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Autore: Miss_Sunshine    09/03/2015    3 recensioni
67th Hunger Games
Distretto Uno. Tutti pensano che i Favoriti abbiano la vittoria in tasca e siano anche un po' cattivi. Ma non sempre le cose vanno come devono e anche tra i Favoriti può esserci una ragazza un po' particolare. Questa è la storia di Stella. Una Favorita che tutto si sente tranne che questo.
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Dal testo
Guardo fuori dal finestrino e mi godo il tramonto sul mio Distretto, che diventa sempre più piccolo. Mi trovo a pensare che potrebbe essere l'ultima volta che vedo il posto dove sono nata. L'ultima volta che ho visto le persone a me care. Potrebbero essere i miei ultimi giorni di vita. Ma poi penso a quello che ho detto ad Ariel. Io ho le carte in regola per farcela. Voglio e posso vincere questi Giochi.
È ora che il Distretto Uno abbia di nuovo un vincitore.
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate, Un po' tutti, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's note.- Ciao a tutti! Finalmente entriamo nel vivo dei Giochi. Spero non resterete delusi, questo è stato il capitolo più difficile da scrivere finora. Se trovate i Giochi noiosi fatemelo sapere, le vostre recensioni mi aiutano a crescere :3

Le parti in corsivo sono quelle su cosa succede fuori dall'arena, visto che mi avete detto che vi avrebbe fatto piacere non perdere di vista Sapphire :3

Last but not the least, questa è Stella come ma la immagino io (al solito, voi immaginatela come più vi aggrada :3).

Buona lettura e grazie per continuare a seguire questa storia <3

 

The Golden Girl

 

Capitolo 5 - Che il gioco abbia inizio

 

 

I Giochi vengono seguiti, per la maggior parte del tempo, da Mentori, Accompagnatrici e Sponsor in una sala del Centro di Controllo. Questo per fare in modo che i Mentori riescano immediatamente a rivolgersi agli Sponsor e a controllare al meglio gli aiuti da spedire ai Tributi nell'arena. Sapphire e Ruby non fanno eccezione. Se ne stanno sul solito divanetto occupato dai Mentori del Distretto Uno in attesa che i sessanta secondi finiscano. Entrambi stanno studiando attraverso le inquadrature dell'arena l'ambiente di quest'anno. E dal momento che sembra così tranquillo sono abbastanza convinti che si rivelerà letale. Il Mentore teme che il suo Tributo faccia qualche sciocchezza dettata dalla sua impulsività. Allo scadere di quel minuto interminabile la vede che inizia a correre verso la Cornucopia. 'Per una volta ha deciso di comportarsi come ci si aspetta da lei' pensa tirando un sospiro di sollievo. La vede procurarsi armi e provviste approfittando della confusione generale e la considera una mossa astuta: se non vuole unirsi agli altri Favoriti le serviranno. Ha un attimo di panico quando la vede immobilizzarsi alla vista della carneficina che si sta svolgendo alle sue spalle, ma poi la ragazza si riscuote e inizia a correre verso la foresta. Questo sarà senza dubbio un anno diverso dagli altri, si ritrova a pensare. Di solito i suoi Tributi si alleano con gli altri Favoriti e si mantengono vicini alla Cornucopia per avere il controllo della situazione, ma naturalmente Stella vuole farlo andare fuori di testa. Dovrà rivedere le sue strategie, non c'è altro da fare.

 

Le cose qui non vanno per niente bene. Sono spalmata contro questo tronco non so da quante ore ormai. Le ore centrali della giornata sono state terribili. Penso che la temperatura abbia superato i trenta gradi, o così mi è sembrato. Per provare a combattere il caldo ho tolto il giacchetto e arrotolato i pantaloni fino al ginocchio, ma non si è rivelata una buona idea. Sciami di insetti minuscoli mi hanno scambiata per un buffet e ora sono piena di punture che danno un prurito insopportabile. Quelle sul viso sono le più fastidiose ma non posso nemmeno grattarmi perché con le mani sporche di terra peggiorerei soltanto la situazione. Ho provato a metterci un po' di disinfettante sopra ma non è servito a granché.

