Author's
note.- Salve a tutti! Eccoci al penultimo capitolo di questa storia. So
che
dalla fine di quanto leggerete la storia può sembrare
finita, ma c'è ancora
qualcosa che deve succedere. Siccome questo capitolo mi sembrava
abbastanza
lungo, preferisco mettere gli ultimi avvenimenti nel prossimo.
Per
terminare il 'come me li immagino io', questi sono Eve,
Amarillis
e Ganymedes.
In
questo capitolo ci sono le interviste e oltre al look di Stella,
ho pensato di
farvi vedere anche quello
degli altri :3
Bene,
penso di avervi annoiati abbastanza quindi vi lascio alla lettura. Vi
ringrazio
sempre con tutto il mio cuoricino di continuare a seguire questa storia
<3
The
Golden Girl
Capitolo
8 - L'incoronazione
È
assurdo che in tv non ci sia altro. Sono in questo ospedale da due
giorni con
la televisione come unica distrazione e tutto ciò che
trasmettono sono i
Giochi. Cambio canale un altro paio di volte, poi mi arrendo e la
spengo. Ho già
letto le riviste che mi ha mandato Amarillis e non ho davvero idea di
cosa
fare. Per fortuna tra un paio d'ore dovrebbero dimettermi.
Dall'hovercraft mi
hanno portata subito qui, ma ho pochi ricordi del mio primo giorno di
permanenza. Praticamente ero sempre sedata e entravo e uscivo dalla
sala
operatoria. O almeno è quello che mi hanno raccontato.
Un'infermiera mi ha
detto che mi hanno messo degli innesti di pelle per coprire le
cicatrici e
penso sia vero, visto che non ho più un minimo segno sul
corpo. Di ieri ho più ricordi,
ero quasi sempre sveglia, anche se un po' intontita dalle medicine. La
mia
gamba è guarita e ricordo l'ago della flebo costantemente
infilato nel mio
braccio. Avevo perso peso, a quanto pare. Io non saprei, mi ero
abituata a
mangiare così poco, non mi accorgevo più neanche
di avere fame a un certo
punto. Oggi però ho avuto la mia prima vera colazione da
quasi tre settimane a
questa parte. Certo, non mi hanno fatta ingozzare, anche
perché probabilmente
non ci sarei riuscita dopo due settimane di digiuno, ma è
stato bello tornare a
mangiare normalmente.
Non
vedo l'ora di uscire di qui e poter
vedere delle persone che non siano medici. Non è come essere
nell'arena,
naturalmente, ma anche in questo ospedale mi sembra di essere fuori dal
mondo.
Entra un'infermiera a portarmi un vestito e delle scarpe, dicendomi che
li ha
mandati Amarillis. Le visite non sono permesse, mi trasferiranno
direttamente
alla Torre una volta dimessa, ma posso ricevere cose. La mia
Accompagnatrice si
è premurata di darmi un segno del suo affetto, a modo suo, e
devo dire che lo
apprezzo. Certo, mi avesse mandato qualcosa da mettere che non fosse
rosa lo
avrei apprezzato di più, ma pazienza. Quando mi guardo allo
specchio vedo la
stessa ragazza che è partita dal Distretto Uno. Sono pulita
e riposata e la mia
pelle è perfettamente liscia, come se non fossi mai stata in
quell'arena. Ma ci
sono stata e non è qualcosa che posso dimenticare solo
perché la mia pelle è
tornata liscia e i miei capelli puliti. Sembro sempre la stessa eppure
mi mi
sento così diversa.
Quando
esco dall'ascensore e rimetto
piede nel nostro appartamento ho uno strano déjà
vu. Non è come la prima volta
che sono arrivata, ormai questo posto lo conosco. Ma da un'altra parte
è come
vederlo di nuovo per la prima volta. Quelle due settimane nell'arena
sembrano
pesare come se fossero stati due anni. Mi chiedo come mi
sembrerà tornare a
casa, se anche quella mi sembrerà diversa. I miei pensieri
vengono interrotti
da Amarillis che mi corre incontro urlando a qualcuno in salotto che
sono
arrivata. Sorpresa sorpresa, ragazzi! Mi abbraccia forte e io ricambio
il suo
abbraccio. "Ero sicura che saresti tornata!" squittisce nel suo
migliore accento capitolino, ma per una volta non mi dà
fastidio. "Lo
sapevo, lo sapevo che saresti stata tu! La mia Vincitrice bellissima!"
