-Nii-san! Nii-san!
Sasuke raggiunse
il fratello maggiore nel cortile della piccola villetta in cui
risiedevano, correndo.
-Otouto,-Lo
richiamò con voce tranquilla Itachi, senza rimprovero,
nonostante l'orario-Perchè sei sveglio? E' tardi.
Il bambino si
sedette di fianco a lui, sugli scalini dell'entrata della casa e
puntò il suo sguardo al cielo, ignorando la domanda posta
dal maggiore.
Egli
guardò il proprio fratellino con aria interrogativa, ma
prima che potesse riporgli la domanda, gliene fu posta una.
-Nii-san, cosa
succede quando qualcuno muore?
Itachi rimase
spiazzato da quella frase ingenua quanto letale domanda,
chiesta da un bambino, che la morte poteva conoscerla solo per nome.
Notando lo
sguardo perplesso del fratello, Sasuke fece per aprir bocca, ma fu
prontamente interrotto dalla voce calma e ferma di Itachi.
-Le persone
soffrono.
Il piccolo Uchiha
sbattè qualche volta le palpebre, inarcando le sopracciglia
come se fosse deluso
da quella risposta.
-Lo so, ma
intendo:cosa succede alla persona, dopo che muore?
Itachi non
sembrò sorpreso da quella domanda, forse perchè
in cuor suo sapeva il vero significato di quelle poche parole
pronunciate dal fratellino, quando era venuto a cercarlo.
Il piccolo attese
una risposta e si incuriosì quando vide il maggiore tendere
la mano verso il cielo.
-Questo
è solo una preparazione. La vita terrena è un
assaggio di ciò che vivremo lassù.
Sasuke schiuse le
labbra dalla sorpresa e voltò lo sguardo, dapprima sul
fratello, all'infinito manto scuro sopra la propria testa.
-Quando muore,
una persona abbandona il proprio corpo e va lì. Diventa una
stella e vive in cielo per sempre.
-Ma le stelle non
sono vive...-Osservò il più giovane sottovoce,
come se avesse avuto paura di farsi sentire e infondo era proprio
così.
Itachi sorrise
nuovamente apprensivo, voltando lo sguardo verso il suo fratellino.
-Tutto
è vivo, Sas'ke, Ogni cosa ha una sua importanza e un ruolo
essenziale nella vita. Ad esempio, le stelle servono ad illuminare il
cielo.
Il nasino del
piccolo fu di nuovo portato verso il cielo con curiosità.
-Il cielo senza
stelle sarebbe brutto...-Mormorò poco dopo.
-Infatti.-Asserì
Itachi-Tutte quelle stelle non sono altro che le persone che ogni
giorno vanno in cielo e ci osservano e proteggono dall'alto.
-Quindi anche
Ba-chan e Ji-chan sono stelle?-Proferì il piccoletto,
indicando con la manina paffuta un punto impreciso nel cielo.
-Proprio
così. E anche se ti sembrano lontani, sono sempre qui.-Mormorò
il prematuro ninja, dando una leggera pacca sul petto del bimbo,
all'altezza del cuore.
-E anche noi, un
giorno, saremo stelle. E vivremo insieme nel cielo
stellato.-Sorrise dolcemente Itachi, passando
delicatamente una mano nivea sul capo corvino del fratello.
-Per
sempre, Nii-san?
-Per
sempre, Otouto.
Angolo
di NaruSaku:E boh.
Non so da dove
mi sia venuta fuori una schifezza del genere.
Adoro questi due
fratelli e probabilmente scriverò una serie su di loro,
poichè questa è già la seconda fic che
scrivo su uno e due.
Cioè,
in realtè ne ho scritta un'altra, ma è una
song-fic e fa seriamente vomitare, perciò non contiamola.
Comunque...Non
so, spero che vi piaccia!
Non vi invito a
recensire-cioè, ne sarei felice, ma...- perchè so
che nessuno ne avrà il coraggio dopo aver letto
'sta...cosa...
Sul serio, non
so se ritenermi soddisfatta.
E' che ci sono
poche fic non-malinconiche sulla loro infanzia, credo.
Non che questa
sia allegra, eh.
Bè,
spero vivamente che nessuno abbia avuto i conati di vomito leggendola.
Con
questo...basta...
(Stavo per
scrivere "Buona lettura", ahimè, sto diventando vecchia [?])
Alla prossima_
Naru-chan
Ps. per chi non lo
sapesse "Ji-chan" e "Ba-chan" sono le abbreviazioni di "Jiji" e
"Obaachan", ovvero Nonno e Nonna (Non sapevo chi inserire come
"defunti" e ho puntato sui nonnetti) :)