Adesso la temperatura è iniziata a scendere e si sta un po' meglio. Ho bevuto qualche sorso d'acqua per reintegrare i liquidi e ho mangiato un paio di biscotti. La mia strategia al momento è quella di restare qui finché possibile e lasciare che gli altri si ammazzino tra di loro. Finché qualcuno non viene a cercare me, io non andrò a cercare loro. Scaccio l'ennesimo moscerino e controllo la situazione nella zona gambe e braccia. Ogni puntura ha un diametro di circa due centimetri e un colore rosso acceso. Se continuano così ho dei seri dubbi che durerò molti giorni, ma penso che spostarsi sarebbe ancora più pericoloso. E poi questi cosi volano, non potrei comunque sfuggirgli.

 

'Quell'idiota diventerà cibo per zanzare' sta pensando Sapphire mentre maledice Stella. Non può negare che abbia trovato un buon nascondiglio, ma si sta comportando da stupida restando lì inerte a farsi mangiare dagli insetti. Deve trovare un modo per aiutarla, se lo merita dopotutto. Quella ragazza ha avuto un dodici nella sessione privata con gli Strateghi, è una carta che può di sicuro giocarsi con gli sponsor. Ci deve pur essere qualcuno pronto a scommettere su di lei, nonostante il suo comportamento inusuale.

 

È scesa la sera ma a me sembra che il tempo non passi mai. Starsene tutto il giorno infrattata nella giungla in compagnia soltanto di un nugolo di insetti non è esattamente il massimo della vita. Ma almeno ci sono ancora, in vita. Adesso fa abbastanza fresco, penso che la temperatura si sia abbassata di una ventina di gradi. Questo clima di sicuro non aiuta a restare in salute. Sento i morsi della fame ma li ignoro, non ho altra scelta. Ho deciso di non dormire nel sacco a pelo perché se qualcosa dovesse attaccarmi non posso essere legata come un salame. Il buio che sta scendendo mi fa abbastanza paura visto che non posso e non voglio accendere fuochi. Spero almeno che gli insetti vadano a dormire.

Faccio un salto quando qualcosa mi cade sulla testa. Con un movimento rapido estraggo il coltello dallo stivaletto in cui lo tengo nascosto e lo punto nella direzione in cui penso sia finita la cosa. Sbatto le palpebre per mettere a fuoco e mi accorgo che è un paracadute attaccato a una scatola grande come una noce di cocco. Un aiuto? Per me? 'No, per gli insetti, razza di idiota!' mi risponderebbe Sapphire. Ma certo, Sapphire! È lui che mi manda l'aiuto! E sono abbastanza sicura che abbia dato precise disposizioni che mi atterrasse sulla testa. Non penso abbia gradito il fatto che non mi sono unita agli altri Favoriti. Apro il mio aiuto e dentro ci trovo ben due cose. Wow, Sapphire sì che sa fare il Mentore. La prima cosa che afferro è un tubetto di crema per le punture di insetti e dire che mi ci cospargo è riduttivo. Appena la applico provo una piacevole sensazione di freschezza e quelle che ormai erano diventate delle bolle smettono di bruciare. Mi sembra di tornare alla vita. Mi godo un attimo questa sensazione paradisiaca e poi esamino l'altra cosa che mi ha mandato il mio Mentore. È una bomboletta spray di repellente per gli insetti. Devo dire che ha fatto le cose in grande. È vero che all'inizio dei Giochi gli aiuti costano meno, ma avrà comunque dovuto faticare per ottenere i soldi per queste cose. Mi guardo intorno alla ricerca di un posto dove potrebbe esserci un obiettivo. Per fare in modo che mi si veda bene in tv sarà di sicuro da qualche parte davanti a me. Fisso gli occhi in alto verso un punto indefinito e sorrido con un'espressione ebete. Poi unisco indici e pollici a mimare un cuore per il mio Mentore e gli Sponsor che hanno contribuito a non farmi diventare cibo per insetti.

 

Mi rilasso un po' contro il mio albero e mi preparo a passare la notte. Decido di infilarmi nel sacco a pelo perché fa davvero freddo, ma lascio la zip aperta per essere pronta a scattare in caso di pericolo. E tengo il coltello stretto in mano. Non si sa mai.

