OUT OF MY LIMITS - THE END
Narratore
esterno
Calum
si svegliò appoggiando la mano sul cuscino accanto al suo,
lei non
era lì, era tutto estremamente reale. Sollevò il
busto, riuscendo a
mettere a fuoco la stanza intorno a lui, sembrava fosse passato un
terremoto. Dopo che Alex se n'era andata, preso dalla rabbia, aveva
iniziato a lanciare cose in giro, strappando delle foto, buttando a
terra le cornici e maledicendosi per ciò che aveva fatto, se
tutti
quei riflettori e tutta quella fama non ci fossero stati, non ci
avrebbe mai neanche lontanamente pensato a farle una cosa del genere.
Si sentiva male, le aveva spezzato il cuore, calpestato e buttato
nell'immondizia per completare, non le aveva lasciato un minimo di
dignità. Secondo Calum in quel momento, probabilmente
sarebbe stata
a casa a piangere, a crogiolarsi nel dolore.
Andò
verso il bagno, aveva lasciato lì tutte le sue cose, si
specchiò
vedendo la faccia di un mostro. Riprese a piangere, più
forte di
prima, cercando di immaginare quante male potesse averle fatto. Si
sciacquò il viso, riflettendo su cosa avrebbe potuto fare.
L'unica
soluzione era andare a casa sua, anche se Abby, già lo
sapeva, lo
avrebbe mandato via a calci. Ma tanto valeva provarci...
Alex
si svegliò di prima mattina, anche se di dormire, quella
notte non
c'era stato verso, era troppo distrutta. Aveva quei ricordi che la
tormentavano, quelle immagini impresse nella mente, Calum che tirava
uno schiaffo ad Hope, da lui non se lo sarebbe mai aspettato, non dal
suo Cal, era come se lasciandogli prendere quell'aereo, avesse
lasciato andare la sua parte migliore. Ma in fondo, Alex lo sapeva,
il moro era sempre stato un ragazzo molto influenzabile, sapeva che
avrebbe ceduto, ma non voleva crederci, c'erano queste due parti in
completo disaccordo, una diceva:” Appena tornerà a
casa sarà
tutto come prima, solo io, lui e nessun altro ad
intralciarci”
l'altra invece gridava che Calum sarebbe cambiato, in peggio...
Si
guardò intorno, durante quelle ore insonni aveva messo tutto
quello
che avrebbe dovuto portare in alcuni scatoloni, la stanza era vuota,
fatta eccezione per dei poster e alcune foto abbandonate sulle
pareti. Fece il letto, come suo solito, sistemando al loro posto gli
innumerevoli cuscini, come se fosse una mattina come le altre.
Scollegò il portatile dalla presa, riponendo poi il tutto
nel
bagaglio a mano, insieme al biglietto aereo. Con estrema malinconia,
infilò i vestiti che giacevano sulla sedia, dei semplici
leggins e
una camicia, si guardò allo specchio, togliendo quella
collana,
quella che Calum le aveva regalato per Natale, non era tanto per il
ciondolo in se che aveva deciso di lasciarla lì. Sul retro
c'era un
incisione: Forever and ever -C. Cercò
di fermare le lacrime, appoggiandola delicatamente in mezzo al letto,
lasciò anche un post-it: ho il volo
alle undici e mezza,
me ne sto andando ma non ti dirò dove... So che lo capirai
da sola,
ti voglio bene xX Alex.
Era
definitivo, seppur a malincuore e con le lacrime che scorrevano
inesorabili sulle sue guance, prese il suo zainetto mettendolo in
spalla, assicurandosi di avere tutto, sollevò il trolley
gigante, in
modo da non fare rumore, non voleva vedere nessuno, nell'altra mano
aveva il trasportino con il cane. Aprì la porta con estrema
delicatezza, appoggiando la valigia fuori dallo stipite,
guardò il
soggiorno per una manciata di secondi prima di sospirare e chiudere
la porta.
Il
taxy la stava aspettando esattamente sotto casa. Addio
Sydney,
addio ragazzi. Che poi, non sarebbe stato un addio
definitivo.
Il
campanello suonava insistente da ormai cinque minuti, Abby alla fine
decise di alzarsi e aprire la porta, non era altro che un brutto
pezzo di merda.
-Cosa
ci fai qui dopo quello che le hai fatto? Eh?-
-Abby
senti io...hai ragione, sapevo che sarebbe andata così...
sapevo che
mi avresti mandato via a calci, ma lasciami almeno provare a
parlarle... intanto non cambierà idea...-
-Appunto
perchè non cambierà idea, non avrebbe senso che
io ti lasci
entrare.- in quel momento spuntò Ashton dal corridoio.
