Christamas Carol
Il
fantasma delle ragazze future
Ora
sarebbe arrivato il fantasma che più temeva: il fantasma
della sua
ragazza futura, o giù di lì.
Al
secondo rintocco comparve, lasciando Scorpius totalmente spiazzato.
…
“Saresti
tu la mia ragazza del futuro??” chiese con gli occhi fuori
dalle
orbite.
Era
un dissennatore, o qualcosa che gli somigliava molto, ma in
miniatura: era una figura incappucciata con una falce in mano.
“Perchè
qualche problema?”
Non
si era aspettato una risposta, soprattutto non con quella voce: era
una voce infantile, femminile e acuta, quasi melodiosa.
“Perchè
non mi fai vedere il tuo volto?”
“Perchè
non posso svelarti il futuro.”
“Non
è quello che stai per fare?” chiese confuso
Scorpius e il fantasma
futuro si corresse.
“Non
posso mostrarti più di quello che mi è stato
comandato.”
Scorpius,
incuriosito si avvicinò a lei per dargli la mano, ma lei si
ritrasse.
“Cosa
pensi di fare? In questo tempo non sei tu a comandare!” si
mise
subito sulla difensiva, ben attenta a non mostrare il suo volto.
“In
che senso?”
Gwen
le aveva dato la mano per trasportarsi.
“Io
non ho niente a che vedere con gli altri fantasmi. Sono di una forma
diversa!”
“Quindi
come mi mostrerai il futuro?”
“Così!”
Prese
la falce e fendette l'aria, un vento fortissimo che travolse Scorpius
e che lo costrinse a chiudere gli occhi.
Quando
li riaprì si ritrovò in un campo che aveva
qualcosa di familiare
dove era tutto addobbato per una festa.
-Un
matrimonio!- lo corresse il mini dissennatore e lui si accorse solo
in quel momento di chi fossero gli ospiti.
Tutto
il clan Weasley-Potter era presente, eccetto Rose.
Si
guardò intorno e capì solo in quel momento di
essere vicino alla
Tana: una volta aveva portato ad Albus un libro proprio lì,
dato che
se l'era dimenticato in classe prima delle vacanze.
Gwen
era al fianco di Albus, con il volto da donna, anziché da
ragazzina.
Dominique,
Roxanne e Lily erano le damigelle e Rose fece la sua entrata.
-Io
mi sposerò?- chiese con gli occhi fuori dalle orbite.
-Non
trovi che sia bellissima?- chiese il fantasma con una nota un po'
troppo dolce nella voce.
-Sì...-
rispose Scorpius sospirando e guardandola meglio, con quell'abito
splendido e bianco, puro come la sua anima e quel sorriso che non
vedeva da molto tempo gli si scaldò il cuore.
-Però,
potrebbe funzionare, in fondo...-
Il
fantasma rimase in silenzio e solo quando Rose si avvicinò
nella sua
direzione si voltò a guardare lo sposo.
Era
Dennys Steeval, non lui.
Sembrò
che la terra gli franasse sotto i piedi e lui si aggrappò
alla veste
del fantasma futuro.
-Non
può essere vero, ti prego, no!-
-Non
aggrapparti alla mia veste!- sbottò acida il fantasma.
-ROSE
NON SPOSARLO!!- urlò verso di lei, ma Rose continuava a
sorridere al
suo futuro sposo e sembrava l'avesse dimenticato.
Non
poteva essere: tutto, ma non quello.
Rose
l'aveva dimenticato.
-Certo
che voi uomini siete proprio scemi!-
-Che
intendi dire?- chiese ancora attaccato alla sua veste.
-Sei
tu che hai creato tutto questo.-
-Ti
prego, no!- continuò a ripetere come un disperato
prendendole la ano
per baciarla ed allora capì, o almeno credette di capire,
perchè
era totalmente coperta da capo a piedi.
Quello
era un vero fantasma: era trasparente, ma non era freddo, anzi:
emanava uno strano calore.
-Ma
cosa...-
-Le
anime morte sono fredde perchè hanno già vissuto
la propria vita e
trasformandosi in fantasmi finiscono con accentuare anche
termicamente la loro inadeguatezza in questo mondo! Quando un'anima
nasce spiritualmente viene creata dalla scintilla primordiale del
fuoco e così siamo anime calde.-
-Non
sei ancora nata?-
Scosse
la testa.
-E'
per questo che non mi hai preso per mano ed è per questo che
mi
nascondi il tuo volto...-
“Se
qualcuno è a conoscenza di un motivo per cui questi due
giovani non
possano sposarsi parli ora o taccia per sempre!” disse colui
che
stava celebrando il matrimonio.
-IO!!
ROSE NON PUOI SPOSARLO: TU HAI SEMPRE AMATO ME!”
