“Siamo
noi a creare la realtà. Siamo macchine che producono
realtà, creiamo gli effetti della realtà in
continuazione.
Ciascuno di noi influenza la realtà che vediamo. Anche se
cerchiamo di nasconderci e di fare le vittime.
Tutti influenziamo la realtà.”
Konohagakure (Paese del Fuoco)
“Ah, Shikamaru!”
Una voce piuttosto affannata che Shikamaru conosceva fin troppo bene
distolse la sua attenzione da quei conflitti interiori. Era quasi
l’alba, faceva un freddo becco, e non c’era una
singola anima per strada. Fantastico. Prima le visioni, adesso anche le
voci, pensò il Jonin. Eppure quando alzò lo
sguardo verso la figura illuminata da quella scarsa luce dovette
ricredersi: Ino era lì, in tutta la sua bellezza
trascendentale femminile e distante solo qualche metro da lui, coperta
a malapena del finissimo indumento che indossava.
Non è
possibile…
Il Jonin inchiodò immediatamente il passo, e preso
così alla sprovvista non potè impedire al suo
sguardo di cadere in maniera incerimoniosa nelle trasparenze della
camicia da notte di lei.
Ino era troppo presa a calmare il proprio battito instabile per
rendersi conto di aver accellerato senza intenzione quello del Jonin.
“Oi, Shikamaru? Che ti prende, sembri aver visto un
fantasma.” Chiese poi lei, riprendendo fiato subito dopo.
Il Jonin riuscì finalmente a distogliere lo sguardo,
cercando di sembrare più indifferente e impassibile che
poteva. Ormai aveva deciso cosa fare riguardo i suoi sentimenti per la
bionda seppur a malincuore, anche se non l’avrebbe mai
ammesso, ma non poteva certamente ignorare il motivo per cui Ino vagava
senza meta per le strade del Villaggio, per giunta in camicia da notte.
Era sua amica, e preoccuparsi per lei era il minimo che potesse fare.
Da una rapida occhiata, sembrava che Ino avesse corso a perdifiato per
arrivare fin lì, di fatti sembrava piuttosto sconvolta ed i
suoi lunghi capelli erano riavviati disordinatamente. Che cosa le
poteva mai essere successo? "Che ci fai in mezzo alla strada a
quest'ora di notte,Ino?” chiese lui, lasciandosi quello
sconfortante silenzio dietro di sè.
Ino, che era rimasta per tutto il tempo ferma ed in silenzio, si
abbandonò ad un sospiro. “Nulla di che,
passeggiavo.” Era stanca e confusa, ma in quel momento lucida
più che mai. Aveva finalmente trovavo Shikamaru, lo aveva
cercato avvertendone inspiegabilmente la presenza in strada, ed era
tutto quello di cui aveva bisogno per tornare in sé. Non si
sorprese affatto nel poter constatare che la sua presenza aveva avuto
effetto anche sull’entità che in quel momento
giaceva silente dentro di lei, senza darle più alcuna
spiacevole sensazione. Riflettendoci sopra in quell’ attimo
di calma, se avesse dovuto descrivere la sensazione che provava,
l’avrebbe definita come essere nell’animo di una
donna. Quella sensibilità era tipica di un animo femminile.
Forse quell’entita era davvero una donna, in cui vedeva in
Shikamaru una figura che conosceva in vita? Per quanto quella potesse
essere una teoria piuttosto campata per aria, non era poi
così assurda, se le cose stavano così anche i
suoi strani sogni trovavano un senso.
"Che? A quest'ora, ma che vai blaterando. Torna a casa. Anzi, ti ci
riporto io." Il Jonin provò a prenderle un polso,
sobbalzando. "Ino, ma sei fredda come il ghiaccio! Diamine, aspetta..."
Un improvviso rumore metallico, seguito da un piacevole tepore
circondò per intero le piccole spalle della bionda.
Shikamaru le aveva poggiato il suo giacchetto d’ ordinanza
sulle spalle. "Tieni. Dai, vieni. Torniamo subito a casa."
“Grazie, Shikamaru. Ma aspetta...” Lo
fermò improvvisamente la bionda. “Non posso
tornare a casa adesso."
