Capitolo 35
N contemplava assorto il paesaggio fuori dalla sua mastodontica
finestra. Attendeva con febbrile impazienza che uno dei suoi sgherri
gli comunicasse la notizia tanto agognata. Il suo desiderio si
avverò qualche minuto dopo. Albedo proruppe nella stanza con
la
sua solita espressione strafottente, si sistemò la giacca e
i
capelli e disse:"Sono pronti, aspettano solo il tuo okay" un ghigno
spaventosamente largo si fece strada sulla bocca del verde:"Di a tutte
le truppe di riunirsi, l'invasione può avere inizio" rispose
pacatamente, voltando appena la testa. Albedo annuì e fece
una
piccola riverenza, per poi tornare a passo di marcia da dove era
venuto. La risata diabolica di N distrusse il silenzio di tomba che era
calato nella stanza. Finalmente era riuscito a raccogliere abbastanza
cristalli del cuore da poter controllare un'intera armata di umalieni.
E i suoi alleati non avrebbero tardato ad arrivare.
Azmut lavorava tranquillamente ad un nuovo progetto. Smanettava sui
suoi schermi olografici, creando assi cartesiani e svariati diagrammi.
Alle sue spalle si materializzò un uomo di mezza
età.
Portava i capelli corti neri e le due rughe sotto ai grandi occhi
marroni denotavano una certa anzianità. Era alto e
slanciato,
indossava un camice bianco da laboratorio e sotto dei pantaloni gessati
marroni. Teneva le mani in tasca e aveva un'espressione estremamente
seria:"Azmut, dobbiamo parlare" Sentenziò, con il suo tono
di
voce calmo e fermo. L'alieno si girò quel tanto che bastava
per
capire l'identità del suo quantomeno inaspettato ospite.
Quando
realizzò che si trattava del suo amico, il dottor Paradox,
abbozzò un mezzo sorriso:"Qual buon vento ti porta mio caro
amico" Domandò, con la sua vocetta stridula e un po'
roca:"Non
porto buone nuove, ma sono certo che tu conosci già
ciò
che sto per dirti" Azmut prese a lisciarsi la barbettina:"Posso
immaginarlo" Camminò fino alla gigantesca finestra, dalla
quale
osservava tutta la sua città, protetto e barricato nella
altissima torre che lui stesso si era fatto costruire per condurre le
sue ricerche in pace. Osservò le navicelle sfrecciare nel
cielo
e sospirò:"Scommetto che il prossimo bersaglio
sarà la
terra, giusto?" Paradox sfoderò il suo orologio da taschino
placcato in oro:"Sì, non ci sono dubbi"
"In tal caso non abbiamo scelta... " Seguì un'intensa pausa
di
silenzio, durante la quale Azmut riflettè sull'universo.
Letteralmente. Paradox lo fissava, aspettando una sua qualsiasi
decisione, che non tardò ad arrivare:"Portami su quel
pianetucolo inferiore" Affermò il galvaniano con disprezzo
ostentato. L'amico non se lo fece ripetere due volte. Lo
affiancò, e in un secondo sparirono.
Gwen correva a perdifiato lungo i corridoi immensi della casa. Dopo una
maratona quasi infinita, giunse di fronte alla porta della camera di
Ryuga. Si piegò sulle ginocchia, ansimando violentemente.
Qualche secondo più tardi, trovò la forza di
bussare.
Ryuga apparve sulla soglia, eretto in tutta la sua possanza:"Qualcosa
non va" Suonava più come un'affermazione che come una
domanda.
La rossa annuì, sistemandosi una ciocca di capelli dietro
l'orecchio:"Ho avvertito una scossa fortissima nello spazio tempo.
Qualcosa sta venendo qua" Il blader assottigliò gli
occhi:"Qualcosa... o qualcuno" per l'appunto. Ryuga aveva fiuto per
queste cose. Ash, allenatore di pokemon famoso in tutto il mondo, si
insediò nella conversazione:"Ryuga- sensei, Paradox
è
qui" a queste parole, l'albino scattò.
