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Autore: nemy1990    19/12/2015    5 recensioni
La versione potteriana di Christmas Carol tutta per voi!
I fantasmi della ragazza del passato, del presente e del futuro faranno visita a Scorpius per fargli riscoprire l'amore: uno Scorpius Malfoy donnaiolo e Rose, l'unica ragazza per cui abbia mai davvero provato qualcosa!
(E' una fan fiction di quattro capitoli e li posterò tutti prima di Natale!)
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rose/Scorpius a se stanti U.U'
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Christamas Carol

Il fantasma delle ragazze future



Ora sarebbe arrivato il fantasma che più temeva: il fantasma della sua ragazza futura, o giù di lì.

Al secondo rintocco comparve, lasciando Scorpius totalmente spiazzato.



“Saresti tu la mia ragazza del futuro??” chiese con gli occhi fuori dalle orbite.

Era un dissennatore, o qualcosa che gli somigliava molto, ma in miniatura: era una figura incappucciata con una falce in mano.

“Perchè qualche problema?”

Non si era aspettato una risposta, soprattutto non con quella voce: era una voce infantile, femminile e acuta, quasi melodiosa.

“Perchè non mi fai vedere il tuo volto?”

“Perchè non posso svelarti il futuro.”

“Non è quello che stai per fare?” chiese confuso Scorpius e il fantasma futuro si corresse.

“Non posso mostrarti più di quello che mi è stato comandato.”

Scorpius, incuriosito si avvicinò a lei per dargli la mano, ma lei si ritrasse.

“Cosa pensi di fare? In questo tempo non sei tu a comandare!” si mise subito sulla difensiva, ben attenta a non mostrare il suo volto.

“In che senso?”

Gwen le aveva dato la mano per trasportarsi.

“Io non ho niente a che vedere con gli altri fantasmi. Sono di una forma diversa!”

“Quindi come mi mostrerai il futuro?”

“Così!”

Prese la falce e fendette l'aria, un vento fortissimo che travolse Scorpius e che lo costrinse a chiudere gli occhi.


Quando li riaprì si ritrovò in un campo che aveva qualcosa di familiare dove era tutto addobbato per una festa.

-Un matrimonio!- lo corresse il mini dissennatore e lui si accorse solo in quel momento di chi fossero gli ospiti.

Tutto il clan Weasley-Potter era presente, eccetto Rose.

Si guardò intorno e capì solo in quel momento di essere vicino alla Tana: una volta aveva portato ad Albus un libro proprio lì, dato che se l'era dimenticato in classe prima delle vacanze.

Gwen era al fianco di Albus, con il volto da donna, anziché da ragazzina.

Dominique, Roxanne e Lily erano le damigelle e Rose fece la sua entrata.

-Io mi sposerò?- chiese con gli occhi fuori dalle orbite.

-Non trovi che sia bellissima?- chiese il fantasma con una nota un po' troppo dolce nella voce.

-Sì...- rispose Scorpius sospirando e guardandola meglio, con quell'abito splendido e bianco, puro come la sua anima e quel sorriso che non vedeva da molto tempo gli si scaldò il cuore.

-Però, potrebbe funzionare, in fondo...-

Il fantasma rimase in silenzio e solo quando Rose si avvicinò nella sua direzione si voltò a guardare lo sposo.

Era Dennys Steeval, non lui.

Sembrò che la terra gli franasse sotto i piedi e lui si aggrappò alla veste del fantasma futuro.

-Non può essere vero, ti prego, no!-

-Non aggrapparti alla mia veste!- sbottò acida il fantasma.

-ROSE NON SPOSARLO!!- urlò verso di lei, ma Rose continuava a sorridere al suo futuro sposo e sembrava l'avesse dimenticato.

Non poteva essere: tutto, ma non quello.

Rose l'aveva dimenticato.

-Certo che voi uomini siete proprio scemi!-

-Che intendi dire?- chiese ancora attaccato alla sua veste.

-Sei tu che hai creato tutto questo.-

-Ti prego, no!- continuò a ripetere come un disperato prendendole la ano per baciarla ed allora capì, o almeno credette di capire, perchè era totalmente coperta da capo a piedi.

Quello era un vero fantasma: era trasparente, ma non era freddo, anzi: emanava uno strano calore.

-Ma cosa...-

-Le anime morte sono fredde perchè hanno già vissuto la propria vita e trasformandosi in fantasmi finiscono con accentuare anche termicamente la loro inadeguatezza in questo mondo! Quando un'anima nasce spiritualmente viene creata dalla scintilla primordiale del fuoco e così siamo anime calde.-

-Non sei ancora nata?-

Scosse la testa.

