Ricatto d'Amore

di bookswhisper
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~Tutta colpa dell'815

"Allora, il nostro volo è il numero 815. So che non sei abituato a viaggiare in prima classe, ma non dare in escandescenze" disse Emma caricando il bagaglio sul trasportino dell'aereoporto.

"Volo 815? Come... quello di LOST?"

"Sì, 815, e- aspetta, guardavi LOST? Ma chi cavolo sei?"

"Sì, guardavo LOST, e per tua informazione l'aereo che è precipitato era il numero 815. Aspetta, non è che nel tuo patto col diavolo avete parlato dei numeri 4-8-15-16-23-42?"

"Ma perché a me?"

***

"Si avvertono i gentili passeggeri che il volo 8125 sta per decollare. Vi preghiamo di sedervi e allacciare le cinture; le hosess e gli stuart saranno a vostra disposizione durante tutto il viaggio."

***

Passarono due lunghe ore, durante le quali né Emma né Kilian parlarono.
Alla fine fu Killian a parlare per primo.

"Allora, my Love, perché non provi a risponderealle domande su di me?"

"Oh, ahah, divertente. Lo so che è solo un altro modo per prendermi in giro; quindi. se proprio vuoi che io risponda a delle domande, chiedimi quando divorzieremo."

"Potrei anche chiederti perché la mente è governata da Disgusto."

"Da Disgust-la smetti di fare riferimenti a telefilm e cartoni?"

"Mpf, ignorante..."

"Ehy!"

***

"Okay, eccoci" disse Emma mentre l'aereo percorreva la pista d'atterraggio.
Mentre guardava dal finestrino, Killian gnotò una donna che saltava su e giù e un uomo che tenteva di tenerla ferma nello sapazio riservato alle attese.

"Swan, quelli sono i tuoi genitori?" chiese Killian con un sorrisetto.

Emma guardò dal finestrino e chiuse gli occhi esasperata.

"Oh, mio Dio..." fu l'unica cosa che disse.

***

"Emma!" gridò tutta felice sua madre.

"Sono così felice di vederti!"

"Si, mamma. Anch'io..."

"Emma..." disse piano suo padre, quasi temedno di pronunciare il suo nome.

"Papà" disse Emma mentre sorrideva felice abbracciandolo.

"Emma! Suvvia, presentaci il tuo ragazzo."

"Ehm, certo. Mamma, papà, lui è Killian; Killian, loro sono i miei genitori. Mary Maragaret e David."

"Puoi chiamarmi anche Snow, se vuoi... o mamma!"

"Uhm, eh, non credo che sia il caso Signor-Mary."

"Oh, sì, certo. Credo di aver corso un po' troppo. Comunque, dammi del tu, e a anche a David ovviamente."

"Certo..." confermò David.

"Forse era solo un'impressione di Killian, ma sentiva che David non era entusiasta quanto la moglie.

"Allora, qualcuno sa dirmi dov'è l'albergo?" chiese Killian.

"Ecco, in realtà noi abbiamo pensato ad una cosa" disse Mary Margaret prendendo sottobraccio David.

"Oh, poveri noi..." sussurrò Emma.

"Abbiamo fatto delle ricerche su di te, Killian, e siamo riusciti a contattare tuo zio, e pensate un po'! Ci ha pagato il viaggio per andare a casa tua Killian, così festeggeremo anche il compleanno di tua nonna!"

Emma sbiancò e Killian si sentì sprofondare llentamente nella disperazione più totale.

"Aw, vero, il compleanno di tua nonna, amore."

"Già..." disseKillian per poi avvicinarsi e sussurrare qualcosa ad Emma.
"Te l'avevo detto che il volo 815 portava sfortuna. Vedi? LOST non sbaglia."

"E quanti anni fa?" chiese David ad Emma.

"Novantasette" rispose invece Killian.
"Sì, novantasette anni portati perfettamente."

"Però tuo zio non ci ha detto dove abitate. Ha detto che avrebbe prenotato tutto lui e che ci avresti pensato tu a portarci" disse Mary Margaret.

"Giusto, dove abita la 'nonna'?" chiese David sempre rivolto ad Emma.

"Ehm, loro abitano... Ah, ma perché palro io? Dopotutto è la tua famiglia" disse Emma con una risata nervosa.

Dopo una breve pausa per riprendersi dallo shock, Killian rispose: "Sitka."

"Sitka" confermò Emma non avendo la più pallida ida di dove si trovasse.

"Alaska" terminò Killian.

"Ala-ahh- sì, Alaska. Andremo tutti in Alaska."

***

"I tuoi genitori non potevano farsi gli affari loro?" chiese Killian ad Emma in privato.

"E tuo zio non poteva evitare di invitarci a casa vostra? Che per giunta si trova in Alaska, IN ALASKA CAZZO."

"Che colpa ne ho io? Tu mi hai messo in questa situazione, quindi non dare la colpa a me o a mio zio Artù."

"Artù? Che diavolo di nome è? Già Killian era strano, ma Artù!"

"Artù è l'abbreviazione di Arthur, cose di famiglia. Lascia perdere."

"Va bene, ma perché la tua famiglia è in Alaska?"

"Perché forse vive lì? Genio."

"Secondo te cosa dobbiamo fare adesso? La cosa sta diventando seria."

"Ma va, prima di tutto organizziamo subito un'uscita tipo appuntamento per rendere felice i tuoi, poi continueremo la recita."

"Perché vuoi ancora recitare? Potresti mandarmi tutto a monte..."

"Ti ricordo che guadagno anch'io."

"Ah, già... torni a casa. Beh, sarà bello non averti più tre i piedi."

"Oh, ma per favore! Sono il miglior assistente che tu abbia mai avuto e che potrai mai avere, e poi sono l'unico a cui non hai fatto venire un esaurimento nervoso..."

"Tu mi farai venire un esaurimento nervoso"

"E tuo padre a me, sai credo proprio di non piacergli."

"Probabile, ma almeno non hai a che fare con la marina o la politica, in quel caso non ti avrebbe mai accettato."

"Sai, è consolante sentirsi dire queste cose."





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