Mi
stringe di nuovo e noto che ha gli
occhi lucidi. Inizio a sospettare che Sapphire e Ruby l'abbiano drogata
per
passare il tempo mentre mi aspettavano. O forse a modo suo mi vuole
davvero
bene, chissà. Finalmente arriva Ruby e viene anche lei ad
abbracciarmi, un
abbraccio più lungo di quello di Amarillis, un abbraccio che
ti può dare solo
chi sa cosa hai passato, credo. "Sono contenta di riaverti" mi
sussurra mentre mi stringe. "Non avevo idea di cosa volesse fare Trevor
e
non so perché l'abbia fatto, mi dispiace..." comincia, ma io
la fermo.
"Lo
so, Ruby, non preoccuparti. Non
parliamone più" le dico staccandomi da lei e facendole un
sorriso sincero.
Mi accompagna in salotto con Amarillis che ci viene dietro sui suoi
tacchi
esorbitanti e finalmente rivedo Sapphire. Sta riempiendo dei bicchieri
da una
bottiglia che presumo
abbia appena
stappato e me ne porge uno quando mi avvicino.
"Alla
Vincitrice più pazza che mi
sia mai capitata" mi accoglie con un sorriso facendo tintinnare il suo
bicchiere contro il mio.
"Al
Mentore più sadico che si
potesse avere" rispondo con lo stesso tono mentre ripenso al suo modo
così
gentile di farmi avere gli aiuti. Mi abbraccia ed è la prima
volta che mi sento
davvero al sicuro da quando tutto questo è cominciato.
"Grazie" gli sussurro
mentre sento gli occhi pizzicare.
"Non
dirlo neanche, sono contento
che tu sia di nuovo qui a farmi impazzire" mi risponde stringendomi di
nuovo prima di lasciarmi andare e porgere un bicchiere alle altre due.
Tiro su
col naso e sbatto le palpebre per ricacciare indietro le lacrime. Basta
piangere, ho versato tutte le lacrime possibili in quell'arena. Bevo un
sorso
dal mio bicchiere e sento che è dolce e frizzante. Non ho
neanche finito il
bicchiere che sento già la testa leggera. L'arena ha anche
distrutto la mia già
scarsa resistenza all'alcol, fantastico. Se quando tornerò a
casa i miei amici
organizzeranno una festa in mio onore dovrò ricordarmi di
chiedere un succo di
frutta. Chissà come sarà tornare a casa e fare di
nuovo le cose normali che
facevo prima di essere messa in un arena ad ammazzare gente.
Chissà se riuscirò
a fare di nuovo cose normali. Mentre sono persa nei miei pensieri
Sapphire sta
riempiendo i bicchieri per un altro giro, così gli porgo
automaticamente il mio
ma a quanto pare io sono 'troppo piccola' per avere altro alcol.
Grazie,
davvero, neanche mio padre mi tratta così. Ma non faccio in
tempo a iniziare ad
inveire contro di lui che vengo portata dal team di Preparatori.
Dopo
gli abbracci e le congratulazioni
di rito iniziano a fare le loro magie, ma l'atmosfera è
molto più rilassata
rispetto alla precedente intervista. Mentre mi preparano chiacchieriamo
del più
e del meno e loro mi raccontano cosa è successo qui mentre
ero nell'arena.
Quando arriviamo allo scontro tra Sapphire e Brutus ridiamo tutti
così forte
che siamo costretti a fare una pausa da trucco e parrucco. Nonostante
questo,
il risultato è magnifico, come sempre. Ho i capelli
acconciati in onde morbide
e raccolti sulla nuca (il mio team dice che questa acconciatura
starà benissimo
con la corona) e un trucco leggero e luminoso che mi fa sembrare
raggiante.
Cosa che dovrei essere visto che è il giorno
dell'incoronazione e io ci sono
arrivata viva. Quando hanno dato gli ultimi ritocchi mi accompagnano
nella
solita stanza in cui incontro Ganymedes.
"Stella!
So che te lo diranno
tutti, ma ero sicuro che avresti vinto tu!" mi dice appena entra, per
poi
abbracciarmi.
