I
soldi sono come il sesso,
sembrano
molto piu' importanti
quando
non ce n'e'.
(Charles
Bukowski)
Capitolo
due.
Pov.
Mr. Mellark
-Ho
vinto di nuovo!- esclama nuovamente Peeta con orgoglio.
Scuoto
la testa energicamente.
-Come
diavolo hai fatto ad imparare a giocare a scacchi cosi' velocemente?-
chiedo stupito.
E'
sera inoltrata e io e Peeta stiamo facendo la quarta o la quinta
partita a scacchi nel salotto di casa sua.
Katniss
e Peeta sono tornati ieri sera dopo una lunga settimana passata a
recitare davanti alle telecamere.
Ieri
non abbiamo parlato e non abbiamo avuto il tempo necessario per
discutere degli ultimi eventi e dopotutto sono tornati piuttosto
tardi. Alla stazione, ad aspettarli, eravamo solo io e Prim.
Mia
moglie e i ragazzi hanno preferito rimanere a casa ad aspettarci e
Jane ha una leggera influenza. Prim invece ha insistito per
accompagnarmi alla stazione.
Abbiamo
camminato a lungo per il Distretto per poi lasciarci cadere su una
panchina vicino la stazione.
Ad
un certo punto ha inconsapevolmente infilato la mano nella mia e l'ha
stretta.
Nonostante
la minaccia degli Hunger Games sia lontana, qualcosa di quella paura
le e' rimasta addosso e stranamente ha trovato in me un appiglio.
La
sensazione di essere utile a questa ragazzina, di poterle tenere la
mano e consolarla tra le mie braccia mi da un brivido di eccitazione.
Prim
e' la figlia che non ho mai avuto e poi mi ricorda molto Peeta. Hanno
lo stesso sorriso dolce e gentile, gli stessi occhi color del cielo.
-Credo
sia solo la fortuna del principiante- risponde Peeta modestamente e
scrolla le spalle divertito.
Inizia
a riassettare il tavolo.
-Sara'
meglio che inizi a preparare qualcosa da mangiare- aggiunge
voltandosi verso i fornelli.
Do'
un'occhiata a questa grande casa. E' sicuramente bellissima, molto
spaziosa e moderna ma evidentemente troppo grande per una persona da
sola.
-Mi
dispiace non aver insistito nel venire a vivere qui con te- esclamo
ad alta voce.
-Cosa
papa'?- chiede.
-Ho
detto che mi dispiace averti lasciato qui da solo- e faccio una largo
cenno con la mano.
Peeta
posa la pentola che ha in mano.
-Ascolta
papa'..Ci sono alcuni giorni che e' brutto rimanere da solo in questa
casa. Mi piacerebbe che ci foste tu e la mamma e i miei fratelli qui,
ma avete la panetteria da mandare avanti e sarebbe difficile per Josh
e Kevin ambientarsi in questo posto.
Inoltre,
non farei riposare nessuno di notte. Spesso gli incubi mi
svegliano...-
-Mi
dispiace- ripeto anche se non so di preciso a cosa mi stia riferendo.
-Non
fa niente, pa'. Devo esser grato per questa vita e per tutti i giorni
che trascorro in questo mondo.
Ho
rischiato di morire una volta e adesso non ho nessuna intenzione di
sprecare la mia vita- dice candidamente.
-E
Katniss?- chiedo senza riflettere.
I
suoi occhi mutano espressione ma si rilassa immediatamente e scoppia
a ridere.
-Beh..diciamo
che io e Katniss non siamo i fidanzati da imitare- risponde
semplicemente e si volta per riprendere la padella che ha lasciato
sul piano cottura.
-Lascia
perdere quella padella e vieni a casa con me. Tua madre sara' felice
di averti a cena-
Si
volta un'altra volta e mi ringrazia con lo sguardo.
Lo
aiuto a sistemare il lieve disordine che abbiamo fatto questo
pomeriggio, poi prendiamo i nostri cappotti dall'appendiabiti e lui
chiude la porta di casa, infila le chiavi in tasca e mi fa cenno di
andare.
Passando
vediamo la luce accesa nel salotto di casa Everdeen ma Peeta
distoglie lo sguardo e si rivolge verso me, facendo finta di niente.
