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Autore: Claudia    12/08/2003    3 recensioni
Il destino di Kagome è di ritornare nel Sengoku Jidai dopo quattro anni, affrontare di nuovo Inuyasha, ora suo nemico, e salvare sua figlia... ma la figlia avuta da chi?
Genere: Romantico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Rivelazioni

 

 

 

 

Le sorgenti di acqua calda che c'erano vicino al villaggio della vecchia Kaede erano sempre state stupende. Anche parecchi anni prima. Kagome e Sango erano tranquillamente immerse in quelle acque cristalline, mentre la piccola Kaeru stava sguazzando vicino alla madre tutta contenta. Proprio per la bambina si erano posizionate nel punto in cui Kaeru poteva sempre toccare.

"Sono contenta Sango-chan. Avevo bisogno di parlare con qualcuno che mi è sempre stato accanto... ma dimmi fai ancora la cacciatrice?"

La giovane donna si sciolse i capelli che teneva legati in una lunga coda di cavallo.

"Sì, ma con meno impegno di prima. Non ho un posto fisso in cui vivere. Mi limito a girovagare come una vagabonda."

"Capisco. E dimmi, Miroku-sama?"

Lo sguardo della cacciatrice fissò intensamente una roccia da cui sgorgava uno zampillo di acqua termale.

"No, da quella volta abbiamo preso strade differenti... non l'ho più visto."

"Ti manca vero?"

"Aha. Ma dimmi, sai che quella bambina ti assomiglia molto? Kaeru è un bel nome."

"Mi sono stupita quando l'hai chiamata per nome senza che io dicessi niente..."

"Molto tempo fa mi dicesti che se avresti avuto una bambina il suo nome sarebbe stato Kaeru."

"Già... nonostante cercassi di dimenticare quest'epoca ho mantenuto gli stessi pensieri."

"Sembra una bambina molto tranquilla..."

"Sì, però non ha il mio stesso carattere."

"Ha uno sguardo dolce... quello è il tuo."

Kagome sorrise dolcemente e chiamò la figlia.

"Kacchan, non ti nascondi con Sango? É sempre molto timida, strano che non mostri la sua timidezza."

"Probabilmente è rimasta affascinata dalla sorgente... io non attraggo più l'attenzione. Sono, anzi siamo di una generazione passata."

La piccola bambina sguazzò incespicando verso le due donne, mettendosi di fronte a Sango. La guardò con curiosità.

"Che cos'è quel cagnolino che porti con te?"

Sango guardò verso la direzione di Kirara, che nonostante il tempo trascorso assumeva sempre piccole dimensioni.

"Lei si chiama Kirara ed è la mia aiutante." Kirara si tuffò nell'acqua e nuotando con le sue piccole zampe saltò sulla spalla della padrona.

"E in cosa ti aiuta?"

"A cacciare ed ad uccidere i demoni cattivi."

"Allora anche te puoi salvarmi dai demoni che mi assalgono? Non solo quel buffo signore?"

"Buffo signore?"

"Kirara potresti portare Kacchan in groppa per un po'?"

Kirara si trasformò e Kagome le caricò sul groppone la figlia che per nulla spaventata si allontanò dalle due donne.

"Forse è il caso che tu mi spiega qualcosina, non ti pare?"

Kagome parlò a Sango dell'incontro con la direttrice dell'asilo di Kacchan e di come la bambina avesse fatto continui disegni che rappresentavano Inuyasha. Poi le circostanze che l'avevano riportata in quell'epoca e il dialogo avuto con la vecchia Kaede sulle rive del fiume.

"Quindi quella bambina è figlia di Inuyasha?"

Kagome alzò un cipiglio in segno di disprezzo. "Inuyasha non sa dell'esistenza di Kaeru e non ho alcuna intenzione di farglielo sapere. Ora che è un demone completo non avrebbe alcuna pietà per quella bambina, sarebbe pronto ad ucciderla in qualsiasi situazione. E poi..."

Kagome si interruppe e continuò a parlare nascondendo la sua rabbia. "Ho intenzione di riprendermi lo Shikon che Inuyasha mi ha sottratto, in quel modo purificandolo annienterò qualsiasi legame di sangue tra lui e mia figlia."

"Ma... non credi che anche lui abbia il diritto di conoscerla?"

