Author's note.- Ciao a tutti! Finalmente
entriamo nel vivo dei Giochi. Spero non resterete delusi, questo
è stato il
capitolo più difficile da scrivere finora. Se trovate i
Giochi noiosi fatemelo
sapere, le vostre recensioni mi aiutano a crescere :3
Le
parti in corsivo sono quelle su cosa succede fuori dall'arena, visto
che mi
avete detto che vi avrebbe fatto piacere non perdere di vista Sapphire
:3
Last
but not the least, questa
è Stella come ma la immagino io (al solito, voi
immaginatela come più vi aggrada :3).
Buona
lettura e grazie per continuare a seguire questa storia <3
The
Golden Girl
Capitolo
5 - Che il gioco abbia inizio
I
Giochi vengono seguiti, per la maggior parte del tempo, da Mentori,
Accompagnatrici e Sponsor in una sala del Centro di Controllo. Questo
per fare
in modo che i Mentori riescano immediatamente a rivolgersi agli Sponsor
e a
controllare al meglio gli aiuti da spedire ai Tributi nell'arena.
Sapphire e
Ruby non fanno eccezione. Se ne stanno sul solito divanetto occupato
dai Mentori
del Distretto Uno in attesa che i sessanta secondi finiscano. Entrambi
stanno
studiando attraverso le inquadrature dell'arena l'ambiente di
quest'anno. E dal
momento che sembra così tranquillo sono abbastanza convinti
che si rivelerà
letale. Il Mentore teme che il suo Tributo faccia qualche sciocchezza
dettata
dalla sua impulsività. Allo scadere di quel minuto
interminabile la vede che
inizia a correre verso la Cornucopia. 'Per una volta ha deciso di
comportarsi
come ci si aspetta da lei' pensa tirando un sospiro di sollievo. La
vede
procurarsi armi e provviste approfittando della confusione generale e
la
considera una mossa astuta: se non vuole unirsi agli altri Favoriti le
serviranno. Ha un attimo di panico quando la vede immobilizzarsi alla
vista della
carneficina che si sta svolgendo alle sue spalle, ma poi la ragazza si
riscuote
e inizia a correre verso la foresta. Questo sarà senza
dubbio un anno diverso
dagli altri, si ritrova a pensare. Di solito i suoi Tributi si alleano
con gli
altri Favoriti e si mantengono vicini alla Cornucopia per avere il
controllo
della situazione, ma naturalmente Stella vuole farlo andare fuori di
testa.
Dovrà rivedere le sue strategie, non c'è altro da
fare.
Le
cose qui non vanno per niente bene. Sono spalmata contro questo tronco
non so
da quante ore ormai. Le ore centrali della giornata sono state
terribili. Penso
che la temperatura abbia superato i trenta gradi, o così mi
è sembrato. Per
provare a combattere il caldo ho tolto il giacchetto e arrotolato i
pantaloni
fino al ginocchio, ma non si è rivelata una buona idea.
Sciami di insetti
minuscoli mi hanno scambiata per un buffet e ora sono piena di punture
che
danno un prurito insopportabile. Quelle sul viso sono le più
fastidiose ma non
posso nemmeno grattarmi perché con le mani sporche di terra
peggiorerei
soltanto la situazione. Ho provato a metterci un po' di disinfettante
sopra ma
non è servito a granché.
Adesso
la temperatura è iniziata a scendere e si sta un po' meglio.
Ho bevuto qualche
sorso d'acqua per reintegrare i liquidi e ho mangiato un paio di
biscotti. La
mia strategia al momento è quella di restare qui
finché possibile e lasciare
che gli altri si ammazzino tra di loro. Finché qualcuno non
viene a cercare me,
io non andrò a cercare loro. Scaccio l'ennesimo moscerino e
controllo la
situazione nella zona gambe e braccia. Ogni puntura ha un diametro di
circa due
centimetri e un colore rosso acceso. Se continuano così ho
dei seri dubbi che
durerò molti giorni, ma penso che spostarsi sarebbe ancora
più pericoloso. E
poi questi cosi volano, non potrei comunque sfuggirgli.
'Quell'idiota
diventerà cibo per zanzare' sta pensando Sapphire mentre
maledice Stella. Non
può negare che abbia trovato un buon nascondiglio, ma si sta
comportando da
stupida restando lì inerte a farsi mangiare dagli insetti.
