Il sonno accanto ad Edward è una delle esperienze
più dolorose che abbia mai fatto.
Il gelido del suo corpo ha annientato completamente il caldo del
mio,facendomi prendere un bel raffreddore.
Ho svariati dolori ed ematomi sparsi per il corpo probabilmente creati
da una possibile collisione con il braccio del vampiro.
E,come se non bastasse,il suo odore pestilenziale mi ha bruciato le vie
respiratorie creandomi un terribile mal di gola.
Ora quando parlo sento un 'rrrrrrrr' simile al rumore di una motosega.
Ah,quasi dimenticavo,ho scordato di togliermi il trucco ieri ed ora
assomiglio ad un quadro di pablo picasso.
Me ne vado in bagno sbattendo la porta,mi armo di struccante e
dischetti di cotone e provo a rimediare a questo disastro.
Finito il lavoro ritorno in camera ripensando un pò agli
ultimi avvenimenti.
Neanche due mesi fa ero una normalissima ragazza di 17 anni che
frequenta una normalissima scuola in una normalissima cittadina,per
quanto sia normale una che parla con i morti,una scuola infestata da
vampiri e una città dove nove giorni su dieci piove a
dirotto,ed ora,eccomi qui:un licantropo.
ARGH.
Come se non bastasse ho un nuovo ragazzo che mi considera una dea e un
fratello -vampiro- acquisito che si spaccia per una vocina nella mia
testa e mi fa venire un sacco di dubbi.
Ah,poi codesto vampiro fratello ha un vampiro fratello -più
un altro vampiro fratello e due vampire sorelle,più vampiro
mamma e vampiro papà- che ha tentato di violentarmi ed ora
se ne va in giro come se niente fosse,nonostante io sono ovviamente
traumatizzata e non posso staccare le labbra dal mio licantropo ragazzo
senza rivedere gli occhi di questo imbecille.
Non mi ero mai resa conto di quanto la mia vita fosse maledettamente
complicata.
Ok,facciamo un buono proposito:per il mio compleanno la mia vita deve
apparire più...rosea?mah!va bene,rosea mi piace!
Vediamo le fondamentali categorie della vita di un
adolescente:Scuola,Amore,Famiglia,Amici.
Punto uno.
La scuola.
La mia carriera scolastica non è ottima,ma non è
neanche disastrosa.
Ho tutte sufficienze e gli esami di maturità non saranno un
problema.
Ah già,gli esami di maturità...mi ero dimenticata
di questo altro minuscolo problema che fa diventare la mia vita molto
più grigia direi.
MA NON DOBBIAMO PENSARCI!
Non ho affatto voglia di sprecare la mia futura pink-life sui libri (la
renderebbe molto meno pink-life!) perciò saltiamo il punto
uno e diciamo che va bene così come è!
Punto due.
Amore.
ARGH...
Con Paul le cose vanno bene,ci vediamo spessissimo per via del branco e
lui mi ha praticamente divinizzata.
Ma ci sono dei problemi pure qua...
E se Edward avesse ragione?Insomma,lui è EDWARD!L'uomo
perfetto!
E poi,eddy legge nel pensiero...se l'avesse fatto con Paul?
Ma-porca-paletta-auguro-ad-edward-fratello-vampiro-fasullo-una-vita-di-atroci-sofferenze!
Passiamo al punto tre che altrimenti mi deprimo.
Famiglia.
Altra crisi.
Mia nonna mi vuole strega,mio padre licantropo perfetto.
Non sarò mai una strega perfetta come lo era mia madre. MAI.
E non è un eufemismo.
Comincio davvero a credere che sapesse cambiare il tempo,mio padre
devia sempre quando si finisce su quel discorso.
Insomma,che male ci sarebbe se facessi venire un pò di sole?!
E sopratutto non sarò mai neanche un licantropo perfetto.
Non mi sono accorta della presenza di Edward stanotte,non credo che sia
una cosa buona...
...Magari la trasformazione ha saltato un passaggio e ora mi trovo con
l'olfatto che avevo prima. CA-VO-LO.
é-una-probabilità...?
...naaaaaaaaaaa...
Fortunatamente c'è Clara che mi da una mano ogni tanto e
ancora mi devo chiarire la faccenda di edward.