-Vieni!-
lo interruppe il fantasma e, ancora una volta, recise l'aria con la
sua falce.
La
scena cambiò e un cimitero sontuoso, ma pur sempre un
cimitero, era
di fronte a loro.
-Guarda
quella lapide e leggila ad alta voce.- gli ordinò il
fantasma e lui
si avvicinò ad essa con un brutto presentimento.
“Qui
giace Scorpius Hyperion Malfoy, morto di sifilide demoniaca a soli
trent'anni. Riposa in pace-.”
-Morirò
a soli trent'anni?? E cos'è la sifilide demoniaca?
Cioè so cos'è
la sifilide, ma “demoniaca”? Mi sono scopato un
demone?? Credo
che me ne accorgerei se mi fossi trombato un mostro!-
Il
fantasma sussultò.
-Hai
detto una parolaccia?? Mamma è sempre stata contro le brutte
parole
di solito sei attento!-
Scorpius
si girò sorpreso e il fantasma capì di essersi
lasciata sfuggire
troppo.
-Mi
stai dicendo che tu sei mia figlia non ancora nata e che
morirò
comunque a trent'anni??? Fammi vedere il tuo volto, subito!!-
-Miseriaccia!-
esclamò.
Il
fantasma indietreggiò e, prima che potesse levarle il
cappuccio,
comparve tra loro Cornelia Zabini.
-Scorpius,
caro, ti sembra il modo di trattare una bambina?? Ne hai di strada da
fare...-
-Scusami
se non sono dell'umore migliore! Ho appena scoperto che
morirò a
trent'anni, che avrò una figlia e che morirò di
sifilide demoniaca!
AH-AH!! Ora ho capito perchè non ti vuoi far vedere! Tu non
sei
umana! Sei un incrocio tra me e un non si sa cosa!! Leva subito il
cappuccio!!-
“Scorpius...”
Scorpius
si girò verso la voce che era appena comparsa alle sue
spalle, del
tutto dimentico dei due fantasmi.
Rose
Weasley aveva portato dei fiori e si avvicinava alla tomba.
“Scusa
se non sono venuta la settimana scorsa, come tutte le domeniche, ma i
bambini a casa sono delle vere pesti.”
Sorrise
suo malgrado pensando ai figli e Scorpius sentì una stretta
allo
stomaco poco piacevole.
“Spesso
mi chiedo come sarebbe potuto essere... sai, io e te insieme. Dennys
è fantastico, un marito affettuoso e premuroso, ma...
“
Rose
si interruppe, poggiando i fiori sulla tomba, e accarezzandola con
dolcezza.
Scorpius
sentì dei singhiozzi e solo avvicinandosi capì
che stava piangendo.
“Ti
ho amato Scorpius, tantissimo, ma evidentemente non era
destino!”
-Rose...-
“Sapere
che eri vivo e stavi bene da qualche parte, a divertirti... sapere
che c'eri anche se lontano, mi rincuorava. Ora, però, che
è
successo ciò che più temevo mi sento sola anche
se non lo sono
realmente mai.”
Scorpius
sentì una lacrima scivolare sulla sua guancia e non
capì che la
corazza di ghiaccio che si era creato era si era appena rotta.
Rose
si voltò di scatto e Scorpius fece altrettanto vedendo suo
padre che
si avvicinava.
“Mi
chiedevo chi fosse a portare quei fiori...”
“Signor
Malfoy, mi dispiace, ora vado...”
“No,
la prego... noi ci conosciamo? Dovevi volere molto bene a mio
figlio...”
“Sono
Rose Weasley, la figlia di Ron e Hermione!”
Draco
le sorrise e l'abbracciò.
“A
volte l'amore viene da chi meno ce l'aspettiamo!”
Rose
accentuò il suo pianto e Scorpius si voltò verso
Cornelia Zabini.
-Tua
madre si è tolta la vita pochi mesi dopo... non sopportava
il dolore
della tua perdita.-
-Povera
nonnina!- commentò il fantasma e Scorpius si
ricordò del suo
intento di rivelare la sua identità.
-Narcissa,
levati il cappuccio. E' giusto che lui veda...-
-Ok...-
La
bambina si levò il cappuccio e Scorpius ebbe una fitta al
cuore.
Non
era un incrocio tra un umano e un demone: era una bambina di undici
anni, con i capelli biondi riccissimi e gli occhi azzurri. Aveva la
carnagione lattea e il volto cosparso di lentiggini.
-Narcissa?-
-Sì,
papà... tu e la mamma...- guardò Cornelia per
capire quanto poteva
lasciarsi sfuggire, ma Scorpius aveva capito, finalmente: aveva i
suoi stessi occhi, gli occhi della sua Rose.
Si
inginocchiò al suo cospetto e tentò di
abbracciarla, con le lacrime
agli occhi.
