Rhianna e Alcool il Ritorno.
" Tetsuya?"
Kagami si
voltò verso quella voce e quello che vide lo
scioccò: Mayuzumi Chihiro era stagliato sulla porta, un
sorriso che gli stirava il volto.
" Mayuzumi?!"
Perché lo
chiama per nome?
Cosa vuole da Kuroko ?
Si conoscono ?
Mille domande del
genere viaggiavano nella testa di Taiga. Domande che cercavano invano
una risposta, vagando nel vuoto.
"Ah Kagami.... ti
dispiace se ti rubo Tetsuya per un po'?"
Il rosso
spalancò gli occhi per quella confidenza con cui si
rivolgeva a Kuroko.
Si conoscevano, nessun
dubbio. Lo poteva vedere da come brillavano gli occhi di Tetsuya alla
vista di Chihiro.
" Kagami-kun, ti
dispiace? Parleremo più tardi..." senza rivolgergli un altro
sguardo seguì Mayuzumi fuori dallo spogliatoio, lasciando
Kagami da solo con mille quesiti da risolvere e un senso di sconfitta
che gli lacerava l'animo.
Si sentì
all'improvviso avvolto dall'abbraccio del ragazzo e sorrise confortato,
di sentire di nuovo quel calore dopo tanto tempo.
"Tetsuya... mi sei
mancato."
Kuroko lo strinse a
sua volta " Anche tu.... sono passati tre anni, dopotutto."
"E' vero... e sono
contento che tu non abbia smesso di giocare. Mi hai spaventato quando
mi hanno detto le tue intenzioni sei mesi fa e mi sono precipitato qui
, per vedere che era successo."
Strinse la presa. "
Eppure non ti sei fatto vedere e ti sei unito al Rakuzan."
Non c'era accusa nella
voce. Solo pure constatazione.
Chihiro lo
scostò un po' da se e lo fissò negli occhi " Sai
che non potevo avvicinarmi o sarebbe stato pericoloso..."
Kuroko
annuì e nascose di nuovo il capo sul suo petto.
Gli era mancato.
Eccome.
Erano tre anni che non
lo vedeva eppure gli parevano secoli.
" Che ne dici se ti
offro da bere e festeggiamo la tua vittoria?"
Sospirò.
Gli dispiaceva rifiutare ma non poteva fare altro. " Mi dispiace ma ora
devo andare a trovare un amico in ospedale... perché non
vieni con me? Te lo vorrei far conoscere... dalla prossima settimana
inoltre vivrà da me..."
Mayuzumi
sgranò gli occhi a quelle parole " E' grave?"
Tetsuya sorrise e
scosse la testa sollevato dal poter finalmente dire " No , ormai
è fuori pericolo."
" Ok allora. Voglio
proprio conoscere questo amico che é riuscito ad infilarsi
in casa tua!" gli rispose l'altro sorridendo.
Kuroko lo
guardò male " Non si è infilato ... sono stato io
a proporlo, per la sua salute."
" Allora é
ancora più miracolato!"
" Sei irritante."
Mayuzumi rise, forse
per la prima volta genuinamente da quando era tornato in Giappone.
Avere a che fare con
il carattere scontroso e criptico di Tetsuya era come un balsamo per i
suoi mille pensieri.
Era l'unico che
riusciva a farlo stare bene.
Dietro l'angolo, un
altro ragazzo aveva ascoltato tutta la conversazione stringendo i pugni
dalla frustrazione.
Il senso di sconfitta
provato in campo si stava ingigantendo, ma non era tipo da arrendersi
alle prime difficoltà, lui.
Akashi Seijuro non si
arrende mai.
Sarai
mio!
L'incontro tra Chihiro
e Kise era stato abbastanza pacifico e si erano presi entrambi in
simpatia, con sollievo da parte di Kuroko, che inoltre aveva trovato
abbastanza bene il biondo.
Restarono al suo
capezzale fino a quando un infermiera non li sbatté fuori
perché avevano superato l'orario di
visita.
Solo quando si
ritrovò sul marciapiede davanti all'entrata dell'ospedale,
Tetsuya si permise di gettare fuori tutta la tensione accumulata,
poggiandosi stancamente alla parete e chiudendo gli occhi.
