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Autore: acvxht    21/07/2015    5 recensioni
Are you mine? Are you mine tomorrow, or just mine tonight?- ripetei la strofa fino alla fine, lasciai andare anche l'ultimo accordo, voltai la testa verso Calum che cantava in parte a me, i nostri sguardi si incrociarono, non so perchè, non so come, allo stesso tempo girammo la tracolla, in modo che non ci fossero strumenti fra di noi, mi attirò a se premendo le labbra sulle mie. Vi assicuro che era come respirare di nuovo, una boccata d'aria fresca, me ne fregai del fatto che più di cinquanta persone aveva gli occhi fissi su di noi, era quello che volevo e niente e nessuno avrebbe rovinato quel momento.
-Are you mine?- mi sussurrò vicino alle mie labbra.
-I wanna be yours- sussurrai a mia volte rincastrando le labbra sulle sue.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OUT OF MY LIMITS - THE END

Narratore esterno

Calum si svegliò appoggiando la mano sul cuscino accanto al suo, lei non era lì, era tutto estremamente reale. Sollevò il busto, riuscendo a mettere a fuoco la stanza intorno a lui, sembrava fosse passato un terremoto. Dopo che Alex se n'era andata, preso dalla rabbia, aveva iniziato a lanciare cose in giro, strappando delle foto, buttando a terra le cornici e maledicendosi per ciò che aveva fatto, se tutti quei riflettori e tutta quella fama non ci fossero stati, non ci avrebbe mai neanche lontanamente pensato a farle una cosa del genere. Si sentiva male, le aveva spezzato il cuore, calpestato e buttato nell'immondizia per completare, non le aveva lasciato un minimo di dignità. Secondo Calum in quel momento, probabilmente sarebbe stata a casa a piangere, a crogiolarsi nel dolore.

Andò verso il bagno, aveva lasciato lì tutte le sue cose, si specchiò vedendo la faccia di un mostro. Riprese a piangere, più forte di prima, cercando di immaginare quante male potesse averle fatto. Si sciacquò il viso, riflettendo su cosa avrebbe potuto fare. L'unica soluzione era andare a casa sua, anche se Abby, già lo sapeva, lo avrebbe mandato via a calci. Ma tanto valeva provarci...

Alex si svegliò di prima mattina, anche se di dormire, quella notte non c'era stato verso, era troppo distrutta. Aveva quei ricordi che la tormentavano, quelle immagini impresse nella mente, Calum che tirava uno schiaffo ad Hope, da lui non se lo sarebbe mai aspettato, non dal suo Cal, era come se lasciandogli prendere quell'aereo, avesse lasciato andare la sua parte migliore. Ma in fondo, Alex lo sapeva, il moro era sempre stato un ragazzo molto influenzabile, sapeva che avrebbe ceduto, ma non voleva crederci, c'erano queste due parti in completo disaccordo, una diceva:” Appena tornerà a casa sarà tutto come prima, solo io, lui e nessun altro ad intralciarci” l'altra invece gridava che Calum sarebbe cambiato, in peggio...

Si guardò intorno, durante quelle ore insonni aveva messo tutto quello che avrebbe dovuto portare in alcuni scatoloni, la stanza era vuota, fatta eccezione per dei poster e alcune foto abbandonate sulle pareti. Fece il letto, come suo solito, sistemando al loro posto gli innumerevoli cuscini, come se fosse una mattina come le altre. Scollegò il portatile dalla presa, riponendo poi il tutto nel bagaglio a mano, insieme al biglietto aereo. Con estrema malinconia, infilò i vestiti che giacevano sulla sedia, dei semplici leggins e una camicia, si guardò allo specchio, togliendo quella collana, quella che Calum le aveva regalato per Natale, non era tanto per il ciondolo in se che aveva deciso di lasciarla lì. Sul retro c'era un incisione: Forever and ever -C. Cercò di fermare le lacrime, appoggiandola delicatamente in mezzo al letto, lasciò anche un post-it: ho il volo alle undici e mezza, me ne sto andando ma non ti dirò dove... So che lo capirai da sola, ti voglio bene xX Alex.

Era definitivo, seppur a malincuore e con le lacrime che scorrevano inesorabili sulle sue guance, prese il suo zainetto mettendolo in spalla, assicurandosi di avere tutto, sollevò il trolley gigante, in modo da non fare rumore, non voleva vedere nessuno, nell'altra mano aveva il trasportino con il cane. Aprì la porta con estrema delicatezza, appoggiando la valigia fuori dallo stipite, guardò il soggiorno per una manciata di secondi prima di sospirare e chiudere la porta.

