EPILOGO
Boschi di Konoha...
Il
cerbiatto mangiò un
filo d'erba, tranquillo.
All'improvviso
sollevò
la testa, guardandosi intorno: gli era sembrato di sentore un rumore
in lontananza.
Non
successe nulla.
Tornò
a mangiare.
Prese
in bocca un altro
filo.
TUUUUUUUUUUUUUM
Un
suono fortissimo
riecheggiò nell'aria.
Per
la sorpresa al
cerbiatto il boccone andò di traverso.
Iniziò
a tossire e a
dimenarsi.
Dopo
poco, stramazzò a
terra, morto.
Rifugio
semidistrutto
dell'Aka...
La
causa di quel rumore erano il maxi impianto stereo che Sasori stava
collegando.
Kisame
si sturò le orecchie: -Ahi! Sasori! Stai più
attento con quel
coso!-.
Sasori
si girò, col viso frastornato: -COSA?-.
-HO
DETTO...- Kisame sbuffò: -...NON IMPORTA!-.
All'interno,
gli altri erano impegnati a pulire il salone e spostare le macerie
dalla cucina.
Deidara
buttò a terra la scopa: -Sono stufo! Non dovevamo fare una
festa?!-.
Pain
lo fulminò con lo sguardo: -NO CHE NON DOBBIAMO!-.
-In
realtà...- Tobi prese dalla tunica un registratore. L'accese.
La
voce registrata del dio disse: -Un'altra festa!!!!! Evviva!!!!-.
Pain
trapassò il registratore con un ricettore: -Ero fatto!-.
-Sì,
per fare una festa!- Replicò Deidei: -Dopo tutti i casini di
questi
giorni ci vuole! Ma tu sei così noioso...-.
Gli
altri membri dell'Aka annuirono e lasciarono le loro scope.
-Tra
l'altro...- Continuò il nukenin della Roccia: -...Sasori e
Kisame
stanno già attivando le casse!-.
Pain
divenne rosso e iniziò a fumare dalle orecchie: -Ho detto
no!-.
Gli
altri gli si avvicinarono minacciosi, ingigantendosi: -Ah
sì????-.
Pain
divenne piccolo piccolo: -Ehm... cioè...-.
Tornarono
a dimensioni normali.
-Uffa!-
Borbottò Pain: -Va bene! Ma se poi venite drogati un'altra
volta non
venite a piangere da me!-.
-Evvai!-
Gioirono gli altri.
Un'ora
dopo...
TUM
TUM TUM TUTUTUM TUM TUTUTUTUTUM
Nel
salotto Kisame si dimenava come se stesse glorificando il dio Bacco.
[Ehi! Chi è questo Bacco? IO SONO L'UNICO DIO!! Nd. Pain]
[Semmai
glorifichiamo il grande Jashin! Nd. Hidan] [Vuoi sfidarmi?!?!? Nd.
Pain] [Anche ora, dio da strapazzo!!! Nd. Hidan]
E che
noiosi che siete! In breve, Kisa stava cercando di ballare seguendo
il ritmo, ma i risultati non erano dei migliori...
L'uomo-pesce,
sculettando qua e là, disse a Itachi: -Ita-kun! Vieni qui
anche
tu!-.
Itachi,
seduto a bordo pista, scosse la testa: -Il ballo non fa per me...-.
[E neanche per te... Nd. Itachi]
Ma
non ci furono ragioni, e Kisame, afferrato il compagno per il
braccio, lo trascinò al centro del salone e
iniziò a ballare il
tango con lui.
-Kisame!
Smettila!- Protestò Itachi: -E poi non nemmeno un tango!-.
Kisame
fischiò. Samehada si avvicinò alla postazione
deejay. Spense la
musica, vomitò un vecchio giradischi, con il muso
sistemò il
punteruolo e lo fece partire. Nell'aria si diffuse musica da tango.
-Adesso
sì!- Disse Kisame, e riprese a ballare(?).
