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Autore: iloveryuga 2000    02/02/2015    6 recensioni
Una maschera di vetro le persone indossano e il loro vero volto nascondono.Credete alla teoria dei mondi paralleli?Neanche lei ci credeva.M dovette ricredersi.Perché quando un sentimento e verace e puro,va oltre il tempo e lo spazio.[Questo è il link del trailer:https://www.youtube.com/watch?v=C4fHF3laN94&feature=youtu.be] Questo è il link di un altro trailer che ho fatto: http://youtu.be/PlEsrQIjHWw
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ryuga, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 35 Image and
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N contemplava assorto il paesaggio fuori dalla sua mastodontica finestra. Attendeva con febbrile impazienza che uno dei suoi sgherri gli comunicasse la notizia tanto agognata. Il suo desiderio si avverò qualche minuto dopo. Albedo proruppe nella stanza con la sua solita espressione strafottente, si sistemò la giacca e i capelli e disse:"Sono pronti, aspettano solo il tuo okay" un ghigno spaventosamente largo si fece strada sulla bocca del verde:"Di a tutte le truppe di riunirsi, l'invasione può avere inizio" rispose pacatamente, voltando appena la testa. Albedo annuì e fece una piccola riverenza, per poi tornare a passo di marcia da dove era venuto. La risata diabolica di N distrusse il silenzio di tomba che era calato nella stanza. Finalmente era riuscito a raccogliere abbastanza cristalli del cuore da poter controllare un'intera armata di umalieni. E i suoi alleati non avrebbero tardato ad arrivare.

Azmut lavorava tranquillamente ad un nuovo progetto. Smanettava sui suoi schermi olografici, creando assi cartesiani e svariati diagrammi. Alle sue spalle si materializzò un uomo di mezza età. Portava i capelli corti neri e le due rughe sotto ai grandi occhi marroni denotavano una certa anzianità. Era alto e slanciato, indossava un camice bianco da laboratorio e sotto dei pantaloni gessati marroni. Teneva le mani in tasca e aveva un'espressione estremamente seria:"Azmut, dobbiamo parlare" Sentenziò, con il suo tono di voce calmo e fermo. L'alieno si girò quel tanto che bastava per capire l'identità del suo quantomeno inaspettato ospite. Quando realizzò che si trattava del suo amico, il dottor Paradox, abbozzò un mezzo sorriso:"Qual buon vento ti porta mio caro amico" Domandò, con la sua vocetta stridula e un po' roca:"Non porto buone nuove, ma sono certo che tu conosci già ciò che sto per dirti" Azmut prese a lisciarsi la barbettina:"Posso immaginarlo" Camminò fino alla gigantesca finestra, dalla quale osservava tutta la sua città, protetto e barricato nella altissima torre che lui stesso si era fatto costruire per condurre le sue ricerche in pace. Osservò le navicelle sfrecciare nel cielo e sospirò:"Scommetto che il prossimo bersaglio sarà la terra, giusto?" Paradox sfoderò il suo orologio da taschino placcato in oro:"Sì, non ci sono dubbi"
"In tal caso non abbiamo scelta... " Seguì un'intensa pausa di silenzio, durante la quale Azmut riflettè sull'universo. Letteralmente. Paradox lo fissava, aspettando una sua qualsiasi decisione, che non tardò ad arrivare:"Portami su quel pianetucolo inferiore" Affermò il galvaniano con disprezzo ostentato. L'amico non se lo fece ripetere due volte. Lo affiancò, e in un secondo sparirono.

Gwen correva a perdifiato lungo i corridoi immensi della casa. Dopo una maratona quasi infinita, giunse di fronte alla porta della camera di Ryuga. Si piegò sulle ginocchia, ansimando violentemente. Qualche secondo più tardi, trovò la forza di bussare. Ryuga apparve sulla soglia, eretto in tutta la sua possanza:"Qualcosa non va" Suonava più come un'affermazione che come una domanda. La rossa annuì, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio:"Ho avvertito una scossa fortissima nello spazio tempo. Qualcosa sta venendo qua" Il blader assottigliò gli occhi:"Qualcosa... o qualcuno" per l'appunto. Ryuga aveva fiuto per queste cose. Ash, allenatore di pokemon famoso in tutto il mondo, si insediò nella conversazione:"Ryuga- sensei, Paradox è qui" a queste parole, l'albino scattò.
