Capitolo 3
Rivelazioni
Le sorgenti di acqua calda che
c'erano vicino al villaggio della vecchia Kaede erano sempre state stupende.
Anche parecchi anni prima. Kagome e Sango erano tranquillamente immerse in
quelle acque cristalline, mentre la piccola Kaeru stava sguazzando vicino alla
madre tutta contenta. Proprio per la bambina si erano posizionate nel punto in
cui Kaeru poteva sempre toccare.
"Sono contenta Sango-chan. Avevo
bisogno di parlare con qualcuno che mi è sempre stato accanto... ma dimmi fai
ancora la cacciatrice?"
La giovane donna si sciolse i
capelli che teneva legati in una lunga coda di cavallo.
"Sì, ma con meno impegno di prima.
Non ho un posto fisso in cui vivere. Mi limito a girovagare come una vagabonda."
"Capisco. E dimmi, Miroku-sama?"
Lo sguardo della cacciatrice fissò
intensamente una roccia da cui sgorgava uno zampillo di acqua termale.
"No, da quella volta abbiamo preso
strade differenti... non l'ho più visto."
"Ti manca vero?"
"Aha. Ma dimmi, sai che quella
bambina ti assomiglia molto? Kaeru è un bel nome."
"Mi sono stupita quando l'hai
chiamata per nome senza che io dicessi niente..."
"Molto tempo fa mi dicesti che se
avresti avuto una bambina il suo nome sarebbe stato Kaeru."
"Già... nonostante cercassi di
dimenticare quest'epoca ho mantenuto gli stessi pensieri."
"Sembra una bambina molto
tranquilla..."
"Sì, però non ha il mio stesso
carattere."
"Ha uno sguardo dolce... quello è
il tuo."
Kagome sorrise dolcemente e chiamò
la figlia.
"Kacchan, non ti nascondi con
Sango? É sempre molto timida, strano che non mostri la sua timidezza."
"Probabilmente è rimasta
affascinata dalla sorgente... io non attraggo più l'attenzione. Sono, anzi siamo
di una generazione passata."
La piccola bambina sguazzò
incespicando verso le due donne, mettendosi di fronte a Sango. La guardò con
curiosità.
"Che cos'è quel cagnolino che porti
con te?"
Sango guardò verso la direzione di
Kirara, che nonostante il tempo trascorso assumeva sempre piccole dimensioni.
"Lei si chiama Kirara ed è la mia
aiutante." Kirara si tuffò nell'acqua e nuotando con le sue piccole zampe saltò
sulla spalla della padrona.
"E in cosa ti aiuta?"
"A cacciare ed ad uccidere i demoni
cattivi."
"Allora anche te puoi salvarmi dai
demoni che mi assalgono? Non solo quel buffo signore?"
"Buffo signore?"
"Kirara potresti portare Kacchan in
groppa per un po'?"
Kirara si trasformò e Kagome le
caricò sul groppone la figlia che per nulla spaventata si allontanò dalle due
donne.
"Forse è il caso che tu mi spiega
qualcosina, non ti pare?"
Kagome parlò a Sango dell'incontro
con la direttrice dell'asilo di Kacchan e di come la bambina avesse fatto
continui disegni che rappresentavano Inuyasha. Poi le circostanze che l'avevano
riportata in quell'epoca e il dialogo avuto con la vecchia Kaede sulle rive del
fiume.
"Quindi quella bambina è figlia di
Inuyasha?"
Kagome alzò un cipiglio in segno di
disprezzo. "Inuyasha non sa dell'esistenza di Kaeru e non ho alcuna intenzione
di farglielo sapere. Ora che è un demone completo non avrebbe alcuna pietà per
quella bambina, sarebbe pronto ad ucciderla in qualsiasi situazione. E poi..."
Kagome si interruppe e continuò a
parlare nascondendo la sua rabbia. "Ho intenzione di riprendermi lo Shikon che
Inuyasha mi ha sottratto, in quel modo purificandolo annienterò qualsiasi legame
di sangue tra lui e mia figlia."
"Ma... non credi che anche lui
abbia il diritto di conoscerla?"
Sango fu gelata da uno sguardo di
Kagome.