Perchè sicuramente io NON leggo nel pensiero.
Chi vuole essere sentito
viene sentito,chi non vuol essere sentito non viene sentito,conosci
qualcuno che vorrebbe far sentire i propri pensieri,figlia mia?
Mamma,non farmi prendere questi colpi,pensavo fosse Edward...
ohhh,quel ragazzo
è così affascinante!
Mamma ti prego,potrebbe essere tuo figlio...
Amore a quasi 100 anni...
...non lo facevo così vecchio...
Un attimo,ma stavi ascoltando i miei pensieri?
Oh,si...ma non lo faccio
sempre...sta tranquilla...
ok...anzi,NO!non è ok! Cosa intendi dire con 'non lo faccio
sempre'?!Vuol dire che lo fai?!Che l'hai fatto altre volte?!COSA
SAI????DANNATA,DIMMELO!
Non molto,ma credo che
dovresti andarci piano con quel Paul,non credi?
Oh-mia-dea....mamma ho 18 anni!
Non
ancora!....ma,cara,perchè non passiamo al punto quattro?
Questa me la paghi...dannata...aspetta che tiro le quoie e vedi...!
Il punto quattro cara...
Amici.
Escludendo il branco che vedo praticamente ogni giorno rimangono le
gemelle.
E loro non le vedo da tanto (se non si conta l'orario scolastico).
Povere piccole,chissà che cosa staranno combinando ora che
io non ci sono...
Probabilmente Demetra sarà troppo impegnata a maledirmi per
preoccuparsi di che fine abbia fatto io....mmm...e Roxanne?Mi
starà sicuramente aspettando a braccia aaperte e con una
teiera fumante di biscotti sul tavolo.
Un altro punto della mia vita da migliorare.
Oggi è il 4 Ottobre,il mio compleanno è il 25
perciò ho esattamente 21 giorni da dedicare alla mia
future-pink-life!
Renderla pink!...rosea....si,si...si mi piace!Rosea.
ROOOOOOOOOOOSSSSSSSSEAAAA...bwahahahahah...
Amore,deliri?
MAMMA!ok...non devo pensarci...
Allora,direi di iniziare dal punto Quattro.
Bene!ora chiamo le gemelle e dico loro di vestirsi e di aspettarmi
sotto casa loro e...
Non puoi.
Perchè no?
Perchè
staranno a scuola.
Scuola?ma che dici?
Oggi è il 4
Ottobre,giusto?è Lunedì...
...
Tuo padre non si
è svegliato,avrei voluto farlo io,ma è
così dolce quando dorme!
...devo comprarmi una sveglia.
Aggiungilo sulla tua
lista per rendere la tua vita più rosea,che ne dici?
Si ok,ma ora perchè non torni ad essere morta...?
Liberata dall'insistente voce di mia madre nella mia scatola cranica
(traduzione:ho messo Immigrant song dei Led zeppelin al massimo e l'ho
cantata a squarciagola finchè non ha deciso di andarsene)
decido di proseguire la mattinata con un bel biccherone di latte e
cacao accompagnato da un cornetto all'albicocca pre-confezionato.
Non mi disturbo neanche ad andare in camera di mio padre a svegliarlo.
Tanto non lo farebbe.
Ci vuole una sveglia,ma visto che io con le cose che hanno bisogno di
corrente sono negata decido di aspettare che si svegli da solo e
capisca di aver saltato un giorno di lavoro.
Bwahahahah...
...
Uhm. ah. MMMM.
...Che-noia...
Sbuffo sonoramente svuotando il mio bicchierone di latte e cacao,poi
rastrello il fondo con l'aiuto di un cucchiaio. Mi piace rastrellare il
fondo.
Potrei,per esempio,rastrellare il fondo della costa di La push,pulirla
un pò....ma questo implicherebbe fatica. E io odio la fatica.
Lancio un'occhiata all'orologio appeso al muro della cucina:le 11,30.
Non-mi-ricordo-quando-finisce-la-scuola. Cavolo!
Striscio su per le scale e torno in camera mia,mi siedo davanti al
computer e aspetto che si accenda. Cioè molto tempo.
Alla fine,dopo interminabili ore,quando anche internet è
connesso lancio un grido di giubileo:"ERA ORA!"