-E' per questo che non mi hai preso per mano ed è per questo che mi nascondi il tuo volto...-

“Se qualcuno è a conoscenza di un motivo per cui questi due giovani non possano sposarsi parli ora o taccia per sempre!” disse colui che stava celebrando il matrimonio.

-IO!! ROSE NON PUOI SPOSARLO: TU HAI SEMPRE AMATO ME!”

-Vieni!- lo interruppe il fantasma e, ancora una volta, recise l'aria con la sua falce.


La scena cambiò e un cimitero sontuoso, ma pur sempre un cimitero, era di fronte a loro.

-Guarda quella lapide e leggila ad alta voce.- gli ordinò il fantasma e lui si avvicinò ad essa con un brutto presentimento.

“Qui giace Scorpius Hyperion Malfoy, morto di sifilide demoniaca a soli trent'anni. Riposa in pace-.”

-Morirò a soli trent'anni?? E cos'è la sifilide demoniaca? Cioè so cos'è la sifilide, ma “demoniaca”? Mi sono scopato un demone?? Credo che me ne accorgerei se mi fossi trombato un mostro!-

Il fantasma sussultò.

-Hai detto una parolaccia?? Mamma è sempre stata contro le brutte parole di solito sei attento!-

Scorpius si girò sorpreso e il fantasma capì di essersi lasciata sfuggire troppo.

-Mi stai dicendo che tu sei mia figlia non ancora nata e che morirò comunque a trent'anni??? Fammi vedere il tuo volto, subito!!-

-Miseriaccia!- esclamò.

Il fantasma indietreggiò e, prima che potesse levarle il cappuccio, comparve tra loro Cornelia Zabini.

-Scorpius, caro, ti sembra il modo di trattare una bambina?? Ne hai di strada da fare...-

-Scusami se non sono dell'umore migliore! Ho appena scoperto che morirò a trent'anni, che avrò una figlia e che morirò di sifilide demoniaca! AH-AH!! Ora ho capito perchè non ti vuoi far vedere! Tu non sei umana! Sei un incrocio tra me e un non si sa cosa!! Leva subito il cappuccio!!-

“Scorpius...”

Scorpius si girò verso la voce che era appena comparsa alle sue spalle, del tutto dimentico dei due fantasmi.

Rose Weasley aveva portato dei fiori e si avvicinava alla tomba.

“Scusa se non sono venuta la settimana scorsa, come tutte le domeniche, ma i bambini a casa sono delle vere pesti.”

Sorrise suo malgrado pensando ai figli e Scorpius sentì una stretta allo stomaco poco piacevole.

“Spesso mi chiedo come sarebbe potuto essere... sai, io e te insieme. Dennys è fantastico, un marito affettuoso e premuroso, ma... “

Rose si interruppe, poggiando i fiori sulla tomba, e accarezzandola con dolcezza.

Scorpius sentì dei singhiozzi e solo avvicinandosi capì che stava piangendo.

“Ti ho amato Scorpius, tantissimo, ma evidentemente non era destino!”

-Rose...-

“Sapere che eri vivo e stavi bene da qualche parte, a divertirti... sapere che c'eri anche se lontano, mi rincuorava. Ora, però, che è successo ciò che più temevo mi sento sola anche se non lo sono realmente mai.”

Scorpius sentì una lacrima scivolare sulla sua guancia e non capì che la corazza di ghiaccio che si era creato era si era appena rotta.

Rose si voltò di scatto e Scorpius fece altrettanto vedendo suo padre che si avvicinava.

“Mi chiedevo chi fosse a portare quei fiori...”

“Signor Malfoy, mi dispiace, ora vado...”

“No, la prego... noi ci conosciamo? Dovevi volere molto bene a mio figlio...”

“Sono Rose Weasley, la figlia di Ron e Hermione!”

Draco le sorrise e l'abbracciò.

“A volte l'amore viene da chi meno ce l'aspettiamo!”

Rose accentuò il suo pianto e Scorpius si voltò verso Cornelia Zabini.

-Tua madre si è tolta la vita pochi mesi dopo... non sopportava il dolore della tua perdita.-

-Povera nonnina!- commentò il fantasma e Scorpius si ricordò del suo intento di rivelare la sua identità.

-Narcissa, levati il cappuccio. E' giusto che lui veda...-

-Ok...-

La bambina si levò il cappuccio e Scorpius ebbe una fitta al cuore.

Non era un incrocio tra un umano e un demone: era una bambina di undici anni, con i capelli biondi riccissimi e gli occhi azzurri. Aveva la carnagione lattea e il volto cosparso di lentiggini.

