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Autore: GreenHair    28/12/2008    1 recensioni
Non sono mai stata una ragazza normale:fin dall'età di tre anni vedo e parlo con i spettri che si aggirarono per casa. Ma da quando mi hanno detto 'sei un licantropo',bhè...uff...che dire? Non crediamo di esagerare?ci mancano solo i puffi...
Genere: Generale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sonno accanto ad Edward è una delle esperienze più dolorose che abbia mai fatto.
Il gelido del suo corpo ha annientato completamente il caldo del mio,facendomi prendere un bel raffreddore.
Ho svariati dolori ed ematomi sparsi per il corpo probabilmente creati da una possibile collisione con il braccio del vampiro.
E,come se non bastasse,il suo odore pestilenziale mi ha bruciato le vie respiratorie creandomi un terribile mal di gola.
Ora quando parlo sento un 'rrrrrrrr' simile al rumore di una motosega.
Ah,quasi dimenticavo,ho scordato di togliermi il trucco ieri ed ora assomiglio ad un quadro di pablo picasso.
Me ne vado in bagno sbattendo la porta,mi armo di struccante e dischetti di cotone e provo a rimediare a questo disastro.
Finito il lavoro ritorno in camera ripensando un pò agli ultimi avvenimenti.
Neanche due mesi fa ero una normalissima ragazza di 17 anni che frequenta una normalissima scuola in una normalissima cittadina,per quanto sia normale una che parla con i morti,una scuola infestata da vampiri e una città dove nove giorni su dieci piove a dirotto,ed ora,eccomi qui:un licantropo.
ARGH.
Come se non bastasse ho un nuovo ragazzo che mi considera una dea e un fratello -vampiro- acquisito che si spaccia per una vocina nella mia testa e mi fa venire un sacco di dubbi.
Ah,poi codesto vampiro fratello ha un vampiro fratello -più un altro vampiro fratello e due vampire sorelle,più vampiro mamma e vampiro papà- che ha tentato di violentarmi ed ora se ne va in giro come se niente fosse,nonostante io sono ovviamente traumatizzata e non posso staccare le labbra dal mio licantropo ragazzo senza rivedere gli occhi di questo imbecille.
Non mi ero mai resa conto di quanto la mia vita fosse maledettamente complicata.
Ok,facciamo un buono proposito:per il mio compleanno la mia vita deve apparire più...rosea?mah!va bene,rosea mi piace!
Vediamo le fondamentali categorie della vita di un adolescente:Scuola,Amore,Famiglia,Amici.
Punto uno.
La scuola.
La mia carriera scolastica non è ottima,ma non è neanche disastrosa.
Ho tutte sufficienze e gli esami di maturità non saranno un problema.
Ah già,gli esami di maturità...mi ero dimenticata di questo altro minuscolo problema che fa diventare la mia vita molto più grigia direi.
MA NON DOBBIAMO PENSARCI!
Non ho affatto voglia di sprecare la mia futura pink-life sui libri (la renderebbe molto meno pink-life!) perciò saltiamo il punto uno e diciamo che va bene così come è!
Punto due.
Amore.
ARGH...
Con Paul le cose vanno bene,ci vediamo spessissimo per via del branco e lui mi ha praticamente divinizzata.
Ma ci sono dei problemi pure qua...
E se Edward avesse ragione?Insomma,lui è EDWARD!L'uomo perfetto!
E poi,eddy legge nel pensiero...se l'avesse fatto con Paul?
Ma-porca-paletta-auguro-ad-edward-fratello-vampiro-fasullo-una-vita-di-atroci-sofferenze!
Passiamo al punto tre che altrimenti mi deprimo.
Famiglia.
Altra crisi.
Mia nonna mi vuole strega,mio padre licantropo perfetto.
Non sarò mai una strega perfetta come lo era mia madre. MAI.
E non è un eufemismo.
Comincio davvero a credere che sapesse cambiare il tempo,mio padre devia sempre quando si finisce su quel discorso.
Insomma,che male ci sarebbe se facessi venire un pò di sole?!
E sopratutto non sarò mai neanche un licantropo perfetto.
Non mi sono accorta della presenza di Edward stanotte,non credo che sia una cosa buona...