Il taxy la stava aspettando esattamente sotto casa. Addio Sydney, addio ragazzi. Che poi, non sarebbe stato un addio definitivo.

Il campanello suonava insistente da ormai cinque minuti, Abby alla fine decise di alzarsi e aprire la porta, non era altro che un brutto pezzo di merda.

-Cosa ci fai qui dopo quello che le hai fatto? Eh?-

-Abby senti io...hai ragione, sapevo che sarebbe andata così... sapevo che mi avresti mandato via a calci, ma lasciami almeno provare a parlarle... intanto non cambierà idea...-

-Appunto perchè non cambierà idea, non avrebbe senso che io ti lasci entrare.- in quel momento spuntò Ashton dal corridoio.

-Abby, lascialo almeno provare...-

-D'accordo.- Abby sapeva tutto, la sera precedente, dopo essere stata in camera di Alex era andata di corsa da Michael...

Flashback

-Salve, c'è Michael...- chiese Abby a sua madre cortesemente.

-Si, entra pure, è in camera sua, seconda porta a sinistra...-

-Grazie mille...- la bionda percorse le scale di corsa, ed entrò in camera senza neanche prendersi la briga di bussare.

-Ehi... Ma cos...? Abby che ci fai qui?- le chiese con sorpresa.

-Tu lo sapevi! E non hai detto nulla, è tua sorella, un minimo di senso di colpa ce l'hai?-

-Dimmi che non l'ha fatto...-

-Di cosa stai parlando?-

-Ho minacciato Calum, gli ho detto che se non glielo diceva lui, l'avrei detto io. Dopo qualche minuto però, venne da me e mi disse di aver trovato una soluzione. Avrebbe invitato Hope a casa sua, facendolo poi passare per una cosa casuale e completamente non voluta da Cal...-

-No... Io lo ammazzo, io gli metto le mani addosso a quel coglione! E tu? Tu perchè non sei intervenuto eh? Hai preferito startene per conto tuo, davanti al telefono piuttosto che interessarti ad Alex!-

-Abby, adesso sei ingiusta, avrei voluto dirglielo, ma Calum mi aveva assicurato che ci avrebbe pensato lui...-

-D'accordo... Comunque, sai altro?-

-No, mi dispiace, non gli ho più parlato...-

-Grazie Michael, appena so qualcosa in più ti chiamo, ciao, e scusa per l'irruzione...-

-Non fa nulla, ciao Abby.-

Abby lasciò Calum raggiungere la camera di Alex, bussò ripetute volte, ma non ricevette risposta, magari dormiva, si rassicurò. Si fece forza e aprii cautamente la porta. Rialzò lo sguardo dopo una manciata di secondi, si aspettava di trovarsela lì nel letto disfatto, avvolta nelle coperte. Ma tutto quello che vide, fu una stanza perfettamente ordinata, il letto perfetto con i soliti cuscini su di esso. La stanza era cosparsa di scatoloni. Non può essere, non può essersene andata per colpa mia...

-Abby! Abby vieni qui.- urlò, la ragazza si precipitò di corsa verso la stanza, spinse Calum, che era rimasto sulla porta, entrò, guardandosi attorno spaesata, i libri non c'erano più, neanche il suo laptop che se ne stava sempre sulla scrivania, si avvicinò al letto, si sedette prendendo il post-it giallo fra le mani tremanti, lo lesse più e più volte, sapeva che se ne sarebbe andata, ma non pensava così presto, non le aveva nemmeno detto dove.

Il moro nel frattempo si era fatto forza, entrando nella stanza, si avvicinò al letto, leggendo anche lui il post-it. Voglio morire pensò quando vide la collana abbandonata sul letto, la prese in mano, girandosela fra le dita, lesse l'incisione e pianse, ignorando il fatto che ci fossero Ashton ed Abby a guardarlo, la ripose dentro la tasca dei suoi skinny, voleva avere un ricordo concreto di lei.

-Tu! Brutto bastardo, pezzo di merda, l'hai fatta andare via. E' solo colpa tua...-

-Hai ragione. Sai cosa ti dico? Che hai perfettamente ragione, d'altronde è colpa mia se se n'è andata, solo mia, non colpa di Michael che sapeva tutto nei particolare, non colpa di Luke che era sempre con me in ogni discoteca... E solo colpa mia e non credere di starci male solo tu! Mi stai trattando come se non avessi un cuore Abby!-

si avvicinò pericolosamente al ragazzo, mollandogli due schiaffi in pieno viso.

-Lei si fidava di te! E tu che hai fatto? Eh? Dillo... ammettilo. Adesso vieni anche a dirmi che non è solo ed esclusivamente colpa tua, che anche tu ci stai male...- gli urlò nuovamente contro, spingendolo contro il muro, ormai quel ragazzo era privo di forza, anche volendo non sarebbe riuscito a reagire.

