Note
dell'autrice: Eccovi il capitolo 14. Vi auguro buona lettura,
e come sempre se volete un vostro parere è ben accetto.
Anche se credo mi odierete. * sorriso malefico * prossima settimana
vado in vacanza, e il quindicesimo capitolo non l'ho finito
probabilmente l'attesa sara un pò più lunga anche
questa volta. Appena ho tempo rispondo a tutte le recensioni.
14^Capitolo:
Ti spio
Il
gesto compiuto da Seiya l’aveva fatta arrabbiare forse
esageratamente, tanto che pochi istanti dopo lo aveva spinto fuori
dalla sua camera sbattendo la porta dietro di lui. E sebbene erano
quasi le diciotto, non aveva per niente voglia di cenare in sua
compagnia. Al solo pensiero la poca fame che aveva andava a
nascondersi. Doveva poi escogitare una scusa per giustificare il
fatto che quella sera avrebbe preferito andare a letto presto, senza
guardare film o qualsiasi altro programma televisivo. Chiudersi
quanto prima in camera sua sarebbe stato il modo migliore per
scappare di nascosto senza essere beccata. O almeno era quello che
sperava. Sospirò, toccando il tasto laterale del telefono
per
illuminarne lo schermo e controllare se c'erano nuovi messaggi da
parte di lui. Nessuna tendina però occupava lo schermo,
segno che
ancora il biondo non era arrivato a casa. Spostò lo sguardo
al vetro
della sua finestra, i giorni di totale libertà senza i suoi
genitori
stavano volgendo lentamente al termine. E al loro rientro
chissà
cosa ne sarebbe stato di loro, chissà se lui avrebbe avuto
la
pazienza di attendere giorni prima di vedersi. Dubitava fortemente di
tutto ciò, e anche se quel pensiero non la lasciava in pace,
era ben
decisa ad approfondire la conoscenza di lui. Le sensazioni provate la
sera prima, nella sua camera erano state uniche. Le guance le si
arrossarono al solo pensiero di ciò che avevano condiviso
anche se
solo in parte, e ancora in modo incompleto.
Haruka,
cosa mi stai facendo lo sai solamente tu.
Pensò mentre un sorriso le sollevo appena gli angoli delle
labbra.
Era ben decisa a mettere tutto su carta, o meglio sul pentagramma; la
sua decisione ormai era stata presa, in uno dei suoi prossimi
concerti non sarebbe stata sola sul palcoscenico. Le nozioni che le
erano state impartite sul pianoforte a complemento dei suoi studi
erano infatti più che sufficienti per comporre un pezzo in
cui i due
strumenti dialogavano. Ti riuscirò a
convincere a suonare.
Non so il motivo per cui non suoni più, ma tornerai a farlo.
L'istinto
le suggeriva che con la decisione di lui di non suonare più
c'entrava sicuramente qualche evento non troppo felice del suo
passato, la sua reazione quando gli aveva rivolto la domanda era
stata più che chiara a riguardo.
Chissà
cosa ti tormenta. Avrebbe
voluto
conoscere maggiormente lui, il suo mondo e ciò che lo
circondava. Ma
in fin dei conti era solamente un'estranea per lui, e certe cose
erano estremamente intime.
Il
suono di qualcuno che bussava alla porta la distolse dalla
composizione appena iniziata.
“Avanti”
rispose senza nascondere un tono scocciato. I suoi occhi registrarono
la comparsa della figura del bruno.
Mantieni
la calma e tira un respiro profondo Michiru, non è detto che
sia qui
per importunare la tua quiete.
“A
cosa devo la tua visita?” chiese con un filo di voce, alzando
a
stento gli occhi per guardare il ragazzo.
“Non
deve esserci per forza un motivo per godere della tua compagnia
suppongo, che cosa stai facendo? Comunque sono venuto perché
la
cameriera vuole chiederti alcune cose.
“Sto
componendo un nuovo pezzo.. gradirei non trovarti più in
camera mia
al mio ritorno, perché non riesco a concentrarmi con le
persone
intorno Seiya mi spiace” mormorò freddamente lei
posando la matita
per poi alzarsi e dirigersi verso la porta. Passò davanti a
lui,
sfiorandone appena il braccio destro “Beh cosa fai non
vieni?”
chiese poi.
“Ti
raggiungo dopo devo andare in bagno prima” rispose lui
tranquillamente guardando al di la della sua figura, verso la porta
della toilette.