Ma prima che io prenda sonno, l'inno di Capitol City mi riscuote e nel cielo c'è il riepilogo delle morti della giornata. Sono soltanto in quattro: le ragazze del Cinque, del Sette e dell'Otto e il ragazzo del Nove. Se fosse opera dei Favoriti significherebbe che stanno dando la caccia ai più deboli. Sono felice di non vedere la faccia di Sam lassù. Significa che bene o male è ancora vivo.

'Buonanotte, Quattro...' penso mentre sento gli occhi farsi pesanti e mi chiedo se anche lui sia felice di non vedermi tra le vittime di oggi.

 

Al Centro di Controllo si raccolgono i pezzi di questa giornata. I Mentori che non hanno avuto perdite sono ovviamente i più contenti. Sapphire e Ruby tornano al loro primo piano e non possono negre che l'atmosfera tra loro sia tesa. È la prima volta che si ritrovano ad essere avversari. Si augurano la buonanotte e ognuno spera che non sia l'ultima per il suo Tributo.

Sapphire può dirsi soddisfatto, gli sembra che Stella si stia comportando in modo prudente. Si mette a letto, sperando che, dopo tutto quello che ha visto oggi, incubi ormai troppo familiari non tornino a fargli visita.

 

La mattina del secondo giorno di Giochi sta passando in modo abbastanza piatto. Sapphire è nervoso, la cosa non gli piace. Perché è sicuro che non piace nemmeno agli Strateghi. Presto vorranno movimentare la situazione e Stella che dorme tranquilla sotto un albero gli sembra la preda migliore. Di sicuro dopo averle dato un dodici si aspettavano che rendesse la situazione più movimentata. Sapphire la osserva svegliarsi e guardare contenta che ormai le bolle sono sparite, lasciando solo piccoli segni. Lei applica di nuovo la pomata e lo spray repellente, poi fa colazione: un sorso d'acqua e due biscotti. Gli si stringe il cuore a vederla razionarsi il cibo così, ma non c'è altro da fare lì dentro. Poi lo vede. Un enorme giaguaro è appostato tra la vegetazione a poche centinaia di metri da Stella. È un ibrido grande almeno il doppio di un giaguaro normale e guarda la ragazza come se non mangiasse da giorni e quello fosse il suo pranzo.

 

Un altro giorno è cominciato nell'arena. Fa già parecchio caldo quindi dover bere soltanto un sorso d'acqua mi sembra una tortura, ma devo farmela durare. Almeno quei maledetti morsi di insetti malefici sembrano quasi del tutto guariti. Mi chiedo che giornata sarà oggi, se succederà qualcosa o se me ne starò di nuovo qui tutto il giorno. Già temo per quando il sole sarà allo zenit e la temperatura salirà. Mentre alzo gli occhi verso il cielo per controllare la posizione del sole e provare a capire che ore sono sento un rumore provenire dalla mia destra. Il tempo di voltarmi a controllare cosa sta generando questo fruscio che quella cosa mi è già addosso. È una specie di giaguaro enorme che mi ha scambiato per la sua colazione. È molto più lungo di me e mi atterra senza difficoltà. Mi ruggisce in faccia e vedo le sue zanne acuminate e i suoi denti appuntiti. Come dovrei combattere contro questa cosa?! Provo a scalciare e a prenderlo a pugni sul muso e con una ginocchiata riesco a farlo spostare abbastanza per poter sfuggire alla sua presa. Ma non prima che quello mi artigli sotto la clavicola sinistra portandosi via un bel pezzo di pelle. Ora siamo uno davanti all'altro che ci squadriamo. Lui decide di attaccare per primo e fa un balzo verso di me, ma sta volta sono pronta e scatto di lato, mandandolo a finire contro un albero. Lui non sembra restare particolarmente tramortito, però. Scuote la testa e punta di nuovo verso di me. Sono io a mani nude contro un giaguaro enorme. Ma sono seri questi Strateghi?! Provo a schivarlo ma lui mi azzanna il braccio destro. Sento i suoi denti entrarmi nella carne e mi scappa urlo che fa paura anche a me. Col braccio libero gli do un pugno con tutte le forze che ho. E pare siano parecchie perché lui molla la presa. Ok, devo sbarazzarmi di questo coso in fretta. Sta volta sono io ad attaccarlo, approfittando del fatto che è ancora disorientato. Mi butto su di lui e inizio a colpirlo con tutte le mie forze, calci, pugni, unghiate, ginocchiate. Lui mi ruggisce nelle orecchie e io gli assestò un altro pugno sul muso. Allungo la mano verso lo stivaletto dove tengo il coltello e lo estraggo. Lui fa per alzarsi e io gli pianto il coltello in gola. Praticamente gliela squarcio, sporcandomi il viso col sangue che ne schizza fuori. Mi allontano disgustata lasciandolo lì a terra. Mi accascio a terra e cerco di riprendere a respirare normalmente. Ho ucciso la cosa. E la cosa ha quasi ucciso me. Ora devo capire che fare con la carcassa, non posso lasciarla accanto al posto, già abbastanza schifoso di suo, dove passo le mie giornate.