Il Jonin la guardò di traverso.“Ino, non so se
passeggiare mezza nuda per le strade del Villaggio sia una specie di
trucco per tonificare la pelle o qualcosa del genere, ma non-”
Ino scrollò la testa, interrompendolo subito.
“Ascoltami, non sono pazza! E’ che in
realtà io devo…” Seguì poi
un vedere kakashi-san pesantemente smorzato da uno starnuto che la
portò a pararsi il viso con le mani. Nello stesso momento in
cui lei le scostò dal volto, un fiocco di neve si
posò esattamente al centro di esse, seguito da un secondo, e
da un terzo. “Sta nevicando...”
Il Jonin scosse rassegnato il capo. “Già. Siamo a
Dicembre inoltrato,Ino. Di che ti sorprendi? Ed è anche
notte fonda, infatti l’Hokage che si trovava lì
solo per il nostro ritorno si è congedato
all’incirca un ora fa. Dammi retta, torniamo a casa. E' una
seccatura, ma domani mattina ti ci accompagno io da lui di buon ora,
anche se non sarei di servizio."
Ino non rispose, rivolgendogli un piccolo, adorabile broncio, che
portò il Jonin inevitabilmente a sorriderle di rimando. La
neve continuava a cadere silenziosamente su di loro, e a ricoprire
lentamente di bianco ogni cosa. Era candida e leggera, un pò
come la voce del Jonin che in quel momento tentò di
rassicurarla. Shikamaru era fatto così. I suoi modi non
erano il massimo, ma era un uomo gentile ed affidabile, ed un ninja
dedito al proprio dovere. Non era molto simile alla figura dei suoi
sogni, che si differenziava in modi e maniere,ma quella
rappresentazione rispecchiava appieno il suo animo. Se era vera la
teoria che Ino aveva formulato, era piuttosto comprensibile il
perché quell’anima femminile fosse così
malinconica. Se le capitasse di perdere Shikamaru nella stessa maniera
orribile che aveva visto nel suo sogno… Non sapeva davvero
come avrebbe mai potuto reagire la sua di anima.
Proprio quando lei stava per rispondergli qualcosa, notò tra
le sue mani qualcosa di decisamente anomalo. Stava accadendo qualcosa
di molto strano alla neve, tra i fiocchi bianchi, dal cielo sembrava
che stessero cadendo dei fiocchi simili a dei cristalli, di un luminoso
e vivido colore blu. Un fiocco le era caduto proprio di un un palmo.
Ino alzò curiosamente la testa al cielo, chiedendosi cosa
diamine stesse succedendo.
Ciò che vide fu così sconvolgente che non
riuscì nemmeno a strabuzzare gli occhi.
Nel torbido e sconfinato cielo notturno era apparso un cerchio
fatiscente di colore blu. Era piuttosto grande, e continuava ad
allargarsi a macchia d’olio, da cui cadeva quella stranissima
neve. "Shikamaru.. ma lo vedi anche tu, o sto diventando pazza?"
Mormorò la bionda, osservando sconvolta quello che non
sembrava affatto un semplice fenomeno atmosferico. Senza risponderle,
Shikamaru alzò una mano a frugare rapidamente nella tasca
sinistra del giacchetto che Ino aveva indosso, estraendo dalla tasca un
grosso paio di occhialini, di quelli fatti per rendere la guida sulle
illustrazioni volanti molto più semplice, proteggendo gli
occhi dal vento e dal sole. Erano particolarmente indicati per scovare
soggetti che si nascondevano dietro arti illusorie, e si erano rivelati
utilissimi anche sulla Luna, rivelando ciò che al Byakugan
di Hinata era sfuggito. Shikamaru li indossò, scrutando
rapidamente il cielo. “Si che lo vedo anch’io, non
sono mica cieco. C’è un kunai nella tasca destra,
prendilo e stammi vicino. Non sembra minaccioso, ma non è
detto.”
Ino brandì il suddetto kunai nella mano destra, scattando in
posizione di difesa. “Ricevuto. Che cosa vedi?”
“Oltre questa neve blu, e quel cerchio da dove sembra cadere?
Nulla. E tu?” Ino mise a fuoco meglio quell’enorme
figura fatiscente. Al centro del cerchio, sembrava stesse scendendo
qualcosa che era collegato ad un cavo, del medesimo colore blu.
