Amitié, amour et famille di Lila_88 (/viewuser.php?uid=36821)
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Capitolo 6
Aveva
parcheggiato dall’altro lato della strada rispetto
all’appartamento occupato da Hélène e
gli altri. Il battito del suo cuore era accelerato da quando aveva
deciso di andare a far loro visita. Non li vedeva da un sacco di tempo
e tante cose erano cambiate! Aveva avuto il loro indirizzo grazie ad
una ragazza che conosceva da tempo e che lavorava
all’assegnazione dei dormitori per gli studenti universitari.
Era andata subito lì a cercare Hélène
e si era molto stupita nello scoprire che aveva lasciato i dormitori
per andare ad abitare in un grande appartamento insieme al resto del
gruppo. Era sera ormai e tutte le luci della casa erano spente.
Evidentemente aveva scelto un momento sbagliato, nessuno era in casa.
Stava per mettere in modo e andarsene, rassegnandosi a dover rimandare
quell’incontro, quando vide i fari di un’auto
avvicinarsi e parcheggiare proprio nel vialetto. Sorrise con affetto
vedendo Nicolas ed Hélène scendere dai sedili
anteriori dell’auto. Dai sedili posteriori scese per prima
Laly, con i capelli molto più lunghi di quanto ricordasse. A
ruota, scese Christian, suscitando in lei un’amara sorpresa.
Che cosa ci faceva lui lì? I quattro stavano ridendo insieme
per chissà cosa e sembravano tutti rilassati e a loro agio.
Non aveva previsto una cosa del genere! Da quanto tempo era tornato? E
com’era possibile che i suoi amici lo avessero perdonato? Se
ricordava bene, Nicolas non voleva neanche sentire pronunciare il suo
nome, da quanto era arrabbiato e deluso. Ancora sconvolta,
riavviò l’auto e lasciò la sua
postazione. Non poteva andare a bussare a quella porta, come aveva
immaginato di fare, se Christian era lì.
/***/
I
ragazzi avevano appena fatto rientro da un pub dove erano andati a fare
una bevuta. Nessuno di loro si era accorto dell’auto
parcheggiata dall’altro lato della strada, che era partita
sgommando poco prima che entrassero in casa. José e
Benedicte erano partiti da qualche giorno e non avevano dato loro
notizie. Tutti si auguravano che fra loro le cose potessero migliorare.
Speravano di vederli tornare più uniti di prima,
così com’era già successo in passato.
Si sedettero sul divano a parlare un po’, prima di andare a
letto. Laly, che aveva mantenuto il suo buonumore dopo essere stata
mollata da Sebastien, si rivolse a Nicolas.
“Allora,
Olivier e Christophe come hanno preso la notizia che non suonerete per
un po’?”
“Oh,
bene. A quanto pare tutti avevano voglia di una pausa.”
“Tutti
tranne te, mi sembra di capire.”
Nicolas
sbuffò. Per lui suonare era sempre stato un piacere, ma in
effetti, doveva ammettere che quella pausa non gli stava dispiacendo
del tutto. Gli dava più tempo per dedicarsi al corso di
fotografia.
“Diciamo
che sto iniziando a pensare anche io che male non farà.
Inoltre, Olivier ha lanciato una buona idea. Possiamo infatti
approfittare per l’assenza di Josè per cercare un
nuovo bassista.”
Hélène
lo guardò per un attimo.
“Ma
non dovreste essere tutti insieme per prendere una simile
decisione?”
“Sono
sicuro che José apprezzerà, tranquilla.
Christian, ci darai una mano?”
“Io?”
Il
ragazzo sembrava molto sorpreso da quella domanda e Nicolas non capiva
perché.
“Si,
certo. La tua opinione è molto importante, per me. Ne ho
parlato con i ragazzi e anche loro pensano che ci sarai molto utile,
per scegliere la persona giusta.”
“Non
saprei... Sai, ormai è da tanto che non suono. Temo di aver
chiuso con la musica!”
Nicolas
lo guardò, scettico. Poteva anche aver smesso di suonare, ma
lui lo aveva osservato, mentre assisteva alle loro prove. Di certo non
aveva perso l’interesse per la musica. Come aveva immaginato,
la resistenza dell’amico durò poco. Dopo qualche
momento di silenzio, capitolò.
“E
va bene! Vi darò una mano!”
“Grazie
amico. Sapevo che non avresti detto di no!”
“Bene,
ragazzi. Direi che si è fatto tardi. Che ne dite di andare a
letto?”
/***/
I
ragazzi erano al garage, in attesa del prossimo candidato a prendere il
posto di Sebastien. Erano giorni ormai che avevano iniziato la ricerca
per il nuovo bassista, con scarsi risultati, almeno per il momento.
Finalmente udirono bussare alla porta e Nicolas si alzò per
aprire.
“Jimmy?
Sei proprio tu?!”
Anche
Christian si alzò, per salutare l’amico di vecchia
data. Lo avevano conosciuto tramite Linda, qualche anno prima. Le
ragazze erano rimaste abbagliate da lui, soprattutto Laly, se non
ricordava male. I ragazzi fecero le presentazioni con Olivier e
Christophe e poi parlarono a lungo. Alla fine, quando un paio
d’ore più tardi, Christian e Nicolas lasciarono il
garage, il gruppo aveva un nuovo bassista.
/***/
Hélène
rientrò a casa per prima, quel giorno. Non appena
aprì la porta, vide per terra una piccola busta da lettere,
con sopra il suo nome. Pensò subito a qualche sorpresa
romantica da parte di Nicolas, ma quando la raccolse si rese conto che
non era la sua scrittura, sebbene le sembrasse vagamente familiare.
Prima di chiudere il portone dietro di sé, si
guardò in giro, ma non c’era nessuno nei dintorni.
Chiunque avesse fatto passare quella busta da sotto la porta doveva
essere già andato via. Sempre più incuriosita, si
affrettò ad aprirla. Non trovò molte informazioni
utili a decifrare il mittente, dato che sopra c’erano solo
delle indicazioni su un posto e un orario, oltre a una piccola nota
dove le si chiedeva di andare da sola. Si trattava di un appuntamento
per l’indomani al nuovo bar che avevano aperto vicino
all’università. Tutto ciò era veramente
molto strano. Malgrado alcuni leciti dubbi, qualcosa dentro di lei le
suggeriva di fidarsi. Decise che sarebbe andata
all’appuntamento senza parlarne con nessuno. Nascose in
fretta il biglietto e la busta nella borsa, sentendo delle voci dietro
la porta. Nicolas e Christian entrarono, con l’aria
particolarmente soddisfatta.
“Ciao
ragazzi!”
Nicolas
la baciò con trasporto.
“Abbiamo
una notizia fantastica!”
“Allora
ditemela, che aspettate?”
“Abbiamo
trovato un bassista!”
“Finalmente!”
“E
non è tutto! E’ una vecchia conoscenza. Ti ricordi
di Jimmy?”
Laly
scese le scale quasi correndo.
“Jimmy?
Quel Jimmy??”
I tre
la guardarono stupiti.
“Ma
tu che ci fai a casa?”
“Stavi
per caso origliando?”
Laly
era molto scocciata. Perché fossilizzarsi su quelle
piccolezze quando, fino a qualche momento prima, stavano parlando di
Jimmy e, dentro di lei, si era accesa la speranza che fosse lo stesso
per cui aveva perso la testa. I suoi amici non riuscirono a trattenere
le risa. Laly non cambiava veramente mai!
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