"Detto
da te ci credo" gli
rispondo, felice di rivederlo. Mi tasta un po' per capire quanto peso
io abbia
perso e poi prende qualche misura. Lo vedo annuire, quindi immagino
avesse già
fatto il vestito più stretto degli altri che ho indossato,
pensando che sarei
stata più magra.
"Emozionata
per sta sera?" mi
chiede mentre armeggia con la custodia del vestito.
"Mh
no, non più di tanto..."
gli rispondo, scoppiando a ridere quando lo vedo alzare un
sopracciglio,
scettico. Finalmente posso vedere il vestito ed è
più bello di quanto pensassi.
È senza spalline e ha la scollatura a cuore, il corpetto
fatto di tante
paillettes color oro che dalla vita in giù scendono formando
dei raggi fino
quasi a metà della gonna, che è di tulle color
champagnelunga fino ai piedi.
Sembra una nuvola soffice. Ganymedes mi aiuta ad entrarci e poi mi fa
fare un
giro su me stessa e la gonna si gonfia. Sembro una principessa. Sono
curiosa di
sapere come si vestirà lui per le interviste, ma figuriamoci
se mi svela
qualcosa. A dire il vero, sono curiosa di vedere tutto il mio team
messo sulla
graticola da Caesar Flickerman. Sara il mio turno di stare comodamente
seduta a
godermi lo spettacolo.
Il
programma è iniziato da poco e io già
sto scomoda su questo trono. Sapphire mi ha di nuovo praticamente
spinta fuori
da dietro le quinte, dicendomi di essere carina e gentile e di non fare
cavolate. Penso sia troppo tutto insieme per me. Caesar si è
congratulato con
me e ci sono stati gli applausi del pubblico. Ho sorriso
così tanto che mi fa
male la bocca. Ora me ne sto seduta su questo coso in attesa di vedere
i
momenti più importanti dei miei Giochi. Sapphire mi ha detto
che non posso
distogliere lo sguardo, di non provarci neppure, se no viene qui e mi
picchia.
A quanto pare è una tortura pubblica che tutti dobbiamo
subire. Il grande
schermo dietro di noi viene riempito dall'immagine di me sul mio
piedistallo
durante il conto alla rovescia. Credo sia l'unico momento in cui mi
vedremo
pulita. Ho uno sguardo vigile e attento e non posso fare a meno di
sorridere.
Ho la faccia di una Favorita molto preparata! I sessanta secondi
finiscono e mi
vedo sgomitare tra le persone per arrivare alla Cornucopia. Vedo il mio
sguardo
agghiacciato davanti allo scempio che c'è alle mie spalle,
ma poi mi riscuoto e
corro via. Come ho fatto a non restare immobile davanti a tutto quel
sangue?
L'istinto di sopravvivenza dev'essere stato davvero forte lì
dentro. La clip
successiva mostra me sporca e sudata circondata da zanzare. Mi viene il
prurito
solo a rivedere queste immagini. Poi c'è l'aiuto che mi cade
in testa e tutti
ridiamo, ah-ah molto divertente davvero. Mi vedo fare il cuoricino con
le mani
verso la telecamera e sono contenta di aver indovinato la sua
posizione. Il
primo momento cruento è lo scontro col grande giaguaro
assassino. Mi ha ridotta
così male che mi faccio impressione da sola a guardare
quelle ferite. La mia
faccia dev'essere parecchio pallida perché Caesar mi fa
portare un bicchiere
d'acqua. Gli sono molto grata perché è una buona
scusa per smettere di guardare
per qualche secondo.
Quando
c'è lo scontro, abbastanza veloce
come mi era sembrato nell'arena, tra me e il ragazzo dell'Undici, che
scopro si
chiamava Maximilian, tratteniamo tutti il fiato. I miei colpi sono
precisi e
puliti, qualcuno del pubblico applaude e io non posso fare a meno di
notare che
sembro un'assassina fredda e spietata. L'immagine cambia e ci sono io
rannicchiata
nel sacco a pelo sotto la pioggia che mangio un biscotto. Credo non sia
una
scena molto interessante perché dopo qualche secondo
passiamo al mio scontro
con i mandrilli. Vederli su questo schermo enormi li rende ancora
più brutti.
