Cap 17
“Qual è stata la
condanna. Devo saperlo” Sakura strinse le mani e alzò lo sguardo verso l’Hokage.
Iniziò a tremare impercettibilmente, stando seduta sulla
sedia, e le mani stavano sudando freddo per la tensione e l’ansia. L’attesa di
sapere cosa avrebbe risposto Tsunade la stava divorando dall’interno. Un’attesa
che parve infinita. Il tempo scorreva troppo lentamente. Aveva la sensazione
che fosse seduta su quella sedia ormai da giorni. Ferma. Immobile come una
statua di pietra. Intorno lei c’era solo silenzio. Un silenzio insopportabile.
Quasi chiassoso. Se non avesse mantenuto il suo autocontrollo, avrebbe urlato ai quattro venti tutta la sua
frustrazione e la sua rabbia al mondo
intero.
Tutta quella situazione le parve incredibile. Irrealistica.
Da film di fantascienza. Sasuke che veniva condannato. Naruto che cercava di
tenersi a distanza da lei. Era…era….assurdo, pensò tra se e se la kunoichi.
Ma, pensandoci bene, quella situazione iniziò a sembrarle
più realistica di quanto potesse pensare.
Sasuke è stato condannato per dei reato che ha
effettivamente commesso. A messo a soqquadro il mondo ninja soltanto per il proprio
egoismo e per il desiderio di vendetta. Era ovvio che, prima o poi, ne avrebbe
pagato le conseguenze.
Per quanto riguarda Naruto, invece, non era il caso di
pensarci. Molte, troppe domande vorticavano nella sua mente, in cerca di
risposta.
Adesso doveva pensare a Sasuke, Capire cosa gli fosse accaduto, dove si trovasse, se stesse
bene oppure no.
Insomma, doveva sapere la verità.
Kakashi fece un cenno di assenso che fece intuire a Tsunade
che era arrivato il momento. La parte difficile della conversazione stava per
arrivare. La donna si avvicinò lentamente alla sua allieva, incrociando il suo
sguardo calmo con il suo tremante e leggermente lucido per colpa delle lacrime,
fece un breve sospiro ed iniziò:
“I 5 Kage e la giuria
hanno deciso che……”
“Sentenza”
In quel momento, la kunoichi stava pregando per l’amico. Per
il suo compagno di squadra. Per Sasuke.
Non riusciva neanche ad immaginare quale potesse essere la
sentenza. A quale prezzo avrebbe pagato tutti gli sbagli commessi in passato.
Considerando tutto ciò che ha fatto dal
momento della sua fuga dal villaggio,
tutte le persone che ha ucciso e che ha tentato di uccidere, consumato
dal suo desiderio di vendetta, questa volta non se la sarebbe cavata tanto
facilmente.
Si sentiva impotente. Tutto quello che poteva fare in quel
momento era pregare e sperare che i giudici fossero stati clementi con lui.
“………Sasuke Uchiha,
colpevole per aver ucciso Danzo Shimura e per il tentato omicidio dei Kage
presenti al Summit, verrà rinchiuso nella prigione di Hozukijou, meglio nota
come la “Prigione Insanguinata” del villaggio dell’Erba, per un’anno a partire
dal giorno della sentenza” fini di esclamare l’Hokage, mantenendo un tono
professionale e distaccato.
Sakura fece un sospiro di sollievo. Si sentì subito più
sollevata. Considerando tutti i precedenti di Sasuke, si sarebbe aspettata una
punizione assai maggiore di questa. Probabilmente le sue azioni durante la
grande guerra hanno avuto un peso rilevante nella decisione finale, pensò tra
se e se.
“Fiuu! Accidenti, che
spavento. Sto ancora tremando. Mi avete fatto davvero preoccupare. Pensavo che
le azioni di Sasuke fossero talmente gravi che, come minimo, gli avrebbero dato
l’ergastolo a vita” esclamò la rosa con tono sollevato. Anche se Sasuke era tenuto prigioniero, si
sentiva rassicurata dal fatto che era ancora vivo e vegeto. Dopotutto, non
aveva avuto notizie di lui per mesi.
