Il salotto di casa Fry era piccolo ma elegante.
La donna posò il vassoio sul tavolino da caffè e si sedette sul
divanetto color crema.
- Avete qualche novità? -
Le due detective presero ognuna una tazza di the, poi Lilly cominciò a
parlare.
- Signora Fry, perché non ci ha detto che suo figlio aveva paura di
lei? -
Helen Fry guardò la poliziotta come se fosse stata presa a schiaffi.
- Cosa volete insinuare? - chiese trattenendo la rabbia. - Volevo bene
a mio figlio. -
- Forse gliene voleva troppo. -
Helen guardò Miller senza capire.
La poliziotta di colore continuò: - Sono anch'io una madre. Se sapessi
che mia figlia viene presa di mira dai suoi compagni farei in modo che
li frequentasse il meno possibile; e so già che quando arriverà per lei
il momento di andarsene, magari in un'altra città per frequentare
l'università, mi si spezzerà il cuore. Vorrei che mia figlia fosse
sempre con me: ma questa è una cosa che non posso fare. -
- Ma che invece lei ha fatto. - aggiunse Rush - Suo figlio non stava
mai con gli altri bambini, l'ha sempre tenuto chiuso in casa con sé.
Inoltre, aveva tutti i requisiti per andare all'università, ma non l'ha
fatto. -
- E come se non bastasse - proseguì Miller - quando lo ha visto assieme
ad una ragazza lo ha costretto ad andarsene. - Continuò a vedere quella donna! - le interruppe Helen Fry - Per la
prima volta nella sua vita John mi disobbedì. -
Rush posò la sua tazza sul tavolino da caffè.
- Per questo lo ha ucciso? Per punirlo? -
La signora Fry nascose il volto fra le mani e si asciugò le lacrime dal
viso.
- E' vero, forse sono stata una madre un po'...oppressiva.
Quando mio marito morì John aveva tre anni: fui costretta a crescerlo
da sola. Gli volevo un bene dell'anima, e mi si spezzava il cuore
sentire gli altri bambini che lo deridevano per le orecchie a sventola,
per il naso troppo grosso... I bambini sanno essere molto crudeli. -
La donna prese in mano una cornice d'argento che stava su un tavolino
accanto al divano: in quella foto John doveva avere undici o dodici
anni.
- Pensando di proteggerlo lo costrinsi a non incontrare più i suoi
coetanei al di fuori della scuola; con il tempo non riuscii più a
sopportare di saperlo lontano da me. -
- Per questo gli impedì di vedere Mary Pinter? -
- Sì, ma solo in un primo momento: poi fece di testa sua. Ma forse
avrei fatto meglio ad impedirglielo. -
Helen Fry osservava il
figlio dall'ampia vetrata del bar; dall'interno del locale proveniva la
musica degli U2: "With or Without You".
Erano seduti sempre allo
stesso tavolo, l'uno di fronte all'altra: lei gli teneva una mano, e
lui sembrava felice.
Helen tentò di scacciare
il senso di colpa convincendosi che stava spiando suo figlio
esclusivamente per il suo bene; ma l'evidenza dimostrava che quella
ragazza stava facendo a John molto più bene di quanto gliene avesse mai
fatto lei.
John e Mary si alzarono
e andarono verso l'uscita mano nella mano.
Arrivò una macchina che
si fermò di fronte ai due.
Dal suo angolo nascosto
Helen Fry riconobbe il conducente: era il fratello della ragazza.
Mary e John si
apprestarono a salire, quando quasi dal nulla sbucò una donna: aveva
lunghi capelli neri.
- No, John. Non andare
con loro. -
Helen si ricordò di lei:
era alla festa della consegna dei diplomi l'ultimo anno di scuola.
John non parve stupito
di vederla.
- Che vuoi ancora? Ti ho
detto di lasciarmi in pace. -
- Ma non capisci? Lo sai
cosa ha fatto a mio fratello! -
- Non ha fatto nulla a
tuo fratello: è stato lui a farsi del male. -
- No, non è come sembra!
- La donna fissò Mary Pinter - Ti ha già fatto il lavaggio del
cervello. -
- Non ti permetto di
parlare così! -
Helen sussultò. Quella
non poteva essere la voce di suo figlio, così violenta e rabbiosa.
Mary posò una mano sulla
spalla di Fry: - Andiamo caro, non badare a lei: è pazza. -
- Tu sei pazza! - urlò
l'altra.
Ma nessuno si curò più
delle sue lacrime.
Mary Pinter e John Fry
entrarono nell'auto, che partì sgommando.
- E questo quando accadde? - chiese Lilly Rush.
- Un paio di settimane prima che John venisse ucciso. -
- Non provò a parlargli di quello che aveva visto? -
- No! Non potevo dirgli che lo avevo spiato di nascosto, e poi... -
Le detective attesero qualche secondo, ma la donna continuò a tacere.
Miller spezzò il silenzio: - E poi? -
Helen Fry abbassò lo sguardo.
- E poi avevo paura di lui: dopo quel fatto divenne taciturno e...e mi
guardava come se mi odiasse. -
- Che sa dirci di quella donna che cercò di non farlo andare via con i
fratelli Pinter? -
- Si chiama Stephanie: era la sorella di uno dei compagni di scuola di
John, un certo Paul Curtis, se non ricordo male. Adesso che ci penso
era fidanzato con Mary al liceo. -
- Che gli accadde? -
- Morì suicida: si dissanguò nella vasca da bagno. -
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