 

Sapphire non riesce a credere ai suoi occhi. Eppure l'ha vista. L'ha vista tagliare la gola della bestia e poi cadere a terra senza forze. Ha esultato in modo plateale alzandosi dal divanetto su cui era rimasto seduto, incapace di muoversi, per tutta la durata del combattimento. Adesso guarda quella ragazzina coperta di sangue che con le ultime forze sta trascinando il corpo morto dell'animale più lontano che riesce dal suo rifugio. Non sa con che forze riesce a scavare, praticamente con una mano sola, la buca in cui lo butta. Forse l'istinto di sopravvivenza e un briciolo di cervello non ancora annebbiato dal dolore. La ricopre di terra coi piedi e poi si trascina a ritroso, fino a quello che ormai è diventato il suo albero.

Sapphire sa che ha bisogno di medicine e ne ha bisogno in fretta, prima che le ferite si infettino. Dopotutto quella ragazza ha praticamente ucciso a mani nude un animale grande il doppio di lei, ci sarà pure qualche Sponsor pronto a scommettere su di lei! Deve giocarsi bene le sue carte. Mentre sta valutando a chi rivolgersi, una degli Sponsor più ambiti lo raggiunge. Era sicuro che qualcuno non sarebbe rimasto indifferente. La conosce da vari anni, non è la prima volta che aiuta il loro Distretto. Sta volta però sembra davvero coinvolta.

"Avrà bisogno di medicine, no?" gli chiede con un tono preoccupato.

"Stella è forte" ci tiene a precisare subito lui. "Ma sì, avrà bisogno di aiuto" ammette lanciando un'occhiata allo schermo.

"Quanto?" chiede la donna, che già tiene il libretto degli assegni in mano. E il Mentore tira un sospiro di sollievo.

 

Il dolore è ormai insopportabile. Ho perso il conto di quanto tempo è passato dallo scontro con quell'animale e non so che ore sono. Il caldo è insopportabile e la puzza del sangue rappreso sul mio viso mi dà la nausea. Le ferite bruciano sempre di più e ho perso sangue a fiotti. Credo si stiano anche infettando. Mi sento abbandonata e non so per quanto ancora riuscirò a resistere.

Mi chiedo se Sapphire abbia deciso di lasciarmi qui a morire. Se questo è il suo modo per dirmi che ho sbagliato a non allearmi con gli altri Favoriti. Magari ha capito che non ero poi questo grande investimento e ha preferito concentrarsi su Trevor. Forse è anche il modo degli Strateghi per punirmi per essere stata una Favorita noiosa. Condannata a morire dissanguata nella giungla perché non faccio divertire abbastanza gli spettatori. Penso alla mia famiglia e ad Ariel, costretti a guardarmi morire senza poter fare niente. È tutto così ingiusto. Ma non ce la faccio ad arrabbiarmi. Sento le forze che mi mancano e il dolore che si fa sempre più lancinante. Magari se chiudo gli occhi e mi addormento semplicemente non mi sveglierò più e tutto finirà così.

