Come
diavolo fai a dire che ami una
persona
sola, quando al mondo ce
ne
sono milioni che potresti amare
molto
di piu', e la sola stronzata che ti fa
parlare
e' il fatto che non le conoscerai mai nella
tua
vita....L'amore e' una forma di pregiudizio,
si
ama cio' di cui si ha bisogno.
(C.
Bukowski)
Capitolo
secondo.
Molto
tempo fa credevo che la cosa piu' difficile fosse adattarsi ai
cambiamenti. Io odiavo i cambiamenti e li odio tuttora. Pero' i
cambiamenti sono necessari per migliorare e ho imparato a conviverci.
Passare
da un Distretto all'altro non e' stato per niente facile ma sono
sempre riuscita ad abituarmi alla routine del luogo. Sono riuscita a
imprimere dentro di me le caratteristiche di ogni distretto che
fossero i puzzolenti palazzi fatiscenti del 3, le distese campagne
dell'11, le giornate scottanti del 4, gli odori acri prodotti dagli
escrementi animali del 10 o l'andamento costante di gente del 2.
Il
12 mi piace molto. E' tranquillo, gode di un buon territorio, le
persone sono molto simpatiche e gentili e tutti qui hanno voglia di
lasciarsi il passato alla spalle. Un ottimo posto per una come me.
E'
passata solo una settimana dal mio arrivo. Ho iniziato a prendere
confidenza con la mia nuova casa. Sembra strano poterla chiamare mia.
Adesso ho un contratto al Palazzo di Giustizia che dichiara che la
casa appartiene a me. Essere riusciti a trovare un lavoro( modesto ma
pur sempre un lavoro) mi riempe d'orgoglio.
Ogni
mese potro' ritirare lo stipendio che mi permettera' di vivere
serenamente per diversi mesi prima di dover fare i bagagli e
trasferirmi di nuovo.
La
mattina inizio a canticchiare mentre mi spazzolo i capelli
accuratamente legati dietro la nuca.
Non
ho avuto ancora molte occasioni per uscire. So che tra poco si terra'
una qualche festa a cui partecipera' l'intero Distretto quindi potro'
sfruttare l'occasione per conoscere qualcuno. Confido nel fatto che
quando iniziera' la scuola( se saro' ancora qua) potro' farmi dei
nuovi amici. Katniss e Peeta sono venuti a trovarmi una o due volte
e mi hanno presentato una loro amica di famiglia: una certa Sae e la
sua nipotina Molly.
Tra
poco dovro' andare a lavare tutte le scale di circa dieci uffici
pubblici percio' do uno sguardo fugace all'intera casa( come faccio
ogni volta prima di uscire) e chiudo la porta dietro di me. La chiudo
a chiave solo la notte. Nessuno verrebbe a rubare qua dentro e anche
se entrasse, non troverebbe nessun oggetto di valore.
Anche
se al presunto ladro potrebbe aver bisogno di qualche padella in
piu'.
Sono
quasi le nove di sera quando torno finalmente a casa. Sono esausta.
Mi fanno male le braccia, le gambe, i polsi, i piedi, la
schiena...praticamente tutto! Mi butto sul letto come un peso morto.
Chiudo gli occhi sperando di addormentarmi immediatamente.
-Demetra
sei in casa?- urla qualcuno dietro la porta, bussando ripetutamente.
Come
non detto. Mi alzo nuovamente e vado ad aprire la porta, trovandomi
Peeta e Katniss davanti.
-Ciao
ragazzi. Come mai da queste parti?- chiedo felice di vederli.
-Ehi!
Stavamo andando alla fiera che hanno allestito in piazza. Ti va di
venire con noi? Potremmo farti conoscere alcuni dei nostri amici del
Distretto- propone Peeta.
Credevo
che la festa fosse qualche settimana dopo.
-Oh
beh..si! Datemi solo un secondo e arrivo- rispondo.
Entro
in casa per cambiare la maglia sudata con una camicetta relativamente
nuova e legare i capelli in una lunga coda di cavallo.
-Eccomi,
sono pronta. Andiamo?- e ci incamminiamo.
La
piazza risplende. Ci sono molte bancherelle e la gente rende
l'atmosfera viva. E' una manifestazione tranquilla eppure sento
scariche elettrice attraversarmi il corpo.
Ricordo
di aver letto da qualche parte che quando stiamo accanto ad una o
piu' persone felici, il nostro corpo riceve parte delle loro scariche
elettriche.
-E'
sempre cosi' da queste parti?- chiedo a Katniss. Lei si limita ad
annuire. Noto che anche loro hanno una loro bancherella. Peeta deve
averla montata prima di passare da casa mia. Credo sia stata una sua
idea, quella di venirmi a chiamare. Forse Katniss non mi trova
simpatica o forse Haymitch le ha detto qualcosa. Mi appunto
mentalmente di andare a trovare il vecchio mentore. Mi concentro
sulla bancherella di Peeta. Sono esposti vari tipi di biscotti e le
torte glassate piu' belle che abbia visto.
-Quelle
torte sono bellissime! Come riesci a decorarle in questo modo?-
chiedo sinceramente stupita.
Peeta
arrossisce d'imbarazzo.
-Beh,
credo che sia un doto innato e poi ho passato quasi tutta la mia vita
dentro un panificio-
-Per
me rimani comunque un genio delle torte glassate!- esclamo ridendo.
Anche Peeta si mette a ridere.
