Prima o poi... chissa! 17
Blaise fu riscosso dai suoi pensieri dall'arrivo,
all'interno
dello scompartimento, di Pansy che ciarlava allegramente con Daphne
Greengrass.
Chissà per quanto tempo era rimasto a guardare fuori dal
finestrino il paesaggio che scorreva veloce, ripensando a quella serata
di Natale, a cosa sarebbe potuto succedere dopo quell'innocente
bacio... se solo la nonna di Juliet non avesse fatto irruzione nella
stanza, proprio al momento sbagliato, per informarli che sua madre se
ne stava andando.
Juliet era corsa subito al piano superiore per salutarla
e Blaise,
che si era attardato per riavvolgere il libro nel panno di velluto, era
stato bloccato sulla porta dalla nonna che gli aveva poi assicurato
che l'avrebbe tenuto d'occhio, anche ad Hogwarts; aveva i suoi
sistemi.
Blaise non riusciva a togliersi dalla testa quell'avvertimento. Per
quanto non conoscesse minimamente abbastanza l'anziana strega, era
certo che avesse pienamente intenzione e mezzi per mettere in atto i
suoi propositi.
Comunque... come si diceva: anno nuovo, vita nuova. Così il
giorno di
capodanno, nonostante il cervello annebbiato dall'alcol per i troppi
brindisi fatti con gli amici alla festa al Malfoy Manor, aveva preso la
ferma decisione che, nonna di mezzo o meno, avrebbe continuato a
perseguire
nel suo intento di riuscire a conquistare il cuore Juliet.
Non sapeva esattamente il perchè, ma aveva come
l'impressione
che il libro regalatogli da Juliet, poteva in qualche modo aiutarlo
nella sua impresa.
Non appena tornato a casa, la sera stessa, aveva iniziato a sfogliarlo.
Inizialmente fu solo un rapido sguardo, ma nei giorni successivi si
prese tutto il tempo per esaminarlo con la dovuta attenzione.
Scoprì così che fosse il lavoro di più
persone e
più periodi. Se le prime pagine erano databili addirittura
precedentemente al medioevo, le ultime potevano essere collocate ai
primi del '600.
Gli appunti, invece, che aveva trovato sparsi un po' dappertutto tra le
pagine erano molto recenti, anteriori di qualche decennio al momento
attuale. Alcuni erano scritti talmente fitti da rendere difficoltosa la
lettura, altri contenenti poche righe. Uno addirittura portava
riportata unicamente una data: il 23 ottobre 1993; e nonostante quella
data non gli dicesse assolutamente niente, Blaise era certo che
significasse qualcosa. Ma non ci si soffermò troppo.
Un pizzicotto al braccio lo tolse nuovamente ai suoi pensieri.
Voltandosi si ritrovò lo sguardo idagatore di Pansy che
esaminava da vicino il suo volto.
"Tu sei troppo distratto in quest'ultimo periodo. Prima non ponderavi
così tanto. Mi nascondi qualcosa?" la ragazza aveva
assottigliato gli occhi e a Blaise parve che stesse cercando di leggere
i suoi pensieri. La cosa non gli piaceva per niente.
"Chi io? Ma va', cosa vuoi che ti nasconda?"
"Oh, lo scoprirò, non preoccuparti. Comunque... il treno si
è fermato. Dobbiamo secndere"
Non appena scesi dal treno, Blaise scandagliò tutta la folla
di
studenti accalcati verso le carrozze, per scorgere una testolina rossa.
Non aveva aspettato altro, durante tutto il periodo delle vacanze, che
ritornare a Hogwarts per rivedere Juliet, dandosi al contempo del
debole per non poter resistere neanche così poco tempo senza
vederla.
Il fatto era che, dopo aver passato due mesi a cercarla con lo sguardo
ad ogni pasto, sperando di incontarla in corridoi e passando con lei
tutti i sabato pomeriggio, senza contare quel magnifico pomeriggio ad
Hogmeade con conseguenti due giornate di punizione a stretto contatto e
il Natale più bello della sua vita, era stato strano non
poterla
vedere nei corridoi del Manor. Così tristi e desolati,
avevano
proprio bisogno di una presenza vivace come quella di Juliet.