So cosa sto per vedere ma il mio cuore accelera comunque i battiti ogni
volta
che uno di loro mi si scaglia contro. Quando la clip finisce vorrei
correre via
perché credo di sapere cosa ci sarà ora e non
voglio vederlo, men che mai
davanti a tutta questa gente. Ma devo per forza. Rivedo Sam e il suo
sorriso,
le mie uniche risate in quelle due settimane. Posso quasi risentire le
sue
labbra sulle mie e le sue battute da pervertito. E poi lo rivedo morire
un'altra volta, come se tutte le volte che l'ho visto nella mia testa
non
fossero abbastanza. Il colpo che uccide il suo assassino trasuda rabbia
e per
un attimo ho paura di me stessa. Bevo un sorso d'acqua per evitare di
guardarmi
piangere la sua morte e sposto lo sguardo sul pubblico. Molti hanno gli
occhi
lucidi o se li stanno asciugando con dei fazzoletti.
Riporto
lo sguardo sullo schermo per
l'attacco dei pennuti e mi riprendo un po' quando mi vedo sconfiggere
il
tacchino gigante. Poi è il momento della morte di Trevor e
mi trovo a
trattenere il fiato insieme al pubblico. Lo sappiamo tutti quello che
succede,
però rivederlo fa comunque effetto. Non voglio rivedere la
sua faccia, non
voglio pensare a lui e a quando tornerò a casa e magari
vedrò la sua famiglia.
Cambiate subito quella clip. Il resto è il mio momento
più sanguinoso dei
Giochi. Lydia mi sbatte contro l'albero e mi passo una mano sulla
fronte senza
quasi accorgermene. Poi le apro il cranio con una pietra. Sembro una
specie di
animale e la mia famiglia ha visto questa roba. Quando vado alla
Cornucopia per
uccidere Maximus, invece, sembro rilassata e determinata. Sono tornata
ad
essere il killer senza scrupoli. C'è un'inquadratura su me
che cado a terra per
la coltellata e poi l'annuncio di Claudius Templesmith. Il video si
oscura su
me che piango di gioia, e col senno di poi anche di dolore mi sa,
consapevole
che finalmente uscirò dall'arena.
Prima
di iniziare con l'intervista c'è
una pausa per la pubblicità e i miei Preparatori vengono a
ritoccarmi il
trucco. Ganymedes invece ci tiene a sistemarmi meglio la gonna, in
poche parole
sono circondata. Restituisco il bicchiere a non so bene chi, visto che
non
riesco a vedere niente con loro che mi ronzano intorno. Finite le mie
sistemazioni Caesar mi raggiunge, dando un'occhiata al foglio su cui
probabilmente sono scritte le domande che dovrà farmi.
"Tutto
bene?"
Annuisco
con un sorriso educato.
"Era la prima volta che vedevi i Giochi?" mi chiede alzando lo
sguardo su di me.
"Sì,
in ospedale ero per lo più
sedata, non ho guardato la tv" mento spudoratamente, sperando di
risultare
credibile.
"Sei
andata bene, la parte peggiore
è passata" mi dice con un sorriso comprensivo e non so se
devo dire
qualcosa o no. "C'è qualcosa che non vuoi che ti chieda?" mi
domanda,
tornando a guardare il foglio. Ci penso un attimo poi decido che non
avrebbe
senso evitare domande a cui prima o poi dovrei comunque rispondere.
"No,
siamo qui per fare il nostro
lavoro, facciamolo."
Caesar
mi guarda e mi dà una pacca sulla
spalla. "L'ho detto che eri la mia preferita" mi dice soltanto, per
poi informarmi che stiamo per tornare in onda. Appena parte l'applauso
del
pubblico lui sfodera di nuovo il suo sorriso a trentadue denti. O
potrebbe
averne anche qualcuno in più, siamo pur sempre a Capitol
City.
"Stella,
cominciamo. Posso
chiederti cosa provavi durante quei sessanta secondi, prima che tutto
iniziasse?"
Lo
adoro quando fa queste facce serie
come se stessimo parlando di cose di vitale importanza. "Sonno, Caesar.
I
Giochi non dovrebbero iniziare così presto, avevo appena
finito di fare colazione!"
"Adoro
questa ragazza!"
esclama ridendo, seguito dal pubblico. Dovevo fare il comico, ormai si
sa.
"Come mai non hai preso parte al bagno di sangue?"
Ha
rimesso su la sua faccia seria.
"Non faceva per me, non era la mia strategia, semplicemente."