Raggiunse in fretta la sala dove si trovava Paradox, facendo
affidamento sul suo infallibile fiuto che, ancora una volta, non lo
tradì. Aprì con un tonfo il portone,
posizionandosi in
fretta al tavolo:"Paradox, ti credevo morto" Disse con una punta di
accidia nella voce:"Io sono al di sopra dello spazio e del tempo"
Rispose quello per le rime. Azmut balzò agilmente sul
tavolo:"Ci
sono anch'io per tua informazione" Ryuga fece una smorfia di disappunto
estremo:"Evviva" In quel momento entrarono Julie e Ben, il quale si
bloccò
all'istante quando vide il creatore dell'Ultimatrix, l'oggetto che gli
permetteva di trasformarsi in cento forme aliene diverse:"Azmut! Dottor
Paradox! Che ci fate qui?!" Chiese tutto allegro:"Purtroppo non siamo
qui per una rimpatriata ragazzo mio... Dobbiamo darvi una spiacevole
notizia" Tutti tacquero. Quando quei due insieme parlavano di cattive
notizie, erano DAVVERO delle pessime informazioni. Di solito catastrofi
varie o disdicevoli inconvenienti quali invasioni aliene e altre
piccole seccature. Julie saettò con lo sguardo da Ryuga a
Ben e
viceversa, aspettando spiegazioni che naturalmente non
arrivarono:"Ehem, mi sono persa qualcosa?" Domandò con aria
stranita:"A dir la verità parecchie" Rispose l'albino
grattandosi la testa. Il possessore dell'Ultimatrix si prese la briga
di raccontarle per filo e per segno come stavano le cose e chi erano
quei due tipi bizzarri che si erano presentati lì senza
preavviso. Azmut era il creatore dell'Ultimatrix, non che forma di vita
più intelligente di ben sei galassie. Paradox invece, a
causa di
un incidente successo moltissimi anni prima, era diventato capace di
oltrepassare a suo piacimento lo spazio e il tempo, potendo
così
compiere senza problemi viaggi temporali e interdimensionali. Entrambi
avevano avvertito i risolutori più volte sventando
chissà
quante minacce aliene, e avevano anche collaborato due o tre volte con
Ryuga e la sua squadra, che ritenevano la più capace e la
meglio
organizzata. Julie annuì:"Ho capito... Quindi siete qui per
dirci che ci stanno per invadere giusto?" Il professore e l'alieno si
guardarono per poi assentire simultaneamente:"Secondo i miei calcoli, N
ha completato il suo piano. Vuole invadervi con la sua armata di
Supremi" Ryuga era preoccupato, e quando lo era cominciava a battere
freneticamente il piede a terra cosa che stava per l'appunto
accadendo:"E non può essere che lei si sia sbagliato?" Si
azzardò a chiedere Ben, aspettandosi già la
risposta:"I
miei calcoli non sono mai errati" La bruna fece spallucce:"Beh ma avete
già sconfitto una volta questi Supremi" Azmut scosse la
testa:"Sono più forti e hanno migliorato la loro
attrezzatura...
sono praticamente imbattibili ora, perchè N li controlla
direttamente grazie ai cristalli del cuore" Aprì di scatto i
grandi occhioni neri, squadrando Julie, che impaurita
arretrò di
qualche passo. Ryuga intervenne:"Saremo pronti a riceverli" Paradox
trasse dalla tasca il suo orologio e con uno scatto lo
aprì:"Secondo le mie statistiche dovrebbero arrivare domani
a
quest'ora" Il blader si scroccò le dita:"Abbiamo tutto il
tempo
che ci serve"
Salirono sulla Jet Carretta in tutta fretta. C'erano quasi tutti, ma
nessuno proferiva parola. Sapevano cosa sarebbe successo una volta
cominciata l'invasione. Nessuno sarebbe più stato al sicuro
e N
ne avrebbe sicuramente approfittato per sostenere i Supremi e dare
un'ulteriore sferzata alla terra. Perfino Ryuga pareva sulle spine. Lui
che non sapeva neanche cosa fosse la paura, in quel momento temeva che
non ce l'avrebbero fatta. Ovviamente non lo dava a vedere
perchè
tutta la squadra doveva credere di poter vincere senza alcuno sforzo.
Comprendeva il motivo del suo timore: non voleva perdere ciò
a
cui teneva di più al mondo. Julie, aveva giurato che
l'avrebbe
sempre protetta. In quel momento si chiedeva se ci sarebbe riuscito.
Dubitava delle sue capacità... Scosse la testa e
continuò
a guardare fuori dall'oblò:"Tutto bene?" Chiese gentilmente
la
sua ragazza, che gli si sedette accanto:"Julie... tu credi che
vinceremo?" Le domandò dopo un lungo intermezzo di silenzio.
La
bruna sussultò e lo guardò dolcemente:"Certo che
vinceremo!"