-Abby,
lascialo almeno provare...-
-D'accordo.-
Abby sapeva tutto, la sera precedente, dopo essere stata in camera di
Alex era andata di corsa da Michael...
Flashback
-Salve,
c'è Michael...- chiese Abby a sua madre cortesemente.
-Si,
entra pure, è in camera sua, seconda porta a sinistra...-
-Grazie
mille...- la bionda percorse le scale di corsa, ed entrò in
camera
senza neanche prendersi la briga di bussare.
-Ehi...
Ma cos...? Abby che ci fai qui?- le chiese con sorpresa.
-Tu
lo sapevi! E non hai detto nulla, è tua sorella, un minimo
di senso
di colpa ce l'hai?-
-Dimmi
che non l'ha fatto...-
-Di
cosa stai parlando?-
-Ho
minacciato Calum, gli ho detto che se non glielo diceva lui, l'avrei
detto io. Dopo qualche minuto però, venne da me e mi disse
di aver
trovato una soluzione. Avrebbe invitato Hope a casa sua, facendolo
poi passare per una cosa casuale e completamente non voluta da
Cal...-
-No...
Io lo ammazzo, io gli metto le mani addosso a quel coglione! E tu? Tu
perchè non sei intervenuto eh? Hai preferito startene per
conto tuo,
davanti al telefono piuttosto che interessarti ad Alex!-
-Abby,
adesso sei ingiusta, avrei voluto dirglielo, ma Calum mi aveva
assicurato che ci avrebbe pensato lui...-
-D'accordo...
Comunque, sai altro?-
-No,
mi dispiace, non gli ho più parlato...-
-Grazie
Michael, appena so qualcosa in più ti chiamo, ciao, e scusa
per
l'irruzione...-
-Non
fa nulla, ciao Abby.-
Abby
lasciò Calum raggiungere la camera di Alex, bussò
ripetute volte,
ma non ricevette risposta, magari dormiva, si rassicurò. Si
fece
forza e aprii cautamente la porta. Rialzò lo sguardo dopo
una
manciata di secondi, si aspettava di trovarsela lì nel letto
disfatto, avvolta nelle coperte. Ma tutto quello che vide, fu una
stanza perfettamente ordinata, il letto perfetto con i soliti cuscini
su di esso. La stanza era cosparsa di scatoloni. Non
può essere,
non può essersene andata per colpa mia...
-Abby!
Abby vieni qui.- urlò, la ragazza si precipitò di
corsa verso la
stanza, spinse Calum, che era rimasto sulla porta, entrò,
guardandosi attorno spaesata, i libri non c'erano più,
neanche il
suo laptop che se ne stava sempre sulla scrivania, si
avvicinò al
letto, si sedette prendendo il post-it giallo fra le mani tremanti,
lo lesse più e più volte, sapeva che se ne
sarebbe andata, ma non
pensava così presto, non le aveva nemmeno detto dove.
Il
moro nel frattempo si era fatto forza, entrando nella stanza, si
avvicinò al letto, leggendo anche lui il post-it. Voglio
morire
pensò quando vide la collana abbandonata sul letto, la prese
in
mano, girandosela fra le dita, lesse l'incisione e pianse, ignorando
il fatto che ci fossero Ashton ed Abby a guardarlo, la ripose dentro
la tasca dei suoi skinny, voleva avere un ricordo concreto di lei.
-Tu!
Brutto bastardo, pezzo di merda, l'hai fatta andare via. E' solo
colpa tua...-
-Hai
ragione. Sai cosa ti dico? Che hai perfettamente ragione, d'altronde
è colpa mia se se n'è andata, solo mia, non colpa
di Michael che
sapeva tutto nei particolare, non colpa di Luke che era sempre con me
in ogni discoteca... E solo colpa mia e non credere di starci male
solo tu! Mi stai trattando come se non avessi un cuore Abby!-
si
avvicinò pericolosamente al ragazzo, mollandogli due
schiaffi in
pieno viso.
-Lei
si fidava di te! E tu che hai fatto? Eh? Dillo... ammettilo. Adesso
vieni anche a dirmi che non è solo ed esclusivamente colpa
tua, che
anche tu ci stai male...- gli urlò nuovamente contro,
spingendolo
contro il muro, ormai quel ragazzo era privo di forza, anche volendo
non sarebbe riuscito a reagire.
-Calum!
Rispondimi!-
-Abby,
io...- si rese conto di ciò che aveva detto, stava cercando
di
scaricare parte della colpa sugli altri, senza assumersi la
responsabilità dei suoi errori.
