CAPITOLO 49: LE PROVE
Quasi tutto questo capitolo è stato scritto in un momento di
esplosione creativa. Spero che piaccia.
Intanto vorrei ringraziare
XIllidan:
No, Onimusha non lo sa, e spiegherò più avanti i
motivi.
XBankotsu:
Tra non molto saprai che ne sarà del
principino...buhahahhahahaha!
E un ringraziamento speciale a Vodia
per aver messo la storia tra i preferiti!
Il giorno successivo i guerrieri si alzarono di buon mattino.
"Oggi è il gran giorno." - pensarono.
Dopo essersi preparati, uscirono dalle loro stanze e si diressero verso
l'uscita del tempio: lì erano attesi dal maestro,
Geki e
Black.
Ad un cenno del monaco davanti ai presenti comparve una grande porta
magica, che conduceva alla prigione dove erano rinchiusi dei
demoni.
"Rannek, Drizzt, Zhai, Illius: voi quattro avete superato
brillantemente i miei allenamenti, dimostrando eccezionali
capacità. Ora dovrete superare le prove finali: ognuno di
voi si
batterà contro un avversario molto potente. Se vincerete
riceverete dei nuovi, immensi poteri, ma se fallirete morirete. Qual
è la vostra risposta?"
Senza esitare i quattro varcarono la porta luminosa.
"Lo sapevo che non mi avrebbero deluso."
Drizzt si guardò intorno: una fitta nebbia gli impediva di
vedere il paesaggio intorno a lui.
"Ragazzi, dobbiamo stare uniti altrimenti rischiamo di
perderci...ragazzi? Maledizione!"
L'elfo si accorse di essere solo.
"Ovviamente è un uno contro uno...beh, dov'è il
mio avversario?"
Un feroce ruggito alle sue spalle lo costrinse a voltarsi.
Il drow vide una sagoma avvolta dalla nebbia che si ergeva
davanti a lui.
"Credo di averlo trovato!"
La nebbia si diradò, e il guerriero poté vedere
il suo
avversario: era un gigantesco cane a tre teste, alto vari metri e
ricoperto da un'armatura di ghiaccio.
"Chi osa disturbare il riposo del Guardiano dei Ghiacci?" -
ruggì il mostro.
L'elfo alzò fiero il mento e sguainò le spade.
"Io, Drizzt Do'Urden, ti sfido per ottenere il tuo potere!"
"Quale stolto! Pagherai con la vita la tua arroganza!"
Dalla testa centrale fuoriuscì un vento gelido, che
congelò l'aria.
L'elfo fu costretto ad indietreggiare e a creare un cerchio infuocato
per disperdere il vento.
"Sarà una battaglia dura."
"Rannek! Illius! Drizzt! Idioti, dove vi siete cacciati!?"
Zhai si accorse di essere in una stanza chiusa.
"Magia, è chiaro...e ci ha voluti dividere..."
"Una vittima...finalmente! Era da tempo che aspettavo di uccidere
qualcuno." - disse una voce spettrale.
La ragazza si guardò intorno, ma non vide nessuno.
"Dove sei?! Fatti vedere!"
In quel momento la mezza drow notò che la sua ombra si stava
trasformando: essa si erse ed acquistò forma fisica.
"Ora dovrai batterti contro te stessa. Affronta il Demone dell'Ombra!"
Il demone, una volta assunto l'aspetto di Zhai l'attaccò: i
pugnali si incrociarono.
Entrambi si mossero con straordinaria velocità, ed erano
alla pari.
"Sembra perfino che imiti i miei movimenti! Luna crescete!"
Il demone imitò l'attaccò e i due incantesimi si
annullarono a vicenda.
Mentre gli scontri infuriavano Rannek, dopo aver capito che i suoi
compagni non erano più con lui, stava camminando da solo su
un
terreno pianeggiante.
"Per uscire di qui dovrò sconfiggere un avversario. Non
sarà facile, ma ce la devo fare! Altrimenti tutti i miei
sforzi
saranno stati vani!"
"Qur vendenar sin! Afficir!"
Lo spadaccino si voltò: vide una donna esile, anzi
scheletrica,
con la carnagione pallidissima e i capelli bianchi lunghi
e raccolti. Era lei che
avrebbe dovuto sconfiggere.