"Ah santo cielo, come fai ad esserne così sicura?!"
"Vinceremo perchè abbiamo te come capo" Gli sorrise. Ryuga
non
sapeva come reagire a quella risposta. Improvvisamente non si sentiva
più un leader così abile, come poteva un
ragazzino
guidare un'intera squadra in una missione di una tale portata?
Perchè era così che tutti lo consideravano, un
marmocchio
senza esperienza. Tutti tranne i suoi amici, che l'avevano sempre
ritenuto la colonna portante dei risolutori. Forse era il momento di
tornare coi piedi per terra. Ma se avesse mollato, che ne sarebbe stato
della squadra? Avrebbe compromesso l'intera umanità...
Però se avesse fallito avrebbe direttamente condannato a
morte
la sua specie. Come mai Julie non aveva dubbi su di lui? Cosa le aveva
mai dimostrato per ottenere la sua cieca fiducia? Mentre si poneva
queste domande di notevole rilevanza, un rombo proveniente dal motore
principale scosse l'intero velivolo:"Stiamo per atterrare, reggetevi"
Avvisò Kevin tenendo lo sguardo fisso sul cielo davanti a
sè. Ancora una volta Ryuga sospirò preoccupato,
non
poteva fare a meno di pensare alle catastrofiche conseguenze avrebbe
avuto la terra in caso di un suo fallimento. La Jet Carretta
rallentò fino ad atterrare, se così si puo dire.
Infatti
si fermarono sopra al tetto di un mastodontico palazzo con una "A" che
svettava quasi sulla cima. Julie sorrise al suo ragazzo con un
occhiolino, e appoggiò una mano al portello nell'attesa che
si
aprisse:"Forza, scendete tutti" Li incitò il pilota, con
un'insolita fretta. La bruna obbedì, seguita a ruota da
Ryuga.
Trovandosi su un edificio con un numero indefinibile di piani, Julie
rimase a bocca spalancata:"Che c'è piccola, mai
visto la
Stark Tower?" Domandò sarcasticamente una voce in
avvicinamento.
La ragazza sbattè le palpebre per poi guardare davanti a
sè. Un uomo circa sulla trentina, capelli marroni scuri
corti,
barba e basette, muscoloso e non molto alto camminava sicuro di
sè. Appena le fu vicino le rivolse un ampio
sorriso:"Enchantè" Julie si riscosse:"Oh, parlez-vous
français?" Rispose innocentemente. Lui la fissò
con uno
sguardo tra lo stupito e lo sconvolto. Una mano grande e possente si
posò sulla spalla di lei:"La ragazza è con me"
Affermò con fin troppa decisione Ryuga, prima che
Stark potesse anche solo pensare di poterla toccare:"Oh ma bene, vedo
che Picchiarello si è fatto la ragazza" Ironizzò
quello. Del fumo usciva dalla testa dell'albino, mentre una vena gli
pulsava sulla fronte:"Non chiamarmi Picchiarello..." Per fortuna
intervenne un altro giovine a metter fine a quello che sarebbe potuto
trasformarsi in un orrendo spettacolo:"Signori" Salutò con
un gesto del capo:"Colonnello" Fece a Ryuga con tono riverente. Il
blader ricambiò:"Capitano" Julie continuava a voltare la
testa da Ryuga agli altri due per lei misteriosi individui:"Scusate...
Vorreste spiegarmi?" Domandò con una punta di imbarazzo,
temendo di aver rovinato come al solito qualcosa:"Oh sì
scusa. Julie ti presento il capitano Steve Rogers, altresì
Captain America. E questo qui è Tony Stark"
"Delle Stark Industries, incantato mia cara...?" Lei si riscosse e fece
una risatina tirata:"Che sbadata ho dimenticato di presentarmi, il mio
nome è Giulietta Candore Casterville, ma vorrei che mi
chiamaste semplicemente Julie"
"L'ultimo che non l'ha fatto è finito male!" Disse Ben
passando velocemente. La ragazza divenne tutta rossa per
l'imbarazzo:"Non è vero! Io non sono affatto violenta!"
Steve le sorrise dolcemente, per poi spostare lo sguardo su Ryuga,
diventando improvvisamente serio:"Immagino che tu non ci abbia
convocato qui solo per farci conoscere lei" Ryuga sorrise beffardo:"Ti
pare che ti avrei fatto venire su questa schifosissima torre solo per
questo? Oh andiamo Steve, siamo seri" Iniziarono ad avviarsi dentro,
lasciando Tony con un palmo di naso:"Ehi aspettate un momento! La Stark
Tower è un capolavoro di ingegneria moderna!" Julie sorrise
e decise di seguirli, sperando in cuor suo che le cose, in un modo o
nell'altro, si sarebbero sistemate.