E con mia grande sorpresa e stupore noto che ho ricevuto un e-mail. E
non da qualche sponsor.
L'indirizzo mi è del tutto nuovo,ma mi ricorda qualcosa. La
apro.
Cara stupida.
Iniziamo bene.
Siamo noi. (Demetra e
Roxanne)
Perchè non
sei venuta a scuola? noi siamo strisciate nell'aula d'informatica
e,sicure che senza di noi ti saresti annoiata ed inchiodata davanti al
computer,ti abbiamo inviato un e-mail colma d'amore e d'affetto.
Oggi ad educazione
fisica abbiamo lanciato pallonate in testa agli altri pure per te,ma
non abbiamo potuto battere i record scolastici. Stupido licantropo.
Dove è finito l'amore e l'affetto...?
Abbiamo detto ai tuoi
professori che gli alieni ti hanno rapita. Mason ci ha creduto. (voleva
chiamare la C.I.A. ma noi gli abbiamo detto che gli alieni si sarebbero
potuti indispettire e distruggergli la casa) HihiHIhiHIhi!
Guai a te se,quando
pomeriggio verremo a casa tua,non ci starai aspettando con una teglia
di biscotti. Al cioccolato.
Ora dobbiamo
andare,è arrivata la professoressa e ci sta urlando di
andarcene. (Roxanne la sta distraendo perciò,se conosco mia
sorella,posso scrivere altre due pagine...circa....ma non ne ho voglia)
Ci vediamo dopo
scuola,diremo alla mamma che andremo a casa tua.
Anzi. RITIRIAMO TUTTO.
Roxanne pensa sarebbe
meglio se tu venissi a casa nostra. Ti veniamo a prendere con la moto.
Cioè,noi
veniamo con la moto e tu ci segui con la jeep.
Baci e cazzotti.
Ps. I biscotti li
vogliamo.
Ecco. So cosa fare.
Vado alla ricerca di farina,uova,burro,zucchero e cacao e mi metto
all'opera.
Finito l'impasto dovrei,in teoria,aspettare una mezzora che si
riposi,ma non ho voglia.
La stendo e faccio delle formine grazie ad una tazza di
caffè e le inforno.
Appena il dolce odore dei miei biscotti si leva dal
forno,automaticamente,sento dei passi scendere di fretta le scale.
"cosa stai cucinando amore mioooooooooo?" mio padre fa capolino dalla
porta della cucina con un sorriso stampato in faccia.
Afferro il mattarello e glielo punto contro "non provare a
toccarli,sono per le gemelle!oggi vado a casa loro a pranzo!"
"ma-ma...." rimane immobile,con gli occhi lucidi "non puoi non farmeli
mangiare!"
"ok" sospiro,arrendendomi "appena suona il timer te ne do uno,per
vedere come sono,ma solo uno"
E appena finisco di parlare si sente un 'driiiin' alle mie spalle.
Prendo i guanti da forno e tolgo uno dei biscotti,il più
malconcio,poi lo do a mio padre. "attento che brucia"
Ma lui no mi ascolto e se lo infila in bocca "è buono"
commenta ingoiando "ma me ne dovresti far assaggiare un altro,per
vedere se sono tutti buoni"
"ora vado a lavarmi ed a vestirmi" gli dico con occhi ridotti in
fessure e i denti digrignati "meglio per te che quanto io torni ci
siano tutti,li ho numerati!Non costringermi ad usare con te la mai
forza licantroposa!"
Faccio un verso indignato e me ne vado in bagno,una doccia invece del
solito bagno,voglio essere veloce. Non mi fido dell'uomo che chiamo
padre.
Mi asciugo i capelli,ma senza voglia,e l'idea che avevo prima di
lisciarli si dissolve in una nuvola di fumo e mi ritrovo,come al
solito,a portarli disordinati.
Me ne vado in camera mia ed inizio ad esplorare fra i cassetti e gli
armadi,alla ricerca di qualcosa che io possa indossare.
Mi infilo una canottiera rossa e sopra una camicetta nera a maniche
corte,che sbottono fino sotto al seno in modo che si possa vedere la
canottiera,un paio di jeans scoloriti e un pò rotti che
infilo dentro degli anfibi lunghi fino al ginocchio.
Mi trucco,mi arrotolo la mia kefiah bianca e nera attorno al collo e
scendo le scale.