"No, assolutamente no! Quel porco
ha solo giocato con i miei sentimenti, pensare che ero disposta a fare qualsiasi
cosa per lui! Ho anche sofferto come una scema per la situazione che viveva con
Kikyo! Ci sono perfino andata a letto! Ti pare che gli cedo mia figlia? Non ci
penso nemmeno, neanche se mi pagano con tutto l'oro che esiste in questo e nel
mio mondo!"
Sango di fronte a quella furia era
sbiancata notevolemente, non credeva che Kagome potesse essere soggetta a un
simile linguaggio.
"Ma Kaeru non ti ha chiesto mai di
suo padre?"
Kagome rimase in silenzio,
riflettendo sulle parole dell'amica.
"Ad essere sincera... no."
"Strano."
"Hai ragione..." Kagome osservò
preoccupata la figlia che rideva divertita sulla groppa di Kirara.
"Ma avremo tempo per parlare di
me... raccontami invece di te."
"La mia vita non è poi così
interessante. Dopo che sei sparita ho vagato per i villaggi circostanti, anche
se senza accorgermene mi sono spinta verso nord. Facendo alcuni lavoretti e
uccidendo parecchi demoni ho continuato a viaggiare fino a quando non ho fatto
ritorno a questo villaggio... Chi lo sa, forse sentivo nostalgia. Sono rimasta
sorpresa quando ti ho visto, in passato eri molto bella ma credo che ora tu lo
sia molto di più."
"Grazie."
Kagome chiamò Kaeru, la vestì di
nuovo con il suo pigiama e si vestì a suo volta del kimono prestato da Kaede.
Sango la imitò e indossò di nuovo la sua armatura, si caricò il suo boomerang
sulle spalle e si avviò con Kagome e Kaeru nella strada che portava al
villaggio.
La bambina alzò la testolina verso
Sango e timorosa disse alla madre: "Mamma, posso dare la mano a Sango?"
Kagome sorrise alla figlia "Certo,
chiedilo a lei però."
Sango sorrise alla piccola Kaeru e
prese delicatamente la sua manina "Mi proteggerai come nei miei sogni vero?"
"Farò quello che posso."
Kagome si sentì felice, ora che
Sango era al suo fianco temeva di meno il confronto con Inuyasha. Però aveva
ancora paura. Paura di scoprire i sentimenti che avrebbe provato nel rivederlo.
Odio o... amore? Quest'ultimo sentimento faceva paura a Kagome, forse le
cicatrici non avevano fatto al meglio il loro lavoro, le ferite erano ancora
troppo fresche e il sangue ancora vivo. Il comportamento che avrebbe dovuto
tenere dipendeva da quello di Inuyasha, se lui avesse confessato di amarla
ancora? Cosa avrebbe fatto, avrebbe chiuso lo stesso, come per ripicca? Odiava
Inuyasha, ma forse in tutti quegli anni quell'oscuro sentimento si era
attenuato. Kagome sperava ardentemente che Inuyasha si comportasse in modo
spietato nei suoi confronti, mostrasse tutta la natura del demone. Avrebbe avuto
un motivo in più per accrescere il suo odio. Il solo pensiero però di quella
notte, faceva ribollire il suo sangue nelle vene. Tradita, l'aveva tradita. E
solo l'odio poteva essere provato nei suoi confronti. Eppure era il padre di sua
figlia. In passato sarebbe stata una cosa che l'avrebbe resa felice, una
famiglia, avere una famiglia con l'uomo che sentiva di amare con tutta se
stessa. Quel sogno si era infranto quella notte. A volte ripensava alla piccola
Kaeru e quel giorno aveva iniziato a riflettere sulle parole di Sango. Kaeru non
aveva mai menzionato il padre, non aveva mai detto niente, né una minima frase
che avesse solo potuto intendere come tale. E questo ora la preoccupava. Era
strano, in fondo all'asilo molti bambini venivano portati o a ripresi da una
figura maschile. Che sua figlia non avesse mai accennato a niente per lei? Ma
era troppo piccola, la necessità di avere un padre, almeno di fare domande
doveva esserci. Comunque ormai era propensa a compiere il suo intento, in questo
modo sia lo Shikon che Inuyasha avrebbero causato meno danni all'intera umanità,
ma soprattutto avrebbero dimunuito il suo dolore. Non si sarebbe tirata
indietro.
