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"Claire,
Liv potete dire dove gli addetti devono mettere tutti i fiocchi rosa?
E' meglio se lo fate voi, avete più gusto." disse mia madre
passandoci avanti. Eravamo nel luogo dove si sarebbe svolto il
matrimonio ed eravamo nel bel mezzo dei preparativi. Era una sala che
si trovava in un castello antico, e da cui si poteva ammirare il grande
prato che si estendeva tutt'intorno al grande palazzo. "Liv non restare
imbambolata , aiutami." mi urlò Claire. Scossi la testa per
risvegliarmi da quello stato di trance "Si arrivo." mi affrettai a
dire. Erano tutti molto stressati negli ultimi giorni , quella
settimana era praticamente volata e a casa regnava il caos più
totale. "Non è eccitante tutto questo?" disse Claire con un
sorriso a trentadue denti "Assolutamente- risposi con un sorriso
tirato, poi mi rivolsi al ragazzo che era davanti a me- non in questo
modo, fa che non siano tutti vicini." detestavo coordinare le cose , ne
avevo davvero abbastanza. Erano le sei del pomeriggio e mia madre non
voleva che tornassi a casa , diceva che aveva bisogno del mio occhio e
del mio stile. "Mi raccomando , domani non voglio che tu ti comporta da
musona. Il matrimonio è una cosa bella e devi far vedere a tua
madre che sei super felice per lei e del fatto che questo giorno sia
arrivato." mi rimproverò Claire come solo una mamma sa fare
"Sono felice per lei, è solo che sono qui da stamattina presto e
ho mangiato solo una barretta di cioccolato." spiegai infastidita , non
capivo perchè tutti pensassero che questa cosa non mi andasse a
genio, lo so , una settimana prima la cosa non mi entusiasmava tanto ,
ma adesso era okay. "Spero che sia davvero come dici." le mandai uno
sguardo di traverso e mi allontanai camminando verso mia madre "Mamma
io adesso andrei a casa , stavo pensando di riposare un po'." le
mormorai "Hai finito di fare quello che ti avevo chiesto?" mi
domandò "Certo , credo che Claire resterà ancora, quindi
può continuare ad aiutarti lei.. le fa piacere." dissi pregando
che mi lasciasse tornare alla mia dolce casa "Chi ti riporta a casa?"
chiese ancora mettendo entrambe le mani sui suoi fianchi "Justin sta
venendo a prendermi." mi poggiai alla sedia che avevo alle spalle "Va
bene , va." cedette. Uscì sentendomi una principessa tra quei
corridoi e quando arrivai giù alle scale mi ritrovai Justin
davanti "Hey angelo , stavo salendo." disse, e da perfetto gentiluomo
prese la mia mano e la baciò "Ti ho preceduto." risposi con un
sorriso "E' davvero bellissimo qui." mormorò guardandosi intorno
"E' il posto perfetto per un ballo lento... me lo concede signorina?"
chiese , feci un piccolo inchino e mi avvicinai mettendogli una mano
sulla spalla. Mi fece fare un giro e quando mi ritrasse a se mi
baciò , poggiò la sua fronte alla mia e mi guardò
dalle sue lunghe ciglia. Riuscì poi a farmi adagiare la schiena
al suo petto e mi mordicchiò l'orecchio "Justin." risi "Sei
bellissima." sussurrò e mi prese in braccio cominciando a
girare. Sembravamo due bambini e quando lentamente mi fece scendere ci
fermammo cercando di far tacere le nostre risate. Alzai lo sguardo e
trovai mia madre in cima alle scale guardarci divertita "Vi adoro."
mimò con le labbra per poi andarsene.
