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Gli
occhi le brillano di un verde accecante e sono troppo luminosi per le
mie iridi scure, ho la sensazione che continuando di questo passo la
mia corazza verrà disintegrata e ho una fottuta paura di questo.
<<
Impareremo a vivere insieme Sasuke, in fin dei conti è solo grazie a
te se sono riuscita a volare >> mi dice sorridendo
amorevolmente.
Come
posso aver procurato questa nuova luce in lei? Sono davvero io
l'artefice?
Non
ho ben chiara la situazione, ma quelle sue parole mi rincuorano e
sento più che mai il desiderio di averla vicina. Questa voglia di
lei mi imbarazza, non so cosa dire per cercare di farle capire questa
strana tachicardia emotiva.
Senza
riflettere percorro con la mano il suo lungo collo sottile e arrivo
alla base della sua nuca, i suoi capelli lisci scivolano tra le mie
dita e delicatamente la avvicino a me baciandola. Lei cede appena
sente la mia pressione, questa lasciva arrendevolezza accende la mia
possessività e, pensando che potrebbe essere così insieme a qualcun
altro, la rabbia incomincia a ribollire all'interno del mio stomaco.
Mi
stacco da lei appoggiando la mia fronte sulla sua senza però
degnarle ancora di uno sguardo e fisso un punto indefinito del
pavimento mentre la vergogna mi agita l'anima.
Vorrei
scappare ma il cuore, quell'organo che è rimasto morto dalla
scomparsa di Itachi, batte così forte da non permettermi di
muovermi.
Ad
un tratto Sakura accenna ad una piccola risata e sento il suo peso
addosso: si è gettata su di me abbracciandomi forte e incastrando la
sua testa nell'incavo del mio collo.
<<
Ti amo >>
Di
nuovo quelle parole.
In
tutta risposta tendo i muscoli della mascella dall'agitazione
sentendomi scosso da quell'affermazione. Sembro un demente ma,
forse, lo sono per davvero. Rimango interdetto a questi sentimenti
nuovi ma probabilmente solo il tempo mi guarirà da questa impotenza.
La
rosa emette di nuovo uno strano risolino e incolla maggiormente il
suo busto al mio, ecco che l'agitazione di poco fa lascia spazio
all'eccitazione: i suoi seni sono schiacciati su di me e, per
quanto siano piccoli, stimolano ugualmente il mio lato perverso.
Perdo
totalmente l'insicurezza di poco fa e il desiderio di prenderla qui
e adesso diventa incandescente. Posiziono le mani sotto le cosce di
lei e di peso la sollevo, mi allontano dal divano e mi avvicino al
tavolo da pranzo. La faccio sedere con le gambe divaricate mentre
Sakura mi fissa confusa e questa sua ingenuità mi eccita ancora di
più, la bacio ancora una volta penetrandole la bocca con veemenza e
muovo la lingua con velocità mentre lei segue i miei movimenti
sollecitando inconsapevolmente il mio membro.
Le
mie labbra si staccano dalle sue per poi scendere giù e gustare il
suo collo, lei inarca la schiena e dalla camicia fuori escono i suoi
seni turgidi, inebriato da quella visuale, ne afferro uno in mano
catturando la cima della collina tra due dita. La mia lingua scende
per raggiungere l'altra cima, Sakura afferra i miei capelli e ogni
mia mossa viene accompagnata dal suo respiro corto. Il suo corpo gode
facile e questo ha fatto sì che dal mio jeans s'intravedesse una
bombatura.
Mi
stacco da là e la privo completamente della camicetta, ha indosso
solamente la gonnella con le calze che le arrivano a metà coscia.
Vederla così vulnerabile mi accende il mio corpo di passione; mi
impongo su di lei divaricandole ancora di più le gambe e riesco a
sentire il suo desiderio che aspetta impaziente di essere esaudito.
Lei
si aggrappa al mio collo mentre io lentamente le privo anche
dell'ultima barriera che separava noi dal congiungerci e diventare
una cosa sola.
Slaccio
il bottone dei miei jeans, abbasso la cerniera e sento il suo corpo
tremare.
Le
guardo il volto mentre infilzava le unghia nella mia schiena, delle
lacrime le contornavano il viso. Riprendo lucidità e subito i sensi
di colpa, per essermi comportato come un cane in calore, mi invadono.
