Crossover
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Autore: Suikotsu    19/12/2008    3 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 49: LE PROVE

Quasi tutto questo capitolo è stato scritto in un momento di esplosione creativa. Spero che piaccia.

Intanto vorrei ringraziare
XIllidan: No, Onimusha non lo sa, e spiegherò più avanti i motivi.
XBankotsu: Tra non molto saprai che ne sarà del principino...buhahahhahahaha!

E un ringraziamento speciale a Vodia per aver messo la storia tra i preferiti!


Il giorno successivo i guerrieri si alzarono di buon mattino.
"Oggi è il gran giorno." - pensarono.
Dopo essersi preparati, uscirono dalle loro stanze e si diressero verso l'uscita del tempio: lì erano attesi dal maestro,  Geki e Black.
Ad un cenno del monaco davanti ai presenti comparve una grande porta magica, che conduceva alla prigione dove erano rinchiusi dei demoni.
"Rannek, Drizzt, Zhai, Illius: voi quattro avete superato brillantemente i miei allenamenti, dimostrando eccezionali capacità. Ora dovrete superare le prove finali: ognuno di voi si batterà contro un avversario molto potente. Se vincerete riceverete dei nuovi, immensi poteri, ma se fallirete morirete. Qual è la vostra risposta?"
Senza esitare i quattro varcarono la porta luminosa.
"Lo sapevo che non mi avrebbero deluso."
Drizzt si guardò intorno: una fitta nebbia gli impediva di vedere il paesaggio intorno a lui.
"Ragazzi, dobbiamo stare uniti altrimenti rischiamo di perderci...ragazzi? Maledizione!"
L'elfo si accorse di essere solo.
"Ovviamente è un uno contro uno...beh, dov'è il mio avversario?"
Un feroce ruggito alle sue spalle lo costrinse a voltarsi.
Il drow vide una sagoma avvolta dalla nebbia che si ergeva davanti a lui.
"Credo di averlo trovato!"
La nebbia si diradò, e il guerriero poté vedere il suo avversario: era un gigantesco cane a tre teste, alto vari metri e ricoperto da un'armatura di ghiaccio.
"Chi osa disturbare il riposo del Guardiano dei Ghiacci?" - ruggì il mostro.
L'elfo alzò fiero il mento e sguainò le spade.
"Io, Drizzt Do'Urden, ti sfido per ottenere il tuo potere!"
"Quale stolto! Pagherai con la vita la tua arroganza!"
Dalla testa centrale fuoriuscì un vento gelido, che congelò l'aria.
L'elfo fu costretto ad indietreggiare e a creare un cerchio infuocato per disperdere il vento.
"Sarà una battaglia dura."
"Rannek! Illius! Drizzt! Idioti, dove vi siete cacciati!?"
Zhai si accorse di essere in una stanza chiusa.
"Magia, è chiaro...e ci ha voluti dividere..."
"Una vittima...finalmente! Era da tempo che aspettavo di uccidere qualcuno." - disse una voce spettrale.
La ragazza si guardò intorno, ma non vide nessuno.
"Dove sei?! Fatti vedere!"
In quel momento la mezza drow notò che la sua ombra si stava trasformando: essa si erse ed acquistò forma fisica.
"Ora dovrai batterti contro te stessa. Affronta il Demone dell'Ombra!"
Il demone, una volta assunto l'aspetto di Zhai l'attaccò: i pugnali si incrociarono.
Entrambi si mossero con straordinaria velocità, ed erano alla pari.
"Sembra perfino che imiti i miei movimenti! Luna crescete!"
Il demone imitò l'attaccò e i due incantesimi si annullarono a vicenda.
Mentre gli scontri infuriavano Rannek, dopo aver capito che i suoi compagni non erano più con lui, stava camminando da solo su un terreno pianeggiante.
"Per uscire di qui dovrò sconfiggere un avversario. Non sarà facile, ma ce la devo fare! Altrimenti tutti i miei sforzi saranno stati vani!"
"Qur vendenar sin! Afficir!"