-Narcissa?-

-Sì, papà... tu e la mamma...- guardò Cornelia per capire quanto poteva lasciarsi sfuggire, ma Scorpius aveva capito, finalmente: aveva i suoi stessi occhi, gli occhi della sua Rose.

Si inginocchiò al suo cospetto e tentò di abbracciarla, con le lacrime agli occhi.

-Tu sei...Io e Rose... -

-Sei bellissima!-

-Lo so, me lo dici sempre, anche se Arthur e Lucius dicono di no!-

-Chi?-

-Sono la primogenita, certo che sei davvero tardo... sono quegli inutili dei miei fratelli! Hanno avuto anche da ridire quando sono finita tra i Serpeverde! Nonno Ron era così arrabbiato...-


Scorpius rise e, prima di accorgersene, si ritrovò di nuovo in camera sua.

Vide la figura di Narcissa scomparire.

“No, non andartene, ho tante cose da chiederti!”

“E' scaduto il tempo e io non nascerò mai se tu continuerai a fare lo scemo!”

“Hai detto che a Rose non piacevano le parolacce!”

“Questa me l'abbona sempre...” rispose ghignando made in Malfoy, poi scomparve.

Cornelia Zabini era ancora lì e lo fissava con un sorrisetto.

“Anche io ho amato Blaise dal primo momento che ho saputo di averlo in grembo... la mia vita sarebbe stata vuota. Tu non avrai neanche questa occasione se percorrerai il cammino sbagliato. Morirai solo, ancora giovane, portandoti la morte dietro.”

Pensò a sua madre e rabbrividì.

“Come mai era vestita da dissennatore?”

Cornelia ridacchiò.

“Voleva impersonare la morte, impressionarti... ha detto doveva vendicarsi per tutte le volte che hai cercato di spaventare i bambini che le si avvicinavano troppo!”

“Sarò così geloso?”

“Perchè ora non lo sei? Rose sposerà quel Corvonero se non ti sbrighi.”

“Non lo permetterò, Cornelia!”

“Questo volevo sentirti dire!”

La donna gli accarezzò il viso, poi scomparve.


Scorpius si svegliò di scatto, sudato.

Guardò l'orologio e notò che erano già le undici e mezza del mattino, accanto a lui c'era Gwen.

Allungò un braccio verso di lei per accertarsi che fosse in carne ed ossa e lei sorrise.

“Hai bevuto più di quanto credessi!”

“Giorno anche a te!” biascicò, avvertendo solo in quel momento il mal di testa.

“Come ti senti?”

“Insomma...”

“Non scendi per il pranzo?”

Stava per dire di no, poi ricordò cosa sarebbe successo se non lo avesse fatto e si alzò di scatto.

“Certo, non sono mica scemo!”

Gwen lo guardò cercando di capire perchè avesse detto quella frase, poi ridacchiò.

“Ti aspetto per andare in Sala Grande, allora! Vestiti!”

“Ok!”

Lei si stupì della sua accondiscendenza, non sapendo che aveva avuto una notte intera per imparare a sottostare a degli ordini.


Quando Scorpius arrivò in Sala Grande, notò con piacere che quel Dennys non era ancora arrivato e che il posto alla destra di Rose era ancora vuoto e, con molta nochalance, si sedette accanto a lei.

“Buongiorno, Rose, e Buon Natale!” le disse, stupendo non solo lei, ma anche Dominique e Roxanne di fronte a loro.

-Uno a zero per me ,stronze!- pensò, sapendo cosa le avevano detto la sera prima.

“Scorpius... tutto bene?” chiese un po' interdetta.

“Mai stato meglio, dolcezza. Sei bellissima e il tuo sorriso sarebbe il miglior regalo di Natale che si possa desiderare, quindi che ne dici? Me lo fai un bel sorriso?”

Rose arrossì furiosamente e Lily, accanto a lei scoppiò a ridere.

“Scorpius per un attimo ho pensato che stessi facendo sul serio!” disse la Potter.

“Io sono serio.” rispose, prendendo la mano di Rose e baciandogliela.

“Io non capisco...” rispose Rose incredula, guardandolo con i suoi occhioni azzurri.

“Possiamo parlare in privato?”

“Sì, d'accordo...”

“Malfoy, che fai? La stai importunando come ieri sera?” chiese una voce che si stava avvicinando.

“Steeval! Buon Natale! No, non la stavo importunando, devo solo parlarle!”

Scorpius si alzò, tendendo una mano a Rose e lei si alzò, senza però prenderla.

Aveva paura che la prendesse in giro e Steeval lo capì, mettendosi tra i due.

“Se le fai del male...”