Faccio per staccami da lei ma Sakura, non so come, si è accorta del
mio intento e, quasi con disperazione, mi tiene stretto a lei
impedendo di muovermi.
<<
Sa... Sasuke, ti prego, continua ...>> la sua voce flebile non
mi convince e con dolcezza cerco di liberarmi, ma vengo di nuovo
fermato << ... voglio legarmi a te totalmente, ti prego Sasuke,
diventiamo una cosa sola >>
Mi
bacia tenendomi ancorato a lei, non ho mai visto nessuno volermi così
intensamente e questo mi imbarazza ancora di più.
Lei
mi piace, soprattutto così, delicata e pura. Non è come le altre
donne con cui sono stato, non è un contenitore in cui rigettare
tutte le mie angosce; lei è preziosa e come tale posso ambire a
toccarla solo quando sono sicuro dei miei sentimenti.
<<
Sakura... >> mi svincolo dalla sua presa e cerco di
allontanarmi da lei << ...adesso non è il momento giusto >>
Mi
sistemo il jeans mentre lei abbassa le gambe e copre il petto con le
braccia impaurita.
Perché
reagisce così? Non la sto rifiutando. È solo che, se voglio
prenderla totalmente, devo essere prima sicuro di quello che provo.
Che
diamine le prende?
<<
Proprio non riesci ad accettare i miei sentimenti? >>
improvvisamente mi urla contro , presa dalla frustrazione <<
Sono davanti a te completamente nuda mostrandomi interamente a te
eppure continui a rifiutarmi...Dimmi, ti faccio così schifo? >>
Piange
a dirotto con il capo abbassato e intuisco che non parla del suo
corpo, capisco che si riferisce ai suoi sentimenti e alle sue
emozioni. Il problema sono io che non riesco a dirle apertamente i
miei pensieri e la confondo; fraintende e non la biasimo visto come
mi sono comportato in passato con lei.
<<
Scusami se ti ho fatto pensare queste cose, ma ... >> abbasso
lo sguardo tirando un sospiro: è più facile scolarmi fiumi di Jack
Daniel's piuttosto che affrontare questa conversazione << ...
ho bisogno di capire quello che ho dentro perchè non sei come...
come una qualunque >>
Bestemmio
internamente e mi tiro i capelli all'indietro imbarazzato al
massimo di quello che ho appena detto, lei mi fissa con gli occhi
spalancati e questa sua reazione non mi aiuta ad assimilare quello
che è successo.
Mi
giro dandole le spalle e raccolgo il maglione dal pavimento
indossandolo rapidamente, ho bisogno di fumare e soprattutto cambiare
aria. Estraggo dalle tasche il pacchettino e per fortuna ho già una
sigaretta pronta.
<<
Cosa vuoi dire con "'non sei come una qualunque " ? >> mi
domanda ad un tratto, intenta a non rinunciare ancora ad una
risposta.
Vuol
dire quello che ho detto, perché è così ostinata? Perchè vuole
mettermi sempre più in ridicolo? Posiziono la sigaretta tra le
labbra e mi avvicino all'ingresso.
<<
Sasuke, dove vai? >> scende dal tavolo e, indossando la
camicia che poco fa le ho tolto in preda alla passione, mi insegue.
Mi
infastidisce questa sua insistenza e, più di ogni altra cosa, il mio
corpo è da tante ore che non assume la sua dose quotidiana di
nicotina, mi innervosisco.
Apro
la porta ma una presa al braccio mi trattiene, il suo sguardo è
preoccupato e mi si raggelano le ossa quando fa così, però al
momento ho bisogno di stare solo.
Mi
dispiace.
Mi
libero della sua presa e la lascio lì, sul ciglio della porta mentre
mi incammino nel gelo con la sigaretta accesa tra le labbra.
C'è
un gran freddo per le strade di Konoha, eppure, non avverto nulla, il
fumo che esce dalla mia bocca si mescola all'umidità dell'aria
creando una nuvola di vapore dal profumo di sigaretta. Il mio passo è
svelto, come se stessi scappando da qualcosa, ma alle mie spalle non
c'è nessuno.
Sono
solo.
Non
ho più ben chiaro di cosa io voglia, sono confuso e disorientato,
questa faccenda di Sakura destabilizza la mia razionalità
frammentandola in mille pezzi.
Non
so cosa fare, è difficile rischiare dopo aver ripetutamente perso
durante il corso della mia vita e, ancora oggi, continuo a perdere.