Scuoto
i capelli ma mantengo il mio
sguardo da sapevo-esattamente-cosa-stavo-facendo.
"E
la tua strategia si è rivelata
vincente, non è così gente?" chiede rivolgendosi
al pubblico che si lascia
andare ad esclamazioni entusiaste. "Parliamo del tuo primo vero
scontro.
Quel giaguaro sembrava pericoloso" mi dice protendendosi verso di me.
Penso di non poter dire che me la stavo facendo sotto, vero? Scuoto i
capelli
come faccio sempre quando ho bisogno di prendere tempo.
"Lo
era, infatti. Ma niente per cui
non fossi allenata" rispondo con la mia migliore faccia da Favorita.
"Ne
sei uscita piuttosto male
però" mi fa notare con aria grave. Beh, vorrei urlare, era
il doppio di me
quella cosa, l'avrei dovuto ammazzare senza ne anche un graffio?!
Questa gente
ha idea di cosa sia un'arena?
"È
vero, è stato uno scontro duro.
E per questo voglio ringraziare ancora una volta i miei Sponsor, senza
il loro
aiuto non sarei qui adesso a raccontarlo" dico mentre mi volto verso il
pubblico con uno dei miei migliori sorrisi radiosi subito imitato da
Caesar. Il
pubblico applaude e la mia mascella duole.
"Passiamo
alla prima volta che hai
ucciso un altro Tributo. Come ti sei sentita?"
Le
luci si abbassano e l'atmosfera è di
nuovo seria. "È difficile da spiegare a parole... Sai che
è qualcosa che
va fatta, che dovrai fare, ma allo stesso tempo speri che quel momento
non
arrivi mai. Perché quando arriva non sei mai pronto. Stai
privando qualcun
altro della sua vita, qualcuno che nemmeno conosci ed è una
cosa con cui dovrai
fare i conti per tutta la tua vita..."
Vedo
Sapphire farmi segno che va bene
così dall'altra parte del palco, dietro le quinte, e mi
fermo, lasciando al
pubblico il tempo di fare la loro migliore espressione affranta.
"E
quando hai dovuto uccidere il
tuo compagno di Distretto, invece?"
"Non
sapevo nemmeno che fosse lui,
quando è successo. Non pensavo che
fosse lui..."
"Provi
rimorso per quello che hai
dovuto fare?"
"No.
È venuto lui da me, se l'è
cercata."
Penso
di aver assunto uno sguardo duro e
forse ho risposto troppo in fretta, ma è così.
È stata colpa sua, non ho
intenzione di dispiacermi ancora. Io non gli avrei mai dato la caccia,
ma lui
l'ha fatto con me, quindi non mi scuserò. Le luci assumono
un tono più caldo.
Forse abbiamo finito di parlare delle mie prodezze di killer. "Il
ragazzo
del Quattro..."
"Sam"
lo interrompo,
d'istinto.
"Sam...
Eravate amici?"
"In
un certo senso... Non puoi
farti amici nell'arena. Io e Sam eravamo... Una cosa complicata, ma
anche
semplice, a volte..."
Cosa
cavolo ho appena detto? La possiamo
tagliare e rifare? Ah siamo in diretta? Come non detto. "Eri innamorata
di
lui?"
Caesar
ma che domande sono?! "Non
lo so... Abbiamo avuto così poco tempo, non so se ti puoi
innamorare di
qualcuno così in fretta. Forse sì... Sam avrebbe
detto sicuramente di sì"
concludo, con quello che credo sia il primo sorriso sincero che faccio
durante
questa intervista.
"Vi
siete conosciuti durante il
training? Vi allenavate insieme?"
Allenarsi,
è così che si dice ora?
"Non posso rispondere a questa domanda, credo che siamo ancora in
fascia
protetta!"
Ridiamo
tutti e Caesar fa una delle sue
facce che mi fanno tanto ridere. "Come mai non vi siete alleati
nell'arena?"
"Se
ci fossimo alleati saremmo
quasi sicuramente arrivati insieme alla fine e poi... Ne poteva restare
soltanto uno, sapevamo come funziona e non abbiamo voluto farlo."
Dal
pubblico provengono esclamazione
costernate e tristi.
"Parlaci
di Sam, che tipo
era?"