Tornate al villaggio le due donne
furono accolte da un triste panorama, quel demone aveva in gran parte incendiato
i tetti delle capanne. Le fiamme non si erano ancora del tutto spente,
nonostante gli abitanti trasportassero acqua dal fiume al villaggio per
spegnerle. Anche parte del bosco che confinava con il villaggio era rimasto
bruciato e anche in quel momento fumava ormai esausto per il fuoco che aveva
corroso i tronchi delle piante. Il centro del villaggio era rimasto
fortunatamente intatto e così lo era anche la capanna di Kaede. L'anziana
sacerdotessa era intenta a dare istruzioni agli abitanti visto e considerato che
le era impossibile aiutarli a causa della sua veneranda età. Non appena vide le
due donne trasse un sospiro di sollievo, aveva fatto bene ad allontanarle dal
villaggio... avevano già fatto molto per loro. La sacerdotessa andò loro
incontro e si chinò rispettosamente.
"Grazie ancora per ciò che avete
fatto... ancora una volta il villaggio è salvo..."
"Sì, ma gran parte delle capanne
sono rimaste bruciate."
"Le capanne possono sempre
rinascere, le persone... no."
Kaede guidò le due donne nella sua
capanna e diede loro un poco da mangiare. Purtroppo anche i raccolti avevano
risentito dell'attacco del demone e più che altro la vecchia sacerdotessa era
preoccupata per il sostentamento dell'intero villaggio.
"Io sono troppo vecchia per
difendere questi abitanti, ormai la mia età non me lo permette... Non ho ancora
trovato un sostituto adatto che possa prendere il mio posto in questo villaggio.
Ad essere sinceri io saprei chi scegliere come mio successore, ma questa persona
è impegnata con una lotta che riguarda se stessa e che in fondo l'allontanerebbe
soltanto dal ruolo di sacerdote."
"Intendi me, vero venerabile
Kaede?"
Kagome stava rimboccando le coperte
alla figlia che si era addormentata su un giaciglio di paglia. Aveva seguito il
discorso della sacerdotessa e aveva provato una pena immensa nel suo cuore.
"Purtroppo conosco i tuoi intenti e
anch'io non oserei mai di impedirti di fare ciò che ritieni più giusto. Essendo
la reincarnazione di mia sorella, hai tutti gli elementi e i poteri per
diventare una venerabile sacerdotessa, anche più forte di Kikyo."
"Kikyo era forte, ha solo avuto la
sfortuna di conoscere e di innamorarsi di Inuyasha."
La sacerdotessa tacque per un
minuto e ripose a terra la scodella dalla quale aveva accinto il suo cibo,
guardò perplessa il fuoco che zampillava scoppiettante al centro della capanna.
"Kagome... siamo state bruscamente
interrotte nel nostro discorso sulle rive del fiume. Io avrei ancora qualcosa da
farti sapere, non riguarda Inuyasha o meglio forse in un certo senso sì, ma per
lo più è lo Shikon no Tama il vero soggetto. Quando lo Shikon si è del tutto
ricomposto e Inuyasha l'ha rubato sono venuta a conoscenza di un segreto che
probabilmente nemmeno Sango o i suoi compaesani sapevano."
La cacciatrice guardò Kaede con
attenzione come se volesse carpire ogni minimo particolare di ciò che stava
dicendo.
"Dopo quegli avvenimenti..."
riprese a dire Kaede "Giunse al nostro villaggio un vagabondo. Non conoscemmo
mai la sua reale identità ed egli se ne andò prima di rivelarcela. Durante una
conversazione che ebbi con lui seppi che aveva incontrato durante un viaggio un
demone che possedeva la sfera integra..."
"Probabilmente Inuyasha!" La
interruppe Kagome.
"Può darsi, ma non me lo descrisse
mai. Io credevo fermamente che la sfera esaudisse il desiderio maggiore di colui
che la possedeva e diventasse in seguito semplice pietra... in realtà questo mio
pensiero era del tutto errato. Seppi da quell'uomo che la sfera esaudiva in quel
momento il desiderio, ma la sua aurea rimaneva tale come lo era sempre stata:
maligna se posseduta da malvagi e benigna se posseduta da buoni. Non si
estingueva mai. Non poteva essere distrutta poiché i frammenti sarebbe stati
sparsi dovunque, come voi stesse sapete. Lo Shikon è destinato a passare di mano
in mano per tutta la durata di questo mondo. Quel viandante mi raccontò anche
che se lo Shikon veniva perso dalla persona che lo possedeva, questa ritornava
ad essere ciò che era in precedenza, prima dell'aiuto della sfera. In poche
parole per godere all'infinito dei poteri del gioiello questo dovrebbe diventare
tutt'uno con la persona."
