Salve
a tuttiiiiiiiiiiiiii!! Mi scuso per
l’enorme ritardo da far paura, ops ç_ç
E’
che ho appena passato una gara,
fortunatamente passata bene e ora riesco a dedicarmi tra lavoro e
studio alla
scrittura... spero XD
Passiamo
oltreeeeeeeeeeeeeee... ringrazio
sempre chi recensisce, e invito a farlo chi legge e basta XD
Un
ringraziamento speciale va a:
Siana: Eh
ja a quanto pare ci
sei anche tu... ma devo per forza risponderti?? Uff... devo vero? Forza
e
coraggio... *Grande respiro prima del suicidio* Forse ci sono U.U Ecco
U.U
Grazie amoooooooooooooooo per avermi scritto questo
capitoloooooooooooooooooooo
con lo studio e le gare e il lavoro avrei aggiornato forse quando il
mondo
sarebbe finito XD Grazie per aver recensito e dei bellissimi
complimenti U.U Alla
proxima, un bacio, Dade.
Padme86: Mammoloooooooooooooooooooo
*.* Grazie anche a te per i bellissimi commenti ma tanto ormai lo sai
XD Non lo
so sinceramente come faccio -.-" So solo che le scene noiose le lascio
fare a Siana ahah io mi scazzo troppo XDXD E il bacio è
stato premeditato da
tempo U.U Come sai, in questa storia non andrà NIENTE per il
verso giusto e il
bacio è solo l'inizio di una serie di... mmmm.... sfortunati
eventi XDXD Sono
contento che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, spero che anche questo
sia di
tuo gradimento... Un bacioooooone dal tuo fratellino ino ino XD Tvb...
forse
U.U
jessy16: La
mia
pervertitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!! Visto visto che per una santa volta
sono
bravo anch'io XD Donna di poca fede U.U Daiiiiii ancora che la meni con
questa
finestraaaaaaaaaaaaaaaa!! Qualche volta ti ci butto davvero se non la
pianti!!!
E a quanto vedi nessuno soffre di vertigini =P ( A parte l'autore
stesso ahah
XD ) Spero che anche questo capitolo ti piaccia, anche se sei a Berlino
in
questo momento... s****a potevi portarmi con te facendomi entrare in
valigia
clandestinamente =P Alla prossima pervertita! Baci tvtrb
Nika_night:
Salveeeeeeeeeeeee!!
Prima di tuttooooooooo... grazie per i complimenti U.U E poi nella mia
storiaaaa niente andrà come deve quindi meglio non abituarsi
ai lieti fni XDXD
Grazie anche per avermi corretto quelle frasi, tra world che aveva
deciso di
non funzionare, il poco tempo a disposizione non l'avevo riletto ad
essere
sincero quel capitolo... Se anche in questo c'è qualcosa che
non quadra fammelo
pure notare, anche se sarebbe meglio in privato, sai com'è
XDXD Alla prossima
spero, un bacio e grazie ancora per la recensione.
Aphrodite:
Ciauuuuuuuuuuuz! Ma
che ritardo O.O Sei sicura di stare bene? O.O Hai recensito appena ho
aggiornato, fai un baffo a speedy O.O Non rivelerò mai
ciò che ha scoperto Alex
muahahahah U.U Non per ora almeno U.U In questo capitolo c'è
meno azione e poi
purtroppo fa un po' schifo e leggermente in ritardo, ops -.-" Perdono
ç_ç
Sono contento che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, e per la scena di
Kai
stile Bradon Lee, devo dire che non mi sono ispirato a quel film anche
se
rimane uno dei miei film preferiti *ç* E gli uomini non sono
troppo avidi =P Al
prossimo capitolo e spero che anche questa schifezza di capitolo ti
piaccia,
ciaux baci.
Nena
Hyuga:
Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee =) Ma noooooooooooooooooooooo
pekkè Kai ti ha
fatto arrabbiare? *.* Povero vampiro - cretino XD - indifeso *.* E poi
se non
rovinavo tutto la storia sarebbe già finita, e tu non lo
vuoi, vero? *.* Non mi
dire di sì o me ne vado in un angolino a deprimermi XD Ok,
vedi che anche io
sparo cazzate a tutto spiano XD Grazie dei bellissimi complimenti, al
prossimo
capitolo, spero XD Ciauz un bacio.
