text, leggenda:
*James Moriarty*
Molly Hoper
*Hey:) *
Ciao:)
*hai deciso? :)*
Sì mi piacerebbe venire al ballo con te:)
*Fantastico mi piacerebbe vederti prima però:)*
Ci vediamo ogni giorno a scuola:)
*Insieme a troppe persone, solo noi due che ne dici? :)*
Sì vorrei:)
*Perfetto conosci il ristorante da Angelo? *
Ne ho sentito parlare:)
*Ti ci porto io domani, per pranzo?:)*
Ok all'uscita, a domani :)
John
Io e Sherlock arriviamo a tavola ad accoglierci un sorriso esagerato da parte di sua madre, mi guarda come un perito d'arte guarderebbe uno dei tanti quadri importanti sistemati sul salotto della donna.
- Allora John parlaci un pó di te.
- Non c'è molto da dire.
Guardo in basso imbarazzato.
- Sei di queste parti?
- Sì in effetti abito qui vicino.
Bevo un sorso d'acqua.
- Hai una ragazza?
Sputo l'acqua sorpreso dalla domanda, il padre di Sherlock mi guarda con compassione. Ma tutti gli Holmes sono così delicati nel parlare.
- No non ho una ragazza.
Guardo Sherlock che sembra alzare gli occhi al cielo scocciato.
- Credo che l'interrogatorio può finire adesso.
Dice alzandosi e dirigendosi verso la porta, io lo seguo scusandomi con i genitori, il perché non lo so.
Lo raggiungo dopo poco all'uscita ma lui sembra accelerare il passo.
- Sherlock
Lo chiamo lui si ferma e si volta lentamente.
- Scusa per i miei genitori.
Lo guardo spalancando gli occhi, più sto con lui e meno lo conosco.
- Non fa niente
Alzo le spalle e lo vedo sbuffare per poi riprendere il passo, lo seguo.
- Non mi aspettavo che i tuoi genitori fossero così...
Mi blocco pensando al termine più adatto.
- Insopportabili, inopportuni, ridicoli, arroganti...
- Stavo per dire calorosi.
- oh, anche possibile.
Guarda un punto vuoto per qualche secondo.
- Come fai ad essere così diverso a loro.
Non posso averlo detto ad alta voce, oggi va di male in peggio, mi guardo in giro notando che non sono poi così lontano da casa.
- Lascia stare non devi rispondermi.
Continuiamo a camminare per qualche minuto nel completo silenzio finché non noto un locale all'angolo della strada.
- Che ne dici di entrare lá.
Dico indicando il piccolo ristorante.
- Sul serio?
- Cosa hai contro i ristoranti adesso.
Alzo gli occhi al cielo.
- Nulla, abbiamo appena finito di mangiare, andiamo.
Risponde annoiato
Entriamo e ci si presenta davanti un locale di piccole dimensioni piuttosto accogliente con le pareti rosso scuro, andiamo verso il bancone.
- Allora tu bevi?
Mi guarda per un istante corrugando la fronte.
- A quest'ora sarebbe meglio un caffè John.
- Prendo un the tu?
Ci pensa qualche istante.
- Anche.
Faccio un gesto veloce al cameriere alto e bruno li vicino e ordino le due bevande, l'uomo sorride e ci indica un tavolo dove poter stare più comodi, prendiamo posto.
- Tu mi conosci o meglio sai molte cose su di me ma io so a mala pena il tuo cognome ed è strano considerando che adesso conosco i tuoi genitori
Faccio una pausa
- Insomma potresti dirmi qualcosa su di te?
- Esattamente?
- Non so hai hobby ?
- La scienza
- Credo che fin lì c'ero arrivato anche io.
- Cosa vuoi sapere?
Mi guarda interessato della risposta.
- Non so...
Guardo il pavimento, il cameriere verso di noi appoggiando al tavolino una candela e il the.
- No aspetti non c'è bisogno.
- è un piacere.
Risponde sorridendo maliziosamente a Sherlock, lui sembra ignorarlo
- Altro?
- No sul serio non serve la candela .
- Sì certo
Risponde sorridendo e accendendola per poi andarsene. Io Sherlock parliamo del più e del meno come al solito le informazioni che ho ricavato su di lui sono pari a zero.
Dopo poco il cameriere ritorna con una bottiglia di vino.
- No anche il vino no
Mi afretto a parlare ma lui è più veloce e in meno di un secondo la stappa.
- Ve l'hanno offerta, godetevela.
Dice infine senza abbandonare quel sorriso.
- Aspetta chi è stato?
troppo tardi se ne è andato. Osservo Sherlock che sembra essere interessato, mi limito a portare un bicchiere alla bocca.
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