Raggiunse in fretta la sala dove si trovava Paradox, facendo affidamento sul suo infallibile fiuto che, ancora una volta, non lo tradì. Aprì con un tonfo il portone, posizionandosi in fretta al tavolo:"Paradox, ti credevo morto" Disse con una punta di accidia nella voce:"Io sono al di sopra dello spazio e del tempo" Rispose quello per le rime. Azmut balzò agilmente sul tavolo:"Ci sono anch'io per tua informazione" Ryuga fece una smorfia di disappunto estremo:"Evviva" In quel momento entrarono Julie e Ben, il quale si bloccò all'istante quando vide il creatore dell'Ultimatrix, l'oggetto che gli permetteva di trasformarsi in cento forme aliene diverse:"Azmut! Dottor Paradox! Che ci fate qui?!" Chiese tutto allegro:"Purtroppo non siamo qui per una rimpatriata ragazzo mio... Dobbiamo darvi una spiacevole notizia" Tutti tacquero. Quando quei due insieme parlavano di cattive notizie, erano DAVVERO delle pessime informazioni. Di solito catastrofi varie o disdicevoli inconvenienti quali invasioni aliene e altre piccole seccature. Julie saettò con lo sguardo da Ryuga a Ben e viceversa, aspettando spiegazioni che naturalmente non arrivarono:"Ehem, mi sono persa qualcosa?" Domandò con aria stranita:"A dir la verità parecchie" Rispose l'albino grattandosi la testa. Il possessore dell'Ultimatrix si prese la briga di raccontarle per filo e per segno come stavano le cose e chi erano quei due tipi bizzarri che si erano presentati lì senza preavviso. Azmut era il creatore dell'Ultimatrix, non che forma di vita più intelligente di ben sei galassie. Paradox invece, a causa di un incidente successo moltissimi anni prima, era diventato capace di oltrepassare a suo piacimento lo spazio e il tempo, potendo così compiere senza problemi viaggi temporali e interdimensionali. Entrambi avevano avvertito i risolutori più volte sventando chissà quante minacce aliene, e avevano anche collaborato due o tre volte con Ryuga e la sua squadra, che ritenevano la più capace e la meglio organizzata. Julie annuì:"Ho capito... Quindi siete qui per dirci che ci stanno per invadere giusto?" Il professore e l'alieno si guardarono per poi assentire simultaneamente:"Secondo i miei calcoli, N ha completato il suo piano. Vuole invadervi con la sua armata di Supremi" Ryuga era preoccupato, e quando lo era cominciava a battere freneticamente il piede a terra cosa che stava per l'appunto accadendo:"E non può essere che lei si sia sbagliato?" Si azzardò a chiedere Ben, aspettandosi già la risposta:"I miei calcoli non sono mai errati" La bruna fece spallucce:"Beh ma avete già sconfitto una volta questi Supremi" Azmut scosse la testa:"Sono più forti e hanno migliorato la loro attrezzatura... sono praticamente imbattibili ora, perchè N li controlla direttamente grazie ai cristalli del cuore" Aprì di scatto i grandi occhioni neri, squadrando Julie, che impaurita arretrò di qualche passo. Ryuga intervenne:"Saremo pronti a riceverli" Paradox trasse dalla tasca il suo orologio e con uno scatto lo aprì:"Secondo le mie statistiche dovrebbero arrivare domani a quest'ora" Il blader si scroccò le dita:"Abbiamo tutto il tempo che ci serve"

Salirono sulla Jet Carretta in tutta fretta. C'erano quasi tutti, ma nessuno proferiva parola. Sapevano cosa sarebbe successo una volta cominciata l'invasione. Nessuno sarebbe più stato al sicuro e N ne avrebbe sicuramente approfittato per sostenere i Supremi e dare un'ulteriore sferzata alla terra. Perfino Ryuga pareva sulle spine. Lui che non sapeva neanche cosa fosse la paura, in quel momento temeva che non ce l'avrebbero fatta. Ovviamente non lo dava a vedere perchè tutta la squadra doveva credere di poter vincere senza alcuno sforzo. Comprendeva il motivo del suo timore: non voleva perdere ciò a cui teneva di più al mondo. Julie, aveva giurato che l'avrebbe sempre protetta. In quel momento si chiedeva se ci sarebbe riuscito. Dubitava delle sue capacità... Scosse la testa e continuò a guardare fuori dall'oblò:"Tutto bene?" Chiese gentilmente la sua ragazza, che gli si sedette accanto:"Julie... tu credi che vinceremo?" Le domandò dopo un lungo intermezzo di silenzio. La bruna sussultò e lo guardò dolcemente:"Certo che vinceremo!"