Lo spadaccino si voltò: vide una donna esile, anzi scheletrica, con la carnagione pallidissima e i capelli bianchi lunghi e raccolti. Era lei che avrebbe dovuto sconfiggere.
Lo sguardo del guerriero corse dalla donna alla sua arma: un enorme e magnifico spadone, fatto d'argento incantato dalla magia.
"Orfon nanon dorinin!"
"Non ho capito una parola, ma non credo che abbia buone intenzioni..."
Con un'agilità straordinaria la donna coprì i dieci metri che li separavano con un solo balzo e raggiunse l'umano; Rannek parò il colpo ma fu spinto all'indietro e riuscì a stento a mantenere l'equilibrio; si accorse anche che la spada aveva subito dei danni.
"Maneggia un'arma micidiale! Ed è anche veloce!"
"Dove sono finito?" - si chiese Illius guardandosi attorno.
Il mago camminò per una decina di metri, poi capì dov'era finito: era su una grande roccia pianeggiante di forma quadrata, lunga una trentina di metri.
"Combatterò qui. Ora, dov'è il mio avversario?"
Una luce accecante risplendette alle sue spalle: era comparso un demone, pronto ad affrontarlo.
L'essere era alto due metri e mezzo, di aspetto quasi umano, con alcune differenze: la carnagione era rossa, ma col volto pallido, ed al posto dei capelli aveva una cresta cremisi.
"Un umano. Che piacere...sfera del caos!"
"Forza riflessa!"
Col suo incantesimo Illius riuscì a respingere la sfera, ma il demone si teletrasportò alle sue spalle, lo prese e lo lanciò via.
"Ha una forza enorme!"
"Raggio paralizzante!"
Il mago parò il colpo, ma il bastone gli cadde; prima che potesse reagire, il demone lo lanciò via con un'onda d'urto.
"Non sei capace di fare di meglio?" - chiese - "Ammira il mio potere."
Con un gesto il mostro creò una spada fiammeggiante di pura energia magica.
"Non sottovalutarmi. Anch'io so essere molto pericoloso." - ribatté il mago richiamando il bastone.
Drizzt invece era alle prese col Guardiano dei Ghiacci: il drow era riuscito più volte a colpire l'armatura del cane a tre teste, ma senza grande risultato; lo strato di ghiaccio era più duro dell'acciaio.
"Pioggia di stalattiti!" - ruggì il demone sputando verso l'alto il ghiaccio, che poi prese forma e piovve verso l'elfo.
"Se riuscissi ad avvicinarmi per un po' potrei anche farcela..." - pensò il guerriero - "Tentiamo! Lampo accecante!"
La luce abbagliò il demone, che dondolò le teste disorientato.
"Ora!"
L'eroe corse verso il mostro, e non appena fu sotto di lui creò delle sfere infuocate che colpirono l'armatura, ma non fu sufficiente: il ghiaccio resistette.
"Pazzesco!"
Una zampata lo colpì in pieno e lo lanciò via.
"Finirai tra le mie fauci!"
"No! Linguaggio nero!"
Il guerriero usò il suo colpo migliore, centrando in pieno il demone: l'armatura, precedentemente indebolita, cominciò ad essere percorsa da numerose crepe.
"Sta cedendo! Levitazione!"
L'elfo si alzò in volo e sfuggì alle possenti fauci.
"Non puoi nasconderti!"
"E cosa ti fa pensare che voglia farlo?"
Drizzt annullò l'incantesimo e piovve sulla testa centrale, tempestandola di spadate, poi piantò una lama in profondità.
"Palla di fuoco!"
Finalmente il ghiaccio si ruppe.
"NOOOO!"
"Ho sì! E adesso..."
Con un micidiale colpo combinato la testa venne mozzata e cadde a terra.
Zhai lanciò i suoi coltelli sul demone fatto d'ombra, ma questi li parò tutti.
"Devo cambiare tattica...per quanto insista, riesce sempre a prevedere le mie mosse...devo concentrarmi al massimo...l'ho visto fare da Drizzt moltissime volte..."
La ragazza incrociò i due pugnali.
"Lampo accecante!"
Il bagliore travolse in pieno il demone: la luce fu devastante.
