THE HEIRESS 10 HTML
Hogwarts 12 Ottobre 2013
Cassandra si guardava intorno in quella
bizzarra stanza che avevano ormai eletto a loro rifugio, difronte a
lei stava disegnato sul pvimento un cerchio di sale all' interno del
quale si trovavano due uccelli morti illuminati dal fuocherello
debole di candele nere e rosse ormai vicine all' estinzione la cui
fiamma si rifletteva sulla superficie brillante e sfaccettata del
diamante perfetto della vedova Fauline, cominciava sinceramente a
temere che quell' idea avuta da Adhara fosse un gigantesco buco
nell'acqua. Cominciava a temere, Cassie, per la loro incolumità ma
vedere Davina così motivata la faceva desistere dal comunicare
qualsiasi avvertimento. Se fossero state scoperte le avrebbero come
minimo arrestate sempre che non si facessero del male sul serio,
pensò a Sophie e a tutti i guai che stava affrontando per tenerle al
sicuro e agli studenti della scuola, sperò davvero che quel loro
incantesimo non avrebbe messo in pericolo nessuno.
“Allora proviamo di nuovo?”
Davina le guardava con aria
determinata, era stanca, distrutta, due profonde occhiaie lasciavano
intendere che non dormisse da giorni, i capelli cercavano di sfuggire
a quella che era una crocchia disordinata ...non si curava più,
pensava solo a portare a termine il suo obbiettivo ben diverso da
quello delle amiche, che volevano solo chiarezza dopo le scoperte di
Rebekah, lei lo faceva solo per Kol, solo per riaverlo al suo
fianco...se avessero vissuto in un altra epoca, dove Dhalia non
minacciava le loro famiglie e l'esistenza stessa delle loro comunità
Cassie li avrebbe visti bene a sperimentare magia nera su Klaus.
“D'accordo...ma se non riusciamo
neanche stavolta tu Davina te ne vai a dormire almeno un paio d'ore”
“Non ho bisogno di dormire, ho
bisogno di riportare in vita Kol, di ammazzare Dhalia e di liberare
Marcel e Josh...forza!”
Adhara lanciò prima uno sguardo
preoccupato alle amiche, perfino lei che era sicurissima che quel
loro tentativo aveva delle speranze di riuscita non poteva fare a
meno di preoccuparsi per Davina che era sempre più debole ma quando
sia Monique che Cassie le fecero cenno che non era il caso di
insistere raggiunse le sue amiche, le quattro formarono un cerchio
attorno alle ceneri del vampiro originario, Monique, Cassie e Adhara
si tenevano per mano, mentre Davina con la sinistra era attaccate
alle altre tre mentre con la destra posata al pavimento si preparava
per canalizzare la magia di Hogwarts.
“Siete pronte?”
quattro cenni affermativi furono l'
unica conferma di cui Adhara aveva bisogno per comincare a
pronunciare l' incantesimo
“An toi Lem, Briggitte Bratti...”
“...toi Lem, Briggitte Bratti”
“An Toi Lem, Brigitte Bratti...an toi
lem, Briggitte Bratti”
Adhara lanciò uno sguardo verso
Cassie...di nuovo non stava accadendo nulla, Monique e Davina
riaprirono gli occhi e la grifondoro era quasi esasperata
“Non capisco cosa stiamo
sbagliando...la magia la sento, ma non capisco per quale motivo non
raggiunge le ceneri”
“Dee rilassati, non è colpa tua, la
magia la sentiamo tutte...Cassie tu che dici?”
da quando era
tornata in vita Cassie per via del suo contatto ravvicinato, a dir
poco, con la magia di Esther era diventata tra le quattro la più
sensibile alla magia...e spesso quella sua condizione che la
indeboliva e la rendeva vulnerabile in quel momento era l' unica a
poter dire cosa ci fosse di sbagliato in quello che stavano facendo.
“è difficile da dire, Davina sta
canalizzando la magia della scuola e la magia raggiunge il cerchio di
sale...è solo...le ceneri, c'è bisogno di qualcosa che ci aiuti a
trasmettere l' energia canalizzata direttamente alle ceneri”
in quel momeno Davina ebbe un lampo di
genio...saveva dimenticato qualcosa, qualcosa di vitale per la
riuscita dell' incantesimo
“Il diamante...è lui il collegamento
tra le ceneri e la magia...non dovevamo lasciarlo nel cerchio di
sale”
le altre tre ancora confuse decisero
che tanto valeva tentare, erano giorni che provavano a resuscitare
Kol e provare una via diversa non avrebbe fatto la differenza, Adhara
prese il diamante tra le mani e lo posizionò nella ciotola assieme
alle ceneri di Kol, sperando che in quel modo si potesse creare il
contatto di cui avevano bisogno.
“Proviamo di nuovo”
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”
“An Toi Lem, Brggitte Bratti”
“An
Toi Lem, Briggitte Bratti”
e la sentirono, la amagia fluire dentro
il diamante...come se fosse un corso d' acqua, fresca e rigeneratnte.
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”
Monique istintivamente serrò ancora di
più la presa attorno alle mani di Adhara e Cassie...cominciava a
sentire un leggero tremolio pur non capendo da dove venisse
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”
Adhara dal canto suo ne era
certa...quella era la volta buona, si sentiva completamente riempita
dalla magia di quella enorme scuola, mai aveva avuto così tanto
potere nelle sue mani e lasciare andare quella magia verso il
diamante era liberatorio e nostalgico allo stesso tempo, più
andavano avanti con l' incantesimo e più sentiva uno strano calore
pervaderla...sentì la presa della mano di Davina venire a mancare e
appena aprì gli occhi per capire cosa stesse succedendo l' unica
cosa che vide fu un forte bagliore bianco...poi il buio.
Londra, 12 Ottobre 2013.
“...per cui andrò a risolvere questo
dannato problema con i lupi mannari ovunque essi si trovino, cercando
una condizione vantaggiosa”
l' umore nervoso e infastidito di
Rebekah Mikaelson si intonava perfettamente con il clima uggioso e
umidiccio di una londra ormai sull' orlo dell' inverno, ovvero
costantemente sotto la pioggia, pioggia che ora la ex vampira
originaria cercava di scrollarsi dai capelli riccissimi evitando
accuratamente di fare la doccia alle due figure femminili che la
accompagnavano lungo la scalinata di quel loro edificio dai mattoni
rossi dove ancora avevano l' appartamento precedentemente
affittato... al quale presto avrebbero detto addio.
“Rebekah se vuoi posso venire con
te...ora che il problema mangiamorte dagli organi fusi è stato quasi
risolto il ministero non ci sta impegnando troppo...o almeno non sta
impegnando me”
la voce annoiata di Sophie Deveraux
raccoglieva nelle sue note più o meno tutte le emozioni che
accomunavano le ragazze in quel momento.
“Dico davvero Sophie...posso farlo da
sola, quello che mi crea problemi non è incontrarmi da sola con i
lupi mannari, dopo i miei fratelli credo di poter affrontare chiunque
anche con questo stupido corpo umano”.
Gli attacchi dei licantropi stavano
diventando sempre più studiati e meno prevedibili...organizzati, e
Rebekah si trovava costretta ad affrontare il problema secondo le
direttive che il ministero della magia le comunicava, direttive a
parer suo scadenti, bigotte e improducenti, in quel periodo pensava
spesso ad Hayley, se la sua mamma lupa fosse stata lì probabilmente
le avrebbe potuto dare qualche consiglio utile su come negoziare con
quelli del suo genere, ma sfortunatamente la persona ai lupi mannari
più vicina che lei avesse era suo fratello Nik il quale non era in
uno dei periodi più diplomatici della sua vita. Lui assieme agli
amici di Camille aveva già lasciato l' appartamento e si era
trasferito in uno dei loro manieri nella nazione, questo aveva
permesso a Camille di prendersi una più che meritata vacanza da
quello che ormai sembrava essere il suo impiego fisso ossia evitare
che suo fratello e quel cacciatore ancora così sconosciuto per la
vampira dessero inizio a una serie di morti che di certo avrebbero
avuto non pochi effetti collaterali.