 

Non so per quanto ho dormito ma quando una botta leggera sulla testa mi sveglia la temperatura è diventata più fresca. Ho in grembo un paracadute legato ad una scatola simile alla prima che ho ricevuto. Sapphire! Allora non mi ha abbandonato! Sento le forze che mi tornano e il cuore che mi si scalda. Apro la scatola e dentro ci trovo una pomata. Subito me la spalmo sulle ferite, cercando di non tralasciarne nessuna. Il sollievo è immediato. Smettono di bruciare e le sento pervase da un leggero calore. Il medicinale pizzica un po', forse perché sta disinfettando, non saprei. Mi accorgo che in fondo alla scatola c'è un'altra cosa. È un piccolo panno imbevuto di una sostanza profumata. Sa di lavanda. Forse serve per pulirmi. Me lo strofino sulla faccia e sento il sangue sciogliersi e venire via. Questo affare è sorprendente, riesco a ripulirmi tutta e lui profuma ancora. Se riesco ad uscire viva da qui ne voglio una fornitura a vita. Ora che sono pulita e che le ferite non mi danno più fastidio mi fermo a riflettere. Questa gente mi ha salvato. Non so se lo hanno fatto perché sono le regole del gioco o perché hanno avuto compassione, ma gli devo la vita. È una cosa che non posso dimenticare. E poi c'è Sapphire. Come ho fatto a dubitare di lui? Avrei dovuto immaginare che stava facendo del suo meglio per potermi aiutare.

Mentre penso a tutte queste cose le lacrime cominciano a scorrere. Piango per quelle che mi sembrano delle ore e credo di aver ripetuto la parola 'grazie' una quindicina di volte. Quando finalmente non ho più lacrime mi sento al tempo stesso esausta e ritemprata. La sera sta scendendo ed è meglio che io mi prepari per dormire. Dopo essere quasi morta dissanguata mi conviene riposare.

Prima che riesca però a prendere sonno parte l'inno della Capitale e capisco che è il momento del bollettino di oggi. In cuor mio spero in uno simile a quello di ieri, prima muoiono gli altri prima potrò tornare a casa. È orrendo ma è così. Rimango però delusa. È morto solo il ragazzo del Dieci, il che significa che siamo ancora in nove qui fuori. E nove sono ancora tanti.

 

Al Centro di Controllo il terzo giorno di Giochi è iniziato da un po'. Sapphire guarda Stella mangiare su uno dei tanti schermi presenti in sala e sorride. Lei non può saperlo ma il suo pianto liberatorio è stato il momento più ricco di pathos del giorno appena concluso. E i Capitolini amano queste cose. La Sponsor che ha finanziato gli aiuti alla ragazza si è addirittura commossa e il Mentore sarebbe pronto a scommettere che, se Stella dovesse avere ancora bisogno, lei sarebbe pronta ad aiutarla di nuovo. La considera una vittoria personale sugli Strateghi. Loro hanno provato a metterla in pericolo e lei ha ribaltato la situazione a suo favore. Un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce, si dice così, no? E Stella che si lascia andare alle lacrime ha riscosso più successo del gruppo dei Favoriti che miete le sue vittime.

Tuttavia verso metà mattina il clima si fa più teso. Gli Strateghi sembrano intenzionati ad avere un altro spettacolo. Hanno costretto il ragazzo dell'Undici, Maximilian, ad allontanarsi dal suo nascondiglio a causa di un attacco di pappagalli carnivori. E ora lo stanno spingendo proprio verso quello che Sapphire ormai chiama 'il posto di Stella'.

 

La mia giornata non poteva cominciare meglio. Dopo tutte quelle ore di sonno mi sono svegliata di nuovo in forze e ho scoperto con gioia che le mie ferite si sono rimarginate. Sono rimasti solo dei segni di artigli e denti, ma se uscirò viva da qui sono sicura che i chirurghi di Capitol City sapranno mettermi a nuovo. Se morirò... Beh, non me ne importerà più di tanto, sarò morta.