Red
Robin:
Ehilààààààààààààààà
anche a te =) Sìììì il
titolo dello scorso capitolo è
quello di una canzone... come tutte le altre d'altronde XD Grazie per i
commenti, anche se io devo recensire ancora i tuoi -.-" Se non avessi
la
testa sul collo perderei anche quella, sicuramente XD Beh, spero di
risentirti,
anche se ne dubito fortemente ahah Ciauz XD
medea90:
Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!! Tranquilla se sei arrivata in ritardo...
purtroppo
anche io con gli impegni, tra lavoro e studio e gare non capisco
più un piffero
@_@ Grazie mille per il bellissimo commento... spero continuerai a
recensirmi
^_- Ci conto =) Scusa per la risposta penosa ma anch'io sono di fretta
-.-" E' un miracolo se sono riuscito ad aggiornare XD Alla prossima e
grazie ancora per la recensione XD Ciauzzz =)
Your love is a lie
Cammino per le strade della città
e mi guardo intorno come incantata dal romanticismo che mi circonda.
La luce del tramonto tinge tutto
di rosso e si riflette sull’acqua del fiume che scorre nella
parte più antica,
come sangue vitale e al contempo mortale.
Scorre lenta sotto le voci dei
passanti che spettegolano dei fatti di cronaca.
Mi perdo ad ascoltare solo i miei
lunghi passi decisi e non posso fare a meno di pensare a lui.
Al nostro bacio.
Così intenso... emozionante...
stronzo! E’ un emerito stronzo! Vampiro del cavolo avrebbe
potuto uccidermi e
io scema sono caduta ai suoi piedi.
Dovrei maledirmi da sola invece
che stare a pensare a ciò che è successo.
Il tuo amore è una bugia.
Una sporca bugia. Sei attratto da
me com’essere immortale.
Il tuo non è amore.
Vampiro da quattro soldi.
Cerco di concentrarmi sulle voci
dei passanti e mi metto ad ascoltare delle donne dietro di me che
parlano tra
loro.
< Avete sentito? Da giorni non
si fa parlare di strani omicidi > Voci. Ognuna con un timbro
diverso
dall’altro. Cammino sul marciapiede di una strada, e ascolto
casualmente quel
che tre donne stanno dicendo, mentre passeggiano dietro di me.
Non che m’interessi
particolarmente sentire i disastri umani, ma farei di tutto ora per
dimenticare
il bacio di Kai.
Le sue labbra sopra le mie.
Così delicate. Vellutate.
Morbide.
< Pare che facciano parte
tutti di una stessa organizzazione > Continua una seconda donna
dalla voce
più infantile rispetto alla prima.
Certo che gli umani non hanno
molto da fare se spettegolano sempre su fatti di cronaca. Dovrebbero
vivere un
giorno da demoni così capiscono cosa sia un vero lavoro,
oppure come uccidere
qualcuno.
Altro che pistole o delitti di
passione.
Guerre vere e proprie tra bene e
male.
Scontri di sangue. E chi è il più
forte vince sempre.
< Ma che organizzazione, erano
dipendenti o scienziati che lavoravano agli esperimenti a Ginevra
> Continuo
ad ascoltare.
La rivelazione della donna si fa
interessante.
Pare che gli omicidi sono tutti
collegati tra loro. Però non essendo di questo mondo non so
minimamente cosa
siano gli esperimenti che conducono a Ginevra.
Ma che faccio m’interesso dei
loro stupidi cavilli? Ho una missione da compiere e mi sto adagiando
troppo
sugli allori.
Passo dopo passo continuo a
percorrere la strada, mentre i miei tacchi producono rumore
sull’asfalto.
Non ho meta. Non ho casa. Vago da
sola in questo mondo d’umani.
< Ma gli omicidi sono tutti
diversi tra loro > La cosa diventa sempre più strana.
Perdo il filo del
discorso, mi allontano dalle donne e prendo una strada secondaria meno
trafficata e affollata. Nemmeno quel discorso è riuscita a
farmi togliere dalla
testa Kai.
Sta diventando un’ossessione.
È il mio nemico, dovrei
distruggerlo e invece passo le mie giornate con lui.
Tutto, ogni angolo di questa
città caotica mi ricorda il viso di Kai.
Kai. Kai. E ancora Kai.
Vai al diavolo vampiro da quattro
soldi, maledetto il giorno in cui ti ho incontrato.