-Calum! Rispondimi!-

-Abby, io...- si rese conto di ciò che aveva detto, stava cercando di scaricare parte della colpa sugli altri, senza assumersi la responsabilità dei suoi errori.

-Si? Tu... tu l'hai tradita e umiliata... non se lo sarebbe mai aspettata!- con le lacrime ormai agli occhi Abby gli tirò un pugno nello stomaco e successivamente un calcio nelle palle. Abby quando voleva sapeva essere manesca, lo stava facendo per la sua migliore amica, per tutta la rabbia che aveva in corpo... e poi c'era Ashton che guardava la scena allibito.

-E ricordati una cosa, non sei l'unico ad averla persa, tutti l'abbiamo persa, se n'è andata e solo grazie a te, meriteresti di vivere con un senso di colpa assurdo, solo per farti capire quando stia male Alex, anzi e sarebbe ancora poco! Meriteresti di rincontrarla fra qualche anno, quando sarà sposata con dei figli, perchè è chiaro che andrà così, è una ragazza fantastica non ci metterà né uno né due a rifarsi una vita e trovare un ragazzo migliore di te! E ricordati che se non avessi fatto quell'immensa cazzata a quest'ora magari sareste stati a letto insieme abbracciati e felici. Ma tu sei un coglione e hai voluto rovinare tutto! Il vostro rapporto, ad esempio, che fra le altre cose era splendido, Calum oltre che fidanzati eravate anche migliori amici, ti rendi conto di quello che hai voluto buttare via con una stupida puttana in un momento di debolezza! Calum guardami e rispondi? Te ne rendi conto?- il moro era steso sul tappeto moribondo, Abby gli aveva detto le cose come stavano, riuscendo a farlo stare ancora peggio, quella ragazza aveva fottutamente ragione, aveva rovinato tutto e quel tutto non sarebbe tornata indietro.

Alex's pov

Ero appena arrivata in aeroporto, c'ero stata troppe volte per i miei gusti. Comunque mi guardai intorno, osservando la gente che passava, c'erano tantissimi ragazzini che salutavano i genitori, quest'ultimi li dicevano di fare attenzione, di non fare cavolate e di chiamare appena sarebbero arrivati a destinazione. Prima che partissi per l'Australia anche i miei si erano raccomandati, forse troppo, ma sono sempre stati molto apprensivi, altro motivo per il quale volevo andarmene di lì. Rimasi un altro po' a guardare le persone che mi passavano davanti, tanti erano di fretta, ma altri se la prendevano con comoda. Sospirai per l'ennesima volta quella mattina, dirigendomi verso il banco dei check-in. La coda era chilometrica, colsi l'occasione per mettermi a pensare, come se già non lo facessi normalmente... Chissà se Abby aveva già trovato il post-it? Michael lo sapeva che sarei partita? E Calum? Era lui che continuava ad assillare i miei pensieri, era come se non pensassi a nulla, ma allo stesso tempo pensavo costantemente a lui. Continuavo a chiedermi come stava, dov'era, se anche lui pensava a me... Lo odiavo, mi aveva fatto del male, lui, che pensavo non ne avrebbe mai avuto il coraggio e invece... Sono le persone di cui ti fidi di più a distruggerti, perchè sì, in quel momento stavo così, mi sentivo come se qualcuno mi stesse lacerando le costole, per arrivare al cuore...

In diciannove anni di vita, non avevo mai sentito un dolore così forte come in quel momento. Era troppo da descrivere, sono quei tipi di emozioni che non si riescono a tradurre a parole. E così avevo preso la decisione di andarmene, non potevo stare un minuto di più in quella città senza che migliaia di ricordi inondassero la mia mente. Ed era ormai la seconda volta che provavo a rifarmi una vita. E continuavo a chiedermi se questa volta avrebbe funzionato...

Avevo imbarcato i bagagli e ormai ero rimasta da sola, senza nulla da fare, con uno zainetto e il trasportino del cane, che stava dormendo beatamente. Presi il telefono, avevo due chiamate perse da Abby, non richiamai. Non volevo stare ancora più male, nonostante sapessi che se l'avessi chiamata si sarebbe sentita più sollevata. Rimasi alcuni minuti a fissare lo schermo del cellulare. Controllai ancora una volta sul tabellone a che ora aprivano il mio gate, mancavano due minuti. Iniziai a sistemare meglio le mie cose all'interno del mio zainetto. Mi alzai, stirandomi con le mani la maxy-camicia che indossavo, rendendomi più presentabile, mi sistemai anche gli occhiali da vista. Avevo parecchie ore di volo da affrontare. Alzai nuovamente lo sguardo, vidi un ragazzo moro che correva verso di me.