Deve trovare un modo
per aiutarla, se lo merita dopotutto. Quella ragazza ha avuto un dodici
nella
sessione privata con gli Strateghi, è una carta che
può di sicuro giocarsi con
gli sponsor. Ci deve pur essere qualcuno pronto a scommettere su di
lei,
nonostante il suo comportamento inusuale.
È
scesa la sera ma a me sembra che il tempo non passi mai. Starsene tutto
il
giorno infrattata nella giungla in compagnia soltanto di un nugolo di
insetti
non è esattamente il massimo della vita. Ma almeno ci sono
ancora, in vita.
Adesso fa abbastanza fresco, penso che la temperatura si sia abbassata
di una
ventina di gradi. Questo clima di sicuro non aiuta a restare in salute.
Sento i
morsi della fame ma li ignoro, non ho altra scelta. Ho deciso di non
dormire
nel sacco a pelo perché se qualcosa dovesse attaccarmi non
posso essere legata
come un salame. Il buio che sta scendendo mi fa abbastanza paura visto
che non
posso e non voglio accendere fuochi. Spero almeno che gli insetti
vadano a
dormire.
Faccio
un salto quando qualcosa mi cade sulla testa. Con un movimento rapido
estraggo
il coltello dallo stivaletto in cui lo tengo nascosto e lo punto nella
direzione in cui penso sia finita la cosa. Sbatto le palpebre per
mettere a
fuoco e mi accorgo che è un paracadute attaccato a una
scatola grande come una
noce di cocco. Un aiuto? Per me? 'No, per gli insetti, razza di
idiota!' mi
risponderebbe Sapphire. Ma certo, Sapphire! È lui che mi
manda l'aiuto! E sono
abbastanza sicura che abbia dato precise disposizioni che mi atterrasse
sulla
testa. Non penso abbia gradito il fatto che non mi sono unita agli
altri
Favoriti. Apro il mio aiuto e dentro ci trovo ben due cose. Wow,
Sapphire sì che
sa fare il Mentore. La prima cosa che afferro è un tubetto
di crema per le
punture di insetti e dire che mi ci cospargo è riduttivo.
Appena la applico
provo una piacevole sensazione di freschezza e quelle che ormai erano
diventate
delle bolle smettono di bruciare. Mi sembra di tornare alla vita. Mi
godo un
attimo questa sensazione paradisiaca e poi esamino l'altra cosa che mi
ha
mandato il mio Mentore. È una bomboletta spray di repellente
per gli insetti.
Devo dire che ha fatto le cose in grande. È vero che
all'inizio dei Giochi gli
aiuti costano meno, ma avrà comunque dovuto faticare per
ottenere i soldi per
queste cose. Mi guardo intorno alla ricerca di un posto dove potrebbe
esserci
un obiettivo. Per fare in modo che mi si veda bene in tv
sarà di sicuro da
qualche parte davanti a me. Fisso gli occhi in alto verso un punto
indefinito e
sorrido con un'espressione ebete. Poi unisco indici e pollici a mimare
un cuore
per il mio Mentore e gli Sponsor che hanno contribuito a non farmi
diventare
cibo per insetti.
Mi
rilasso un po' contro il mio albero e mi preparo a passare la notte.
Decido di
infilarmi nel sacco a pelo perché fa davvero freddo, ma
lascio la zip aperta
per essere pronta a scattare in caso di pericolo. E tengo il coltello
stretto
in mano. Non si sa mai.
Ma
prima che io prenda sonno, l'inno di Capitol City mi riscuote e nel
cielo c'è il
riepilogo delle morti della giornata. Sono soltanto in quattro: le
ragazze del
Cinque, del Sette e dell'Otto e il ragazzo del Nove. Se fosse opera dei
Favoriti significherebbe che stanno dando la caccia ai più
deboli. Sono felice
di non vedere la faccia di Sam lassù. Significa che bene o
male è ancora vivo.
'Buonanotte,
Quattro...' penso mentre sento gli occhi farsi pesanti e mi chiedo se
anche lui
sia felice di non vedermi tra le vittime di oggi.