Ieri stavo così male che non ho mangiato nulla dopo la colazione, quindi adesso il mio stomaco emette rumori sinistri. Decido che è un giorno da festeggiare. Prendo un pezzetto di carne secca e lo metto tra due biscotti. Ecco un bellissimo sandwich. Mangio di gusto e raccolgo anche le briciole che mi sono cadute sulle gambe. Sapphire potrà vendermi come 'la piccola selvaggia del Distretto Uno'. Bevo un po' d'acqua per mandare giù la mia colazione e rimetto la crema sulle ferite. Meglio stare sicuri che siano davvero guarite. Mi lego i capelli e mi levo la giacca, spruzzando un po' di repellente per insetti malefici. E come nuova mi preparo ad affrontare le ore più calde della giornata.

 

Il Mentore del Distretto Uno ha visto troppi Giochi per non sapere cosa hanno in mente ai piani alti. Un solo morto nella giornata passata è un magro bottino. Certo, Stella e la sua lotta all'ultimo sangue hanno tenuto gli spettatori in tensione per un po', ma ormai è acqua passata. Non possono rischiare che anche oggi sia un giorno piatto. È così hanno spinto Maximilian verso Stella, sperando in un po' di azione.

Il ragazzo si guarda intorno, cercando di capire se è finalmente giunto in un posto sicuro. E poi la vede. Stella e il suo bottino di armi e cibo. Ma Sapphire l'ha già capito. La sua ragazza ha fiutato il nemico, lui è pesante e non fa niente per provare ad avanzare in silenzio. La vede stringere la mano attorno al bastone e irrigidire i muscoli. Poi il ragazzo fa l'ultimo errore: per darsi coraggio corre verso Stella urlando. Come se le avesse telefonato per avvertirla, insomma. Lei scatta in piedi e lo colpisce mandandolo contro un albero.

 

La mia giornata, a quanto pare, non sarà tranquilla. Sento dei rametti spezzarsi e l'erba frusciare da dove ieri è venuto il giaguaro. Sto seriamente pensando di metterci un cartello con scritto 'andate tutti affanculo da quella parte'. E poi lo sento. È un ragazzo. E sta urlando. Perché cavolo sta urlando?! Dico, amico, non si pianifica così un attacco. Scatto in piedi mentre lui viene verso di me correndo. D'istinto ho afferrato il bastone e con un colpo ben assestato lo mando a finire contro un albero. Sto per uccidere per la prima volta e non sono pronta. Ma devo farlo. O lui o io.

 

Il ragazzo si rialza e prova a venirmi addosso ma è pesante, anche se non molto grosso, quindi schivarlo non è un problema. Lo colpisco con la parte anteriore del bastone sulla schiena e lui finisce per terra. Si gira e vorrebbe rialzarsi ma io gli infilo la punta acuminata nello stomaco. Ancora e ancora. Finché lui non rimane immobile e io non sento il cannone. Torno al mio angolino e vedo l'overcraft che lo preleva. E finisce così.

Mi spaventa quanto sia stato facile porre fine ad una vita umana. Pensavo che avrei dovuto lottare fino allo stremo come ieri e invece è finito tutto in pochi minuti. Mi chiedo cosa hanno provato Trevor e gli altri quando è toccato a loro. Mi chiedo cosa pensa di me la mia famiglia che mi guarda. Se mi vedono come un mostro e non mi riconoscono più o se sono felici che lo abbia eliminato senza riportare danni. Sapphire sarà contento della tecnica che ho dimostrato, non dovrà raccogliere altri soldi per mandarmi delle medicine.

Sono così confusa che non capisco nemmeno quello che provo. Sono felice di essere viva, è naturale. Ma allo stesso tempo penso a quel ragazzo, alla sua famiglia. A come sarò sembrata in tv. Fredda, distaccata, pochi colpi di una Favorita ben assestati e un altro Tributo è morto. Vorrei urlare che non è così, che non è colpa mia, che non sono un mostro. Invece mi limito a sedermi con la schiena poggiata al solito albero, sperando che per un po' gli Strateghi la smetteranno di torturami così. Prendo il panno alla lavanda dalla sua scatola e noto che è tornato quasi pulito. Questo affare è magico, non c'è altra spiegazione. Me lo passo sulla faccia e sulle braccia, poi lo uso per pulire il bastone. Non voglio vedere il sangue di quel ragazzo, non voglio pensare che ho ucciso qualcuno. Ripongo il panno magico nella scatola che ha ancora il paracadute attaccato e rimetto tutto nello zaino. Butto la testa all'indietro e chiudo gli occhi. E la prima cosa che vedo sono i suoi occhi sbarrati che mi fissano. E prevedo che no, non mi libererò facilmente di questa immagine.

