Anime & Manga > Kuroko no Basket
Segui la storia  |       
Autore: Neflehim    12/07/2015    3 recensioni
"Anche se é patetico dirlo dopo tutto questo tempo, mi dispiace Tetsu."
Il ragazzo lo fissò senza espressione, sembrava gli stesse scavando dentro, come se volesse capire se fosse sincero oppure no, stavolta.
" E' vero, é patetico Aomine-kun."
[...]
“Tu invece?”
Tetsu lo fissò “Io cosa?”
“Non fare il finto tonto! Che succede con Kagami?”
[...]
Se Taiga ci avrebbe davvero, messo un secolo prima di dichiararsi, allora era il caso che un esterno si intromettesse. E chi meglio di lui di cui Kagami era già geloso?
[AoKuro, Aokise,Kagakuro, Kurokise. Altri pairing nel corso dei capitoli.]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise, Satsuki Momoi, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rhianna e Alcool il Ritorno.




" Tetsuya?"

Kagami si voltò verso quella voce e quello che vide lo scioccò: Mayuzumi Chihiro era stagliato sulla porta, un sorriso che gli stirava il volto.
" Mayuzumi?!"
Perché lo chiama per nome?
Cosa vuole da Kuroko ?
Si conoscono ?
Mille domande del genere viaggiavano nella testa di Taiga. Domande che cercavano invano una risposta, vagando nel vuoto.
"Ah Kagami.... ti dispiace se ti rubo Tetsuya per un po'?"
Il rosso spalancò gli occhi per quella confidenza con cui si rivolgeva a Kuroko.
Si conoscevano, nessun dubbio. Lo poteva vedere da come brillavano gli occhi di Tetsuya alla vista di Chihiro.
" Kagami-kun, ti dispiace? Parleremo più tardi..." senza rivolgergli un altro sguardo seguì Mayuzumi fuori dallo spogliatoio, lasciando Kagami da solo con mille quesiti da risolvere e un senso di sconfitta che gli lacerava l'animo.


Si sentì all'improvviso avvolto dall'abbraccio del ragazzo e sorrise confortato, di sentire di nuovo quel calore dopo tanto tempo.
"Tetsuya... mi sei mancato."
Kuroko lo strinse a sua volta " Anche tu.... sono passati tre anni, dopotutto."
"E' vero... e sono contento che tu non abbia smesso di giocare. Mi hai spaventato quando mi hanno detto le tue intenzioni sei mesi fa e mi sono precipitato qui , per vedere che era successo."
Strinse la presa. " Eppure non ti sei fatto vedere e ti sei unito al Rakuzan."
Non c'era accusa nella voce. Solo pure constatazione.
Chihiro lo scostò un po' da se e lo fissò negli occhi " Sai che non potevo avvicinarmi  o sarebbe stato pericoloso..."
Kuroko annuì e nascose di nuovo il capo sul suo petto.
Gli era mancato.
Eccome.
Erano tre anni che non lo vedeva eppure gli parevano secoli.
" Che ne dici se ti offro da bere e festeggiamo la tua vittoria?"
Sospirò. Gli dispiaceva rifiutare ma non poteva fare altro. " Mi dispiace ma ora devo andare a trovare un amico in ospedale... perché non vieni con me? Te lo vorrei far conoscere... dalla prossima settimana inoltre vivrà da me..."
Mayuzumi sgranò gli occhi a quelle parole " E' grave?"
Tetsuya sorrise e scosse la testa sollevato dal poter finalmente dire " No , ormai è fuori pericolo."
" Ok allora. Voglio proprio conoscere questo amico che é riuscito ad infilarsi in casa tua!" gli rispose l'altro sorridendo.
Kuroko lo guardò male " Non si è infilato ... sono stato io a proporlo, per la sua salute."
" Allora é ancora più miracolato!"
" Sei irritante."
Mayuzumi rise, forse per la prima volta genuinamente da quando era tornato in Giappone.
Avere a che fare con il carattere scontroso e criptico di Tetsuya era come un balsamo per i suoi mille pensieri.
Era l'unico che riusciva a farlo stare bene.