Nel
terrazzo del primo piano, Konan ammirava la luna in cielo.
-Sembra
carta...- Disse.
Qualcuno
la prese per le spalle.
Konan
sussultò e si girò.
-Oh,
sei solo tu, Pain.- Si rilassò la donna.
-Solo
io?- Ripeté Pain: -Un dio sexy e potente come il
sottoscritto non ti
basta?-.
Konan
scoppiò a ridere: -Ahahah! Pain...-.
Deva
la lasciò andare. Si fece triste: -Dev'essere stata dura...-.
Konan
lo guardò, perplessa: -Che cosa?-.
-Diventare
Hidan, intendo.- Spiegò Pain: -Mi dispiace, Konan.
È colpa mia. Se
fossi rimasto sobrio...-.
Konan
lo zittì mettendogli un dito alla bocca: -Shhh! Non importa!
E poi,
non è stato così male...-.
Pain
sgranò gli occhi: -Stai scherzando?-.
Konan
sorrise, divertita: -Certo che scherzo! Mi è mancato poter
far di
nuovo questo...- lo prese per le guance e lo baciò.
Pain
ridacchiò: -Ho avuto un'idea...-.
Prese
Konan in braccio.
Konan
lo guardò stupita: -Che stai...?-.
Lui
le fece l'occhiolino: -Perché non andiamo in camera nostra
(miracolosamente intatta) e così mi dici tutto quello che ti
è
mancato?-.
Konan
lo baciò di nuovo: -Mi sembra un'ottima idea... Ma prima...-
scese
da Pain: -...sarà meglio che tu renda la stanza
accogliente...-.
Pain
rise: -Oh-oh! Ho capito... aspettami qui!- e corse via, diretto in
camera sua.
Konan
lo guardò entrare in casa e tornò a fissare la
luna.
Poco
dopo, la voce di Pain la richiamò: -Konan! Puoi venire!-.
-Arrivo!-
Urlò lei.
Abbassò
lo sguardo. Con la carta, modellò una falce a tre punte.
Sorrise.
-Dai!
Non riesco ad aspettare ancora!- Gridò Pain.
La
falce si scompose in tanti fogliettini che entrarono nella manica
della donna.
-Sto
arrivando!!- E raggiunse Pain.
Nell'armeria...
-Puh!-
Hidan sputò sulla falce. Prese un pezzetto di stoffa e
iniziò a
strofinarlo sulle tre lame.
-Mmm...
il sangue incrostato non viene proprio via...- Borbottò
Hidan.
-Ehi,
jashinista!- Disse Deidara nel corridoio: -Muoviti! Dobbiamo fare uno
scherzo a Zetsu!-.
-E
aspetta!- Sbraitò Hidan: -Devo pulire la mia falce!-.
-Ma
se non la pulisci mai!-.
-Cazzi
miei!-.
-E
muovi il culo!!!!-.
-Uffa!-
Hidan fece per depositare la falce, ma il suo occhio cadde su un
pezzo di carta vicino a lui.
-Uhm...-
Hidan allungò il braccio verso il foglietto. Strinse il
pugno.
Il
foglietto si alzò da terra.
-Cazzo,
muoviti!- Urlava Deidara.
Hidan
ghignò. Muovendo le dita, trasformò il pezzetto
di carta in un
aeroplanino. Con un brusco movimento del braccio, lo fece volare
oltre la porta dell'armeria.
Pochi
secondi dopo, Deidara gridò: -Ahia! L'occhio! Chi
è stato?!?!?-.
-Eheh!-
Soddisfatto, Hidan sputò di nuovo sulla falce e
ricominciò a
strofinare.
Nel
giardino...
Zetsu
passeggiava tranquillo, diretto nella serra: era riuscito a
rimorchiare una rosa che gli aveva dato appuntamento lì,
come diceva
lui, o che stava organizzando il suo omicidio, come sosteneva Hidan.