“In realtà, il
giudizio iniziale era imprigionare Sasuke per il resto della sua vita. Non
avrebbe mai più rivisto la luce del Sole. Però, il suo aiuto durante la grande
guerra è stato fondamentale per sconfiggere Madara, Kaguya e lo Tsukuyomi
Infinito. Io e Naruto abbiamo testimoniato in suo favore e siamo riusciti a
convincere i giudici, compresi i Kage, a commutare la sua pena con una più
lieve” intervenne Kakashi, rimanendo immobile appoggiato al muro con le
braccia incrociate.
“La ringrazio
infinitamente per aver………….C-C-COSA?” balbettò la kunoichi, alzandosi
lentamente dalla sedia per dirigersi verso il suo maestro “Lei e N-Naruto? Mi sta dicendo che…..”
“Si, Sakura. Naruto è
già conoscenza di tutta la situazione. Fin dall’inizio. A partecipato al
processo di Sasuke e ha testimoniato in suo favore, difendendolo con le unghie
e con i denti. Credimi. Le sue dichiarazioni sono state fondamentali per il
giudizio finale” esclamò il jonin, fissando la kunoichi negli occhi ancora
spalancati dallo stupore.
“A-A-Aspetti un
attimo. Q-Q-Quindi, N-N-Naruto sapeva tutto fin dall’inizio. M-Ma, allora………la
partenza di Sasuke…….il saluto che ci siamo fatti……..il viaggio che doveva
compiere in giro per il mondo………” esclamò Sakura incredula e confusa,
ricordando l’ultimo momento in cui lei e il moro si sono visti e salutati.
“Una messinscena” esclamò
Kakashi diretto. Era inutile girarci intorno e far finta di niente. Sakura
aveva il diritto di sapere la verità. Tutta la verità. Anche a costo di farla
soffrire. Lei doveva sapere.
“N-N-NO! N-N-Non è
vero. Questa è una bugia. Si sta prendendo gioco di me, vero?” domandò la
rosa scioccata da ciò che aveva sentito, indietreggiando lentamente dal jonin.
Gli occhi iniziarono nuovamente a riempirsi di lacrime e i pugni iniziarono a
stringersi talmente forte da fargli male.
“No! Non è una bugia,
questa è la verit…….”
“BASTA! LA SMETTA! LA
SMETTA DÌ DIRE CHE QUESTA E’ LA VERITA’. VOI…VOI….VI SIETE PRESI GIOCO DI ME.
DEI MIEI SENTIMENTI. NON E’ COSI? SCOMMETTO CHE ANCHE LEI SAPEVA TUTTO FIN
DALL’INIZIO, VERO? QUANDO ABBIAMO SALUTATO SASUKE DAVANTI AL CANCELLO DEL
VILLAGGIO, C’ERA ANCHE LEI. SAPEVA FIN DALL’INIZIO CHE QUELLA ERA UNA
MESSINSCENA, VERO?” gridò la kunoichi addosso al suo maestro. Si
sentiva…..umiliata. Presa in giro. Come aveva potuto. Come avevano potuto
prendersi gioco di lei a quel modo. Quei pensieri fecero scaturire in Sakura
una rabbia feroce e implacabile. Un vulcano in eruzione.
Kakashi dedusse in un istante quale sarebbe stata la
reazione della kunoichi. Dopotutto, era il suo maestro e si conoscevano da
anni. Si stacco dal muro su cui era poggiato ed avvicinandosi lentamente alla
rosa, esclamò con tono dispiaciuto:
“Si. Lo sapevo. Mi…mi
dispiace tantissimo” rispose il jonin abbassando lo sguardo da quello della
kunoichi. “Forse non dovrei dirlo. Ma, a
questo punto, devo essere sincero. E’ stata un’idea di Naruto”
“N-N-Naruto …….C-C-Cosa?”
esclamò incredula la kunoichi. La
mandibola era talmente spalancata che avrebbe rischiato di toccare terra da un
momento all’altro. Il suo stupore e il suo sgomento continuavano a crescere di
minuto in minuto.
“Poco prima della
partenza, io, Naruto e Sasuke ci siamo incontrati sul tetto dell’ospedale.