...Magari la trasformazione ha saltato un passaggio e ora mi trovo con l'olfatto che avevo prima. CA-VO-LO.
é-una-probabilità...?
...naaaaaaaaaaa...
Fortunatamente c'è Clara che mi da una mano ogni tanto e ancora mi devo chiarire la faccenda di edward.
Perchè sicuramente io NON leggo nel pensiero.
Chi vuole essere sentito viene sentito,chi non vuol essere sentito non viene sentito,conosci qualcuno che vorrebbe far sentire i propri pensieri,figlia mia?
Mamma,non farmi prendere questi colpi,pensavo fosse Edward...
ohhh,quel ragazzo è così affascinante!
Mamma ti prego,potrebbe essere tuo figlio...
Amore a quasi 100 anni...
...non lo facevo così vecchio...
Un attimo,ma stavi ascoltando i miei pensieri?
Oh,si...ma non lo faccio sempre...sta tranquilla...
ok...anzi,NO!non è ok! Cosa intendi dire con 'non lo faccio sempre'?!Vuol dire che lo fai?!Che l'hai fatto altre volte?!COSA SAI????DANNATA,DIMMELO!
Non molto,ma credo che dovresti andarci piano con quel Paul,non credi?
Oh-mia-dea....mamma ho 18 anni!
Non ancora!....ma,cara,perchè non passiamo al punto quattro?
Questa me la paghi...dannata...aspetta che tiro le quoie e vedi...!
Il punto quattro cara...
Amici.
Escludendo il branco che vedo praticamente ogni giorno rimangono le gemelle.
E loro non le vedo da tanto (se non si conta l'orario scolastico).
Povere piccole,chissà che cosa staranno combinando ora che io non ci sono...
Probabilmente Demetra sarà troppo impegnata a maledirmi per preoccuparsi di che fine abbia fatto io....mmm...e Roxanne?Mi starà sicuramente aspettando a braccia aaperte e con una teiera fumante di biscotti sul tavolo.
Un altro punto della mia vita da migliorare.
Oggi è il 4 Ottobre,il mio compleanno è il 25 perciò ho esattamente 21 giorni da dedicare alla mia future-pink-life!
Renderla pink!...rosea....si,si...si mi piace!Rosea.
ROOOOOOOOOOOSSSSSSSSEAAAA...bwahahahahah...
Amore,deliri?
MAMMA!ok...non devo pensarci...
Allora,direi di iniziare dal punto Quattro.
Bene!ora chiamo le gemelle e dico loro di vestirsi e di aspettarmi sotto casa loro e...
Non puoi.
Perchè no?
Perchè staranno a scuola.
Scuola?ma che dici?
Oggi è il 4 Ottobre,giusto?è Lunedì...
...
Tuo padre non si è svegliato,avrei voluto farlo io,ma è così dolce quando dorme!
...devo comprarmi una sveglia.
Aggiungilo sulla tua lista per rendere la tua vita più rosea,che ne dici?
Si ok,ma ora perchè non torni ad essere morta...?

Liberata dall'insistente voce di mia madre nella mia scatola cranica (traduzione:ho messo Immigrant song dei Led zeppelin al massimo e l'ho cantata a squarciagola finchè non ha deciso di andarsene) decido di proseguire la mattinata con un bel biccherone di latte e cacao accompagnato da un cornetto all'albicocca pre-confezionato.
Non mi disturbo neanche ad andare in camera di mio padre a svegliarlo. Tanto non lo farebbe.
Ci vuole una sveglia,ma visto che io con le cose che hanno bisogno di corrente sono negata decido di aspettare che si svegli da solo e capisca di aver saltato un giorno di lavoro.
Bwahahahah...
...
Uhm. ah. MMMM.
...Che-noia...
Sbuffo sonoramente svuotando il mio bicchierone di latte e cacao,poi rastrello il fondo con l'aiuto di un cucchiaio. Mi piace rastrellare il fondo.
Potrei,per esempio,rastrellare il fondo della costa di La push,pulirla un pò....ma questo implicherebbe fatica. E io odio la fatica.
Lancio un'occhiata all'orologio appeso al muro della cucina:le 11,30. Non-mi-ricordo-quando-finisce-la-scuola. Cavolo!