Continuo a camminare spedita fino
a quando il tacco della mia scarpa s’incastra in un foglio di
giornale.
Che patetica figura.
Lo tolgo, faccio per buttarlo, ma
la mia attenzione è nuovamente attirata dalla notizia.
“Ancora morti
misteriose:
Joker colpisce un altro operaio a Ginevra.
La
morte di
Michailovskij Dem’yan, è l’ultima di un
lunghissimo elenco d’omicidi e morti
misteriose d’operai all’European Organization for
Nuclear Research a Ginevra.
Stando
alle autorità federali, Dem’yan sarebbe stato
assassinato in casa sua, con 10
coltellate.
L’assassino
ha lasciato un gioco enigmistico che svela il delitto e una firma,
Joker.
L’assassino
non è ancora stato trovato, dopo 12 morti degli operai
all’esperimento di
Ginevra.
Il
crimine è stato perfetto e oltre all’enigma
l’assassino ha inviato alla polizia
numerose lettere manoscritte che preannunciano nuovi crimini e che
portano la
firma sempre di Joker.”.
< Ciao… ti stavo cercando > Una voce profonda
mi
prende alle spalle facendomi voltare di scatto.
Come diavolo ho fatto a non sentire un semplice umano?
La sua presenza confusa con quella degli altri non l’ho per
niente sentita avvicinarsi. Sto perdendo colpi e questo non va per
niente bene.
Ma che diavolo mi prende? Da quando conosco quel maledetto vampiro,
non faccio altro che distrarmi.
Sì, devo assolutamente piantarla con lui.
< E tu chi sei? Cosa vuoi da me? > Guardo il ragazzo
che mi si para di fronte... non più di 20 anni. Alto e
slanciato. Molto più
alto di me, meno muscoloso che Kai ma lo stesso dal fisico asciutto.
Una chioma bionda scompigliata e gli occhi azzurri intesi,
più del cielo stesso mi scrutano.
Lo guardo osservando ogni suo piccolo particolare.
Ma che diavolo vuole da me?
Mi ci manca solo un umano che rompe in una giornata storta.
< Io sono Devon, piacere… tu devi essere un demone
giusto? > Mi volto dandogli le spalle e tornando per la mia
strada tra le
stradine del borgo più antico.
La gran città l’ho superata a passo umano, solo
per fare
quattro passi e poter dimenticare ciò che è
successo con Kai.
Quei pensieri non mi hanno ancora dato tregua e non riesco a
smettere di pensarci.
Sono il mio chiodo fisso ormai.
< Dall’odore sei umano… > Continuo a
dagli le spalle
sentendo i suoi passi dietro di me che mi seguono silenziosi.
Svolto l’angolo del sentiero sterrato e mi posiziono dietro
il muro in sassi aspettando che la mia prenda cada in trappola.
Non deve sapere che io sono un demone. Gli umani non devono
sapere ciò che sono.
L’equilibrio dei due mondi deve essere rispettato ad ogni
costo.
O la guerra sarebbe stata aperta.
< Si... ma ho una dote speciale … la parola psionico
ti
dice niente? > Sento la sua voce calma e calda provenire ancor
prima
dell’angolo.
Lo aspetto famelica di ucciderlo per aver scoperto il mio
segreto.
Spalle al muro e muscoli tesi, ma lui sembra non arrivare
mai, eppure... era dietro di me.
Mi sporgo leggermente guardando oltre il muro e lo vedo
appoggiato sulla stessa casa, dal lato opposto dove mi trovo io, e mi
osserva,
divertito.
Mi guarda negli occhi e un sorriso ampio gli solca le guance
color porcellana.
Inizio a non sopportare più davvero nessuno.
< Ne ho sentito parlare… però non ho tempo
da perdere con
te > Ogni tanto qualche umano sviluppa capacità al di
fuori del comune,
paragonabili agli essere immortali.
Sono solo alcune eccezioni, casi sperduti in tutto il mondo
ma alquanto rare e poco insignificanti.
Da soli non possono nuocere a nessuno e molte delle volte
rimangono all’oscuro per non diventare esperimenti da
laboratorio.
Nel frattempo sono ancora lì, impalata a guardarlo come una
stupida.
E la cosa che mi da ancora più fastidio è che lui
mi osserva
centimetro per centimetro, come se fossi un fenomeno da baraccone.