"Ah santo cielo, come fai ad esserne così sicura?!"
"Vinceremo perchè abbiamo te come capo" Gli sorrise. Ryuga non sapeva come reagire a quella risposta. Improvvisamente non si sentiva più un leader così abile, come poteva un ragazzino guidare un'intera squadra in una missione di una tale portata? Perchè era così che tutti lo consideravano, un marmocchio senza esperienza. Tutti tranne i suoi amici, che l'avevano sempre ritenuto la colonna portante dei risolutori. Forse era il momento di tornare coi piedi per terra. Ma se avesse mollato, che ne sarebbe stato della squadra? Avrebbe compromesso l'intera umanità... Però se avesse fallito avrebbe direttamente condannato a morte la sua specie. Come mai Julie non aveva dubbi su di lui? Cosa le aveva mai dimostrato per ottenere la sua cieca fiducia? Mentre si poneva queste domande di notevole rilevanza, un rombo proveniente dal motore principale scosse l'intero velivolo:"Stiamo per atterrare, reggetevi" Avvisò Kevin tenendo lo sguardo fisso sul cielo davanti a sè. Ancora una volta Ryuga sospirò preoccupato, non poteva fare a meno di pensare alle catastrofiche conseguenze avrebbe avuto la terra in caso di un suo fallimento. La Jet Carretta rallentò fino ad atterrare, se così si puo dire. Infatti si fermarono sopra al tetto di un mastodontico palazzo con una "A" che svettava quasi sulla cima. Julie sorrise al suo ragazzo con un occhiolino, e appoggiò una mano al portello nell'attesa che si aprisse:"Forza, scendete tutti" Li incitò il pilota, con un'insolita fretta. La bruna obbedì, seguita a ruota da Ryuga. Trovandosi su un edificio con un numero indefinibile di piani, Julie rimase a bocca spalancata:"Che c'è piccola, mai visto la Stark Tower?" Domandò sarcasticamente una voce in avvicinamento. La ragazza sbattè le palpebre per poi guardare davanti a sè. Un uomo circa sulla trentina, capelli marroni scuri corti, barba e basette, muscoloso e non molto alto camminava sicuro di sè. Appena le fu vicino le rivolse un ampio sorriso:"Enchantè" Julie si riscosse:"Oh, parlez-vous français?" Rispose innocentemente. Lui la fissò con uno sguardo tra lo stupito e lo sconvolto. Una mano grande e possente si posò sulla spalla di lei:"La ragazza è con me" Affermò con fin  troppa decisione Ryuga, prima che Stark potesse anche solo pensare di poterla toccare:"Oh ma bene, vedo che Picchiarello si è fatto la ragazza" Ironizzò quello. Del fumo usciva dalla testa dell'albino, mentre una vena gli pulsava sulla fronte:"Non chiamarmi Picchiarello..." Per fortuna intervenne un altro giovine a metter fine a quello che sarebbe potuto trasformarsi in un orrendo spettacolo:"Signori" Salutò con un gesto del capo:"Colonnello" Fece a Ryuga con tono riverente. Il blader ricambiò:"Capitano" Julie continuava a voltare la testa da Ryuga agli altri due per lei misteriosi individui:"Scusate... Vorreste spiegarmi?" Domandò con una punta di imbarazzo, temendo di aver rovinato come al solito qualcosa:"Oh sì scusa. Julie ti presento il capitano Steve Rogers, altresì Captain America. E questo qui è Tony Stark"
"Delle Stark Industries, incantato mia cara...?" Lei si riscosse e fece una risatina tirata:"Che sbadata ho dimenticato di presentarmi, il mio nome è Giulietta Candore Casterville, ma vorrei che mi chiamaste semplicemente Julie"
"L'ultimo che non l'ha fatto è finito male!" Disse Ben passando velocemente. La ragazza divenne tutta rossa per l'imbarazzo:"Non è vero! Io non sono affatto violenta!" Steve le sorrise dolcemente, per poi spostare lo sguardo su Ryuga, diventando improvvisamente serio:"Immagino che tu non ci abbia convocato qui solo per farci conoscere lei" Ryuga sorrise beffardo:"Ti pare che ti avrei fatto venire su questa schifosissima torre solo per questo? Oh andiamo Steve, siamo seri" Iniziarono ad avviarsi dentro, lasciando Tony con un palmo di naso:"Ehi aspettate un momento! La Stark Tower è un capolavoro di ingegneria moderna!" Julie sorrise e decise di seguirli, sperando in cuor suo che le cose, in un modo o nell'altro, si sarebbero sistemate.