“Siamo tutte nella stessa barca
vero?”
“Vuoi dire frustrate e prossime all' assassinare
qualcuno? Sì So' credo che ci siamo quasi!”
l' allegria della
ex vampire nel pronunciare quelle parole fece stranamente sorridere
le altre due
“Sapete non pensavo avessimo così
tanto in comune! Sono proprio contenta di avervi conosciute”
“Oh io ci avrei scommesso!”
“Che
vuoi dire Cami?”
la bionda si voltò stranamente sorridente
verso le altre due, quei giorni l' avevano particolarmente prvata e
vederla in vena di scherzare era una cose che le altre due adoravano
“Sorvolando sul fatto che io sono
umana, Sophie è una strega e tu una vampire millenaria....siamo
tutte andate a letto con lo stesso uomo, direi che è abbastanza
indicativo!”
le altre due cominciarono con sommo
sollievo della bionda a ridacchiare ricordando quei giorni a New
Orleans che smbravano così lontani.
Posando le buste della spesa nel
pavimento la bionda si sporse per cercare di aprire la porta dell'
appartamento lasciando antrare le altre due prima di lei, ma
nonappena furono dentro il sangue della strega del quartiere francese
gelò nel momento in cui la donna si rese conto che non erano sole e
che la persona che ora stava comodamente seduta sul pavimento del
loro salotto in quel momento si sarebbe dovuta trovare in una
prigione.
“State indietro!”
istintivamente tirò fuori la bacchetta
puntando gli occhi neri contro quelli verdi e divertiti del loro
ospite, occhi di portava con sé un passato che Sophie eavrebbe
prefirito tenere celato e che aveva un gran a che fare con l' uomo
che nel frattempo aveva cominciato a ridacchiare osservandole
divertito, ma mentre Sophie era sicurissima di quello che avrebbe
dovuto, e voluto, fare Rebekah osservava rapita la figura emaciata
che minacciava in quel momento la loro sicurezza e inspiegabilmente
per le altre due vi si avvicinò con gli occhi velate dalle lacrime
“Pensavo che non ti avrei più
rivisto...Finn”
“Ciao sorellina...dov'è il bastardo? Credevo
foste tutti assieme”
in quel momento dalla porta della
cucina emerse un' altra figura maschile, alta e slanciata con una
meravigliosa espressione sollevata in volto un volto amico che fece
quasi sobbalzare la terapista ma che fece anche abbassare la guardia
della sterga
“Vincent...ci hai trovate! Ma come- e
chi- ?”
le parole non riuscivano a lasciare la
bocca ma l' emozione era quasi tastabile, l' uomo le si avvicinò
onestamente contento di aver trovato almeno loro in buono stato
“è una sotria lunghissima...è stata
Freya in realtà non io, e quello come ha già capito Rebekah è
Finn”
“Vince devo chiederti una cosa...come
hai trovato il corpo, il corpo che ospita Finn, lui è un ricercato
non può stare con noi...ed è pericoloso”
“A dire il vero Sophie speravo che me
lo dicessi tu...era vicino a New Orleans quando l' ho trovato...e
chiedeva di tua sorella”
la faccia pallida e atterrita della
Deveraux divenne tavola di studio sia per Rebekah che per Camille, le
quali ci lessero emozioni che conoscevano entrambe fin troppo bene
perché erano emozioni che le riguardavano in prima persona...Sophie
Deveraux aveva la faccia di chi nascondeva qualcosa, qualcosa di
grosso
“Finn”
questa volta la strega si rivolse
direttamente al vampiro nel corpo del mago, sperando di ottenere
qualcosa
“Finn io devo parlare con lui”
l' uomo ghignò divertito...oh lui
sapeva che che quei due avrebbero avuto molto di cui parlare. Lo
aveva visto nella mente del suo ospite indebolita dagli anni in
prigione...una mente che aveva troppo in comune con quella della
defuna Jane Anne, il corpo collassò a terra sotto lo sguardo stupito
dei presenti per rialzarsi poco dopo rivelando il volto di un uomo
spaesato e confuso che nonappena vide Sophie subì quasi una
metamorfosi...sorpresa e sollievo forse tutte cose che contribuirono
ad alzare il livello di curiosità dei presenti
“Non mi sorprende sapere che ci sei
tu dietro tutto questo...tassorosso”
“Non ho tempo da perdere
...per cui perché non mi dici che cosa volevi da mi
asorella...Rodolphus”
***
la lunga fila di grifondoro di fronte
all' ingresso del loro dormitorio aveva fatto intendere ad Hermione
Granger che Ron doeva aver fatto qualcosa per far offendere la
signora grassa...proprio quel giorno che lei, vista la pioggia
improvvisa aveva deciso di starsene tranquilla a studiare, uno sbuffo
violento da parte di quest'ultima attirarono l' attenzione di quel
suo amico dai capelli scarmigliati
“Ti prego..non fargli del male”
“Ma
ti pare normale? Io non ci voglio credere che ha dimenticato di nuovo
la parola d' ordine”
Harry sapeve benissimo che l'
irritazione nella voce della compagna non dipendeva dalla dalla
quella assurda e stressante situazione quanto dalla
recente...recentissima relazione tra il suo amico e una grifondoro
del oro anno, Lavanda Brown. Hermione aveva preso la cosa come una
qualsiasi ragazza che, dopo aver realizzato di essere innamorata di
uno dei suoi migliori amici, aveva visto la sua possibilità di
starci assieme a causa della prima venuta....ovvero malissimo
“Sono certa che sarà stato troppo
impegnato ad allenarsi per
prestare attenzione a sciocchezze simili!”
“Di chi parli?”
improvvisamente
i due grifondoro si trovarono di fronte il loro amico dalla chioma
rossa che li aveva raggiunti abbracciato, o meglio avvinghiato, alla
sua nuova conquista.
“Che
succede?”
“R-ron....non eri tu che cercavi di entrare in
dormitorio?”
il
rosso squadrò l' amica indignato, quella mancanza di fiducia nei
suoi confronti lo faceva imbestialire
“Credi
che sia troppo stupido anche per entrare in dormitorio oltre che per
giocare a quidditch? Almeno le scale hanno deciso di non cambiare”
ma
prima che Hermione potesse ribattere dalla folla emerse Neville
Pachock ed Harry notò con preoccupazione che il ragazzo era pallido
come un cencio
“C'è
qualcosa che dovreste vedere...tutti quanti voi”
i
quattro si fecero strada tra studenti del primo anno spaventati e
ragazzi più grandi decisamente irritati e quando raggiunsero il
quadro della signora Grassa il trio dei miracoli mettendo da parte la
precedente accennata ostilità si scambiò uno sguardo complice, la
donna era nel quadro ma era immobile...immobile come se fosse un
quadro normale, un quadro babbano.
Harry
si allontanò dai due amici e iniziò ad osservare i quadri
circostanti i quali come temeva erano nelle stesse condizioni, si
ricordò improvvisamente di cosa aveva detto Ron appena arrivato
almeno le scale hanno deciso di non
cambiare
“Hermione fammi
un incantesimo”
la ragazza lo
guardò inizialmente un po' confusa
“Che incantesimo
Harry?”
“Uno qualsiasi
Dai! Schiantami o...o pietrificami, fammi una fattura ma fai
qualcosa!”
la ragazza puntò
ancora insicura la bacchetta contro il migliore amico e pronunciò
decisa l' incantesimo più innocuo che le venne in mente
“Levicorpus”
ma, esattamente
come si aspettava Harry, non accadde nulla
“Che diavolo sta
succedendo? Siamo sotto attacco?”
Ron per quanto in
quei giorni non stesse andando d' accordo con la riccia sapeva
benissimo che se Hermione decideva di scagliare un incantesimo non
sbagliava mai...e quell' insieme di stranezze lo avevano portato a
una sola conclusione...ad Hogwarts non c'era magia
“Potremmo...Herm
vai in biblioteca vedi se riesci a trovare qualcosa, Neville avvisa i
professori, Ron vieni con me”
“Dove andiamo?”