-Si?
Tu... tu l'hai tradita e umiliata... non se lo sarebbe mai
aspettata!- con le lacrime ormai agli occhi Abby gli tirò un
pugno
nello stomaco e successivamente un calcio nelle palle. Abby quando
voleva sapeva essere manesca, lo stava facendo per la sua migliore
amica, per tutta la rabbia che aveva in corpo... e poi c'era Ashton
che guardava la scena allibito.
-E
ricordati una cosa, non sei l'unico ad averla persa, tutti l'abbiamo
persa, se n'è andata e solo grazie a te, meriteresti di
vivere con
un senso di colpa assurdo, solo per farti capire quando stia male
Alex, anzi e sarebbe ancora poco! Meriteresti di rincontrarla fra
qualche anno, quando sarà sposata con dei figli,
perchè è chiaro
che andrà così, è una ragazza
fantastica non ci metterà né uno
né due a rifarsi una vita e trovare un ragazzo migliore di
te! E
ricordati che se non avessi fatto quell'immensa cazzata a quest'ora
magari sareste stati a letto insieme abbracciati e felici. Ma tu sei
un coglione e hai voluto rovinare tutto! Il vostro rapporto, ad
esempio, che fra le altre cose era splendido, Calum oltre che
fidanzati eravate anche migliori amici, ti rendi conto di quello che
hai voluto buttare via con una stupida puttana in un momento di
debolezza! Calum guardami e rispondi? Te ne rendi conto?- il moro era
steso sul tappeto moribondo, Abby gli aveva detto le cose come
stavano, riuscendo a farlo stare ancora peggio, quella ragazza aveva
fottutamente ragione, aveva rovinato tutto e quel tutto non sarebbe
tornata indietro.
Alex's
pov
Ero
appena arrivata in aeroporto, c'ero stata troppe volte per i miei
gusti. Comunque mi guardai intorno, osservando la gente che passava,
c'erano tantissimi ragazzini che salutavano i genitori, quest'ultimi
li dicevano di fare attenzione, di non fare cavolate e di chiamare
appena sarebbero arrivati a destinazione. Prima che partissi per
l'Australia anche i miei si erano raccomandati, forse troppo, ma sono
sempre stati molto apprensivi, altro motivo per il quale volevo
andarmene di lì. Rimasi un altro po' a guardare le persone
che mi
passavano davanti, tanti erano di fretta, ma altri se la prendevano
con comoda. Sospirai per l'ennesima volta quella mattina, dirigendomi
verso il banco dei check-in. La coda era chilometrica, colsi
l'occasione per mettermi a pensare, come se già non lo
facessi
normalmente... Chissà se Abby aveva già trovato
il post-it? Michael
lo sapeva che sarei partita? E Calum? Era lui che continuava ad
assillare i miei pensieri, era come se non pensassi a nulla, ma allo
stesso tempo pensavo costantemente a lui. Continuavo a chiedermi come
stava, dov'era, se anche lui pensava a me... Lo odiavo, mi aveva
fatto del male, lui, che pensavo non ne avrebbe mai avuto il coraggio
e invece... Sono le persone di cui ti fidi di più a
distruggerti,
perchè sì, in quel momento stavo così,
mi sentivo come se qualcuno
mi stesse lacerando le costole, per arrivare al cuore...
In
diciannove anni di vita, non avevo mai sentito un dolore
così forte
come in quel momento. Era troppo da descrivere, sono quei tipi di
emozioni che non si riescono a tradurre a parole. E così
avevo preso
la decisione di andarmene, non potevo stare un minuto di più
in
quella città senza che migliaia di ricordi inondassero la
mia mente.
Ed era ormai la seconda volta che provavo a rifarmi una vita. E
continuavo a chiedermi se questa volta avrebbe funzionato...
Avevo
imbarcato i bagagli e ormai ero rimasta da sola, senza nulla da fare,
con uno zainetto e il trasportino del cane, che stava dormendo
beatamente. Presi il telefono, avevo due chiamate perse da Abby, non
richiamai. Non volevo stare ancora più male, nonostante
sapessi che
se l'avessi chiamata si sarebbe sentita più sollevata.
Rimasi alcuni
minuti a fissare lo schermo del cellulare. Controllai ancora una
volta sul tabellone a che ora aprivano il mio gate, mancavano due
minuti. Iniziai a sistemare meglio le mie cose all'interno del mio
zainetto. Mi alzai, stirandomi con le mani la maxy-camicia che
indossavo, rendendomi più presentabile, mi sistemai anche
gli
occhiali da vista. Avevo parecchie ore di volo da affrontare. Alzai
nuovamente lo sguardo, vidi un ragazzo moro che correva verso di me.