Lo sguardo del guerriero corse dalla donna alla sua arma: un enorme e
magnifico spadone, fatto d'argento incantato dalla magia.
"Orfon nanon dorinin!"
"Non ho capito una parola, ma non credo che abbia buone intenzioni..."
Con un'agilità straordinaria la donna coprì i
dieci metri
che li separavano con un solo balzo e raggiunse l'umano; Rannek
parò il colpo ma fu spinto all'indietro e riuscì
a stento
a mantenere l'equilibrio; si accorse anche che la spada aveva subito
dei danni.
"Maneggia un'arma micidiale! Ed è anche veloce!"
"Dove sono finito?" - si chiese Illius guardandosi attorno.
Il mago camminò per una decina di metri, poi capì
dov'era
finito: era su una grande roccia pianeggiante di forma quadrata, lunga
una trentina di metri.
"Combatterò qui. Ora, dov'è il mio avversario?"
Una luce accecante risplendette alle sue spalle: era comparso un
demone, pronto ad affrontarlo.
L'essere era alto due metri e mezzo, di aspetto quasi umano, con alcune
differenze: la carnagione era rossa, ma col volto pallido, ed al posto
dei capelli aveva una cresta cremisi.
"Un umano. Che piacere...sfera del caos!"
"Forza riflessa!"
Col suo incantesimo Illius riuscì a respingere la sfera, ma
il
demone si teletrasportò alle sue spalle, lo prese e lo
lanciò via.
"Ha una forza enorme!"
"Raggio paralizzante!"
Il mago parò il colpo, ma il bastone gli cadde; prima che
potesse reagire, il demone lo lanciò via con un'onda d'urto.
"Non sei capace di fare di meglio?" - chiese - "Ammira il mio potere."
Con un gesto il mostro creò una spada fiammeggiante di pura
energia magica.
"Non sottovalutarmi. Anch'io so essere molto pericoloso." -
ribatté il mago richiamando il bastone.
Drizzt invece era alle prese col Guardiano dei Ghiacci: il drow era
riuscito più volte a colpire l'armatura del cane a tre
teste, ma
senza grande risultato; lo strato di ghiaccio era più duro
dell'acciaio.
"Pioggia di stalattiti!" - ruggì il demone sputando verso
l'alto il ghiaccio, che poi prese forma e piovve verso l'elfo.
"Se riuscissi ad avvicinarmi per un po' potrei anche farcela..." -
pensò il guerriero - "Tentiamo! Lampo accecante!"
La luce abbagliò il demone, che dondolò le teste
disorientato.
"Ora!"
L'eroe corse verso il mostro, e non appena fu sotto di lui
creò
delle sfere infuocate che colpirono l'armatura, ma non fu sufficiente:
il ghiaccio resistette.
"Pazzesco!"
Una zampata lo colpì in pieno e lo lanciò via.
"Finirai tra le mie fauci!"
"No! Linguaggio nero!"
Il guerriero usò il suo colpo migliore, centrando in pieno
il
demone: l'armatura, precedentemente indebolita, cominciò ad
essere percorsa da numerose crepe.
"Sta cedendo! Levitazione!"
L'elfo si alzò in volo e sfuggì alle possenti
fauci.
"Non puoi nasconderti!"
"E cosa ti fa pensare che voglia farlo?"
Drizzt annullò l'incantesimo e piovve sulla testa centrale,
tempestandola di spadate, poi piantò una lama in
profondità.
"Palla di fuoco!"
Finalmente il ghiaccio si ruppe.
"NOOOO!"
"Ho sì! E adesso..."
Con un micidiale colpo combinato la testa venne mozzata e cadde a
terra.
Zhai lanciò i suoi coltelli sul demone fatto d'ombra, ma
questi li parò tutti.
"Devo cambiare tattica...per quanto insista, riesce sempre a prevedere
le mie mosse...devo concentrarmi al massimo...l'ho visto fare da
Drizzt moltissime volte..."
La ragazza incrociò i due pugnali.
"Lampo accecante!"
Il bagliore travolse in pieno il demone: la luce fu devastante.