"Come
sono andati i preparativi?" domandò Justin sedendosi sul divano
accanto a me "Sono andati bene, ma è stata davvero una giornata
pesante." mi sdraiai sul suo petto e mi circondò la vita con le
braccia "Liv sai dove tua madre ha messo la mia camicia blu?" chiese
Rob che fece capolino in salotto "Salve signore." salutò Justin
"Penso che sia nell'armadio." comunicai distrattamente , cosa ne dovevo
sapere della sua camicia "Grazie Liv- poi si rivolse a Justin- pensavo
che stasera saresti venuto al mio addio al celibato." mi alzai di
scatto guardando Rob in cagnesco "Addio al celibato? Non ne sapevo
nulla.." spiegò Justin "Avevo chiesto a Liv di dirtelo." Rob mi
guardò e cercai di fargli chiudere quella boccaccia con uno
sguardo "Oh che sciocca , me ne sono completamente dimenticata.." finsi
uno sguardo di scuse "Beh adesso lo sai, che dici, ti va di venire?"
era assodato , odiavo Rob più di prima "Rob non credo che Justin
voglia venire inf.." Justin mi sovrastò "Certo che vengo,
volentieri." mi voltai verso di lui con la bocca aperta "Bene preparati
per una bella sbronza." disse Rob salendo in camera. Non sapevo che
cosa fosse più imbarazzante, Rob che diceva che si sarebbe
sbronzato , o il mio ragazzo che acconsentiva alla sbronza del mio
futuro patrigno. Mi allontanai da Justin "Te ne sei domenticata o lo
hai fatto di proposito?" mi chiese lui avvicinandosi e baciandomi il
collo "Me ne sono dimenticata, perchè credi che lo abbia fatto
di proposito?" mentì costernata "Non lo so, intuito."
mormorò poggiando la sua testa sul mio seno, presi a giocare con
i suoi capelli "Devo andare." disse con un sospiro
"Cosa?Perchè?" alzò la testa per guardarmi in faccia
"Devo cambiarmi , non voglio andare vestito così." indicò
la sua maglietta "Io trovo che tu stia benissimo." fece di no con la
testa "Ci vediamo dopo amore." si alzò e dopo avermi baciato ,
uscì. Salì di corsa le scale e bussai alla porta della
camera da letto di Rob , lui aprì e mi lasciò entrare
"Credevo che avessimo un patto." ruggì "Liv di che cosa stai
parlando?" chiese sbuffando "Come sarebbe a dire di che cosa sto
parlando? Avevi promesso di non invitare Justin , sapevi che mi
infastidiva la cosa." gli ricordai gesticolando "Non preoccuparti ,
è un bravo ragazzo , lo terrò d'occhio." mi
rassicurò "Senti Rob, niente cose volgari o donne mezze nude.
Intesi?" lo avvertì "Ho una certa età Liv , cosa ti fa
pensare che abbia organizzato la festa con spogliarelliste?" incrociai
le braccia al petto "Con il tempo ho capito che non importa quanti anni
abbia un uomo, se un qualunque tizio le vuole, che sia grande o piccolo
, le chiama." dissi enfatizzando alcune parole "Ho tutto sotto
controllo." piano piano mi accompagnò alla porta e dopo che fui
uscita me la richiuse in faccia.
A
casa eravamo rimaste solo io e mia madre, stava lavando i piatti e tra
i capelli portava tanti bigodini "Sono successe tante cose vero?" presi
in mano uno strofinaccio e cominciai ad asciugare i piatti che mi
passava "Si." risposi semplicemente volendo d'un tratto che non aprisse
quel discorso "Adesso mi rivelerai dove andrete in viaggio?" dissi
cercando di deviare la chiacchierata "Beh andremo in europa." rispose
raggiante "In Europa? Oh mio Dio mamma , ma è bellissimo." ero
sinceramente contenta "Si lo so. All'inizio non volevo allontanarmi
troppo , ma poi Rob ha insistito tanto e mi ha convinto." rivelò
lei passandomi l'ultimo piatto "E partirete subito dopo il
ricevimento?" domandai curiosa "Si , abbiamo il volo fissato per domani
sera." spiegò asciugandosi le mani sul grembiule che aveva
addosso "Quindi resterò da sola per due settimane.. wow." risi
"Liv mi raccomando , mentre non ci sono e hai casa libera , non fare
niente di stupido." mi avvisò con sguardo severo "Ho imparato a
cucinare qualcosina , sta tranquilla non romperò nulla e non
incendierò la casa." non doveva preoccuparsi , ero migliorata
"Non mi riferivo a quello .." la guardai stranita "Dicevo , non fare
nulla di stupido con Justin, a meno che tu non abbia già fatto
qualcosa.. Liv assicurami che non è success..." quella ad
incendiarmi fui io, divenni rossissima in volto e non volendo che
continuasse la fermai "Mamma sta tranquilla non è successo
nulla." ero davvero in imbarazzo "Beh meglio così."
