CA Fucking Christmas CarolC
The
Phantom Of Present
Christmas
Resto per qualche istante immobile e ad occhi sgranati ad
osservare questo nuovo individuo.
Chi ha inviato gli spiriti deve star davvero poco bene…
Davanti a me, svolazzando a testa in giù, c’è sempre Brian
che però ha abbandonato il suo vestiario vittoriano optando per uno stile più
moderno.
Sarebbe quasi credibile, se solo non indossasse un
cappello idiota con tanto di palla batuffolosa sulla punta della testa.
Anche se ragionandoci, stando a testa in giù, quel
berretto dovrebbe cadere, dato le leggi gravitazionali…
-Gerard, sono qui per farti vedere cosa ti perderesti se
davvero non ti presentassi alla festicciola di domani.-
Sbatto le palpebre per riprendermi dai miei pensieri e lui
mi afferra per il pigiama, trasportandomi per le vie di Belleville fino ad
appoggiarmi delicatamente dentro un salotto molto famigliare.
Il salotto di casa Iero…
Mi guardo intorno e mi accorgo di essere seduto sopra il
tavolo apparecchiato di calici di spumante e strani dolcetti.
Jamia mi passa di fianco e si dirige verso la porta,
mentre Frank arriva ed allunga la mano verso la mia.
Faccio per afferrargliela intanto che un sorriso enorme mi
si disegna sulle labbra, ma vengo attraversato.
Il suo unico scopo era rubare un cioccolatino dalla
scatola dove io avevo appoggiato la mano.
Un vociare allegro mi arriva alle orecchie e Frank si
volta afflitto verso la porta, incrociando il mio sguardo invisibile.
Nei suoi occhi vedo calare una sorta di pesante tristezza,
alimentata dal luccichio di lacrime che vorrebbero scorrergli lungo le guance.
Sento Jamia chiamare suo marito per avvisarlo degli
ospiti, ma lui rimane fermo sul posto a fissarmi senza vedermi.
“Gee non è venuto, smettila di sperarci stupido idiota.”
Lo sussurra a denti stretti, facendomi raggelare solo un
secondo prima di simulare una risata gioiosa e correre dal resto della band.
Osservo il gruppo arrivare davanti a me e sedersi sui
divani, stringendo fra le mani borse piene di regali.
Ray sospira e tira fuori un regalino per poi infilarselo
in tasca.
“Gerard non c’è, quindi questo dovrò darglielo di
persona.”
Brian mi arriva accanto e cerca invano di rubare delle
caramelle, cosa impossibile per uno spirito.
-Se tu fossi con loro, Gerard, forse potresti aprire
quella scatola e scambiare altri regali. Non ti dispiace non essere lì?-
Scuoto la testa alla sua affermazione, restando con lo
sguardo fisso su Frank che continua a fingere di essere allegro.
Forse gli altri non se ne accorgeranno, ma io lo bene cosa
gli passa per la testa.
-E Frank..? Frank se la prenderà molto per la mia
assenza?-
Quando lo chiedo Brian sghignazza e si va ad appendere al
lampadario, proprio sopra tutti i ragazzi.
Mi alzo e a passi veloci arrivo al divano dove Frank si è
accomodato a scartare il regalo di Mikey.
La cosa bella è che non borbotta solo nel sonno, ma anche
quando pensa…
Per questo ora che non puo’ accorgersi che ho l’orecchio
attaccato alle sue labbra, posso sentire distintamente cosa sta blaterando.
“Oh sì, ovvio che Ray potrà dargli il suo regalo. Io
invece che me ne faccio? Lo butto, certo…”
Gli passo le dita frai capelli senza veramente sfiorarli,
volendo quasi rassicurarlo.
Nemmeno io potrò darti il mio regalo Frank, non devi
tormentarti così…
Devi smetterla di pensare a me e vivere con Jamia, non lo
capisci stupido nanetto?
Credevo che ormai mi avessi cancellato dalla tua vita, o
almeno me lo avevi urlato addosso.
-Parlano di te, li senti? Credi che non vedendoti si
divertiranno di più?-
Brian attira la mia attenzione e riesco a sentire gli
altri che raccontano di come ho guidato il Go-Kart settimana scorsa.