“Che fai Steeval? “ lo provocò Scorpius “La vai a consolare come fossi dottor Stranamore e poi ne approfitti per mettertici insieme? Pensi che non abbia capito il tuo giochetto? Stalle tu alla larga, piuttosto! “

Dennys arrossì, ma si fece da parte e Rose rimase ancora più sbalordita.

Cosa gli era preso così all'improvviso?

Scorpius prese per un braccio Rose e la trascinò fuori dalla Sala Grande, non prima di aver intercettato il sorrisetto sincronizzato di Gwen e Albus.


“Mi vuoi lasciare il braccio?? Mi stai facendo male!”

“Scusa!” rispose Scorpius “ Mi sono innervosito...”

“Come mai?”

“Quello non può entrare nella nostra vita e fare figli con te!”

“Ehh?? Sicuro di esserti ripreso dalla sbronza di ieri sera?”

Scorpius arrossì.

“Tu sei mia, Rose. Di nessun altro e non voglio che qualcuno ti porti via da me.”

“Bello stronzo! Tu puoi fare quello che vuoi, farlo con chi vuoi e io non posso rifarmi una vita??” chiese lei arrabbiata.

“Mi hai frainteso...” rispose sorridendo speranzoso e la confusione di Rose aumentò.

“Quindi cosa stai cercando di dirmi?”

“Ti amo!”

Rose strabuzzò gli occhi e Scorpius si trattenne dal ridere, sapendo che l'avrebbe frainteso di nuovo in tal caso.

“Che?”

“Ti amo, Rose, sono serio. L'ho capito nel momento in cui ti ho visto sorridere a qualcun altro che non fossi io. Tu sei ciò che rende il mio mondo accettabile.

Sono stato immaturo e non capivo cosa fossi realmente per me. Ci siamo fatti del male a vicenda e io sono cambiato... ma il punto è che ora sono cambiato ancora e ho capito cosa voglio. Io voglio te, voglio tutto di te, stare con te, sposarti, avere i nostri tre bambini, anche se Narcissa sarà sicuramente la mia preferita!”

“Narcissa?” riuscì a chiedere Rose, credendo di star sognando.

“Sì, sì chiamerà così la nostra primogenita serpeverde!”

“Dillo a papà se ne hai il coraggio...” commentò Rose facendo ridere Scorpius, ricordando che la bambina aveva già accennato alla reazione del suo futuro suocero.

“Ti prego Rose... mettiti con me, dammi un 'ultima possibilità. So di non meritarmela, ma...ti prego.”

Scorpius l'abbracciò e Rose pensò stesse giocando davvero sporco.

“ Sei proprio una serpe...”

Scorpius ridacchiò e Rose fece un sorriso triste.

“Come faccio a sapere che non sia una manovra per portarmi a letto? Che domani quando mi sveglierò sarai al mio fianco? Ho sempre creduto al tuo buon cuore e so che forse in questo momento tu creda davvero a ciò che dici, ma se cambiassi idea?”

“E' impossibile, io ti ho sempre amata.”

“Dimostramelo e io mi rimetterò con te.”

Scorpius ci pensò un attimo, poi tirò fuori un'agendina dalla tasca dei pantaloni e gliela diede.

“Che cos'è?” chiese prendendola in mano.

“Aprila.” la incitò Scorpius e Rose fece come richiesto e qualcosa cadde a terra.

Si piegò per raccogliere il misterioso oggetto, per poi accorgersi che era una figurina.

“Ma questa...” la girò incredula, riconoscendo il mago raffigurato.

“Merlino!” annuì lui.

“L'hai tenuta dopo tutto questo tempo?”

“Sempre.”

Rose lo guardò con le lacrime agli occhi e lo baciò con tutto l'amore che aveva in corpo.

“Sarebbe un sì?”

“Sì, scemo!!”

A quell'insulto Scorpius rise, capendo perchè in un futuro avrebbe abbonato la parolaccia alla figlia.


Cornelia guardò la scena , poi si voltò verso i tre fantasmi accanto a lei.

“Ben fatto ragazze, missione compiuta!”

La piccola Narcissa sorrise.

“Sono proprio contenta... anche per te, zia Gwen!”

“Che cosa vorresti dire?” chiese lei sconcertata.

“Già, tu e il presente! Non lo sai ancora, ma sei incinta di qualche settimana!”

“Narcissa!” l'ammonì Cornelia.

“Scusami, mi è sfuggito!”

“Che importa? Tanto lei non ricorderà di tutto questo!” ricordò Jennifer e Cornelia annuì.

“Siete state bravissime, ora ho ripagato finalmente il mio debito.”




The end




Buon Natale a tutti!! Spero che la storia vi sia piaciuta, fatemi sapere!! Auguri
-nemy1990-

   
 
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