“Nei
sotterranei...se siamo fortunati ci troveremo Malfoy”
“Pensi che sia
stato lui Harry?”
“Diciamo che i suoi precedenti non mi
aiutano a pensare diversamente...poi da qualcuno dobbiamo pur
cominciare!”
con quelle parole i
ragazzi si separarono diretti ognuno verso le proprie destinazioni.
***
“Sii onesto
Harry...non credi davvero che Malfoy sia capace di auna cosa
simile...insomma guarda!”
il ragazzo mostrò
distrattamente il panorama di caos totale che si era scatenato, i
quadri ovunque guardassero erano immobili, intere classi nel caos
totale con professori che non avevano impiegato troppo per capire
cosa stesse succedendo e che cercavano di mettersi in contatto con il
Minestero della Magia o con qualche Auror
“Far sparire la
magia da Hogwarts mi sembra troppo anche per Malfoy! Poi scusa se
davvero fosse possibile per lui fare una cosa del genere perché mai
uno come Voldemort non lo ha fatto prima?”
il moro si girò
esasperato verso l' amico
“Senti Ron...io
non credo che sia Malfoy a fare l' incantesimo, sono perfettamente
consapevole del fatto che non sia neanche lontanamente capace di
prosciugare la scuola...ma cerca di essere realista, io, te ed
Hermione siamo bravini con gli incantesimi, ma di magia oscura ne
sappiamo poco e niente...la mia speranza, se davvero lui non dovesse
essere coinvolto, è che sia, vivendo a stretto contatto con i
mangiamorte, leggermente più informato di noi”
i due ragazzi si
fermarono di fronte all' ingresso del dormitorio di Serpeverde anche
lì con studenti che cercavano disperatamente di entrare
“Che diavolo ci
fate qui Grifondoro?”
la voce furiosa di
Gregory Goyle attirò l' attenzione dei due che cercarono tuttavia di
mantenere una parvenza di controllo
“Senti..dobbimo
entrare e dobbiamo vedere Malfoy”
“Beh io non sono
sicuro che Draco voglia vedere voi”
“Senti tu-”
“Adesso basta!”
i tre si girarono
verso Daphne Greengrass accompagnata da una ragazzina che doveva
essere qualche anno più piccola di loro
“Goyle cosa
diavolo succede?”
“Vogliono vedere Draco”
la ragazza lo
sorpassò fermandosi di fronte ai due grifondoro che speravano di
trovare in lei un' interlocutrice più ragionevole
“Non penserete
davvero che sia colpa di Draco!”
“Noi non lo pensiamo ...ma
ti renderai conto che questa cosa che sta succedendo...noi non
sappiamo nulla di magia oscura...e lo sappiamo...io ero nell' ufficio
di Silente il giorno che tu”
la ragazza gli mise
una mano sulla bocca velocemente impedendo ad Harry di finire la
frase, si voltò verso la ragazza che era venuta con lei e le fece
cenno di andare via
“Astoria vai a
vedere se i bambini del primo anno hanno bisogno di
qualcosa...Gregory vai a cercare il professor Piton”
“Ma
veramente-”
“VATTENE VIA! Voi due venite con me”
Ron ed Harry
seguirono confusi la ragazza che li portò lontano dall' entrata,
affollata, della casa di Salazar
“Io ...non so
cosa voi crediate ma non è stato Draco a fare quello che vedete”
“Vogliamo solo sapere dove si trova...è nel dormitorio?”
la ragazza si
ricompose, ma era evidente che tutti quegli avvenimenti l' avevano
scossa parecchio,
“Lui non è
qui...doveva andare a trovare Theo stamattina, sapete è ancora in
infermeria dopo che-”
ma la frase fu
interrotta dalle risate soffocate di Ron che, non si vergognava ad
ammetterlo, ricordava con gioia lo scontro avvenuto tra i due
serpeverde i giorni precedenti ed il fatto che Nott fosse ancora in
infermeria era la conferma che la O'Connell non ci era andata per
niente leggera con lui.
“Che ne direste
se andassimo in infermeria per vedere se riusciamo a trovarlo là?
Daphne puoi venire con noi se vuoi”
ottenuto un cenno
affermativo da parte della bionda i tre si allontanarono
assieme...cercando di passare il più inosservati possibile.
***
Hermione si
scaraventò dentro la Biblioteca lanciandosi un ultimo sguardo dietro
per essere sicura che Gazza non fosse da quelle parti, richiuse la
porta dietro di sé notando con piancere che la Pince era
addormentata sul bancone e che gli studenti, evidentemente spaventati
da quello che stava succedendo avevano lasciato l' aula.
Si diresse
velocemente verso gli scaffali della sezione proibita..conscia del
fatto che se ci fosse stata una possibilità per fare o disfare un
incantesimo del genere lo avrebbe trovato lì, aveva appena preso in
mano il primo volume quando udì distintamente il rumore di dolce e
basso di..una mela? Una pesca...che veniva morsicata.
“Non ci posso
credere mezzosangue...la sezione proibita....allora non sei così
santarellina come vuoi far credere!”
la grifondoro si
girò trovandosi di fronte il ghigno strafottente di Draco Malfoy
che, per l' appunto si mangiava una mela assolutamente incurante
dell' ambiente circostante
“Non so se tene
sei accorto Malfoy ma la scuola potrebbe essere sotto attacco!”
“Oh per cui sei venuta a compiere la più trasgressiva azione
della tua vita prima di andare a farti ammazzare per Potter!”
il tono sarcastico
e denigratorio del serpeverde la fecero solo imbestialire di
più...poi un brivido freddo le percosse la schiena e la
consapevolezza di avere il probabile colpevole davanti agli occhi le
fecero istintivamente tirare fuori la bacchetta
“Vuoi provare
anche il brivido dell' omicidio?”
“Smettila di fare il finto
tonto Malfoy! Cosa diavolo sta succedendo?”
il ragazzo alzò un
sopraciglio divertito e fece qualche passo verso la strega
“Sai che quella
non ti proteggerà in questo momento vero? Ma potresti sempre cercare
di buttarmi a terra in uno scontro corpo a corpo...sappiamo già che
possiedi la forza di un uomo”
la ragazza arrossì
leggermente capendo subito che stava alludendo al loro piccolo
scontro avuto durante il terzo anno
“Sei tu il
colpevole?”
“Tu che ne pensi?”
“...no
mezzosangue...potrà sembrarti strano ma con il mio migliore amico
ancora in infermeria per colpa di quella pazza scatenata non avrei,
per attaccare la scuola, usato l' unico modo che poteva privarlo
delle cure d cui aveva bisogno e di certo non in questo momento”
Hermione abbassò
la bacchetta semiconvinta...del resto forse anche lui aveva degli
amici da proteggere e francamente era certa che una magia del genere
fosse troppo anche per Malfoy
“E poi siamo
onesti...non ne saresti capace manco volendolo, forza aiutami a
cercare qualcosa...l' ultima cosa che voglio è che questa situazione
assurda duri abbastanza da dare il tempo a quella sociopatica di tua
zia di arrivare qui”
i due si misero ad
analizzare attentamente alcuni dei testi a loro disposizione
rendendosi conto entrambi della stranezza della situazione
“Pensi che
potremmo essere sotto attacco?”
“Se lo fossimo ci sarebbero
già state le prime vittime...sono passati venti minuti e di attacchi
manco l' ombra”
Improvvisamente una
scossa violenta fece crollare diversi tomi e Draco osservò Hermione
scendere dalla scaletta per tornare a terra
“Vai a combattere
i mangiamorte ma hai paura dei terremoti?”
“Immagino che
invece tu ti stia divertendo!”
La ragazza si era
accucciata sul pavimento con le mani strette sulle orecchie per
cercare di non pensare al caos che la circondava...credevano di non
essere sotto attacco? Avevano sicuramente parlato troppo presto.
Hermione si
aspettava che Malfoy tornasse a prenderla in giro da un momento all'
altro invece con sua grande sorpresa stette fermo a esattamente
dov'era e la guardava con...preoccupazione? Sicuramente si stava
sbagliando.