Dietro l'angolo, un altro ragazzo aveva ascoltato tutta la conversazione stringendo i pugni dalla frustrazione.
Il senso di sconfitta provato in campo si stava ingigantendo, ma non era tipo da arrendersi alle prime difficoltà, lui.
Akashi Seijuro non si arrende mai.
Sarai mio!


L'incontro tra Chihiro e Kise era stato abbastanza pacifico e si erano presi entrambi in simpatia, con sollievo da parte di Kuroko, che inoltre aveva trovato abbastanza bene il biondo.
Restarono al suo capezzale fino a quando un infermiera non li sbatté fuori perché avevano superato l'orario di visita.    
Solo quando si ritrovò sul marciapiede davanti all'entrata dell'ospedale, Tetsuya si permise di gettare fuori tutta la tensione accumulata, poggiandosi stancamente alla parete e chiudendo gli occhi.
Chihiro gli si avvicinò preoccupato “ Mi dispiace”
A fatica il ragazzo riaprì gli occhi e lo fissò confuso, lo sguardo un po' velato “ Di cosa?”
“ Di non essere stato al tuo fianco in questi anni. Sono tuo ….” ma fu interrotto da una mano che gli tappò le labbra “ Lo hai detto anche tu... non potevi esporti o sarebbe stato pericoloso. Sono forte, lo sai...”
Mayuzumi lo fissò.
Si, era forte ma anche lui poteva cedere. Non era invincibile.
“ Allora, l'invito di festeggiare é ancora aperto?”
Chihiro si aprì in un sorriso “ Ovvio che si...”
Tetsuya lo fissò un po' perplesso “ Ti ricordi che hai appena perso contro di me, vero?”
Il ragazzo scrollò le spalle “ Quisquilie!”
“ Sei incredibile! Comunque niente alcool... ho scoperto che lo reggo poco...”
La risata dell'altro ragazzo risuonò nell'aria.


Aveva rifiutato l'invito da parte della squadra di festeggiare.
Non se la sentiva proprio di fare una cosa del genere quando l'unica cosa che voleva era chiudersi in camera e sperare che quella giornata finisse presto.
Aveva colto lo sguardo preoccupato della coach, unica sapere del suo piani confessarsi dopo la partita, ovviamente dopo Tatsuya, ma l'aveva ignorata.
Non era in vena di parlare con lei, sopratutto ora che lei e il capitano avevano rivelato a tutti della loro storia.
Sentì dei passi dietro di lui e non gli ci volle molto per capire di chi fossero, così rallentò aspettando che lo raggiungesse.
“ Taiga cos'hai?”
La voce preoccupata di suo “fratello”, lo fece sussultare ma non riuscì a spiccicare parola.
Non ci riusciva davvero.
Aveva pensato sul serio, dopo il modo in cui gli si era rivolto in partita, che le cose si sarebbero potute sistemare ma ora aveva mille dubbi nella testa che non sapeva come quietare.
Il solo ricordo di Kuroko che se ne andava con Mayuzumi gli faceva andare il sangue al cervello e le solite domande tornavano a fargli visita:
Chi era lui per Kuroko?
Perché quest'ultimo non aveva detto che lo conosceva?
In che rapporti erano?
“ Taiga! Solo un militare cammina a questo ritmo! Ma non sei stanco?”
La voce di Tatsuya lo raggiunse e lo scosse di nuovo.
“ Scusami...”
Erano arrivati in un parco isolato e Taiga decise che era il caso di fermarsi, visto il fiatone che aveva il fratello.
Si sedette su una delle panchine di legno e fu subito seguito da Himuro che vi si gettò sollevato dal poter ricevere un po' di riposo.
Passarono i minuti ma Taiga non aveva accennato ad emettere un suono, così decise di nuovo di cavargli le parole con le tenaglie.
“ Che é successo con Kuroko-kun?”
Kagami sussultò, dandogli solo delle conferme. Era così semplice capirlo.
“ Lo sai che posso aspettare anche tutta la notte vero?”
Era una specie di minaccia e Taiga era consapevole che non stava scherzando.
“ Ti ha rifiutato?”
Tatsuya attuò la tecnica via il dente via il dolore, ma non sorbì l'effetto dovuto in quanto Kagami sospirò solamente.
“ Non mi sono dichiarato...” gli rispose in un sussurro.
Himuro sgranò gli occhi.
Ok, Taiga quando si parlava di sentimenti era una frana, ma mai un codardo.
Glielo aveva giurato e lui non aveva minimamente dubitato che lo avrebbe fatto.
Doveva essere successo qualcosa che glielo aveva impedito.
“ Come mai?”
Kagami rese un bel respiro “ Stavo per farlo ma sono stato interrotto... da Mayuzumi Chihiro.”
Tatsuya lo fissò perplesso “ Il numero cinque del Rakuzan? E che voleva?”
“ Parlare con Tetsuya e lui lo ha seguito tutto contento prima ancora che potessi dire qualunque cosa!”
L'ultima parte la urlò quasi. Infine si voltò verso Himuro “ Non so che pensare Tatsuya! Che devo fare?”
Himuro fissò negli occhi il fratello e si rese conto di quanto Taiga tenesse davvero a Kuroko e di quanto ora ci stesse male.
 “ Taiga...” mormorò attirando la sua completa attenzione “ In questo mese... ti sei mai pentito di quella notte?”
“ No, mai.” La risposta era stata così immediata che lo fece sorridere “ Cioè... non mi sono mai pentito di essere stato con lui... ma di quello che é successo dopo si. Mi pento di non aver capito subito e così di avergli permesso di allontanarmi.”
Gli piacque quello che aveva appena detto.
“ Quindi dimmi... hai intenzione di arrenderti?”
Kagami sgranò gli occhi.
“ Hai intenzione di lasciartelo portare via?”
La determinazione che vide nei suoi occhi fu la sua risposta.
“ Non lascerò Kuroko a nessuno.”