Ma salito sulla carrozza, l'unico zazzera rossa che aveva visto era
stata quella di Weasley, e non era certo quello che voleva.
Sicuro che l'avrebbe certamente vista in Sala Grande per la cena,
salì sulla carrozze insieme a Draco, Theodore e Pansy che
raccontava minuziosamente a Nott di uno dei numerosi e meravigliosi
abiti da sera che il padre le aveva regalato a Natale.
Chissà come sarebbe stata Juliet in abito da sera...
E finalmente, in Sala Grande, dopo aver passato al setaccio tutto il
tavolo di Corvonero, finalmente riuscì a vederla. Sorrideva
e
chiacchierava con la Lovegood. Quanto gli erano mancati quei sorrisi.
"Per le pluffe di Merlino, Blaise! Hai le mandragole al posto del
cervello? Si può sapere che stai combinando?"
La voce di Draco lo costrinse a distogliere lo sguardo da un bel paio
di occhi verdi, per scoprire che aveva il suo migliore amico da
agitarsi tanto.
E lo scoprì non appena vide mezzo tavolo allagato da succo
di
zucca e la caraffa che teneva in mano completamente vuota su un
bicchiere strabordante.
Sospirò e appoggiando il contenitore che teneva in mano,
mormorò un "Tergeo" e iniziò a giocherellare con
ciò che aveva nel piatto lanciando ogni tanto occhiatine
fuggevoli alla tavolata blu-bronzo.
Il suo biondo amico le intercettò e sul suo volto si fece
avanti un'espressione preoccupata.
"Ti prego... ti prego ti prego ti prego non dirmi che a Natale non hai
combinato nulla e che sei ancora fissato con la McDavis"
"La McDavis?"
Blaise lanciò un'occhiataccia a Draco. Ecco... e ora come se
la
scrollava Pansy di dosso? Figurarsi se la ragazza avrebbe lasciato
correre la cosa.
Ed infatti non lo fece. Per tutto il resto della serata lo
assalì di domande per sapere tutto, ma proprio tutto su
quanto
era accaduto a sua insaputa.
"E tu ne hai parlato a Draco e non a me?" Draco lo guardò
come
per dire 'Già! Perchè hai assilato solo
me?'
"Beh, io vado a fare il tema per Piton. Buonanotte" congadandosi
così, Draco lasciò Blaise in balia della sua
migliore
amica ancora un po'. Dopotutto quello che gli aveva fatto passare se lo
meritava eccome.
E Pansy compì la vendetta. Un'ora no-stop di ramanzina ad
hoc,
bloccata solo quando il caritatevole Theodore Nott decise di
distrarre la sua ragazza con qualche coccola sul divano davanti al
fuoco. Ebbene sì, anche le serpi amano le coccole e Pansy
più di tutti.
Distrutto, Blaise si chiuse la porta del dormitorio alle spalle e
rivolgendo una veloce occhiata a Draco che lavorava ancora al tema per
Piton -ma quel benedetto ragazzo non poteva farlo il giorno prima della
consegna come tutti gli esseri umani normali, anzichè
sfacchinare quattro giorni prima, neanche fosse la Granger?- si
buttò a pesce nel letto abbracciando il cuscino, deciso a
dormire così: completamente vestito e scomposto.
Una decina di minuti più tardi, quando il sonno iniziava ad
avvolgerlo in calde spire, qualcosa turbò la pace della
stanza.
"EHI! MA CHE DIAMINE..."
"Abbassa la voce, Draco. Qui c'è gente che ha appena finito
di
essere sottoposto alla tortura preferita di Pansy e vuole dormire"
"Beh, non è colpa mia se il mio tema ha deciso di
trasformarsi in... questo"
"Bada a come parli, giovanotto!" disse una voce d'uomo sconosciuta.
Blaise si alzò a sedere e ancora confuso, si
grattò una
guancia guardando Draco e aspettando delle spiegazioni. Ma il suo amico
aveva lo sguardo incollato alla scrivania.