Draco da parte sua
si ritrovò a posarle, con sgrande sorpresa sia sua che della
ragazza, le mani attorno alle spalle
“Senti...andrà
tutto bene ok? È solo...è solo un terremoto”
“Davvero? E dopo
il terremoto cosa arriverà? Certe volte...certe volte ho coe la
sensazione che la situazione possa solo peggiorare”
il serpeverde si
rese immediatamente conto che le parole della mezzosangue stavano
andando a coprire tutto l' arco di avvenimenti che aveva, dal primo
anno di scuola, visto lei e i suoi amici protagonisti e prima che lui
potesse dire qualcosa per confortarla le scosse si arrestarono così
come erano cominciate, Hermione spostò tempestivamente lo sguardo
verso la superficie giallastra delle pagine che aveva in mano notando
con sua grande sorpresa che le figure aveano ricominciato a
muoversi...la magia era tornata.
“Hai visto?
Nessun attacco...niente di niente, vuoi andare fuori a vedere che non
ci siano stati danni?”
la ragazza accettò
senza pensarsi la mano del ragazzo di fronte a lei...pensando a
quanto bizzarro fosse che per l' ennesima volta dall' inizio di
quell' anno scolastico nessuno dei due aveva sentito la necessità di
insultare l' altro.
Si avviarono fuori
dalla libreria ripercorrendo tutti i corridoi della scuola...i quadri
avevano ripreso a muoversi e a parlare, alcuni degli studenti
continuavano a correre in un via vai disordinato cercando di
rimettere assieme i pezzi di quello che era appena successo, ma con
grande sollievo di Hermione nessuno pareva essersi fatto male
“Hai visto
mezzosangue...stanno tutti be-”
ma le parole del
serpeverde furono bruscamente interrotte da un urlo disperato, la
voce che riecheggiava ancora nei corridoi chiedendo aiuto spezzata
dai singhiozzi era una voce ben nota ad entrambi i ragazzi, Hermione
giurò di vedere Malfoy impallidire prima prima che quest' ultimo si
lanciasse giù per le scale verso l' infermeria per cercare di capire
cosa mai potesse essere accaduto a Daphne Greengrass.
***
Dove diavolo sono? Ero
morto...dovevo essere morto...ma allora che cosa è questa luce
assurda?
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”
...queste voci...Davina?
“An Toi Lem, Brigitte Bratti”
hai davvero trovato il modo piccola
strega...tu e quelle piccole sanguinarie delle tue amiche
“An Toi Lem, Brigitte Bratti”
Quando la voce
melodiosa e ovattata venne a mancare, Kol Mikaelson si rese conto di
avere un corpo di nuovo, e una vista e un olfatto...era come se
stesse sperimentando i cinque sensi per la prima volta, prendendo di
nuovo coscienza del suo corpo si alzò trovando le quattro fanciulle
del raccolto a terra prive di sensi, esauste per lo sforzo compiuto.
Si fermò ad osservare il corpo di Davina, studiandola le accarezzò
i capelli
...alla fien hai davvero trovato un
modo per ripostarmi indietro.
Ma c'era ancora una
cosa con la quale il giovane vampiro non aveva fatto i conti...quelle
quattro portentose ragazze aveano riportato in vita Kol...il vero
Kol...il vampiro Kol.
La sete,
bruciandogli la gola come fuoco, rifiutava di passare inosservata, il
bisogno di sangue era tornato a farsi sentire, doveva allontanarsi da
loro. Si guardò intorno cercando di capire dove fosse quando con sua
grande sorpresa trovò, piegati con cura, dei vestiti posati su una
sedia...e sopra di essi il suo anello per la luce del sole, accanto
ad essi una pagina di giornale che ritraeva Sophie Deveraux assieme a
un uomo che non aveva mai visto, un giornale di Londra.
...eravate lì
anche prima?
Si avviò fuori da
quella stanza e con suo grande disappunto si rese conto di essere in
una scuola...una scuola piena di ragazzini sui quali non si sarebbe
potuto nutrire che pergiunta vestivano in modo davvero bizzarro, una
cosa era sicura...non era più a New Orleans,
Dove diavolo sono?
camminava conscio
del fatto di avere gli sguardi di quei mocciosi confusi puntati
addosso, avrebbe dovuto fare presto...decise di rifugiarsi,
ansimante, in quella che sembrava un' infermeria almeno lì avrebbe
potuto trovare del sangue, si richuse la porta dietro notando che
solo un letto era occupato, da un ragazzo che lo guardava decisamente
stranito
“Sei il medico?
Non sei un po' giovane?”
Kol gli si avvicinò
consapevole di aver trovato la soluzione ai suoi problemi.
Lui andrà bene
“Dimmi dove
siamo?”
Theodore Nott da
parte sua era già stufo dell' aria strafottente di quel giovane uomo
di fronte a lui...vestito per giunta come il più comune dei
babbani...ma stranamente non oppose resistenza, rispose alla domanda
come se fosse l' unica cosa da fare
“In
Inghilterra...alla scuola di magia di Hogwarts...chi diavolo sei?
Cosa mi stai facendo?”
“Silenzio ragazzo ...non vogliamo
farci sentire”
e così stette il
sepreverde, in sepreverde, con gli occhi piendi di terrore appena
capì che quello non era affatto un medico, l' ultima cosa che sentì
prima di perdere i sensi furono i denti del vampiro perforagli il
collo poi solo uno strano formicolio.
Kol poteva dirsi
soddisfatto, aveva trovato il sangue, aveva capito dove si trovava,
ora restava solo da capire come fare a trovare i suoi fratelli?
Sempre che fossero lì anche loro.
Ma d' un tratto la
porta si spalancò violentemente rivelando un gruppetto di ragazzini
in divisa
“Co-cosa gli stai
facendo?”
mentre una piccola
bionda guardava sconvolta la scena gli altri con lei tirarono subito
fuori..delle bacchette magiche?
Quei ragazzini
rievocarono subito dei ricordi nella mente del vampiro, risalenti
alla metà dell' ottocento...o del novecento? Non ricordava bene, ma
appena l' urlo disperato della ragazza ruppe l' aria capì che era il
momento di andare. Schizzò fuori troppo veloce anche per essere
visto e prese immediatamente le distanze dal gruppo di studenti, si
fermò solo quando si ritrovò davanti un curioso uomo magro e
trasandato che gli si piantò davanti come a volerlo fermare, il
vampiro non si fece troppi problemi ad afferrarlo per il collo e a
scaraventarlo contro il muro
“Tu adesso, mi
farai uscire di qui e mi dirai come raggiungere Londra nel più
veloce dei modi”.
***
“Daphne!”
Hermione faceva ormai fatica a tenere il passo di Draco che giunto in
prossimità dell' infermeria si buttò sull' amica ancora in stato di
shock che cercava di alzarsi da terra
“Daphne
guardami..dimmi che è successo!”
“Io non...non ne
ho idea, è stato così,veloce”
poi indicò il
corpo di Theo privo di sensi mentre i tre grifondoro, stupiti dallo
sguardo di puro terrore sul volto del serpeverde cercavano di
rimetterlo sul lettino,
“Lui è..è per
caso...”
“è vivo Malfoy! È solo svenuto...ma quella cosa ci
si stava praticamente nutrrndo quando siamo arrivati, non avevo mai
visto nulla di simile”
un sospiro di
sollievo uscì dalle labbra sempre semisocchiuse del serpeverde che
si avvicinò all' amico, il collo, decorato dall' evidente e profondo
segno di un morso, e buona parte del torace erano completamente
coperti dal sangue.
“Signor Potter!
Ma cos- cosa diamine è capitato qui?”
