capitolo13
Capitolo 13
Dove l’universo probabilmente collassa
«Mi spiace, non ho visto nessuno. Eri sola.»
«Sì, ero sola, ma un attimo prima che arrivassi tu c’era
Isabella con me.»
«Non sono sicura di conoscerla, questa Isabella. Neanche
Luisa. Ce le hai presentate?»
«Credo di sì, non ricordo.»
Sofia mi scrutò coi suoi occhi azzurro limpido. Per quanto
le mie amiche scherzino sempre e siamo abituate a prenderci in giro, il suo
sguardo era serio.
«Te la sei sognata?» domandò, con l’aria di chiedersi se
fossi io a prendermi gioco di lei.
«Spero di non essere così
fuori di testa da parlare con persone che non esistono!»
Lei alzò le spalle.
«Beh, in fondo cos’è l’esistenza? Tu esisti? Io esisto?»
Le diedi una spinta sulla spalla sufficiente a spostare le
ossa dalla loro sede naturale.
«Certo che esisti! Non metterti a fare i tuoi ragionamenti
da filosofa da strapazzo sull’esistenza in metafisica!»
«Oh, beh, se la metti così non ti parlerò di filosofia. Ti
faccio solo una domanda semplice: i sogni esistono?»
«Certo che esistono!»
«Me ne fai vedere uno?»
Sofia è la mia femminista preferita, è la mia ancora di
salvezza ogni volta che non capisco qualcosa a lezione, ma se si mette a fare
ragionamenti ci vogliono due lauree – di cui una in filosofia quantistica
applicata – per starle dietro.
«Non accetto questi giochi di parole» replicai. «I sogni
esistono nella testa di chi li vive. Anche i sentimenti non si vedono ma
esistono senza dubbio.»
«Allora, dimmi… esistono i ricordi? Se ci pensi, i ricordi
sono una parte fondamentale di ognuno di noi. Noi siamo i nostri ricordi. Possiamo parlare dei ricordi, spiegarli,
mostrarli, fissarli con foto o filmati. Eppure, i ricordi non sono reali.»
«Quindi vorresti dire che ho immaginato di incontrare
Isabella e Luisa poco fa?»
«Potresti anche averle inventate.»
«Chi?»
«Queste due ragazze. Potrebbero essere frutto della tua
fantasia.»
«Anche tu potresti essere frutto della mia fantasia.»
«Allora con chi stai parlando, adesso?»
«Con me stessa.»
«Ah sì?»
Sofia mi arruffò i capelli con una mano. «Dì all’altra te
stessa di pettinarti!»
Sorrise. Era uno di quei bellissimi sorrisi di cui la mia
amica è capace senza sforzo.
«Ci vediamo più tardi!» la salutai mentre si allontanava
verso l’aula.
Finalmente potevo tornare ad aspettare. Prima che avessi il
tempo di ragionare e decidere se i suoi discorsi avessero senso oppure no, vidi
la persona che stavo aspettando.
«Ciao, scusa il ritardo.»
«Ciao, Paolo.»
Avevamo appuntamento per pranzare insieme. Come avevano
detto le mie amiche, dovevo impegnarmi io a far progredire la situazione.
Sempre se c’era una situazione da far progredire.
«Senti, ho una domanda.»
«Dimmi, Stefania.»
«Non prenderla male, è una domanda strana.»
«Beh, dimmi!»
«Tu esisti?»
Lui rise. «Penso di sì.»
«Perfetto. Pensi dunque sei. Non è questa la regola? Sono
molto più tranquilla, adesso. Mi sarei arrabbiata molto se tu non fossi
esistito.»
Forse non dovevo fare questi discorsi all’incirca al primo
appuntamento, ma ormai ero in argomento.
«Arrabbiata con chi, esattamente?»
«Con me stessa, credo.»
Paolo inclinò le sopracciglia.
«Vuoi che ti dimostro che esisto? È questo che stai
dicendo?»
«Mmmh, non lo so. Come penseresti di dimostrarlo?»
Mi rivolse un’occhiata intensa e improvvisamente capii
quello che stava pensando.
Ho capito cosa intende
dire questa ragazza. Più la conosco più è una scoperta. Tutte queste storie
sull’esistenza metafisica. Vuole un bacio, ecco qual è la “dimostrazione” che
cerca. È la più strana richiesta di un bacio che abbia mai sentito in vita mia,
ma è anche la più divertente e interessante. Ha della stoffa, questa ragazza.
Potrei anche accontentarla, ma senza esagerare, siamo pur sempre in pubblico.
Io avevo capito, lui pure. Non era quello che pensavo
all’inizio, ma la sua interpretazione era più che soddisfacente. Sorrisi.
«Oh, sì!» dissi.
NdA
Grazie per essere arrivati fin qui. Spero che la storia vi
abbia strappato almeno un sorriso.
Ho un annuncio (se a qualcuno può interessare): ho
pubblicato tutti gli ultimi capitoli insieme perché mi scoccia lasciare le cose
a metà e nei prossimi tempi dovrò assentarmi da efp quindi non avrei modo di
aggiornare con regolarità.
Ringrazio tutti i lettori, quelli occasionali e quelli
abituali.
Mi mancherete, ragazze e ragazzi!
Un abbraccio
Steph
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