Tuforu

di speranza_illusione
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-buon giorno- disse la ragazza mentre faceva l'inichino, una norma di fronte ai membri della famiglia reale -mi hanno detto che devo guidarvi fino alla distilleria- -è così- -signore, non credo di riuscire, ho già visto troppi morti, per favore, lasciatemi qui- lo supllicò la ragazza con le lacrime agli occhi. -è necessario capire fino in fondo cosa è successo- -signore, la prego- - mi dispiace. Facciamo in fretta, prima finiamo, prima torniamo a casa, d'accordo?- -io non ho più una casa- -ne avrai un'altra, sono il principe per un motivo- -esattamente: per regalare case a destra e a manca- replicò Jansen -a me ad esempio regalerà la sua villa in campagna, non è fantastico?- -ma non è vero- smentì Brian. -lo so- disse Jansen con aria delusa-almeno ci speravo- - sarà per un'altra volta vecchio mio. Coraggio, andiamo! Celaena, conto su di te, fatti forza- detto questo la marcia ebbe inizio. Dopo poco meno di mezz'ora passati a camminare tra detriti e corpi esanimi arrivarono alla distilleria: diversamente da quasi tutti gli edifici della città, la distilleria non era attaccata ad altre costruzioni, e il principe lo notò. "Strano, molto strano". Brian aveva la faccia contorta di chi sta lottando con se stesso. Jansen lo osservava -Brian, stai bene?- li chiese con aria preoccupata. -sì, solo che c'è qualcosa che non quadra, osserva la distilleria: come può un edificio così distanziato dalle altre case dar fuoco a tutto quello che ha attorno?- -non so spiegarmelo- -e guarda questi corpi- disse mentre indicava i cadaveri intorno a loro -non sono nelle posizioni di chi muore bruciato, ricordate quando la fortezza di Derma è stata distrutta, com'erano i morti? Con i pugni chiusi di fronte a loro, seguitemi!- uscì dalla distilleria e andò a guardare i corpi intorno. NOTA DELL'AUTORE: mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della storia, e soprattutto del mio modo di scrivere visto che vorrei migliorare, le critiche sono molto apprezzate




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