 

Nella sala principale del Centro di Controllo c'è un'atmosfera annoiata. Le Accompagnatrici chiacchierano tra di loro del più e del meno sorseggiando drink colorati. Qualche Preparatore viene ogni tanto a fare capolino per vedere se succede qualcosa di interessante e gli Sponsor se ne stanno appollaiati sugli sgabelli vicino al bar raccolti in piccoli gruppi, scambiandosi idee su chi potrebbe essere il Vincitore di questa edizione.

Ruby non trattiene l'ennesimo sbadiglio. Se ne sta dietro la sua rivista e ogni tanto alza lo sguardo sullo schermo davanti a lei. Sono due giorni che va avanti così. L'ultimo Tributo ucciso è stato il ragazzo dell'Undici per mano di Stella, poi il nulla. Gli Strateghi hanno  deciso di mandare una pioggia battente, magari sperando che qualcuno scivolasse sul terreno fangoso e si rompesse l'osso del collo. Non è successo niente di tutto questo. I ragazzi se ne sono stati rintanati nei loro nascondigli in attesa che la pioggia passasse.

E la pioggia ha avuto una fine, finalmente. Sapphire ha passato due giorni a guardare Stella infagottata nel suo sacco a pelo impermeabile, le ginocchia al petto e lo zaino stretto tra le braccia. Se loro lì si stanno annoiando può solo immaginare quanto questa calma debba essere insopportabile per lei, con l'incertezza di quello che potrebbe succedere in qualsiasi momento. Sapphire vorrebbe essere lì a consolarla, a dirle che non aveva altra scelta, che non è colpa sua, semplicemente è così che deve andare. Lei piangerebbe, dicendo che si sente un mostro e lui proverebbe a consolarla. E invece è costretto ad assistere da lontano e a sperare che non succeda niente e che lei riesca a superare questo momento da sola.

Ma quando la pioggia è finita, all'alba del sesto giorno, lui ha avuto un brivido lungo la schiena. Gli Strateghi hanno finalmente deciso di prendere in mano la situazione e hanno iniziato a scatenare ogni bestia possibile contro i ragazzi. E lui può solo sperare che Stella sappia gestire quello che le toccherà.

 

Sono stata svegliata all'alba da un colpo di cannone. E dovrò aspettare sta sera per sapere di chi si tratta. La pioggia è finita mentre dormivo e posso finalmente uscire dal sacco a pelo. Mi sgranchisco le gambe indolenzite dopo due giorni di immobilità e metto il sacco a pelo ad asciugare. L'unica cosa positiva è che l'acqua della pioggia non era velenosa quindi ho potuto riempire la borraccia. Controllo le mie scorte di cibo: tre biscotti e qualche pezzetto di carne secca. Spero che Sapphire non si sia addormentato durante i due giorni di pioggia e si stia organizzando per spedirmi qualcosa.

Non mi sento molto riposata perché il mio sonno è stato tormentato dall'incubo di me che combattevo contro una bestia feroce che, quando finalmente la uccidevo, si trasformava nel ragazzo dell'Undici e io ero ricoperta del suo sangue. Mi chiedo se sarà sempre così o se col tempo mi sentirò meno in colpa. Sempre che non muoia di fame prima. La mia misera colazione consiste in un biscotto e appena l'ho terminato sento dei rumori provenire dalle fronde degli alberi. Non promette niente di buono. Faccio appena in tempo ad afferrare arco e bastone che un mandrillo gigante scende dal mio albero, seguito a ruota da altri tre dagli alberi vicini. Sono circondata.