Percorsero corridoi su corridoi, presero l'ascensore che scese un numero infinito di piani. Quando finalmente giunsero al capolinea, Julie aveva decisamente lo stomaco sotto sopra. Dovette fare enormi e profondi respiri per trattenere il senso di nausea crescente, ma le rimase comunque un fastidiosissimo scombussolamento generale. Seguì gli altri senza fare domande, anche perchè sicuramente non le avrebbero prestato attenzione impegnati com'erano a disquisire su chissà che cosa. Ne approfittò per carpire ogni singolo dettaglio tecnologico di quel computer fatto a torre. Venne riscossa però dal brusco arresto di tutta la brigata. Erano immobili davanti ad un portone:"JARVIS apri la porta" Parlò Tony e subito una voce metallica rispose:"Subito signore" Come per magia il portone si aprì lentamente, permettendo l'accesso ai ragazzi. Julie rimase per un attimo immobile a fissare un punto fisso nell'orizzonte, era incredibile la tecnologia di quel mondo, assolutamente straordinaria. Il suono cavernoso della voce di Ryuga che la richiamava la svegliò, consentendole di entrare.
La stanza era tuttosommato di piccole dimensioni rispetto al resto della costruzione, il pavimento era insolitamente rivestito di moquette blu e c'era soltanto uno scaffale in legno d'acero stracolmo di libri appoggiato alla parete frontale. L'unica cosa che spiccava era una piccola mappa olografica al centro stesso della camera. Prima che Julie avesse il tempo di guardarsi attorno, dall'altra porta entrarono due persone, una donna e un uomo:"Ah, Julie, Picchiarello, voglio presentarvi due nostri alleati dell'ultim ora. Sophie e Logan, anche detti Shinemoon e Wolverine" Sophie fece un sorriso dolce:"Molto piacere di conoscerti Julie, al dipartimento Americano dei risolutori non si fa che parlare di te" La bruna alzò gli occhi al cielo imbarazzata:"Beh ne sono felice" Logan si fece avanti:"Ciao Principessa" La salutò con la sua potente voce. Per un momento Julie si bloccò. La sua mente fece dei paurosi viaggi indietro nel tempo, e immagini confuse si sovrapposero davanti ai suoi occhi, facendola vacillare a terra. Per fortuna Ryuga la sostenne:"Julie, tutto bene?" Le domandò preoccupato, ma come lui la sorresse, le visioni svanirono. Come se lui avesse interferito con un particolare recesso della sua memoria. Leggermente ansante, la ragazza annuì:"Ora sì, credo... E' passato" Ryuga sorrise, nel tentativo di rassicurarla, poi riassunse la sua impassibile freddezza:"Dove sono gli altri Avengers" Chiese perentorio:"La Vedova Nera e Burton sono impegnati in un'altra missione prioritaria assieme al Dottor Banner, Thor non so dove possa essere" Rispose con altrettante sicurezza Steve. Proprio in quel momento un portale verde brillante si aprì, e ne uscirono Paradox assieme a Azmut:"JARVIS, ricordami di adottare misure di sicurezza contro uomini in camice bianco che fuoriescono da magici portali verdi" Disse Tony senza alcuna inflessione della voce. Il Capitano si fece avanti:"Chi è lei" Domandò con durezza:"Io sono quello che vi ha radunati, permettete che mi presenti, Dottor Paradox, viaggiatore temporale e interdimensionale" Azmut saltò giù dalla spalla di Paradox:"E io sono Azmut, il galvaniano più intelligente di sei galassie e creatore di Omnitrix e Ultimatrix" Sia Steve che Tony ebbero come reazione istintiva quella di guardare Ryuga, che si limitò ad annuire. Captain America fissò il dottore dritto negli occhi:"Perchè ci hai riuniti qui"
" Come, Ryuga non ve l'ha detto?" Stark gli andò a un palmo dal viso:"Basta con questi giochetti, vogliamo risposte"
