche mattine estive possa portarsi fino alle... Guardo l'orologio:
alle 11,30.
Ho dormito davvero troppo persino per i miei standard, in mia difesa mi
sono stancata parecchio stanotte con l’atleta svedese che ho
incontrato all'aeroporto di Londra due mesi fa, dopo aver portato a
termine una missione. Sento nascere sulle mie labbra un sorriso
malizioso e furbo al pensiero delle notti con il mio boy-toy. Peccato
che, già lo so, quel sorriso non arriverà mai ad
illuminarmi lo sguardo. Da anni ormai è così. Trip,
durante le nostre rimpatriate annue, mi prende sempre in giro per
questo, dice che somiglio alla Gioconda e scoppia a ridere; Fitz invece
si alza e lascia la stanza, per tornare solo dopo parecchie boccate di
aria fresca; Simmons sorride tirata e ridacchia alla battuta di quello
che, nonostante le previsioni, è il suo ex.
Il silenzio della casa non mi dispiace, anche se significa che il
ragazzo con cui ho passato la notte se ne è andato. Chiunque
altro si offenderebbe per questo, a me non importa: lo
sostituirò presto, sperando di trovare qualcuno altrettanto
bravo a letto. Questa qualità sì, che mi mancherà.
Del resto non m'importa, non ho bisogno di una relazione sentimentale,
ho la mia famiglia: il nuovo, più serio e segreto che mai,
S.H.I.E.L.D., con il direttore AC e i suoi bracci destri Melinda May,
la Cavalleria, e Maria Hill.
Fitz, dopo essersi completamente ripreso dalla sua temporanea e
piccolissima perdita di memoria ai tempi della battaglia con l'HYDRA e
Garrett, ora è a capo della divisione tecnologica, e
Simmons invece a capo di quella scientifica... Che, visto che quei due
non ne avevano voluto sapere di non lavorare insieme, sono collocate
nella stessa base supersegreta. Forse è questo uno dei motivi
per cui la relazione tra Jemma e Trip è deragliata, anche se
amichevolmente, in poche settimane. La mia amica non può
rinunciare al suo gemello di laboratorio.
Degli altri non so molto, la loro collocazione è per lo
più supersegreta e in realtà non m'interessa, mi bastano
un paio d'ore all'anno con loro per sapere che stanno tutti bene.
Sono seduta a sorseggiare il mio caffè quando sento le chiavi girare nella toppa.
C'è qualcuno dietro di me, non m'importa chi sia, nessuno
potrebbe nemmeno riuscire a colpirmi, sono la leggendaria Libellula,
naturalmente è stata la Fitzsimmons a creare questo soprannome.
Io avevo pensato a la Cimice, soprattutto per la mia innegabile
abilità informatica, ma secondo Simmons era proprio brutto come
soprannome. Sono a capo del reparto informatico e sono anche la
Specialista migliore dell'agenzia, naturalmente dopo gli Avengers.
-Tesoro...-, Lucas posa una busta sul tavolo e, prima di sedersi di
fronte a me, si abbassa a darmi un leggero bacio sulle labbra.
- Sono andato a prendere la colazione...-, spiega sorridendo.
- Credevo te ne fosti andato...-, la mia voce non ha alcuna inflessione, sto solo constatando ed illustrando un dato di fatto.
- E ti stava bene?-, mi chiede un po' stranito, la sua voce,
solitamente calda e vellutata, ha una nota fredda e ferita. Credo che
non abbia capito davvero cosa voglio da questo rapporto, nonostante io
sia stata molto chiara.
Poso la tazzina e lo osservo mentre apre la busta bianca e ne tira fuori due croissant caldi al cioccolato.
- Senti... Sapevi che per me questa storia non significava nulla... Ci divertiamo e basta.-
S'immobilizza e mi guarda, so che non apprezza questo mio modo
sfrontato di parlare, dice che gli fa sembrare che non ci sia dolcezza
tra di noi.
-Speravo... Credevo che fosse cambiato qualcosa.-
Il mio cellulare suona. Lo S.H.I.E.L.D. naturalmente, un agente sta per
raggiungermi a casa, non so perché, deve essere successo
qualcosa.
Mi alzo in silenzio e vado a raccogliere tutta la roba di Lucas, deve andarsene. Velocemente.
Dopo qualche secondo mi raggiunge.
- Che stai facendo?-
- Devi andartene.-, gli rispondo continuando a raccogliere la sua roba.
- È per quel commento... Ok, ho capito, non è cambiato
nulla, non mi aspetterò più che succeda, ma non credo sia
il caso...-
- Non hai capito, devi andartene immediatamente, non riguarda quello
che ti aspetti o che pensi. È il mio lavoro. Devi andartene.-,
sono calma e irremovibile.