Noto
un'occhiata piuttosto strana di Katniss e capisco che avrei dovuto
evitare questo genere di frase. Peeta non sembra averci fatto caso
perche' e' impegnato a parlare con un'altra signora.
-Vado
a fare un giro Katniss, ci vediamo dopo!- la saluto e inizio a
muovermi tra la confusione.
L'aria
profuma di dolciumi, zucchero filato e allegria. Mi fermo nella
bancherella di un uomo che sta mettendo in mostra tutti i suoi
oggetti realizzati con il legno.
-Prego
signorina, cosa posso fare per lei?- chiede l'uomo. Alzo lo sguardo e
mi accorgo che non e' un uomo. E' un ragazzo di circa diciotto o
diciannove anni. Ha i capelli scuri e gli occhi grigi. Sara' del
Giacimento, penso.
-Oh,
in realta' stavo solo dando un'occhiata. Li hai fatti tu?- chiedo.
-Si.
Ho sempre avuto la passione di intagliare il legno fin da bambino.
Quale ti piace di piu'?-
Sposto
lo sguardo dal bel ragazzo per guardare nuovamente la bancherella. Ha
intagliato animali e persone. Indico un piccolo cigno.
-Ottima
scelta! Somigli molto a quel cigno. Hai un'aria cosi' tenera e
delicata- dice il ragazzo.
Sento
la guance arrossire mentre sussurro un timido:-Grazie-
-Prendilo,
e' tuo- dice ancora porgendomi il cigno che avevo indicato.
-Cosa?
Oh no! Non posso-
-Non
devi comprarlo- replica- e' un regalo-
Arrossisco
ancora di piu'. Diverso tempo fa anche una persona, con la stessa
gentilezza del ragazzo del Giacimento, mi aveva fatto un regalo. Un
regalo che non ho potuto ricambiare.
-Grazie
mille. Non so cosa dire...grazie...-
Il
ragazzo inclina la testa e assume un'espressione pensierosa.
-In
effetti una cosa potresti dirmela. Come ti chiami? Non ti ho mai
vista in giro-
Resto
sorpresa dal sua domanda. Nonostante tutto raddrizzo le spalle e lo
fisso negli occhi quando rispondo come se tutta la timidezza fosse
sparita.
-Mi
chiamo Demetra. Mi sono appena trasferita. E tu sei..?-
-Mi
chiamo Jemmy. Piacere di conoscerti Demetra- dice porgendomi la mano.
Io
la afferro. E' calda e ha una presa salda.
-Il
piacere e' tutto mio-
-Allora
Demetra, sei qui tutta sola o sei venuta con qualcuno?- chiede Jemmy.
-Entrambe
le cose. Mi hanno portato qui Katniss e Peeta ma li ho lasciati per
fare una passeggiata. Quindi potremmo dire che sono da sola. Tu
invece? Rimarrai in questa bancherella per tutta la serata?- butto
li'. Jemmy socchiude gli occhi e sorride.
-No,
affatto. Se chiedessi a mio fratello di sostituirmi, ti andrebbe di
fare una passeggiata con me?-
Vittoria!
E brava Dem, sei arrivata da poco e sei riuscita a conoscere un
ragazzo carino.
-Con
piacere- sorrido.
-Bene,
aspettami qui- e scompare alla ricerca del fratello. Aspetto un bel
po' davanti la bancherella ma Jemmy non ritorna.
-Demetra!
Come mai aspetti qui da sola?-
Katniss
e' arrivata alle mie spalle.
-Oh,
in realta' stavo aspettando un ragazzo...Jemmy...per fare una
passeggiata insieme ma non e' ancora tornato. Mi stavi cercando per
qualche motivo?-
-Ehm..si.
Pero' credo che possiamo rimandare la conversazione a domani. Non e'
niente di importante. Jemmy hai detto? Spero che non ritardi troppo.
Ci vediamo Demetra, buonanotte-
Lo
spero anche io.
-Gia'.
Ci vediamo domani Katniss. Buonanotte- e torno sui miei passi mentre
lei si volta e torna da Peeta. Chissa' cosa ha da dirmi. In questo
stesso momento Jemmy appare.
-Scusa!
Non volevo farti aspettare ma mio fratello mi ha creato un sacco di
problemi..- dice mortificato.
-Tranquillo.
Andiamo?-
Passiamo
le due ore successive in giro per il Distretto. Jemmy e' molto
simpatico e mi fa ridere. Ultimamente nessuno riesce a farmi ridere.
Si
fanno circa le undici quando torno a casa. Jemmy ha insistito per
accompagnarmi. Sulla soglia della porta mi ha salutato con un
semplice bacio sulla guancia.
-Ti
andrebbe di vederci uno di questi giorni?- chiede infilandosi le mani
nelle tasche.
-Si,
mi andrebbe-
Lui
sembra soddisfatto. Mi fa un cenno con il capo e se ne va. Io chiudo
la porta.
Questa
volta mi butto sul letto e mi addormento con il sorriso sulle labbra.
Angolo
dell'autrice.
E'
una capitolo orrendo. Me ne rendo perfettamente conto. Il prossimo
sara' migliore, ve lo prometto. Io lo definisco un capitolo di
transizione. Sono quei capitoli che purtroppo sono orrendi ma servono
per addentrarci nei dettagli della storia.
So
di avervi un po' deluso. Nel prossimo capitolo arrivera' una persona
importante, ci sara' una discussione particolare e un esame di
coscienza profondo da parte di Demetra.
Recensite
se vi va anche se so che dopo aver letto, avrete voglia solo di
vomitare.
Alla
prossima,
Hoon21
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