"Vedo che funziona! Dato che sei fatto d'ombra non sopporti la luce!"
La ragazza lo aggredì e lo colpì continuamente
con i
pugnali, poi con un calcio sul mento ed infine dette una pugnalata al
fianco.
Il demone volò per aria e cadde a terra.
"Allora? Piaciuto?"
Il mostro si rialzò, mentre le ferite guarivano.
"No."
Zhai sorrise soddisfatta.
"Sei resistente, ma non hai sangue nelle vene. Peccato. Mi sarei
divertita di più."
La spada d'argento sfiorò il viso di Rannek di pochi
centimetri.
"È velocissima!"
Le due armi si incrociarono: la forza della donna era straordinaria, e
la sua spada era molto più forte di quella dell'umano.
"Aka kir fir! Nandir!"
"Non capisco una parola di quello che dici!"
Lo spadaccino venne disarmato; la donna emise un grido di trionfo e
alzò la sua spada. Prima che potesse farlo, però,
Rannek
le dette un fortissimo pugno sul volto, facendola barcollare.
"La spada non è la mia sola arma, sappilo!"
"Argh!" - ringhiò la donna cercando di colpirlo.
"Devo recuperare la mia arma!"
Il guerriero corse verso la spada, rotolò in avanti e la
riprese.
Il tempo di afferrarla che l'avversaria gli era già addosso.
"Non mi avrai! Onda d'urto!"
L'uomo piroettò su sé stesso e creò
un'ondata di
energia che respinse la donna, che però atterrò
in piedi.
Illius e il suo nemico incrociarono le loro armi: l'aria attorno a loro
era carica di energia.
"Arrenditi umano! La mia magia è più forte!"
"Può darsi! Ma la mia volontà è molto
più forte del tuo potere!"
Con tutta la propria grinta il mago respinse il demone all'indietro.
"Tuono blu!"
Il mostro fu colpito e barcollò.
"Cometa lucente!"
Il raggio brillante venne parato con uno scudo magico.
"Non ti sarà facile prevedere le mie mosse! Io conosco
decine di incantesimi!"
"Non credere di farmi paura! Frusta di fuoco!"
La frusta si avvolse attorno al bastone e dopo una breve prova di forza
il demone ebbe la meglio. Il mago si trovò così
disarmato.
"Senza la tua arma non mi batterai mai!"
"...è più rosso del sangue..."
"Che cosa stai dicendo?"
"...ho bisogno di loro perché mi aiutino a distruggere..."
"Ho, no!"
Il mostro capì le intenzioni dello stregone, ma ormai era
tardi e il mago aveva rapidamente pronunciato la formula.
"FULMINE ROSSO!"
Il raggio scarlatto coprì la distanza in un istante ed
investì il demone. Quando il polverone alzatosi si
diradò
esso giaceva a terra.
"Bene, sembra che abbia vinto."
L'essere cominciò a muoversi.
"No...io sono un signore dei demoni...non mi farò battere da
un umano!"
"Mi dispiace, ma dovrai ricrederti. Sappi che io ed i miei compagni
abbiamo una missione da compiere, e non ci arrenderemo
finché
non l'avremo portata a termine!"
Drizzt scoccò una delle sue frecce contro gli occhi del
demone, ma queste rimbalzarono.
"Il ghiaccio protegge anche quelli...e se..."
I pensieri dell'elfo furono interrotti da una pioggia di schegge di
ghiaccio.
"Scappa, scappa! Ma ti prenderò!"
L'elfo si alzò in volo, per aver così il tempo di
preparare l'incantesimo.
"Devo potenziare le frecce con la Magia del Fuoco...e anche con quella
Nera."
Gli bastarono pochi secondi, ma sentì che le energie
cominciavano a mancargli. La magia stava consumando gran parte delle
sue
forze. Ma aveva con sé il medaglione del coraggio, grande
fonte di potere.
"O la va o la spacca!"
La freccia venne scoccata a mezz'aria verso uno degli occhi, perforando
la corazza di ghiaccio e raggiungendolo. Il demone ululò di
dolore. La protezione dell'intera testa cominciò ad
incrinarsi,
per poi rompersi.
"Adesso!"