Tatsuya si avviò verso casa con il sorriso stampato sulle labbra.
Certo, gli dispiaceva aver visto Taiga in quelle condizioni ma era anche piuttosto certo che le cose, presto si sarebbero rimesse a posto e che anche il fratellino avrebbe trovato la stabilità sentimentale.
Se qualcuno gli avesse mai chiesto chi ci vedeva bene accanto a Kagami , la sola risposta che gli veniva in mente era sempre la stessa : Kuroko Tetsuya.
Era l'unico in grado di calmarlo, di tenergli testa e di farlo ragionare. Ma anche di fargli fare cose folli.
Probabilmente sarebbe stato l'unico che avrebbe accettato al suo fianco.
Girò la chiave nella serratura e non si stupì di trovarla aperta.
Una donna, bionda, mezza nuda e con gli occhiali gli saltò addosso.
Si chiese come avesse fatto Alex a spogliarsi lampo, visto che era anche lei alla partita.
Sorvolò in quanto trovare una risposta ad Alex era come chiedersi se ci fossero gli alieni su Venere.
“ Tatsuya! Devo dire che il tuo compagno di squadra é abbastanza scortese! Non mi ha offerto neppure un dolcetto!”
Himuro alzò un sopracciglio a quelle parole e dalla mole della donna ne scorse un altra, decisamente visibile, spaparanzata sul su divano a riempirglielo di briciole con l'ennesima busta di biscotti scovata chissà dove.
“ Atsushi... che ci fai qui?”
Non si ricordava di aver messo sulla sua porta il cartello “ MI CASA ES TU CASA” ma sorvolò ormai sconfitto dal fatto che avrebbe passato al notte insonne con quei due.
“ Muro-chin...avevo fame.”
Gli venne da schiaffarsi una mano sulla faccia ma evitò di lasciarsi cinque dita sulle guance.
“ Ho capito.... preparo la cena...”


