#JOINUS
Autore:
Chibs
Fandom:
Hetalia/Eurovision
Genere:
Comico
Personaggi:
Inghilterra, Francia, Spagna, Prussia
Trama:
Nel
lontano 1956 si tenne la prima edizione dell'Eurovision Song Contest,
e così come allora questa è ancora una tradizione
per le Nazioni
europee e non solo.
Moustache
o di come Francia
subì
la sua più cocente sconfitta dai tempi di Waterloo.
Pochi
minuti
erano passati dalla fine della competizione canora. E la classifica
ormai era cosa ben nota a tutte le nazioni che, a seconda del loro
buono o cattivo posizionamento, stavano festeggiando o disperandosi.
Come
da tradizione, una volta finita la serata finale, tutte le nazioni,
sia quelle finaliste che non, si riuniscono all'Euroclub
per gli ultimi festeggiamenti prima di ritornare tutti alle proprie
case. Danimarca aveva preparato le cose in grande, come suo solito, e
non si era risparmiato sugli alcolici. Litri di birra aspettavano di
essere bevuti.
Francia,
però, non aveva la minima intenzione di spostarsi
dall'angolino del
divano in cui si era relegato per smaltire la delusione di quel
cocente ultimo posto. Lo sguardo perso a contemplare lo spazio
dinanzi a lui, senza realmente averne una visione complessiva. Tanto
che non si accorse di un certo britannico dirigersi nella sua
direzione.
“
Come
ci si sente a poter contare il proprio punteggio sulle dita di una
mano, Frog?! ”
un già alticcio Inghilterra si avvicinò alla
nazione francofona col
chiaro intento di rigirare il coltello nella piaga, finché
quest'ultima fosse stata ancora fresca.
“
Vattene,
Angleterre.
Non è proprio il caso.” La
voce di Francis uscì come un sibilo, basso e certamente
malinconico,
se non addirittura depresso.
“Cos'è?
La sconfitta ti brucia tanto?” Inghilterra
era più che sorpreso dalla reazione dell'altro, per quanto
fosse
consapevole dell'indole melodrammatica del francese, non si
capacitava di come potesse quest'ultimo rinunciare a rispondergli per
le rime. Forse c'era rimasto davvero male.
“Sei ridicolo: rannicchiato come un neonato su di un
divanetto.”
Ancora
nessuna risposta degna di questo nome. Solo sommessi mugugni di
diniego e una “preghiera” di lasciarlo solo con la
sua
depressione. E così fece, girando i tacchi seccato come non
mai.
Ma,
per quanto cercasse di nasconderlo a se stesso, Inghilterra non
sopportava di vedere il rivale ridotto in quella maniera, non era
divertente prenderlo in giro senza che lui ribattesse alla stesso
modo. Lui, che di ultimi posti nella storia della manifestazione non
ne era di certo privo, non si sarebbe mai sognato di non difendere
con le unghie e con i denti le proprie posizioni,
magari proponendo, sul momento, scuse assurde che non stavano
né in
cielo né in terra; ma almeno ci provava.
Intorno
a lui, nel frattempo, i festeggiamenti stavano continuando e anche
chi, inizialmente, era più ritroso a buttarsi
perché abbattuto
dallo scarso risultato ottenuto nella competizione, ora stava
divertendosi con le altre nazioni. San Marino era la più
scatenata
di tutti, per lei la sola qualificazione alla finale era un traguardo
nient' affatto scontato; con lei c'erano i suoi due fratelli
italiani, il morale basso di chi si aspettasse un risultato migliore
che però non è stato raggiunto affatto. '
Perlomeno conservavano,
comunque, il buonsenso di ridere alle battute e rispondere alle
provocazioni ' pensò Inghilterra, riportando la propria
attenzione
verso il rivale di sempre, immobile, ancora nella stessa posizione in
cui l'aveva lasciato poco prima. Vicino a lui, tuttavia, due figure
stavano in piedi e gli porgevano un bicchiere pieno di birra.