“Va
bene, io intanto vado” la violinista si affrettò a
percorrere il
corridoio diretta verso quello che era il soggiorno, per poi
dirigersi oltre e raggiungere quindi la cucina. Arrivata nell'ampia
stanza scorse la cameriera indaffarata dietro ai fornelli per
preparare loro i piatti. Da quella sera si tornava alla
normalità e
non avrebbero più potuto mangiare insieme in tutta
tranquillità
senza troppi cavilli e formalità.
“Ciao
dovevi chiedermi qualcosa per la cena? Seiya è venuto a
chiamarmi”
le chiese sorridente, anche se sorridere era l'ultima cosa che
avrebbe dovuto fare, il senso di soffocamento che provava ogni qual
volta il ritorno dei suoi era vicino era tornato ad attanagliarle le
viscere.
“Chiedevo
cosa avresti voluto mangiare per regolarmi su cosa preparare anche
per voi” le rispose la donna. Mentre mescolava del sugo nella
pentola “Questo sarà pronto per domani a pranzo,
l'ho appena messo
su”
“Guarda
ho anche poca fame, per me vanno anche bene dei tramezzini, li mangio
in camera mia non ho molta voglia di stare in compagnia stasera. Sto
anche lavorando a un nuovo pezzo e mi serve un po' di
concentrazione”
rispose la ragazza.
“Come
vuoi Michiru, allora dico a Kou di avvisarmi quando vuole cenare, e
mi occupo solamente di lui..che nuovo pezzo stai componendo?”
concluse la donna facendole l'occhiolino.
“to
provando a scrivere un duetto per violino e pianoforte, con le mie
competenze dovrei essere abbastanza in grado, ma lo farò in
ogni
caso supervisionare dal mio maestro” spiegò
“Se non hai bisogno
d'altro io torno in camera mia”
“Certo
tesoro vai pure, che almeno te ne stai un po' tranquilla senza i tuoi
genitori” la salutò la donna. Tra gli abitanti di
quella casa,
escluso l'autista che però era via con i suoi, era quella
che
riusciva a capirla meglio di ogni altro. E anche in quel momento non
si era affatto sbagliata, nell'intuire che quello stato d'animo era
dovuto al rientro imminente dei suoi genitori. Oltre ad un filo di
agitazione per la fuga che avrebbe fatto quella notte.
Devo
scrivere ad Haruka per metterci d'accordo nei dettagli, non posso
commettere errori che facciano accorgere Seiya della mia assenza.
***
“Tu
ragazze quando nel porterai a casa per farcele conoscere?” la
domanda di sua madre cadde a bruciapelo nella casa caduta nel
silenzio nel momento in cui Usagi aveva varcato la soglia di casa con
Mamoru.
“Mamma
diciamo che ci sto lavorando, ma non mi chiedere nulla di
più fino a
quando non deciderò io che è arrivato il momento
giusto è un po'
delicata come cosa” rispose lui, cercando di rimanere sul
vago
della situazione, cercando tuttavia di non farla preoccupare.
“Delicata
in che senso? Non andare a immischiarti in giri strani, mi
raccomando. Non è drogata vero? Haruka posso stare
tranquilla?” il
tono apprensivo non sfuggì al suo udito super fino.
“No
mamma tranquilla è tutto il contrario, è una
persona
affidabilissima, e anzi ho la certezza che a Usagi piacerà
tantissimo. Stravederà per lei fin dal primo momento in cui
le
stringerà la mano” spiegò lui
“E' solo che fino a quando la
relazione non viene ben definita preferirei non complicare
ulteriormente le cose” precisò puntando i suoi
occhi verdi in
quelli più scuri della madre.
“Se
mi dici che posso stare tranquilla cercherò di starci anche
se lo
sai, per me negli ultimi anni è molto difficile. Ho sempre
paura che
vi possa capitare qualcosa, e a dirti la verità la notizia
che Usagi
avesse un ragazzo mi ha spiazzata molto, e come se io non fossi
pronta a veder andar via anche lei” mormorò.
“Mamma
stai tranquilla Usagi anche se tra sei o dieci anni andrà
via di
casa sarà sempre qui, con noi come del resto sono io. Quando
mi
chiamate che avete bisogno non ho problemi a venire anche se abito in
un altro appartamento” la rassicurò “Non
potrei mai abbandonarvi
lo sai”
“A
questa ragazza glielo hai detto di quella cosa?” chiese
nuovamente
la dottoressa per distogliere il discorso dal precedente, che le
stava provocando una forte malinconia interiore. La perdita del
marito non era stata facile da superare, tanto meno crescere due
figlie, di cui una ancora in età quasi adolescenziale.