-Alex! Ti prego...-

-Calum, che ci fai qui?- gli chiesi mantenendo un tono il più possibile neutro.

-Come che ci faccio qui? La mia ragazza sta per partire, per andare chissà dove... e non dovrei essere qui!-

-Non sono la tua ragazza, Cal... non più...- risposi sospirando e trattenendo a stento le lacrime.

-Alex, ti prego, non andartene... se non vuoi farlo per me, fallo per Michael...-

-No, lui lo sapeva e nonostante tutto non ha aperto bocca...-

-E' solo colpa mia, Alex. Sono stato io a dirgli di tenere non dirti nulla...- e quando alzò lo sguardo verso di me, non potei fare altro che lasciare che le lacrime iniziassero a scorrere, il moro aveva il viso bagnato, gli occhi arrossati e il labbro inferiore gli tremava per i troppi singhiozzi che cercava di trattenere.

Lo baciai, lo so, è una cosa stupida, ma non potei farne a meno, rimase stupito per un secondo, ma quello dopo aveva già le mani sui miei fianchi, tirandomi di più verso di lui. Sorrise, lo sentii, forse gli avevo dato un po' di speranza. Era un bacio semplice, in cui le mie labbra combaciavano esattamente con le sue. Mi sarebbero mancate da morire, così come il suo profumo, i suoi capelli morbidi e scompigliati, le sue magliette enormi, il suo profumo... non lo so descrivere, ma so che se sentivo quel profumo da qualche parte, lo associavo a Calum. E' così, mi sono follemente innamorata di lui, dal primo attimo in cui quel giorno mi ha aperto la porta, ad ora che mi stava baciando in mezzo ad un aeroporto pieno gente.

E' così triste questo bacio, che sa tanto di addio.

E' così triste questo bacio, che so che appena salirò su quell'aereo piangerò.

E' così triste questo bacio che mi sento male.

E' durato un'eternità e mi lascia con una tristezza soffocante addosso.

-Mi dispiace Calum- dissi allontanandomi da lui, presi il cane e lo zainetto, avvicinandomi alla porta che conduceva ai controlli.

-Ti amo Alex...- annuii come a dirgli “anche io Cal, forse troppo”, concedendogli un sorriso malinconico.

-Calum Hood... sei fuori dai miei limiti.-


TO BE CONTINUED..
.

N/A: ED ECCOCI QUA, RAGAZZE... E' FINITA...
E' SUL SERIO FINITA... O MEGLIO, 
OUT OF MY LIMITS E' FINITA... LA STORIA
COME AVRETE CAPITO, AVRA' UN SEQUEL,
NON ME LA SENTIVO DI LASCIARLA FINIRE
QUI... QUINDI BHE', UN BACIO ENORME E
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA FANFICTION
PEOPLE.

PRIMA PERO', TIRATE TUTTE SU LE BRACCIA,
FATE IL SIMBOLO DELL'HTAG CON LE DITA E
URLATE: CALEX FOREVER AND EVER!

ERA QUESTO IL MOMENTO CHE ASPETTAVO
DA UN PO', OVVERO QUELLO DEI RINGRAZIA-
MENTI, NON POTREI ESSERE PIù ORGGLIOSA,
DI ME, DATO CHE CE L'HO FATTA AD ARRIVA-
RE ALLA FINE DI QUESTA PRIMA STORIA, CON-
FESSO E' STATA LA MIA PRIMA FF FINITA!
MA PIU' DI TUTTO SONO FIERA DI VOI RAGAZZE!
DI VOI CHE MI AVETE SUPPORTATO CAPITOLO
PER CAPITOLO, DI VOI CHE MI AVETE SOPPORTA-
TO IN OGNI NOTA AUTORE, DI VOI CHE NONOSTANTE
I MIEI MEGA RITARDI NON MI AVETE LANCIATO I
POMODORI E LE UOVA MARCE. DI VOI CHE AVETE 
FATTO CRESCRE LE VISUALIZZAZIONI DI QUESTA
FANFIC PORTANDOLA A 3,2 K DI VISITE. NON
POTREI ESSERE PIU' FIERA.

ED ECCOCI QUA ALL'ULTIMO: UN BACIO
RAGAZZE E ALLA PROSSIMA, SARETE LE
PRIME A SAPERE QUANDO SARA' ON-LINE
IL SEQUEL!

VITTORIA xX

PER INFO POTETE CONTATTARMI SU TWITTER!
SONO @ACVXHT

   
 
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