Nonostante i suoi buoni propositi, si ritrovò al secondo boccale di birra senza sapere come.
Strano però, che quella riusciva a reggerla abbastanza bene.
Ovviamente bisognava sorvolare sul fatto che aveva voglia di un altro boccale e che stava per ordinarlo, quando Chihiro gli ricordò che non reggeva così tanto bene l'alcool e che aveva deciso di non sfidare la sorte un'altra volta.
Sbuffò insoddisfatto ma accettò il consiglio, mentre vedeva l'altro ordinare il suo quarto boccale e buttarlo giù come se fosse acqua.
Cercò di rubargliene un sorso ma il più grande fu lesto a sottrarglielo, emettendo una risata leggera.
Gli arrivò un messaggio e si maledisse ricordando che aveva invitato i bambini ma che si era completamente scordato di salutarli prima di andare all'ospedale.
Sperò che non ci fossero rimasti troppo male e digitò i suoi ringraziamenti a Jinnie che li aveva accompagnati, promettendo di passare all'orfanotrofio il giorno seguente.
“ Kuro- chan!”
Improvvisamente una voce lo fece sussultare sentendosi chiamare.
Si voltò ritrovandosi davanti una chioma nera leggermente lunga e due occhi neri da gatto.
“ Takao-san... come mai qui ?” gli chiese facendogli spazio
Il moro alzò le spalle “ Avevo voglia di affogare i dolori nell'alcool...” gli rispose evasivo accomodandosi accanto a lui.
Tetsuya alzò un sopracciglio perplesso immaginando la persona protagonista ma non voleva essere invadente.
Eppure il ragazzo sembrava davvero aver bisogno di parlare.
Notò qualcosa di strano sul volto di Takao e quando comprese che era un livido sgranò gli occhi.
“Takao-san?! Hai fatto a botte?” disse ordinando per sé – sotto lo sguardo di rimprovero di Chihiro-
e per Kazunari qualcosa di leggermente più forte della birra.
“ Più o meno...”
Alla fine decise che invadente o no, sarebbe stato Takao a decidere se rispondergli.
“ Che è successo?”
Il moro sospirò “ Mi sono dichiarato a Shin-chan e lui in risposta mi ha dato un pugno... tipico di Shin-chan!”
Stavolta furono in due a dilatare le pupille e quando arrivò il cameriere, Chihiro ordinò qualcos'altro mentre Kuroko si scolò tutto il bicchiere cercando di schiarirsi la mente e ottenendo l'effetto opposto. Il liquido gli bruciò la gola ed iniziò ad avere caldo.
Che diamine si era preso?
 Aveva ordinato la prima cosa che gli era parsa abbastanza forte senza neppure leggere seriamente gli alcolici che conteneva.
 Iniziò a vedere luci strane che viaggiavano attorno ala testa di Takao e si chiese perché le stelle avevano deciso di fare un balletto attorno al moro.
Quando comprese che erano allucinazioni dovuti al troppo alcool che gli circolava nelle vene, scostò disgustato il bicchiere da davanti a se, sotto lo sguardo divertito di Chihiro che sorseggiava la sua bibita lentamente per ritardarne gli effetti.
Takao dal canto suo aveva buttato giù il secondo bicchiere mentre le guance gli si colorivano leggermente di rosso e gli occhi si trasformavano in due pozze lucide.
“ Takao san... non credo che bere così tanto ti farà bene...” gli mormorò anche lui un po' confuso.
Chihiro emise un verso sprezzante ma Tetsuya lo ignorò .
“ Ma é così buono Kuro-chan~”
Kuroko sospirò “ Credo che per questa sera sia il caso che dormiate entrambi da me... non penso che Takao-san sia in grado di tornar a casa da solo.”
Chihiro asserì.
Fortunatamente avevano scelto un bar vicino casa di Tetsuya così avrebbero dovuto fare solo qualche metro prima di arrivare.
Sulla strada del ritorno si ritrovarono a doversi incollare il peso del moro sulle spalle mentre questo cantava malamente Rhianna.
And i hate how much i love you boyyyyy!”