-Allora..cosa
mi sono perso in questi giorni?-
Scuoto
le spalle.
-Niente
di importante. Anzi, ho ricevuto una nuova ricetta per una torta e.
Ti andrebbe di prepararla? Tua madre sara' felice di mangiare una
torta diversa, di tanto in tanto. E poi so che a Capitol City hai
visto delle torte meravigliose-
-Oh
si! Dovevi vederle, erano semplicemente perfette. Domattina mi faro'
trovare in panetteria e potrei provare a replicarle. Di alcune mi
sono fatto dare la ricetta. Magari non verranno buone come le loro ma
potremmo provare ad imitare l'effetto- dice ammiccando.
-Scommetto
che le tue saranno molto piu' buone-
Sorride.
-Lo
dici solo perche' non hai assaggiato quelle-
Continuiamo
la conversazione su quello stesso tono. Quando arriviamo davanti la
porta di casa, Peeta smette di parlare e per un po' rimane immobile.
-Tutto
bene figliolo?-
Si
gira verso di me con lo sguardo lievemente perso nel vuoto.
-Oh..si.
Si, va tutto bene. Stavo solo pensando ad una cosa- dice come se la
cosa in questione non avesse importanza.
-Ne
vuoi parlare?- chiedo, avvicinandomi.
Scuote
la testa.
-Non
c'e' bisogno che ti tenga tutto dentro Peeta. Adesso sei a casa. Ci
sono io, c'e' tua madre, ci sono i tuoi fratelli. Noi possiamo
aiutarti-
Peeta
scuote nuovamente la testa bionda.
-So
benissimo che ci siete ma non potete aiutarmi in questa battaglia.
Non potete capire.
E
per fortuna, aggiungerei. L'unica che puo' davvero capirmi e'
Katniss..Haymitch e' troppo ubriaco- dice sorridendo ma anche il suo
sorriso ha una sfumatura triste.
-E
allora perche' non parli con lei?-
-E'
tutto molto complicato. Io e lei siamo complicati. Lei ama Gale e ha
finto di amare me. Sono riuscito a superare questa cosa, alla fin
fine mi ha tenuto in vita e mi ha impedito di morire e le saro'
eternamente grato per questo. Non sarebbe stato giusto continuare a
portarle rancore per questo. Sono due sentimenti troppo contrastanti
per coesistere. Adesso dobbiamo ricominciare a vivere. E' difficile
ritrovare il proprio posto dopo l'arena. Eppure e' cosi'
strano..cioe', e' strano dovermi abituare a stare senza di lei, anche
a dormire senza di lei ma sono sicuro che con il passare del tempo lo
diventera'. Magari alla fine lei si ricredera' e mi amera'. Credo che
i miei sentimenti per lei non cambieranno mai- ammette con uno
sguardo piuttosto triste.
Appoggio
una mano sulla sua spalla e la stringo con forza. Lui si scioglie e
appoggia la testa sulla mia spalla e mi stringe a se'.
Mi
e' mancato molto mio figlio. Il bambino che si addormentava tra le
mie braccia, con una un braccio intorno al mio collo.
Quando
alla fine ci stacchiamo ha di nuovo quello sguardo sicuro e
tranquillo.
-Cosa
intendevi con dormire senza di lei?- gli chiedo prima di aprire la
porta di casa.
Peeta
diventa subito molto rosso in viso e si gratta la nuca. Un gesto che
faceva sin da bambino quando era in imbarazzo.
-Beh..Visto
che avevamo tutti e due gli incubi ed eravamo gli unici a capire cosa
si provasse..Abbiamo finito con il dormire insieme sul treno. Ma solo
dormire! Non mi sarei mai permesso di fare altro e neanche Katniss,
ovviamente...-conclude con lo sguardo fisso per terra.
Scoppio
a ridere e apro la porta di casa.
Angolo
dell'autrice.
Scusatemi
per il ritardo! Sono stata molto occupata e so che questo capitolo fa
veramente schifo ma abbiate pieta' di me!
Spero
di essere piu' puntuale la prossima volta.
Hoon21
:)
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