Chihiro gli si
avvicinò preoccupato “ Mi dispiace”
A fatica il ragazzo
riaprì gli occhi e lo fissò confuso, lo sguardo
un po' velato “ Di cosa?”
“ Di non
essere stato al tuo fianco in questi anni. Sono tuo
….” ma fu interrotto da una mano che gli
tappò le labbra “ Lo hai detto anche tu... non
potevi esporti o sarebbe stato pericoloso. Sono forte, lo
sai...”
Mayuzumi lo
fissò.
Si, era forte ma anche
lui poteva cedere. Non era invincibile.
“ Allora,
l'invito di festeggiare é ancora aperto?”
Chihiro si
aprì in un sorriso “ Ovvio che si...”
Tetsuya lo
fissò un po' perplesso “ Ti ricordi che hai appena
perso contro di me, vero?”
Il ragazzo
scrollò le spalle “ Quisquilie!”
“ Sei
incredibile! Comunque niente alcool... ho scoperto che lo reggo
poco...”
La risata dell'altro
ragazzo risuonò nell'aria.
Aveva rifiutato
l'invito da parte della squadra di festeggiare.
Non se la sentiva
proprio di fare una cosa del genere quando l'unica cosa che voleva era
chiudersi in camera e sperare che quella giornata finisse presto.
Aveva colto lo sguardo
preoccupato della coach, unica sapere del suo piani confessarsi dopo la
partita, ovviamente dopo Tatsuya, ma l'aveva ignorata.
Non era in vena di
parlare con lei, sopratutto ora che lei e il capitano avevano rivelato
a tutti della loro storia.
Sentì dei
passi dietro di lui e non gli ci volle molto per capire di chi fossero,
così rallentò aspettando che lo raggiungesse.
“ Taiga
cos'hai?”
La voce preoccupata di
suo “fratello”, lo fece sussultare ma non
riuscì a spiccicare parola.
Non ci riusciva
davvero.
Aveva pensato sul
serio, dopo il modo in cui gli si era rivolto in partita, che le cose
si sarebbero potute sistemare ma ora aveva mille dubbi nella testa che
non sapeva come quietare.
Il solo ricordo di
Kuroko che se ne andava con Mayuzumi gli faceva andare il sangue al
cervello e le solite domande tornavano a fargli visita:
Chi era lui per Kuroko?
Perché
quest'ultimo non aveva detto che lo conosceva?
In che rapporti erano?
“ Taiga!
Solo un militare cammina a questo ritmo! Ma non sei stanco?”
La voce di Tatsuya lo
raggiunse e lo scosse di nuovo.
“
Scusami...”
Erano arrivati in un
parco isolato e Taiga decise che era il caso di fermarsi, visto il
fiatone che aveva il fratello.
Si sedette su una
delle panchine di legno e fu subito seguito da Himuro che vi si
gettò sollevato dal poter ricevere un po' di riposo.
Passarono i minuti ma
Taiga non aveva accennato ad emettere un suono, così decise
di nuovo di cavargli le parole con le tenaglie.
“ Che
é successo con Kuroko-kun?”
Kagami
sussultò, dandogli solo delle conferme. Era così
semplice capirlo.
“ Lo sai che
posso aspettare anche tutta la notte vero?”
Era una specie di
minaccia e Taiga era consapevole che non stava scherzando.
“ Ti ha
rifiutato?”
Tatsuya
attuò la tecnica via il dente via il dolore, ma non
sorbì l'effetto dovuto in quanto Kagami sospirò
solamente.
“ Non mi
sono dichiarato...” gli rispose in un sussurro.
Himuro
sgranò gli occhi.
Ok, Taiga quando si
parlava di sentimenti era una frana, ma mai un codardo.
Glielo aveva giurato e
lui non aveva minimamente dubitato che lo avrebbe fatto.
Doveva essere successo
qualcosa che glielo aveva impedito.
“ Come
mai?”
Kagami rese un bel
respiro “ Stavo per farlo ma sono stato interrotto... da
Mayuzumi Chihiro.”
Tatsuya lo
fissò perplesso “ Il numero cinque del Rakuzan? E
che voleva?”
“ Parlare
con Tetsuya e lui lo ha seguito tutto contento prima ancora che potessi
dire qualunque cosa!”