Sango fu gelata da uno sguardo di Kagome.

"No, assolutamente no! Quel porco ha solo giocato con i miei sentimenti, pensare che ero disposta a fare qualsiasi cosa per lui! Ho anche sofferto come una scema per la situazione che viveva con Kikyo! Ci sono perfino andata a letto! Ti pare che gli cedo mia figlia? Non ci penso nemmeno, neanche se mi pagano con tutto l'oro che esiste in questo e nel mio mondo!"

Sango di fronte a quella furia era sbiancata notevolemente, non credeva che Kagome potesse essere soggetta a un simile linguaggio.

"Ma Kaeru non ti ha chiesto mai di suo padre?"

Kagome rimase in silenzio, riflettendo sulle parole dell'amica.

"Ad essere sincera... no."

"Strano."

"Hai ragione..." Kagome osservò preoccupata la figlia che rideva divertita sulla groppa di Kirara.

"Ma avremo tempo per parlare di me... raccontami invece di te."

"La mia vita non è poi così interessante. Dopo che sei sparita ho vagato per i villaggi circostanti, anche se senza accorgermene mi sono spinta verso nord. Facendo alcuni lavoretti e uccidendo parecchi demoni ho continuato a viaggiare fino a quando non ho fatto ritorno a questo villaggio... Chi lo sa, forse sentivo nostalgia. Sono rimasta sorpresa quando ti ho visto, in passato eri molto bella ma credo che ora tu lo sia molto di più."

"Grazie."

Kagome chiamò Kaeru, la vestì di nuovo con il suo pigiama e si vestì a suo volta del kimono prestato da Kaede. Sango la imitò e indossò di nuovo la sua armatura, si caricò il suo boomerang sulle spalle e si avviò con Kagome e Kaeru nella strada che portava al villaggio.

La bambina alzò la testolina verso Sango e timorosa disse alla madre: "Mamma, posso dare la mano a Sango?"

Kagome sorrise alla figlia "Certo, chiedilo a lei però."

Sango sorrise alla piccola Kaeru e prese delicatamente la sua manina "Mi proteggerai come nei miei sogni vero?"

"Farò quello che posso."

Kagome si sentì felice, ora che Sango era al suo fianco temeva di meno il confronto con Inuyasha. Però aveva ancora paura. Paura di scoprire i sentimenti che avrebbe provato nel rivederlo. Odio o... amore? Quest'ultimo sentimento faceva paura a Kagome, forse le cicatrici non avevano fatto al meglio il loro lavoro, le ferite erano ancora troppo fresche e il sangue ancora vivo. Il comportamento che avrebbe dovuto tenere dipendeva da quello di Inuyasha, se lui avesse confessato di amarla ancora? Cosa avrebbe fatto, avrebbe chiuso lo stesso, come per ripicca? Odiava Inuyasha, ma forse in tutti quegli anni quell'oscuro sentimento si era attenuato. Kagome sperava ardentemente che Inuyasha si comportasse in modo spietato nei suoi confronti, mostrasse tutta la natura del demone. Avrebbe avuto un motivo in più per accrescere il suo odio. Il solo pensiero però di quella notte, faceva ribollire il suo sangue nelle vene. Tradita, l'aveva tradita. E solo l'odio poteva essere provato nei suoi confronti. Eppure era il padre di sua figlia. In passato sarebbe stata una cosa che l'avrebbe resa felice, una famiglia, avere una famiglia con l'uomo che sentiva di amare con tutta se stessa. Quel sogno si era infranto quella notte. A volte ripensava alla piccola Kaeru e quel giorno aveva iniziato a riflettere sulle parole di Sango. Kaeru non aveva mai menzionato il padre, non aveva mai detto niente, né una minima frase che avesse solo potuto intendere come tale. E questo ora la preoccupava. Era strano, in fondo all'asilo molti bambini venivano portati o a ripresi da una figura maschile. Che sua figlia non avesse mai accennato a niente per lei? Ma era troppo piccola, la necessità di avere un padre, almeno di fare domande doveva esserci. Comunque ormai era propensa a compiere il suo intento, in questo modo sia lo Shikon che Inuyasha avrebbero causato meno danni all'intera umanità, ma soprattutto avrebbero dimunuito il suo dolore. Non si sarebbe tirata indietro.