Striscio su per le scale e torno in camera mia,mi siedo davanti al computer e aspetto che si accenda. Cioè molto tempo.
Alla fine,dopo interminabili ore,quando anche internet è connesso lancio un grido di giubileo:"ERA ORA!"
E con mia grande sorpresa e stupore noto che ho ricevuto un e-mail. E non da qualche sponsor.
L'indirizzo mi è del tutto nuovo,ma mi ricorda qualcosa. La apro.

Cara stupida.

Iniziamo bene.

Siamo noi. (Demetra e Roxanne)
Perchè non sei venuta a scuola? noi siamo strisciate nell'aula d'informatica e,sicure che senza di noi ti saresti annoiata ed inchiodata davanti al computer,ti abbiamo inviato un e-mail colma d'amore e d'affetto.
Oggi ad educazione fisica abbiamo lanciato pallonate in testa agli altri pure per te,ma non abbiamo potuto battere i record scolastici. Stupido licantropo.

Dove è finito l'amore e l'affetto...?

Abbiamo detto ai tuoi professori che gli alieni ti hanno rapita. Mason ci ha creduto. (voleva chiamare la C.I.A. ma noi gli abbiamo detto che gli alieni si sarebbero potuti indispettire e distruggergli la casa) HihiHIhiHIhi!
Guai a te se,quando pomeriggio verremo a casa tua,non ci starai aspettando con una teglia di biscotti. Al cioccolato.
Ora dobbiamo andare,è arrivata la professoressa e ci sta urlando di andarcene. (Roxanne la sta distraendo perciò,se conosco mia sorella,posso scrivere altre due pagine...circa....ma non ne ho voglia)
Ci vediamo dopo scuola,diremo alla mamma che andremo a casa tua.
Anzi. RITIRIAMO TUTTO.
Roxanne pensa sarebbe meglio se tu venissi a casa nostra. Ti veniamo a prendere con la moto.
Cioè,noi veniamo con la moto e tu ci segui con la jeep.
Baci e cazzotti.

Ps. I biscotti li vogliamo.

Ecco. So cosa fare.
Vado alla ricerca di farina,uova,burro,zucchero e cacao e mi metto all'opera.
Finito l'impasto dovrei,in teoria,aspettare una mezzora che si riposi,ma non ho voglia.
La stendo e faccio delle formine grazie ad una tazza di caffè e le inforno.
Appena il dolce odore dei miei biscotti si leva dal forno,automaticamente,sento dei passi scendere di fretta le scale.
"cosa stai cucinando amore mioooooooooo?" mio padre fa capolino dalla porta della cucina con un sorriso stampato in faccia.
Afferro il mattarello e glielo punto contro "non provare a toccarli,sono per le gemelle!oggi vado a casa loro a pranzo!"
"ma-ma...." rimane immobile,con gli occhi lucidi "non puoi non farmeli mangiare!"
"ok" sospiro,arrendendomi "appena suona il timer te ne do uno,per vedere come sono,ma solo uno"
E appena finisco di parlare si sente un 'driiiin' alle mie spalle. Prendo i guanti da forno e tolgo uno dei biscotti,il più malconcio,poi lo do a mio padre. "attento che brucia"
Ma lui no mi ascolto e se lo infila in bocca "è buono" commenta ingoiando "ma me ne dovresti far assaggiare un altro,per vedere se sono tutti buoni"
"ora vado a lavarmi ed a vestirmi" gli dico con occhi ridotti in fessure e i denti digrignati "meglio per te che quanto io torni ci siano tutti,li ho numerati!Non costringermi ad usare con te la mai forza licantroposa!"
Faccio un verso indignato e me ne vado in bagno,una doccia invece del solito bagno,voglio essere veloce. Non mi fido dell'uomo che chiamo padre.
Mi asciugo i capelli,ma senza voglia,e l'idea che avevo prima di lisciarli si dissolve in una nuvola di fumo e mi ritrovo,come al solito,a portarli disordinati.
Me ne vado in camera mia ed inizio ad esplorare fra i cassetti e gli armadi,alla ricerca di qualcosa che io possa indossare.