Condividere con Sakura un legame vuol dire mettersi in gioco e non
sono sicuro di avere la forza di sostenere tutto l'agglomerato di
sentimenti che ne conseguirà .
Non
so come sia potuta succedere una cosa del genere, Naruto è l'unico
con cui ancora ho un legame e credevo che non ce ne sarebbero stati
altri e invece mi sbagliavo di grosso: lei è entrata in punta di
piedi nel mio cuore atrofizzato e adesso mi sta infettando di vita.
Mi
fermo improvvisamente in strada guardando il cielo nuvoloso e
annebbiato da un aria fitta e densa. Non ricordo precisamente il
giorno, ma, quando ho cessato di vivere, il cielo di allora aveva
proprio questo aspetto.
Giro
il capo alla mia destra e osservo un sentiero, con la sigaretta tra
le labbra e le mani nelle tasche dei jeans, percorro quella stradina.
Il
passo è lento e il mio sguardo osserva le mie converse avanzare.
Fisso la scena come se quegli arti non fossero miei e, da spettatore,
mi domando dove si stessero recando ma, ad un tratto, questi ultimi
si fermano e, alzando il capo, davanti a me compare un grande portone
in ottone.
Mi
stringo nelle spalle e varco il cancello andando a trovare per la
prima volta, dopo la sua morte, mio fratello.
Tutto
è rimasto invariato, questo posto è uguale a quello di dieci anni
fa. Vicino alla quercia spoglia di foglie mi sembra di rivedere la
buca nella terra in cui lentamente andava agiandosi la tomba di
Itachi.
Il
prete era lì che benediva la carcassa di legno mentre io osservavo
la scena in silenzio, senza nessuna lacrima in volto. Tutti si
stupivano di quanto fossi stato freddo in quella circostanza, ma, in
verità , stavano rinchiudendo anche tutte le mie emozioni insieme a
lui.
L'albero
che segna il luogo in cui riposa mio fratello si stava avvicinando
sempre di più nella mia visuale e sentivo una grande angoscia
pervadermi, la sigaretta è ancora tra le mie labbra ma non ne
aspiravo più il contenuto.
Sono
di fronte a lui e sul marmo della tomba vedo dei fiori e dell'incenso
acceso: Naruto è sicuramente l'artefice di tutto questo. Molto
spesso lo vedevo alzarsi la mattina presto e uscire dall'appartamento
senza avvisare di dove stesse andando.
Mi
tremano le mani al pensiero che per tutto questo tempo Naruto si è
preso cura di Itachi al posto mio.
Grazie
Naruto.
Con
le dita estraggo la sigaretta dalle labbra e la posiziono sulla
superficie fredda della lapide, il fumo si innalza nell'aria e, quel
serpente grigio , mi ricorda di quando Itachi fumava osservando la
Luna apparire nel cielo.
Mi
piaceva fissarlo così assorto, in un certo senso, mi
tranquillizzava, ed è forse per questo motivo che fumare mi è così
necessario: quell'alone grigiastro mi tiene legato ancora a lui.
Ripongo
le mani nelle tasche e nascondo il mento nel colletto alto del
maglione cercando di racimolare calore.
Sai
Itachi, mi dicevo spesso che ti avrei raggiunto molto presto lassù
così avremmo potuto stare di nuovo insieme mentre tentavi con le tue
scarse doti culinarie di stupirmi. All'epoca qualsiasi cosa facevi mi
rendeva contento perchè il tuo affetto mi faceva sentire amato.
Ho
ancora la tua immagine impressa nella testa mentre sorridi
mostrandomi con fierezza quelle uova a tegamino preparate dopo
numerosi tentativi.
Le
lacrime improvvisamente sbucano dalle palpebre scivolando silenziose
sulle gote congelate dal freddo, non ho mai pianto in tutto questo
tempo e riuscire finalmente a farlo mi libera l'anima da un dolore
che per anni ho trascinato sulle spalle.
Lui
mi ha cresciuto per permettermi di vivere al pieno la bellezza della
vita, ha sacrificato la sua giovinezza per prendersi cura di me e io,
da debole il quale sono, volevo farla finita rischiando di rendere
inutile tutto il suo lavoro.
Mi
accascio sulle ginocchia nascondendo il volto tra le mani, ricordare
degli attimi di un passato felice mi ha fatto rendere conto che
errore madornale stavo commettendo.