“Shikamaru, ma c’è qualcosa che si sta
calando giù dal cielo! Guarda al centro del cerchio!
…Si sta calando con una specie di corda
stranissima!”
“Che?!” Shikamaru non vedeva nulla di tutto
ciò che Ino gli stava descrivendo, ma da quel cerchio
c’era davvero qualcosa che stava venendo giù a
bassa quota e ad una velocità impressionante.
“Shikamaru, togliti quegli stupidi binocoli! E’
lì, proprio lì! Guarda!”
Shikamaru inarcò nervosamente, togliendo gli occhialini.
Niente, oltre al cerchio luminoso sospeso nel cielo, Shikamaru non
riusciva a vedere proprio niente. “Ino, dimmi
dov’è. Non ne capisco il motivo ma io non riesco a
vederlo. Che secca-”
“Viene dritto verso di noi! ” Con uno scatto
fulmineo, Ino afferrò Shikamaru per un braccio tirandolo via
dalla traiettoria di quell’oggetto non identificato, che al
suo violento schianto causò un enorme voragine nel terreno.
Tossirono entrambi alla generosa quantità di polvere
sollevata dall’urto, rimettendosi immediatamente in posizione
difensiva.
“Merda… C’è mancato davvero
poco.” Sibilò Shikamaru tra i denti, scrutando poi
con nervosa curiosità la voragine davanti a loro.
“Ino.. Tieni gli occhi aperti. Dimmi che cosa riesci a vedere
da qui.”
Dalla bocca del cratere, venne fuori con un elegante balzo la cosa
più strana ed inquietante che Ino aveva mai visto in tutta
la sua vita. Era una figura dalle fattezze umane, di questo era certa.
Era fasciata integralmente in una stranissima tuta lucida e nera, con
una moltitudine di vene in rilievo sulle zone muscolari. Delle sottili
strisce luminose che sembravano molto simili a fili di chakra
attraversavano gli avambracci, le gambe ed il petto. Dal petto era
largo e scolpito sembrava essere un uomo, ma non poteva dirlo con
sicurezza visto che il suo volto non era visibile, poiché
coperto da un casco integrale dal medesimo colore nero. Era lucido, di
un materiale bombato liscio, dall’aspetto molto resistente.
Alla vita, aveva una vistosa cintura a cui vi era appeso uno strano
congegno. Se era un arma, Ino non aveva mai visto un Kunai con un
impugnatura ricurva come quella. Senza una vera e propria lama
appuntita, aveva al suo posto una
canna lucida e all’apparenza vuota, senza alcuna punta verso
l’estremità di essa…
Una grossa protuberanza metallica dalla forma di un grosso spinotto
fuoriusciva dalla schiena, collegando attraverso un lungo cavo
fatiscente la figura al cerchio che era ancora visibile nel cielo.
“Oh cielo, come fai a non vederlo? E’ proprio
davanti a noi…” Deglutì la bionda.
Shikamaru guardò a destra, a sinistra, davanti e dietro la
voragine. Seccato dall’intera situazione,
intrecciò le dita come quando era in procinto di utilizzare
un jutsu. “Credo che si stia avvalendo di una qualche arte
illusoria che pare abbia avuto effetto su di me. Sii i miei occhi per
un po’, Ino. So come contrastare l’illusione di
questo tipo ma mi serve il tuo aiuto per agire. Intanto, dimmi
cos’è, o cosa ti sembra essere.”
Anche se nella kunoichi stava tornando quel senso di inquietudine di
poco prima che cominciò inevitabilmente a farla sudare
freddo, Ino annuì prontamente. Era sempre stato lui quello
ad occuparsi del suo corpo inerme in qualsiasi momento, a proteggerla,
ad aiutarla. Ma stavolta doveva essere lei proteggere entrambi. E
l’avrebbe fatto, dannazione. Avrebbe protetto Shikamaru
esattamente con lui faceva da sempre con lei, ad ogni costo.
Lo avrebbe fatto per se
stessa e anche per lei, chiunque essa fosse.