Appena varco la soglia della cucina sento una strana aurea.
Inizio a contare i biscotti e noto con orrore che ne manca uno. UNO.
"PAPà!" lui si volta verso di me,con ancora le briciole del
biscotto sulla barba.
"mi serviva qualcosa d'abbinare al caffè!" si lamenta lui
sbattendo i pugni sul tavolo.
A volte mi chiedo chi sia l'adolescente in questa casa.
Dopo innumerevoli lotte con mio padre e angoscianti crisi
adolescenziali (non mie) il campanello di casa si esibisce in un sonoro
"drrrrrrrrrrriiiiiiiiiiiiiiin drooooooooooooooooon" -si. il mio
campanello fa questo suono.- e con l'agilità di un
licantropo (ma va...?) scavalco mio padre,afferro le chiavi della
jeep,i biscotti impacchettati ed infiocchettati e mi precipito ad
aprire.
Quelle due davanti a me non le saluto neanche e mi limito ad agitare la
mano verso mio padre che,dietro le mie spalle,mi urla di rientrare a
casa prima di cena e di non parlare con gli sconosciuti.
Appena chiudo la porta di casa vengo afferrata per le braccia da quei
due mostri.
"non abbiamo i costumi per halloween!" sbuffa Demetra alla mia destra.
"vogliamo fare dolcetto o scherzetto!" continua la gemella alla mia
sinistra.
Io rimango a rifletterci un pò su. Dolcetto o scherzetto.
mmmmm....
"ok" rispondo quando le mie natiche si sono automaticamente posate sul
sedile della Jeep,come non so. "adoro halloween,non so come abbiamo
potuto dimenticarlo"
"giusto!" sorridono le due chiudendo la portiera e salendo sulla loro
moto.
Aspetto che partano e poi le seguo.
Immagino già,tre diciottenni vestite da chissachè
che vanno in giro per Forks urlando 'dolcetto o scherzetto'. Divertente.
Dieci minuti in macchina ed arriviamo davanti casa delle gemelle. Una
bellissima casetta con le pareti bianche,il tetto blu e un giardino
grosso quando casa mia.
"ahhh..." sospiro scendendo dall'auto. "ogni volta che vengo qui mi
sembra che il mondo sia più bello"
"no" risponde decisa Demetra chiudendo la portiera della mia jeep al
posto mio "è che le pareti bianche danno un senso di
luce,è questione d'inganno ottico"
Roxanne le tira un ceffone sulla testa e mette su un aria imbronciata
"DEMETRA!rovini sempre le cose più belle!Le atmosfere
più pacifisticose che ci siano!"
"non credo che pacifisticose sia una parola che esista..." commento io
ridacchiando verso la gemella dai capelli verdi che,per tutta
risposta,alza il faccino all'insù e se ne va con aria
indignata.
Adoro farla infuriare,non succede mai!
Neanche il tempo di mettere piede sul giardino di Casa Desir che
qualcosa di piccolo e meschino si aggrappa alla mia gamba.
No,non è un cane,ne un gatto,ne un ratto di fogna.
é qualcosa di più infimo.
La loro sorellina di sei anni:Andrea.
Andrea è un affarino che mi arriva a metà
coscia,con i capelli lunghi e biondi e due occhioni grigio scuro,con
una passione per i film splatter,le cose carine,i Bow bow e ME.
"tu es devenue haut!"
mi dice stringendo le sue manine al mio polso.
Lancio uno sguardo verso Demetra "sei diventata alta,ha detto..."
borbotta sbuffando andando verso la porta di casa.
"merci beaucoup"
le sorrido io prendendola in braccio.
Merci beoucoup e Bonjour sono le uniche parole in francese che il mio
piccolo cranio è riuscito ad assimilare.
Demetra e il padre,francese,hanno provato più volte a farmi
imparare qualcosa,ma l'interferenze di Roxanne e madre,giapponese,che
volevano a tutti i costi farmi immergere nella cultura nipponica,non mi
hanno permesso di assimilare NIENTE.
Mi faccio trascinare da Andrea verso la porta di casa,dove mi accoglie
il signor Desir con un entusiasta "ciao" all'americana.
Sa delle mie scarse conoscenze linguistiche perciò evita
-per la maggior parte del tempo- di lasciarsi andare il lunghi discorsi
francesi.