< Aspetta ho bisogno di parlarti … ho bisogno del tuo
aiuto > Butto la sigaretta per terra che ho acceso spegnendola
con la suola
delle scarpe, girandomi per andare via e chiudere questa patetica
questione.
Mi convinco sempre di più che gli umani non hanno nulla da
fare nella vita.
Mi volto nella direzione opposta e faccio per andarmene, ma
il ragazzo mi afferra per il braccio.
Insistente il tipo.
Mi fermo di colpo, immobile e sbuffo sonoramente.
Se non fosse che poi scapperebbe a gambe levate gli
mostrerei i miei denti, pronti per bere il suo nettare vitale.
< Non aiuto gli umani > Ma cosa vuole ancora? Una
sanguisuga sarebbe meno fastidiosa che questo ragazzino.
Non capisco cos’ho fatto di male per meritarmi una simile
tortura.
Voglio solo un attimo di pace, un attimo per me stessa in
questa vita da dannata.
È chiedere tanto?
A quanto pare se sei dannato, la pace non puoi meritarla.
Mi rassegno a questa cosa e riprendo a camminare per la mia
strada, ma i suoi passi non abbandonano il mio udito.
Mi segue come un cagnolino al guinzaglio.
Dio se potessi gridare lo farei.
< Hai sensi più sviluppati di qualunque altro
… mio padre
è stato ucciso > Certo che ho i sensi sviluppati se
no come potrei svolgere
il mio lavoro?
E di certo il fatto che suo padre sia stato ucciso non mi
intenerisce minimamente.
Questa è la dura legge della vita, anche ai miei genitori
è
toccata questo destino.
Non è come nelle favole “tutti vissero felici e
contenti”.
In questo mondo vince sempre il male.
La speranza non esiste. È solo per gli illusi.
< E cosa dovrei farci? > Sbuffo spazientita. Voglio
andarmene,
ma la curiosità di quegli omicidi mi spinge a rimanere qui.
Dentro di me sento una strana sensazione che entro breve
succederà qualcosa di molto pericoloso.
Di solito il mio sesto senso non mi abbandona mai.
Ma come potrebbe interessarmi? Non rientra nei miei compiti
risolvere le grane degli umani.
Non mi volto, ma lo sento ancora a qualche metro da me.
Mi fermo di scatto e mi giro con arroganza a qualche passo
da lui.
Se non avesse avuto i riflessi pronti, mi sarebbe venuto
addosso da quanto veloce mi sono girata.
< Sei quella con l’aura diciamo più
“positiva” degli
altri. Aiutami a trovare l’assassino> Mi supplica con
gli occhi a qualche
centimetro da me.
Forse mi fa un po’ pena... lui, in cerca
dell’assassino dei
suoi genitori.
Mi ricorda troppo qualcosa e non mi piace questa storia.
Gli do ancora una volta le spalle e rincomincio a camminare
pensando a tutto quello a cui non dovrei.
Prima il vampiro e ora questo.
Dio ma un dannato non può stare in santa pace?
< Sentiamo cosa hai da dirmi,
ma non qui in un posto più tranquillo > Sbuffo
chiedendo a quell’umano
bizzarro di andare da un’altra parte.
Questo parco mi sembra un po’ troppo
affollato per i miei gusti.
Sento occhi che puntati addosso,
ma forse e solo la mia impressione di essere sempre seguita da qualcuno.
Prendo a camminare seguendo il
mio istinto alla ricerca di un luogo più tranquillo per le
mie orecchie.
Quelle per me che sono minuti e
secondi, sono ore per quell’umano, infatti, camminiamo per
quasi un’ora uscendo
dalla città e dai suoi rumori assordanti che vengono
sostituiti da una vaga
tranquillità…
< Non mi fissare > La mia pazienza ha un limite ben
definito che è meglio non varcare.
Ha guardato troppo per i miei gusti, anche se non lo guardo
direttamente negli occhi lo sento dietro di me che mi guarda come
trapassandomi
da una parte all’altra.
È davvero fastidioso, come se mi spogliasse con gli occhi e
mi lacerasse la pelle.
Mi giro verso di lui di scatto, e preso dalla paura salta in
aria non aspettandosi quel gesto da parte mia.
Attento piccolo che se si esaurisce la mia pazienza può
finire male e questo non lo vuole nessuno dei due.