“Piacerebbe saperlo
pure a me”
i ragazzi si
voltarono verso le due figure appena entrate, l' espressione di
terrore dipinta sul volto della McGranitt si intonava perfettamente a
quella situazione assurda nella quale gli studenti si erano
ritrovati, mentre l' uomo accanto a lei raggiunse il letto con Theo
percorrendo l' infermeria a grandi a grandi falcate
“Di cosa si
tratta Alastor?”
l' auror scostò il
brandello della camicia di Theodore osservando il morso e la ferita
che cominciava lentamente a perdere meno liquido vermiglio
“è un vampiro
Minerva....questo è senz'altro un Vampiro, lo avete trovato voi?”
i ragazzi fecero un cenno affermativo con la testa senza dire
nulla, ancora troppo sconvolti da quello a cui avevano assistito
“Allora..temo
proprio di dovervi interrogare”
***
Quando Adhara
riprese i sensi la stanza in cui si trovava le sembrò terribilmente
buia, l amente era ancora accecata dal bagliore che aveva visto prima
di lasciarsi andare a uno stato di totale incoscienza, tenendosi la
testa formicolante con la man si alzò notando Davina già seduta su
una delle sedie, accanto a lei i granelli del del cerchio di sale si
mischiavano ai resti del diamante perfetto, completamente
plverizzato; delle ceneri di Kol Miakelson nessuna traccia
“Che diavolo è
successo? Ha funizionato?”
l' amica grifondoro le rivolse un
sorriso preoccupato e, Adhara notò, anche leggermente rassegnato
“Non ne ho idea
Adhara...non c'era quando ho ripreso i sensi, e le ceneri sono
andate, per cui ho ci siamo riuscite o comunque abbiamo bruciato la
nostra unica possibilità”
“Vedrai che andrà
tutto bene...prometto che troveremo un altro modo se non dovessimo
farcela”
“Davvero?”
non c'era speranza
nella voce di Davina e la Serpeverde non poteva darle torto
“Vado fuori a
vedere cosa succede, tu resta qui e aspetta le altre...ci rivediamo
più tardi”
assicuratasi di
ricevere un cenno affermativo da parte dell' amica, Adhara si avviò
fuori dalla stanza trovando i corridoi nel caos totale, a quanto pare
il loro incnatesimo aveva avuto riprercussioni anche nelle mura della
scuola...e non se ne sarebbe dovuta soprendere. Ovunque studenti
cercavano conforto l' uno nell' altro, c'era addirittura chi parlava
di attacco terroristico sventato, che qualcuno avesse cercato di
introdursi nella scuola per uccidere Harry Potter e che avesse
fallito solo per l' intervento tempestivo degli Auror, la strega di
New Orleans si chiese per un momento se pure Sophie fosse stata
mandata da loro.
Sì fermò per un
momento di fronte alla porta dell' infermeria notando Theodore ancora
steso sul lettino, possibile che fosse ancora in quelle condizioni
solo per lo scontro avvenuto tra loro due? Si decise ad entrare
trovando Madama Chips intenta a somministrargli quelle che sembravano
a tutti gli effetti pozioni rimpolpa sangue.
“Cosa posso fare
per te cara? Ti senti male?”
“Oh no, no
davvero..ero qui per vedere cosa aveva il mio compagno di casa”
l' espressione
della donna si rabbuiò improvvisamente
“Poveretto, era
già ridotto maluccio la prima volta che me lo avevano
portato...anche s enon pareva nulla di grave, ora invece..dopo l'
attacco di quel vampiro maledetto...”
alla parola vampiro
l' espressione di Adhara si colorò di nuova speranza, le dispiaceva
per Theo ma se il vampiro che lo aveva attaccatto era chi lei pensava
allora era fortunato ad essere stato trovato ancora vivo
“Che vampiro?”
“Uno che deve
essere entrato durante...durante...non so neanche come chiamarlo,
tutta la magi aera andata via e suppongo pure le nostre fonti di
protezione e un vampiro deve essere riusicto ad entrare...anche se in
pieno giorno mi pare una così bizzarra, il povero Theo ha avuto la
fsortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato”
“Capisco...beh
grazie mille! Mi infori se dovesse sentirsi meglio”
la ragazza si
lanciò fuori dalla stanza senza attendere la risposta della donna,
ora vrebbe finalmente potuto dare una buona notizia a Davina.
Si diresse di nuovo
verso la porta di quella stanza misteriosa per comunicare alle sue
amiche che il loro incantesimo eta riuscito, che se non avevano
rivisto Kol era puramente perché evidentemente il minore dei
Mikaelson doveva avere qualche piano per conto suo, ma svoltando l'
angolo non vide la chioma bionda di Daphne Greengrass venirle
addosso.
“Ma che- Daphne
cosa diavolo hai?”
ripresasi dallo
scontro iniziale la strega di New Orleans puntò lo sguardo cercando
di leggere il volto dell' amica, sconvolta e agitata... evidentemente
il loro incantesimo aveva cretao più problemi del previsto
“Scusa..scusami
Adhara, ma quello che sta succedendo è solo...oh mamma, senti devo
andare ho bisogno di parlare con Theo adesso”
prima che la bionda
potesse andarsene Adhara la fermò serrandole la mano sull'
avambraccio causando nell' amica non poca irritazione
“Senti, prima che
tu mi salti addosso, non puoi parlare con Nott, è incosciente... del
tutto inutile come sempre, perché non ti calmi e non mi dici cosa
sta succedendo?”
la bionda ancora
ansimante per la corsa cercò di calmarsi e convinta dalle parole
dell' amica si sedette cercando di riassumere brevemente la
situazione dalla mancanza di magia fino all' arrivo degli Auror e
degli interrogatori, man mano che Daphne prosegueva col racconto
Adhara si rendeva conto che si erano davvero spinte troppo oltre e
che quello strano preside amico di Sophie non ci avrebbe messo molto
a capire chi c'era dietro quel misterioso attacco, anzi sicuramente
lo sapeva di già. Se le avessero prese le loro possibilità di
sconfiggere Dhalia si sarebbero quantomeno dimezzate, avrebbero perso
un sacco di tempo a risolvere quella assurda situazione senza curarsi
di quelle che srabbero state le conseguenza...e adesso un loro
compagno innocente, almeno in quel caso, sarebbe probabilmente finito
in galera per questo
“Daphne c'è una
cosa che non capisco, hai detto che questi Auror hanno accusato
Mlafoy perché credono che si affiliato a questo...questa specie
setta di maghi oscuri e gli hanno chiesto di mostrargli il braccio
per dimostrare il contrario...perché non gli ha davvero
semplicemente mostarto il braccio?”
bastò uno sguardo
disperato della bionda per capire che anche quei ragazzini protetti
tra le mura della scuola avevanpo i loro bei problemi.
“Oh mio
Slazar...ma allora lui-”
“Draco non è cattivo Adhara, non
pensare male, ma io non credo che abbia alcuna scelta”
“Che diavolo fate
voi due qui?”
le due ragazze si
voltarono ritrovandosi Theodore Nott appena rialzato avvolto in una
vestaglia bianca che dovevano avergli dato per sostituire la divisa
sporca di sangue,il serpeverde osservava le due ragazze con
sospetto...aveva bisogno di sapere cosa diavolo stesse succedendo
“Theo! Dovresti
essere ancora a letto, torna immediatamente dentro!”
“No
aspetta Nott! Per caso ti ricordi come era fatto il vampiro che ti ha
aggredito? Oppure sai il suo nome?”
Theo avrebbe
risposto se lo sguardo blu della compagna non gli avesse confermato
alcuni sospetti che erano nati durante la visita di Draco quella
mattina, durante quel curioso black out di magia...nessun segno di
preoccupazione o paura, quanto piuttosto una grande eccitazione, lui
era sempre stato un ragazzo abbastanza perspicace sopratutto quando
si trattava di sentimenti ed empzioni, desideri ed aspettative, per
quello lui e Blaise erano così popolari tra le ragazze e per quello
Daphne era costantemente arrabbiata con loro.
“Io non ci posso
credere”
“Theo che
succede?”
con uno slancio che
prese alla sprovvista entrambe le ragazze si avventa su Adhara
afferrandola per la camicia
“Ci sei tu dietro
questo casino vero mezzosangue?”
“Ti sugerisco amichevolmente
di lasciarmi andare adesso!”
“Theodore e Adhara
perfavore!”
“Il mio migliore amico sta per essere arrestato
perché tu avevi in mente chissà che cosa!”