“Non lo so, sembra una persona. Ma non riesco a vedergli la
faccia. Dal fisico sembra un uomo giovane. Penso che ti
basterà sapere che non è nulla di
buono.” La figura ad un tratto mosse il capo, facendo
scattare Ino piegata in difesa, sguainando minacciosamente il proprio
kunai. “Ha mosso la testa.” Bisbigliò
lei.
“Va bene. Non so chi sia e che cosa voglia da noi, ma questo
tizio ha chiuso ancor prima di cominciare. Sto per usare il controllo
dell’ombra. Guidami verso il-”
Nara
Shikamaru, la tua testardaggine trascende il tessuto temporale. Anche
il tuo Discendente prova a dirmi come dovrei giocare i miei dadi?
Una voce metallica che venne direttamente dalla misteriosa figura in
nero interruppe il Jonin, facendo sobbalzare anche la kunoichi al suo
fianco.
“…Come fai a sapere il mio nome? …Chi
sei? ” Chiese esitante Shikamaru vagando con lo sguardo in
giro. Era riuscito a sentirlo forte e chiaro, e l’aveva
chiamato col suo nome completo. Ino si limitò a lanciare al
Jonin un occhiata interrogativa, ma a quanto pare lui ne sapeva meno di
lei. “Tessuto temporale? Non so di cosa stai parlando. Fatti
vedere, non ha senso fare il vigliacco e nascondersi dietro un
illusione.”
Il
cervello umano non vede ciò che non riesce a concepire come
possibile. Che ironia, hai davvero molto in comune con
l’altro tuo te stesso.
“Altro me stesso?” Shikamaru Inarcò un
sopracciglio. Dopo le strane parole di quell’uomo era apparsa
ben visibile la sua ombra sul terreno. Shikamaru riusciva finalmente a
vedere qualcosa, ma non fece cenno della nuova informazione ad Ino.
Percepì l’uomo in nero ridacchiare, e la sua ombra
muoversi.
Sono
arrivato fino al luogo dove tutto ebbe origine dopo così
tanto tempo, e ancora mi disgusta camminare sulla superfice di questo
crudele mondo. Mi fa piacere vedere che vi siate dati tanto affanno nel
prosperare, sarà ancora più piacevole porre fine
a tutto questo orrore. Ma tu, né tanto meno quella donna
meritate di far parte del mio piano misericordioso.
“Attenzione, si sta portando una mano alla vita, ma
è ancora fermo davanti a te. Credo ci dividano un paio di
metri. ” Bisbigliò Ino, e Shikamaru si
limitò ad annuire. La figura parlò di nuovo,
rivolgendosi ora proprio a lei.
Donna,
nel tuo corpo ho rivelato la presenza di qualcosa che mi appartiene.
Non so come sia stato possibile per una Discendente assorbire un tale
potere nel proprio corpo, ma non importa. Pagherai con la vita tale
affronto. Fatti avanti, e lascia che io estragga il Rinne dal tuo corpo.Sacrifica la tua inutile vita
senza opporre resistenza, se non vuoi che ti costringa a farlo dopo
averti fatto assistere alla morte di quest’uomo.
Ino provò a rispondergli qualcosa e a chiedergli
spiegazioni, ma la voce non veniva fuori in nessun modo. A quelle
parole, la coscienza ospite del suo corpo aveva iniziato ad agitarsi in
maniera pericolosa. Ino provò a ripetere a se stessa con la
speranza di calmarla che non avrebbe mai permesso che qualcuno facesse
del male a lei, o a Shikamaru. La cosa sembrò funzionare,
perché riprende finalmente coraggio, ma a rispondere a
quell’inquietante figura fu il Jonin, precedendola.
“Ma quanto diamine parli? Sei proprio una
seccatura.” Sbottò Shikamaru, afferrando la
kunoichi per un braccio e attirandola dietro di lui. “Non so
cosa tu gli abbia preso, infatti credo che dopo che lo avrò
sistemato avrai da spiegarmi parecchie cose, Ino. Ma ora coprimi e non
preoccuparti, ci penso io a lui, adesso. Tieniti pronta in qualsiasi
momento, potrei avere bisogno di te.”
“Ma Shikamaru, non riesci a vederlo… Come pensi di
fare?” Bisbigliò Ino, non perdendo di vista la
figura misteriosa.