Devo ricordarmi di ringraziare gli Strateghi uno per uno per questi simpatici diversivi, la mia vita sarebbe così noiosa senza. Uno mi ringhia contro e devo dire che fanno davvero paura. Hanno le zanne grandi come quelle del giaguaro, forse di più, e il muso celeste e rosso. E sono molto più grossi di me, non c'è bisogno di precisarlo. La mia mano scatta verso la faretra e prendo due frecce. Una la tengo tra i denti mentre scocco la prima. Addio mandrillo numero uno. Prendo subito l'altra e la mando verso un altro di loro. Addio mandrillo numero due.

Se due sono stati presi alla sprovvista, gli altri mi stanno correndo incontro con le fauci spalancate. Mi sposto di lato e e riesco a colpirne uno col bastone. Ma lui non demorde e prova ad atterrami ma io mi abbasso, in modo tale da schivarlo. Lo vedo voltarsi, pronto a saltarmi addosso di nuovo. E io lo aspetto. Quando è quasi sopra di me lo infilzo con la punta acuminata del bastone, trapassandolo. Spingo di lato il suo corpo, ma non ho il tempo di recuperare il bastone perché l'ultimo rimasto si sta già preparando all'attacco. Con un movimento veloce estraggo il coltello che tengo sempre nello stivale e mentre lui corre verso di me lo lancio e glielo pianto tra gli occhi. Lui finisce a terra stecchito e io sono sopravvissuta, ancora una volta. E ho quattro carcasse di scimmioni di cui liberarmi prima che attirino altri predatori.

 

Il Mentore del Distretto Uno non è contento, di più. Stella è stata quella che se l'è vista meglio con la sua prova. All'alba, la ragazza del Dieci è stata letteralmente divorata da uno stormo di pipistrelli carnivori. I Favoriti si sono prima rifugiati nella Cornucopia e poi hanno dovuto impegnarsi in tre per uccidere la tigre che gli Strateghi gli avevano mandato contro. La sua piccolina invece si è liberata da sola di quattro scimmie giganti. Gli Sponsor che gli avevano detto di aver puntato sul cavallo sbagliato quest'anno adesso lo circondano, tutti ansiosi di sapere se c'è qualcosa che possono fare.

Sapphire fa il vago, guarda Stella che porta lontano i corpi degli animali e, approfittando del terreno ancora morbido per la pioggia, li sotterra come può. Poi si pulisce e mette la pomata sulle ferite che le hanno procurato i mandrilli. Se la sta cavando alla grande, non può lamentarsi. Ma il cibo inizia a scarseggiarle e Sapphire sa che lei sta aspettando un premio.

 

Ormai quando qualcosa mi cade in testa non mi spavento neanche più, anzi. Ho capito che è il modo del mio Mentore di salutarmi e augurarmi buona giornata. Mi chiedo cosa mi abbia potuto mandare, non mi serve nulla. Apro curiosa la scatola, sta volta un po' più grande delle altre, e per poco non mi metto a fare una danza della felicità. Dentro ci sono una pagnotta fragrante, un pacco di biscotti intonso e un muffin al cioccolato. Un muffin al cioccolato! Devo aver fatto bella impressione con quelle scimmie malefiche. Metto il pane e i biscotti nello zaino, ma decido che mi sono meritata un pranzo sostanzioso. Vorrei buttarmi sul dolce e mangiarlo in tre morsi ma mi trattengo. È il mio primo vero pasto da quasi una settimana e devo godermelo. Il muffin è delizioso e quando lo finisco alzo la testa verso dove sono convinta ci sia una telecamera e saluto sorridendo, mimando di nuovo il cuoricino con le dita. Meglio tenerseli cari questi Sponsor, parte della mia salvezza dipende da loro.

 

Non ci sono stati altri cannoni durante il corso della giornata e a sera scopro che quello di sta mattina era per la ragazza del Dieci. Siamo rimasti in sette, se non ho sbagliato i conti finora. E i più forti sono ancora là fuori. Sam è ancora là fuori. Spero che alla fine non si riduca a me contro di lui perché sarebbe davvero brutto.

Intanto un altro giorno è terminato e io continuo ad essere viva e abbastanza in salute. Un po' denutrita magari, ma le ferite si stanno già rimarginando e domani sarò di nuovo in forze. Devo continuare ad essere forte e a fingere che vada tutto bene. Se me lo ripeto spesso, magari mi convinco anche io.

  
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