Al
Centro di Controllo si raccolgono i pezzi di questa giornata. I Mentori
che non
hanno avuto perdite sono ovviamente i più contenti. Sapphire
e Ruby tornano al
loro primo piano e non possono negre che l'atmosfera tra loro sia tesa.
È la
prima volta che si ritrovano ad essere avversari. Si augurano la
buonanotte e
ognuno spera che non sia l'ultima per il suo Tributo.
Sapphire
può dirsi soddisfatto, gli sembra che Stella si stia
comportando in modo
prudente. Si mette a letto, sperando che, dopo tutto quello che ha
visto oggi,
incubi ormai troppo familiari non tornino a fargli visita.
La
mattina del secondo giorno di Giochi sta passando in modo abbastanza
piatto.
Sapphire è nervoso, la cosa non gli piace. Perché
è sicuro che non piace
nemmeno agli Strateghi. Presto vorranno movimentare la situazione e
Stella che
dorme tranquilla sotto un albero gli sembra la preda migliore. Di
sicuro dopo
averle dato un dodici si aspettavano che rendesse la situazione
più
movimentata. Sapphire la osserva svegliarsi e guardare contenta che
ormai le
bolle sono sparite, lasciando solo piccoli segni. Lei applica di nuovo
la
pomata e lo spray repellente, poi fa colazione: un sorso d'acqua e due
biscotti. Gli si stringe il cuore a vederla razionarsi il cibo
così, ma non c'è
altro da fare lì dentro. Poi lo vede. Un enorme giaguaro
è appostato tra la
vegetazione a poche centinaia di metri da Stella. È un
ibrido grande almeno il
doppio di un giaguaro normale e guarda la ragazza come se non mangiasse
da
giorni e quello fosse il suo pranzo.
Un
altro giorno è cominciato nell'arena. Fa già
parecchio caldo quindi dover bere
soltanto un sorso d'acqua mi sembra una tortura, ma devo farmela
durare. Almeno
quei maledetti morsi di insetti malefici sembrano quasi del tutto
guariti. Mi
chiedo che giornata sarà oggi, se succederà
qualcosa o se me ne starò di nuovo
qui tutto il giorno. Già temo per quando il sole
sarà allo zenit e la
temperatura salirà. Mentre alzo gli occhi verso il cielo per
controllare la
posizione del sole e provare a capire che ore sono sento un rumore
provenire
dalla mia destra. Il tempo di voltarmi a controllare cosa sta generando
questo
fruscio che quella cosa mi è
già addosso. È una specie di giaguaro
enorme che mi ha scambiato per la sua colazione. È molto
più lungo di me e mi
atterra senza difficoltà. Mi ruggisce in faccia e vedo le
sue zanne acuminate e
i suoi denti appuntiti. Come dovrei combattere contro questa cosa?!
Provo a
scalciare e a prenderlo a pugni sul muso e con una ginocchiata riesco a
farlo
spostare abbastanza per poter sfuggire alla sua presa. Ma non prima che
quello
mi artigli sotto la clavicola sinistra portandosi via un bel pezzo di
pelle.
Ora siamo uno davanti all'altro che ci squadriamo. Lui decide di
attaccare per
primo e fa un balzo verso di me, ma sta volta sono pronta e scatto di
lato,
mandandolo a finire contro un albero. Lui non sembra restare
particolarmente
tramortito, però. Scuote la testa e punta di nuovo verso di
me. Sono io a mani
nude contro un giaguaro enorme. Ma sono seri questi Strateghi?! Provo a
schivarlo ma lui mi azzanna il braccio destro. Sento i suoi denti
entrarmi
nella carne e mi scappa urlo che fa paura anche a me. Col braccio
libero gli do
un pugno con tutte le forze che ho. E pare siano parecchie
perché lui molla la
presa. Ok, devo sbarazzarmi di questo coso in fretta. Sta volta sono io
ad
attaccarlo, approfittando del fatto che è ancora
disorientato. Mi butto su di
lui e inizio a colpirlo con tutte le mie forze, calci, pugni, unghiate,
ginocchiate. Lui mi ruggisce nelle orecchie e io gli assestò
un altro pugno sul
muso. Allungo la mano verso lo stivaletto dove tengo il coltello e lo
estraggo.