“Visto che pare abbia una gran voglia di parlare,
seguirò la sua voce. Ho un udito fino, stai tranquilla.
Coprimi e non preoccuparti.” Il Jonin le rivolse un sorriso
pieno di decisione. “E’ il mio compito proteggerti,
non ricordi?”
“Shikamaru...”
Shikamaru non aveva la benché minima idea a cosa stesse
andando incontro. Diamine, nemmeno immaginava cosa avesse scatenato in
quella figura misteriosa rivolgendo quell’occhiata complice
verso Ino che rispose di rimando con un sorriso pieno di fiducia e
calore.
Come una scena che si ripete in maniera ossessiva, come un doloro
ricordo che sembrava crudelmente tornare di nuovo a tormentare quella
figura.
“E’
il mio compito proteggerti, sei la mia Principessa
Splendente.”
“Io ero tutto ciò che
adesso… Non sono più.”
Scattò immediatamente sull’offensiva, avanzando
verso di loro. La sua voce divenne minacciosa ed incredibilmente
adirata. Ino strinse con più fermezza il suo Kunai, pronta
ad eseguire prontamente qualsiasi ordine del Jonin, e
all’occorrenza intervenire di sua iniziativa. Shikamaru
intrecciava le dita per il Kage Mane no Jutsu, più
determinato che mai nel fermare quel povero pazzo.
Dunque
avete fatto la vostra scelta. Vi procurerò la stessa
sofferenza che fu inferta a me dal vostro mondo, il mondo dei
Discendenti di quella razza ignobile! Mi supplicherete di uccidervi
insieme, per non costringervi a guardare l’uno la morte
dell’altro!
Quella neve blu continuava a cadere dal cielo, posandosi sul fondo di
quell’assurda notte che avrebbe cambiato le loro vite e il
loro modo di vedere il mondo per sempre.
Around
the Corner
Chiedo scusa per
la lunghissima attesa. E’ passato quasi un mese o qualcosa
del genere, non è vero? Mi dispiace! Ma tra il lavoro e il
post-fiera sono stata decisamente occupata, e giudicando questo
capitolo piuttosto cruciale ho voluto dedicarmene in un momento di
calma che è arrivato solo in questi giorni. Grazie per la
vostra pazienza e per aver letto il quinto capitolo di
“Rinne”! Un grazie speciale a chi mi ha inserito
tra i suoi preferiti e seguiti, ma soprattutto grazie a chi recensisce.
Esprimetemi pure la vostra opinione, sono contenta che tantissima gente
(oltre cento persone, cavoli! E’ bel po’ di gente.
*ride*) legga questa storia, ma fatemi anche sapere cosa ne pensate. Da
come potete vedere, nell’introduzione ho aggiunto qualcosa di
nuovo. Pensandoci bene, in questa storia se ne vedranno davvero di
ogni, perché vorrei parlare di tantissimi personaggi
principali e secondari. Quindi, potreste trovarci anche il vostro
preferito.
State leggendo
Naruto Gaiden? A me ricorda tantissimo una spanish soap opera che
guardavo quando ero piccola assieme a mia nonna. Credo si chiamasse
“Celeste” o qualcosa del genere. Non sto
scherzando,andate a leggerla per farvi un idea. Figli che si credono
illegittimi, padri assenti, drammi familiari… e
c’è ancora qualcuno che disegna le fanart con
Sasuke che tipo porta i figli a scuola sorridendo! *ride*
Cosa abbiamo
visto in questo nuovo capitolo? Beh, un tantino di cose inspiegabili e
alquanto strane: Ino sta cominciando a realizzare cosa sia quella
strana entità, della “neve blu” cade dal
cielo assieme a nuovi personaggi misteriosi…
Come avrete
potuto notare, nemmeno in questo capitolo c’è il
mondo alternativo, perché sarà presente nel
prossimo con molte informazioni su cosa è effettivamente
successo in questo capitolo, scientificamente parlando. Mi rendo conto
che sia molto facile entrare in confusione, ma vi prometto che
più avanti tutto sarà chiaro. Nel prossimo
capitolo forse ci sarà anche una piccola impronta
“piccante” *ohohoh*. E’ molto piccola, vi
avverto. Non aspettatevi chissà cosa!
Alla prossima!
|