"D'accordo giovanotto, andrò subito al punto. I Supremi, una razza aliena con un'impressionante ed avanzata tecnologia, stanno per invaderci, tra circa" Sfoderò il suo orologio d'oro da taschino:"Meno di un'ora" Gli occhi dei due si spalancarono come se avessero appena visto i loro nomi scritti sulle lapidi:"Abbiamo meno di un'ora per armare un esercito" Constatò Tony:"Non ce la faremo mai" Ryuga si eresse in tutta la sua possanza:"La mia squadra è sufficientemente numerosa e più che adeguatamente addestrata, se anche gli Avengers" Si rivolse a Logan:"E voi due, deciderete di aiutarci, potremmo anche farcela a sconfiggere N" Logan alzò un sopracciglio:"N? Ma voi risolutori non l'avevate spedito all'altro mondo?" Ryuga non spostò nemmeno lo sguardo per rispondergli:"L'avevamo soltanto imprigionato, ma sembra non sia bastato" L'uomo si irritò a tal punto che prese per il colletto il suo interlocutore:"Senti brutto rockettaro coi capelli impomatati, non sono venuto fin qui per farmi trattare come uno zerbino da un tipo come te" Gli ringhiò addosso con rabbia. L'Imperatore Drago assottigliò gli occhi nel tentativo di trattenersi:"Non toccarmi con le tue sudice mani" Sibilò. Julie si mise davanti:"Basta, basta tutti e due! Dobbiamo collaborare se vogliamo vincere, ora più che mai!" Al solo sentire di queste parole, Wolverine mutò espressione, e nel giro di qualche secondo mollò la presa. Per fortuna che la ragazza era intervenuta... o per Logan sarebbero stati guai seri:"Ringrazia la tua ragazza pivello, e il mio buonsenso" Grugnì, sistemandosi la giacca con stizza. Julie osservò attentamente Ryuga: lentamente gli artigli tornavano sotto pelle. Dopo un po' Ben azzardò:"Io direi che è meglio calmare gli animi e usare la nostra foga per congegnare un piano" La bruna colse l'occasione di rafforzare la sua affermazione di poco prima:"Giusto! Ben ha ragione! Innanzitutto io proporrei di..." Una fortissima e improvvisa scossa di terremoto la interruppe, facendole perdere l'equilibrio. Per fortuna riuscì ad aggrapparsi alla parete prima di capitolare al suolo. La luce si spense di colpo. Blackout. Silenzio totale. Si sentivano solo i loro respiri irregolari e affannati:"Cosa è stato?" Domandò seria Julie. Ryuga si guardò intorno con gli occhi sgranati prima di rispondere:"Arrivano"

Camminavano velocissimi per i corridoi:"Dottor Paradox! E questa sarebbe un'ora?!" Urlò l'albino in preda ad una crisi di nervi. L'uomo si limitò ad estrarre e controllare il suo orologio da taschino:"In effetti sono in anticipo, un anticipo che non avevo previsto"
"Ah, lei non l'aveva previsto eh?!" Julie lo affiancò correndo:"Visto che stiamo per morire tutti, c'è qualcosa che vorresti dirmi? Per esempio spiegarmi il perchè Steve ti chiama colonnello!" L'albino alzò gli occhi al cielo:"Storia lunga, e noi nn abbiamo tempo!" Arrivarono il più in fretta possibile alla gigantesca finestra dell'attico, salendo un numero indefinito di piani di scale a piedi, senza contare l'andatura con la quale salivano. Appena arrivarono lo spettacolo che gli si parò davanti agli occhi li lasciò di sasso: enormi astronavi dalle svariate e mastodontiche forme svettavano nel cielo di New York, oscurando il sole e riducendo l'intera città ad un mucchio di persone impazzite che corrono senza meta nel vano tentativo di procurarsi un riparo. Tony ebbe subito un'idea:"JARVIS apri le porte della torre, qui molta gente potrà rifugiarsi" Julie lo fissò con ansia e stupore, e lui ricambiò lo sguardo:"Cerchiamo di salvare più persone possibile" Steve invece si rivolse a Ryuga:"Cosa hai intenzione di fare ora?" Lui prese un respiro profondo:"Quello che ho sempre fatto" Si girò di scatto fissandolo negli occhi:"Combatto" Il capitano gli rivolse un sorriso e gli mise una mano sulla spalla:"Se ci sarai tu a guadarci combatteremo anche noi fino alla fine"