Avevamo finito di fare gli ultimi controlli ed esami medici quando, Naruto ci
ha chiesto di seguirlo sul tetto. Tutti e tre eravamo a conoscenza del fatto
che Sasuke sarebbe stato processato da li a qualche settimana. Solo tu non ne
eri a conoscenza. Cosi, Naruto ha convinto me e Sasuke a mettere su
questa………………commedia. In questo modo, non avresti scoperto niente e avresti
vissuto la tua vita tranquillamente” Alla fine del discorso, Kakashi
ricatturò lo sguardo della rosa. Voleva farle capire che era stato davvero
sincero non solo con le parole, ma anche con gli occhi. Adesso stava studiando
attentamente la kunoichi per vedere quale sarebbe stata la sua reazione.
Per un minuto abbondante non si udì un suono nell’ufficio
dell’Hokage. Tsunade era rimasta in disparte ad ascoltare in silenzio,
nonostante fosse già a conoscenza dei fatti. Se avesse detto alla rosa che
anche lei era a conoscenza della messinscena, avrebbe senz’altro peggiorato le
cose.
Improvvisamente, Sakura cadde sulle ginocchia con gli occhi
gonfi di lacrime esclamando:
“N-Naruto.
Quel…….QUEL……BASTARDO!” gridò con tutta se stessa. La rosa scaraventò i pugni sul pavimento creando cosi delle crepe.
Le lacrime iniziarono a bagnare il pavimento e il viso era coperto dai capelli
rosa che stavano iniziando a perdere il loro colore naturale. Non voleva che
gli altri vedessero la sua espressione. Stava soffrendo come mai prima d’ora.
“COME? COME HA POTUTO
FARMI QUESTO? DOPO TUTTO IL TEMPO CHE ABBIAMO PASSATO INSIEME. LUI SI E’…..SI
E’ PRESO GIOCO DÌ ME. DEI MIEI SENTIMENTI. MENTRE MI AFFANNAVO A DESTRA E A
SINISTRA PER TROVARE UNA SINGOLA TRACCIA DÌ SASUKE, LUI…….LUI SAPEVA. FIN
DALL’INIZIO, LUI SAPEVA TUTTO E NON MI HA DETTO NIENTE. MALEDETTO BASTARDO!” continuò
a gridare, piegata sul pavimento con le lacrime che continuavano a cadere fino
a formare una pozzanghera.
“Sakura, ti stai
sbagliando. Lui non……” esclamò Tsunade avvicinandosi alla ragazza. Non
l’aveva mai vista in quelle condizioni.
Cercò di accarezzarle i capelli che le coprivano il viso,
per darle conforto. Ma fù bruscamente allontanata dal movimento repentino della
kunoichi che si alzava in piedi continuando ad urlare:
“ADESSO HO CAPITO. E’
PER QUESTO MOTIVO CHE HA PRESO LE DISTANZE DA ME. NON VOLEVA DIRMI LA VERITA’
SU SASUKE. QUEL……..QUEL……VIGLIACCO. MA COSA PENSA? CHE SONO UNA BAMBINA PIAGNUCOLONA
CHE NON SA BADARE A SE STESSA? QUEL
BRUTTO…..” Sakura era letteralmente
fuori di se. Continuava a stringere i pugni sempre di più, con maggior vigore.
Se avesse avuto il collo di Naruto tra le mani, l’avrebbe di sicuro strozzato
fino ad ucciderlo.
“Aspetta un’attimo.
Stai fraintendendo. Tu non hai ca….” esclamò Kakashi tentando di afferrare
la spalla della ragazza.
Il viso era diventato completamente rosso dalla rabbia e le
lacrime non cessarono di scendere neanche per un secondo. Dalla sua espressione
si poteva capire ogni singola emozione che stava attraversando ogni singola
cellula del suo corpo. Rabbia. Delusione. Amarezza. Tristezza. Disgusto.
Frustrazione. Abbandono. Ansia.
Aveva completamente perso la ragione. Le sue parole erano
dettate da ciò che stava provando in quel momento.