Daphne cercò di
mettersi in mezzo tra i due aggrappandosi con entrambe le mani al
braccio di Theo, che stava ancora addosso all' amica con i muscoli
tesi e le nocche biance
“Andiamo Daphne!
Chi altri vuoi che sia stato?”
la riccia poteva
sentire lo sguardo pungente dell' amica studiarla alla ricerca di
qualche segno che smentisse le parole del moro...segni che non
avrebbe trovato. Lo sguardo sfuggente di Adhara e la sua mano
tremolante che aveva ormai smesso di combattere contro la presa
ferrea di Theo la convinsero che, come al solito, l' amico aveva
centrato il segno e per quanto Daphne potesse essersi affezionata
alla O'Connell in quei brevi mesi mai avrebbe potuto mettere a
paragone quel legame ancora in fase di sedimentazione con l' amicizia
di Draco che era in quel momento la sua maggiore preoccupazione.
“Daphne io-”
“Dimmi che cosa sai...per favore”
“L' ho fatto per un
buon motivo...non posso dirti quale, ma ti aiuterò a togliere Draco
dai guai”
quell' affermazione
fu abbastanza per convincere Nott a mollare la presa e Daphne a
rilassarsi, la bionda pur vergognandosi un po' non poteva negare di
sentirsi stranamente sollevata che Adhara avesse deciso di
collaborare.
“Beh allora
andiamo!”.
Londra, 12 Ottobre
2013
Rebekah passò un
tovagliolo umido a Sophie che cercava di togliere il sangue dalle
mani e dai vestiti, poi il suo sguardo si posò sulla figura legata a
una delle sedie ancora rimaste in quell' appartamento, il sangue gli
colava lungo il viso e il petto e la vampira si ritrovò non troppo
sorpresa che l' autrice di quel massacro fosse prospio la strega
amica
Del resto ha ucciso Davina
“Andiamo
Sophie...dopo tutti questi anni credevo che volessi almeno fare
quattro chiacchere!”
il tono derisorio
dell' uomo non lo aveva abbandonato nonostante le innumerevoli
torture che la strega gli aveva inflitto
“Vuoi parlare
Lestrange? Va bene parliamo!”
la donna si
posizionò di fronte al suo interrogato assicurandosi che tenesse gli
occhi ben piantati nei suoi, in una condizione normale, sempre che
normali potessero essere le condizioni che vedevano Rodolphus
Lestrange e Sophie Devaraux potessero essere definite normali, gli
avrebbe chiesto di Rabastan o lo avrebbe direttamente riconsegnato
alle autorità, ma anche lei in quel momento aveva bisogno di
risposte, se Rodolphus cercava Jane Anne cercava quasi sicuramente
qualcosa che avesse a che fare con il Quartiere Francese e se cercava
qualcosa nel suo territorio in quel momento per quanto ne sapeva lei
poteva essere anche qualcosa che l' avrebbe messa in pericolo.
“Dimmi perché
cercavi Jay e io non ti ammazzo”
“Oh Sophie lo
sappiamo entrambi che non puoi ammazzarmi...se mi uccidi poi avresti
bisogno di un altro corpo per il tuo amico qua dentro...”
“Non
è mio amico”
“...e la tua situazione si farebbe addirittura
più complicata di quello che già è. No, parliamo di
qualcos'altro...hai visto mio fratello di questi tempi? Sai sono
assolutamente certo che mi stia nascondendo qualcosa...e dopo la tua
performance di stasera sono assolutamente certo che abbia a che fare
con te...da dammi qualche indizio”
la donna cominciava ad
agitarsi e con lei anche gli altri presenti, evidentemente la voce
del suo arrivo in Inghilterra si era sparsa anche tra i nemici del
paese, provò per un attimo ad immaginarsi la reazione che doveva
aver avuto Rabastan alla notizia, soprattutto dopo che lei gli aveva
garantito che mai avrebbe messo Adhara in pericolo portandola in
Inghilterra e seppe con certezza di aver deluso Jane Anne alla quale
aveva giurato che sua figlia non sarebbe andata incontro al destino
della madre...il che riguardava anche l' avere a che fare con certa
gente
“Non ci vuoi
davvero parlare con me eh Deveraux? Allora parlerò io, dimmi come
hai preso la notizia della morte del caro Evan? Eravate piuttosto
intimi ai tempi della scuola...sai è stato ammazzato dal tuo
nuovo, come chiamarlo...datore di lavoro? Sa che avevi un arelazione
con il cugino della cara Bella? Ma immagino che tu debba averglielo
tenuto nascosto...non staremmo qui a parlare altrimenti”
“Dove vuoi
arrivare Lestrange?”
“Io e te, cara
Sophie, siamo uguali!”
il tono soddisfatto dell' uomo disgustò
la ragazza così tanto che avrebbe a quell' affermazione deisderato
di rispondere con altri incantesimi...e lui se ne accorse, e dalla
sua espressione soddisfatta Sophie comprese che era esattamente la
reazione che si aspettava, ma si afrettò lo stesso a rispondere
“Noi non siamo
uguali Lestrange, io non sono come voi”
“Oh ma sei più come
noi che come quei ridicoli pezzenti che ci danno la caccia...ecco
fors enon negli ideali ma nei metodi...non sarei legato e sanguinante
a una sedia del tuo appartamentose così non fosse, se tu fossi
davvero come quel cane di Balck a quest' ora io sarei in carcere, ma
non lo sono e sai perché? Perché evidentemente tu hai più da
guadagnare da me qui in questo stato che da me rinchiuso in una cella
ad Azkaban... per cui perché non mi sleghi e non parliamo da persone
civili?”
“Tu non sei una persona civile Rodolphus...e io non
ti devo nulla. Dimmi cosa voleva da Jay”
l' uomo continuava a
studiare la giovane donna di fronte a sé, ne studiava i movimenti e
i tono, le meozioni e le reazioni alle sue evidenti provocazioni. Per
qualche strano motivo Sophie Deveraux era convinta che ci fosse
qualche suo secondo fine nel voler andare a cercare Jane Anne, cosa
effettivamente vera, ma voleva divertirsi un po' dal momento che lui
da quella conversazione non avrebbe guadagnato proprio
nulla...avrebbe provocato un po' la strega e avrebbe scoperto se
spaeva effettivamente cosa lo legava a Jane Anne.
“Sai
Sophie...questa cosa che mi hai fatto è davvero divertente. Questo
Finn deve essere davvero infuriato con voi perché ogni tanto mi
passa alcuni dettagli della vostra vita a New Orleans e certi...certi
Sophie sono davvero divertenti! Non posso credere che tu scopassi
davvero con il vampiro che ha ucciso tua sorella, eppure dopo mio
fratello e Rosier ero convintissimo che i tuoi standard, almeno per
gli uomini avessi un certo livello”
“Adesso Basta!”
“Sophie calmati
ti prego!”
Rebekah assisteva
alla scena impotente e si rese conto che lei e Sophie erano
stranamente simili, entrambe con un passato più oscuro di quello che
davano a vedere ed entrambe desiderose che smpre quel passato
restasse celato anche agli occhi delle persone che in teoria dovevano
essere la loro famiglia. Ipotizzò l'idea di mettere a tacere quel
bastardo prima che potesse riuscire nel suo intento di far davvero
infuriare la strega
“Ah questa però!