Dopo essei subiti dall'inizio alla fine Rhianna e le sue paturnie mentali, erano riusciti finalmente a mettere a letto Takao che si era addormentato come un bambino subito dopo aver toccato il cuscino.
Emettendo un sospiro sollevato Tetsuya si gettò sul divano prendendosi tra le dita le tempie e cercando di alleviarne il pulsare.
Chihiro gli si sedette accanto appoggiando la testa  e chiudendo gli occhi.
“ Non pensavo di poter mai vedere Takao-san in quello stato...” iniziò Tetsuya “ E non credevo neppure che Midorima avrebbe reagito in quel modo... non mi pare un azione da lui.”
Chihiro riaprì gli occhi e lo fissò “ In effetti anche se non lo conosco bene quanto te... mi ha dato l' impressione di una persona controllata fin nelle ossa.”
“Più o meno...” gli rispose Tetsuya stendendo le gambe verso il basso e  piegandosele poi al petto cercando di liberarle dalla pesantezza che si sentiva addosso.
“ Mi é sembrata che ci fosse tensione con Kagami nello spogliatoio...” se ne uscì tutto d'un tratto Chihiro, prendendolo del tutto alla sprovvista.
“ E' vero....” gli rispose comunque dopo essersi ripreso.
“ C'è qualcosa tra voi due, vero?”
Tetsuya stavolta ci mise un bel po' prima di rispondere, vagliando le parole adatte da usare.
“ Sono innamorato di lui...” alla fine aveva deciso di essere chiaro e diretto come lo era sempre stato.
Mayuzumi non parve molto sorpreso, anzi.
“ Lo immaginavo...”
Tetsuya si voltò verso di lui guardandolo curioso “ Da cosa?”
Chihiro fissò il soffitto per un attimo “ Dal fatto che ti conosco da quando sei nato … e da come ti muovi ... da come cerchi la sua figura in campo, e fuori anche.” Kuroko non disse nulla, in quanto era la pura verità e non sarebbe stato così ipocrita da negarlo. Inoltre solo un occhio attento come quello di Chihiro avrebbe potuto notare quei particolari. “ Da come lui fa lo stesso con te...” finì poi facendogli alzare il volto di scatto di nuovo verso di lui.
“ Si vede lontano un miglio che lui prova qualcosa per te di un'intensità eguale...”
Il silenzio gli venne in risposta.
Tetsuya non aveva detto più una parola per un bel po' “ L'unica cosa che non capisco è perché non siete già assieme...”
Kuroko prese un bel respiro prima di rispondere “ Siamo stati a letto assieme se questo può rallegrarti.”
La buttò li con indifferenza, mentre tutti i ricordi tornavano alla mente e il suo respiro accelerava impercettibilmente.
Il cuore si strinse al pensiero delle braccia del rosso attorno alla sua schiena, gli occhi nei suoi mentre lo baciava per fargli vedere tutto quello che stava provando in quel momento. L'intensità dei suoi sentimenti.
E lui l'aveva visto, eccome se lo aveva fatto. Dopotutto Kagami-kun era pur sempre un libro aperto. Eppure non era stato abbastanza. Aveva bisogno di conferme, di rassicurazioni. Non avrebbe mai iniziato una relazione, con la consapevolezza anche se minima che potesse trasformarsi in qualcosa a senso unico.
Chiuse gli cercando di scacciare quei pensieri nocivi e lentamente tornò a poggiare il capo alla spalliera del divano, sotto lo sguardo preoccupato d Chihiro.
“Ma?”
Riaprì gli occhi e li fisso in quelli di Mayuzumi che non si scompose più di tanto, ora abituato a quello sguardo.
“ Ma non era sicuro di amarmi... e non potevo rischiare.”
Si maledisse in quel momento, Chihiro.
Ripensò alla situazione che aveva trovato nello spogliatoio e non ci voleva molto per comprendere le intenzioni del numero 10. Era stato così contento di aver rivisto Tetsuya da non notare la situazione che regnava prima del suo arrivo.
“ Ed ora? Probabilmente voleva dichiararsi prima che io vi interrompessi...” nel suo tono vi erano intrise le sue più sincere scuse.
Tetsuya tornò a fissare il soffitto “ Se è così allora dovrà solamente trovare il coraggio di farlo di nuovo...”
Mayuzumi scosse la testa e raggiunse Tetsuya nel suo fissare il soffitto bianco.
Era sempre stato così il suo Tetsuya: dannatamente razionale e passionale assieme.
Era la persona a cui più voleva bene e verso cui più si sentiva in colpa.
Quasi rimpiangeva l'impossibilità di diventare il suo ragazzo.
Scoppiò a ridere silenziosamente e se Kuroko se ne accorse non lo diede a vedere, probabilmente attribuendolo ai postumi dell'alcool.
“Ryouta é molto simpatico...” gli disse alla fine cambiando discorso.
“ E' un idiota.... ma si lo é” gli rispose a sua volta Tetsuya stendendo le labbra leggermente.
“ Non é carino che tu insulti liberamente i tuoi amici, Tetsuya...” lo rimproverò corrugando le sopracciglia.
“ Non lo conosci ancora bene... poi vedrai.”
Lo vide socchiudere placidamente gli occhi e solo in quel momento tutta la fatica per la giornata gli cadde addosso lasciandolo quasi senza forze.
“ Andiamo a dormire ...” gli disse trovandolo subito d'accordo e trascinandoselo in camera.