Itachi,
perdonami.
****
Ormai
è notte fonda e di Sasuke nemmeno l'ombra. Sono confusa però non
voglio farmi prevaricare dalle insicurezze, voglio trovare uno
scoglio su cui aggrapparmi e trovare salvezza.
Sono
seduta sul divano con un enorme piumone che copre la mia figura in
pigiama, ho della cioccolata calda in mano e il suono della
televisione riempie l'aria silenziosa del salotto senza che io le
prestarsi attenzione.
Sono
seriamente preoccupata.
Improvvisamente
sento un rumore sinistro provenire dal bagno, sussulto dalla paura,
mi alzo dal divano coprendomi col piumone e mi dirigo verso la
direzione del suono. Apro con lentezza la porta e una figura in
penombra cattura la mia attenzione, spalanco gli occhi ricordando che
in passato Sasuke ha fatto la stessa cosa e quindi, con ogni
probabilità , penso che potesse essere lui!
Accendo
la luce e la mia preoccupazione finalmente sparisce nel nulla. Lui è
di spalle e si immobilizza appena vede l'ambiente illuminarsi,
lascio cadere la coperta e impaziente corro ad abbracciare la sua
schiena rabbrividendo dal freddo che il suo corpo emanava.
<<
Dove eri stato? Ero in pensiero! >> gli dico felice ci vederlo
e soprattutto che fosse tornato da me.
Ad
un tratto poggia la sua mano glaciale sulla mia invitandomi a
lasciarlo andare, eseguo i suoi ordini indiretti e i miei occhi non
fanno altro che osservarlo impensierita.
Si
gira degnandomi finalmente di uno sguardo dall'aria stanca e sfinita,
come se in quelle ore d'assenza avesse scalato una montagna.
In
preda all'ansia gli prendo la mano e lo trascino in salotto, raccolgo
il piumone dal pavimento e, facendolo sedere sul divano, lo copro con
la coperta.
<<
Ehi, guarda che non sto morendo >> replica il moro corrugando
la fronte.
<<
Non sarai in fin di vita, ma hai un'aria pessima, come hai fatto a
ridurti così? >> lo canzono con le braccia conserte.
Non
mi risponde ma si leva il piumone da dosso rimanendo seduto lì
guardandomi scocciato, questa sua abitudine non l'ha perduta
nemmeno dopo tutti questi avvenimenti. Mi vien voglia di malmenarlo!
Mi
siedo anche io affianco a lui riappropriandomi della coperta: se dice
di star bene, allora sono ben lieta di averla tutta per me.
<<
Prima fa la croce rossina e poi si tira indietro >> mi provoca
Sasuke mentre mi copre la faccia con la coperta stessa.
Cerco
di replicare alla sua affermazione ma non ci riesco con il piumone
spiaccicato in viso, mi dimeno per cercare una via d'uscita e, quando
sono riuscita a trovarla, ecco il suo sguardo così intenso da farmi
sentire avvolta dalle fiamme.
<<
Ascoltami... >> posiziona le sue mani sulle mie gote e, per la
prima volta, lo vedo arrossire << ... non ho mai visto nessuno
impegnarsi in questo modo per me e, nonostante ti abbia trattato
male, tu ritorni sempre... >> si morde il labbro inferiore
chiaramente imbarazzato però cerca di farsi forza, non vuole tirarsi
indietro stavolta.
<<
... Non sei una qualunque perché, per me, sei diventata importante
>>
Note
dell'autrice
Salve
a tutti! Bene, la cara SignorinaRotterMaier ha mantenuto la promessa
ed ecco qui un capitolo bello bello da leggere! Ogni volta che lo
rileggo rimango contenta come una Pasqua perché finalmente, dopo
tante, tante e tante insicurezze, eccoli qui! Belli come non mai!
Da
come si può notare, questo qui non è un EXTRA nonostante sia Sasuke
a parlare, ho ritenuto che questo, a differenza dei capitoli a lui
dedicati, non esprime una sua reazione ad una situazione già
accaduta, ma coi suoi occhi vediamo il proseguo della storia.
Spero
che questo mio piccolo regalo di Natale anticipato vi sia piaciuto ^^
Auguro
a tutti voi buone feste!
A
presto!
Un
bacio
LaSignorinaRotterMaier
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