“No,
ma dovrò farlo prima o poi anche se temo la sua reazione,
anche
Sets, Rei e Hotaru me lo hanno detto” mormorò.
“
Se
posso darti un consiglio, non aspettare troppo.. poi potrebbe saperlo
da terze persone e potrebbe essere brutto scoprirlo in quel modo e tu
lo sai. Non è facile come cosa da mandare giù,
evita che si
innamori di te mentre ancora è all' oscuro di
tutto..”
A
quelle parole sospirò, sua madre aveva tremendamente
ragione, e
anche le sue amiche. Ma ad affrontare la cosa nel bene o nel male non
erano loro. E ancora non si sentiva pronto.
“Hai
ragione mamma, infatti glielo dirò uno di questi giorni
sicuramente”
lo sguardo si posò sull'orologio della sala che segnava
già le
cinque passate del pomeriggio. “ Sarà meglio che
vada, ho
appuntamento con Sets e le altre per un aperitivo, poi devo passare
dopo cena a prendere lei che la porto fuori con il resto del
gruppo”
rispose lui.
“Va
bene, ci sentiamo poi nei prossimi giorni, mi raccomando non fare le
solite tue cazzate” lo raccomandò la donna.
“Mamma
sta tranquilla, so quello che faccio non mi accadrà
nulla” la
rassicurò lui “Lo sai, che un pilota
più in gamba di me non
esiste, è ormai qualche anno che sono in vetta alle
classifiche”
esclamò con tono impettito.
“
Sai
bene cosa intendo, non di certo le corse ufficiali che tra le altre
cose sono sospese fino a Settembre” lo rimproverò
nervosa lei.
“
Era
per dire che se non ho mai avuto un incidente in quelle ufficiali,
non lo avrò nemmeno in tutte le altre corse, lo sai...ora
vado
davvero” concluse, raggiungendo la giacca. Odiava arrivare in
ritardo agli appuntamenti, specialmente a quelli con le sue amiche.
Specialmente a quelli con Setsuna che conduceva una guerra contro i
suoi ritardi dal primo momento in cui si erano incontrati.
“Buona
serata Haruka” concluse lei, aprendo la porta
dell'appartamento in
cui viveva.
Michi
fammi sapere appena puoi orario e tutto per stasera, sono appena
uscito da casa dei miei ora vado ad un aperitivo poi ti passo a
prendere appena puoi :*
Scrisse,
mentre scendeva nel portone. Alle sue amiche ancora non aveva detto
nulla, ma era sicuro che non gli avrebbero fatto problemi,
probabilmente anche se non glielo avevano ancora detto, erano curiose
di incontrarla.
***
L'attesa
estenuante della risposta che cercava però si
rivelò più dura del
previsto. La smania di capire e sopratutto associare un viso a
quell'Haruka era diventata una questione di vita o di morte. Doveva
sapere tutto su quel ragazzo di cui aveva letto la conversazione sul
cellulare della violinista. Il suo gesto era sicuramente stato
meschino, ma nella consapevolezza che dall'artista non avrebbe avuto
nessuna informazione, toccata con mano la chiusura nei suoi
confronti, non aveva avuto altra scelta. E i suoi sospetti sulla
presenza improvvisa di un'altra persona, erano stati confermati.
Doveva
solo capire se la persona in questione poteva essere pericolosa a tal
punto da poter mandare all'aria il loro piano, oppure se poteva
invece tornare loro utile per far uscire uno scandalo su quella
famiglia che, della sua vita privata, non aveva mai dato motivo di
cui parlare e far pettegolezzi.
Quando
riuscirò ad avere i risultati di questa ricerca. Fu
il suo pensiero. Gli occhi gli caddero sull'orologio appeso al
soffitto. Dopo aver scoperto nome e cognome del ragazzo che gli stava
portando via Michiru, aveva fatto una chiamata a suo padre. Per
l'uomo sarebbe stato fin troppo semplice, vista la sua posizione,
accedere a tutti i dati che gli servivano. Nonché alle
relazioni che
questo nuovo e inatteso rivale aveva.