La camera d'ospedale era molto affollata quel giorno.
Tetsuya si era portato, oltre a Chihiro anche Takao, reputando fosse meglio tenerlo d'occhio in quei giorni, prima che decidesse di ricambiare l'affronto ricevuto da Midorima.
A loro si erano subito allegati Jinnie con i bambini, entusiasti di poter uscire dall'orfanotrofio e poter rivedere Ryouta che avevano conosciuto qualche settimana prima.
Nel mezzo della confusione Kuroko ne approfittò per avvicinare un medico e chiedergli le condizioni dell'amico.
“ E' stabile e pare che la gamba non abbia avuto alcun rigetto, quindi possiamo permetterci di essere positivi. Se frequenterà regolarmente la fisioterapia ci sono buonissime possibilità che guarisca del tutto.”
Quelle parole lo rassicurarono ma c'era una cosa che gli premeva di chiedere: “ Se tutto andrà bene … potrà tornare a giocare a basket?”
Il medico lo fissò per un po', poi gli sorrise rassicurante “ il suo amico é fortunato che questo infortunio sia capitato adesso e non tra qualche anno. Il suo fisico é in continua mutazione , quindi se seguirà le indicazioni del suo medico sono certo che potrà giocare anche meglio di prima.”
Ora si, che poteva affermare con certezza che il peso dalle sue spalle era sparito.
La sola idea che Kise non potesse più giocare era insostenibile quasi come se fosse successo a lui. La rassicurazione che non sarebbe accaduto era come se potesse tornare a vivere finalmente.
“Ovviamente avrà bisogno del sostegno delle persone a cui tiene, ma vedo quello non gli manca...” se ne uscì il medico sorridendo mentre vedeva il proprio paziente ridere e scherzare con Takao che anche lui pareva aver ritrovato il sorriso, almeno un po'.
Ripensò a qualche sera prima e alla situazione pietosa in cui versava e non gli piacque la sensazione che aveva provato.
Decise in quel momento che lo avrebbe sostenuto.

Nella stanza, Takao intercettò il suo sguardo.
Doveva molto a Kuro- chan, ma anche Chihiro-san.
Era stata una fortuna incontrarli quella sera. I suoi pensieri erano stati così deprimenti che aveva seriamente preso in considerazione l'idea di andare con il primo sconosciuto  e cercare di dimenticare quella terribile giornata.
Fortunatamente il fato, era dalla sua.
Storse il naso a quel pensiero che avrebbe fatto solo tornare a galla pensieri nocivi in cui non si voleva immergere.
Aveva saputo da Chihiro-san la situazione di stallo in cui versava Kuro- chan con Kagami e nel momento stesso in cui l' aveva saputo i era ripromesso che non lo avrebbe lasciato a combattere contro i demoni da solo.
Chissà, magari aiutando lui avrebbe aiutato se stesso a superare la sua delusione.


                                                                                                                             Qualche mese più tardi.