 

Tornate al villaggio le due donne furono accolte da un triste panorama, quel demone aveva in gran parte incendiato i tetti delle capanne. Le fiamme non si erano ancora del tutto spente, nonostante gli abitanti trasportassero acqua dal fiume al villaggio per spegnerle. Anche parte del bosco che confinava con il villaggio era rimasto bruciato e anche in quel momento fumava ormai esausto per il fuoco che aveva corroso i tronchi delle piante. Il centro del villaggio era rimasto fortunatamente intatto e così lo era anche la capanna di Kaede. L'anziana sacerdotessa era intenta a dare istruzioni agli abitanti visto e considerato che le era impossibile aiutarli a causa della sua veneranda età. Non appena vide le due donne trasse un sospiro di sollievo, aveva fatto bene ad allontanarle dal villaggio... avevano già fatto molto per loro. La sacerdotessa andò loro incontro e si chinò rispettosamente.

"Grazie ancora per ciò che avete fatto... ancora una volta il villaggio è salvo..."

"Sì, ma gran parte delle capanne sono rimaste bruciate."

"Le capanne possono sempre rinascere, le persone... no."

Kaede guidò le due donne nella sua capanna e diede loro un poco da mangiare. Purtroppo anche i raccolti avevano risentito dell'attacco del demone e più che altro la vecchia sacerdotessa era preoccupata per il sostentamento dell'intero villaggio.

"Io sono troppo vecchia per difendere questi abitanti, ormai la mia età non me lo permette... Non ho ancora trovato un sostituto adatto che possa prendere il mio posto in questo villaggio. Ad essere sinceri io saprei chi scegliere come mio successore, ma questa persona è impegnata con una lotta che riguarda se stessa e che in fondo l'allontanerebbe soltanto dal ruolo di sacerdote."

"Intendi me, vero venerabile Kaede?"

Kagome stava rimboccando le coperte alla figlia che si era addormentata su un giaciglio di paglia. Aveva seguito il discorso della sacerdotessa e aveva provato una pena immensa nel suo cuore.

"Purtroppo conosco i tuoi intenti e anch'io non oserei mai di impedirti di fare ciò che ritieni più giusto. Essendo la reincarnazione di mia sorella, hai tutti gli elementi e i poteri per diventare una venerabile sacerdotessa, anche più forte di Kikyo."

"Kikyo era forte, ha solo avuto la sfortuna di conoscere e di innamorarsi di Inuyasha."

La sacerdotessa tacque per un minuto e ripose a terra la scodella dalla quale aveva accinto il suo cibo, guardò perplessa il fuoco che zampillava scoppiettante al centro della capanna.

"Kagome... siamo state bruscamente interrotte nel nostro discorso sulle rive del fiume. Io avrei ancora qualcosa da farti sapere, non riguarda Inuyasha o meglio forse in un certo senso sì, ma per lo più è lo Shikon no Tama il vero soggetto. Quando lo Shikon si è del tutto ricomposto e Inuyasha l'ha rubato sono venuta a conoscenza di un segreto che probabilmente nemmeno Sango o i suoi compaesani sapevano."

La cacciatrice guardò Kaede con attenzione come se volesse carpire ogni minimo particolare di ciò che stava dicendo.

"Dopo quegli avvenimenti..." riprese a dire Kaede "Giunse al nostro villaggio un vagabondo. Non conoscemmo mai la sua reale identità ed egli se ne andò prima di rivelarcela. Durante una conversazione che ebbi con lui seppi che aveva incontrato durante un viaggio un demone che possedeva la sfera integra..."

"Probabilmente Inuyasha!" La interruppe Kagome.

"Può darsi, ma non me lo descrisse mai. Io credevo fermamente che la sfera esaudisse il desiderio maggiore di colui che la possedeva e diventasse in seguito semplice pietra... in realtà questo mio pensiero era del tutto errato. Seppi da quell'uomo che la sfera esaudiva in quel momento il desiderio, ma la sua aurea rimaneva tale come lo era sempre stata: maligna se posseduta da malvagi e benigna se posseduta da buoni. Non si estingueva mai. Non poteva essere distrutta poiché i frammenti sarebbe stati sparsi dovunque, come voi stesse sapete. Lo Shikon è destinato a passare di mano in mano per tutta la durata di questo mondo. Quel viandante mi raccontò anche che se lo Shikon veniva perso dalla persona che lo possedeva, questa ritornava ad essere ciò che era in precedenza, prima dell'aiuto della sfera. In poche parole per godere all'infinito dei poteri del gioiello questo dovrebbe diventare tutt'uno con la persona."