-Tu
sei...Io e Rose... -
-Sei
bellissima!-
-Lo
so, me lo dici sempre, anche se Arthur e Lucius dicono di no!-
-Chi?-
-Sono
la primogenita, certo che sei davvero tardo... sono quegli inutili
dei miei fratelli! Hanno avuto anche da ridire quando sono finita tra
i Serpeverde! Nonno Ron era così arrabbiato...-
Scorpius
rise e, prima di accorgersene, si ritrovò di nuovo in camera
sua.
Vide
la figura di Narcissa scomparire.
“No,
non andartene, ho tante cose da chiederti!”
“E'
scaduto il tempo e io non nascerò mai se tu continuerai a
fare lo
scemo!”
“Hai
detto che a Rose non piacevano le parolacce!”
“Questa
me l'abbona sempre...” rispose ghignando made in Malfoy, poi
scomparve.
Cornelia
Zabini era ancora lì e lo fissava con un sorrisetto.
“Anche
io ho amato Blaise dal primo momento che ho saputo di averlo in
grembo... la mia vita sarebbe stata vuota. Tu non avrai neanche
questa occasione se percorrerai il cammino sbagliato. Morirai solo,
ancora giovane, portandoti la morte dietro.”
Pensò
a sua madre e rabbrividì.
“Come
mai era vestita da dissennatore?”
Cornelia
ridacchiò.
“Voleva
impersonare la morte, impressionarti... ha detto doveva vendicarsi
per tutte le volte che hai cercato di spaventare i bambini che le si
avvicinavano troppo!”
“Sarò
così geloso?”
“Perchè
ora non lo sei? Rose sposerà quel Corvonero se non ti
sbrighi.”
“Non
lo permetterò, Cornelia!”
“Questo
volevo sentirti dire!”
La
donna gli accarezzò il viso, poi scomparve.
Scorpius
si svegliò di scatto, sudato.
Guardò
l'orologio e notò che erano già le undici e mezza
del mattino,
accanto a lui c'era Gwen.
Allungò
un braccio verso di lei per accertarsi che fosse in carne ed ossa e
lei sorrise.
“Hai
bevuto più di quanto credessi!”
“Giorno
anche a te!” biascicò, avvertendo solo in quel
momento il mal di
testa.
“Come
ti senti?”
“Insomma...”
“Non
scendi per il pranzo?”
Stava
per dire di no, poi ricordò cosa sarebbe successo se non lo
avesse
fatto e si alzò di scatto.
“Certo,
non sono mica scemo!”
Gwen
lo guardò cercando di capire perchè avesse detto
quella frase, poi
ridacchiò.
“Ti
aspetto per andare in Sala Grande, allora! Vestiti!”
“Ok!”
Lei
si stupì della sua accondiscendenza, non sapendo che aveva
avuto una
notte intera per imparare a sottostare a degli ordini.
Quando
Scorpius arrivò in Sala Grande, notò con piacere
che quel Dennys
non era ancora arrivato e che il posto alla destra di Rose era ancora
vuoto e, con molta nochalance, si sedette accanto a lei.
“Buongiorno,
Rose, e Buon Natale!” le disse, stupendo non solo lei, ma
anche
Dominique e Roxanne di fronte a loro.
-Uno
a zero per me ,stronze!- pensò, sapendo cosa le avevano
detto la
sera prima.
“Scorpius...
tutto bene?” chiese un po' interdetta.
“Mai
stato meglio, dolcezza. Sei bellissima e il tuo sorriso sarebbe il
miglior regalo di Natale che si possa desiderare, quindi che ne dici?
Me lo fai un bel sorriso?”
Rose
arrossì furiosamente e Lily, accanto a lei
scoppiò a ridere.
“Scorpius
per un attimo ho pensato che stessi facendo sul serio!” disse
la
Potter.
“Io
sono serio.” rispose, prendendo la mano di Rose e
baciandogliela.
“Io
non capisco...” rispose Rose incredula, guardandolo con i
suoi
occhioni azzurri.
“Possiamo
parlare in privato?”
“Sì,
d'accordo...”
“Malfoy,
che fai? La stai importunando come ieri sera?” chiese una
voce che
si stava avvicinando.
“Steeval!
Buon Natale! No, non la stavo importunando, devo solo
parlarle!”
Scorpius
si alzò, tendendo una mano a Rose e lei si alzò,
senza però
prenderla.
Aveva
paura che la prendesse in giro e Steeval lo capì, mettendosi
tra i
due.
“Se
le fai del male...”
“Che
fai Steeval? “ lo provocò Scorpius “La
vai a consolare come
fossi dottor Stranamore e poi ne approfitti per mettertici insieme?