Mentre la madre non si prende questo disturbo "Konnichiwa Selynde-chan!"
strilla venendomi incontro fasciata in un kimono viola con decori blu.
"ehm,salve signora..." non riesco a finire che mi zittisce all'istante.
"no-no-no-no!Ti ho detto mille volte di chiamarmi Kimiko!" annuisco
meccanicamente lasciando che il signor Desir prenda il suo posto.
"se vuoi Selynde,puoi chiamarmi con il mio nome di battesimo" non penso
che ne sia molto convinto.. "Pierre"
annuisco e passo oltre,trascinata da un braccio da Roxanne e dall'altro
da Demetra.
Pierre Desir è un uomo sulla quarantina suonata,se li porta
talmente bene che a volte dimentico che è il padre di queste
due piaghe viventi.
Ha i capelli biondi e gli occhi verdi. é un fusto.
Ha un fascino irresistibile,ma ha un carattere iper-severo e l'unico
modo per farlo sciogliere è dargli due bicchieri di vino,non
lo regge.
Le uniche eccezioni per la sua severità sono le tre figlie e
la moglie adorata.
Kimiko Desir. Nome prima di essersi sposata:Kimiko Hyori.
Ha esattamente trentasei anni,ha fatto le gemelle a diciotto,ha i
capelli neri e gli occhi scuri e i classici tratti nipponici. AMA
follemente la sua cultura e non rinuncia ad un viaggio in giappone per
ammirare i ciliegi in fiore.
Adora dipingere e le figlie hanno preso la sua vena
artistica,è il completo opposto del signor Desir e credo che
sia questo che li tiene uniti. Come dice Roxanne:si completano.
Il loro padre è un ex-militare,si sono incontrati durante un
suo viaggio,si sono messi insieme e l'ha sposata in quelli che erano
stati cinque mesi poi se l'è portata via.
Che cosa romantica.
No,dico sul serio! Non ero scettica o sarcastica!
"il pranzo sarà pronto fra poco!" cinguetta la madre delle
gemelle camminando a passi svelti sul parquet scuro della casa.
Demetra mi fa un gesto con la mano e comincia a salire le scale,noi la
seguiamo.
Entrate nella camera delle gemelle mi sembra di stare in un mondo
alternativo.
Metà stanza,e dico metà perchè
è segnata con il nastro adesivo,è tempestata da
poster di gruppi metal e punk,colori unicamente appartenenti alla scala
del blu e molteplici oggetti indefiniti sparsi sul pavimento.
L'altra metà sembra l'unione di una casa da thè
giapponese alla cameretta della più zuccherosa delle
bimbe-barbie. Con toni,ovviamente,rosa.
Ripasso mentalmente le regole delle gemelle e comincio a percorrere
tutta la linea dello schotc.
Faccio molta attenzione a non calpestare le mattonelle nere o la
moquette rosa confetto,infine arrivo a quella che è una
sedia di plastica con lo schienale attaccato al muro.
Alla mia destra c'è Demetra alla mia sinistra Roxanne,come
al solito.
Mi siedo tenendo le gambe attaccate alla sedia,se dolo dovessero
sconfinare dal territorio che è mio di diritto potrei
passare dei seri guai.
Non ho mai avuto il coraggio di farlo,gli sguardi delle due bastano a
mettermi terrore. E c'è da dire che se la madre sentisse
urla e vedesse colare sangue dalla scale si farebbe una sonora risata e
poi direbbe,con aria spensierata,"queste ragazze d'oggi!"
"non credo di poter sopportare oltre tutto questo..." borbotto
lanciando uno sguardo a Demetra sdraiata sul suo morbido letto.
"Cos..?" ma prima che Dem potesse dire altro la loro sorellina si
precipita dentro la stanza violando tutte le quarantasette regole delle
gemelle.
"Selynde,sono buonibuonissimi!" strilla acuta stringendo fra le braccia
il mio sacchetto di biscotti.
E un altra volta nessuna riesce a parlare,ne Roxanne ne la gemella ne
io che ho solo intenzione di ringraziarla.
"Mi canti le canzoni della sirenetta?Al mio compleanno??"