Quando
era quasi arrivato, dal cielo piombò qualcosa, che si
schiantò
davanti a lui.
Zetsu,
per la sorpresa, indietreggiò.
-Sasori!-
Esclamò quando si rese conto dell'identità
dell'oggetto: -Che
stai...?-.
Sasori
rotolò sul fianco. Mezzo secondo dopo, Kakuzu
atterrò proprio dove
si era schiantato il compagno.
-Urr!-
Esclamò: -Dannato Sasori! Voglio i miei soldi!!!-.
Sasori
gli diede un calcio lì.
-Ah!!-
Kakuzu si piegò in avanti, reggendoseli: -Bastardo!-.
Sasori
gli puntò contro il dito: -Io non ti devo niente!-.
-Umm...-Zetsu
si accovacciò e passò in mezzo ai due: -Non mi
interessa! E ora
sciò! Ho un appuntamento!-.
Prese
la maniglia della porta e la girò. Subito dei tentacoli di
lignina
lo afferrarono per le gambe.
Zetsu
si guardò i piedi: -Porca puttana, Hidan aveva
ragioneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!- fu trascinato dentro.
Sasori
e Kakuzu si guardarono. L'istante successivo, altri due tentacoli li
presero ai fianchi.
-Brutto
coyone!- Urlò Kakuzu: -Pensi che assoldare una pianta
assassina
possa fermarmi?!?!-.
Sasori
lo fissò: -Tu sei malato.-.
I
tentacoli si ritrassero, portando i due nukenin con loro.
Un'ora
dopo, ospedale
di Konoha...
-VI
HO DETTO CHE STO BENE!- Tsunade si staccò le flebo dal
braccio.
Spaventata,
Shizune indietreggiò: -Si calmi! La prego! Sa bene che
è rinvenuta
da poco dopo lo scontro con Itachi!-.
Tsunade
strinse i pugni: -Itachi! Non nominarlo! LO FACCIO A PEZZI!- si
alzò
e fece per andarsene, ma un paio di medici la agguantarono per le
braccia e la legarono al lettino.
-LASCIATEMI,
PEZZI DI...- I medici le diedero un sedativo e Tsunade si
riaddormentò.
Nell'altra
stanza Kakashi sospirò: -Per lo meno sta bene...-.
Improvvisamente,
entrò un trafelato Aoba: -Maestro Kakashi! Deve venire a
vedere!-.
-Che
co...- Kakashi non finì la frase che Aoba già
l'aveva portato
fuori.
Kakashi,
scombussolato, scosse la testa: -Ma che diamine...-.
Aoba
indicò il cielo: -Lassù! La luna!-.
Kakashi
sollevò la testa: -Oh, questo non va bene...-.
Villaggio
della
Sabbia...
TUNF
Crocodile
cadde a terra, svenuto. Gaara ritirò la sabbia.
-Anf!
Anf! Questo qui...- Disse asciugandosi il sangue alla bocca: -...era
davvero forte!-.
Poco
distante da lui, Kankuro perse la presa su Temari.
-Argh!-
Il ragazzo cadde indietro, mentre Temari scattò in avanti,
urlando:
-Devo andare da Shikamaru!!!!-.
Da
una stradina sbucò Maki: -Scusi, Maestra Temari!- disse.
Temari
non riuscì a fermarsi in tempo e l'altra la stese con pugno.
Maki
si massaggiò la mano: -Ahia!-.
Gaara
si avvicinò alle due ragazze.
Maki
sussultò: -Maestro Gaara!-.
Gaara
guardò la sorella, semisvenuta: -Sembra un jutsu di Itachi.
Dovremmo...-.
-Maestro
Gaara!- Appollaiata sul tetto di un palazzo, Matsuri indicò
il
cielo: -Guardi!-.
Gaara
seguì il dito dell'allieva.
-Ah.-.
Nel
giardino
dell'Akatsuki...