“NON MI TOCCATE”
gridò, allontanando bruscamente la mano del jonin “N-N-NON ME LO SAREI MAI ASPETTATO DA LUI. ME LO SAREI ASPETTATO DA
CHIUNQUE. DA VOI. DA…SASUKE. MA NON……NON DA LUI, NON DA NARUTO. COME….COME HA POTUTO. GIURO CHE APPENA LO
INCONTRO , LO UCCIDO CON LE MIE STESSE MANI. ALTRO CHE MIGLIORI AMICI.
QUELLO…QUELLO…… STRONZO NON SA NEMMENO COSA VUOL DIRE LA PAROLA AMICIZIA.
VORREI NON AVERLO MAI CONOSCIUTO. ANZI, AVREI FATTO MEGLIO A TENERLO A DISTANZA
SIN DALLA PRIMA VOLTA CHE CI SIAMO INCONTRATI. COME FACEVANO TUTTI GLI ALTRI
ABITANTI DEL VILLAGGIO. AVREBBE FATTO MEGLIO A RESTARE DA SOLO. ALMENO, NON
AVREBBE CREATO PROBLEMI A NESSUNO E IO NON STAREI SOFFRENDO COME UN CANE
BASTONATO”
Tsuande e Kakashi rimasero paralizzati dalle parole di
Sakura. I loro occhi si spalancarono ad ogni affermazione, ad ogni insulto che
faceva nei confronti del ninja biondo. Entrambi sentirono la loro rabbia
infiammarsi come mai prima d’ora. Un’altra parola di troppo e non avrebbero più
risposto delle loro azioni.
“LO ODIO CON TUTTE LE MIE FORZE. VORREI CHE
NON FOSSE MAI NATO. E’ SOLAMENTE UN MOST…”
Un suono fortissimo
e secco, un tonfo e poi, il silenzio.
La goccia che fa traboccare il vaso.
Una mano alzata. Una persona a terra. Una persona che ne
bloccava un’altra.
In quella stanza, tutto sembrava surreale. Al limite
dell’inverosimile.
Il silenzio era inquietante. Si udivano solamente dei
sospiri spezzati. Nulla più. Tutto il resto era immobile. Quasi come un quadro
o una statua.
Chiunque sarebbe entrato in quel preciso momento, non
avrebbe potuto neanche immaginare a cosa sarebbe andato incontro. Il solo guardare
cosa fosse successo in quella stanza, avrebbe suscitato solamente confusione ed
incredulità.
Sakura si trovava con il sedere per terra, con gli occhi
spalancati e la guancia sinistra rossa e dolorante.
Tsunade era in piedi, davanti alla kunoichi, con la mano
destra ancora alzata. La stava guardando con uno sguardo indecifrabile e il suo
corpo stava tremando per colpa degli spasmi.
Kakashi era dietro alla donna e la stava tenendo con
entrambe le braccia. Nell’istante in cui l’aveva vista muoversi come una furia,
la sua unica preoccupazione fù quella di bloccarla prima che la cosa
degenerasse.
Sentiva il corpo della donna, ancora tremante, aderente al
suo che tentava invano di liberarsi dalla sua presa.
“Non osare……….non
osare………MAI PIU’…………. parlare di Naruto in questo modo” Tsuande sillabò
quelle parole nel modo più minaccioso possibile. Non si sentiva
cosi…..arrabbiata da quando Orochimaru aveva tentato di uccidere il ninja
biondo con le sue stesse mani.
Sakura continuò a tenere lo sguardo basso e il viso coperto
dai capelli. Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, tanto era sconvolta.
Non riusciva a credere a ciò che aveva
detto. Alle parole che gli erano uscite dalla bocca. Lei stessa non sapeva cosa
dire. Come giustificare il suo scatto d’ira.
