Posso abbattere le tue paure?

di Tinucha
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<< E quello è il mio letto >> Jorge dopo avermi mostrato ogni singola cosa della sua casa si gratta la nuca. << Si Jorge sono già stata qui >> ridacchio. Non siamo a casa di sua nonna, per mia scelta. Non fiata rimanendo a guardare il vuoto. << Che hai? >> gli domando avvicinandomi cauta e facendogli scrollare le spalle con poca convinzione << Mi sento come un ragazzino, è strano >> << Beh..è quello che sei, no? >> obietto da perfetta interdetta. << Sono un uomo, no? >> controbatte aggrottando le sopracciglia. Mi mordo le labbra. << A dire il vero ho tanta paura >> sbotto spaventata abbracciandolo ed infossando il viso nell'incavo del suo collo. << Non dovresti, stanotte non succederà nulla tra di noi >> << Voglio fare l'amore con te Jorge, mentre sento il sangue raggelarmi nelle vene e il terrore pervadermi >> << Non così Bimba >> << Quindi tu non.. >> scuoto il capo rossa in viso dalla vergogna. << Non così >> ripete << Ti voglio, ma non così >> non capisco quel che dice ma un po' mi sento sollevata. << Sarà diverso, imprevedibile ed inaspettato. Sarà fuoco e ghiaccio, contemporaneamente. Vita e morte non ti piacerebbe ritrovarti a fare l'amore con me senza sapere né come, né perché? Senza conoscere luogo o data? Senza programmare, nulla? Nel vuoto, in un prato, in un campo di grano o semplicemente in un letto? >> solo in quel momento mi accorgo che tutto quello che desidero lo ha appena descritto lui. << Niente fiori o prati, basti tu >> mi alzo sulle punte lasciandogli un leggero bacio a fior di labbra << Perfetto. >> mi rivolge una tenera occhiata mentre io mi stacco andandomi a sedere esausta sul suo letto carezzando piano il piumone. << Nena? >> << Mm? >> alzo lo sguardo su di lui che tiene le braccia ferme dietro la spalla. << Hai sempre pensato di avermi dato tutto, anche oltre il tuo limite e che a me non fosse bastato. Per la prima volta ti sbagliavi, perché quel tutto è stato capace di riaccendermi i sorrisi, di farmi ritornare a vivere ma soprattuto di farmi fidare..e delle persone giuste. Anche io voglio darti il mio tutto, spero che basti a colmare il vuoto che ha lasciato il tuo tutto per abbandonarti e riempirmi >> assimilo le parole con fatica, Jorge a volte può sembrare una persona fredda, vuota e superficiale ma quelle poche volte in cui prova a dire qualcosa riesce a spiazzarmi. È vero, lui è fuoco e ghiaccio, vita e morte, sole e luna, è se stesso ed io gli impedirò di pensare anche solo ancora una volta di cambiare. Lo voglio così. Lunatico, Stronzo, acido e pieno di vita. Un flashback mi ritorna alla mente. Le parole di Alba che mi arrivano dritte allo stomaco, dritte al petto a spiazzarmi sempre di più:"È stato lui ad organizzare il tuo compleanno l'anno scorso, voleva che fosse tutto perfetto e che io tenessi la bocca cucita riguardo la faccenda, ma non posso fingermi sorda e cieca quando state entrambi morendo dalla voglia di far toccare le vostre anime. Pensavo di poter tacere Tini ma non posso portarmelo dentro a vita. Ha ripetuto mille volte quel 'deve essere tutto perfetto per lei'. Ma il modo in cui ha detto quel 'Lei' mi ha aperto gli occhi, lui è confusionario, arrogante, prepotente, sfacciato e tutto quel cazzo che ti pare, ma oramai appartiene sola a te. I palloncini a forma di cuore, la torta con la tua foto di famiglia, il regalo misterioso, era tutto opera sua. Tutto. Non perdetevi di vista, tempo fa mi è capitato con Facu e se non fosse stato per voi due a quest'ora ci guarderemmo da lontano, in silenzio, senza sfiorarci mai. Vi dobbiamo tutto. Tutto". Lì per lì avevo riso al pensiero sciocco di Jorge solo mio, e sorriso all'idea di lei e Facundo. Lo sapevo che Jore non aveva smesso di frequentare ragazze in QUEL senso. Ad oggi, guardandolo negli occhi mi rendo contro che lui adesso c'è, adesso è con me. È mio per davvero. << Qualcosa non va? >> << Da quanto? >> << Da quanto cosa? >> << Da quanto mi ami? >> boccheggia mentre incrocio i suoi occhi limpidi come non lo sono mai stati. Quasi non riesco a guardarlo, vorrei poter abbassare lo sguardo sulle mie scarpe ma non posso proprio adesso. << Da sempre >> balbetta nervoso reggendo il mio sguardo. << L'ho capito solo oggi Martina, stavo dubitando con il passare dei giorni. Dubitavo perché cercavo sempre te, perché mi aggrappavo a te, volevo passare il mio tempo con te, dormire, SOLO DORMIRE, con Te. Ma oggi, quando ho visto mia madre crollare per terra ho capito che se fosse successa a te una cosa del genere mi sarei sentito perso. Perso come lo ero per lei. >> sbatte le palpebre e avanza verso di me mentre io mi alzo scontrandomi con il suo petto. << E quindi? >> deglutisce soffiando sulle mie labbra << E quindi Ti Amo >>. Solo ora mi rendo conto di quanto stupida io sia stata. È scritto nei suoi occhi, sono solo stata un'analfabeta. Il Puttaniere Jorge Blanco dai mille difetti, il ragazzo dalla paura di essere amato e amare, quello dalle mie conquiste ama me. Me, la semplice Martina Stoessel. Stavolta non sono una delle tante.




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