"Di chi era quella voce?" chiese allora il moro guardandosi intorno.
"Vieni qui e lo vedrai" gli rispose Draco indicando un foglio sopra il
ripiano di legno davanti a sè.
Camminando ciondoloni si avvicinò all'amico. Guardando tra
fogli
e libri sparsi, non riuscì a vedere niente di strano e stava
per
chiedere al biondo spiegazioni quando il disegno su un pezzo di
pergamena appoggiato sul libro più vicino... si mosse.
"Morgana... sono stanchissimo, per un momento mi è sembrato
che il ritratto di quel vecchio si fosse mosso."
"Guarda meglio. Non è stata solo un impressione" gli
suggerì Draco.
Blaise avvicinò di più il viso al foglio e... il
vecchio
che vi era ritratto aggrottò le folte sopracciglia.
"Per i calzini spaiati di Silente! Ma che significa?"
"Vorrei sapero anch'io! Avevo appena finito di scrivere il mio tema per
Piton quando tutto l'inchiostro è confluito al centro della
pagina, andando poi a rispargersi e formare questo disegno" gli rispose
Draco sbuffando e incrociando le braccia al petto. "Avevo impiegato
tempo ed energie per quel tema"
Blaise tirò fuori la bacchetta dalla tasca della divisa e la
puntò contro il ritratto.
"Hei hei, metti via quella bacchetta ragazzo Che ti salta in mente?" lo
sgridò il vecchio.
"Chi sei?" lo interrogò quindi Blaise, allontanado la
bacchetta ma tenendola prudentemente in mano.
"Io? Sono solo un ritratto fatto con l'inchiostro"
"Non mi dire. Pensa che ti avevamo scambiato per una Veela. Che ne
è stato del mio tema?" si innervosì Draco.
"Ormai i ragazzi di oggi non hanno più rispetto... Hai miei
tempi si dava del lei alle persone più anziane e comunque
non
gli si dava addosso senza neanche presentarsi" borbottò il
vecchio, scuotendo la testa abbattuto.
"Hei, fino a due minuti fa io ero tranquillo e soddisfatto di aver
finito i compiti, è LEI che è saltato fuori non
si sa da
dove e non si sa perchè a rovinare il mio lavoro!" si
irritò allora Draco.
"Insolente" bisbigliò, perfettamente udibile, il vecchio.
Draco stava per ribattere, ma Blaise li interruppe dicendo "Ok, ok.
Manteniamo la calma. Allora... che accidenti sta succedendo qui?"
"Te l'ho detto il mio tema è stato rovinato..."
iniziò Draco.
"Sì, questo l'avevamo appurato. Ma di solito queste cose non
succedono. C'è qualcos'altro da chiarire."
I due ragazzi fissarono il ritratto che, a sua volta, guardò
prima un serpeverde e poi l'altro, senza dire nulla.
"Allora?" lo incitò Blaise.
"Allora cosa?" gli fece di rimando il vecchio.
"Che ci fa qui?"
"Io sono sempre stato in questa pergamena. Avevo solo bisogno di
inchiostro per essere svelato"
L'occhio di Draco fu percorso da una piccola e veloce contrazione.
Diavolo, quell'inchiostro era stato steso ad arte su quella pergamena,
era un lavoro eccellente!
"Siamo ad Hogwarts?" chiese poi il vecchio.
"Sì" rispose Blaise, notando preoccupato le mani di Draco
che si aprivano e chiudevano spasmodicamente.
"E in che anno siamo?"
"Millenovecentonovantasei"
"Come siete entrati in possesso di questa pergamena?"
"Hei, ora ho io una domanda per te!" sbottò Draco "CHE FINE
HA FATTO IL MIO TEMA?"
"Se risponderete alle mie domande, dopo mi ritrasformerò nel
tuo
compito che potrai ricopiare con calma" rispose cortesemente, poi,
notando il cipiglio poco amichevole del biondo, assotigliò
gli
occhi e aggiunse, "Altrimenti, potrai dire addio per sempre al tuo
adorato lavoro."