Pensi che non abbia capito il tuo giochetto? Stalle tu alla larga,
piuttosto! “
Dennys
arrossì, ma si fece da parte e Rose rimase ancora
più sbalordita.
Cosa
gli era preso così all'improvviso?
Scorpius
prese per un braccio Rose e la trascinò fuori dalla Sala
Grande, non
prima di aver intercettato il sorrisetto sincronizzato di Gwen e
Albus.
“Mi
vuoi lasciare il braccio?? Mi stai facendo male!”
“Scusa!”
rispose Scorpius “ Mi sono innervosito...”
“Come
mai?”
“Quello
non può entrare nella nostra vita e fare figli con
te!”
“Ehh??
Sicuro di esserti ripreso dalla sbronza di ieri sera?”
Scorpius
arrossì.
“Tu
sei mia, Rose. Di nessun altro e non voglio che qualcuno ti porti via
da me.”
“Bello
stronzo! Tu puoi fare quello che vuoi, farlo con chi vuoi e io non
posso rifarmi una vita??” chiese lei arrabbiata.
“Mi
hai frainteso...” rispose sorridendo speranzoso e la
confusione di
Rose aumentò.
“Quindi
cosa stai cercando di dirmi?”
“Ti
amo!”
Rose
strabuzzò gli occhi e Scorpius si trattenne dal ridere,
sapendo che
l'avrebbe frainteso di nuovo in tal caso.
“Che?”
“Ti
amo, Rose, sono serio. L'ho capito nel momento in cui ti ho visto
sorridere a qualcun altro che non fossi io. Tu sei ciò che
rende il
mio mondo accettabile.
Sono
stato immaturo e non capivo cosa fossi realmente per me. Ci siamo
fatti del male a vicenda e io sono cambiato... ma il punto è
che ora
sono cambiato ancora e ho capito cosa voglio. Io voglio te, voglio
tutto di te, stare con te, sposarti, avere i nostri tre bambini,
anche se Narcissa sarà sicuramente la mia
preferita!”
“Narcissa?”
riuscì a chiedere Rose, credendo di star sognando.
“Sì,
sì chiamerà così la nostra primogenita
serpeverde!”
“Dillo
a papà se ne hai il coraggio...”
commentò Rose facendo ridere
Scorpius, ricordando che la bambina aveva già accennato alla
reazione del suo futuro suocero.
“Ti
prego Rose... mettiti con me, dammi un 'ultima possibilità.
So di
non meritarmela, ma...ti prego.”
Scorpius
l'abbracciò e Rose pensò stesse giocando davvero
sporco.
“ Sei
proprio una serpe...”
Scorpius
ridacchiò e Rose fece un sorriso triste.
“Come
faccio a sapere che non sia una manovra per portarmi a letto? Che
domani quando mi sveglierò sarai al mio fianco? Ho sempre
creduto al
tuo buon cuore e so che forse in questo momento tu creda davvero a
ciò che dici, ma se cambiassi idea?”
“E'
impossibile, io ti ho sempre amata.”
“Dimostramelo
e io mi rimetterò con te.”
Scorpius
ci pensò un attimo, poi tirò fuori un'agendina
dalla tasca dei
pantaloni e gliela diede.
“Che
cos'è?” chiese prendendola in mano.
“Aprila.”
la incitò Scorpius e Rose fece come richiesto e qualcosa
cadde a
terra.
Si
piegò per raccogliere il misterioso oggetto, per poi
accorgersi che
era una figurina.
“Ma
questa...” la girò incredula, riconoscendo il mago
raffigurato.
“Merlino!”
annuì lui.
“L'hai
tenuta dopo tutto questo tempo?”
“Sempre.”
Rose
lo guardò con le lacrime agli occhi e lo baciò
con tutto l'amore
che aveva in corpo.
“Sarebbe
un sì?”
“Sì,
scemo!!”
A
quell'insulto Scorpius rise, capendo perchè in un futuro
avrebbe
abbonato la parolaccia alla figlia.
Cornelia
guardò la scena , poi si voltò verso i tre
fantasmi accanto a lei.
“Ben
fatto ragazze, missione compiuta!”
La
piccola Narcissa sorrise.
“Sono
proprio contenta... anche per te, zia Gwen!”
“Che
cosa vorresti dire?” chiese lei sconcertata.
“Già,
tu e il presente! Non lo sai ancora, ma sei incinta di qualche
settimana!”
“Narcissa!”
l'ammonì Cornelia.
“Scusami,
mi è sfuggito!”
“Che
importa? Tanto lei non ricorderà di tutto questo!”
ricordò
Jennifer e Cornelia annuì.
“Siete
state bravissime, ora ho ripagato finalmente il mio debito.”
The
end
Buon
Natale a tutti!! Spero che la storia vi sia piaciuta,
fatemi sapere!!
Auguri
-nemy1990-
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