< Sc…scusa e che siete così... >
Risponde balbettando,
girando tutto agitato il viso da un’altra parte.
Gli essere umani sono davvero strani, dovrei comprenderli
anche io visto che in un passato lontano dai miei ricordi lo ero anche
io.
Ha il viso tutto rosso dall’imbarazzo, come un bambino colto
a guardare qualcosa che non doveva.
Buffo.
Si tortura anche le mani e non riesce a guardarmi
direttamente in faccia.
< Cattivi? Paurosi? > Dico con voce sprezzante e il
suo sguardo alle mie parole diventa di nuovo serio avvicinandosi a me,
ancora
rosso in volto.
Di fegato ne ha il ragazzino per avvicinarsi ad un demone
con poteri al limite della comprensione umana pronto ad ucciderlo se
rivela il
segreto o se avrebbe minato la mia incolumità.
Mi fissa negli occhi e non abbassa minimamente lo sguardo.
Se avesse avuto qualche altro potere oltre a quello di
manipolare la mente umana, sarebbe riuscito a farmi paura.
< Attraenti > la sua risposta mi lascia un po’
sbigottita.
Attraenti. Belli. Affascinanti.
Pensavo che solo tra noi ci vedessimo in questo modo, esseri
dall’aspetto perfetto in grado di ammaliarci tra noi.
Un’arma letale capace di far cadere un demone ai miei piedi
solo con lo sbattere delle ciglia se voglio.
Non pensavo che anche gli umani ci vedessero in questo modo.
Ho sempre avuto l’idea che ci vedessero come brutti esseri
con corna e denti
aguzzi.
A quante pare mi sbagliavo. E anche di grosso.
< Qui va bene è abbastanza isolato > Indico un
fiume
secco con un ponte e decido di dirigermi li. Saremo tranquilli lontano
dallo
sguardo indiscreto di qualche passante.
Ci avviciniamo e il ragazzo si siede su una delle tante
casse di legno abbandonate consumate dalle tarme.
Sempre meglio della città piena di rumori, qui mi trovo
molto più a mio agio.
Tranquillità e nessun rumore assordante per le mie povere e
delicate orecchie.
Iniziavo ad avere una crisi isterica se restavo in quel
caos.
< Non mi hai detto ancora il tuo nome > Chiede timido
dopo attimi di silenzio prendendo la parola; tutta questa storia
è snervante,
mi sto proprio rimbambendo da quando nella mia vita, chiamiamola
così è
piombato Kai.
Prima d’ora non mi sarei neppure lontanamente sognata di
passare del mio tempo con umano.
La mia esistenza è fatta di cacce notturne. Di morte.
< Arlyne e ora sbrigati non ho
tutto il giorno > Rispondo velocemente chiudendo lì
la questione nomi, ed
evitando altre domande scoccianti da parte sua.
Prima finisce e meglio è. E prima
posso andarmene.
Però il mio sesto senso mi dice
di rimanere, di sentire questa bizzarra storia al limite
dell’assurdo.
Inizio a camminare avanti e
indietro a grandi falcate, aspettando con impazienza che il ragazzo
inizi a
parlare.
< Da qualche tempo qualcuno
identificato con il nome Joker sta facendo incetta di persone molto
vicine al
progetto di Ginevra > Joker, questo nome non mi è
nuovo.
Mi fermo a pensare a quest’individuo
e mi torna in mente che era citato nell’articolo di giornale
trovato poco prima
a terra.
C’è qualcosa di strano in tutta
questa storia.
Qualcosa che va al di la dei
semplici omicidi. Non lo sembra, ma è tutto collegato tra di
loro.
< Progetto di Ginevra? > Chiedo
curiosa di sapere ancora dettagli, sedendomi anche io su una di quelle
casse.
La mia mente vortica di mille
pensieri. Di mille teorie e supposizioni. Tutto è collegato
a questo progetto
il cui scopo mi è ancora ignoto.
M’inizio ad interessare a questi
omicidi... Joker... la questione mi attira, e non poco.
Chissà chi è, colui che uccide
con un nome falso e commette omicidi perfetti lasciando giochi
enigmatici.
Che artista del male.
< Si vede che voi demoni non
siete informati > Dice con fare superiore guardandomi negli
occhi.
Ma come si permette questo
ragazzino a dire che non siamo informati?