Lui fa per alzarsi e io gli pianto il coltello in gola. Praticamente
gliela
squarcio, sporcandomi il viso col sangue che ne schizza fuori. Mi
allontano
disgustata lasciandolo lì a terra. Mi accascio a terra e
cerco di riprendere a
respirare normalmente. Ho ucciso la cosa. E la cosa ha quasi ucciso me.
Ora
devo capire che fare con la carcassa, non posso lasciarla accanto al
posto, già
abbastanza schifoso di suo, dove passo le mie giornate.
Sapphire
non riesce a credere ai suoi occhi. Eppure l'ha vista. L'ha vista
tagliare la
gola della bestia e poi cadere a terra senza forze. Ha esultato in modo
plateale alzandosi dal divanetto su cui era rimasto seduto, incapace di
muoversi,
per tutta la durata del combattimento. Adesso guarda quella ragazzina
coperta
di sangue che con le ultime forze sta trascinando il corpo morto
dell'animale
più lontano che riesce dal suo rifugio. Non sa con che forze
riesce a scavare,
praticamente con una mano sola, la buca in cui lo butta. Forse
l'istinto di
sopravvivenza e un briciolo di cervello non ancora annebbiato dal
dolore. La
ricopre di terra coi piedi e poi si trascina a ritroso, fino a quello
che ormai
è diventato il suo albero.
Sapphire
sa che ha bisogno di medicine e ne ha bisogno in fretta, prima che le
ferite si
infettino. Dopotutto quella ragazza ha praticamente ucciso a mani nude
un
animale grande il doppio di lei, ci sarà pure qualche
Sponsor pronto a
scommettere su di lei! Deve giocarsi bene le sue carte. Mentre sta
valutando a
chi rivolgersi, una degli Sponsor più ambiti lo raggiunge.
Era sicuro che
qualcuno non sarebbe rimasto indifferente. La conosce da vari anni, non
è la
prima volta che aiuta il loro Distretto. Sta volta però
sembra davvero
coinvolta.
"Avrà
bisogno di medicine, no?" gli chiede con un tono preoccupato.
"Stella
è forte" ci tiene a precisare subito lui. "Ma sì,
avrà bisogno di
aiuto" ammette lanciando un'occhiata allo schermo.
"Quanto?"
chiede la donna, che già tiene il libretto degli assegni in
mano. E il Mentore
tira un sospiro di sollievo.
Il
dolore è ormai insopportabile. Ho perso il conto di quanto
tempo è passato
dallo scontro con quell'animale e non so che ore sono. Il caldo
è
insopportabile e la puzza del sangue rappreso sul mio viso mi
dà la nausea. Le
ferite bruciano sempre di più e ho perso sangue a fiotti.
Credo si stiano anche
infettando. Mi sento abbandonata e non so per quanto ancora
riuscirò a
resistere.
Mi
chiedo se Sapphire abbia deciso di lasciarmi qui a morire. Se questo
è il suo
modo per dirmi che ho sbagliato a non allearmi con gli altri Favoriti.
Magari
ha capito che non ero poi questo grande investimento e ha preferito
concentrarsi su Trevor. Forse è anche il modo degli
Strateghi per punirmi per
essere stata una Favorita noiosa. Condannata a morire dissanguata nella
giungla
perché non faccio divertire abbastanza gli spettatori. Penso
alla mia famiglia
e ad Ariel, costretti a guardarmi morire senza poter fare niente.
È tutto così
ingiusto. Ma non ce la faccio ad arrabbiarmi. Sento le forze che mi
mancano e
il dolore che si fa sempre più lancinante. Magari se chiudo
gli occhi e mi
addormento semplicemente non mi sveglierò più e
tutto finirà così.
Non
so per quanto ho dormito ma quando una botta leggera sulla testa mi
sveglia la
temperatura è diventata più fresca. Ho in grembo
un paracadute legato ad una
scatola simile alla prima che ho ricevuto. Sapphire! Allora non mi ha
abbandonato! Sento le forze che mi tornano e il cuore che mi si scalda.