"Vedo che funziona! Dato che sei fatto d'ombra non sopporti la luce!"
La ragazza lo aggredì e lo colpì continuamente con i pugnali, poi con un calcio sul mento ed infine dette una pugnalata al fianco.
Il demone volò per aria e cadde a terra.
"Allora? Piaciuto?"
Il mostro si rialzò, mentre le ferite guarivano.
"No."
Zhai sorrise soddisfatta.
"Sei resistente, ma non hai sangue nelle vene. Peccato. Mi sarei divertita di più."
La spada d'argento sfiorò il viso di Rannek di pochi centimetri.
"È velocissima!"
Le due armi si incrociarono: la forza della donna era straordinaria, e la sua spada era molto più forte di quella dell'umano.
"Aka kir fir! Nandir!"
"Non capisco una parola di quello che dici!"
Lo spadaccino venne disarmato; la donna emise un grido di trionfo e alzò la sua spada. Prima che potesse farlo, però, Rannek le dette un fortissimo pugno sul volto, facendola barcollare.
"La spada non è la mia sola arma, sappilo!"
"Argh!" - ringhiò la donna cercando di colpirlo.
"Devo recuperare la mia arma!"
Il guerriero corse verso la spada, rotolò in avanti e la riprese.
Il tempo di afferrarla che l'avversaria gli era già addosso.
"Non mi avrai! Onda d'urto!"
L'uomo piroettò su sé stesso e creò un'ondata di energia che respinse la donna, che però atterrò in piedi.
Illius e il suo nemico incrociarono le loro armi: l'aria attorno a loro era carica di energia.
"Arrenditi umano! La mia magia è più forte!"
"Può darsi! Ma la mia volontà è molto più forte del tuo potere!"
Con tutta la propria grinta il mago respinse il demone all'indietro.
"Tuono blu!"
Il mostro fu colpito e barcollò.
"Cometa lucente!"
Il raggio brillante venne parato con uno scudo magico.
"Non ti sarà facile prevedere le mie mosse! Io conosco decine di incantesimi!"
"Non credere di farmi paura! Frusta di fuoco!"
La frusta si avvolse attorno al bastone e dopo una breve prova di forza il demone ebbe la meglio. Il mago si trovò così disarmato.
"Senza la tua arma non mi batterai mai!"
"...è più rosso del sangue..."
"Che cosa stai dicendo?"
"...ho bisogno di loro perché mi aiutino a distruggere..."
"Ho, no!"
Il mostro capì le intenzioni dello stregone, ma ormai era tardi e il mago aveva rapidamente pronunciato la formula.
"FULMINE ROSSO!"
Il raggio scarlatto coprì la distanza in un istante ed investì il demone. Quando il polverone alzatosi si diradò esso giaceva a terra.
"Bene, sembra che abbia vinto."
L'essere cominciò a muoversi.
"No...io sono un signore dei demoni...non mi farò battere da un umano!"
"Mi dispiace, ma dovrai ricrederti. Sappi che io ed i miei compagni abbiamo una missione da compiere, e non ci arrenderemo finché non l'avremo portata a termine!"
Drizzt scoccò una delle sue frecce contro gli occhi del demone, ma queste rimbalzarono.
"Il ghiaccio protegge anche quelli...e se..."
I pensieri dell'elfo furono interrotti da una pioggia di schegge di ghiaccio.
"Scappa, scappa! Ma ti prenderò!"
L'elfo si alzò in volo, per aver così il tempo di preparare l'incantesimo.
"Devo potenziare le frecce con la Magia del Fuoco...e anche con quella Nera."
Gli bastarono pochi secondi, ma sentì che le energie cominciavano a mancargli. La magia stava consumando gran parte delle sue forze. Ma aveva con sé il medaglione del coraggio, grande fonte di potere.
"O la va o la spacca!"
La freccia venne scoccata a mezz'aria verso uno degli occhi, perforando la corazza di ghiaccio e raggiungendolo. Il demone ululò di dolore. La protezione dell'intera testa cominciò ad incrinarsi, per poi rompersi.
"Adesso!"