-Alex!
Ti prego...-
-Calum,
che ci fai qui?- gli chiesi mantenendo un tono il più
possibile
neutro.
-Come
che ci faccio qui? La mia ragazza sta per partire, per andare
chissà
dove... e non dovrei essere qui!-
-Non
sono la tua ragazza, Cal... non più...- risposi sospirando e
trattenendo a stento le lacrime.
-Alex,
ti prego, non andartene... se non vuoi farlo per me, fallo per
Michael...-
-No,
lui lo sapeva e nonostante tutto non ha aperto bocca...-
-E'
solo colpa mia, Alex. Sono stato io a dirgli di tenere non dirti
nulla...- e quando alzò lo sguardo verso di me, non potei
fare altro
che lasciare che le lacrime iniziassero a scorrere, il moro aveva il
viso bagnato, gli occhi arrossati e il labbro inferiore gli tremava
per i troppi singhiozzi che cercava di trattenere.
Lo
baciai, lo so, è una cosa stupida, ma non potei farne a
meno, rimase
stupito per un secondo, ma quello dopo aveva già le mani sui
miei
fianchi, tirandomi di più verso di lui. Sorrise, lo sentii,
forse
gli avevo dato un po' di speranza. Era un bacio semplice, in cui le
mie labbra combaciavano esattamente con le sue. Mi sarebbero mancate
da morire, così come il suo profumo, i suoi capelli morbidi
e
scompigliati, le sue magliette enormi, il suo profumo... non lo so
descrivere, ma so che se sentivo quel profumo da qualche parte, lo
associavo a Calum. E' così, mi sono follemente innamorata di
lui,
dal primo attimo in cui quel giorno mi ha aperto la porta, ad ora che
mi stava baciando in mezzo ad un aeroporto pieno gente.
E'
così triste questo bacio, che sa tanto di addio.
E'
così triste questo bacio, che so che appena
salirò su quell'aereo
piangerò.
E'
così triste questo bacio che mi sento male.
E'
durato un'eternità e mi lascia con una tristezza soffocante
addosso.
-Mi
dispiace Calum- dissi allontanandomi da lui, presi il cane e lo
zainetto, avvicinandomi alla porta che conduceva ai controlli.
-Ti
amo Alex...- annuii come a dirgli “anche io Cal,
forse troppo”,
concedendogli un sorriso malinconico.
-Calum
Hood... sei fuori dai miei limiti.-
TO BE CONTINUED...
N/A: ED ECCOCI QUA, RAGAZZE...
E' FINITA...
E' SUL SERIO FINITA... O MEGLIO,
OUT OF MY LIMITS E' FINITA... LA STORIA
COME AVRETE CAPITO, AVRA' UN SEQUEL,
NON ME LA SENTIVO DI LASCIARLA FINIRE
QUI... QUINDI BHE', UN BACIO ENORME E
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA FANFICTION
PEOPLE.
PRIMA PERO', TIRATE TUTTE SU
LE BRACCIA,
FATE IL SIMBOLO DELL'HTAG CON LE DITA E
URLATE: CALEX FOREVER
AND EVER!
ERA QUESTO IL MOMENTO CHE
ASPETTAVO
DA UN PO', OVVERO QUELLO DEI RINGRAZIA-
MENTI, NON POTREI ESSERE PIù ORGGLIOSA,
DI ME, DATO CHE CE L'HO FATTA AD ARRIVA-
RE ALLA FINE DI QUESTA PRIMA STORIA, CON-
FESSO E' STATA LA MIA PRIMA FF FINITA!
MA PIU' DI TUTTO SONO FIERA DI VOI RAGAZZE!
DI VOI CHE MI AVETE SUPPORTATO CAPITOLO
PER CAPITOLO, DI VOI CHE MI AVETE SOPPORTA-
TO IN OGNI NOTA AUTORE, DI VOI CHE NONOSTANTE
I MIEI MEGA RITARDI NON MI AVETE LANCIATO I
POMODORI E LE UOVA MARCE. DI VOI CHE AVETE
FATTO CRESCRE LE VISUALIZZAZIONI DI QUESTA
FANFIC PORTANDOLA A 3,2 K DI VISITE. NON
POTREI ESSERE PIU' FIERA.
ED ECCOCI QUA ALL'ULTIMO: UN
BACIO
RAGAZZE E ALLA PROSSIMA, SARETE LE
PRIME A SAPERE QUANDO SARA' ON-LINE
IL SEQUEL!
VITTORIA
xX
PER INFO POTETE
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