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Autore: hapax    18/01/2009    1 recensioni
Giugno 1987. Il cadavere di un uomo viene trovato all'interno della gabbia delle tigri dello Zoo di Filadelfia. Ventidue anni dopo Lilly Rush e la sua squadra tenteranno di risolvere il mistero partendo da un misterioso messaggio in possesso della vittima. Una fanfiction in puro stile Cold Case.
Genere: Drammatico, Thriller, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il salotto di casa Fry era piccolo ma elegante.
La donna posò il vassoio sul tavolino da caffè e si sedette sul divanetto color crema.
- Avete qualche novità? -
Le due detective presero ognuna una tazza di the, poi Lilly cominciò a parlare.
- Signora Fry, perché non ci ha detto che suo figlio aveva paura di lei? -
Helen Fry guardò la poliziotta come se fosse stata presa a schiaffi.
- Cosa volete insinuare? - chiese trattenendo la rabbia. - Volevo bene a mio figlio. -
- Forse gliene voleva troppo. -
Helen guardò Miller senza capire.
La poliziotta di colore continuò: - Sono anch'io una madre. Se sapessi che mia figlia viene presa di mira dai suoi compagni farei in modo che li frequentasse il meno possibile; e so già che quando arriverà per lei il momento di andarsene, magari in un'altra città per frequentare l'università, mi si spezzerà il cuore. Vorrei che mia figlia fosse sempre con me: ma questa è una cosa che non posso fare. -
- Ma che invece lei ha fatto. - aggiunse Rush - Suo figlio non stava mai con gli altri bambini, l'ha sempre tenuto chiuso in casa con sé. Inoltre, aveva tutti i requisiti per andare all'università, ma non l'ha fatto. -
- E come se non bastasse - proseguì Miller - quando lo ha visto assieme ad una ragazza lo ha costretto ad andarsene.
- Continuò a vedere quella donna! - le interruppe Helen Fry - Per la prima volta nella sua vita John mi disobbedì. -
Rush posò la sua tazza sul tavolino da caffè.
- Per questo lo ha ucciso? Per punirlo? -
La signora Fry nascose il volto fra le mani e si asciugò le lacrime dal viso.
- E' vero, forse sono stata una madre un po'...oppressiva. Quando mio marito morì John aveva tre anni: fui costretta a crescerlo da sola. Gli volevo un bene dell'anima, e mi si spezzava il cuore sentire gli altri bambini che lo deridevano per le orecchie a sventola, per il naso troppo grosso... I bambini sanno essere molto crudeli. -
La donna prese in mano una cornice d'argento che stava su un tavolino accanto al divano: in quella foto John doveva avere undici o dodici anni.
- Pensando di proteggerlo lo costrinsi a non incontrare più i suoi coetanei al di fuori della scuola; con il tempo non riuscii più a sopportare di saperlo lontano da me. -
- Per questo gli impedì di vedere Mary Pinter? -
- Sì, ma solo in un primo momento: poi fece di testa sua. Ma forse avrei fatto meglio ad impedirglielo. -

Helen Fry osservava il figlio dall'ampia vetrata del bar; dall'interno del locale proveniva la musica degli U2: "With or Without You".
Erano seduti sempre allo stesso tavolo, l'uno di fronte all'altra: lei gli teneva una mano, e lui sembrava felice.
Helen tentò di scacciare il senso di colpa convincendosi che stava spiando suo figlio esclusivamente per il suo bene; ma l'evidenza dimostrava che quella ragazza stava facendo a John molto più bene di quanto gliene avesse mai fatto lei.
John e Mary si alzarono e andarono verso l'uscita mano nella mano.
Arrivò una macchina che si fermò di fronte ai due.
Dal suo angolo nascosto Helen Fry riconobbe il conducente: era il fratello della ragazza.
Mary e John si apprestarono a salire, quando quasi dal nulla sbucò una donna: aveva lunghi capelli neri.
- No, John. Non andare con loro. -
Helen si ricordò di lei: era alla festa della consegna dei diplomi l'ultimo anno di scuola.
John non parve stupito di vederla.
- Che vuoi ancora? Ti ho detto di lasciarmi in pace. -
- Ma non capisci? Lo sai cosa ha fatto a mio fratello! -
- Non ha fatto nulla a tuo fratello: è stato lui a farsi del male. -
- No, non è come sembra! - La donna fissò Mary Pinter - Ti ha già fatto il lavaggio del cervello. -
- Non ti permetto di parlare così! -
Helen sussultò. Quella non poteva essere la voce di suo figlio, così violenta e rabbiosa.
Mary posò una mano sulla spalla di Fry: - Andiamo caro, non badare a lei: è pazza. -
- Tu sei pazza! - urlò l'altra.
Ma nessuno si curò più delle sue lacrime.
Mary Pinter e John Fry entrarono nell'auto, che partì sgommando.

- E questo quando accadde? - chiese Lilly Rush.
- Un paio di settimane prima che John venisse ucciso. -
- Non provò a parlargli di quello che aveva visto? -
- No! Non potevo dirgli che lo avevo spiato di nascosto, e poi... -
Le detective attesero qualche secondo, ma la donna continuò a tacere.
Miller spezzò il silenzio: - E poi? -
Helen Fry abbassò lo sguardo.
- E poi avevo paura di lui: dopo quel fatto divenne taciturno e...e mi guardava come se mi odiasse. -
- Che sa dirci di quella donna che cercò di non farlo andare via con i fratelli Pinter? -
- Si chiama Stephanie: era la sorella di uno dei compagni di scuola di John, un certo Paul Curtis, se non ricordo male. Adesso che ci penso era fidanzato con Mary al liceo. -
- Che gli accadde? -
- Morì suicida: si dissanguò nella vasca da bagno. -
 
  
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