“Stavolta hai davvero
esagerato, Sakura” esclamò Tsunade abbassando la mano destra e stringendo
entrambi i pugni con furia “Dopo tutto
quello che Naruto ha fatto per noi, per il villaggio, per il mondo ninja, PER
TE. COME HAI POTUTO DIRE QUELLE COSE NEI SUOI CONFRONTI, EH? Tutti i suoi
sacrifici, tutte le sofferenze che ha dovuto patire fin dalla nascita. Dimmi
Sakura, hai mia provato a metterti nei suoi panni. Gli abitanti lo hanno tenuto
a distanza solo perché teneva sigillato dentro di lui uno stupido demone. A
nessuno è mai importato chi lui fosse o come si sentisse. E’ sempre rimasto
solo, senza amore. Lasciato a se stesso. Tu ed io non potremo neanche
lontanamente immaginare come ci si possa sentire”
Sakura non si mosse di un centimetro. Rimase per terra ad
ascoltare ogni singola parola uscita dalla bocca della sua insegnante. Ammise a
se stessa che aveva ragione. Non poteva
immaginare quali sofferenze Naruto abbia patito nella sua infanzia. Era stata
una vera….stupida.
“Vorrei che non fosse
mai nato?” esclamò la donna con ironia “Se
non ci fosse stato lui, nessuno di noi sarebbe qui adesso. Forse saremmo tutti
morti, uccisi dall’Akatsuki oppure da Madara o dallo stesso Sasuke. Sta di
fatto che Naruto ha salvato un sacco di persone e lui, in cambio, non ha fatto
altro che accollarsi le loro sofferenze e le loro speranze. Nessuno dovrebbe
portare un tale fardello da solo. Ma lui l’ha fatto comunque. Ha superato i
suoi stessi limiti e, alla fine, ci ha salvati tutti. Non si è mai arreso di
fronte a niente. Ha dimostrato un coraggio e una tenacia fuori dal comune. Non
è affatto un vigliacco. Se davvero pensi queste cose di lui, allora, dubito
seriamente che tu lo conosca veramente. Non sei mai stata davvero sua amica.
La kunoichi, udendo quelle parole, scattò subito in piedi
rispondendo:
“Questo non è
assolutamente vero. Io e Naruto ci conosciamo sin dai tempi dell’accademia. Abbiamo
completato insieme un sacco di missioni. Come una squadra. Con il tempo, ho
imparato a conoscerlo. Il suo modo di
fare. Il suo modo di essere. Siamo diventati amici a tutti gli effetti. Condividiamo
gli stessi ricordi e le stesse sofferenze, soprattutto riguardo Sasuke. Perciò
le dico che si sta sbagliando”
“L’ha fatto?” domandò
Tsunade, cogliendola di sorpresa.
“C-Cosa? C-Cosa vuole
dire?” rispose la ragazza, non comprendendo il senso della domanda.
“Naruto ha condiviso
con te le proprie sofferenze? Il proprio dolore? Pensaci bene. Ti ha mai
raccontato quanto è stata difficile la sua infanzia? Oppure quando Sasuke è fuggito e tu l’hai
supplicato di riportarlo indietro, ricordi cos’ha fatto e cosa ti ha detto?” domandò
Tsunade riacquistando la calma e il controllo di se.
“Lui….lui mi ha
sorriso. E ha detto che avrebbe riportato Sasuke a costo della sua stessa vita.
Perché teneva a Sasuke. Gli voleva bene
come un fratello. Per questo mot……….”
“Continui a non
capire, vero? Il suo sorriso era fasullo. Forzato"
"Ti ha detto quelle cose per
farti sentire meglio, per darti conforto. Ti ha dato un’ancora di salvezza su cui
aggrapparti. In realtà, non hai mai capito quali fossero i reali sentimenti di
Naruto. Quanto grande fosse la sua sofferenza.
Lui stesso non era sicuro che sarebbe riuscito a riportare a casa
Sasuke. Ma, nonostante tutto, ci ha provato. E riprovato. E riprovato. A messo
da parte le sue sofferenze e i suoi sentimenti per mantenere la sua promessa e per raggiungere il suo sogno.
Si è allenato come un
pazzo. Giorno e notte. Senza sosta. Ha sputato sangue e sudore per diventare più forte. Per raggiungere i
suoi obiettivi"
"Naruto ha sempre dato
tantissimo a tutti noi. Senza mai chiedere nulla in cambio. Abbiamo
fatto troppo affidamento su di lui. Tu hai fatto troppo affidamento
su di lui. La promessa gli ha creato sia sofferenza, da parte
tua, che rivalità, da parte di Sasuke. E l'hanno reso ciò
che è oggi.
