Solo Zeus, dopo essersi coricato, non dormiva, perché aveva mangiato pesante
questo, si sa, non concilia il sonno. Allora, già era nervosetto di suo (come al
solito), poi il rigirarsi e il rigirarsi nel talamo odoroso con Hera che già
russava gli diede ancora più fastidio. Così si alzò e meditò un piano per
vendicarsi di Agamennone: chiamò Sogno Cattivo, suo caro amico, e gli disse:
Zeus: muoviti e va’, Sogno Cattivo, da Agamennone, e digli che armi gli Achei
e che assalti Troia spaziosa, perché tanto domani non ci sono le partite di
serie A del lancio del giavellotto e così io ho qualcosa da guardare.
Il Sogno Cattivo andò, si sedette sulla pancia di Agamennone e gli disse:
Sogno Cattivo: Agamennoneeee! Sono un sogno e ti dico, ascolta le mie parole:
arma gli Achei che non doccia vedono da dieci inverni (epiteto sostitutivo di
“Lunghi capelli”) perché domani potrai prendere Troia spaziosa!
Ma Agamennone, che stava dormendo e che quindi non l’aveva sentito, non
ascoltò le sue parole, e anzi si girò nel sonno e Sogno Cattivo gli cascò giù
dal letto. Allora Sogno Cattivo, tutto incazzato, lo scrollò e lo svegliò e gli
urlò negli orecchi:
Sogno Cattivo: AGAMENNONE! SONO UN SOGNO E TI DICO DI ARMARE GLI ACHEI CHE
NON DOCCIA VEDONO DA DIECI INVERNI (E COME CORNUTE CAPRE PUZZANO) PERCHE’ DOMANI
POTRAI PRENDERE TROIA SPAZIOSA!
Agamennone stavolta lo ascoltò, lo guardò e gli disse:
Agamennone:…ancora cinque minuti!
Poi cascò giù come un sasso e si riaddormentò.
Sogno Cattivo gli lasciò un bigliettino sul comodino e se ne andò via. Il
mattino dopo Agamennone lesse il bigliettino, si ricordò dello strano sogno e
andò dagli Anziani.
Agamennone: o Anziani, stanotte è venuto da me un sogno e mi ha dato questo
consiglio: oggi, dopo dieci anni che combattiamo, potremo finalmente prendere
Troia spaziosa. Armiamo gli Achei: ma prima io dirò loro di tornare a casa e voi
li farete rimanere, così, tanto per perdere tempo. (rivolto agli Achei) O Achei,
è dieci anni che siamo qui, ormai abbiamo capito che non ci riesce. Che dite,
andiamo via?
Non aveva ancora finito di parlare che gli Achei erano bell’e in corsa verso
le navi. Allora Nestore prese in braccio Odisseo e lo buttò nel mezzo, e Odisseo
disse loro:
Odisseo: o Achei, amici miei, io credo che si debba restare, perché secondo
me se preghiamo abbastanza gli dei quelli alla fine si scassano e ci buttano le
chiavi. Tanto per farvi capire che vi succede se andate avanti, guardate
Odisseo prese a bastonate il povero Tersite, che non c’entrava nulla. Gli
Achei erano un branco di pecoroni e rinunciarono subito. Perciò si armarono e
avanzarono verso Troia.
FINE LIBRO II