L'ultima parte la
urlò quasi. Infine si voltò verso Himuro
“ Non so che pensare Tatsuya! Che devo fare?”
Himuro
fissò negli occhi il fratello e si rese conto di quanto
Taiga tenesse davvero a Kuroko e di quanto ora ci stesse male.
“
Taiga...” mormorò attirando la sua completa
attenzione “ In questo mese... ti sei mai pentito di quella
notte?”
“ No,
mai.” La risposta era stata così immediata che lo
fece sorridere “ Cioè... non mi sono mai pentito
di essere stato con lui... ma di quello che é successo dopo
si. Mi pento di non aver capito subito e così di avergli
permesso di allontanarmi.”
Gli piacque quello che
aveva appena detto.
“ Quindi
dimmi... hai intenzione di arrenderti?”
Kagami
sgranò gli occhi.
“ Hai
intenzione di lasciartelo portare via?”
La determinazione che
vide nei suoi occhi fu la sua risposta.
“
Non lascerò Kuroko a nessuno.”
Tatsuya si
avviò verso casa con il sorriso stampato sulle labbra.
Certo, gli dispiaceva
aver visto Taiga in quelle condizioni ma era anche piuttosto certo che
le cose, presto si sarebbero rimesse a posto e che anche il fratellino
avrebbe trovato la stabilità sentimentale.
Se qualcuno gli avesse
mai chiesto chi ci vedeva bene accanto a Kagami , la sola risposta che
gli veniva in mente era sempre la stessa : Kuroko Tetsuya.
Era l'unico in grado
di calmarlo, di tenergli testa e di farlo ragionare. Ma anche di fargli
fare cose folli.
Probabilmente sarebbe
stato l'unico che avrebbe accettato al suo fianco.
Girò la
chiave nella serratura e non si stupì di trovarla aperta.
Una donna, bionda,
mezza nuda e con gli occhiali gli saltò addosso.
Si chiese come avesse
fatto Alex a spogliarsi lampo, visto che era anche lei alla partita.
Sorvolò in
quanto trovare una risposta ad Alex era come chiedersi se ci fossero
gli alieni su Venere.
“ Tatsuya!
Devo dire che il tuo compagno di squadra é abbastanza
scortese! Non mi ha offerto neppure un dolcetto!”
Himuro alzò
un sopracciglio a quelle parole e dalla mole della donna ne scorse un
altra, decisamente visibile, spaparanzata sul su divano a riempirglielo
di briciole con l'ennesima busta di biscotti scovata chissà
dove.
“ Atsushi...
che ci fai qui?”
Non si ricordava di
aver messo sulla sua porta il cartello “ MI CASA ES TU
CASA” ma sorvolò ormai sconfitto dal fatto che
avrebbe passato al notte insonne con quei due.
“
Muro-chin...avevo fame.”
Gli venne da
schiaffarsi una mano sulla faccia ma evitò di lasciarsi
cinque dita sulle guance.
“ Ho
capito.... preparo la cena...”
Nonostante i suoi
buoni propositi, si ritrovò al secondo boccale di birra
senza sapere come.
Strano
però, che quella riusciva a reggerla abbastanza bene.
Ovviamente bisognava
sorvolare sul fatto che aveva voglia di un altro boccale e che stava
per ordinarlo, quando Chihiro gli ricordò che non reggeva
così tanto bene l'alcool e che aveva deciso di non sfidare
la sorte un'altra volta.
Sbuffò
insoddisfatto ma accettò il consiglio, mentre vedeva l'altro
ordinare il suo quarto boccale e buttarlo giù come se fosse
acqua.
Cercò di
rubargliene un sorso ma il più grande fu lesto a
sottrarglielo, emettendo una risata leggera.
Gli arrivò
un messaggio e si maledisse ricordando che aveva invitato i bambini ma
che si era completamente scordato di salutarli prima di andare
all'ospedale.
Sperò che
non ci fossero rimasti troppo male e digitò i suoi
ringraziamenti a Jinnie che li aveva accompagnati, promettendo di
passare all'orfanotrofio il giorno seguente.
“ Kuro-
chan!”
Improvvisamente una
voce lo fece sussultare sentendosi chiamare.
Si voltò
ritrovandosi davanti una chioma nera leggermente lunga e due occhi neri
da gatto.