Apro la
scatola e dentro ci trovo una pomata. Subito me la spalmo sulle ferite,
cercando di non tralasciarne nessuna. Il sollievo è
immediato. Smettono di
bruciare e le sento pervase da un leggero calore. Il medicinale pizzica
un po',
forse perché sta disinfettando, non saprei. Mi accorgo che
in fondo alla
scatola c'è un'altra cosa. È un piccolo panno
imbevuto di una sostanza
profumata. Sa di lavanda. Forse serve per pulirmi. Me lo strofino sulla
faccia
e sento il sangue sciogliersi e venire via. Questo affare è
sorprendente,
riesco a ripulirmi tutta e lui profuma ancora. Se riesco ad uscire viva
da qui
ne voglio una fornitura a vita. Ora che sono pulita e che le ferite non
mi
danno più fastidio mi fermo a riflettere. Questa gente mi ha
salvato. Non so se
lo hanno fatto perché sono le regole del gioco o
perché hanno avuto
compassione, ma gli devo la vita. È una cosa che non posso
dimenticare. E poi
c'è Sapphire. Come ho fatto a dubitare di lui? Avrei dovuto
immaginare che
stava facendo del suo meglio per potermi aiutare.
Mentre
penso a tutte queste cose le lacrime cominciano a scorrere. Piango per
quelle
che mi sembrano delle ore e credo di aver ripetuto la parola 'grazie'
una
quindicina di volte. Quando finalmente non ho più lacrime mi
sento al tempo
stesso esausta e ritemprata. La sera sta scendendo ed è
meglio che io mi
prepari per dormire. Dopo essere quasi morta dissanguata mi conviene
riposare.
Prima
che riesca però a prendere sonno parte l'inno della Capitale
e capisco che è il
momento del bollettino di oggi. In cuor mio spero in uno simile a
quello di
ieri, prima muoiono gli altri prima potrò tornare a casa.
È orrendo ma è così.
Rimango però delusa. È morto solo il ragazzo del
Dieci, il che significa che
siamo ancora in nove qui fuori. E nove sono ancora tanti.
Al
Centro di Controllo il terzo giorno di Giochi è iniziato da
un po'. Sapphire
guarda Stella mangiare su uno dei tanti schermi presenti in sala e
sorride. Lei
non può saperlo ma il suo pianto liberatorio è
stato il momento più ricco di
pathos del giorno appena concluso. E i Capitolini amano queste cose. La
Sponsor
che ha finanziato gli aiuti alla ragazza si è addirittura
commossa e il Mentore
sarebbe pronto a scommettere che, se Stella dovesse avere ancora
bisogno, lei
sarebbe pronta ad aiutarla di nuovo. La considera una vittoria
personale sugli
Strateghi. Loro hanno provato a metterla in pericolo e lei ha ribaltato
la
situazione a suo favore. Un albero che cade fa più rumore di
una foresta che
cresce, si dice così, no? E Stella che si lascia andare alle
lacrime ha
riscosso più successo del gruppo dei Favoriti che miete le
sue vittime.
Tuttavia
verso metà mattina il clima si fa più teso. Gli
Strateghi sembrano intenzionati
ad avere un altro spettacolo. Hanno costretto il ragazzo dell'Undici,
Maximilian,
ad allontanarsi dal suo nascondiglio a causa di un attacco di
pappagalli
carnivori. E ora lo stanno spingendo proprio verso quello che Sapphire
ormai
chiama 'il posto di Stella'.
La
mia giornata non poteva cominciare meglio. Dopo tutte quelle ore di
sonno mi
sono svegliata di nuovo in forze e ho scoperto con gioia che le mie
ferite si
sono rimarginate. Sono rimasti solo dei segni di artigli e denti, ma se
uscirò
viva da qui sono sicura che i chirurghi di Capitol City sapranno
mettermi a
nuovo. Se morirò... Beh, non me ne importerà
più di tanto, sarò morta.
Ieri
stavo così male che non ho mangiato nulla dopo la colazione,
quindi adesso il
mio stomaco emette rumori sinistri. Decido che è un giorno
da festeggiare.
Prendo un pezzetto di carne secca e lo metto tra due biscotti. Ecco un
bellissimo sandwich. Mangio di gusto e raccolgo anche le briciole che
mi sono
cadute sulle gambe. Sapphire potrà vendermi come 'la piccola
selvaggia del
Distretto Uno'. Bevo un po' d'acqua per mandare giù la mia
colazione e rimetto
la crema sulle ferite. Meglio stare sicuri che siano davvero guarite.