Non è per questo motivo che Naruto c'è l'ha con te. Sta
agendo in quel modo per qualcosa che tu ancora non capisci e che
dovresti gia sapere, essendo sua amica. Ma, a quanto pare, non sei
ancora abbastanza consapevole per capire quello che gli sta succedendo.
"C-Capire cosa? Cosa non mi ha detto Naruto" pensò la rosa cercando di trovare una risposta in mezzo a tutta quella confusione che si era creata nella sua testa.
"Questa è la prova che
Naruto non è mai stato sincero con te fino in fondo. Non si è mai aperto
completamente a te, nonostante tutto il tempo che avete passato insieme. Non ti
ha mai confidato le proprie sofferenze. I propri sentimenti.
A preferito indossare
una maschera per mostrare a te solo la parte che lui "voleva" che tu vedessi.
Anche quando a te sembrava felice, alle
volte, stava semplicemente mentendo e soffrendo allo stesso tempo.
E’ questa la
differenza.
La differenza che c’è
tra l’essere “veri” amici e semplici compagni di squadra”
Kakashi lascio andare la presa che teneva sulla donna e si
avvicinò alla kunoichi di fronte alla donna.
Continuava a tenere la testa abbassata, in segno di
rimprovero, e sul suo viso si poteva leggere tutto il suo stupore e la sua
sofferenza. Quelle parole l’avevano scossa dall’interno.
Anche se Sai gli aveva fatto capire la sofferenza che Naruto
stava portando per colpa sua. Della promessa che si erano fatti. Non aveva
compreso quanto potesse essere grande quella sofferenza. Quel dolore.
“N-Naruto! N-N-Non è
possibile. Noi due siamo sempre stati amici. Sempre. Lui mi ha sempre detto la
verità. E’ sempre stata la persona più leale e sincera che io abbia mai
conosciuto. Solo negli ultimi tempi, ho iniziato a notare da parte sua un certo
distaccamento. Per questo, prima, ho inveito contro di lui. Mi sono sentita tradita.
La mia fiducia ha cominciato a vacillare. Non mi ha rivelato la verità su
Sasuke e non riesco a capire perché. Perché non mi ha detto niente?” esclamò
la rosa, guardando il suo maestro che si stava avvicinando a lei con una strana
lentezza.
“Ti stava proteggendo”
esclamò Kakashi, poggiando entrambe le mani sulle spalle di Sakura.
La rosa spalancò gli occhi ed esclamò un sussurrato:
“C-C-Cosa? L-Lui……N-N-Naruto mi…….stava…….proteggendo? Non…..non
capisco”
“L’ha fatto per te.
Non voleva che tu stessi in pena per Sasuke, aspettando la sua sentenza. Per la
gravita delle sue azioni, Sasuke poteva anche essere condannato alla pena di
morte. Non voleva metterti addosso quest’angoscia inutile sin dal principio. Al
villaggio, molti avevano bisogno del tuo aiuto. Delle tue abilità di medico. Stai
gestendo un’ospedale. Pensare a queste cose, ti avrebbe di sicuro distratta e
questo lui non poteva permetterlo. L’ha fatto per il tuo bene e per il bene del
villaggio.
Per questo è riuscito
a convincere me e Sasuke ha mettere su questa messinscena. Tutti e tre abbiamo
pensato che questa fosse la cosa migliore per te. La scelta giusta.
Naruto ha lottato con tutte
le sue forze durante il processo. Conscio del fatto che Sasuke avrebbe dovuto
pagare per i suoi errori, ha fatto tutto il possibile per limitare i danni”
“A-A-Allora……Naruto……voi
tutti……l’avete fatto per me?” domandò la kunoichi guardando i due ninja
davanti a lei con gli occhi ancora lucidi per le lacrime.