L'eroe piovve sul nemico e, come aveva fatto con la testa precedente,
lo decapitò.
Ora era rimasta una sola testa.
"Come osi sfidare uno come me!? Morirai!!!!!"
Perso l'autocontrollo il cane caricò Drizzt, ma l'elfo
circondò le spade con delle fiamme che colpirono in pieno
una
delle zampe: il mostro inciampò e cadde a terra.
Drizzt gli corse incontro e colpì continuamente la testa
rimasta: prima che il demone potesse riprendersi le lame si
conficcarono nel suo cranio. Il mostro lanciò un altro
ruggito di dolore e agitò la testa rimasta, poi si
accasciò a terra, sconfitto.
"Ho vinto." - pensò l'elfo rinfoderando le spade.
"Lame di vento!"
Il Demone dell'Ombra imitò nuovamente l'attacco.
"Non puoi battermi! Sconfiggermi è come sconfiggere te
stessa!"
"E va bene...tu imiti le mie tecniche, ma io ho questo!" -
ribatté l'elfa mostrando l'anello magico che portava al dito
-
"E tu non l'hai considerato!"
Fortificata dalla gemma la ragazza attaccò il demone: si
scambiarono colpi rapidi che fendettero l'aria, e sul suo volto
comparvero i segni dei pugnali; ma alla fine, riuscì a
colpire
il mostro, costringendolo ad indietreggiare.
"Ho..."
"Lampo accecante!"
Il demone fu travolto in pieno.
"Lame di vento!"
Questa volta il colpo non venne imitato, e la creatura volò
per aria per poi ricadere a terra, sconfitta.
Zhai guardò compiaciuta il demone che scompariva e la sua
ombra che ritornava.
Rannek e la sua avversaria si fissarono, ciascuno in attesa della mossa
del nemico.
"Si muove più rapidamente di me, e la sua arma è
micidiale...ma forse...ho trovato!"
Rannek le corse incontro e lei lo imitò; tuttavia il
guerriero
si fermò e lanciò la sua spada, cogliendo di
sorpresa la
donna che riuscì comunque a deviarla. Prima che potesse
riprendersi lo spadaccino le era già addosso, e la
tempestò di pugni.
La donna sputò del sangue e si appoggiò alla
spada, ma
l'uomo non le dette tregua e la colpì ancora con tutta la
sua
grinta. Si sentì il rumore dell'osso del collo che si
spezzava.
"Anf, anf...guanti del potere orchesco, vi devo ancora una volta la
vita!"
La terra tremò dopo l'ennesimo scontro tra raggi di energia.
Per risparmiare le forze il demone aveva annullato la sua spada
infuocata, ed aveva cercato di concentrarsi sul combattimento fisico.
Illius però non era in condizioni migliori: a furia di far
ricorso alla magia aveva perduto gran parte delle sue forze.
"Credo sia giunto il momento di farla finita, umano!"
"E sia!"
I due si concentrarono per qualche istante.
"Fulmine nero!"
"Tuono blu!"
Ci fu una breve prova di forza, poi si scatenò una potente
esplosione. I due rimasero in piedi.
Entrambi erano stati messi a dura prova, ed uno di loro, ormai allo
stremo, cadde a terra.
"Ho vinto! Sei stato sconfitto, umano!"
"Ho...ho perso...ho fallito..."
Le perle magiche cominciarono a brillare.
"Sento il loro potere...esso scorre nelle mie vene..."
Il mago si rialzò, fortificato.
"Cosa?! Ma come fai ad essere in grado di rialzarti?"
Lo stregone puntò il l'indice contro il nemico.
"Non l'ho mai provato. Spero che funzioni."
"Fermo! Che vuoi fare?"
Il dito di Illius cominciò a brillare.
"FASCIO DI LUCE!"
Il raggio splendente volò contro il mostro, colpendolo al
cuore.
Il demone emise un grido spettrale, mentre dalla sua bocca fuoriusciva
dell'aria del colore del sangue; qualche istante dopo
barcollò,
e si accasciò a terra, morto.
Tutti e quattro avevano vinto, sconfiggendo i loro nemici. Ora tutti
loro avevano superato le prove, ed avrebbero ricevuto la loro
ricompensa.
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