Sgrano gli occhi,mi muoiono le parole in bocca. "ma non senti che
voce?" le dico con voce roca,dovuta al mal di gola che il signorino
Edward Cullen mi ha fatto venire.
"Ma il mio compleanno è fra qualche giorno!" boccheggia la
bestiolina facendosi tremare,a posta,il labbro inferiore. "La tua voce
sarà splenditissima per allora!E così mi canti le
canzoni della sirenetta!"
Demetra sbuffa sonoramente e si avvicina,pericolosamente,alla parte di
camera della sorella. "Te la canto io una canzone!" Strilla afferrando
per il colletto della camicia la sorellina. "INFONDO AL MAR!INFONDO AL
MAR!TU FINIRAI IN FONDO AL MAR!" comincia a cantare trascinando via
Andrea fuori dalla porta,che urla,piange e sbatte i piedi,ma non ha
speranze contro la gemella dai capelli blu.
"Potresti anche cantargli una canzone al suo compleanno..." mormora
Roxanne sfogliando rumorosamente una rivista di belle arti.
Io incrocio le gambe sulla sedia e fisso la chioma blu di Demetra che
non fa altro che ondeggiare da una parte all'altra. "Potrei" rispondo
cominciando a dondolarmi pericolosamente. "è solo che quando
canto mi viene in mente una cosa..."
"Cosa?" chiedono all'unisono le due,una sdraiata sul letto e l'altra
impegnata a tenere la sorellina fuori dalla camera.
"La scuola di musical..."
Loro spalancano gli occhi verdi e Roxanne si lascia sfuggire un urletto
stridulo. "Quello che è anche un'istuto d'arte???"
"Quello dove io e la qui presente idiota vogliamo andare?" un altro
urletto da parte di Roxanne che comincia a saltellare sul letto.
"Bhò...forse..?" Ma si,ma si....è ovvio che
è quello,no? L'aveva detto anche Edward,e
bhè....ho già detto che un essere così
perfetto è impossibile che sbagli?
Comincio a dondolare più velocemente,neanche mi interessa lo
strano cigolio che viene dalla plastica ormai consumata. "è
solo che vorrei tanto andarci,ma lasciare mio padre qui..." faccio
spallucce e finalmente cado dalla sedia.
La punta del mio naso finisce accidentalmente sulle mattonelle nere
e,anche se il resto del mio corpo è adagiato sulla moquette
rosa confetto di Roxanne,l'unica a farmi pagare questo affronto
è Demetra.
Che esegue un perfetto shooting star press.
Ovviamente non mi fa niente,ma rimango ugualmente meravigliata di
quanto sia ricca di risorse questa ragazzina.
"niente?" mi chiede sdraiata sulla mia schiena.
"No niente,però ottima capriola..." Mi alzo senza troppi
problemi,afferro la gemella per la vita e la metto a sedere sul suo
letto sfatto. Il tutto con l'ausilio di una sola mano.
"Me l'ha imparata Roxanne" Ecco,ora si che sono sconvolta.
"Roxanne tu guardi il wrestling?" le domando con gli occhi simili a due
palle da tennis.
Lei alza lo sguardo dalla rivista,con la stessa espressione di una
persona appena uscita da un coma. "Adoro quei micro costumini"
Io rimango leggermente sconvolta dalla rivelazione,ma mi riprendo
subito non appena sento la suoneria del cellulare di Demetra romperci i
timpani. E davvero qualcosa di terrificante.
"Qui parla Demetra" annuisce meccanicamente,come se stesse parlando
d'affari. "Certo,certo,arriveremo subito nel luogo da lei
proposto,certo...con molto piacere,grazie ed arrivederci" Chiude la
chiamata e comincia a fissarci.
"E allora?" le chiedo chinando il capo di lato.
"Mamma ha detto che è pronto" E con molta nonchalance si
alza e se ne va dalla stanza.
Io e Roxanne la seguiamo,ma non appena la mia gamba sbuca fuori dalla
porta Andrea le si attacca come un polpo e mi tocca trascinarla
giù dalle scale.
"Sushi,onigiri e dorayaki per dessert" cinguetta la signora Desir e io
mi lascio scappare un urletto gioioso.
L'ultima volta mi avevano servito escargot. Ho rimesso tutto sulla
tovaglia.
E Pierre non aveva tanto gradito,ma proprio per niente.