Oh
cavolo, non penso di poterci
riuscire. Mi liscio il vestito cercando di costringere le parole a
venire
fuori. "Sam era... Intelligente... Spiritoso... Altruista... E anche
molto
carino, credo ci terrebbe che io lo precisi, era molto, molto carino"
dico
ridendo anche se sento gli occhi pizzicare un po'. "Sapeva tenermi
testa, sapeva
farmi ridere... Era probabilmente una delle persone migliori che abbia
mai
conosciuto..."
Mi
fermo perché devo assolutamente
sbattere le palpebre per non far uscire le lacrime. "Hai ucciso il suo
assassino..."
"Non
l'avrei mai lasciato andare
senza vendicare Sam. Non me lo sarei mai perdonato. Volevo essere io a
farlo,
glielo dovevo" rispondo decisa, sentendo che una nota di rabbia si
sente
ancora nella mia voce.
"Un'ultima
domanda, Stella. Cosa
hai provato quando è finita? Qual è stata la
prima cosa che hai pensato dopo
l'ultimo cannone?"
"Che
stavo per tornare a casa...
No, aspetta, prima mi sono chiesta perché non ci fosse
ancora l'annuncio della
mia vittoria, dopo quello ho pensato che sarei tornata a casa" mi
correggo
sorridendo mentre Caesar e il pubblico ridacchiano.
"Proprio
come mi avevi detto di
voler fare durante la tua precedente intervista! E ora che torni a casa
che
progetti hai?"
Fingo
di pensarci su un attimo assumendo
la mia migliore espressione pensierosa. "Beh uscirò coi miei
amici,
arrederò la mia nuova casa al Villaggio dei Vincitori...
Andrò a suonare il
campanello di Sapphire alle quattro del mattino per ringraziarlo di
tutto il
suo aiuto mentre ero nell'arena..." dico convinta mentre ripenso a
tutti i
paracadute che ho ricevuto sulla testa. Tutti ridono ma io guardo
Sapphire che
mi alza il medio dal suo angolo dietro le quinte.
"Sarai
un Mentore l'anno prossimo?
Ci rivedremo?"
"Assolutamente,
verrò a vedere come
sta a te il color oro, Caesar! Me lo devi!"
Il
pubblico ride mentre noi ci alziamo e
lui mi accompagna al centro del palco tenendomi la mano e alzandola
quando dice
"Signore e signori, Stella Maloney, Vincitrice dei Sessantasettesimi
Hunger Games!"
Esco
mentre tutti applaudono, felice di
poter andare finalmente a togliermi queste scarpe e a guardare le
interviste
degli altri.
Sono
comodamente seduta dietro le
quinte, senza scarpe e con la gonna del vestito alzata fino alle
ginocchia, a
guardare le altre interviste. Il primo è stato Sapphire ed
è stato subito
chiaro che sa perfettamente come gestire questo genere di cose. Rivolge
al
pubblico sorrisi seducenti, scherza con Caesar e sa come andare a
parare su ciò
che vuole dire. Forse è una cosa che impari col tempo o
forse no, dovrei vedere
le interviste dei suoi Giochi. Devo ricordarmi di chiedere ad
Amarillis.
"Cosa hai pensato quando hai visto Stella proporsi come volontaria?"
gli sta chiedendo il conduttore.
"Che
era troppo bassa per vincere
ai Giochi!" risponde lui prontamente e tutti ridono. Grazie, Sapphire,
molto divertente.
"Però
hai puntato su di lei,
perché?"
Già,
perché? "Oh andiamo, Caesar!
Guardala negli occhi! Ha quella luce particolare, se si mette in testa
una cosa
puoi scommettere che ci riuscirà. Quindi, quando mi ha detto
che avrebbe vinto
con quella luce negli occhi, io ho puntato su di lei."
Applaudo
come un'idiota insieme al
pubblico, non posso credere che Sapphire abbia detto una cosa carina su
di me
davanti a dei testimoni. Dopo essersi preso sufficienti acclamazioni da
parte
del pubblico lascia il posto al Ruby. Anche da lei penso di avere molto
da
imparare, riesce a stregare il pubblico con la sua risata cristallina e
chiacchiera tranquillamente come se fosse tra vecchi amici. Caesar le
fa
qualche domanda generale per poi passare all'argomento Trevor.
"Era
una vostra strategia quella di
attaccare Stella? O sei rimasta stupita che lui l'abbia fatto?"
