La bruciatura sul torace di Reese era assai dolorosa, ma niente che il dottor McCoy non avrebbe curato facilmente uan volta tornati a bordo.Se fossero tornati!.Reese era già pronto a tornare in azione quando gli arconti fossero tornati a prenderli.Kirk invece era in pensiero per Loki che era sparito con gli arconti da almeno una mezz'ora.
"Cosa gli staranno facendo ?"si chiese
."Credo lo stiano sottoponendo al trattamento per renderlo schiavo di Landrù" rispose Finch sinceramente addolorato.
Kirk tirò un calcio alla grata della cella per sfogare la tensione. Finalmente due figure incappucciate si avvicinarono alla cella. Kirk e Reese si tennero pronti a scattare per metterli fuori gioco.
"Tocca a voi , sottometervi alla volontà di Landrù"disse una voce da sotto il cappuccio.
Kirk si immobilizzò pietrificato:l'aveva riconosciuta."Loki ?" La figura abbassò il cappuccio, mostrando il suo volto.
Lo sguardò di Loki era fisso come quello di tutti gli altri abitanti del pianeta. Landrù si era impossessato della sua volontà!
"Venite. " ordinò con voce atona puntando loro contro il tubo cavo .
I tre non avevano altra scelta che obbedire, dovevano trovare un' occasione per fuggire ma senza far del male al loro compagno. I due carcerieri li condussero in una stanza, vuota con la sola eccezione di due sedie sul cui dorso erano montati dei caschi trasparenti , quelli che molto probabilmente servivano a condizionare la mente degli indigeni. Reese stava valutando come muoversi, quando inaspettatamente Loki decise di calare il tubo che teneva in mano sulla testa del suo compagno. Il colpo fu attutito dal cappuccio, ma fu sufficientemente forte da far afflosciare l'uomo al suolo.
"Credevate sul serio che quell'apparecchio potesse influenzarmi?"chiese Loki con un sorriso.
Kirk lo abbracciò d'impulso.
"In effetti signor Loki pensavo che se qualcuno fosse stato in grado di resistere al trattamento quello doveva essere lei. "dichiarò Finch sollevato.
Loki punto il suo tubo cavo contro il pannello di controllo della porta e esplose un colpo che bloccò l'apertura della porta chiudendoli all'interno. Poi tirò il suo tubo a Reese , mentre Kirk aveva già afferrato quello dell'altro arconte.
"Secondo il tricorder dietro a quella parete c'è un 'anormale consumo di energia .Io credo che là troveremo il Landrù"spiegò .
"Datevi da fare , credo che Landrù abbia già avvertito gli arconti del pericolo che corre. Se riesco a entrare, potrò disattivarlo facilmente."assicurò Finch.
Reese e Kirk puntarono i tubi cavi verso la parete e questi cominciarono a emettere fasci di energia. In breve tempo il sottile strato di cemento che separava le due stanze fu disgregato a sufficienza da poter passare.
"Dovete sbrigarvi ." li avvertì Loki ."Gli arconti sono già qui."La porta infatti si stava visibilmente surriscaldando , segno che qualcuno cercava di fonderla dall'esterno.
La stanza in cui Finch era entrato era occupata da alcuni scaffali che contenevano l'hardware del computer noto come Landrù. Finch si sedette subito alla consolle per lavorare alla sua riprogrammazione.
"Non ci giocare Harold, spegnilo e basta."gli urlò Reese vedendo che ormai la porta aveva ceduto e un gruppo di arconti era entrato nella stanza.
"Va bene Reese, datemi solo qualche minuto."
"Non so se ce li abbiamo " rispose Reese ormai impegnato in un serrato corpo a corpo con gli arconti,insieme a Kirk e Loki. Finch lavorava freneticamente cercando di ricordare il software del computer che lui stesso aveva scritto 35 anni fa.
"Ci sono. " esclamò trionfante mentre lo schermo annunciava lo shutdown della macchina.
Reese ,Kirk e Loki osservarono con meraviglia gli arconti rimanere per un attimo immobili, con i tubi sollevati in aria come se il loro cervello fosse in attesa di dati che al momento non erano disponibili, poi abbassarono le armi guardandosi attorno confusie.
"Sono liberi !"esclamò Finch soddisfatto.
Loki e Reese si apprestarono a soccorrere gli uomini che ora vagavano per la stanza chiedendosi cosa stessero facendo lì, mentre Kirk rispondeva al comunicatore. Era Spock che lo chiamava. "Capitano, l'interferenza è svanita, tutti i sistemi sono nuovamente funzionanti, ora possiamo prestarvi assistenza.""Bene, ci occorrono uomini della sicurezza per mantenere l'ordine e il dottor McCoy con la sua squadra per assistere i coloni. Ho idea che dovremo dare molte spiegazioni a questa gente!"gemette Kirk all'idea che quasi 700 coloni si aggirassero per la città chiedendosi cosa fosse successo negli ultimi 35 anni.
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L'equipaggio dell'enterprise era finalmente tornato sull'astronave dopo aver passato alcuni giorni a riportare l'ordine su Beta III. Ma l'ordine non era tornato sulla nave dove Finch e il dottor McCoy battibeccavano in sala ricreazione da un bel pò di tempo. Reese e Kirk che sorseggiavano un bicchiere al bancone decisero che era venuto il momento di riportare la pace tra i due.
"Che succede ragazzi?" chiese Kirk.
"Quest'uomo ha riacceso quella macchina infernale prima di andarsene! "sbottò McCoy.
" Il Landrù?Davvero? "Kirk era lui stesso stupito.
"Me l'ha chiesto Regem. Hanno indetto un 'assemblea cittadina e, votando hanno deliberato di riaccendere la macchina nella sua impostazione originale, cioè a bassa emissione di impulsi."
"Ma perchè? Hanno vissuto 35 anni schiavi della macchina e ora invece di godersi la libertà, vogliono tornare a essere delle marionette. Questa si chiama sindrome di stoccolma! "replicò McCoy infuriato.
"Dottore cerchi di capirli. Hanno vissuto per 35 anni, una vita pacifica che senza il Landrù non avrebbero potuto avere. Non dimentichi che molti di loro erano destinati alle colonie penali. Non se la sentono di vivere senza una guida. E la macchina per come è stata inizialmente progettata non è pericolosa."
"Scopriremo mai chi ha architettato questo esperimento?"si chiese Kirk.
"Non credo è passato troppo tempo e i vertici al comando delle varie sezioni della federazione saranno cambiati decine di volte e a ogni cambio i documenti saranno stati distrutti."rispose Reese. MCCoy sbuffò.
"Almeno mi prometta che continuerà a monitorare la situazione."
"Lo farò dottore,i o non dimentico mai le persone che hanno bisogno d'aiuto ,non è vero John."
Reese annuì "E' la sua specialità preoccuparsi degli altri"confermò l'uomo dal volto impassibile.
"E la sua signor Reese"chiese McCoy
"La mia è risolvere i guai in cui di solito mi mette lui!"
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