sospirò sollevata "Me lo diresti?" chiese "Ti prego smettiamola
, non è una cosa di cui è semplice parlare." dissi con
una risata nervosa "Va bene." alzò le mani in segno di resa e
poi mi abbracciò "Che ne dici di un bel riposino di bellezza?"
ma quando avrei avuto la certezza che Justin fosse a casa? A che ora
Rob sarebbe tornato? Con questi pensieri mi avviai su per le scale ed
entrai in camera mia. C'era un silenzio assordante , presi il mio
telefono e con le cuffie sentì della musica fin quando non mi
addormentai.
'Tenebre
, solo tenebre mi circondavano. Corsi trattenendo il fiato per quello
che sembrava un sentiero di un bosco. Un freddo polare mi invase
gelandomi le ossa , indolenzendomi le dita delle mani e dei piedi nudi.
Passi , sentì dei passi dietro di me , sentì lo
scricchiolare delle foglie secche degli alberi sotto le scarpe del mio
inseguitore. Il fiato mi aumentò , ma cercai di fare quanto meno
rumore fosse possibile. Misi una mano sulla bocca , dovevo tacere. I
passi si fecero sempre più vicini fin quando non sentì
una presenza alle mie spalle. Le gambe mi si fecero pesanti e caddi in
ginocchio, mi avevano abbandonato. Questo qualcuno prese i miei capelli
con forza e mi girò il viso facendosi vedere in faccia , sgranai
gli occhi : era Brenton Foster con in mano una pistola. "No no no no
no." mormorai con le lacrime agli occhi "Non uccidermi , non uccidermi
, non uccidermi." ripetei cercando di farmi sentire , ma era come se la
voce fosse stata risucchiata da qualcosa a me sconosciuto. Cercai di
togliere la sua mano dai miei capelli , faceva male , molto male "Non
la toccare." urlò qualcuno , il mio cuore sussultò quando
riconobbi la voce : Justin. Brenton mi lasciò e caddi in
ginocchio sopraffatta , lentamente strisciai lontana da lui
avvicinandomi a Justin che non staccava gli occhi da quelli di Brenton.
"Bieber , sapevo che l'avresti protetta." sibilò Foster "Ora
avrai quello che ti meriti per tutto quello che hai fatto: la morte."
continuò puntanto la pistola contro Justin. "Va via, va via."
dissi piangendo, riuscì ad alzarmi in piedi e quando
sentì caricare la pistola mi lanciai contro Justin. La
pallottola partì e mi affondò nella pelle , nel cuore. Un
dolore lancinante mi squarciò il corpo , ma cosa più
brutta fu l'urlo che seguì "Liv no."
Mi
svegliai di soprassalto in una pozza di sudore accorgendomi di avere
ancora la musica nelle orecchie. Le tolsi con forza e controllai l'ora:
le quattro. Tolsi subito la maglietta che indossavo e misi una mano sul
cuore , proprio sul punto dove la pallottola nel sogno mi aveva
colpita, tirai un sospiro di sollievo , stavo bene , non era successo
nulla. Scesi le scale in intimo e una volta arrivata in cucina presi un
aspirina per il mal di testa e un bicchiere di succo d'arancia.
Ricordai di Justin e controllai dalla finestra se c'era l'auto di Rob e
mi sentì subito meglio quando la vidi parcheggiata lì
davanti al vialetto. Misi una mano sugli occhi pensando che tra poche
ore avrei avuto la casa inondata di persone. Ritornai in camera
più scombussolata di prima e con il timore di ritornare a
dormire.
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Mi troverete con lo stesso nome.
XOXO
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