Mi lego i
capelli e mi levo la giacca, spruzzando un po' di repellente per
insetti
malefici. E come nuova mi preparo ad affrontare le ore più
calde della
giornata.
Il
Mentore del Distretto Uno ha visto troppi Giochi per non sapere cosa
hanno in
mente ai piani alti. Un solo morto nella giornata passata è
un magro bottino.
Certo, Stella e la sua lotta all'ultimo sangue hanno tenuto gli
spettatori in
tensione per un po', ma ormai è acqua passata. Non possono
rischiare che anche
oggi sia un giorno piatto. È così hanno spinto
Maximilian verso Stella,
sperando in un po' di azione.
Il
ragazzo si guarda intorno, cercando di capire se è
finalmente giunto in un
posto sicuro. E poi la vede. Stella e il suo bottino di armi e cibo. Ma
Sapphire l'ha già capito. La sua ragazza ha fiutato il
nemico, lui è pesante e
non fa niente per provare ad avanzare in silenzio. La vede stringere la
mano
attorno al bastone e irrigidire i muscoli. Poi il ragazzo fa l'ultimo
errore:
per darsi coraggio corre verso Stella urlando. Come se le avesse
telefonato per
avvertirla, insomma. Lei scatta in piedi e lo colpisce mandandolo
contro un
albero.
La
mia giornata, a quanto pare, non sarà tranquilla. Sento dei
rametti spezzarsi e
l'erba frusciare da dove ieri è venuto il giaguaro. Sto
seriamente pensando di
metterci un cartello con scritto 'andate tutti affanculo da quella
parte'. E
poi lo sento. È un ragazzo. E sta urlando. Perché
cavolo sta urlando?! Dico,
amico, non si pianifica così un attacco. Scatto in piedi
mentre lui viene verso
di me correndo. D'istinto ho afferrato il bastone e con un colpo ben
assestato
lo mando a finire contro un albero. Sto per uccidere per la prima volta
e non
sono pronta. Ma devo farlo. O lui o io.
Il
ragazzo si rialza e prova a venirmi addosso ma è pesante,
anche se non molto
grosso, quindi schivarlo non è un problema. Lo colpisco con
la parte anteriore
del bastone sulla schiena e lui finisce per terra. Si gira e vorrebbe
rialzarsi
ma io gli infilo la punta acuminata nello stomaco. Ancora e ancora.
Finché lui
non rimane immobile e io non sento il cannone. Torno al mio angolino e
vedo
l'overcraft che lo preleva. E finisce così.
Mi
spaventa quanto sia stato facile porre fine ad una vita umana. Pensavo
che
avrei dovuto lottare fino allo stremo come ieri e invece è
finito tutto in
pochi minuti. Mi chiedo cosa hanno provato Trevor e gli altri quando
è toccato
a loro. Mi chiedo cosa pensa di me la mia famiglia che mi guarda. Se mi
vedono
come un mostro e non mi riconoscono più o se sono felici che
lo abbia eliminato
senza riportare danni. Sapphire sarà contento della tecnica
che ho dimostrato,
non dovrà raccogliere altri soldi per mandarmi delle
medicine.
Sono
così confusa che non capisco nemmeno quello che provo. Sono
felice di essere
viva, è naturale. Ma allo stesso tempo penso a quel ragazzo,
alla sua famiglia.
A come sarò sembrata in tv. Fredda, distaccata, pochi colpi
di una Favorita ben
assestati e un altro Tributo è morto. Vorrei urlare che non
è così, che non è colpa
mia, che non sono un mostro. Invece mi limito a sedermi con la schiena
poggiata
al solito albero, sperando che per un po' gli Strateghi la smetteranno
di
torturami così. Prendo il panno alla lavanda dalla sua
scatola e noto che è tornato
quasi pulito. Questo affare è magico, non c'è
altra spiegazione. Me lo passo
sulla faccia e sulle braccia, poi lo uso per pulire il bastone. Non
voglio
vedere il sangue di quel ragazzo, non voglio pensare che ho ucciso
qualcuno.
Ripongo il panno magico nella scatola che ha ancora il paracadute
attaccato e
rimetto tutto nello zaino. Butto la testa all'indietro e chiudo gli
occhi. E la
prima cosa che vedo sono i suoi occhi sbarrati che mi fissano. E
prevedo che
no, non mi libererò facilmente di questa immagine.