Il
telefono appoggiato sul suo petto iniziò a vibrare, lo
schermo
acceso che notificava una chiamata in arrivo. Era suo padre.
Probabilmente aveva portato a termine le sue ricerche. E forse aveva
trovato un appiglio a cui agganciarsi.
“Pronto
papà, dimmi tutto hai trovato qualcosa?” rispose
lui.
“Certo
Seiya, mi è stato utile sopratutto il numero di cellulare,
come
speravamo ha il numero intestato” sentì la voce
dell'uomo “ Il
punto è che non risulta nessun ragazzo con i dati emersi
dalla sim.
Li in città c'è solo un Haruka che ha i dati che
coincidono, il
problema e che all'anagrafe risulta essere una giovane donna. Le
altre persone, anche se uomini, non hanno i dati anagrafici
coincidenti” rispose lui.
Nel
sentire quelle parole gli occhi del ragazzo si sbarrarono stupiti. No
non può essere ci sarà sicuramente un errore,
impossibile che a
Michiru piacciano le donne.
“Papà
ne sei proprio sicuro? Perché la conversazione era veramente
tutta
al maschile, Michiru si rivolgeva in questo modo a lu...lei”
provò
a chiedere.
“Non
ci sono dubbi che sia lei Seiya, e ho trovato un sacco di
informazioni interessanti, ho un'idea per colpire Michiru e farla
stare molto male.” gli disse l'altro.
***
“Takeshi!!!
Il tuo telefono sta squillando da un pezzo!!” una voce
femminile
piombò nella stanza distogliendolo dai suoi pensieri. La
maggior
parte dei quali escogitavano un piano su come farla pagare a Ten'o
per l'affronto che egli aveva compiuto nei suoi confronti qualche
sera addietro.
“Pronto”Quell'insignificante
moscerino dovrà pagarla un giorno o l'altro.
“Buonasera
parlo con Takeshi Izuhu?” rispose una voce femminile, la sua
interlocutrice a occhio e croce avrebbe potuto avere una cinquantina
di anni, e non gli sembrava di conoscerla. Scostò il
cellulare dal
viso quel tanto che basta per vedere i numeri sullo schermo.
Anonimo.
Chi cazzo è sta stronza.
“Avrei
una questione estremamente urgente da proporle, riguarda Haruka
Ten'o” disse lui la donna. A sentire quel nominativo la sua
attenzione si accese ulteriormente.
“
Mi
dica pure, di cosa ha
bisogno” rispose lui, raddrizzandosi sulla sedia, spostando
leggermente la ragazza che stava donando attenzioni al suo collo.
Ascoltò
attentamente le parole della misteriosa sconosciuta. Cercando di non
farsi sfuggire nulla. “ Si mi potrebbe interessare
decisamente,
credo di riuscire a fare la cosa quanto prima, devo solo radunare i
miei compagni di squadra. Non rimarrà delusa
vedrà” rispose il
ragazzo prima di chiudere la comunicazione. La donna misteriosa gli
aveva offerto un compenso,nemmeno tanto piccolo. Ma avrebbe fatto
quel lavoro anche gratis. Vista la persona di cui si stava trattando.
Spostò in malo modo la sua concubina, prima di afferrare
nuovamente
il cellulare e iniziare a radunare la sua squadra, in base alle
informazioni che gli avevano dato per telefono, avevano poco tempo
per organizzare il tutto. Un'altra possibilità sarebbe stato
difficile trovarla.
***
Aveva
appena finito di scrivere la quarta riga di pentagramma sul foglio
quando sentì il cellulare vibrare rumoroso sulla scrivania,
poco
lontano dal pezzo di carta. Sarà lui
sicuramente.
A
quel pensiero un sorriso le dipinse il volto. Posò la matita
per
poi prendere il telefono, e aprire la finestra della notifica.
Ciao,
guarda credo che per le 22 riesco ad essere fuori,magari non fermarti
davanti al cancello di casa, aspetta un po' più indietro o
un po'
più avanti...e magari vieni solo tu dal cancello se non ti
fidi a
farmi fare 100m da sola.
Scrisse,
lui non era online ma confidava nel fatto che avesse la suoneria
inserita e la connessione internet accesa ovunque lui fosse. E
così
fu, la seconda spunta apparve a lato della nuvoletta del messaggio.