“Ma certo, Sakura” esclamò
l’Hokage con dolcezza “Anche se tu sei
stata colei che gli ha creato maggiori sofferenze, lui ha pensato solo al tuo
bene. Al bene degli altri. Mai al suo. E’ stato Naruto a chiedermi di mantenere
il silenzio su Sasuke e di non dirti niente. Mi disse che te ne avrebbe parlato
quando fosse stato il momento. Ma, a quanto pare, non è stato cosi.
Probabilmente perché non è stato soddisfatto della decisione presa dai Kage e
dalla giuria” esclamò Tsunade incrociando le braccia al petto.
“C-Come non è
soddisfatto? Da come ne ha parlato lei e il maestro Kakashi, ha fatto più del
necessario. Ha convinto tutti a dare a Sasuke un solo anno di prigionia. Non è
una cosa da poco. Pensavo dovesse andare molto peggio. Invece, ha difeso Sasuke
alla grande ed e riuscito ad alleggerire la sua pena” esclamò Sakura con
tono allegro. Era davvero grata a Naruto per tutto quello che aveva fatto. Per
aver difeso Sasuke nel momento dl bisogno.
“Non è cosi semplice,
Sakura” esclamò Kakashi allontanandosi dalla ragazza e mettendosi al fianco
della donna bionda “E’ vero. Naruto è riuscito a convincere tutti
ad alleggerire la sua condanna. Ma non tutti. Mifune, il capo del Paese del
Ferro, e il Quarto Raikage non si sono lasciati convincere facilmente. Sasuke
ha ucciso molti samurai e ha tentato di catturare KillerBee per consegnarlo all’Akatsuki.
Per loro, questa è un’onta pesantissima. Imperdonabile a loro avviso. Sasuke
doveva dare prova del suo pentimento e della sua voglia di cambiare. Non solo
con parole di scuse, ma con un gesto che avrebbe cancellato tutti i loro dubbi
sulla questione. Una sorta di “scambio equivalente”.
“C-Che volete dire? Di
che gesto state parlando? Ha dovuto dare qualcosa in cambio?” esclamò
Sakura preoccupata. Cosa poteva significare? Dare qualcosa in cambio della
propria libertà. Di cosa poteva trattarsi? Pensò la rosa tra se e se.
“Esatto, Sakura” Tsunade
fece un passo in avanti e con tono serio continuò “Doveva darci un segno che ci convincesse del suo cambiamento. Un gesto
di estrema importanza. Una cosa molto importante per lui, ma che gli avrebbe
garantito salva la vita ed un alleggerimento della sua condanna”
Sakura rimase in silenzio ad ascoltare le parole dell’Hokage.
Non riusciva nemmeno ad immaginare cosa Sasuke avrebbe dovuto dare in cambio.
Una cosa a lui cara.
Non restava altro da fare che attendere il seguito del
dialogo. La sua curiosità e la sua preoccupazione sarebbero state presto
cancellate. Forse.
Tsunade fece un breve sospiro ed esclamò:
“In cambio dell’alleggerimento
della sua pena, che gli avrebbe garantito salva la vita, Sasuke Uchiha doveva
donare di sua spontanea volontà……………..”
Sakura trattenne il fiato per la tensione e l’ansia. Impose
a se stessa di rimanere ferma ed aspettare la fine della frase. Solo allora si
sarebbe lasciata andare.
“……………il suo occhio
sinistro, l’abilità oculare donatagli dall’Eremita Delle Sei Vie”
Ciao ragazzi :)
Ecco a voi il capitolo 17. Questo è stato il capitolo più difficile che
abbia mai scritto fino ad oggi. Dico sul serio.
Un capitolo davvero complesso che molti di voi dovranno leggere almeno
due volte. Purtroppo non posso farci niente. I miei capitoli sono cosi. Mi
piace complicarmi la vita e complicarla anche a voi XD
Nel prossimo capitolo spiegherò tutto ciò che riguarda la parte finale.
Non temete. Pensavo di riuscire a scrivere tutto in quest’ultimo capitolo, ma,
come al solito, mi sbagliavo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ringrazio tutto coloro che
stanno leggendo la storia, che la recensiscono e che l’hanno inserita tra le
seguite o le preferite. Grazie davvero.
Un saluto a tutti e ci sentiamo al prossimo capitolo :)
Leon92
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