Nella
sala principale del Centro di Controllo c'è un'atmosfera
annoiata. Le
Accompagnatrici chiacchierano tra di loro del più e del meno
sorseggiando drink
colorati. Qualche Preparatore viene ogni tanto a fare capolino per
vedere se
succede qualcosa di interessante e gli Sponsor se ne stanno appollaiati
sugli
sgabelli vicino al bar raccolti in piccoli gruppi, scambiandosi idee su
chi
potrebbe essere il Vincitore di questa edizione.
Ruby
non trattiene l'ennesimo sbadiglio. Se ne sta dietro la sua rivista e
ogni
tanto alza lo sguardo sullo schermo davanti a lei. Sono due giorni che
va
avanti così. L'ultimo Tributo ucciso è stato il
ragazzo dell'Undici per mano di
Stella, poi il nulla. Gli Strateghi hanno
deciso di mandare una pioggia battente, magari sperando
che qualcuno
scivolasse sul terreno fangoso e si rompesse l'osso del collo. Non
è successo
niente di tutto questo. I ragazzi se ne sono stati rintanati nei loro
nascondigli in attesa che la pioggia passasse.
E
la pioggia ha avuto una fine, finalmente. Sapphire ha passato due
giorni a
guardare Stella infagottata nel suo sacco a pelo impermeabile, le
ginocchia al
petto e lo zaino stretto tra le braccia. Se loro lì si
stanno annoiando può
solo immaginare quanto questa calma debba essere insopportabile per
lei, con
l'incertezza di quello che potrebbe succedere in qualsiasi momento.
Sapphire
vorrebbe essere lì a consolarla, a dirle che non aveva altra
scelta, che non è
colpa sua, semplicemente è così che deve andare.
Lei piangerebbe, dicendo che
si sente un mostro e lui proverebbe a consolarla. E invece è
costretto ad
assistere da lontano e a sperare che non succeda niente e che lei
riesca a
superare questo momento da sola.
Ma
quando la pioggia è finita, all'alba del sesto giorno, lui
ha avuto un brivido
lungo la schiena. Gli Strateghi hanno finalmente deciso di prendere in
mano la
situazione e hanno iniziato a scatenare ogni bestia possibile contro i
ragazzi.
E lui può solo sperare che Stella sappia gestire quello che
le toccherà.
Sono
stata svegliata all'alba da un colpo di cannone. E dovrò
aspettare sta sera per
sapere di chi si tratta. La pioggia è finita mentre dormivo
e posso finalmente
uscire dal sacco a pelo. Mi sgranchisco le gambe indolenzite dopo due
giorni di
immobilità e metto il sacco a pelo ad asciugare. L'unica
cosa positiva è che
l'acqua della pioggia non era velenosa quindi ho potuto riempire la
borraccia.
Controllo le mie scorte di cibo: tre biscotti e qualche pezzetto di
carne
secca. Spero che Sapphire non si sia addormentato durante i due giorni
di
pioggia e si stia organizzando per spedirmi qualcosa.
Non
mi sento molto riposata perché il mio sonno è
stato tormentato dall'incubo di
me che combattevo contro una bestia feroce che, quando finalmente la
uccidevo,
si trasformava nel ragazzo dell'Undici e io ero ricoperta del suo
sangue. Mi
chiedo se sarà sempre così o se col tempo mi
sentirò meno in colpa. Sempre che
non muoia di fame prima. La mia misera colazione consiste in un
biscotto e
appena l'ho terminato sento dei rumori provenire dalle fronde degli
alberi. Non
promette niente di buono. Faccio appena in tempo ad afferrare arco e
bastone
che un mandrillo gigante scende dal mio albero,
seguito a ruota da altri
tre dagli alberi vicini. Sono circondata.
Devo
ricordarmi di ringraziare gli Strateghi uno per uno per questi
simpatici
diversivi, la mia vita sarebbe così noiosa senza. Uno mi
ringhia contro e devo
dire che fanno davvero paura. Hanno le zanne grandi come quelle del
giaguaro,
forse di più, e il muso celeste e rosso. E sono molto
più grossi di me, non c'è
bisogno di precisarlo. La mia mano scatta verso la faretra e prendo due
frecce.