Hai davvero ammazzato una quattordicenne? E poi dici che non sei
uguale a noi...ora che ci penso visti questi tuoi assurdi ricordi e i
tuoi precedenti direi che se ti candidassi oggi per cercare di
diventare mangiamorte nessuno potrebbe avere nulla da controbattere!”
e accadde, quello
che sia Cami che Rebekah temevano fin dall' inizio di quel sadico
interrogatorio accadde...Sophie non ce la faceva davvero più e come
l' originaria aveva sperimentato su se stessa non sopportava né le
provocazioni né che qualcuno si arrogasse il diritto di dirle cosa
di giusto aveva o non aveva fatto, afferrò la lama argentata di un
coltello e la piantò violentemente nella coscia del suo
interlocutore che cercò suo malgrado di trattenere le urla, che
ancora in gola gli si mutarono in un rantolio soffocato ed
animalesco, la strega cominciò a rigirare la lama nella ferita
appena inferta assicurandosi di procurare al mago il livello di
dolore più alto ottenibile con quel piccolo oggetto, Camille lasciò
la stanza disgustata dalla con la quale le due donne assieme a lei
compivano atti del genere, si ritrovò a pensare che effettivamente
neanche Sophie così gentile e ra poi così diversa da Klaus,
raggiungense la stanza accanto dove trovò Vincent lasciandosi alle
spalle la glaciale voce di Sophie che aveva ricominciato a trillare
nell' precchio dell' uomo
“Stammi bene a
sentire, tu mi dirai cosa diavolo volevi da Jane Anne chiaro? Oppure
farò in modo che i tuoi allegri compari ti riabbiano a pezzettini...
in maniera tale che il tuo signore si renda conto di cosa capita a
chi si mette contro le streghe del quartiere francese, avevi ragione,
noi non siamo come voi...quando noi vogliamo qualcosa la otteniamo”.
La bionda trovò lo
stregone intento a studiare qualcosa seduto sul pavimento della
camera, ma noappena la vide le rivolse il volto dipinto da quella che
Cami sperò non essere compatimento
“Allora...non
reggevi più?”
la ragazza bevve un sorso di quello che con suo
grande sollievo era Whiskey da bicchiere abbandonato su uno scaffale
senza chiedere il permesso sotto lo sguardo ora divertito di Vincent
“Avevo bisogno di
cambiare panorama...cosa stai facendo?”
“Traccio una via
sicura per raggiungere Mikaelson Court...sai ora che abbiamo la
certezza che il corpo che ho scelto per Finn è davvero quello di un
ricercato non sarà per nulla semplice arrivare dove dobbiamo
passando inosservati...come ti senti? Rebekah ha detto che
ultimamente non te la sei passata troppo bene”
la ragazza si
sedette accanto all' uomo studianto i piccoli granellini di sale che
ordinatamente tracciavano lunghe linee in quello che doveva essere l'
antico territorio del Wessex...le venne spontaneo chiedersi quanti
anni dovesse avere quella mappa che sicuramente così ben tenuta
poteva essere solo di Elajah
“Sto abbastanza
bene...diciamo che tutta questa situazione mi lascia un
po'...stranita credo, sono troppe cose mescolate assieme”
“Non ho capito
con che cosa stanno combattendo esattamente questi tuoi
amici...Rebekah crede che ti stiano stressando troppo”
la ragazza si girò
leggermente seccata
“E quando te le
avrebbe dette tutte queste cose?”
l' uomo sorrise leggermente e
si puntellò la tempia con l' indice facendo sospirare pesantemente
la ragazza
“Non puoi entrare
costantemente nella mente degli altri...lo trovo scorretto!”
“Che
vuoi farci...in fin dei conti è pur sempre il cervello della mia ex
moglie, non hai risposto alla domanda comunque”
“...contro il
marchio di caino”
l' uomo la guardò
un po' stranito e dopo aver capito che la ragazza non scherzava ma
era davvero seria fischiò leggermente e riafferrando la bottiglia di
Whiskey gliene versò un altro bicchiere...più soddisfacente di quel
sorsetto che aveva preso prima.
Cami avrebbe voluto
chiedergli di New Orleans...di Marcel e degli altri ma le parole le
morirono in gola non appena sentì la porta dell' appartamento
spalancarsi di botto, istintivamente scattò in piedi per andare a
vedere cosa stesse succedendo ma fu tempestivamente bloccata da
Vincent che le intimò di fare silenzio, la ragazza fece come
suggerito e aspettò che l' uomo facesse quello che doveva fare
“Invisique”
la teneva stretta
per mano e la guidò sulla soglia della soggiorno dove un giovane
uomo dai capelli rossastri e una donna dagli assurdi capelli rosa
stavano “parlando” con la sterga e l' originaria, i due si
sporsero leggermente facendo attenzione a non fare alcun genere di
rumore, solo perché non potevano vederli non voleva dire che non
potessero percepirne la presenza.
“Tonks io posso
spiegarti”
Cami capì che
Sophie si rivolgeva alla ragazza dai capelli rosa la quale assunse
un' espressione che era al limite del disgusto
“Non c'è nulla
da speigare Sophie...dopo i fatti di qualche giorno fa Moody mi ha
dato ordine di pedinarvi, per essere sicuri che non ci sarebbero
state ritrsioni nei vostri confronti visto quello che era successo
col mangiamorte...ma oggi! Tu hai sempre saputo chi era la misteriosa
ragazza bionda, era con te maledizione! E poi questo...”
Camille notò la
delusione nella voce della ragazza, mentre Vincent teneva d' occhio
l'uomo dai capelli rossicci che aveva nel frattempo cominciato a
girare per casa, probabilmente cercando loro due
“Perché lo hai
portato qui...per ridurlo in quel modo poi? Sirius era sicuro che di
te ci si potesse fidare...lui...lui lo voleva davvero So'. Hai idea
di come la prenderà?”
“Mi dispiace... davvero, ma credimi
non avevo altra scelta”
nella voce dell'
amica Cami lesse sincero senso di solpa, e la ragazza doveva aver
fatto altrettanto perché sembrava davvero sconvolta da quello che
stava per fare, teneva la bacchetta puntata contro le due donne ma
non poteva fare a meno di mostrare quella che era una leggera ombra
di tristezza, la mano tremava mostrando agitazione, per un momento a
Camille parve proprio che fosse lei quella nella condizione peggiore
“Allora dimmi
perché? Se è un buon motivo davvero dimmi quale per favore!”
“Non posso”
“Non mi lasci
altra scelta...Pevensy”
l' uomo richiamato
abbandonò la sua ricerca e tornò nel soggiorno dalla sua collega.
“Sophie Deveraux,
Eva Sinclair ...in virtù dei poteri conferitemi dal Ministero della
Magia io vi dichiaro in arresto”
Cami fece per
avvicinarsi ma fu di nuovo preventivamente fermata da Vincent che la
trascinò in cucina dove stava l' unica finestra aperta della casa
facendole cenno di scendere, la terapista rivolse un ultimo sguardo
alle due amiche che nel frattempo stavano per essere, assieme all'
uomo, condotte fuori...ma con grande sorpresa di Camille l' unica
cosa che sentì fu un sonoro schiocco prima di vedere le donne
sparire dal suo campo visivo. Ormai soli i due si sentirono
finalmente liberi di confrontarsi
“Perché non
abbiamo fatto nulla? Adesso cosa raccontiamo alle ragazze...avremmo
dovuto intervenire”
la bionda smise di
agitarsi solo quando le mani dell' amico le si posarono sulle spalle
“Cami..Cami
calmati adesso. Non avremo otuto fare nulla, intervenire voleva dire
attaccare quei due e darsi alla fuga con un ricercato, un' assassina,
una complice di quelli che sembrano atti terroristici e un mago
oscuro, sto parlando di me nel caso tu non avessi capito”
la ragazza sembrò
finalmente rinsavire un po' e cercò di ritrovare la sua tipica
compostezza
“Avremmo solo
peggiorato la situazione...raggiungiamo gli altri e poi decideremo il
da farsi. Sono certo che Klaus in tutti i suoi secoli di assassinii
abbia ancora qualche conoscienza rilevante in questo paese, va bene?”
la ragazza sorrise debolmente ancora preoccupata per la sorte di
quelle che erano a tutti gli effetti diventate parte della sua non
sanguinea famiglia.
“Cosa facciamo
capo?”
“Iniziamo col calarci dalla finestra”
“Non possiamo
usare la porta? Non possono vederci tanto”
l' uomo scosse la
testa e cominciò a sporgersi sul davanzale
“La casa potrebbe
ancora essere sotto controllo...preferisco non correre rischi”
la ragazza si
rassegnò all' idea e dopo aver l' amico raggiungere l' asfalto senza
troppi problemi si decise a calarsi giù dall' edificio, ringraziando
di non abitare troppo in alto.