Sango intervenne nel discorso della
vecchia Kaede.
"Quindi se prendiamo come esempio
Inuyasha: è diventato un demone rubando lo Shikon completo a Kagome. Ma se in
questi anni fosse stato derubato della Sfera...."
"Sì, molto probabilmente è tornato
ad essere un mezzo-demone."
"Ops! Povero cretino chissà come
dev'esserci rimasto male!" Rise Kagome.
"Kagome-chan non sappiano se
Inuyasha ha perso la Sfera."
"Scherzi? Dovevo sempre tenerla io
per quelo stupido! Appena la prendeva in mano ne eravamo di nuovo alla ricerca!
Quell'idiota senza cervello ne sarebbe capacissimo! Mi auguro ardentemente che
l'abbia persa! Almeno mi risparmia lo schifo di rivederlo!"
"Kagome-chan... eppure tua figlia
mi sembra molto educata."
"Dico così solo quando lei dorme...
sono una madre seria io!"
"Aha non lo metto in dubbio..."
"Comunque tornando a noi, Kagome,
Sango dovete partire immediatamente alla ricerca di Inuyasha. Al momento
sappiamo che solo lui ha lo Shikon. In caso contrario la vostra ricerca prenderà
una piega diversa. Ho saputo che Inuyasha è stato visto verso le terre del Nord.
Il mio villaggio non è molto distante ma il cammino richiede almeno tre giorni
di viaggio intenso..."
"Però come faccio con Kaeru? Non
posso portarla con me... è troppo pericoloso."
Tutte quante ragionarono sulle
parole di Kagome e guardarono la piccola nel suo giaciglio.
"Io ho un'idea Kagome..." Kaede si
alzò dal fuoco e andò nella stanza adiacente. Quando tornò teneva una piccola
scatola argentata.
"Che cos'è quella venerabile
Kaede?" Domandò Sango.
"Questa scatola contiene una
sostanza simile all'incenso. Me ne fece dono proprio quel viandante che vi avevo
accennato prima. Se acceso al centro della scatola si sprigiona un filo di fumo
che emette un odore nauseante per tutti i demoni della zona. L'ho provata già
una volta e sono sicura della sua riuscita. Io mi assenterò da questo villaggio
e vi seguirò con la piccola per due giorni. "
"Ma Kaede è proprio necessaria la
tua assenza?"
"Purtroppo sì, devo recarmi a un
villaggio che si trova sul vostro stesso cammino. Devo incontrare un'altra
sacerdotessa che vi abita. Non voglio lasciare qui la bambina da sola al mio
villaggio. L'incenso dura quattro giorni. Una volta che ho fatto tutto quello
che avevo in programma di fare tornerò indietro con Kaeru al villaggio mentre
voi proseguirete alla ricerca di Inuyasha. Anche se ormai sono stanca
fisicamente i miei poteri spirituali sono molto forti e per il viaggio di
ritorno non avrò nessun problema."
Kagome osservò la sacerdotessa. Non
voleva ammettere di avere comunque paura per la figlia per non offendere Kaede;
ma probabilmente non aveva altra scelta, e poi sapeva quanto la donna fosse
spiritualmente potente. Kaede vide Kagome indugiare e le sorrise dolcemente
"Lo so Kagome è difficile mettere
la propria figlia nelle mani di un estranea capisco i tuoi pensieri, in fondo il
tuo è l'animo di una mamma..."
"Ma per me non sei affatto un
estranea!" Kagome si alzò di scatto "É vero ho paura per la mia Kaeru, ma non
saprei affidarla ad altri se non a te. Sei l'unica con la quale posso lasciare
mia figlia stando tranquilla con me stessa. Anche se tu non partivi con noi, ti
avrei lo stesso pregato di tenerla con te al tuo villaggio. Devi credermi Kaede.
La vita di mia figlia è di importanza vitale per me, se lei dovesse mancare
anche parte di me mancherebbe. Io ti prego solo di proteggerla come tu stessa
faresti con tua figlia. Ho perso già troppe persone, la mia famiglia e
anche...Inuyasha. Lei è davvero l'unica cosa che mi rimane."