Mi infilo una canottiera rossa e sopra una camicetta nera a maniche corte,che sbottono fino sotto al seno in modo che si possa vedere la canottiera,un paio di jeans scoloriti e un pò rotti che infilo dentro degli anfibi lunghi fino al ginocchio.
Mi trucco,mi arrotolo la mia kefiah bianca e nera attorno al collo e scendo le scale.
Appena varco la soglia della cucina sento una strana aurea.
Inizio a contare i biscotti e noto con orrore che ne manca uno. UNO.
"PAPà!" lui si volta verso di me,con ancora le briciole del biscotto sulla barba.
"mi serviva qualcosa d'abbinare al caffè!" si lamenta lui sbattendo i pugni sul tavolo.
A volte mi chiedo chi sia l'adolescente in questa casa.

Dopo innumerevoli lotte con mio padre e angoscianti crisi adolescenziali (non mie) il campanello di casa si esibisce in un sonoro "drrrrrrrrrrriiiiiiiiiiiiiiin drooooooooooooooooon" -si. il mio campanello fa questo suono.- e con l'agilità di un licantropo (ma va...?) scavalco mio padre,afferro le chiavi della jeep,i biscotti impacchettati ed infiocchettati e mi precipito ad aprire.
Quelle due davanti a me non le saluto neanche e mi limito ad agitare la mano verso mio padre che,dietro le mie spalle,mi urla di rientrare a casa prima di cena e di non parlare con gli sconosciuti.
Appena chiudo la porta di casa vengo afferrata per le braccia da quei due mostri.
"non abbiamo i costumi per halloween!" sbuffa Demetra alla mia destra.
"vogliamo fare dolcetto o scherzetto!" continua la gemella alla mia sinistra.
Io rimango a rifletterci un pò su. Dolcetto o scherzetto. mmmmm....
"ok" rispondo quando le mie natiche si sono automaticamente posate sul sedile della Jeep,come non so. "adoro halloween,non so come abbiamo potuto dimenticarlo"
"giusto!" sorridono le due chiudendo la portiera e salendo sulla loro moto.
Aspetto che partano e poi le seguo.
Immagino già,tre diciottenni vestite da chissachè che vanno in giro per Forks urlando 'dolcetto o scherzetto'. Divertente.
Dieci minuti in macchina ed arriviamo davanti casa delle gemelle. Una bellissima casetta con le pareti bianche,il tetto blu e un giardino grosso quando casa mia.
"ahhh..." sospiro scendendo dall'auto. "ogni volta che vengo qui mi sembra che il mondo sia più bello"
"no" risponde decisa Demetra chiudendo la portiera della mia jeep al posto mio "è che le pareti bianche danno un senso di luce,è questione d'inganno ottico"
Roxanne le tira un ceffone sulla testa e mette su un aria imbronciata "DEMETRA!rovini sempre le cose più belle!Le atmosfere più pacifisticose che ci siano!"
"non credo che pacifisticose sia una parola che esista..." commento io ridacchiando verso la gemella dai capelli verdi che,per tutta risposta,alza il faccino all'insù e se ne va con aria indignata.
Adoro farla infuriare,non succede mai!
Neanche il tempo di mettere piede sul giardino di Casa Desir che qualcosa di piccolo e meschino si aggrappa alla mia gamba.
No,non è un cane,ne un gatto,ne un ratto di fogna. é qualcosa di più infimo.
La loro sorellina di sei anni:Andrea.
Andrea è un affarino che mi arriva a metà coscia,con i capelli lunghi e biondi e due occhioni grigio scuro,con una passione per i film splatter,le cose carine,i Bow bow e ME.
"tu es devenue haut!" mi dice stringendo le sue manine al mio polso.
Lancio uno sguardo verso Demetra "sei diventata alta,ha detto..." borbotta sbuffando andando verso la porta di casa.
"merci beaucoup" le sorrido io prendendola in braccio.
Merci beoucoup e Bonjour sono le uniche parole in francese che il mio piccolo cranio è riuscito ad assimilare.
Demetra e il padre,francese,hanno provato più volte a farmi imparare qualcosa,ma l'interferenze di Roxanne e madre,giapponese,che volevano a tutti i costi farmi immergere nella cultura nipponica,non mi hanno permesso di assimilare NIENTE.