Percorsero corridoi su corridoi, presero l'ascensore che scese un
numero infinito di piani. Quando finalmente giunsero al capolinea,
Julie aveva decisamente lo stomaco sotto sopra. Dovette fare enormi e
profondi respiri per trattenere il senso di nausea crescente, ma le
rimase comunque un fastidiosissimo scombussolamento generale.
Seguì gli altri senza fare domande, anche perchè
sicuramente non le avrebbero prestato attenzione impegnati com'erano a
disquisire su chissà che cosa. Ne approfittò per
carpire ogni singolo dettaglio tecnologico di quel computer fatto a
torre. Venne riscossa però dal brusco arresto di tutta la
brigata. Erano immobili davanti ad un portone:"JARVIS apri la porta"
Parlò Tony e subito una voce metallica rispose:"Subito
signore" Come per magia il portone si aprì lentamente,
permettendo l'accesso ai ragazzi. Julie rimase per un attimo immobile a
fissare un punto fisso nell'orizzonte, era incredibile la tecnologia di
quel mondo, assolutamente straordinaria. Il suono cavernoso della voce
di Ryuga che la richiamava la svegliò, consentendole di
entrare.
La stanza era tuttosommato di piccole dimensioni rispetto al resto
della costruzione, il pavimento era insolitamente rivestito di moquette
blu e c'era soltanto uno scaffale in legno d'acero stracolmo di libri
appoggiato alla parete frontale. L'unica cosa che spiccava era una
piccola mappa olografica al centro stesso della camera. Prima che Julie
avesse il tempo di guardarsi attorno, dall'altra porta entrarono due
persone, una donna e un uomo:"Ah, Julie, Picchiarello, voglio
presentarvi due nostri alleati dell'ultim ora. Sophie e Logan, anche
detti Shinemoon e Wolverine" Sophie fece un sorriso dolce:"Molto
piacere di conoscerti Julie, al dipartimento Americano dei risolutori
non si fa che parlare di te" La bruna alzò gli occhi al
cielo imbarazzata:"Beh ne sono felice" Logan si fece avanti:"Ciao
Principessa" La salutò con la sua potente voce. Per un
momento Julie si bloccò. La sua mente fece dei paurosi
viaggi indietro nel tempo, e immagini confuse si sovrapposero davanti
ai suoi occhi, facendola vacillare a terra. Per fortuna Ryuga la
sostenne:"Julie, tutto bene?" Le domandò preoccupato, ma
come lui la sorresse, le visioni svanirono. Come se lui avesse
interferito con un particolare recesso della sua memoria. Leggermente
ansante, la ragazza annuì:"Ora sì, credo... E'
passato" Ryuga sorrise, nel tentativo di rassicurarla, poi riassunse la
sua impassibile freddezza:"Dove sono gli altri Avengers" Chiese
perentorio:"La Vedova Nera e Burton sono impegnati in un'altra missione
prioritaria assieme al Dottor Banner, Thor non so dove possa essere"
Rispose con altrettante sicurezza Steve. Proprio in quel momento un
portale verde brillante si aprì, e ne uscirono Paradox
assieme a Azmut:"JARVIS, ricordami di adottare misure di sicurezza
contro uomini in camice bianco che fuoriescono da magici portali verdi"
Disse Tony senza alcuna inflessione della voce. Il Capitano si fece
avanti:"Chi è lei" Domandò con durezza:"Io sono
quello che vi ha radunati, permettete che mi presenti, Dottor Paradox,
viaggiatore temporale e interdimensionale" Azmut saltò
giù dalla spalla di Paradox:"E io sono Azmut, il galvaniano
più intelligente di sei galassie e creatore di Omnitrix e
Ultimatrix" Sia Steve che Tony ebbero come reazione istintiva quella di
guardare Ryuga, che si limitò ad annuire. Captain America
fissò il dottore dritto negli occhi:"Perchè ci
hai riuniti qui"
" Come, Ryuga non ve l'ha detto?" Stark gli andò a un palmo
dal viso:"Basta con questi giochetti, vogliamo risposte"
"D'accordo giovanotto, andrò subito al punto. I Supremi, una
razza aliena con un'impressionante ed avanzata tecnologia, stanno per
invaderci, tra circa" Sfoderò il suo orologio d'oro da
taschino:"Meno di un'ora" Gli occhi dei due si spalancarono come se
avessero appena visto i loro nomi scritti sulle lapidi:"Abbiamo meno di
un'ora per armare un esercito" Constatò Tony:"Non ce la
faremo mai" Ryuga si eresse in tutta la sua possanza:"La mia squadra
è sufficientemente numerosa e più che
adeguatamente addestrata, se anche gli Avengers" Si rivolse a Logan:"E
voi due, deciderete di aiutarci, potremmo anche farcela a sconfiggere
N" Logan alzò un sopracciglio:"N? Ma voi risolutori non
l'avevate spedito all'altro mondo?" Ryuga non spostò nemmeno
lo sguardo per rispondergli:"L'avevamo soltanto imprigionato, ma sembra
non sia bastato" L'uomo si irritò a tal punto che prese per
il colletto il suo interlocutore:"Senti brutto rockettaro coi capelli
impomatati, non sono venuto fin qui per farmi trattare come uno zerbino
da un tipo come te" Gli ringhiò addosso con rabbia.