"Date una festa e non ci avete invitato?" Domandò una voce non identificata alle loro spalle:"Agente Burton, Natasha" Li salutò Ryuga:"Come state gente? Vedo che qui non ci facciamo mancare nulla: prima l'evasione di N, ora un'invasione aliena. A che gioco giochiamo?" Chiese sarcastica Natasha. In quel momento a Julie si accese una lampadina:"Gioco... gioco... ma certo, un gioco! Ryuga so come possiamo batterli!" La Vedova Nera la squadrò perplessa:"Dicci tutto campionessa" Disse Tony incuriosito:"Facciamogli credere di stare al loro gioco, e quando meno se l'aspettano, nel modo che meno si aspettano, attacchiamo!" Ryuga annuì:"Mi sembra una buona idea..." Vennero bruscamente interrotti da un ologramma proiettato nel cielo, raffigurava uno di quei orrendi alieni:"Terrestri, la vostra razza è inferiore e impura, tutto ciò che è impuro va eliminato! E come la formica viene schiacciata dallo stivale, ora noi faremo a pezzi la vostra misera civiltà, prendendo possesso del pianeta" L'immagine cambiò di colpo, ora si vedeva N in cima alla statua della libertà, che osservava la città con un ghigno malefico:"Visto Ryuga?! Formica, stivale! Ahahahahaha!" La sua risata diabolica riecheggiò nell'aria per dei minuti, accrescendo ulteriormente il panico nel cuore dei poveri abitanti di New York. L'albino strinse i pugni fino a farseli quasi sanguinare:"E' colpa mia se ora lui sta per distruggere il mondo... è compito mio distruggerlo" Julie gli sorrise e gli prese la mano intrecciandola dolcemente con la sua:"Se tu combatterai ci sarò anch'io" Ben invece gli diede una pacca sulla schiena:"Anch'io, non vedo l'ora di poter ammirare la faccia di merda di N spiaccicata al suolo" Ryuga annuì:"Hai il completo appoggio degli Avengers, tu dicci solo cosa dobbiamo fare" Il sorriso dell'albino si tramutò in un ghigno:"Penso che per questa battaglia ci servano rinforzi, a cui ho già pensato io. Dopo tutto per combattere i giganti che N evocherà, quali i pokemon Giratina, Raiquaza e company, ci vogliono dei giganti" Un'altra scossa agitò il suolo sotto i loro piedi, ma questa volta, di fronte a loro, si stagliava una macchina incredibilmente potente, la più potente che possa esistere. Perchè loro non erano solo macchine, no, loro avevano un cuore. Ryuga sorrise al mastodontico volto di metallo che li osservava dalla finestra:"Bentornato sulla terra, Optimus Prime" Tony cercò di distrarre tutti dall'inquietante occhio rosso meccanico che li fissava:"Ahm... Qual è il piano?" In un secondo Ryuga sfoderò gli artigli e alzò la testa, mentre guardava le persone correre inseguite da alieni mostruosi e edifici distrutti crollare a causa dei raggi laser sparati a velocità supersonica dalle loro astronavi:"Ammazziamoli tutti"

"Sono felice di rivederti amico mio"
"Anche per me è un onore, Optimus" Il Transformer guardò le astronavi:"Seguiremo la tua causa fino alla morte, dobbiamo saldare quel debito" Ryuga si affacciò guardando giù dalla torre:"Io salverò quella gente, fosse l'ultima cosa che faccio" Asserì con convinzione:"Certo, ora che N ti ha visto attaccherà sicuramente, ma noi saremo pronti a respingerlo. N, dì le tue ultime preghiere, sta arrivando il Turbine Rosso"

Angolo Autrice
Scusate se vi ho fatto aspettare così a lungo, ma mi avevano tagliato i viveri di internet *-* comunque finalmente ci avviamo alla conclusione, quel baaaaaaabbione di N ha portato a termine la sua invasione, cosa accadrà? Per fortuna che Ryuga, da bravo cagnolino previdente, aveva contattato i suoi vecchi amici Transformers, riusciranno così a vincere oppure N si rivelera comunque troppo forte? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo: Battaglia Finale (parte 1)! Non mancate!

vi metto un'immagine degli orrendi alieni che invadono la terra
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