“
Takao-san... come mai qui ?” gli chiese facendogli spazio
Il moro
alzò le spalle “ Avevo voglia di affogare i dolori
nell'alcool...” gli rispose evasivo accomodandosi accanto a
lui.
Tetsuya
alzò un sopracciglio perplesso immaginando la persona
protagonista ma non voleva essere invadente.
Eppure il ragazzo
sembrava davvero aver bisogno di parlare.
Notò
qualcosa di strano sul volto di Takao e quando comprese che era un
livido sgranò gli occhi.
“Takao-san?!
Hai fatto a botte?” disse ordinando per sé
– sotto lo sguardo di rimprovero di Chihiro-
e per Kazunari
qualcosa di leggermente più forte della birra.
“
Più o meno...”
Alla fine decise che
invadente o no, sarebbe stato Takao a decidere se rispondergli.
“ Che
è successo?”
Il moro
sospirò “ Mi sono dichiarato a Shin-chan e lui in
risposta mi ha dato un pugno... tipico di Shin-chan!”
Stavolta furono in due
a dilatare le pupille e quando arrivò il cameriere, Chihiro
ordinò qualcos'altro mentre Kuroko si scolò tutto
il bicchiere cercando di schiarirsi la mente e ottenendo l'effetto
opposto. Il liquido gli bruciò la gola ed iniziò
ad avere caldo.
Che diamine si era
preso?
Aveva
ordinato la prima cosa che gli era parsa abbastanza forte senza neppure
leggere seriamente gli alcolici che conteneva.
Iniziò
a vedere luci strane che viaggiavano attorno ala testa di Takao e si
chiese perché le stelle avevano deciso di fare un balletto
attorno al moro.
Quando comprese che
erano allucinazioni dovuti al troppo alcool che gli circolava nelle
vene, scostò disgustato il bicchiere da davanti a se, sotto
lo sguardo divertito di Chihiro che sorseggiava la sua bibita
lentamente per ritardarne gli effetti.
Takao dal canto suo
aveva buttato giù il secondo bicchiere mentre le guance gli
si colorivano leggermente di rosso e gli occhi si trasformavano in due
pozze lucide.
“ Takao
san... non credo che bere così tanto ti farà
bene...” gli mormorò anche lui un po' confuso.
Chihiro emise un verso
sprezzante ma Tetsuya lo ignorò .
“ Ma
é così buono Kuro-chan~”
Kuroko
sospirò “ Credo che per questa sera sia il caso
che dormiate entrambi da me... non penso che Takao-san sia in grado di
tornar a casa da solo.”
Chihiro
asserì.
Fortunatamente avevano
scelto un bar vicino casa di Tetsuya così avrebbero dovuto
fare solo qualche metro prima di arrivare.
Sulla strada del
ritorno si ritrovarono a doversi incollare il peso del moro sulle
spalle mentre questo cantava malamente Rhianna.
“ And i hate how much i love you
boyyyyy!”
Dopo essei subiti
dall'inizio alla fine Rhianna e le sue paturnie mentali, erano riusciti
finalmente a mettere a letto Takao che si era addormentato come un
bambino subito dopo aver toccato il cuscino.
Emettendo un sospiro
sollevato Tetsuya si gettò sul divano prendendosi tra le
dita le tempie e cercando di alleviarne il pulsare.
Chihiro gli si sedette
accanto appoggiando la testa e chiudendo gli occhi.
“ Non
pensavo di poter mai vedere Takao-san in quello stato...”
iniziò Tetsuya “ E non credevo neppure che
Midorima avrebbe reagito in quel modo... non mi pare un azione da
lui.”
Chihiro
riaprì gli occhi e lo fissò “ In
effetti anche se non lo conosco bene quanto te... mi ha dato l'
impressione di una persona controllata fin nelle ossa.”
“Più
o meno...” gli rispose Tetsuya stendendo le gambe verso il
basso e piegandosele poi al petto cercando di liberarle dalla
pesantezza che si sentiva addosso.
“ Mi
é sembrata che ci fosse tensione con Kagami nello
spogliatoio...” se ne uscì tutto d'un tratto
Chihiro, prendendolo del tutto alla sprovvista.
“ E'
vero....” gli rispose comunque dopo essersi ripreso.
“
C'è qualcosa tra voi due, vero?”