Mi faccio trascinare da Andrea verso la porta di casa,dove mi accoglie il signor Desir con un entusiasta "ciao" all'americana.
Sa delle mie scarse conoscenze linguistiche perciò evita -per la maggior parte del tempo- di lasciarsi andare il lunghi discorsi francesi.
Mentre la madre non si prende questo disturbo "Konnichiwa Selynde-chan!" strilla venendomi incontro fasciata in un kimono viola con decori blu.
"ehm,salve signora..." non riesco a finire che mi zittisce all'istante.
"no-no-no-no!Ti ho detto mille volte di chiamarmi Kimiko!" annuisco meccanicamente lasciando che il signor Desir prenda il suo posto.
"se vuoi Selynde,puoi chiamarmi con il mio nome di battesimo" non penso che ne sia molto convinto.. "Pierre" annuisco e passo oltre,trascinata da un braccio da Roxanne e dall'altro da Demetra.
Pierre Desir è un uomo sulla quarantina suonata,se li porta talmente bene che a volte dimentico che è il padre di queste due piaghe viventi.
Ha i capelli biondi e gli occhi verdi. é un fusto.
Ha un fascino irresistibile,ma ha un carattere iper-severo e l'unico modo per farlo sciogliere è dargli due bicchieri di vino,non lo regge.
Le uniche eccezioni per la sua severità sono le tre figlie e la moglie adorata.
Kimiko Desir. Nome prima di essersi sposata:Kimiko Hyori.
Ha esattamente trentasei anni,ha fatto le gemelle a diciotto,ha i capelli neri e gli occhi scuri e i classici tratti nipponici. AMA follemente la sua cultura e non rinuncia ad un viaggio in giappone per ammirare i ciliegi in fiore.
Adora dipingere e le figlie hanno preso la sua vena artistica,è il completo opposto del signor Desir e credo che sia questo che li tiene uniti. Come dice Roxanne:si completano.
Il loro padre è un ex-militare,si sono incontrati durante un suo viaggio,si sono messi insieme e l'ha sposata in quelli che erano stati cinque mesi poi se l'è portata via.
Che cosa romantica.
No,dico sul serio! Non ero scettica o sarcastica!
"il pranzo sarà pronto fra poco!" cinguetta la madre delle gemelle camminando a passi svelti sul parquet scuro della casa.
Demetra mi fa un gesto con la mano e comincia a salire le scale,noi la seguiamo.
Entrate nella camera delle gemelle mi sembra di stare in un mondo alternativo.
Metà stanza,e dico metà perchè è segnata con il nastro adesivo,è tempestata da poster di gruppi metal e punk,colori unicamente appartenenti alla scala del blu e molteplici oggetti indefiniti sparsi sul pavimento.
L'altra metà sembra l'unione di una casa da thè giapponese alla cameretta della più zuccherosa delle bimbe-barbie. Con toni,ovviamente,rosa.
Ripasso mentalmente le regole delle gemelle e comincio a percorrere tutta la linea dello schotc.
Faccio molta attenzione a non calpestare le mattonelle nere o la moquette rosa confetto,infine arrivo a quella che è una sedia di plastica con lo schienale attaccato al muro.
Alla mia destra c'è Demetra alla mia sinistra Roxanne,come al solito.
Mi siedo tenendo le gambe attaccate alla sedia,se dolo dovessero sconfinare dal territorio che è mio di diritto potrei passare dei seri guai.
Non ho mai avuto il coraggio di farlo,gli sguardi delle due bastano a mettermi terrore. E c'è da dire che se la madre sentisse urla e vedesse colare sangue dalla scale si farebbe una sonora risata e poi direbbe,con aria spensierata,"queste ragazze d'oggi!"
"non credo di poter sopportare oltre tutto questo..." borbotto lanciando uno sguardo a Demetra sdraiata sul suo morbido letto.
"Cos..?" ma prima che Dem potesse dire altro la loro sorellina si precipita dentro la stanza violando tutte le quarantasette regole delle gemelle.
"Selynde,sono buonibuonissimi!" strilla acuta stringendo fra le braccia il mio sacchetto di biscotti.
E un altra volta nessuna riesce a parlare,ne Roxanne ne la gemella ne io che ho solo intenzione di ringraziarla.