Devo
solo aspettare che mi risponda, poi devo mettere a punto la mia
uscita. Anche
se alla fine cosa
fare lo sapeva già. Seiya non si era fatto vedere, nemmeno
per
chiederle se voleva mangiare, e un po' di dispiacere
affiorò.
Sebbene sapeva che il distacco del ragazzo era la cosa migliore. Con
il ritorno dei suoi genitori non sarebbe stato ancora così
facile
tenerlo a bada, loro per lui stravedevano.
Tornò
a concentrarsi sulla composizione alla quale stava lavorando, sperava
di poterla finire quanto prima per poterla provare sullo strumento e
apportare le eventuali modifiche, se ce ne fosse stata la
necessità.
Devo
parlare ai miei di questo nuovo pezzo, e devo anche accennare loro
che il pianista voglio scegliermelo io per una volta.
E la seconda parte del suo pensiero era quella che più la
preoccupava. Difficilmente i suoi genitori le avrebbero dato cotanta
libertà.
Sospirò
lievemente, non vedeva l'ora di finire la scuola, per poter lottare
per andare via di casa. Fino a quel momento avrebbe dovuto per forza
fare la mantenuta, quella era l'unica motivazione che la teneva
ancora li. Era ancora troppo piccola per cavarsela da sola secondo la
legge.
Il
silenzio della stanza fu nuovamente interrotto dal bussare alla porta
di qualcuno. Se è di
nuovo lui questa volta le staffe le perdo veramente.
“Avanti”
esclamò, voltandosi verso la superficie in legno. Pochi
istanti più
tardi la cameriera fece capolino con un vassoio pieno di tramezzini,
la sua cena.
“Ecco
Michiru, ti ho portato già la cena, poi la consumi quando
più ti fa
comodo” le disse la donna sorridente.
“Oh..grazie,
pensavo fosse Seiya e non avevo nessuna voglia di reggerlo ora...anzi
se puoi ricordargli nuovamente che fino a domattina preferirei
rimanere da sola in camera mia perché ho da fare sarebbe
meglio”
dubitava molto che il moro sarebbe rimasto tutta la sera fuori dalla
sua visuale, doveva in ogni caso chiudere la porta a chiave
dall'interno, e chiudere anche la vetrata scorrevole con la chiave
che aveva nel comodino onde evitare che lui entrasse quando lei era
già fuori da un bel pezzo.
“Non
ti preoccupare, eviterò che ti venga a disturbare, se vuoi
stare da
sola non ha nessun diritto di importunarti.
“Grazie”
mormorò lei, prima che la donna chiudesse la porta della
stanza alle
sue spalle facendo piombare quelle quattro mura nel silenzio
più
completo.
***
Arrivò
al locale con circa un quarto d'ora di ritardo, a causa di una coda
imprevista generata da un incidente su una delle vie principali che
lo avrebbero portato alla meta.
Appena
entrato nel locale i suoi occhi vagarono alla ricerca del tavolo dove
sapeva avrebbe trovato le sue amiche. Riuscì a individuarlo
quasi
nell'immediato grazie alle urla di una biondina decisamente su di
giri che abbracciava felicissima quella che capì essere
Hotaru non
appena la bruna emerse dalla chioma dell'altra. Volse gli occhi al
cielo esasperato.
Si
devono sempre far riconoscere.
Constatò mentalmente, mentre si dirigeva verso di loro.
“Buona
sera ragazze” pronunciò appena fu abbastanza
vicino da farsi
sentire.
“Finalmente
Ruka, ti iniziavamo a dare per disperso, non vederti in giro per
così
tante sere di seguito è una rarità” lo
salutò Setsuna.
“Si
scusate ragazze ma immagino che Rei, Hotaru e Sets vi abbiano
spiegato tutto” si scusò.
“Certo
che ci hanno spiegato tutto!!” esclamò Minako con
la sua voce
squillante “ Tutto no, i particolari devi dirceli
tu” aggiunse
con un sorriso malizioso.
“Ma
non c'è nessun particolare di quelli che credete
voi...” cercò di
temporeggiare lui, nella speranza che l'arrivo del cameriere facesse
dimenticare la domanda della ragazza. “ Eppoi io qua non sono
l'unico a dovervi degli aggiornamenti.. Mako – chan temo
proprio
che tu ne abbia di novità quasi più di
me” rivoltò la frittata.
“Beh
non c'è tanto da dire, ci sono andata a letto, ma per ora
non so
come si evolverà il rapporto. Penso e credo che saremo amici
di
letto e niente più. La nostra è vera e propria
voglia di una sana
scopata e nient'altro” rispose la bruna senza tanti pudori.