Deidara,
con l'occhio bendato, guardò il cielo.
-Tobi...-
Borbottò.
Hidan
roteava la falce, divertito: -Da proprio un altra impressione
così
lustra!-.
Deidara
si girò, furioso: -Tu pensi alla tua falce, mentre la
luna...!-.
In
quella, arrivarono Deva e Konan.
Dei
li squadrò: -Che avete fatto?-.
I due
nukenin sembravano stravolti: Konan aveva il trucco sbavato, Pain era
sudato come avesse corso le 3000 siepi.
-Ehm...
niente!- Risposero in coro.
-Uhm...-
Fece sospettoso Deidei: -Ne sono convinto...-.
Ansioso
di cambiare discorso, il dio domandò: -Perché
urlavate tanto? E
cos'è che guardate lassù?-.
-Avrai
pure il Rinnegan, ma sei più cieco di Itachi se non vedi...-
Deidara
si bloccò: -Aspetta: chi è che urlava?-.
-Voi.-.
Hidan
e Dei si guardarono: -Noi pensavamo foste stati voi!-.
Pain
si grattò la nuca: -E allora chi...-.
-AGAGAHGAHAH!-.
I
quattro si girarono.
-Eccolo
di nuovo!-.
-E si
avvicina!-.
Alcuni
cespugli, di fronte a loro, si mossero. Mezzo istante dopo, una
creatura balzò fuori.
-L'ABOMINEVOLE
NINJA DELLE NEVI!!!- Urlarono.
Kakuzu
si guardò in giro: -Dove? Quello mi deve dei soldi!-.
I
quattro sospirarono: -Fiu... è solo Kakuzu...-.
-
AGAGAHGAHAH!-.
-O forse no!-.
Qualcos'altro sbucò dai cespugli.
-STAVOLTA È DAVVERO LUI!- Gridarono tutti.
-Ah sì?- Kakuzu afferrò la cosa in volo e
iniziò a tempestarla di
pugni: -DAMMI I MIEI SOLDI!-.
-Smettila!- Urlò la cosa.
-Perché il mostro ha la voce di Sasori?- Si chiesero gli
altri.
Sasori cadde a terra, malconcio: -Indovinate...-.
-Ahah!- Esultò Deidara: -L'ho sempre detto che il tuo
concetto di
arte era abominevole!-.
-AGAGAHGAHAH!-.
-Ancora?- Fecero i sei.
Dai cespugli spuntò Zetsu, che urlava come un pazzo:
-AAAAAAAAAAAAAA, ah, siete voi!-.
-Si può sapere perché urlavi?- Domandò
Pain.
Da dietro Zetsu spuntarono delle piante cannibali.
-Una
domanda stupida e già mi rispondono...-
Disse il dio.
Zetsu indietreggiò: -Statemi lontane!-.
-Ahah!- Gioì Hidan: -Io l'avevo detto che quella rosa ti
voleva
uccidere!-.
-Non è lei!- Replicò Zetsu Bianco.
-È QUELLA MERDA DI SUA MADRE!- Spiegò il Nero.
Le piante ruggirono.
L'Aka si preparò ad attaccare.
-AMATERATSU!-.
Le
piante presero fuoco e
morirono.
Da dietro di esse sbucò Itachi.
-Grazie, Ita-kun! Ci hai salvati!- Dissero i due Zetsu con le lacrime
agli occhi.
-Sì, sì...- Itachi si guardò intorno,
preoccupato: -...non è che
avete visto...-.
-ITACHI-KUN!- Fece una voce dietro di lui.
-Oh,
no...- Borbottò il
nukenin della Foglia.
Kisame lo abbracciò: -Ti ho ritrovato! Dov'eri finito?-.
Poi notò gli altri. Si fece rabbioso.
Sguainò la spada: -Chi di voi ci ha interrotti?!?!-.
Tutti indicarono verso l'alto.