Arthur
appoggiò una spalla al muro e sorseggiò la sua
birra direttamente
dalla latta, troppo curioso anche solo per distogliere lo sguardo
dalla scena: qualsiasi cosa gli stessero dicendo Prussia e Spagna,
apparentemente, non era sufficiente per intaccare lo scudo d'accidia
in cui il francese s'era rintanato, tanto che Prussia fu il primo ad
allontanarsi, lamentandosi di quanto fosse più divertente 'ciarlare
con quel montato di Austria' piuttosto che la sua compagnia.
Arthur
sogghignò fra sé e sé. Doveva
ricredersi, con un po' d'alcool in
corpo, ridere di Francia gli riusciva facile anche in quella
situazione. Decise di avvicinarglisi nuovamente, l'ennesima battutina
tagliente che gli premeva le labbra per uscire.
“ C'mon
you, wanker. ” Lo
spronò, senza nemmeno
aspettare che Spagna si allontanasse, anzi che sentisse pure, tanto
non gli importava. “ Non è come se tu
fossi stato schiacciato
da una Waterloo... di nuovo.” Le risate
incondizionate del
Britannico non fecero altro che aumentare la stizza del francese, che
finalmente aveva mostrato di essere ancora in grado di muoversi. Alla
sola parola Waterloo il suo orgoglio nazionale si
era sentito
punto nel vivo.
“
Ma
senti chi parla...
Le
fou
che si è lasciato sfuggire la 'victoire
sûre'.”
Francis
era davvero adirato, non si poteva dire che l'intervento di
Inghilterra non avesse funzionato. “Non
eri forse tu quello che ' Bretagne Doize Pointe!' ed ora è
17° in
classifica? Ora come la mettiamo, mon
crétin?!”
Francia
nell'impeto
della foga, si era alzato in piedi ed aveva accorciato lo spazio che
lo separava dal rivale di una vita. Viso a viso, potevano scrutarsi
direttamente negli occhi.
“ Ho
capito... Quella
sconfitta ti brucia di più.”
soffiò l'inglese, in un ghigno di soddisfazione. “
Non c'era da dubitarne.. in fin dei conti lì ho vinto io. E
conta di
più.”
Nel
frattempo, un
buon numero di nazioni li aveva accerchiati, incuriositi
dall'ennesima disputa scaturita fra i due, classico! Spagna e Irlanda
sembravano godersela più di tutti, avanzavano scommesse e
predizioni su come si sarebbe evoluta la situazione.
“
Riparliamone
nel dopo serata, che ne dici Angleterre?! Potrai punirmi quanto vuoi
per quello che sto per fare.” la
voce del francese si incrinò, come a sottintendere una sorta
di
sfida al britannico. Il gesto di Francia, tuttavia, lasciò
l'inglese
e tutta la platea confusi. Francis gli aveva appena risistemato
camicia e cravatta; cosa c'era di sbagliato in ciò?!
Quello
che ad Arthur sfuggiva era che Francis lo volesse in perfetto ordine
prima di potergli sferrare un pugno ben assestato in pieno viso e
farlo cadere all'indietro.
Spagna e
Irlanda, preoccupati dalla piega che avrebbe potuto prendere
l'ennesimo scambio di battute che stava avendo luogo, si mossero
nella direzione dei due Stati per separarli; mentre tutti gli altri
spettatori tornarono alla loro unica preoccupazione: festeggiare.
Inghilterra,
venne accompagnato dalla sorella a medicarsi, lasciando liberi
Francia e Spagna di parlare apertamente.
“ Che
ti avevo detto? Prendersela con Inghilterra fa sempre bene.”
“ E'
stato un ottimo suggerimento, Antonio. Anche se ora mi
aspetterà una
serata..focosa. ”
“ Mh?
Nulla che una buona birra non possa far passare, doch?! Kesesese.
”
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