Tetsuya stavolta ci
mise un bel po' prima di rispondere, vagliando le parole adatte da
usare.
“ Sono
innamorato di lui...” alla fine aveva deciso di essere chiaro
e diretto come lo era sempre stato.
Mayuzumi non parve
molto sorpreso, anzi.
“ Lo
immaginavo...”
Tetsuya si
voltò verso di lui guardandolo curioso “ Da
cosa?”
Chihiro
fissò il soffitto per un attimo “ Dal fatto che ti
conosco da quando sei nato … e da come ti muovi ... da come
cerchi la sua figura in campo, e fuori anche.” Kuroko non
disse nulla, in quanto era la pura verità e non sarebbe
stato così ipocrita da negarlo. Inoltre solo un occhio
attento come quello di Chihiro avrebbe potuto notare quei particolari.
“ Da come lui fa lo stesso con te...”
finì poi facendogli alzare il volto di scatto di nuovo verso
di lui.
“ Si vede
lontano un miglio che lui prova qualcosa per te di
un'intensità eguale...”
Il silenzio gli venne
in risposta.
Tetsuya non aveva
detto più una parola per un bel po' “ L'unica cosa
che non capisco è perché non siete già
assieme...”
Kuroko prese un bel
respiro prima di rispondere “ Siamo stati a letto assieme se
questo può rallegrarti.”
La buttò li
con indifferenza, mentre tutti i ricordi tornavano alla mente e il suo
respiro accelerava impercettibilmente.
Il cuore si strinse al
pensiero delle braccia del rosso attorno alla sua schiena, gli occhi
nei suoi mentre lo baciava per fargli vedere tutto quello che stava
provando in quel momento. L'intensità dei suoi sentimenti.
E lui l'aveva visto,
eccome se lo aveva fatto. Dopotutto Kagami-kun era pur sempre un libro
aperto. Eppure non era stato abbastanza. Aveva bisogno di conferme, di
rassicurazioni. Non avrebbe mai iniziato una relazione, con la
consapevolezza anche se minima che potesse trasformarsi in qualcosa a
senso unico.
Chiuse gli cercando di
scacciare quei pensieri nocivi e lentamente tornò a poggiare
il capo alla spalliera del divano, sotto lo sguardo preoccupato d
Chihiro.
“Ma?”
Riaprì gli
occhi e li fisso in quelli di Mayuzumi che non si scompose
più di tanto, ora abituato a quello sguardo.
“ Ma non era
sicuro di amarmi... e non potevo rischiare.”
Si maledisse in quel
momento, Chihiro.
Ripensò
alla situazione che aveva trovato nello spogliatoio e non ci voleva
molto per comprendere le intenzioni del numero 10. Era stato
così contento di aver rivisto Tetsuya da non notare la
situazione che regnava prima del suo arrivo.
“ Ed ora?
Probabilmente voleva dichiararsi prima che io vi
interrompessi...” nel suo tono vi erano intrise le sue
più sincere scuse.
Tetsuya
tornò a fissare il soffitto “ Se è
così allora dovrà solamente trovare il coraggio
di farlo di nuovo...”
Mayuzumi scosse la
testa e raggiunse Tetsuya nel suo fissare il soffitto bianco.
Era sempre stato
così il suo Tetsuya: dannatamente razionale e passionale
assieme.
Era la persona a cui
più voleva bene e verso cui più si sentiva in
colpa.
Quasi rimpiangeva
l'impossibilità di diventare il suo ragazzo.
Scoppiò a
ridere silenziosamente e se Kuroko se ne accorse non lo diede a vedere,
probabilmente attribuendolo ai postumi dell'alcool.
“Ryouta
é molto simpatico...” gli disse alla fine
cambiando discorso.
“ E' un
idiota.... ma si lo é” gli rispose a sua volta
Tetsuya stendendo le labbra leggermente.
“ Non
é carino che tu insulti liberamente i tuoi amici,
Tetsuya...” lo rimproverò corrugando le
sopracciglia.
“ Non lo
conosci ancora bene... poi vedrai.”
Lo vide socchiudere
placidamente gli occhi e solo in quel momento tutta la fatica per la
giornata gli cadde addosso lasciandolo quasi senza forze.
“ Andiamo a
dormire ...” gli disse trovandolo subito d'accordo e
trascinandoselo in camera.