Ricordandosi appena in tempo che 'i Malfoy non ringhiano', Draco si
accontentò di stringere i pugni e mugugnare qualche
maledizione.
"Allora, come ha fatto, questa pergamena, a finire in mano vostra?"
chiese nuovamente il vecchio.
Blaise si rivolse a Draco che sbuffò e rispose "Io l'ho
presa dal tuo baule"
"Hai frugato tra le mie cose?" chiese offeso Blaise mettendo
le mani sopra i fianchi.
"Non ho frugato, ho solo preso quella pergamena e una piuma in
prestito"
"E non potevi chiedermelo prima?"
"Eri impegnato con Pansy"
"Io sto ancora aspettando una risposta" si fece sentire il ritratto.
"Ma che ci faceva nel mio baule?" chiese allora Blaise?
"E io come faccio a saperlo?"
"Ok, lasciamo perdere." i ragazzi guardarono nuovamente il ritratto.
"Prossima domanda. Conoscete Juliet McDavis?"
Vorrei spendere un po' di tempo e spazio per parlare del personaggio di
Juliet.
Ho preso spunto da una persona che conosco da tutta la vita e
che ora, per motivi di lavoro, non vedo più
perchè
lontana. Credo che tutto questo sia nato proprio per sopperire alla sua
mancanza. Quando ho iniziato, lei non era ancora partita, ma per altri
motivi non ci vedevamo più come un tempo, e dal momento che
abbiamo vissuto praticamente insieme fino a un anno e mezzo fa, la cosa
mi ha fatto uno strano effetto. Non sto dicendo che questa ff
sostituisca
questa persona, perchè neanche se l'avessi scritta nel
migliore
dei modi e con capitoli kilomentrici, ne sarebbe valsa anche un solo
pezzettino microscopico. Voglio solo dire che è
così che
è nata l'ispirazione.
Ora, negli ultimi tempi mi sono buttata un po' giù
perchè
Juliet mi è sfuggita di mano già dal primo
capitolo e ho
pensato più volte di abbandonare la storia che riusciva
sempre
più difficile da portare avanti. Il fatto è che
la
persona a cui mi sono
ispirata è davvero così. Bella, intelligente,
simpatica,
brava nello sport, sempre con la fila di ragazzi dietro, probabilmente
sa anche cucinare (io le ho affibiato questa pecca per esigenze di
copione) e chiunque la conosca ve lo può confermare, ma non
ha
assolutamente il carattere che ha mostrato Juliet.
Vorrei ringraziare Arwen88
per
aver letto e commentato tutta la storia. In particolare volevo dirle
che per il primo comento non me la sono presa affatto
perchè,
purtroppo è quello che pensavo anch'io. Il personaggio di
Juliet doveva essere completamente
diverso e me la sono presa sia con me che con lei. Ora ho fatto pace
con tutt'e due! Ti ringrazio perchè mi hai invogliato a
continuare a scrivere e per avermi detto che cosa ne pensi. Per
rispondere alla domanda dell'ultimo commento, forse non ho usato le
parole giuste, ma intendevo che, dopo che lui allontana il viso dal
suo, dopo il bacio, lei si volta verso di lui (perchè prima
era
di profilo rispetto a lui, guardava il soffitto dando a Blaise un lato
della faccia, lui la bacia sulla guancia... qui avrei tanto voluto
metterci un bacio vero, ma la storia se ne va sempre più per
conto suo...). Spero di aver reso meglio la scena questa
volta.
Ora, ho deciso di continuare a scrivere questa storia oltre
che per quelle quattro anime che ancora la leggono, anche
perchè, anche se non è venuta come volevo io,
questa
storia così come è nata, voleva anche essere
continuata;
non mi piacciono le storie lasciate incompiute e non mi sarei perdonata
di commettere lo stesso errore. Grazie soprattutto ai commenti di
Arwen, continuerà; a rilento, ma
continuerà.
Ne approffitto anche per ringraziare nuovamente daniciao, criandola, miss Malfoy, SakiJune, bluesnaky, Luna91 e MiRi.
Kiss
Lenù
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