“Ad
Finem Temporum”
(The Last Crusade
– Epica)
“Preferisco
quelli azzurri grazie!”
davanti allo specchio, una creatura dai lunghi capelli neri, con
boccoli
lucenti che cadevano sulle spalle scoperte, raggiungendo i prosperosi
seni e
continuando oltre fino a superare quei colli bianchi e pendere in
attesa di
raggiungere il candido ventre. Ancora quegli occhi tanto chiari da
apparir solo
come una lastra di vetro prezioso, che sorridono al respiro della donna
che si
sta specchiando.
“Il
Vostro abito Mia signora!” una
ragazza, la ricordava sempre al suo fianco insieme ad Amber, quella
ragazza dai
capelli lisci e castani e gli occhi di un gatto, profondi, chiari e
sinceri.
“Grazie…mi
accorgo solo ora di non
aver mai saputo il tuo nome…”
“Non
ha importanza Mia signora, il
servirVi è la meraviglia più grande, non importa
che sappiate il mio nome. Sarò
sempre al Vostro fianco per servirVi” le sorrise dolcemente e
Lisa ricambiò. Le
suonava così strano quel ‘mia
signora’…era stata Milady per tanto tempo e
ora…era la Regina. Si
guardava nello specchio e nella sua vanità di donna rivedeva
la madre, quando
stava lì ore provando mille vestiti, e gioielli, e
sfarzosità…sorrise guardandolo
e lo abbandonò, sapeva che da quel giorno non
l’avrebbe mai più guardato o
cercato.
Indossò
un semplice vestito lilla,
con dei veli bianchi che partivano dall’attaccatura sotto il
seno fino a
toccare a terra, delle scarpe bianche che sbucavano appena. Tolse gli
orecchini
e non volle alcun ornamento, nessuna collana o bracciale, solo quel
vestito e
la sua pelle a respirare l’aria della libertà.
Si
affacciò alla finestra e nella solitudine
del mattino che nasceva, vide una figura che si incamminava verso
l’orizzonte,
sola con una borsa nella mano, poco più della media
grandezza.
“Amber
- la richiamò correndole
dietro. La ragazza abbandonò la borsa e si
inginocchiò quando la raggiunse. –
Alzati…alzati…dove stavi andando?” era
sorridente, gentile, dolce.
“Io…andavo
via Mia signora” disse
risoluta, mentre una lacrima scendeva dagli occhi.
“Perché
credi di doverlo fare?” le
rispose lei sempre sorridendo.
“Io…siete
stata fin troppo benevola
con me. Avreste dovuto lasciarmi morire…sono una traditrice!
I traditori vanno
impiccati!”
“Non
siamo disumani…io stessa sarei
dovuta morire per aver sognato ed amato il marito di mia sorella!
– le prese la
mano, mostrandole la cicatrice che aveva e poi le mostrò la
sua – Amiche per
sempre…amiche di sangue! Io non l’ho scordato, e
tu?” le sorrise ancora e
ancora una volta.
La
ragazza, dal canto suo, scoppiò
in lacrime…di gioia e abbracciandola riprese la borsa.
Camminavano verso il
castello, mano nella mano, chiacchierando come i bei vecchi tempi.
My
fall will be for you, my love
will be in you
Parole
di una canzone che
echeggiano al passaggio della Regina, splendida, maestosa e gloriosa.
Un’impavida
combattente, nel suo abito di tulle bianco, nessun gioiello, solo
quella
semplice e quasi impercettibile corona ad adornare il delicato
movimento dei
morbidi capelli. Avvolta dalla luce divina, regna con giustizia e
giudizio,
fino alla fine dei tempi.
Ancora
è memorabile quella
promessa, che nei cuori nasconde più di quanto non facciano
le parole, ancora
si può ricordare quel cavaliere inginocchiato dinnanzi alla
sua Regina “Io, Sir
Gregory, cavaliere di Taeltran e consigliere personale della Regina di
Harbot,
Lady Lisa, dinnanzi al volere degli dei e al popolo di Harbot giuro
protezione
e fedeltà eterna alla mia magnifica Regina!” e le
bacia quella mano…com’era
stato in principio.
Don’t
be afraid participate and just
give us all your trust your soul will be saved.
Tra
la vita prolifera e prodigiosa
di un regno incantato.
Just
honour me I’ll set you free.
Le promesse mai mancate.
Get
ready to join the very last
Crusade.
Le
persone amate, mai dimenticate.
Get
ready to chase in final victory.
E i
sorrisi d’amore, racchiusi nei
cuori palpitanti….
Ad
Finem Temporum
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