La camera d'ospedale
era molto affollata quel giorno.
Tetsuya si era
portato, oltre a Chihiro anche Takao, reputando fosse meglio tenerlo
d'occhio in quei giorni, prima che decidesse di ricambiare l'affronto
ricevuto da Midorima.
A loro si erano subito
allegati Jinnie con i bambini, entusiasti di poter uscire
dall'orfanotrofio e poter rivedere Ryouta che avevano conosciuto
qualche settimana prima.
Nel mezzo della
confusione Kuroko ne approfittò per avvicinare un medico e
chiedergli le condizioni dell'amico.
“ E' stabile
e pare che la gamba non abbia avuto alcun rigetto, quindi possiamo
permetterci di essere positivi. Se frequenterà regolarmente
la fisioterapia ci sono buonissime possibilità che guarisca
del tutto.”
Quelle parole lo
rassicurarono ma c'era una cosa che gli premeva di chiedere:
“ Se tutto andrà bene …
potrà tornare a giocare a basket?”
Il medico lo
fissò per un po', poi gli sorrise rassicurante “
il suo amico é fortunato che questo infortunio sia capitato
adesso e non tra qualche anno. Il suo fisico é in continua
mutazione , quindi se seguirà le indicazioni del suo medico
sono certo che potrà giocare anche meglio di
prima.”
Ora si, che poteva
affermare con certezza che il peso dalle sue spalle era sparito.
La sola idea che Kise
non potesse più giocare era insostenibile quasi come se
fosse successo a lui. La rassicurazione che non sarebbe accaduto era
come se potesse tornare a vivere finalmente.
“Ovviamente
avrà bisogno del sostegno delle persone a cui tiene, ma vedo
quello non gli manca...” se ne uscì il medico
sorridendo mentre vedeva il proprio paziente ridere e scherzare con
Takao che anche lui pareva aver ritrovato il sorriso, almeno un po'.
Ripensò a
qualche sera prima e alla situazione pietosa in cui versava e non gli
piacque la sensazione che aveva provato.
Decise in quel momento
che lo avrebbe sostenuto.
Nella stanza, Takao
intercettò il suo sguardo.
Doveva molto a Kuro-
chan, ma anche Chihiro-san.
Era stata una fortuna
incontrarli quella sera. I suoi pensieri erano stati così
deprimenti che aveva seriamente preso in considerazione l'idea di
andare con il primo sconosciuto e cercare di dimenticare
quella terribile giornata.
Fortunatamente il
fato, era dalla sua.
Storse il naso a quel
pensiero che avrebbe fatto solo tornare a galla pensieri nocivi in cui
non si voleva immergere.
Aveva saputo da
Chihiro-san la situazione di stallo in cui versava Kuro- chan con
Kagami e nel momento stesso in cui l' aveva saputo i era ripromesso che
non lo avrebbe lasciato a combattere contro i demoni da solo.
Chissà,
magari aiutando lui avrebbe aiutato se stesso a superare la sua
delusione.
Qualche mese più tardi.
Chihiro rivolse
un'occhiata a ciò che succedeva in salotto e poi si diresse
verso la cucina con il mezzo intento di uccidere il secondo residente.
Dal giorno stesso in
cui avevano incontrato Takao in quel locale, era come se la loro
ristretta famiglia lo avesse adottato.
Praticamente stava
più a casa di Tetsuya – e da poco di Kise- che a
casa sua.
Kise invece era sulla
completa via di guarigione. Grazie anche al loro sostegno
– o almeno così affermava lui- la fisioterapia
stava andando alla grande e da un paio di giorni aveva anche tolto del
tutto le stampelle, mente la sedia a rotelle l'avevano venduta il
giorno stesso in cui il dottore aveva affermato che non ne aveva
più bisogno. Ci sarebbe voluto ancora un bel o' prima che
potesse tornare a giocare a livello professionistico ma i medici erano
ottimisti.
A
proposito di Kise....
Lo trovò
che tirava fuori altre due birre e riuscì fortunatamente a
fermare sul nascere quella sua malsana idea di farli ubriacare ancora
di più.
Gli tolse di mano le
lattine e le ripose nuovamente nel frigo "Mi avevi detto che andava
tutto bene..."