L'Imperatore Drago assottigliò gli occhi nel tentativo di
trattenersi:"Non toccarmi con le tue sudice mani" Sibilò.
Julie si mise davanti:"Basta, basta tutti e due! Dobbiamo collaborare
se vogliamo vincere, ora più che mai!" Al solo sentire di
queste parole, Wolverine mutò espressione, e nel giro di
qualche secondo mollò la presa. Per fortuna che la ragazza
era intervenuta... o per Logan sarebbero stati guai seri:"Ringrazia la
tua ragazza pivello, e il mio buonsenso" Grugnì,
sistemandosi la giacca con stizza. Julie osservò
attentamente Ryuga: lentamente gli artigli tornavano sotto pelle. Dopo
un po' Ben azzardò:"Io direi che è meglio calmare
gli animi e usare la nostra foga per congegnare un piano" La bruna
colse l'occasione di rafforzare la sua affermazione di poco
prima:"Giusto! Ben ha ragione! Innanzitutto io proporrei di..." Una
fortissima e improvvisa scossa di terremoto la interruppe, facendole
perdere l'equilibrio. Per fortuna riuscì ad aggrapparsi alla
parete prima di capitolare al suolo. La luce si spense di colpo.
Blackout. Silenzio totale. Si sentivano solo i loro respiri irregolari
e affannati:"Cosa è stato?" Domandò seria Julie.
Ryuga si guardò intorno con gli occhi sgranati prima di
rispondere:"Arrivano"
Camminavano velocissimi per i corridoi:"Dottor Paradox! E questa
sarebbe un'ora?!" Urlò l'albino in preda ad una crisi di
nervi. L'uomo si limitò ad estrarre e controllare il suo
orologio da taschino:"In effetti sono in anticipo, un anticipo che non
avevo previsto"
"Ah, lei non l'aveva previsto eh?!" Julie lo affiancò
correndo:"Visto che stiamo per morire tutti, c'è qualcosa
che vorresti dirmi? Per esempio spiegarmi il perchè Steve ti
chiama colonnello!" L'albino alzò gli occhi al cielo:"Storia
lunga, e noi nn abbiamo tempo!" Arrivarono il più in fretta
possibile alla gigantesca finestra dell'attico, salendo un numero
indefinito di piani di scale a piedi, senza contare l'andatura con la
quale salivano. Appena arrivarono lo spettacolo che gli si
parò davanti agli occhi li lasciò di sasso:
enormi astronavi dalle svariate e mastodontiche forme svettavano nel
cielo di New York, oscurando il sole e riducendo l'intera
città ad un mucchio di persone impazzite che corrono senza
meta nel vano tentativo di procurarsi un riparo. Tony ebbe subito
un'idea:"JARVIS apri le porte della torre, qui molta gente
potrà rifugiarsi" Julie lo fissò con ansia e
stupore, e lui ricambiò lo sguardo:"Cerchiamo di salvare
più persone possibile" Steve invece si rivolse a Ryuga:"Cosa
hai intenzione di fare ora?" Lui prese un respiro profondo:"Quello che
ho sempre fatto" Si girò di scatto fissandolo negli
occhi:"Combatto" Il capitano gli rivolse un sorriso e gli mise una mano
sulla spalla:"Se ci sarai tu a guadarci combatteremo anche noi fino
alla fine"
"Date una festa e non ci avete invitato?" Domandò una voce
non identificata alle loro spalle:"Agente Burton, Natasha" Li
salutò Ryuga:"Come state gente? Vedo che qui non ci facciamo
mancare nulla: prima l'evasione di N, ora un'invasione aliena. A che
gioco giochiamo?" Chiese sarcastica Natasha. In quel momento a Julie si
accese una lampadina:"Gioco... gioco... ma certo, un gioco! Ryuga so
come possiamo batterli!" La Vedova Nera la squadrò
perplessa:"Dicci tutto campionessa" Disse Tony incuriosito:"Facciamogli