"È
stata una sua decisione, non me
ne aveva parlato minimamente. Non aveva previsto i rischi e ha
sottovalutato il
suo avversario. Fossi stata al posto di Stella avrei reagito allo
stesso
modo."
Mentre
parlava è passato nei suoi occhi
il guizzo freddo e calcolatore della Favorita, lo stesso che credo di
avere
avuto io mentre parlavo di Timothy. Forse è qualcosa che
abbiamo tutti i
Vincitori, non saprei. Dopo di lei tocca ad Amarillis, vestita in
maniera
alquanto stravagante e con una coroncina dorata tra i capelli. Queste
Accompagnatrici vanno in brodo di giuggiole quando vincono,
c'è poco da fare.
Ma devo ammettere che lei rimane molto bella anche quando indossa
questi vestiti
assurdi, forse perché contrastano col suo viso pulito e il
sorriso smagliante.
"Lo
sapevo che avrebbe vinto, ne
ero certa! Non ho dubitato per un solo istante!" sta dicendo
entusiasta,
col suo migliore accento capitolino. Mi hanno raccontato che quando il
giaguaro
mi ha aggredito ha praticamente pianto, ma penso che questo non sia il
caso di
dirlo in tv. Dopo di lei tocca al team di Preparatori e ci tengono a
precisare
come io fossi pulita e ordinata quando sono arrivata. Effettivamente,
visto
come il pubblico ha avuto modo di ammirarmi nell'arena, specificare che
di
norma faccio la doccia regolarmente non è poi una cattiva
idea. Caesar chiude
in bellezza con Ganymedes e mentre parlano sullo schermo passano le
clip di me
con indosso i vestiti che ha disegnato. "Come ti è venuta
l'idea
dell'oro?"
"Mi
è venuta quando ho visto le
Mietiture. Volevo fare qualcosa di diverso quest'anno, qualcosa che
rappresentasse il Distretto in modo diverso. Ho pensato all'oro quando
ho visto
Stella. L'oro simboleggia purezza, valore, lealtà,
è il più bello dei metalli
preziosi... Ti viene in mente qualcosa di meglio per quella ragazza?"
Se
il mio Stilista voleva farmi
commuovere c'è riuscito. Ma non faccio in tempo ad
asciugarmi gli occhi che
Caesar decide di mandare in onda le interviste fatte alla mia famiglia
dopo
l'annuncio della vittoria e le lacrime tornano. Non avevo mai passato
così
tanto tempo lontano da casa. I miei sono stati intervistati nel salotto
di
casa. Mio padre è molto orgoglioso e dice che era sicuro che
avrei vinto. Mia
madre non nasconde gli occhi lucidi e annuisce con forza. Mi
sembrerebbero
convincenti se solo non li avessi visti guardarmi come se non avessi
più dovuto
fare ritorno. Poi le chiedono se ha delle foto di me da piccola e lei
tira
fuori un album enorme. Credo abbia aggiunto qualche foto nuova per
l'occasione,
perché non ricordavo di avere così tante foto
imbarazzanti di me da piccola.
Mandate subito la pubblicità.
Dopo
i miei genitori tocca ad Ariel e a
lei sì che credo quando dice che era certa che sarei
tornata. La intervistano
al parco dove passiamo i pomeriggi e lei parla di come ci siamo
conosciute
durante il primo giorno di asilo, della nostra amicizia, di me, delle
cose
imbarazzanti che ho fatto quando ero brilla... Se pensa che questi
aneddoti le
saranno perdonati facilmente si sbaglia di grosso. Finalmente la
trasmissione
finisce e abbiamo un paio d'ore di pausa prima dell'incoronazione.
Sono
seduta nella macchina che ci sta
portando verso il luogo dove si svolgerà la cerimonia. Sono
stata qui per la
sfilata con i carri, ma allora ero forse troppo nervosa per guardarmi
intorno.
Da quando sono tornata qui mi sembra di vedere molte cose per la prima
volta.
Guardo fuori dal finestrino e vedo che la gente già sta
prendendo posto. Ci
sono dei maxi schermi come per la sfilata in modo che tutti possano
vedere.
Sono grata ai miei Preparatori per avermi ritoccato ancora una volta il
trucco,
la mia faccia sarà proiettata su quegli affari giganti.