"Mi canti le canzoni della sirenetta?Al mio compleanno??"
Sgrano gli occhi,mi muoiono le parole in bocca. "ma non senti che voce?" le dico con voce roca,dovuta al mal di gola che il signorino Edward Cullen mi ha fatto venire.
"Ma il mio compleanno è fra qualche giorno!" boccheggia la bestiolina facendosi tremare,a posta,il labbro inferiore. "La tua voce sarà splenditissima per allora!E così mi canti le canzoni della sirenetta!"
Demetra sbuffa sonoramente e si avvicina,pericolosamente,alla parte di camera della sorella. "Te la canto io una canzone!" Strilla afferrando per il colletto della camicia la sorellina. "INFONDO AL MAR!INFONDO AL MAR!TU FINIRAI IN FONDO AL MAR!" comincia a cantare trascinando via Andrea fuori dalla porta,che urla,piange e sbatte i piedi,ma non ha speranze contro la gemella dai capelli blu.
"Potresti anche cantargli una canzone al suo compleanno..." mormora Roxanne sfogliando rumorosamente una rivista di belle arti.
Io incrocio le gambe sulla sedia e fisso la chioma blu di Demetra che non fa altro che ondeggiare da una parte all'altra. "Potrei" rispondo cominciando a dondolarmi pericolosamente. "è solo che quando canto mi viene in mente una cosa..."
"Cosa?" chiedono all'unisono le due,una sdraiata sul letto e l'altra impegnata a tenere la sorellina fuori dalla camera.
"La scuola di musical..."
Loro spalancano gli occhi verdi e Roxanne si lascia sfuggire un urletto stridulo. "Quello che è anche un'istuto d'arte???"
"Quello dove io e la qui presente idiota vogliamo andare?" un altro urletto da parte di Roxanne che comincia a saltellare sul letto.
"Bhò...forse..?" Ma si,ma si....è ovvio che è quello,no? L'aveva detto anche Edward,e bhè....ho già detto che un essere così perfetto è impossibile che sbagli?
Comincio a dondolare più velocemente,neanche mi interessa lo strano cigolio che viene dalla plastica ormai consumata. "è solo che vorrei tanto andarci,ma lasciare mio padre qui..." faccio spallucce e finalmente cado dalla sedia.
La punta del mio naso finisce accidentalmente sulle mattonelle nere e,anche se il resto del mio corpo è adagiato sulla moquette rosa confetto di Roxanne,l'unica a farmi pagare questo affronto è Demetra.
Che esegue un perfetto shooting star press.
Ovviamente non mi fa niente,ma rimango ugualmente meravigliata di quanto sia ricca di risorse questa ragazzina.
"niente?" mi chiede sdraiata sulla mia schiena.
"No niente,però ottima capriola..." Mi alzo senza troppi problemi,afferro la gemella per la vita e la metto a sedere sul suo letto sfatto. Il tutto con l'ausilio di una sola mano.
"Me l'ha imparata Roxanne" Ecco,ora si che sono sconvolta.
"Roxanne tu guardi il wrestling?" le domando con gli occhi simili a due palle da tennis.
Lei alza lo sguardo dalla rivista,con la stessa espressione di una persona appena uscita da un coma. "Adoro quei micro costumini"
Io rimango leggermente sconvolta dalla rivelazione,ma mi riprendo subito non appena sento la suoneria del cellulare di Demetra romperci i timpani. E davvero qualcosa di terrificante.
"Qui parla Demetra" annuisce meccanicamente,come se stesse parlando d'affari. "Certo,certo,arriveremo subito nel luogo da lei proposto,certo...con molto piacere,grazie ed arrivederci" Chiude la chiamata e comincia a fissarci.
"E allora?" le chiedo chinando il capo di lato.
"Mamma ha detto che è pronto" E con molta nonchalance si alza e se ne va dalla stanza.
Io e Roxanne la seguiamo,ma non appena la mia gamba sbuca fuori dalla porta Andrea le si attacca come un polpo e mi tocca trascinarla giù dalle scale.
"Sushi,onigiri e dorayaki per dessert" cinguetta la signora Desir e io mi lascio scappare un urletto gioioso.
L'ultima volta mi avevano servito escargot. Ho rimesso tutto sulla tovaglia.