Kisame guardò il cielo: -Sbaglio, o quello è...-.
In breve, l'intero mondo aveva il naso all'insù a guardare
la luna.
-TOOOOBIIIII!!!- Urlò Deidara: -È CHIARAMENTE
OPERA SUA!!!!-.
Deidei iniziò a lanciare bombe a caso: -VIENI FUORI,
CRETINO!!!-.
Pain lo stese con un pugno: -BAKA!!! COSÌ CI AMMAZZI TUTTI
MENO
LUI!!!-.
Itachi fissava la luna: -Dunque è questo lo Tsukuyomi
Finale?-.
-Ti pare che questo possa essere il desiderio di qualcuno?-
Replicò
Sasori.
-...Di Tobi.- Conclusero i due.
Itachi mise le mani a megafono e urlò: -TOBI! SO CHE SEI
LASSÙ!
SCIOGLI IL JUSTU!!!-.
Sulla luna, il Mangekio Sharingan si abbassò, fissando
Itachi.
-Allora è lassù!- Deidara scaglio al cielo alcune
bombe, che però
svanirono.
-Ma cos...-.
-È inutile.- Disse Itachi: -Questo è il suo
mondo. Lo controlla.-.
Deidei ringhiò: -Maledetto...-.
-EHI,
RAGAZZI!!!-
Una voce in cielo
bloccò il commento di Dei: -COME VA?-.
Deidara diventò rosso: -Andrà meglio quando sarai
esploso, uhm!-.
-SPERO
CHE VI SIATE DIVERTITI IN QUESTI GIORNI!-
Continuò Tobi.
Deidara pestò per terra: -Un corno! CREPA! ESPLODI! UHM!!!!-.
-DEIDARA-SENPAI!!!!!!!!!!
LO SAPEVO CHE TI ERA PIACIUTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-.
A Deidei iniziò a uscire fumo dalle orecchie: -Uhm....
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! TOBI!!!!!!!-.
-VEDETE,
QUESTA ERA LA PROVA PER IL MIO TSUKUYONI,- Spiegò
Tobi: -MA ORA È FINITO IL MIO CHAKRA,
E SONO COSTRETTO A
RILASCIARLA...-.
-Allora
muoviti!!!- Rispose Deidara.
Sasori lo guardò: -Non penso che interrompere
così improvvisamente
un jutsu sia...-.
-KAI!-.
Deidara riaprì gli occhi. La sua vista era annebbiata.
-Uhm... la testa... off... Aspetta!- Sobbalzò: -Sono
ancora...-.
Si rilassò: -Fiuuu, me lo sento ancora...-.
Provò a rialzarsi, ma non riuscì a muoversi.
-Ma che...?-.
La vista del nukenin si nitidificò.
Era legato che sembrava una mummia.
Ma non era questa la cosa peggiore.
CIUF CIUF
Deidara girò la testa verso il rumore. Un treno si stava
avvicinando
a tutta velocità.
Deidara, allora, si rese conto di essere legato a dei binari
ferroviari.
-Oh,
no! NONONONONO!!!- Si
dimenò
cercando di scappare, ma nulla.
CIUF CIUF
-Aspetta! Fermo!- Lo supplicò Deidara, agitandosi come un
pazzo.
CIUF CIUF
Il treno era vicinissimo.
Deidara smise di dimenarsi.
Alzò la testa al cielo.
-TOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!-.
SPLAT
Angolo
dell'autore
Cantate inni al Signore, cantate inni! La storia è finita,
andate in
pace! Ahahah, no dai seriamente, la storia è finalmente
finita, vi
ringrazio tutti per avermi seguito (e mi sorge la domanda:
c'è
qualcuno che sta leggendo?) e spero la storia vi sia piaciuta
com'è
piaciuta a me scriverla; ma non temete, ho già altre fiction
che
premono di essere pubblicate!
Ci vuole altro per liberarvi di me, dehihihoho!
Alla prossima, XP!
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