Kagome si risedette, le ultime
parole che aveva pronuciato erano state dette con molto fatica.
"Partiremo domani... Ci conviene
seguire l'esempio di Kaeru e andare a dormire anche noi." Sango sbadigliò e si
distese accanto al fuoco. Vide Kagome e Kaede fare altrettanto fino a quando la
stanchezza non la colse trasportandola in un sonno profondo.
Quando le tre donne partirono il
sole doveva ancora sorgere e in lontananza già si intravedevano i deboli raggi
che avrebbero reso la giornata sicuramente soleggiata. Kaede apriva le file in
groppa al suo cavallo e davanti a lei la piccola Kaeru osservava incuriosita la
natura circostante. Vedendo la figlia così allegra, l'animo di Kagome si sollevò
un poco; la giovane donna aveva indossato il kimono da sacerdotessa e sulle
spalle portava un arco robusto con un fodera che conteneva un numero
soddisfacente di frecce. Kagome camminava al lato sinistro di Kaede mentre Sango
a quello destro. La cacciatrice si era armata del suo boomerang ed era pronta a
scagliarlo contro tutti coloro che minacciavano di attaccarle. Ben presto
giunsero a un ponte che sovrastava le acque turtuosedi un fiume; il ponte non
era dei più sicuri ma sembrava adatto per sorreggere il loro peso. Prima
procedettero Kaede che scesa da cavallo lo stava ora tascinando dalla parte
opposta, poi Kagome che teneva in braccio Kaeru e infine Sango con Kirara su una
spalla. Il ponte anche se molto pericolante aveva retto il loro peso, nonostante
le funi fossero a prima vista abbastanza consumate. Dal ponte si apriva un
sentiero molto più piccolo che obbligò la comitiva a procedere in fila indiana.
Davanti a tutti Kaede sempre con Kaeru che era tornata in sella, poi dietro
Kagome e Sango. Il sole era ormai del tutto alzato e iniziava a scaldare la
superficie della terra, il caldo iniziava a farsi sentire transformando il
viaggio in una vera e propria sauna. Sango e Kagome si riposarono un poco
all'ombra degli alberi che sporgevano sul sentiero, mentre Kaede aveva condotto
il cavallo a una fonte di acqua nei pressi nel sentiero per abbeverarlo. Tornata
sui suoi passi vide le due donne riposarsi proprio nel punto in cui le aveva
lasciate e per assicurarle disse loro
"Abbiamo fatto già molta strada, di
questo passo potremmo impiegare anche meno di due giorni per arrivare dalla
sacerdotessa di quel villaggio. Può darsi che nella mattina di domani il
villaggio sia visibile a nostri occhi e voi potrete riprendere il cammino anche
in anticipo."
"Spero che sia vero venerabile
Kaede, il caldo è opprimente... spero solo che non sia un notevole ostacolo per
il nostro cammino."
"Ascolta Kagome.... ti ho visto
pensierosa da stamattina... percepisci forse qualcosa?"
La giovane donna si alzò
strusciandosi la veste con le mani e sospirò guardando la vecchia sacerdotessa;
in effetti aveva percepito qualcosa, ma non sapeva se informare anche gli altri
della compagnia. In fondo la sua dote era un poco arrugginita e il suo poteva
anche essere un banale errore della sua mente.
"Non so, ma ho una strana
sensazione... sento un'aurea maligna da stamani, quando siamo partite dal
villaggio... è come se qualcuno ci pedinasse..."
"Potrebbe anche darsi! Se alcuni
spettri sono venuti a conoscenza del nostro viaggio e dei motivi che ci spingono
a farlo è probabile che ci seguano per intervenire di conseguenza nel momento
giusto..."
"Le tue parole sono veritiere
Sango... non sarebbe poi la prima volta... ma ora riprendiamo il viaggio... non
possiamo oziare." Kaede salì in groppa del suo cavallo.
Sango bisbigliò all'orecchio di
Kagome "Con tutto il rispetto, ma lei è su un cavallo noi a piedi!"
Kagome sospirò e disse "Ma
Sango-chan non ha davvero la nostra età e ha bisogno di riposo... poi, non per
essere una approfittatrice ma deve essere riposata e in forma... deve proteggere
mia figlia!"
Sango scrollò le spalle e continuò
il cammino al fianco dell'amica.
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