Una la tengo tra i denti mentre scocco la prima. Addio mandrillo numero
uno.
Prendo subito l'altra e la mando verso un altro di loro. Addio
mandrillo numero
due.
Se
due sono stati presi alla sprovvista, gli altri mi stanno correndo
incontro con
le fauci spalancate. Mi sposto di lato e e riesco a colpirne uno col
bastone.
Ma lui non demorde e prova ad atterrami ma io mi abbasso, in modo tale
da
schivarlo. Lo vedo voltarsi, pronto a saltarmi addosso di nuovo. E io
lo
aspetto. Quando è quasi sopra di me lo infilzo con la punta
acuminata del
bastone, trapassandolo. Spingo di lato il suo corpo, ma non ho il tempo
di
recuperare il bastone perché l'ultimo rimasto si sta
già preparando
all'attacco. Con un movimento veloce estraggo il coltello che tengo
sempre
nello stivale e mentre lui corre verso di me lo lancio e glielo pianto
tra gli
occhi. Lui finisce a terra stecchito e io sono sopravvissuta, ancora
una volta.
E ho quattro carcasse di scimmioni di cui liberarmi prima che attirino
altri
predatori.
Il
Mentore del Distretto Uno non è contento, di più.
Stella è stata quella che se
l'è vista meglio con la sua prova. All'alba, la ragazza del
Dieci è stata
letteralmente divorata da uno stormo di pipistrelli carnivori. I
Favoriti si
sono prima rifugiati nella Cornucopia e poi hanno dovuto impegnarsi in
tre per
uccidere la tigre che gli Strateghi gli avevano mandato contro. La sua
piccolina invece si è liberata da sola di quattro scimmie
giganti. Gli Sponsor
che gli avevano detto di aver puntato sul cavallo sbagliato quest'anno
adesso
lo circondano, tutti ansiosi di sapere se c'è qualcosa che
possono fare.
Sapphire
fa il vago, guarda Stella che porta lontano i corpi degli animali e,
approfittando del terreno ancora morbido per la pioggia, li sotterra
come può.
Poi si pulisce e mette la pomata sulle ferite che le hanno procurato i
mandrilli. Se la sta cavando alla grande, non può
lamentarsi. Ma il cibo inizia
a scarseggiarle e Sapphire sa che lei sta aspettando un premio.
Ormai
quando qualcosa mi cade in testa non mi spavento neanche
più, anzi. Ho capito
che è il modo del mio Mentore di salutarmi e augurarmi buona
giornata. Mi
chiedo cosa mi abbia potuto mandare, non mi serve nulla. Apro curiosa
la
scatola, sta volta un po' più grande delle altre, e per poco
non mi metto a
fare una danza della felicità. Dentro ci sono una pagnotta
fragrante, un pacco
di biscotti intonso e un muffin al cioccolato. Un muffin al cioccolato!
Devo
aver fatto bella impressione con quelle scimmie malefiche. Metto il
pane e i
biscotti nello zaino, ma decido che mi sono meritata un pranzo
sostanzioso.
Vorrei buttarmi sul dolce e mangiarlo in tre morsi ma mi trattengo.
È il mio
primo vero pasto da quasi una settimana e devo godermelo. Il muffin
è delizioso
e quando lo finisco alzo la testa verso dove sono convinta ci sia una
telecamera
e saluto sorridendo, mimando di nuovo il cuoricino con le dita. Meglio
tenerseli cari questi Sponsor, parte della mia salvezza dipende da loro.
Non
ci sono stati altri cannoni durante il corso della giornata e a sera
scopro che
quello di sta mattina era per la ragazza del Dieci. Siamo rimasti in
sette, se
non ho sbagliato i conti finora. E i più forti sono ancora
là fuori. Sam è ancora
là fuori. Spero che alla fine non si riduca a me contro di
lui perché sarebbe
davvero brutto.
Intanto
un altro giorno è terminato e io continuo ad essere viva e
abbastanza in
salute. Un po' denutrita magari, ma le ferite si stanno già
rimarginando e
domani sarò di nuovo in forze. Devo continuare ad essere
forte e a fingere che
vada tutto bene. Se me lo ripeto spesso, magari mi convinco anche io.
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