Premessa:
il 15 novembre 2007 mi presentai sul forum L&L, tre giorni dopo
venni contattata via mp da una pazza che sosteneva di essere iscritta
allo stesso contest cui mi ero iscritta io, su Every Little Thing, o
mylast.
Rispondendo
a quell'mp,quel giorno, segnai la mia dannazione.
Allora,
questa fic sarà composta di 7 capitoli più prologo ed epilogo,
che racconteranno la prima settimana di Hermione [e Draco] come
assistenti insegnanti a Hogwarts.
Ho
voluto descrivere il loro rapporto in maniera diversa, sottolineando
come questa ship può essere trattata anche senza irrimediabilmente
giungere al peccaminoso.
Attenzione:qui
di seguito, voluta diffamazione di terzi!
Posto
oggi sia il prologo di questa fic, che una one shot scritta
quest'estate per il compleanno della stessa sclerata di cui sopra. Ad
Alex, perché è più
facile disegnare il proprio
cuore, accanto ad un 'ti odio'. E perché ti odio
veramente
tantissimo, se potessi ti direi che
quanto non lo puoi
immaginare, ma sarebbe una balla perché lo sai benissimo.
Grazie
perché esisti, antipatica e smorfiosa come sei. Ti voglio bene
Stronza.
Una
come te [Seven Days]
Prologue;
Hermione
diede un’ultima occhiata allo specchio e sorrise al suo riflesso;
non era per niente cambiata dai tempi in cui andava a scuola, gli
stessi capelli indomabili e la stessa cura della sua immagine quasi
del tutto assente.
La
ragazza, infatti, aveva prima rivisto mentalmente tutte le sue
nozioni di Trasfigurazione e non, poi aveva controllato i libri nella
borsa e solo all’ultimo era passata dal bagno per osservare il suo
aspetto fisico.
La
paura di non piacere si era sempre limitata alle sue conoscenze.
Con
la mano già sulla maniglia della porta stava per uscire dalla sua
nuova stanza quando un leggero picchiettio attirò la sua attenzione
verso la finestra.
“Edvige!”
Una
magnifica civetta bianca svolazzava dietro al vetro; Hermione corse
ad aprirle per permetterle di entrare e lei, portando con sé una
ventata d’aria fredda, fece un paio di giri attorno alla ragazza
per poi lasciarle cadere tra le mani una busta.
Aprì
il biglietto mentre Edvige tornava fuori dalla camera, segno che la
lettera non necessitava di una risposta.
“La
mia missione è rimandata di due settimane. Meglio per tutti, che non
dovranno subire i piagnistei e l’ira funesta di Ginny.
Auguri
per il tuo primo giorno, un abbraccio,
H.”
La
riccia sorrise, ripiegò più volte il biglietto e lo posò sulla
scrivania.
Harry.
Dopo aver sconfitto l’incubo personale dei suoi primi 17 anni di
vita, trovata la serenità aveva cominciato a dimostrare un’allegria
che pochi sospettavano potesse avere. Si era sposato con Ginny ed ora
vivevano insieme.
Harry
si era rivelato essere, rispetto agli anni della scuola, molto più
vivace e spiritoso, ed anche più affettuoso, nonostante la mancanza
dei suoi genitori durante l’infanzia e l’adolescenza si fosse
fatta sentire.
Hermione
controllò ancora una volta i libri, anche se in realtà pensava ad
altro. Non si era stupita di non trovare notizie o auguri di Ron,
non era mai stato una cima in queste cose, neanche in passato, ma da
quando aveva realizzato il suo sogno ed era diventato un giocatore
della squadra nazionale di Quidditch, sentirlo era diventato quasi
impossibile.
E
lei? Lei era lì, a camminare spedita nel corridoio del settimo
piano, con i piedi che ripetevano da soli per l’ennesima volta,
anche se dopo tanto tempo, i percorsi che la ex-Grifondoro conosceva
a memoria.
Stava
appunto percorrendo a grandi passi il quarto piano, gli occhi puntati
a terra e il pensiero al programma di Trasfigurazioni del sesto anno,
quando andò a sbattere contro qualcosa.
Qualcosa
che si rivelò essere qualcuno, poiché emise un
leggero
lamento e, notò Hermione, possedeva dei piedi.
Si
rialzò lentamente, rimettendosi a tracolla la borsa che era caduta
alla sua destra.
“Scusami,
non ti avevo visto!” si scusò sincera sistemandosi la gonna a
pieghe con le mani.
“Ti
è caduto questo” disse l’altro alzandosi e porgendole una
pergamena.
“Oh,
grazie...!” rispose Hermione prendendola per poi risalire con gli
occhi lungo il braccio fino al viso del suo interlocutore.
“MALFOY?!”
“GRANGER??”
______
Spazio dell'autrice:
Molto
breve questo prologo, serve solo ad introdurre l'inizio della
settimana.
Per
chi avesse letto altro di mio, c'è un'informazione che devo dare,
anche se risulta abbastanza evidente... questa fiction risale
ormai a quasi un anno fa, la scrissi per partecipare ad un
contest che non andò in porto per mancanza di tempo
dell'organizzatrice.
Troppe
persone importanti per me sono legate a questa storia. Ringrazio
Ilaria, perchè inconsapevolmente scrivevo per lei, o almeno,
per
sapere quello che lei ne avrebbe detto, Barbara,
perchè la
lesse tutta in anteprima, la mia Twin,
perchè questa
fic è legata anche a lei e lei sa perchè... (E).
Poi,
ringrazio quel contest per avermi fatto conoscere una persona spec...
semplicemente terribile, egocentrica, vanitosa, antipatica e senza
cuore, che per qualche inspiegabile motivo adoro. Ma mi sono già
dilungata troppo nella dedica.
Al
prossimo capitolo!
Commenti,
critiche e complimenti sempre bene accetti.
HK.
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