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Autore: Hoon21    27/03/2015    5 recensioni
Bentornati! Ecco a voi il seguito di I will always love you. In questo secondo capitolo,Mr. John Mellark, il padre di Peeta Mellark, assisterà alla Seconda Mietitura del figlio e seguirà nuovamente la sua vita nell'arena su uno schermo.
Uno dei personaggi più sottovalutati degli Hunger Games racconta i Giochi dal punto di vista. Ma John non è solo. Infatti, con lui ci sono la dolcissima Prim Everdeen e la ritrovata moglie Marlene. Insieme soffriranno e assisteranno all'inizio della rivolta.
Se anche voi volete rivivere la Terza Edizione della Memoria dal punto di vista di un padre, ecco a voi "I try not to think about the way things could have been".
Hoon21
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Mr. Mellark, Mrs. Everdeen, Mrs. Mellark, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I will always love you'
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I soldi sono come il sesso,

sembrano molto piu' importanti

quando non ce n'e'.

(Charles Bukowski)


Capitolo due.


Pov. Mr. Mellark


-Ho vinto di nuovo!- esclama nuovamente Peeta con orgoglio.

Scuoto la testa energicamente.

-Come diavolo hai fatto ad imparare a giocare a scacchi cosi' velocemente?- chiedo stupito.

E' sera inoltrata e io e Peeta stiamo facendo la quarta o la quinta partita a scacchi nel salotto di casa sua.

Katniss e Peeta sono tornati ieri sera dopo una lunga settimana passata a recitare davanti alle telecamere.

Ieri non abbiamo parlato e non abbiamo avuto il tempo necessario per discutere degli ultimi eventi e dopotutto sono tornati piuttosto tardi. Alla stazione, ad aspettarli, eravamo solo io e Prim.

Mia moglie e i ragazzi hanno preferito rimanere a casa ad aspettarci e Jane ha una leggera influenza. Prim invece ha insistito per accompagnarmi alla stazione.

Abbiamo camminato a lungo per il Distretto per poi lasciarci cadere su una panchina vicino la stazione.

Ad un certo punto ha inconsapevolmente infilato la mano nella mia e l'ha stretta.

Nonostante la minaccia degli Hunger Games sia lontana, qualcosa di quella paura le e' rimasta addosso e stranamente ha trovato in me un appiglio.

La sensazione di essere utile a questa ragazzina, di poterle tenere la mano e consolarla tra le mie braccia mi da un brivido di eccitazione.

Prim e' la figlia che non ho mai avuto e poi mi ricorda molto Peeta. Hanno lo stesso sorriso dolce e gentile, gli stessi occhi color del cielo.

-Credo sia solo la fortuna del principiante- risponde Peeta modestamente e scrolla le spalle divertito.

Inizia a riassettare il tavolo.

-Sara' meglio che inizi a preparare qualcosa da mangiare- aggiunge voltandosi verso i fornelli.

Do' un'occhiata a questa grande casa. E' sicuramente bellissima, molto spaziosa e moderna ma evidentemente troppo grande per una persona da sola.

-Mi dispiace non aver insistito nel venire a vivere qui con te- esclamo ad alta voce.

-Cosa papa'?- chiede.

-Ho detto che mi dispiace averti lasciato qui da solo- e faccio una largo cenno con la mano.

Peeta posa la pentola che ha in mano.

-Ascolta papa'..Ci sono alcuni giorni che e' brutto rimanere da solo in questa casa. Mi piacerebbe che ci foste tu e la mamma e i miei fratelli qui, ma avete la panetteria da mandare avanti e sarebbe difficile per Josh e Kevin ambientarsi in questo posto.

Inoltre, non farei riposare nessuno di notte. Spesso gli incubi mi svegliano...-

-Mi dispiace- ripeto anche se non so di preciso a cosa mi stia riferendo.

-Non fa niente, pa'. Devo esser grato per questa vita e per tutti i giorni che trascorro in questo mondo.

Ho rischiato di morire una volta e adesso non ho nessuna intenzione di sprecare la mia vita- dice candidamente.

-E Katniss?- chiedo senza riflettere.

I suoi occhi mutano espressione ma si rilassa immediatamente e scoppia a ridere.

-Beh..diciamo che io e Katniss non siamo i fidanzati da imitare- risponde semplicemente e si volta per riprendere la padella che ha lasciato sul piano cottura.