Sango intervenne nel discorso della vecchia Kaede.

"Quindi se prendiamo come esempio Inuyasha: è diventato un demone rubando lo Shikon completo a Kagome. Ma se in questi anni fosse stato derubato della Sfera...."

"Sì, molto probabilmente è tornato ad essere un mezzo-demone."

"Ops! Povero cretino chissà come dev'esserci rimasto male!" Rise Kagome.

"Kagome-chan non sappiano se Inuyasha ha perso la Sfera."

"Scherzi? Dovevo sempre tenerla io per quelo stupido! Appena la prendeva in mano ne eravamo di nuovo alla ricerca! Quell'idiota senza cervello ne sarebbe capacissimo! Mi auguro ardentemente che l'abbia persa! Almeno mi risparmia lo schifo di rivederlo!"

"Kagome-chan... eppure tua figlia mi sembra molto educata."

"Dico così solo quando lei dorme... sono una madre seria io!"

"Aha non lo metto in dubbio..."

"Comunque tornando a noi, Kagome, Sango dovete partire immediatamente alla ricerca di Inuyasha. Al momento sappiamo che solo lui ha lo Shikon. In caso contrario la vostra ricerca prenderà una piega diversa. Ho saputo che Inuyasha è stato visto verso le terre del Nord. Il mio villaggio non è molto distante ma il cammino richiede almeno tre giorni di viaggio intenso..."

"Però come faccio con Kaeru? Non posso portarla con me... è troppo pericoloso."

Tutte quante ragionarono sulle parole di Kagome e guardarono la piccola nel suo giaciglio.

"Io ho un'idea Kagome..." Kaede si alzò dal fuoco e andò nella stanza adiacente. Quando tornò teneva una piccola scatola argentata.

"Che cos'è quella venerabile Kaede?" Domandò Sango.

"Questa scatola contiene una sostanza simile all'incenso. Me ne fece dono proprio quel viandante che vi avevo accennato prima. Se acceso al centro della scatola si sprigiona un filo di fumo che emette un odore nauseante per tutti i demoni della zona. L'ho provata già una volta e sono sicura della sua riuscita. Io mi assenterò da questo villaggio e vi seguirò con la piccola per due giorni. "

"Ma Kaede è proprio necessaria la tua assenza?"

"Purtroppo sì, devo recarmi a un villaggio che si trova sul vostro stesso cammino. Devo incontrare un'altra sacerdotessa che vi abita. Non voglio lasciare qui la bambina da sola al mio villaggio. L'incenso dura quattro giorni. Una volta che ho fatto tutto quello che avevo in programma di fare tornerò indietro con Kaeru al villaggio mentre voi proseguirete alla ricerca di Inuyasha. Anche se ormai sono stanca fisicamente i miei poteri spirituali sono molto forti e per il viaggio di ritorno non avrò nessun problema."

Kagome osservò la sacerdotessa. Non voleva ammettere di avere comunque paura per la figlia per non offendere Kaede; ma probabilmente non aveva altra scelta, e poi sapeva quanto la donna fosse spiritualmente potente. Kaede vide Kagome indugiare e le sorrise dolcemente

"Lo so Kagome è difficile mettere la propria figlia nelle mani di un estranea capisco i tuoi pensieri, in fondo il tuo è l'animo di una mamma..."

"Ma per me non sei affatto un estranea!" Kagome si alzò di scatto "É vero ho paura per la mia Kaeru, ma non saprei affidarla ad altri se non a te. Sei l'unica con la quale posso lasciare mia figlia stando tranquilla con me stessa. Anche se tu non partivi con noi, ti avrei lo stesso pregato di tenerla con te al tuo villaggio. Devi credermi Kaede. La vita di mia figlia è di importanza vitale per me, se lei dovesse mancare anche parte di me mancherebbe. Io ti prego solo di proteggerla come tu stessa faresti con tua figlia. Ho perso già troppe persone, la mia famiglia e anche...Inuyasha. Lei è davvero l'unica cosa che mi rimane."