Chihiro rivolse un'occhiata a ciò che succedeva in salotto e poi si diresse verso la cucina con il mezzo intento di uccidere il secondo residente.
Dal giorno stesso in cui avevano incontrato Takao in quel locale, era come se la loro ristretta famiglia lo avesse adottato.
Praticamente stava più a casa di Tetsuya – e da poco di Kise- che a casa sua.
Kise invece era sulla completa via di guarigione.  Grazie anche al loro sostegno – o almeno così affermava lui- la fisioterapia stava andando alla grande e da un paio di giorni aveva anche tolto del tutto le stampelle, mente la sedia a rotelle l'avevano venduta il giorno stesso in cui il dottore aveva affermato che non ne aveva più bisogno. Ci sarebbe voluto ancora un bel o' prima che potesse tornare a giocare a livello professionistico ma i medici erano ottimisti.
A proposito di Kise....
Lo trovò che tirava fuori altre due birre e riuscì fortunatamente a fermare sul nascere quella sua malsana idea di farli ubriacare ancora di più.
Gli tolse di mano le lattine e le ripose nuovamente nel frigo "Mi avevi detto che andava tutto bene..."
Il biondo lo fissò mentre dall'altra parte della casa gli arrivò chiara la voce atona di Tetsuya "Takao-kun almeno impara per bene le parole."
" Infatti ho tutto sotto controllo" obbiettò Kise semplicemente.
La vena sulla tempia di Chihiro iniziò a gonfiarsi e a pulsare pericolosamente " Ah si? E allora mi dici perché diavolo Tetsuya cerca di far combaciare da dieci minuti pezzi di due puzzle diversi e Kazunari balla e canta  malamente Love The Way You Lie a ritmo di Just Dance?! Come può questa definirsi una situazione sotto controllo?!" Si bloccò un attimo notando una cosa gli bloccò il respiro " Aspetta un attimo: quella nel lavandino é una bottiglia di scotch ...Vuota?!"
Kise si affacciò leggermente in salotto e fissò assorto il casino che regnava nella stanza, come se si rendesse conto solo ora delle patetiche condizioni in cui versavano i suoi due amici "Credo mi sia leggermente sfuggita di mano..."
"Ma dai? " gli rispose sarcastico l'altro mentre il dubbio che fosse poco lucido anche il biondo gli si affacciava nella mente, ma lo eliminò subito in quanto aveva già abbastanza problemi da risolvere per quella sera senza che ci si aggiungesse anche lui " e vedi di darti una mossa a portare loro un bicchiere d'acqua per diluire l'alcool!" Detto questo tornò nel salone con l'intento di salvare il salvabile.
Iniziò semplicemente a sparecchiare il tavolo dalle lattine vuote, lanciando di tanto in tanto delle occhiate preoccupate a Tetsuya che ancora una volta, testardo come sempre, prese due pezzi diversi e li avvicinò, cercando di incastrarli inutilmente.
Sospirò e buttò tutta l'immondizia che era riuscito a sbaraccare, perché se  c'era una cosa che Chihiro non sopportava proprio, era vedere una casa sporca. Gli prendeva l'incredibile voglia di pulirla lui stesso anche se non era la sua.
Finito le pulizie prese un bel respiro e stava per tornare di là quando si ritrovò davanti un Tetsuya poco  lucido e dallo sguardo strano.
" Chihiro... dovresti fermare Takao-kun... penso voglia spogliarsi" detto questo tornò al suo amato tavolo immergendosi di nuovo nella sua inutile impresa di trasformare con lo sguardo i pezzi di puzzle incombaciabili in un bel paesaggio nevoso.
Mayuzumi si portò entrambe le dita alle tempie iniziando a massaggiarsele mentre in lontananza sentiva le voci ovattate di Kise e Takao.
" Takaocchi non puoi spogliarti davanti a noi... inoltre siamo quasi a dicembre!"
"Ma io ho caldo ~ "
Il martellare nella sua testa aumentò.
Oh si, sarebbe stata una lunga notte.





Qualche ora prima

Tetsuya.

Era gelato.
Non riusciva in alcun modo a muovere un solo muscolo, per quanto volesse.
Lo sguardo fisso in un punto preciso, senza che riuscisse a distoglierlo: in fondo al viale , vi era la sua ossessione, mano per la mano con qualcuno che di certo non era Alex e neppure Tatsuya.
Rideva e scherzava e quando si abbassò per lasciargli un bacio sulla fronte , decise che aveva visto abbastanza egli voltò le spalle.


Qualche ora prima.

Kazunari.

La segreteria era un luogo che aveva sempre mal sopportato, soprattutto per il personale femminile quasi perennemente con gli ormoni sballati o inviperiti.
Quel giorno l'avrebbe odiata ance di più
Aspettava una semplice fotocopia quando la sua più grande maledizione si presento dalla seconda tizia incazzata con dei documenti da registrare.
Non lo aveva visto fortunatamente e lui stesso cercò di rendersi invisibile appuntandosi di farsi svelare da Kuro- chan i misteri della misdirection.
<< Per quanto tempo? >> sentì la donna chiedergli.
Il ragazzo occhialuto la fissò un attimo come indeciso sulla sua decisione e poi mise fine al suo povero cuore.
<< Sei mesi...  tornerò  a metà dell'anno prossimo. >>

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Neflehim