-Lascia perdere quella padella e vieni a casa con me. Tua madre sara' felice di averti a cena-

Si volta un'altra volta e mi ringrazia con lo sguardo.

Lo aiuto a sistemare il lieve disordine che abbiamo fatto questo pomeriggio, poi prendiamo i nostri cappotti dall'appendiabiti e lui chiude la porta di casa, infila le chiavi in tasca e mi fa cenno di andare.

Passando vediamo la luce accesa nel salotto di casa Everdeen ma Peeta distoglie lo sguardo e si rivolge verso me, facendo finta di niente.

-Allora..cosa mi sono perso in questi giorni?-

Scuoto le spalle.

-Niente di importante. Anzi, ho ricevuto una nuova ricetta per una torta e. Ti andrebbe di prepararla? Tua madre sara' felice di mangiare una torta diversa, di tanto in tanto. E poi so che a Capitol City hai visto delle torte meravigliose-

-Oh si! Dovevi vederle, erano semplicemente perfette. Domattina mi faro' trovare in panetteria e potrei provare a replicarle. Di alcune mi sono fatto dare la ricetta. Magari non verranno buone come le loro ma potremmo provare ad imitare l'effetto- dice ammiccando.

-Scommetto che le tue saranno molto piu' buone-

Sorride.

-Lo dici solo perche' non hai assaggiato quelle-

Continuiamo la conversazione su quello stesso tono. Quando arriviamo davanti la porta di casa, Peeta smette di parlare e per un po' rimane immobile.

-Tutto bene figliolo?-

Si gira verso di me con lo sguardo lievemente perso nel vuoto.

-Oh..si. Si, va tutto bene. Stavo solo pensando ad una cosa- dice come se la cosa in questione non avesse importanza.

-Ne vuoi parlare?- chiedo, avvicinandomi.

Scuote la testa.

-Non c'e' bisogno che ti tenga tutto dentro Peeta. Adesso sei a casa. Ci sono io, c'e' tua madre, ci sono i tuoi fratelli. Noi possiamo aiutarti-

Peeta scuote nuovamente la testa bionda.

-So benissimo che ci siete ma non potete aiutarmi in questa battaglia. Non potete capire.

E per fortuna, aggiungerei. L'unica che puo' davvero capirmi e' Katniss..Haymitch e' troppo ubriaco- dice sorridendo ma anche il suo sorriso ha una sfumatura triste.

-E allora perche' non parli con lei?-

-E' tutto molto complicato. Io e lei siamo complicati. Lei ama Gale e ha finto di amare me. Sono riuscito a superare questa cosa, alla fin fine mi ha tenuto in vita e mi ha impedito di morire e le saro' eternamente grato per questo. Non sarebbe stato giusto continuare a portarle rancore per questo. Sono due sentimenti troppo contrastanti per coesistere. Adesso dobbiamo ricominciare a vivere. E' difficile ritrovare il proprio posto dopo l'arena. Eppure e' cosi' strano..cioe', e' strano dovermi abituare a stare senza di lei, anche a dormire senza di lei ma sono sicuro che con il passare del tempo lo diventera'. Magari alla fine lei si ricredera' e mi amera'. Credo che i miei sentimenti per lei non cambieranno mai- ammette con uno sguardo piuttosto triste.

Appoggio una mano sulla sua spalla e la stringo con forza. Lui si scioglie e appoggia la testa sulla mia spalla e mi stringe a se'.

Mi e' mancato molto mio figlio. Il bambino che si addormentava tra le mie braccia, con una un braccio intorno al mio collo.

Quando alla fine ci stacchiamo ha di nuovo quello sguardo sicuro e tranquillo.

-Cosa intendevi con dormire senza di lei?- gli chiedo prima di aprire la porta di casa.

Peeta diventa subito molto rosso in viso e si gratta la nuca. Un gesto che faceva sin da bambino quando era in imbarazzo.

-Beh..Visto che avevamo tutti e due gli incubi ed eravamo gli unici a capire cosa si provasse..Abbiamo finito con il dormire insieme sul treno. Ma solo dormire! Non mi sarei mai permesso di fare altro e neanche Katniss, ovviamente...-conclude con lo sguardo fisso per terra.

Scoppio a ridere e apro la porta di casa.



Angolo dell'autrice.

Scusatemi per il ritardo! Sono stata molto occupata e so che questo capitolo fa veramente schifo ma abbiate pieta' di me!

Spero di essere piu' puntuale la prossima volta.

Hoon21 :)



  
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