Il biondo lo
fissò mentre dall'altra parte della casa gli
arrivò chiara la voce atona di Tetsuya "Takao-kun almeno
impara per bene le parole."
" Infatti ho tutto
sotto controllo" obbiettò Kise semplicemente.
La vena sulla tempia
di Chihiro iniziò a gonfiarsi e a pulsare pericolosamente "
Ah si? E allora mi dici perché diavolo Tetsuya cerca di far
combaciare da dieci minuti pezzi di due puzzle diversi e Kazunari balla
e canta malamente Love The Way You Lie a ritmo di Just
Dance?! Come può questa definirsi una situazione sotto
controllo?!" Si bloccò un attimo notando una cosa gli
bloccò il respiro " Aspetta un attimo: quella nel lavandino
é una bottiglia di scotch ...Vuota?!"
Kise si
affacciò leggermente in salotto e fissò assorto
il casino che regnava nella stanza, come se si rendesse conto solo ora
delle patetiche condizioni in cui versavano i suoi due amici "Credo mi
sia leggermente sfuggita di mano..."
"Ma dai? " gli rispose
sarcastico l'altro mentre il dubbio che fosse poco lucido anche il
biondo gli si affacciava nella mente, ma lo eliminò subito
in quanto aveva già abbastanza problemi da risolvere per
quella sera senza che ci si aggiungesse anche lui " e vedi di darti una
mossa a portare loro un bicchiere d'acqua per diluire l'alcool!" Detto
questo tornò nel salone con l'intento di salvare il
salvabile.
Iniziò
semplicemente a sparecchiare il tavolo dalle lattine vuote, lanciando
di tanto in tanto delle occhiate preoccupate a Tetsuya che ancora una
volta, testardo come sempre, prese due pezzi diversi e li
avvicinò, cercando di incastrarli inutilmente.
Sospirò e
buttò tutta l'immondizia che era riuscito a sbaraccare,
perché se c'era una cosa che Chihiro non
sopportava proprio, era vedere una casa sporca. Gli prendeva
l'incredibile voglia di pulirla lui stesso anche se non era la sua.
Finito le pulizie
prese un bel respiro e stava per tornare di là quando si
ritrovò davanti un Tetsuya poco lucido e dallo
sguardo strano.
" Chihiro... dovresti
fermare Takao-kun... penso voglia spogliarsi" detto questo
tornò al suo amato tavolo immergendosi di nuovo nella sua
inutile impresa di trasformare con lo sguardo i pezzi di puzzle
incombaciabili in un bel paesaggio nevoso.
Mayuzumi si
portò entrambe le dita alle tempie iniziando a
massaggiarsele mentre in lontananza sentiva le voci ovattate di Kise e
Takao.
" Takaocchi non puoi
spogliarti davanti a noi... inoltre siamo quasi a dicembre!"
"Ma io ho caldo ~ "
Il martellare nella
sua testa aumentò.
Oh si, sarebbe
stata una lunga notte.
Qualche ora prima
Tetsuya.
Era gelato.
Non riusciva
in alcun modo a muovere un solo muscolo, per quanto volesse.
Lo sguardo
fisso in un punto preciso, senza che riuscisse a distoglierlo: in fondo
al viale , vi era la sua ossessione, mano per la mano con qualcuno che
di certo non era Alex e neppure Tatsuya.
Rideva e
scherzava e quando si abbassò per lasciargli un bacio sulla
fronte , decise che aveva visto abbastanza egli voltò le
spalle.
Qualche ora prima.
Kazunari.
La segreteria era un
luogo che aveva sempre mal sopportato, soprattutto per il personale
femminile quasi perennemente con gli ormoni sballati o inviperiti.
Quel giorno
l'avrebbe odiata ance di più
Aspettava una
semplice fotocopia quando la sua più grande maledizione si
presento dalla seconda tizia incazzata con dei documenti da registrare.
Non lo aveva
visto fortunatamente e lui stesso cercò di rendersi
invisibile appuntandosi di farsi svelare da Kuro- chan i misteri della
misdirection.
<<
Per quanto tempo? >> sentì la donna chiedergli.
Il ragazzo
occhialuto la fissò un attimo come indeciso sulla sua
decisione e poi mise fine al suo povero cuore.
<<
Sei mesi... tornerò a metà
dell'anno prossimo. >>
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