L'eroe piovve sul nemico e, come aveva fatto con la testa precedente, lo decapitò.
Ora era rimasta una sola testa.
"Come osi sfidare uno come me!? Morirai!!!!!"
Perso l'autocontrollo il cane caricò Drizzt, ma l'elfo circondò le spade con delle fiamme che colpirono in pieno una delle zampe: il mostro inciampò e cadde a terra.
Drizzt gli corse incontro e colpì continuamente la testa rimasta: prima che il demone potesse riprendersi le lame si conficcarono nel suo cranio. Il mostro lanciò un altro ruggito di dolore e agitò la testa rimasta, poi si accasciò a terra, sconfitto.
"Ho vinto." - pensò l'elfo rinfoderando le spade.
"Lame di vento!"
Il Demone dell'Ombra imitò nuovamente l'attacco.
"Non puoi battermi! Sconfiggermi è come sconfiggere te stessa!"
"E va bene...tu imiti le mie tecniche, ma io ho questo!" - ribatté l'elfa mostrando l'anello magico che portava al dito - "E tu non l'hai considerato!"
Fortificata dalla gemma la ragazza attaccò il demone: si scambiarono colpi rapidi che fendettero l'aria, e sul suo volto comparvero i segni dei pugnali; ma alla fine, riuscì a colpire il mostro, costringendolo ad indietreggiare.
"Ho..."
"Lampo accecante!"
Il demone fu travolto in pieno.
"Lame di vento!"
Questa volta il colpo non venne imitato, e la creatura volò per aria per poi ricadere a terra, sconfitta.
Zhai guardò compiaciuta il demone che scompariva e la sua ombra che ritornava.
Rannek e la sua avversaria si fissarono, ciascuno in attesa della mossa del nemico.
"Si muove più rapidamente di me, e la sua arma è micidiale...ma forse...ho trovato!"
Rannek le corse incontro e lei lo imitò; tuttavia il guerriero si fermò e lanciò la sua spada, cogliendo di sorpresa la donna che riuscì comunque a deviarla. Prima che potesse riprendersi lo spadaccino le era già addosso, e la tempestò di pugni.
La donna sputò del sangue e si appoggiò alla spada, ma l'uomo non le dette tregua e la colpì ancora con tutta la sua grinta. Si sentì il rumore dell'osso del collo che si spezzava.
"Anf, anf...guanti del potere orchesco, vi devo ancora una volta la vita!"
La terra tremò dopo l'ennesimo scontro tra raggi di energia.
Per risparmiare le forze il demone aveva annullato la sua spada infuocata, ed aveva cercato di concentrarsi sul combattimento fisico.
Illius però non era in condizioni migliori: a furia di far ricorso alla magia aveva perduto gran parte delle sue forze.
"Credo sia giunto il momento di farla finita, umano!"
"E sia!"
I due si concentrarono per qualche istante.
"Fulmine nero!"
"Tuono blu!"
Ci fu una breve prova di forza, poi si scatenò una potente esplosione. I due rimasero in piedi.
Entrambi erano stati messi a dura prova, ed uno di loro, ormai allo stremo, cadde a terra.
"Ho vinto! Sei stato sconfitto, umano!"
"Ho...ho perso...ho fallito..."
Le perle magiche cominciarono a brillare.
"Sento il loro potere...esso scorre nelle mie vene..."
Il mago si rialzò, fortificato.
"Cosa?! Ma come fai ad essere in grado di rialzarti?"
Lo stregone puntò il l'indice contro il nemico.
"Non l'ho mai provato. Spero che funzioni."
"Fermo! Che vuoi fare?"
Il dito di Illius cominciò a brillare.
"FASCIO DI LUCE!"
Il raggio splendente volò contro il mostro, colpendolo al cuore.
Il demone emise un grido spettrale, mentre dalla sua bocca fuoriusciva dell'aria del colore del sangue; qualche istante dopo barcollò, e si accasciò a terra, morto.
Tutti e quattro avevano vinto, sconfiggendo i loro nemici. Ora tutti loro avevano superato le prove, ed avrebbero ricevuto la loro ricompensa.





  
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