Hogwarts 12 Ottobre
2013
Adhara, Theodore e
Daphne si facevano strada tra gli studenti della scuola urtandone
qualcuno e attirando per la loro andatura frettolosa e distratta gli
sguardi contrariati di quei quadri che fino a qualche minuto prima
erano semplicemente dei pezzi di tela. Arrivarono in prossimità del
cortile dove un discreto gruppo di persone stava assistendo a quella
che sembrava una lite tra la professoressa McGrannitt e un iomo
robusto e un po' ricurvo che Adhara non aveva mai visto ma che fece
impallidire i suoi amici accanto a lei, nessuno dei tre aveva
pronunciato una parola da quando avevano lasciato l' infermeria ma la
strega del quartiere Francese era troppo incuriosita da quello che
stava capitando per non fare domande
“Nené chi è
quello?”
“Quello è Alastor Moody, era il capo degli Auror ma
doveva essere in pensione. Evidentemente la situazione del paese è
così grave che il Ministero ha ritenuto opportuno rivolgersi a lui
per affrontare la situazione”
la voce della
McGrannitt ruppe il silenzio che si era venuto a formare tra i tre
nonapenna Daphne aveva finito di parlare
“Alastor è solo
un ragazzo...ragiona!”
“Non c'è nulla
su cui io debba ragionare Minerva, o il signor Malfoy mi mostra il
braccio o lo porto via a costo di caricaricarmelo sulle spalle!”
Adhara era così
presa dalla conversazione tra i due che non notò la compagna
Grifondoro avvicinrsi al suo gruppo,
“Hermione! Cosa
stanno facendo?”
“Vogliono ancora vedergli il braccio...non
hanno prove e io ho confermato che si trovava con me
durante...durante qualsiasi cosa sia successa, ma Moody non se ne
andrà senza qualcuno da interrogare. Il fatto che sia stata presa di
mira Hogwarts lo fa imbestialire...diciamo che questa è la goccia
che fa traboccare il vaso in un mese pieno di fallimenti”
Theodore si rivolse
verso alla streghetta del quartiere francese che si era completamente
straniata dalla conversazione
“Bene O'Connell,
questo è il tuo momento”
la ragazza trascinò
gli amici poco lontano dalla folla, cercando di non farsi
suggestionare dal tono canzonatorio che Nott, come sempre, le stava
riservando
“Ok, posso
provare un incantesimo, uno dei nostri di New Orleans...puoi
brevemente descrivere il segno sul braccio Nené?”
“è un
serpente attorcigliato a un teschio...”
la ragazza si
rivolse speranzosa verso Theodore sperando, visti i trascorsi di suo
padre, che ne avesse un' idea un po' più precisa di quella che si
era fatta lei durante il suo fugace scontro con Draco, il ragazzo
allora prese l' avanbraccio di Adhara e cominciò a percorrerlo
delicatamente e lentamente con i polpastrelli delle dita,
“Ecco
mezzosangue...riesci un po' ad immaginartelo? Qui si attorciglia al
teschio...qui c'è la testa e qui la coda...i contorni ssono
normalmente molto scuri...è quasi vivo”
la ragazza
rabbrividì leggermente a quel contatto inaspettato, il ragazzo da
parte sua continuava a far scorrere le sue mani sulla pelle liscia
della ragazza la quale concentrandosi sul movimento delle mani del
ragazzo cercava di disegnare il tatuaggio nella mente...almeno per
capire cosa avrebbe dovuto occultare, e più le sue dita la
percorrevano precise più il marchio nero prendeva forma nella sua
testa rievocando ricordi di quando ancora era bambina, di quando
viveva con Rabastam e cosa fossero gli Auror neanche lo sapeva, ma
comicniava a ricordarlo il braccio sinistro del suo padrino, con
quello strano segno di cui solo ora cominciava a cogliere il
significato, si riscosse brsucamente quando si rese conto che il
contatto si era interrotto e che i suoi amici la stavano osservando
aspettandosi che cominciasse da un moemnto all' altro.
“Ok..ehm va
bene...Theo stammi davanti assicurati che la mia faccia resti
coperta...Hermione e Daphne potreste far attenzione che non si
avvicini nessuno? Vorrei evitare di finirci pure io in galera”
i tre fecero come
gli era stato detto ed Adhara si ritrovò faccia a faccia con Theo
“Sai non vedo
l'ora di vederti in azione!”
“Ero convinta che
ne avessi avuto abbastanza l'altro giorno”
i due continuarono
a fissarsi con aria di sfida finché la ragazza non ruppe il contatto
visivo socchiudendo gli occhi per concentrarsi sull' incantesimo.
“...Phasmatos
radium calaraa...”
appena riaprì gli
occhi si ritrovò di fronte Theo che una volta ricevuto un cenno
affermativo dalla strega si allontanò dalle ragazze per dirigersi
verso Draco, pregando che l' incantesimo avesse funzionato, il biondo
dal canto suo stava ancora discutendo con Moody rifiutandosi di
mostrare il braccio perché lui non aveva, almeno per questa volta,
fatto nulla di male.
“Draco mostragli
il braccio avanti!”
la sicurezza nella voce del moro lasciò
Malfoy decisamente confuso, lui sapeva...spaeva che era uno di loro e
allora perché dirgli una cosa del genere? Tutte le domande otennero
una risposta appena si voltò discretamente verso Daphne ed Hermione
che affiancavano una delle quattro tremende che, notò il biondo con
sorpresa stava sussurrando qualcosa...cammuffando le parole con una
conversazione con le altre due. Si voltò di nuovo verso Theodore
leggendo nei suoi occhi quella che doveva essere una promessa,
qualunque cosa quelle tre stessero facendo la stavano facendo per
aiutarlo.
Il ragazzo si alzò
lentamente la manica della camicia senza avere il coraggio di
guardare l' avanbraccio che piano piano veniva scoperto, ebbe la
forza di riportarvici gli occhi sopra solo quando la voce della
McGrannitt ruppe di nuovo il silenzio.
“Visto
Alastor...non c'è nulla”
“Potrebbe essere
nascosto!”
“Oh per carità
Alastor sei veramente-”
ma prima che la
donna potesse finire la frase con quello che di certo non doveva
essere un complimento un uomo dai capelli rossicci irruppe nel
cortile spostando su di sé l' attenzione dei presenti.
“è fatta signore
l' abbiamo presa! Aveva ragione sa? Stava davvero nascondendo
qualcuno ...e che qualcuno!”
Moody si voltò
confuso e già martellato dalle parole del collega il cui sorriso
smagliante contribuiva a rovinargli l' umore.
“Pevensy di chi
stai parlando?”
“Di quella dannata strega signore. Ha fatto
bene a farcela seguire, abbiamo preso pure Lestrange”
l' uomo
si fece d'un tratto più attento...il cognome in questione lo aveva
fatto rizzare immediatamente
“Ah ma non ce l'
ha fatta stavolta...non ha neanche opposto resistenza!”
“Di
chi diamine stai parlando Pevensy! Non farmelo ripetere”
“Della
Deveraux signore...abbiamo arrestato Sophie Deveraux!”
Adhara non troppo
distante udì come il resto dei presenti la notizia e dovette
resistere all' impulso di saltare al collo del suddetto uomo per
chiedere spiegazioni, invece si allontanò senza dare spiegazioni con
gli occhi che cominciavano a velarsi di lacrime e percorsi diversi
corridoi trovò finalmente le amiche intente ad uscire dalla
misteriosa stanza va e vieni.
“Adhara che è
successo? Pare tu abbia visto un fantasma”
“L'hanno arrestata
Nique...hanno arrestato So'”
le quattro si
scambiarono una eloquentissima occhiata...ora per loro sarebbero
cominciati i problemi.
Chiedo umilmente
scusa per questa assenza di mesi,
sono stata devvero
impegantissima e non ho avuto la possibilità di aggiornare, spero
comunque che gradiate il capitolo abbastanza lungo...mi farebbe tanto
piacere che mi faceste sapere cosa ne pensate!
Grazie in anticipo
a chiunque deciderà di spendere qualche minuto del suo tempo per
esaudire questa mia richiesta.
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