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Autore: steph808    11/07/2015    1 recensioni
Cinque amiche in università, alcuni animali che fanno pasticcio, la nascita di un amore travolgente… e nessuna trama sensata.
In brevi capitoli di circa 80 righe (su un normale programma di scrittura) questa storia racconta alcune scene di vita in università e improbabili avventure semiserie liberamente tratte dalla vita reale e dalla fantasia più sfrenata, con l'obiettivo di divertire, poi di intrattenere e infine di far riflettere, perché anche le storie senza trama hanno un filo conduttore.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo13
Capitolo 13
Dove l’universo probabilmente collassa
 
«Mi spiace, non ho visto nessuno. Eri sola.»
«Sì, ero sola, ma un attimo prima che arrivassi tu c’era Isabella con me.»
«Non sono sicura di conoscerla, questa Isabella. Neanche Luisa. Ce le hai presentate?»
«Credo di sì, non ricordo.»
Sofia mi scrutò coi suoi occhi azzurro limpido. Per quanto le mie amiche scherzino sempre e siamo abituate a prenderci in giro, il suo sguardo era serio.
«Te la sei sognata?» domandò, con l’aria di chiedersi se fossi io a prendermi gioco di lei.
«Spero di non essere così fuori di testa da parlare con persone che non esistono!»
Lei alzò le spalle.
«Beh, in fondo cos’è l’esistenza? Tu esisti? Io esisto?»
Le diedi una spinta sulla spalla sufficiente a spostare le ossa dalla loro sede naturale.
«Certo che esisti! Non metterti a fare i tuoi ragionamenti da filosofa da strapazzo sull’esistenza in metafisica!»
«Oh, beh, se la metti così non ti parlerò di filosofia. Ti faccio solo una domanda semplice: i sogni esistono?»
«Certo che esistono!»
«Me ne fai vedere uno?»
Sofia è la mia femminista preferita, è la mia ancora di salvezza ogni volta che non capisco qualcosa a lezione, ma se si mette a fare ragionamenti ci vogliono due lauree – di cui una in filosofia quantistica applicata – per starle dietro.
«Non accetto questi giochi di parole» replicai. «I sogni esistono nella testa di chi li vive. Anche i sentimenti non si vedono ma esistono senza dubbio.»
«Allora, dimmi… esistono i ricordi? Se ci pensi, i ricordi sono una parte fondamentale di ognuno di noi. Noi siamo i nostri ricordi. Possiamo parlare dei ricordi, spiegarli, mostrarli, fissarli con foto o filmati. Eppure, i ricordi non sono reali
«Quindi vorresti dire che ho immaginato di incontrare Isabella e Luisa poco fa?»
«Potresti anche averle inventate.»
«Chi?»
«Queste due ragazze. Potrebbero essere frutto della tua fantasia.»
«Anche tu potresti essere frutto della mia fantasia.»
«Allora con chi stai parlando, adesso?»
«Con me stessa.»
«Ah sì?»
Sofia mi arruffò i capelli con una mano. «Dì all’altra te stessa di pettinarti!»
Sorrise. Era uno di quei bellissimi sorrisi di cui la mia amica è capace senza sforzo.
«Ci vediamo più tardi!» la salutai mentre si allontanava verso l’aula.
Finalmente potevo tornare ad aspettare. Prima che avessi il tempo di ragionare e decidere se i suoi discorsi avessero senso oppure no, vidi la persona che stavo aspettando.
«Ciao, scusa il ritardo.»
«Ciao, Paolo.»
Avevamo appuntamento per pranzare insieme. Come avevano detto le mie amiche, dovevo impegnarmi io a far progredire la situazione. Sempre se c’era una situazione da far progredire.
«Senti, ho una domanda.»
«Dimmi, Stefania.»
«Non prenderla male, è una domanda strana.»
«Beh, dimmi!»
«Tu esisti?»
Lui rise. «Penso di sì.»
«Perfetto. Pensi dunque sei. Non è questa la regola? Sono molto più tranquilla, adesso. Mi sarei arrabbiata molto se tu non fossi esistito.»
Forse non dovevo fare questi discorsi all’incirca al primo appuntamento, ma ormai ero in argomento.
«Arrabbiata con chi, esattamente?»
«Con me stessa, credo.»
Paolo inclinò le sopracciglia.
«Vuoi che ti dimostro che esisto? È questo che stai dicendo?»
«Mmmh, non lo so. Come penseresti di dimostrarlo?»
Mi rivolse un’occhiata intensa e improvvisamente capii quello che stava pensando.
Ho capito cosa intende dire questa ragazza. Più la conosco più è una scoperta. Tutte queste storie sull’esistenza metafisica. Vuole un bacio, ecco qual è la “dimostrazione” che cerca. È la più strana richiesta di un bacio che abbia mai sentito in vita mia, ma è anche la più divertente e interessante. Ha della stoffa, questa ragazza. Potrei anche accontentarla, ma senza esagerare, siamo pur sempre in pubblico.
Io avevo capito, lui pure. Non era quello che pensavo all’inizio, ma la sua interpretazione era più che soddisfacente. Sorrisi.
«Oh, sì!» dissi.
 
NdA
Grazie per essere arrivati fin qui. Spero che la storia vi abbia strappato almeno un sorriso.
 
Ho un annuncio (se a qualcuno può interessare): ho pubblicato tutti gli ultimi capitoli insieme perché mi scoccia lasciare le cose a metà e nei prossimi tempi dovrò assentarmi da efp quindi non avrei modo di aggiornare con regolarità.
Ringrazio tutti i lettori, quelli occasionali e quelli abituali.
Mi mancherete, ragazze e ragazzi!
Un abbraccio
Steph
  
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