Più che altro ci teniamo lontano
dai loro paranoici problemi. I nostri mondi devono essere separati o
sarebbe il
caos totale.
La gran legge prevede che i buoni
stanno in alto.
Le creature manipolate dal grande
cerchio della vita in mezzo.
E noi, grandi esseri del male, in
basso... all’inferno.
< Non sul mondo umano > Rispondo semplicemente
prendendo un’altra sigaretta; la terza in questa giornata.
L’accendendo nella speranza che mi scarichi il nervo.
Aspiro una boccata di fumo e la faccio uscire dalla bocca
con piccoli cerchietti che si espandono nell’aria perdendosi.
Come un gran detective nella mia mente si fa viva l’immagine
di Joker.
Ecco ciò che mi serviva per non pensare a Kai.
Un serial killer dall’animo creativo.
Perfetto.
< Si tratta di un progetto per la costruzione di un
impianto che riproduca i buchi neri e il Big Bang. Ma
null’ultimo periodo
strane morti stanno prendendo d’assalto chiunque faccia parte
del progetto.
L’unico indizio comune > Continua mentre il mio
sguardo vaga nel vuoto e
assimilo le sue informazioni.
Esperimenti scientifici per riprodurre l’inizio della vita
sulla terra… che cosa ci sarà di strano in tutto
questo?
Più lo ascolto più mi convinco che gli umani sono
esseri
senza ne filo ne logica.
Però la storia mi prende e mi concentro su questi indizi
comuni.
< Sei un ragazzino, perché te n’occupi tu?
lascia a chi
di dovere > Dico senza troppi giri di parole. Un moccioso non
dovrebbe
occuparsi di certe faccende, per quello esiste la polizia, anche se il
loro
lavoro lascia sempre poco a desiderare.
Finisco la sigaretta che fa la sua solita fine, come tutte
le altre a terra.
Forse dire moccioso è esagerato dato
l’età del ragazzo, ma
confronto a me che dimostro appena i miei 18 anni ma lunghi anni di
vita eterna...
è un moccioso in fasce.
< Nessuno fino ad ora è riuscito a scoprire
niente… e poi
voglio vendetta … mio padre è stato ucciso
> Confessa il ragazzo e la sua
voce si fa furiosa.
Arrabbiata. Isterica.
Guardo i suoi occhi che sono diventati due fessure e mi
sputa in faccia questa verità alzandosi in piedi e tenendo i
pugni stretti
conficcandosi le unghie nella carne.
Immagini. Ricordi. Qualcosa di lontano riaffiora nella
mente.
La figura di mio padre che mi salutava prima di andare a
dormire. La voce della mamma che cantava in cucina, mentre preparava la
torta
che mi piaceva tanto.
Poi il buio. L’incendio. I loro corpi e le loro grida.
Come me, quel ragazzo ha perso qualcuno che amava.
< Va bene ti aiuterò… tra due giorni qui
nello stesso
posto, stessa ora > Non posso crederci alle parole che mi escono
dalla
bocca.
Ma che diavolo faccio? Sveglia Arlyne sei un demone, non un
aiuto caritatevole per umani.
Il tuo compito è uccidere non salvare vite.
Devo andare sul serio prima di combinare danni. Mi alzo velocemente
saltando sul parapetto del ponte e il ragazzino velocemente mi segue a
ruota
correndo cercando di stare al mio passo.
Cosa inutile non ha la mia agilità.
< Davvero? E ora dove vai > Mi grida dal basso per
farsi sentire.
È davvero un bambino al mio confronto.
Ma prima d’essere prigioniera in questo corpo lo ero anche
io. Forse per questo ho deciso di aiutarlo.
Forse perché ricorda un po’ quella che ero prima
di morire.
Prima di diventare ciò che sono.
Un’assassina.
< Un po’ qua … un po’
la… > Rispondo fugacemente,
balzando con uno salto in aria. Il sole è ormai tramontato
da un pezzo e i
pochi lampioni illuminano fiocamente la strada deserta.
Continuo a correre nell’oscurità in cerca
finalmente di un
po’ di pace.
So già dove i miei muscoli mi porteranno. Il desiderio
è
incontenibile. Quello di una notte tornare alle proprie radici.
Lascio fare a loro, mentre piano piano mi lascio trasportare
nella mia vecchia casa…
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