"Non
fare niente di avventato e
andrà tutto bene" mi ammonisce Sapphire, che è
seduto accanto a me, per la
quindicesima volta.
"Quando
mai ho fatto qualcosa di
avventato, scusa?" gli rispondo alzando gli occhi al cielo con aria
scocciata. Lei solleva un sopracciglio ma si astiene dal rispondermi.
Bene, meglio
per lui.
La
cerimonia consiste in me che sto in
piedi su un palco mentre il Presidente mi incorona. Devo ammettere che
è un po'
meglio di quando sono stata incoronata reginetta di primavera a scuola.
Cerco
di assumere un'aria composta come mi ha insegnato Amarillis. Questo
essere
faccia a faccia con Coriolanus Snow mi mette ansia. Tiene in mano la
mia corona
e mi sorride, ma non riesco a capire se è un sorriso sincero
o di circostanza.
"Sa,
signorina Maloney, io non
faccio mai previsioni sull'esito dei Giochi. Ma, se sta volta mi
avessero
chiesto su chi avrei scommesso, io avrei detto lei" mi dice,
cogliendomi
assolutamente di sorpresa mentre mi incorona. Non so che rispondere,
quindi mi
limito a sorridere e a ringraziare. Lui ricambia il mio sorriso ma
ancora una
volta non capisco cosa potrebbe passargli per la mente.
"Spero
continuerà a non
deludermi" conclude mentre mi porge una rosa bianca e io mi chiedo cosa
avrà voluto dirmi. Qualunque cosa sia, spero anche io di non
deluderlo. Chi
l'ha fatto non ha avuto una vita molto felice.
A
cena l'atmosfera è rilassata, forse
perché non c'è il rischio che io domani sia
morta. Mangiamo e chiacchieriamo
del più e del meno e quando abbiamo finito mi ritiro in
camera mia. Senza il
vestito da principessa e tutto quel trucco mi riconosco di nuovo, non
sono
molto diversa dalla ragazza che arrivata qui qualche settimana fa. Mi
provo la
corona che fa uno strano pendant con la camicia da notte. Sento bussare
e mi
rendo conto di quanto le visite di Sapphire mi siano mancate.
"Dovresti
andare a dormire, non
voglio doverti buttare giù dal letto a calci domani mattina."
"Ehi!
Dovresti portarmi rispetto,
sono una Vincitrice anch'io adesso!"
"Vai
a letto adesso,
Vincitrice" mi dice ridendo dopo avermi scompigliato i capelli. Poso la
corona sul comodino e sto per mettermi a letto, ma poi sento la sua
voce.
"Stella, che ti ha detto oggi Snow? Dagli schermi si è visto
che avete
parlato."
"Niente,
si è solo congratulato con
me per la vittoria" rispondo vaga.
"Non
mentirmi" mi ammonisce
mentre chiude la porta e si avvicina.
"Solo
questo, davvero. Mi ha detto
che pensava avrei vinto io e si è congratulato, tutto qui".
Anche se poi
ci ripenso e decido di essere completamente sincera. "Ha detto che
spera
che continuerò a non deluderlo. Che intendeva, Sapphire?"
Lo
vedo pensarci su ma poi mi sorride e
si limita a dire "Non saprei, potrebbe significare qualunque cosa. Non
pensarci per ora."
"Significa
che mi darà come
passatempo a qualche suo amico?"
"Stella!"
mi rimprovera
guardandosi attorno per dirmi che potrebbero esserci delle cimici.
"Quindi
è vero? Lo fa davvero?
Quello che dicono su Finnick Odair è vero?"
"Stella,
basta così! Non è il luogo
per parlare di queste cose!"
"L'ha
mai fatto con qualcuno di
noi?"
"Cashmere..."
si limita a
rispondere, evidentemente a disagio. "Senti, non lascerò che
questo
succeda a te, chiaro? Questa città ti ha già
fatto troppo male, non lascerò che
te ne faccia ancora. Nessuno ti venderà come carne da
macello o dovranno
vedersela con me, chiaro?" Io annuisco. "Bene. E ora vai a dormire,
torniamo a casa domani" conclude, dandomi un bacio sulla fronte per poi
uscire. Ubbidisco e mi metto a letto, cercando di non rimuginare
più sulle
parole di Snow. Domani finalmente torno a casa, ho un motivo per essere
felice.
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