E Pierre non aveva tanto gradito,ma proprio per niente.
Mi siedo fra Demetra e Roxanne,al solito,la metà della famiglia di destra mi augura buon appetito in giapponese,l'altra in francese.
Rimango qualche minuto in silenzio,una mia risposta errata potrebbe essere la scintilla per una faida famigliare.
"Pure a ...voi?" commento in perfetto inglese cercando di evitare strani accenti e quant'altro.
E funziona,perchè la ciurma comincia a mangiare vorace. E anche io,destreggiandomi a meraviglia con le bacchette di legno.
Ma manca qualcosa. Qualcosa di piccolo e infimo. Andrea.
Mi sporgo oltre il tavolo cercandola con lo sguardo. "Ma quella bestiolina di tu sorella dove è andata a infilarsi?" domando a Demetra,ma non fa in tempo a rispondermi che un urletto stridulo di pur gioia annunci l'entrata di quel cosino.
Che saltella e strilla tenendo in mano quello che è un telefono.
"mamma la ziaaaaaaa..." la madre le afferra il telefono dalle mani e il padre l'afferra al volo,prima che potesse spostare il suo balletto gioioso sul tavolino.
Ma,come un secondo uragano,anche la versione maxi della peste comincia a ballettare ed urlare di gioia.
La madre delle gemelle ci volge uno dei suoi più smaglianti sorrisi. "La zia aspetta un bambino!"
E tutta la gioia che in si scatena a quelle parole per l'arrivo di un nuovo bebè si contrasta con l'orribile angoscia di una sola delle persone nella stanza. La mia.
Mi porto istintivamente le mani alla pancia.
Una cosa,che probabilmente rende la mia vita nero pece in vece di rosa,e che solo mio padre e quelli del branco sanno è il semplice fatto che io non posso avere figli.
Prima che la storia della licantropi cominciasse in me funzionava tutto. TUTTO.
Sapevo di tutti gli inconveniente,ed avevo già precisato a Sam che non avrebbe potuto contare su di me una settimana al mese.
Avevo pensato ad un ritardo,all'inizio. Era già successo che mi saltasse e,sopratutto,non avevo mai fatto troppo caso al conteggio dei giorni.
Insomma,quando veniva veniva. Ma dopo anche il secondo mese che non ce ne era traccia,capii tutto.
Eppure ne volevo uno così tanto.
Alzo lo sguardo verso Andrea,che balla allegra con la madre. I boccoli biondi,le guance piene,la bocca rossa...
Io ne volevo uno. Almeno uno. Uno che fosse mio.
E adesso perchè mi bruciano gli occhi? perchè mi sento il volto caldo e umido? Perchè non riesco a respirare normalmente e il mio cuore non smette di battere?
Roxanne è la prima ad accorgersene. Come al solito. E non appena mi abbraccia mi sembra stupido continuare a far finta di niente.
E le svelo,a lei ed ai famigliari,che l'unica cosa che io abbi sempre voluto,l'unica da quando ho memoria,è l'unica che non potrò mai avere.
Mai.

Noticine a fondo pagina:
Ok. *scoppia a piangere*
Sono tornata dall'oltremondo,più morta che viva,e vi presento tutta la fragilità e l'istitno mterno della Lyàn.
Mi sono messa a leggere Breankin Dawn. è ho scoperto una cosa sconvolgendo sui licantropi.
POSSIBILI SPOILER.
Chi l'avrebbe detto che le licantrope femmine (Leah) non fanno figli? Ci son rimasta sconvolta.
ma vabhè. Servivarà a deprimere di più la Lyàn.
FINE.
Mi sono arrivate anche le e-mail *-* che amorini miei grzie a tutti quelli che mi seguono. E dopo finita la cas degli spiriti ci sarà anche il sequel *-*
baci e cazzotti.

Ps. Volevo fare un disegnino pure qui,ma ero troppo entusiasta di aver finalmente finito il chap per mettermi a farlo XD
Pps. Ascoltatevi 'Via del campo' di de andrè. Mi sono ispirata a quella canzone per le gemelle e la sorellina.
Ppps. La stori d'amore del soldato e la straniere è ripresa dalla vita reale del fratello di una mia carissima amica. *-*
  
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