Ma Iero invece borbotta qualcosa riguardo a quando gli ho
stretto la mano prima di farci fotografare con indosso i caschi.
Avrei voluto non lasciare mai andare le sue dita nemmeno
quando ci hanno scattato la foto, immortalandoci così distanti nonostante ci
separassero solo pochi centimetri.
All’improvviso tutti scompaiono e vedo Frank seduto sul
tappeto a fissare le luci lampeggianti dell’albero, come gli è sempre piaciuto
fare da quando lo conosco.
Jamia si abbassa verso di lui e gli accarezza le spalle,
notando che fra le mani tiene un piccolo pacco blu.
“Tesoro… Quello ti sei dimenticato di darlo a qualcuno?”
Lui sussulta e poi si rannicchia, allontanandosela di
dosso forse per non farle vedere quanto stia tremando.
“Questo… No. È solo che era per Gerard e…”
Il viso di Jamia si rabbuia improvvisamente e si allontana
dal marito stringendo i pugni.
Le sue urla invadono il salotto e Frank si alza
rispondendole con lo stesso tono poco gentile, fino a che lei scoppia in
lacrime.
Resto lì come un ebete a fissare il loro litigio causato
da me e un senso di leggerezza m’invade il petto.
-Stanno litigando per la tua assenza…-
Quel rincoglionito del fantasma come al solito tira le
conclusioni senza aver capito una beata sega, per poi trasportarmi via da lì.
E così una ad una visito le case degli altri miei amici,
notando che se ne stanno tranquilli con le loro famiglie senza nemmeno pensare
a me.
Tranne Mikey, che ovviamente per Natale voleva vedermi.
E Brian ne tira fuori esiti alquanto sbagliati, dato che
nessuno si è fatto molti problemi non vedendomi.
Ma quello che ho visto a casa di Frank mi è bastato…
Ciò vuol dire che se io non mi presentassi alla festa lui
litigherebbe con sua moglie, nonostante i miei fottuti sforzi di stargli
lontano.
Se andassi o no, non cambierebbe nulla.
Lui penserà comunque a me e al mio essere così
terribilmente assente dalla sua vita.
Come un veleno che ormai non puoi più espellere dal suo
corpo.
Senza accorgermene mi ritrovo ancora a svolazzare sopra i
tetti di Belleville, fino ad arrivare alla statale dove Brian comincia a
prendere velocità.
-Dove andiamo adesso…?-
La mia domanda si disperde nell’aria gelida, mentre
sfrecciamo chissà dove.
Brian se la ride tranquillo senza dire nulla per darmi una
spiegazione e comincia anche a darmi fastidio.
Per quanto ami la suspance, ora inizia a stancarmi.
Poi ecco che cado a terra per l’ennesima volta e mi
ritrovo incastrato in un cespuglio di rovi, che per fortuna passano attraverso
il mio corpo come se non esistessi.
Strano… Finora ho sempre toccato le cose, ma non le
persone.
Mi guardo intorno e il fantasma è scomparso, probabilmente
perché deve cambiarsi il costume e sostituirlo con uno più adatto al tempo in
cui ci troviamo.
Noto così che sono in un cimitero, proprio come accade a
Scrooge con il suo viaggio in compagnia dell’ultimo spirito.
Beh, che morirò da solo lo so anche io, non c’era bisogno
di portarmi fin qui.
Questa storia sta prendendo una curva troppo prevedibile e
ciò è davvero noioso.
-Gerard… Non siamo qui per vedere le lapidi.-
Una voce fin troppo familiare mi arriva alle orecchie e
alzando lo sguardo mi ritrovo davanti il nuovo spirito.
-Io sono il fantasma del Natale Futuro!-
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Ecco il terzo capitolo di un inutile racconto natalizio…
Ammetto che lo sto scrivendo solo per divertimento
personale, quindi non èun granchè!
Ma tutto insieme avrà un senso, anche se presi i capitoli
uno per uno sembrano solo storielle di una bambinetta dell’asilo… ç__ç
Comunque complimenti a chi ha letto!
Spero si possa capire qualcosa!! XD
Ciao ciaoooooo…
XOXO
Miky