Mi siedo fra Demetra e Roxanne,al solito,la metà della
famiglia di destra mi augura buon appetito in giapponese,l'altra in
francese.
Rimango qualche minuto in silenzio,una mia risposta errata potrebbe
essere la scintilla per una faida famigliare.
"Pure a ...voi?" commento in perfetto inglese cercando di evitare
strani accenti e quant'altro.
E funziona,perchè la ciurma comincia a mangiare vorace. E
anche io,destreggiandomi a meraviglia con le bacchette di legno.
Ma manca qualcosa. Qualcosa di piccolo e infimo. Andrea.
Mi sporgo oltre il tavolo cercandola con lo sguardo. "Ma quella
bestiolina di tu sorella dove è andata a infilarsi?" domando
a Demetra,ma non fa in tempo a rispondermi che un urletto stridulo di
pur gioia annunci l'entrata di quel cosino.
Che saltella e strilla tenendo in mano quello che è un
telefono.
"mamma la ziaaaaaaa..." la madre le afferra il telefono dalle mani e il
padre l'afferra al volo,prima che potesse spostare il suo balletto
gioioso sul tavolino.
Ma,come un secondo uragano,anche la versione maxi della peste comincia
a ballettare ed urlare di gioia.
La madre delle gemelle ci volge uno dei suoi più smaglianti
sorrisi. "La zia aspetta un bambino!"
E tutta la gioia che in si scatena a quelle parole per l'arrivo di un
nuovo bebè si contrasta con l'orribile angoscia di una sola
delle persone nella stanza. La mia.
Mi porto istintivamente le mani alla pancia.
Una cosa,che probabilmente rende la mia vita nero pece in vece di
rosa,e che solo mio padre e quelli del branco sanno è il
semplice fatto che io non posso avere figli.
Prima che la storia della licantropi cominciasse in me funzionava
tutto. TUTTO.
Sapevo di tutti gli inconveniente,ed avevo già precisato a
Sam che non avrebbe potuto contare su di me una settimana al mese.
Avevo pensato ad un ritardo,all'inizio. Era già successo che
mi saltasse e,sopratutto,non avevo mai fatto troppo caso al conteggio
dei giorni.
Insomma,quando veniva veniva. Ma dopo anche il secondo mese che non ce
ne era traccia,capii tutto.
Eppure ne volevo uno così tanto.
Alzo lo sguardo verso Andrea,che balla allegra con la madre. I boccoli
biondi,le guance piene,la bocca rossa...
Io ne volevo uno. Almeno uno. Uno che fosse mio.
E adesso perchè mi bruciano gli occhi? perchè mi
sento il volto caldo e umido? Perchè non riesco a respirare
normalmente e il mio cuore non smette di battere?
Roxanne è la prima ad accorgersene. Come al solito. E non
appena mi abbraccia mi sembra stupido continuare a far finta di niente.
E le svelo,a lei ed ai famigliari,che l'unica cosa che io abbi sempre
voluto,l'unica da quando ho memoria,è l'unica che non
potrò mai avere.
Mai.
Noticine a fondo pagina:
Ok. *scoppia a piangere*
Sono tornata dall'oltremondo,più morta che viva,e vi
presento tutta la fragilità e l'istitno mterno della
Lyàn.
Mi sono messa a leggere Breankin Dawn. è ho scoperto una
cosa sconvolgendo sui licantropi.
POSSIBILI SPOILER.
Chi l'avrebbe detto che le licantrope femmine (Leah) non fanno figli?
Ci son rimasta sconvolta.
ma vabhè. Servivarà a deprimere di più
la Lyàn.
FINE.
Mi sono arrivate anche le e-mail *-* che amorini miei grzie a tutti
quelli che mi seguono. E dopo finita la cas degli spiriti ci
sarà anche il sequel *-*
baci e cazzotti.
Ps. Volevo fare un disegnino pure qui,ma ero troppo entusiasta di aver
finalmente finito il chap per mettermi a farlo XD
Pps. Ascoltatevi 'Via del campo' di de andrè. Mi sono
ispirata a quella canzone per le gemelle e la sorellina.
Ppps. La stori d'amore del soldato e la straniere è ripresa
dalla vita reale del fratello di una mia carissima amica. *-*
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