credere di stare al loro gioco, e quando meno se l'aspettano, nel modo
che meno si aspettano, attacchiamo!" Ryuga annuì:"Mi sembra
una buona idea..." Vennero bruscamente interrotti da un ologramma
proiettato nel cielo, raffigurava uno di quei orrendi
alieni:"Terrestri, la vostra razza è inferiore e impura,
tutto ciò che è impuro va eliminato! E come la
formica viene schiacciata dallo stivale, ora noi faremo a pezzi la
vostra misera civiltà, prendendo possesso del pianeta"
L'immagine cambiò di colpo, ora si vedeva N in cima alla
statua della libertà, che osservava la città con
un ghigno malefico:"Visto Ryuga?! Formica, stivale! Ahahahahaha!" La
sua risata diabolica riecheggiò nell'aria per dei minuti,
accrescendo ulteriormente il panico nel cuore dei poveri abitanti di
New York. L'albino strinse i pugni fino a farseli quasi sanguinare:"E'
colpa mia se ora lui sta per distruggere il mondo... è
compito mio distruggerlo" Julie gli sorrise e gli prese la mano
intrecciandola dolcemente con la sua:"Se tu combatterai ci
sarò anch'io" Ben invece gli diede una pacca sulla
schiena:"Anch'io, non vedo l'ora di poter ammirare la faccia di merda
di N spiaccicata al suolo" Ryuga annuì:"Hai il completo
appoggio degli Avengers, tu dicci solo cosa dobbiamo fare" Il sorriso
dell'albino si tramutò in un ghigno:"Penso che per questa
battaglia ci servano rinforzi, a cui ho già pensato io. Dopo
tutto per combattere i giganti che N evocherà, quali i
pokemon Giratina, Raiquaza e company, ci vogliono dei giganti" Un'altra
scossa agitò il suolo sotto i loro piedi, ma questa volta,
di fronte a loro, si stagliava una macchina incredibilmente potente, la
più potente che possa esistere. Perchè loro non
erano solo macchine, no, loro avevano un cuore. Ryuga sorrise al
mastodontico volto di metallo che li osservava dalla
finestra:"Bentornato sulla terra, Optimus Prime" Tony cercò
di distrarre tutti dall'inquietante occhio rosso meccanico che li
fissava:"Ahm... Qual è il piano?" In un secondo Ryuga
sfoderò gli artigli e alzò la testa, mentre
guardava le persone correre inseguite da alieni mostruosi e edifici
distrutti crollare a causa dei raggi laser sparati a
velocità supersonica dalle loro astronavi:"Ammazziamoli
tutti"
"Sono felice di rivederti amico mio"
"Anche per me è un onore, Optimus" Il Transformer
guardò le astronavi:"Seguiremo la tua causa fino alla morte,
dobbiamo saldare quel debito" Ryuga si affacciò guardando
giù dalla torre:"Io salverò quella gente, fosse
l'ultima cosa che faccio" Asserì con convinzione:"Certo, ora
che N ti ha visto attaccherà sicuramente, ma noi saremo
pronti a respingerlo. N, dì le tue ultime preghiere, sta
arrivando il Turbine Rosso"
Angolo Autrice
Scusate se vi ho fatto aspettare così a lungo, ma mi avevano
tagliato i viveri di internet *-* comunque finalmente ci avviamo alla
conclusione, quel baaaaaaabbione di N ha portato a termine la sua
invasione, cosa accadrà? Per fortuna che Ryuga, da bravo
cagnolino previdente, aveva contattato i suoi vecchi amici
Transformers, riusciranno così a vincere oppure N si
rivelera comunque troppo forte? Tutto questo e molto altro nel prossimo
capitolo: Battaglia Finale (parte 1)! Non mancate!
vi metto un'immagine degli orrendi alieni che invadono la terra
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