Kagome si risedette, le ultime parole che aveva pronuciato erano state dette con molto fatica.

"Partiremo domani... Ci conviene seguire l'esempio di Kaeru e andare a dormire anche noi." Sango sbadigliò e si distese accanto al fuoco. Vide Kagome e Kaede fare altrettanto fino a quando la stanchezza non la colse trasportandola in un sonno profondo.

 

Quando le tre donne partirono il sole doveva ancora sorgere e in lontananza già si intravedevano i deboli raggi che avrebbero reso la giornata sicuramente soleggiata. Kaede apriva le file in groppa al suo cavallo e davanti a lei la piccola Kaeru osservava incuriosita la natura circostante. Vedendo la figlia così allegra, l'animo di Kagome si sollevò un poco; la giovane donna aveva indossato il kimono da sacerdotessa e sulle spalle portava un arco robusto con un fodera che conteneva un numero soddisfacente di frecce. Kagome camminava al lato sinistro di Kaede mentre Sango a quello destro. La cacciatrice si era armata del suo boomerang ed era pronta a scagliarlo contro tutti coloro che minacciavano di attaccarle. Ben presto giunsero a un ponte che sovrastava le acque turtuosedi un fiume; il ponte non era dei più sicuri ma sembrava adatto per sorreggere il loro peso. Prima procedettero Kaede che scesa da cavallo lo stava ora tascinando dalla parte opposta, poi Kagome che teneva in braccio Kaeru e infine Sango con Kirara su una spalla. Il ponte anche se molto pericolante aveva retto il loro peso, nonostante le funi fossero a prima vista abbastanza consumate. Dal ponte si apriva un sentiero molto più piccolo che obbligò la comitiva a procedere in fila indiana. Davanti a tutti Kaede sempre con Kaeru che era tornata in sella, poi dietro Kagome e Sango. Il sole era ormai del tutto alzato e iniziava a scaldare la superficie della terra, il caldo iniziava a farsi sentire transformando il viaggio in una vera e propria sauna. Sango e Kagome si riposarono un poco all'ombra degli alberi che sporgevano sul sentiero, mentre Kaede aveva condotto il cavallo a una fonte di acqua nei pressi nel sentiero per abbeverarlo. Tornata sui suoi passi vide le due donne riposarsi proprio nel punto in cui le aveva lasciate e per assicurarle disse loro

"Abbiamo fatto già molta strada, di questo passo potremmo impiegare anche meno di due giorni per arrivare dalla sacerdotessa di quel villaggio. Può darsi che nella mattina di domani il villaggio sia visibile a nostri occhi e voi potrete riprendere il cammino anche in anticipo."

"Spero che sia vero venerabile Kaede, il caldo è opprimente... spero solo che non sia un notevole ostacolo per il nostro cammino."

"Ascolta Kagome.... ti ho visto pensierosa da stamattina... percepisci forse qualcosa?"

La giovane donna si alzò strusciandosi la veste con le mani e sospirò guardando la vecchia sacerdotessa; in effetti aveva percepito qualcosa, ma non sapeva se informare anche gli altri della compagnia. In fondo la sua dote era un poco arrugginita e il suo poteva anche essere un banale errore della sua mente.

"Non so, ma ho una strana sensazione... sento un'aurea maligna da stamani, quando siamo partite dal villaggio... è come se qualcuno ci pedinasse..."

"Potrebbe anche darsi! Se alcuni spettri sono venuti a conoscenza del nostro viaggio e dei motivi che ci spingono a farlo è probabile che ci seguano per intervenire di conseguenza nel momento giusto..."

"Le tue parole sono veritiere Sango... non sarebbe poi la prima volta... ma ora riprendiamo il viaggio... non possiamo oziare." Kaede salì in groppa del suo cavallo.

Sango bisbigliò all'orecchio di Kagome "Con tutto il rispetto, ma lei è su un cavallo noi a piedi!"

Kagome sospirò e disse "Ma Sango-chan non ha davvero la nostra età e ha bisogno di riposo... poi, non per essere una approfittatrice ma deve essere riposata e in forma... deve proteggere mia figlia!"

Sango scrollò le spalle e continuò il cammino al fianco dell'amica.

 

  
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