- Tutti abbiamo un lavoro... E credimi nessuno più di me
può capire cosa significhi dedicarsi al proprio lavoro ed
amarlo, ma questa reazione... Semplicemente non la comprendo...-,
sbuffo: il ragazzo è davvero tenero e carino, ma tutto sta
durando davvero troppo. Gli porgo la borsa con tutte le sue cose, ma
lui non le prende.
- Non devi infatti. Non puoi capire e non devi, non m'interessa che tu
capisca, e sinceramente questa storia è già durata troppo
per le mie abitudini, di solito tronco prima, ma sei un bravo
ragazzo... E anche per questo è meglio che tu vada. Non ci
potrà essere altro tra di noi se non sesso e simpatia.-
- Ma ... Non puoi saperlo...-
Proprio mentre biascica queste parole sento la serratura d'emergenza
scattare. L'agente che hanno mandato deve essere il titolare del
protocollo di sicurezza, è l'unico ad aver accesso a tutte le
entrate e uscite di sicurezza tramite riconoscimento per DNA.
Questa mia idea è stata alquanto geniale: ogni agente impegnato
su campo ha un protocollo di sicurezza, il cui titolare è un
solo altro agente, in questo modo se qualcuno dovesse essere in
pericolo, il titolare del suo protocollo di sicurezza saprebbe come
raggiungerlo in ogni momento per portarlo in salvo.
Naturalmente per evitare che qualcuno potesse arrivare al titolare del
protocollo mettendo in pericolo l'agente a lui assegnato, nessun agente
conosce il titolare del proprio protocollo, ma solo l'agente di cui
è titolare. Per esempio io sono la titolare del protocollo per
la Hill, la Hill per May e May per Coulson. Conosco solo questi
titolari, soprattutto perché ovvi, non so nemmeno chi sia il mio
titolare. Anche la scelta è casuale, ho creato un software che,
analizzando una serie di variabili (come le relazioni interpersonali,
le schede personali degli agenti, l'importanza all'interno dell'agenzia
e la possibilità che il titolare del protocollo ha di offrire
protezione superiore a quella che l'agente stesso potrebbe procurarsi
da solo), assegna automaticamente i protocolli di sicurezza, e ogni
agente può essere il titolare del protocollo per un solo agente
e può avere un solo titolare.
Visto che le persone a cui sono più legata, oltre a Fitzsimmons,
sono persone come AC e May troppo importanti per l'agenzia, e io sono
il loro miglior specialista sul campo dopo gli Avengers... L'agente
titolare del mio protocollo deve essere uno di loro, probabilmente la
Romanov. In effetti è da parecchio che non la incontro,
precisamente dalle sessioni d'allenamento che ho dovuto fare con lei e
May poco dopo la costruzione di questo nuovo S.H.I.E.L.D. per passare
dal mio misero livello 1 ad un più appropriato livello 8.
Mi rendo solo ora che Lucas sta aspettando una mia risposta e non ha ancora preso la borsa dal pavimento.
- Lucas... Addio.-
- Potresti pentirtene. Potresti innamorarti di me...-
Scoppio a ridere.
- Mi spiace, non potrei mai. Mi hanno spezzato il cuore e non sono
più riuscita a riaverne indietro tutti i pezzi.-, Lucas è
stranito, posso vederlo chiaramente, è la prima volta che mi
vede mostrare apertamente un sentimento, ed è un dolore misto a
rabbia. È anche la prima volta che mostro di aver avuto un
passato, forse è la prima volta che addirittura mostro di essere
umana, non contando i momenti dell'orgasmo.
- Devi averlo amato parecchio.-
Abbasso lo sguardo in maniera impercettibile, ma subito lo rialzo per
mantenere il contatto visivo ed ostentare sicurezza. In realtà
non so cosa rispondere, la sua frase appena sussurrata, che dovrebbe
avermi lasciato indifferente, mi ha colpito. Nessuno parla mai di
questo, nessuno mi chiede mai di quello che devo aver provato. Nessuno.
Questa frase quindi è stata come un urlo assordante, tanto che
non mi sono accorta che alle mie spalle la porta della mia cabina
armadio, in cui è nascosta una delle entrate di sicurezza, si
è aperta. Me ne accorgo solo quando sento la sua voce.
- Piacerebbe anche a me saperlo.-
* Missing, Evanescence
Di chi sarà la voce misteriosa? Lo scoprirete nel prossimo capitolo, il cui titolo sarà "There's just too much that time cannot erase ", tratto da "My immortal".
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