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The
Bridge
between Heaven
and Earth
#05. From the frying pan
into the fire
Sakura sospirò irritata stringendo i pugni lungo i fianchi,
mentre la consueta folla di ragazzine scalmanate si dileguava in fondo
alla strada trasportando via anche Naruto, il suo Naruto. Va bene
che era diventato l’eroe del villaggio e che si era fatto
particolarmente carino, ma Sakura trovava assurdo che quella testa
quadra avesse anche un fanclub che lo seguiva per tutta Konoha
riempiendolo di moine e regali.
«Naruto-senpai, dove sei andato?!».
Sakura si voltò: una ragazzina bionda con una scatola tra le
mani si guardava intorno spaesata.
«Sei arrivata tardi», le comunicò,
schioccando la lingua sul palato. «Naruto è appena
andato via».
La ragazzina si rattristò improvvisamente. «Gli
avevo preparato il pranzo...», si lamentò,
stringendosi la scatola al petto.
Sakura le diede una confortante
pacca sulla spalla e la ragazzina, dopo qualche attimo di riflessione,
sembrò rianimarsi.
«Lo daresti tu a Naruto-senpai da parte mia?»,
chiese con occhi baluginanti di speranza.
Sakura stava per rispondergli di no e rispedirla da dove era venuta in
modo tutt’altro che delicato, ma la ragazzina le
lasciò la scatola tra le mani e la ringraziò
calorosamente per poi correre via.
“Dalla padella
alla brace” pensò Sakura, dandosi una
manata in faccia.
Non solo doveva stare a guardare Naruto che veniva sballottolato di qua
e di là da dodicenni in piena crisi ormonale, ma ora una
di loro pretendeva addirittura che lei, Sakura, recapitasse a Naruto il
pranzo che aveva preparato con
tanto amore.
No, non gli
avrebbe portato proprio un
bel nulla. Naruto sapeva benissimo badare a se stesso.
Dopo l’ennesimo sospiro di irritazione, Sakura
aprì la scatola con una punta di curiosità: ramen. Quella
mocciosa conosceva bene i gusti di Naruto e voleva conquistarlo
prendendolo per la gola. Ma non era tutto. Sul coperchio della scatola
c’era attaccato un biglietto con una scritta elegante
circondata da cuori di varie dimensioni: “Per Naruto-senpai.
Con tanto affetto, Tsume”.
Sakura sentì la vena sulla tempia cominciare a pulsare
violentemente. Furiosa, accartocciò il biglietto e lo
gettò nella pattumiera poco distante.
Tuttavia non volle buttare anche il ramen, decise che lo avrebbe
mangiato lei stessa.
Fece per incamminarsi verso casa, quando Naruto comparve dal nulla. Era
sudato e respirava affannosamente.
«Finalmente quelle ragazzine mi hanno mollato...»,
disse con aria sollevata, passandosi una mano tra i corti capelli
biondi.
Poi il suo sguardo si posò sulla scatola che Sakura
teneva in mano. «Sakura-chan, cosa c’è
lì dentro?».
Senza attendere una risposta, si
sporse per guardare il contenuto. «Ma è ramen!
È il tuo pranzo?».
Sakura fissò prima il volto di Naruto, poi la scatola, poi
di nuovo Naruto.
Un’idea malsana
le attraversò la mente. «No», rispose e
si chiese quando esattamente si fosse ridotta a tanto... per Naruto.
«E allora per chi è?», le chiese lui
sinceramente curioso. «È per me,
Sakura-chan?», aggiunse subito dopo con gli occhi che
brillavano.
«Sì», sussurrò Sakura un
po’ incerta.
Naruto le sfilò la scatola dalle mani e annusò il
ramen, estasiato. «L’hai fatto tu?».
Sorrideva così dolcemente che Sakura non
pensò
nemmeno per un momento di dirgli la verità.
«Be’, sì, ti ho preparato il
pranzo», rispose, arrossendo un po’.
«Allora in cucina sei proprio migliorata... questo ramen non
sembra affatto male!», affermò
lui, leccandosi le labbra.
Sakura era sul punto di rifilargli un bel pugno nello stomaco
– quel deficiente stava per caso mettendo in dubbio le sue
doti culinarie? – ma poi il suddetto deficiente le
passò un braccio intorno alla vita e la strinse a
sé, posandole un soffice bacio sulla guancia.
«Grazie, Sakura-chan!», esclamò allegro
come un bambino.
E mentre gli ricordava di non
prendersi troppe libertà, Sakura
sperò con tutto il cuore che quel ramen non fosse troppo saporito,
altrimenti Naruto avrebbe potuto seriamente
dubitare dell’identità della cuoca. E a quel punto
avrebbe scoperto che il pretesto del pranzo era solo un modo per
attirare la sua attenzione e che lei si stava lentamente,
inevitabilmente, perdutamente innamorando di lui.
Note dell'autrice:
Da quando ho visto
la scena di The last
in cui le ragazzine dell'accademia urlano "Naruto-senpaiiii"
ho sempre pensato che la MIA Sakura si sarebbe ingelosita da morire,
cosa che ovviamente non è successa, e quindi eccomi con
questo capitolo :') vi ripropongo, qui a fianco, la scena NaruSaku in The last dove
Naruto salva Sakura perchè ho scoperto cosa si dicono i due
appena atterrano sull'uccello di inchiostro:
«Grazie,
Naruto».
/ «Non c’è bisogno di ringraziarmi. Ho
un debito con te che non sarò mai in grado di
ripagare».
CIOE', Naruto si riferisce alla respirazione bocca a bocca, capite?
♥
Vi ringrazio per
le recensioni e spero che mi farete sapere ancora una volta la vostra
opinione. Alla prossima! Soly Dea
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