Ben
sapendo che le persone davanti a lei non si sarebbero scandalizzate.
“
Come
fai a esserne così
sicura?” chiese allora Rei.
“Perché
le nostre cose in comune finiscono li, siamo troppo diversi. Inutile
illudermi per qualcosa che è impossibile già in
partenza”
mormorò.
“
Qua
il campione delle storie
impossibili è un altro cara, mica tu”
esclamò Rei ridendo “
Vero?” chiese guardando il motociclista negli occhi.
“Vi
dirò la verità, sta andando anche abbastanza bene
la
frequentazione, ora per dire che nascerà qualcosa
è presto ma sono
molto positivo” disse lui.
“
E
cosa te lo fa essere?”
chiese Makoto incuriosita.
“Sesto
senso” rispose lui.
“Buona
sera, avete già deciso cosa ordinare?” il
cameriere interruppe il
loro discorso per prendere le ordinazioni.
“Prendiamo
sei aperitivi, di cui due Sex on the beach, due Spritz, un analcolico
alla frutta e un aperitivo alla frutta alcolico” rispose
prontamente Setsuna, conoscendo a memoria le preferenze del suo
gruppo. Dopo intere serate passate insieme per anni era il minimo.
“Perfetto,
grazie arriveranno subito” rispose l'uomo, sulla quarantina
dai
capelli castani, fasciato nella divisa del locale.
“Grazie
tante” rispose il motociclista “Comunque ragazze,
stasera dopo
cena la passo a prendere, e la porto con noi. Ho la sensazione che ne
abbia bisogno, solo non andiamo in locali troppo frequentati per non
darle problemi”avvisò il gruppo.
“Bene
così finalmente la conosciamo, e vediamo se riusciamo a
capire
cos'ha di tanto speciale” commentò Rei. Proprio
nell'esatto
instante in cui una cameriera si avvicinò al loro tavolo per
portare
due piatti di tartine al prosciutto e al salmone e una coppa con
delle patine fritte al formaggio.
“Ecco
perché amo questo locale!” esclamò
Minako, alla vista del cibo. Un secondo cameriere porto loro i
bicchieri, con dei pezzi di pizza e
del sushi.
“Takeshi
invece si è visto in giro?” chiese il biondo
sorseggiando lo
spritz.
“No
stranamente anche lui in questi giorni non si è visto, e a
sentire
le voci che girano non ha combinato casini”
mormorò Makoto.
“Nemmeno
alla sua ex che voi sappiate?” prese un uzumaki con granchio,
avocado e maionese.
“Non
abbiamo sentito nulla a proposito, ma anche se fosse secondo me
dovresti stare alla larga da tutto” gli rispose Hotaru
“ Avrai
già abbastanza cose a cui pensare nel momento in cui i
genitori di
Michiru verranno a sapere della tua esistenza e non solo”
concluse
la bruna.
“
Quando
accadrà ci penserò,
per ora non avendo nulla a cui pensare posso farmi gli affari degli
altri. Come tratta quello le ragazze non mi piace proprio”
“Non
puoi farci nulla e lo sai, alla fine se loro ci stanno insieme se la
cercano pure direi” intervenne Minako, non è di
certo l'unico bel
ragazzo sulla piazza, ce ne sono molti altri ma tutte ci sbavano
dietro”
I
suoi occhi verdi caddero sull'orologio che occupava quasi totalmente
lo schermo del suo cellulare in stand-by in quel momento appoggiato
sul tavolo.
“Ragazze
dove ci vediamo? Che io tra un po' devo andare, devo farmi una doccia
e poi passarla a prendere con calma. Non voglio correre e questo
è
un orario di punta” chiese.
“Potremmo
vederci alla fine della passeggiata vicino al teatro, sai dove ci
sono gli scogli? Poi decidiamo se andare a fare un giro oppure no a
seconda di cosa preferite voi” propose Rei.
“Si
dai, potrebbe andare bene come punto di incontro così
decidiamo
insieme.. allora vi saluto a più tardi” si
alzò dal tavolo dopo
aver preso tre tramezzini da portarsi dietro. Si diresse poi alla
cassa per pagare la sua quota. Azione che gli occupò
pochissimi
minuti, prima di lasciarlo libero di uscire per andare alla macchina.
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